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Caro chilowatt alle colonnine/Come si giustifica?

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Il caro chilowatt alle colonnine è una mazzata che  giustifica la protesta degli utenti e la mobilitazione in favore di un intervento dall’alto. Alcuni lettori, però, vorrebbero capire perché la corsa al rialzo delle tariffe sia arrivata proprio in coincidenza con significativi cali dei costi energetici alla fonte. Recepiti all’estero e non da noi. Vaielettrico prova a rispondere. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaialettrico.it.

a2aCala il costo dell’energia ma anche A2A si accoda al caro chilowatt: qualcosa non torna

punto interrogativo“A seguito della telefonata al call center di A2A che mi ha illustrato le nuove (ennesime) tariffe peggiorative vi scrivo per chiedere spiegazioni a riguardo.

Come sono motivate queste nuove tariffe con un significativo aumento, l’ennesimo a distanza di qualche mese…?

Considerando che:

  • Il costo dell’energia all’ingrosso negli ultimi mesi è sempre più diminuito, crollato rispetto a qualche anno fa.
  • A2A economicamente è in un momento indubbiamente ottimo, visti i risultati economici e le recenti importanti acquisizioni.
  • Il mercato della mobilità elettrica aumenta sempre di più: percentuali nazionali certamente basse ma utenti esteri che viaggiano in Italia, soprattutto in periodi estivi, con percentuali indubbiamente maggiori, sempre più presenti. Inoltre a breve sono previsti i nuovi incentivi che si prevede che aumenteranno in modo significativo il mercato elettrico/plug in.

A seguito di queste considerazioni viene da pensare allo “spettro” di una sorta “effetto cartello” tra gli operatori, prendendo in considerazione le recenti mosse (da qualche mese a questa parte fino a pochi giorni fa) anche degli altri operatori.

Eppure A2A meriterebbe un plauso…

Gli sforzi di A2A negli investimenti di ricarica pubblica (la ricarica “city plug” tra gli eventi più recenti), indubbiamente sono un plauso ma se tutto questo deve essere pesantemente a carico dei clienti, rischia di vanificare il mercato dell’auto elettrica, che ha un potenziale incredibile per i bilanci soprattutto per voi che non avete interessi (almeno) diretti nel mercato del petrolio (a differenza di Eni o Q8 ad esempio). Cercando di evitare di pensare male o accusare qualcuno tout court, vorrei sinceramente condividere queste mie considerazioni e capire la vostra posizione a riguardo. Luca Fatutti

Anche Flavio Balasinifelice proprietario di una MG4 Luxury” sospetta “l’ennesimo tentativo di affossare la mobilità elettrica da parte dei fornitori di energia” e ci chiede: “Perché BeCharge, A2A e tutti gli altri applicano queste politiche affossanti? Voi avete spiegazioni plausibili? E’ chiaro che stando così le cose, chi deve fare il salto alla mobilità elettrica, facendosi due conti, farà marcia indietro con molta probabilità”.

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Quelle colonnine montate da mesi  e mai attivare. Cosa c’è dietro?

Per Luigi Masucci è una “imbarazzante operazione di cartello cheosservatori attenti e qualificati dovrebbero evidenziare”. Infine Arturo, possessore di una Tesla nota che “i prezzi delle ricariche su colonnine pubbliche sono totalmente fuori controllo”. E vedendo poi a Bologna, dove vive l’installazione di decine di colonnine che sono state montate da mesi e mesi ma non vengono attivatene deduce chequesta faccenda ha lati molto oscuri“. “Sembra palesemente che si sita osteggiando la transizione ecologica…”

Il caro chilowatt alle colonnine viene da lontano: dal duopolio dell’energia

punto interrogativoRisposta- C’è una logica, certamente perversa,  nel caro chilowatt della ricarica pubblica. Come vedremo, questo è il risultato della scomposta e mal gestita proliferazione delle colonnine. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: cala il prezzo dell’energia alla fonte, ma non le tariffe di ricarica. Che anzi continuano uno strisciante movimento al rialzo.

Negli anni precedenti la crisi energetica 2021-2022 si permise che due soli operatori, Enel X e Be Charge, sviluppassero le proprie reti di ricarica su scala nazionale, diventandone di fatto monopolisti con oltre il 60% dei 54 mila punti di ricarica installati in Italia.

In questa prima fase di arrembaggio selvaggio ai siti e alle installazioni sia Enel X sia Be Charge (allora non ancora entrata nel gruppo Eni) “piantarono bandierine” ovunque fosse possibile. Tante finirono in luoghi isolati e assurdi, dove collegarle, manutenerle o ripararle se guaste, costa molto più di quanto possano rendere con un utilizzo medio fra l’1 e il  2% del tempo potenziale. A volte si direbbero addirittura dimenticate.

Sono reti mastodontiche, realizzate con  investimenti di centinaia di milioni, ma ormai in parte obsolete, trascurate e inefficienti. Quindi poco remunerative. Investimenti pianificati per essere ammortizzati in una decina di anni, rischiano di restare in perdita all’infinito.

Quando i meno efficienti fanno il mercato

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Colonnina Be Charge ritratta il 23 aprile scorso. Fu installata due anni fa e mai attivata. Ce la segnalò un lettore l’anno scorso e noi ne chiedemmo conto all’azienda e all’amministrazione comunale che ancora le riserva uno stallo di sosta riservato. Mai avuta una risposta

Le reti degli altri big della ricarica sono più moderne e mediamente più efficienti. Però sono geograficamente circoscritte (A2A in Lombardia, Duferco in Liguria, Neogy in Trentino-Alto Adige e Veneto) oppure ben distribuite territorialmente ma poco capillari, come Ionity. Nessuna può stare sul mercato da sola. Le eccezioni sono i network di Tesla Supercharger e Autobrennero  che, beneficiando di una utenza “chiusa”, possono praticare le tariffe più convenienti.

Per le due reti monopoliste, presenti su tutto il territorio,  l’interoperabilità (o roaming) è un optional: con due sole App ogni automobilista potrebbe viaggiare a piacimento in tutta Italia.

Per gli altri operatori è invece  un obbligo se vogliono garantire ai propri clienti la mobilità a medio e lungo raggio. Questa disparità si ripercuote sui contratti di roaming tra i diversi operatori. Saranno sempre i primi ad imporre le loro condizioni. E lo faranno sulla base dei loro obiettivi di redditività e dei loro costi, che abbiamo visto essere i più alti.

Sulla struttura dei costi, la materia prima energia e gli oneri di sistema messi insieme incidono per circa un terzo. I prezzi sono fissati dal regolatore pubblico Arera, e sono uguali per tutti. Per di più sono costi variabili: se sono zero le ricariche vendute, sono zero anche queste due voci.

Gli altri due terzi riguardano ammortamento degli investimenti e spese di struttura (personale, software, telecomunicazioni, assistenza, manutenzione). Sono costi fissi. Costi che ogni operatore deve sostenere indipendentemente da quanti kWh andrà ad erogare. E sono la palla al piede di tutti gli operatori, ma soprattutto dei due big. Una zavorra che affonda il business della ricarica in un mercato italiano cresciuto senza una regia.

Le novità del 2023? Uomini e strategie

caro chilowatt
Sembra un secolo fa, ma era solo luglio dello scorso anno. Qui le tariffe degli abbonamenti mensili prepagati di Enel X Way: prime avvisaglie del caro chilowatt

Sia Enel sia Eni (ora proprietaria di Be Charge), avrebbero spalle sufficientemente robuste per reggere a lungo le perdite dei rispettivi network di ricarica. E lo hanno fatto fino all’inizio del 2023, assorbendo anche la fiammata dei prezzi energetici dopo la crisi in Ucraina. Ma con il cambio dei vertici nelle due società, entrambe a controllo pubblico, sono cambiate le priorità strategiche. Prima una delle priorità era sostenere la diffusione mobilità elettrica. Oggi il mandato è massimizzare i profitti.

In attesa che aumentino i veicoli elettrici in circolazione e di conseguenza il numero medio di ricariche per colonnina istallata, si è scelto così di “strizzare” per bene chi l’auto elettrica l’ha già comprata e al momento non ha alternative.

L’ alternativa l’avrà quando arriverà un terzo incomodo, più snello ed efficiente, capace di far concorrenza a Enel X e Be Charge su tutto il territorio nazionale. Potrebbe essere lo sviluppo di progetti dal basso, come ARTE  e Semm Iscat-Thor. Oppure un’iniziativa congiunta degli operatori di seconda fascia, dove ciascuno metta a fattor comune il presidio del proprio territorio.

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Phoenix
Vesper
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55 COMMENTI

  1. @Volpesalva, come ho scritto sopra penso che non ci saranno novità almeno fino al 10 giugno.

    (…che a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca)

  2. Per i fornitori che negli ultimi mesi hanno scelleratamente alzato enormemente i costi per la ricarica alle colonnine pubbliche, i big three, suggerisco, come hanno fatto in tanti e come ho fatto io stesso, di lasciare una recensione ad una stella sul Play Store per Android o App Store per ios, con la giusta critica sui prezzi alti, sempre più alti, inspiegabilmente troppo alti. Vi invito a seguire il mio esempio. Dateci dentro

    • Ok, fatto, una stella sia per BeCharge che per EnelX, e inserito la seguente recensione per entrambe:

      ___
      Purtroppo le tariffe sono tra le più alte in Europa. Non sono più disponibili i piani in abbonamento.
      Alla fine è meglio rivolgersi ad operatori più economici e ricaricare sempre a casa o al lavoro tutte le volte che è possibile.
      ___

      Ho ricevuto per entrambe le recensioni la seguente mail da parte di play-store-noreply@google,com

      ___
      La recensione di Play 07664115-ef6c-4795-a8e0-3558613730ff che segue è stata nascosta dalla visualizzazione a livello mondiale perché è stata identificata tramite i meccanismi automatici internal come una violazione delle nostre Norme relative alla pubblicazione di valutazioni e recensioni:

      Purtroppo le tariffe sono tra le più alte in Europa. Non sono più disponibili i piani in abbonamento. Alla fine è meglio rivolgersi ad operatori più economici e ricaricare sempre a casa o al lavoro tutte le volte che è possibile.

      Nello specifico, La tua recensione contiene informazioni non attinenti ai contenuti, al servizio o all’esperienza recensiti. Le recensioni non devono contenere commenti a tema politico o sociale, né richieste. . Si tratta di un provvedimento definitivo adottato a livello globale su tutte le piattaforme Play; tuttavia, puoi applicare modifiche o richiedere le opzioni di indennizzo attenendoti alle istruzioni che seguono.
      ___

      Beh, che dire, io di solito non sono un complottista, ma è la prima volta che una recensione mi viene bannata, e non so cosa dire di più rispetto al servizio effettivamente offerto. Farò sicuramente ricorso e contemporaneamente proverò a modificare la recensione in modo più “equilibrato” ahahah!

      • Di fatto la decisione di Google non è sbagliata, la valutazione dovrebbe essere inerente l’app e le sue funzionalità, non elementi esterni (tipo il tariffario della società a cui fa capo l’app), però se nella recensione ci metti elementi misti magari te la passano.

        • Ok, grazie per le dritte.
          Al momento ho fatto ricorso alla decisione per cui attenderò la loro risposta definitiva. In caso non la dovessero passare la modificherò fornendo valutazione sulle loro App (tanto sono decisamente distanti da poter essere considerate user friendly, in particolare quella di BeCharge) e mettendo il riferimento ai prezzi in seconda battuta.

          • A me sono passate tutte le recensioni negative. Letteralmente ho indicato: App inutilizzabile per i prezzi di fornitura troppo cari, sempre più cari. Da evitare, fortemente sconsigliata.
            Recensione lasciata anche per a2a, con stesse motivazioni, evidentemente. Procedete così, facciamoci sentire, lanciamo insieme lo stesso messaggio

          • Aggiornamento di oggi: hanno accettato il ricorso e pubblicato le mie recensioni.

            Ho anche già ricevuto una risposta da EnelX:

            Ciao Leonardo, lavoriamo ogni giorno per garantirti la migliore esperienza di ricarica e al fine di soddisfare ogni tua esigenza stiamo già lavorando per proporre, nei prossimi mesi, nuove offerte adatte a te. Ti ringraziamo per il tuo feedback e ti auguriamo buona giornata.

            Immagino che ci penseranno almeno fino al 10 giugno.

          • Anch’io proprio poco fa ho ricevuto una simile risposta da parte di enel x alla mia recensione negativa. Risposta che ritengo inutile e priva di fondamento

  3. Serve la concorrenza, che oggi non esiste. Ho scoperto da qualche giorno l’esistenza di una app “TARIFFEV” che confronta i prezzi di tutti gli operatori per ogni singola colonnina su tutto il territorio italiano, più varie altre funzionalità sui vari operatori.
    Quasi sempre i più ecpnomici sono operatori esteri o piccole realtà, i grandi sempre più cari di tutti. Non so se ne avete già parlato sul blog, in caso merita veramente, perchè è solo con la diffusione dei dati che si può avere una vera concorrenza sul mercato.

  4. Una buona mossa degli operatori più piccoli potrebbe essere quella di fare un abbonamento a prezzi più bassi per le proprie colonnine e lasciare che si ricarichi a prezzi più alti sulle colonnine degli altri. Se tutti i piccoli facessero così anche i grandi dovrebbero rivedere le loro politiche.

  5. ….buffoni ignoranti che ci governano”…
    …”giornalisti (anzi, giornalai) prezzolati che non meritano nemmeno la maiuscola del cognome”…
    …”che tristezza vivere in Italia in questo momento!”….
    Mi domando dove sia il moderatore di questo blog….

    • Sottoscrivo…….le affermazioni fatte nel blog, senza volgarità censurabili ma che rispecchiano alla perfezione la situazione italiana in ambito di gestione della fornitura delle ricariche delle auto elettriche

    • Visto che ce l’hai con me, almeno abbi la decenza di rispondere direttamente al mio commento, invece di nasconderti tra le fila!! Fammi capire cosa ci sarebbe da censurare!! Avessi usato dei termini volgari, potrei capirlo ( anche se meritati!) , ma ho semplicemente parlato in Italiano..lo comprendi o vuoi un traduttore? Cos’è, adesso bisogna stare zitti e “..per carità, non si offende il governo..” ma stai scherzando??? Quelli dovrebbero essere NOSTRI dipendenti! Se non ti è chiaro il termine DEMOCRAZIA, vattelo a cercare. E proprio perché è una democrazia, sono libero di esprimere il mio pensiero finché non uso volgarità. Non la pensi come me? Padronissimi, come ho detto è democrazia, ma questo non giustifica la tua indignazione per aver espresso un pensiero in modo chiaro aro e non volgare! Buona vita!!

      • ti spiego come funziona: essendo questo posto pubblico (e dando per assodato che non succederà mai), se qualcuno si dovesse sentir tirato in causa e avesse tempo e voglia, i primi a essere presi di mira sono gli amministratori del sito e in seconda battuta il tuo indirizzo ip.
        tanti altri forum (con MODERATORE) sono ben chiari al riguardo proprio per evitare problemi tipo chiusura..

        PS: lascerei stare pure la democrazia che niente ha a che vedere col tuo scritto

  6. se le più “snelle” a2a e simili hanno comunque prezzi alle loro colonnine alti (come testimoniato in alcuni commenti), viene a cadere il discorso roaming e governo ladro..

    forse sarebbe il caso di fare un’inchiesta seria e non solo la semplicistica “hanno cambiato i vertici di enel ed eni e questi non ci credono”. se si ha veramente a cuore il problema..

  7. ragazzi son scuse, suvvia. Chi impedisce agli operatori “snelli” di praticare il prezzo basso presso le loro colonnine e il prezzo pieno presso le altre in roaming? In altre parole, come già fatto osservare da alcuni: chi impedisce ad A2A di pratica 0,30 alle sue colonnine e 0,65 a quelle di Enel e BeCharge? Nessuno, ma chiaramente A2A si guarda bene dal farlo e così sulle sue colonnine, dove pure guadagnerebbe a tariffe ridotte, ci margina eccome …

    Il problema è in prospettiva: quando dicevo che serve una legge per fissare un tetto alle tariffe e non lo si è fatto ora si paga dazio. Dalla padella alla brace, si passa dal carcere dei distributori di benzina al regime del 41bis dei gestori delle colonnine.

    Da questa situazione non se ne uscirà MAI perché non è affatto detto che quando le auto elettriche circolanti aumenteranno di numero questi signori vorranno rinunciare ai loro guadagni che diventeranno lauti. La riduzione dei prezzi è dettata dalla concorrenza ma in un duopolio di fatto non c’è concorrenza.

    L’unica soluzione possibile è la costruzione di una rete di ricarica next gen presso i distributori utilizzando colonnine da 500 kW: soldi pubblici (non c’è altro modo secondo me) per cofinanziare una rete che offra totali garanzie al consumatore sia sul fronte uptime sia sul fronte costi finali (quindi con dei tetti bassi). Si fa un bando definendo tempi, copertura, penali e chi vuole partecipa. Ci sta che la vinca IP che si sta già muovendo, ci sta che decida di partecipare Total. Si costruisce una rete per le elettriche di domani (quelle per intenderci che monteranno batterie come le LFP di CATL che ricaricano 600 km in 10 minuti e hanno una densità vicina ad una NCM), mentre per le auto che ricaricano lentamente ci saranno le colonnine da 150 kW. E la rete attuale la si lascia come sta, tanto non c’è modo di intervenire per legge …

  8. Io ho una domanda che non ha risposta se non una logica fuori mercato di enelx. Però su una nota app di ricarica che usa solo la rete enelx e ressolar la ricarica in Ac é a 0,44 euro kwh su colonnine enelx quando la app di enelx te la fa pagare 0,65 euro kwh? Cioè il proprietario della colonnina sulla sua app ti fa pagare la ricarica 20cent piu di un gestore in roaming? Non ha alcun senso economico ma per me é una scelta politica imposta. Non sono i duopolisti ad avere cambiato strategia ma il controllore politico ad aver imposto la cosa. Sia come sia, io invito tutti coloro che non possono ricaricare a casa a usare solo i tesla hub e boicottare per almeno un mesetto le reti enelx e becharge. Vediamo cosa succede.

  9. a me una “curiosità” rimane ….

    se è vero che Stellantis in Italia ha Grandi Progetti sull’elettrico (Cassino in primis, Melfi, Mirafiori .. forse …) e sta uscendo con tanti modelli BEV di segmenti più abbordabili / confrontabili con le ICE … avrà necessità di vendere anche in Italia… ed una rete distribuita e funzionante sarà funzionale anche alla quota vendite italiana…

    vediamo un po’ come vanno a finire tutti sti’ “bracci di ferro” tra Tavares e D’Urso…
    (2 produttore si/no, colonnine si/no/forse, incentivi si/quando??)

  10. le soluzioni ci sono… Abbandonare il roaming e dedicarsi al proprio orticello… A2A potrebbe dedicarsi solo a Milano, come AGSM AIM sta facendo con Verona e Vicenza… no roaming no cappio del bipolio statale…

    • E chi viene da fuori Milano non caricherebbe su A2A oppure sarebbe costretto a installare l’App di A2A.

      • Questa strategia non serve a niente chi comprerà una BEV non ne vuole sapere di caricare intorno solo a casa sua vuole poter caricare ovunque che sia a Milano o Catania senza app o altri casini, guarda ,come si fa oggi al distributore ,cosa costa un litro di verde , oggi 1,93 un litro di gasolio 1,84 un litro di gpl 0,76 e se ci fosse ,basterebbe aggiungere, un kw 0,48 . Chi se ne frega se dietro c’è A2A Enel Eni o topo Gigio se mi piace 0,48 mi fermo carico pago con bancomat o carta e mi tolgo dalle palle e questo ovunque da Aosta a Palermo ma non è più logico e facile,ma perché continuare a rompere sempre le scatole a tutti. Io però voglio fare una scommessa,non so in in quanto tempo ,ma sono assolutamente certo che finirà per forza così.

  11. Semplicemente il governo non crede nella transizione energetica e fa di tutto per confermare le sue teorie ostacolando la diffusione dell’elettrico ……

    • Solo chi non crede alle evidenze della crisi climatica può non credere alla transizione energetica. Ma aggiungerei: solo chi pensa che gli idrocarburi siano infiniti può non credere alla transizione energetica. Dovrebbero soltanto avere il coraggio di dircelo e gli attributi per dimostrarci che hanno ragione.

      • le aziende magari non sono interessate veramente al cambiamento climatico… ma ai costi produttivi sicuramente si.

        quando i loro competitors si alimenteranno con fonti FER a valori bassissimi (pure tendenti a zero in certi momenti, viste le esperienze in Spagna e Portogallo) … se vorranno restare “sul mercato” saranno costrette a fare altrettanto … non potranno tutte accedere a fondi statali per mantenersi operative; o sposteranno gli impianti produttivi… o vorranno fonti economiche FER disponibili ed in breve tempo (il nucleare richiede tempi troppo lunghi in rapporto a quanto son veloci le installazioni FER – intoppi burocratici voluti a parte).

        pure nei paesi “emergenti” (magari produttori di idrocarburi) faranno prima ad attrezzarsi di reti di produzione locale di energia piuttosto che creare grid distributive efficienti in territori spesso vasti, desertici o molto complessi ..
        Dall’Africa arrivano tante notizie sull’interesse alla mobilità elettrica (magari inizialmente con motocicli e piccole auto/furgoncini)… produttori locali, alcuni con i “soliti” cinesi a supporto (e tanto interesse Loro)…

        Secondo me però andranno anche combattuti alcuni “sperperi” energetici che favoriscono prevalentemente traffici illeciti (e qualche “malcapitato” che è nato in paesi meno democratici), ossia i Miners delle Criptovalute, che hanno consumi energetici continui spropositati in rapporto all’effettiva necessità (ne hanno data pessima dimostrazione pure le recenti vicende legate alla compra-vendita di NFT); i sistemi “BlockChain” potrebbero forse avere una grande utilità solo nei processi certificativi di eventi… Tutto il resto va spento !! (altro che consumi delle auto elettriche..)

    • Quando uno stato è nei fatti fallito ha due possibilità, lo ammette e con le regole che esistono fa pagare ai cittadini tutti gli sbagli che hanno commesso negli ultimi decenni votando sempre chi garantiva regali e bonus e non chi avvisava che prima o poi i debiti si saldano, oppure cerca tutti i modi possibili per raccattare soldi per pagare gli interessi sul debito, quasi il 10% del PIL, visto che ENI ed ENEL hanno come azionista di maggioranza il MEF questo ha dato mandato di garantire certi introiti, non gliene frega nulla della transazione energetica/ecologica, quando non hai i soldi per mangiare non stai a guardare da dove arrivano quelli che trovi. Le cose possono cambiare? SI informandosi prima di mettere la X sulla scheda elettorale.

      • I bonus continuano pure adesso che c’è Gioggia
        Ma i soldi per le armi,le squadre di calcio,i vitalizi,per non andare a prendere gli extra gettiti delle banche,ci sono
        Hai ragione,la X è importante,ma va messa su chi nella transizione ci crede
        Non come quelli che invitano Elon Musk sperando che apra una fabbrica in Italia,e allo stesso tempo,fa in modo che la mobilità elettrica muoia

  12. Non è una bella figura che fanno di non avere una rete di colonnine affidabili. Soprattutto con un periodo di grande turismo straniero dove le EV sono più diffusi.

    Ma continuo a chiedere perché i Supercharger Tesla sono affidabilissimi (in più di 5 anni con Tesla e in mezzo Europa, non ho mai avuto un problema!) e non gli altri.
    Sarà una capacità e conoscenza tecnologica maggiore? E/o un servizio di assistenza da remoto che e carente?

    Andiamo tutti sui Supercharger, (che sono convenienti) così diamo un lezione a tutti gli altri.

    • I Superchargers accessibili a veicoli non Tesla sono una sessantina in tutta Italia.. Il 90% degli automobilisti elettrici dovrebbe percorrere decine di chilometri per raggiungerli.

  13. Stavo pensando alla motivazioni per cui abbiamo cosi tante colonnine guaste o da attivare: forse l’obbiettivo principale é assicurarsi una postazione di ricarica per averla remunerativa nel futuro. Per il momento con un parco elettrico così modesto mantenerele in funzione (o peggio attivarle) non conviene. Potrebbe essere?

    • E’ esattamente quello che penso e ho scritto. Le colonnine meno remunerative vengono abbandonate. Ma pesano ugualmente sui costi di ammortamento e quelli di struttura.

      • Però non riesco a capire una cosa: nel mio comune ci sono 3 luoghi dove hanno installato le colonnine becharge da almeno un anno per un totale di 8 punti di ricarica. E sono ancora non collegate, desolatamente spente. Inoltre hanno anche portato via dei parcheggi che prima erano strisce bianche o blu. Ma a loro questa operazione non è costata nulla? Le colonnine, l’installazione, presumo il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico, come rientreranno della spesa fatta se restano spente? A parte tutto sono le uniche colonnine in tutto il comune quindi tra poco, con l’avvio della stagione balneare, i turisti che arriveranno con l’auto bev saranno costretti a fare trasferta in altri comuni per caricare. Ho chiesto all’ assessore che credo competente, mi ha detto che loro l’autorizzazione la hanno data, adesso sono affari del gestore. Boh,povera Italia

        • Ilario, quello che lei racconta è la prova provata di ciò che ho scritto: le reti del duopolio Enel-Eni sono state costruite con l’intento di piantare bandierine ovunque fosse possibile. Molte sembrano addirittura dimenticate, come uscite dai radar di chi le installate pur con ingenti investimenti. Investimenti che non generano alcun reddito, ma certamente incidono sui costi generali, e di conseguenza sulle tariffe.

          • Infatti. Tra l’altro stamattina ho fatto un giro per controllare bene, i punti di ricarica fantasma sono 10. Ok , plenutide ha piantato le sue 10 bandierine e paga al comune l’occupazione di 10 stalli , noi cittadini abbiamo 0 punti di ricarica funzionanti ma nessuno verrà da noi ad installare colonnine in quanto ne abbiamo già 10. Poi ci si chiede perché in Italia le bev hanno quote ridicole

  14. Ritengo che un ruolo non secondario in questa vicenda ce lo ha il monopolio autostradale rappresentato da FreetoX che è accessibile solo in roaming attraverso gli altri opertaori. FreetoX pratica tariffe di roaming elevate e per gli altri opertaori offrire un abbonamento a prezzo calmierato può tradursi in una pesante perdita nel caso in cui l’abbonato facess elargo uso di FreetoX.

    • Ricalca il monopolio dei distributori di carburante, autostrade prende una percentuale del prezzo del carburante venduto ed è il motivo per cui fare rifornimento in autostrada costa sempre di più.
      L’alternativa è uscire e usufruire di una stazione fuori dal casello, o di un supercharger.

    • Consiglio per l’uso delle colonnine FreetoX, usare app Recharge Around di Repower, sempre a 0,60 €/kWh. Si rimane almeno in linea con i costi di gasolio e benzina ai prezzi autostradali.

  15. La risposta credo sia semplice; basta vedere cosa accade in altri paesi e confrontare.
    Se all’estero gli operatori ci guadagnano e continuano ad investire, mentre da noi no….beh….inutile dire che il problema sia il sistema Italia e non l’elettrico in sé.
    Già Tesla dimostra di guadagnarci e reinvestire continuamente; mi pare sia già un indizio….

    • È ovvio che che da noi c’è una precisa volontà di rallentare le cose, e temo che la cosa non valga soltanto per il settore dei combustibili fossili.
      Poi, secondo me, si sono anche giocati male le carte, perché lasciando andare in malora il comparto automotive ora non hanno di che fare leva sui posti di lavoro che si perderebbero, anche se in realtà ce ne sarebbero un bel po’ nel settore petrolifero.

  16. Resta però un problema gravissimo il fatto che gli operatori più piccoli seppur snelli non siano in grado di fare prezzi migliori, almeno sulle colonnine che gestiscono direttamente.

    IrenGo 0,59 €/kWh su colonnina AC della propria rete
    A2A 0,65 €/kWh
    BeCharge 0,65 €/kWh
    EvWay 0,65 €/kWh
    EnelX 0,69 €/kWh
    Duferco 0,79 €/kWh

    Non si vedono tutte queste differenze tra snelli e non snelli, anzi ad esempio per Duferco “son palanche!”

    • Vedo ora che A2A ha aumentato il costo delle ricariche on demand sulle proprie colonnine con la propria app (oltre ad avere aumentato gli abbonamenti), sono abbastanza sicuro che fosse 0,55 fino a poco tempo fa. Ma la cosa più assurda è che su una colonnina multipresa A2A con CCS2, CHAdeMO e Tipo 2, anche sulla presa Tipo 2 il costo è di 0,69€/kWh con la loro app!! Quando invece su una colonnina AC pura (che sia A2A o di altro gestore) il prezzo è di 0,65 €/kWh…
      Possiamo dire che sono dei pagliacci?

      • E’ sempre stato così. Sulle “fast” a2a anche se usi l’AC ti fa pagare il prezzo della DC … dei geni (del male)

        • Però se ci pensate è anche logico, occupare una colonnina veloce per fare una ricarica lenta dovrebbe essere l’ eccezione da fare solo in caso di necessità, meglio lasciare la DC libera per chi è in viaggio e deve ripartire prima possibile.

          • Ci sono due prese e due posti, se anche occupi la presa AC un altro può mettersi a fianco ed usare la DC.
            Eppure sono abbastanza convinto di avere rifornito a prezzo più basso su una colonnina mista A2A alcuni mesi fa, usando la presa AC, devo controllare lo storico…

        • Con un po’ di difficoltà, ma ho trovato. 24 gennaio 2024, ricarica a Chieri, via Conte Rossi di Montelera, colonnina mista AC/DC, ho caricato 5,41 kWh per 3,03 €, che facendo l’opportuna divisione viene il prezzo per il rifornimento in AC, non certo in DC (0,55-0,56 €/kWh). Quindi in realtà anche questo è cambiato, almeno dalle mie parti

  17. Alla fine è una questione politica,il governo ha cambiato i vertici di Enel ed Eni,ed hanno messo gente che ha tagliato l asset della transizione e tolto gli abbonamenti, maledetti….

    • AMEN, caro mio, AMEN. Quei buffoni ignoranti che ci governano stanno facendo di tutto per rimanere con le scarpe nel petrolio . A partire da una campagna mediatica disinformativa e terroristica con giornalai ( e non giornalisti) prezzolati come porro ( scritto apposta con la minuscola , perchè…. non merita nemmeno la maiuscola nel nome!) arrivando a mettere i bastoni tra le ruote al mercato inducendo cali di vendite a causa dei famigerati “incentivi” che non vedremo MAI e vanificando il risparmio economico agendo sul costo della ricarica pilotando le aziende energetiche che controlla AD HOC per far si che la mobilità elettrica venga fermata . Solo che questi signori, non si rendono conto che l’Italia fa parte dell’Europa, sia fisicamente che economicamente e prima o poi dovremo rendere conto al governo centrale del perchè da noi non sono stati fatti gli sforzi necessari per la transizione energetica. E’ evidente che è un disegno ben orchestrato , vuoi dalle lobby del petrolio ( ma quelle Italiane contano poco, secondo me) vuoi da qualcuno non vuole che andiamo avanti. Quello che più mi dispiace però, è vedere quanto questa campagna di disinformazione abbia attecchito sulla gente e quanto odio ci sia verso la transizione , fino al punto di non credere a veri esperti del settore pur di dar credito invece alla narrazione ” di regime”: che tristezza vivere in italia in questo momento!

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