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Le foto del giorno/ Il lato oscuro della ricarica

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Il lato oscuro della ricarica

Il lato oscuro della ricarica: stalli occupati abusivamente, App che vanno in tilt, segnaletica assurda,  colonnine che non funzionano o sono collocate in modo da risultare praticamente inutilizzabili. Di esempi ne abbiamo già documentati tanti. E continueremo a farlo se i nostri lettori ci aiuteranno Oggi riceviamo due segnalazioni, una da Milano e una da Bologna.

Milano, connessione a proprio rischio e pericolo

Il lato oscuro della ricarica
La colonnina “incriminata” a Milano
A Milano, zona Montagnetta di San Siro, hanno pensato bene di montare un catarifrangente metallico davanti alla colonnina A2A. Questo crea «importanti difficoltà nella rotazione ed introduzione della presa» ci dice Daniele. E aggiunge: «Ci si spelano le mani ogni volta».

A Bologna ci sono i furbetti del plug-in

A Bologna, in via San Giacomo (zona Università) un altro esempio del lato oscuro della ricarica. Be Charge ha installato una colonnina quick con due prese Tipo 2 da 22 kW, mai attivata. Sono passati quasi due anni e non c’è mai stato verso di sapere perchè sia abbandonata, nè di suscitare l’interesse del gestore ad attivarla. Il lettore che ci ha mandato la foto dice però che una colonnina Enel Way a venti metri da questa è quasi perennemente occupata. Quindi la domanda di ricarica si sarebbe, eccome.
Benchè la colonnina sia palesemente inattiva, gli stalli di sosta riservata sono ben segnalati. Nonostante l’affollamento cronico di tutti i posti auto della centralissima via, pochi osano occuparli con una termica ben sapendo che gli “ausiliari del traffico” sono implacabili in quella zona. Tuttavia qualche furbetto del plug-in  ha scoperto l’inghippo e anche il modo per “simulare la ricarica” e farla franca. Ecco come:

A prima vista l’auto sembra regolarmente collegata

Ma non c’è corrente: le prese non sono bloccate

Il lato oscuro della ricarica
Al proprietario non interessano i kWh da mettere in batteria, tanto lui va a benzina. Interessa invece un comodo parcheggio gratuito per l’intera giornata, a scrocco.
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70 COMMENTI

  1. Sig. Leonardo, non si offenda Lei, ma le centrali elettriche vanno avanti con quel che c’è. Carbone, metano, GPL, olio combustibile(derivato dal petrolio), nucleare. Benzina e gasolio sono solo dei derivati utili per l’autotrazione, così come il kerosene utilizzato già nel passato per il riscaldamento e per gli aerei. Ma la radice è sempre la stessa, petrolio e metano. Del carbone stiamo ricominciando ad usarne un po’. Comunque tutta roba che importiamo. Sulle cosiddette fonti rinnovabili mi sembra una specie di corsa fra Achille e la tartaruga, dove Achille sono gli aumenti dei consumi elettrici legati alla transizione energetica, e la tartaruga l’aumento della produzione di energia elettrica con le fonti rinnovabili. Nella favola vinceva la tartaruga, ma con il trucco, nella realtà non so quale trucco potrà escogitarsi. La mia realtà è che se metto avanti forno elettrico e lavatrice mi salta la corrente. Normale rete urbana!

    • Mi spiace doverle ripetere che si deve informare meglio: il mix energetico di produzione italiana del 2021 era il seguente:
      Fonti rinnovabili: 42,32%
      Carbone: 5,07%
      Gas naturale: 48,13%
      Prodotti petroliferi: 0,88%
      Nucleare: 0%
      Alter fonti: 3,60%
      (Fonte: GSE)

      Nei prossimi anni le fonti rinnovabili saranno in costante crescita a scapito soprattutto del gas che è la causa principale del recente picco dei prezzi.

      Possiamo fare tutte le ipotesi che vogliamo e possiamo legare la tartaruga con lo spago della politica anti rinnovabili, ma il gas è un morto vivente nel panorama delle fonti di generazione di energia elettrica.

      Si informi anche sui 3 kW, non siamo più negli anni ’90 e il mercato di maggior tutela è in fase di smantellamento. I costi per passare a 4,5 kW (4,95 kW effettivi) o 6kW (6,6 kW effettivi) non sono più proibitivi come una volta.

      • Il nucleare c’era, ma francese. Le cose sono cambiate con la guerra. Poi come lei mi insegna, l’elettrico non è accumulabile, e con la crescita dei consumi notturni causa picchi da ricarica giocoforza bisognerà ricorrere alla produzione con i combustibili fossili, visto che il fotovoltaico di notte non funziona e l’eolico, a parte la produzione nettamente minoritaria, necessita anch’esso del sole. Con la guerra sono state rispolverate anche le centrali a carbone, anche perché il nucleare francese per il momento risente del fermo delle centrali per manutenzione. Come vede sono informato. Lei fa una fotografia, ma noi viviamo in un film

        • P.s. anche passare ai 4,5 kW, almeno dalle mie parti, non è così semplice, e non per motivi di costo, ma di sovraccarico delle centraline. Per ora accettano solo chi necessita di potenze più elevate per motivi professionali. Fra il dire e il fare c’è in mezzo un mare …….di guai

          • Purtroppo non posso sapere qual è il suo caso particolare, i problemi che dice lei di solito si verificano in case lontane dai centri abitati.
            In ogni caso sa qual è la mitigazione a reti di trasmissione antiquate? I sistemi di accumulo.

        • E i sistemi di accumulo? Lo sono anche le auto.
          P.S.: quale fotografia, i dati 2022 vedrà saranno ancora diversi e poi quelli 2023, ecc.

        • No, il nucleare c’era anche italiano. Caorso età operativa al 100%, aspettava solo l’ok dalla politica e sappiamo come andò (e in bolletta paghiamo ancora la sua dismissione, l’uranio l’avevamo già comprato…).
          Mai sentito parlare di “accumulo”? Tipo… Le batterie. O le centrali idroelettriche stesse, da decenni e decenni. Già.

        • Segnalo che mezza europa sta già generando ‘palate’ di elettricità di notte con l’eolico off-shore, e i numeri crescono rapdamente ogni anno

          in italia abbiamo potenziale per 600 GW di fotovoltaico e 200 GW di eolico off-shore, nel mediterraneo

          e ce ne basterebbe molto meno (es. 250 + 100 ), vediamo i dati a fine 2023 per vedere se le installazioni danno segno di smuoversi

    • Vorrei far notare che in molte province italiane oltre il 70% se non il 90% dell’energia elettrica prodotta è da fonti rinnovabili. Caso emblematico è la regione Marche dove nel 2022 il 75% era da fonti rinnovabili e il fotovoltaico pesava per il 60% (fonte Terna https://app.powerbi.com/view?r=eyJrIjoiOWVlOTYxYTctY2M3YS00N2IyLWFkMzEtNjViMzIwODY1OGRiIiwidCI6ImVjY2Q3MzRlLTcwMjItNDcwOS1hYmE1LWE1ZGQ3NzkyOWUyNyIsImMiOjh9&pageName=ReportSection)
      Il problema sono i centri metropolitani. Ma perché il nostro caro governo non obbliga chi gestisce i parcheggi a pagamento a predisporre impianti fotovoltaici come ha fatto il governo di centro destra francese di Macron?
      Perché non legiferare per far sì che i proprietari dei capannoni industriali coprano almeno il 50% dei tetti con il fotovoltaico?
      Perché non fatto le stesso per obbligare i condomini. A fare la stessa cosa con un impianto condominiale? Finirebbero tutte le opposizioni.
      Non dici di farlo dall’oggi al domani ma più riardiamo e più sarà peggio per i nostri portafogli.
      Poi come ci sono aziende che hanno centrali elettriche, ci saranno aziende che faranno c la stessa cosa con gli impianti di accumulo che fingeranno da stabilizzatori della rete e fonte energetica durante la notte.

  2. Le Sue risposte Sig. Massimo sempre imparziali e guidate. Scrive che ci sono 20.000 distributori di benzina (e diesel?) senza precisare che al distributore vi sono gentilmente, da 6 a 12 pompe. Inoltre un tre o quattro minuti dai il pieno, che è 15 volte di meno di una ricarica, forse pure parziale, di un ora. Suvvia…….. Siamo grossomodo ad ub rapporto di 1 : 100 nel servizio finale, in termini di capacità di ricariche totali e massime possibili per ora. Oggi.

    • Intanto dimezziamo il numero di pompe, perché di elettroni ne esiste un unico tipo, di carburanti due, non fungibili.
      Poi ricordiamo che io il pieno posso farlo in garage/cortile (come in questo momento), lei no. Poi ricordiamo anche che ci vorranno anche 5 minuti, ma te ne stai lì ad aspettare (anche a 40°) tutti e 5 o i 3 minuti, io mai aspettato in due anni una ricarica, sempre fatto altro (bagno, dormire, mangiare, lavorare, concerto, spesa, passeggiata, messa, quello che mi pare: sembra strano ma nessuno guarda il proprio cellulare ricaricarsi).
      E, giusto per ricordarlo, mentre in Corea annegano e in Paraguay uguale 6 mesi fa, in Uruguay muoiono di sete: the dark site of the CO2. Si fa perché è il meno peggio, gli uomini seguono il cambiamento, i bambini fanno i capricci.

      • Bene, ci ha ragguagliato sul fatto che lei può fregarsene delle colonnine e vive beatamente. E da questo che ne consegue? Come fa a convincere chi non ha la sua disponibilità di ricarica, e magari anche economica, che è giunta l’ora di buttare la sua auto termica e passare ad una elettrica? Andiamo a ricaricare a casa sua? Certo farebbe un piccolo passo mettendosi a disposizione dei vicini non attrezzati come lei, ma non credo che basti.

        • Che è giunta l’ora di buttare la termica PER TUTTI io non l’ho scritto: non mi attribuisca quello che preferisce leggere.
          Le BEV rappresentano il 4% del venduto: vuole farci credere che solo il 4% della popolazione ha il garage o il posto macchina in cortile e ha potuto passare all’elettrico? Oppure c’è un grande problema culturale, trasversale per livello economico e di istruzione, che affligge gli italiani, ultimo stato europeo in termini di diffusione? Se il 12% del parco macchine italiane appartiene al segmento D o superiore e il prezzo medio dello stesso è superiore ai 40.000€, perchè le BEV non rappresentano il 12% del venduto? Forse non possono caricare con comodo in garage, poveretti? Hanno fatto debiti per comprare la macchina ma poi la lasciano in strada? O magari non è questo il problema…?

          • Non so se questo è il problema o uno dei problemi, propendo per la seconda. Evidentemente viviamo in realtà diverse. Di certo chi vive nei grossi centri urbani del sud come lo scrivente, vive prevalentemente in condomini spesso sprovvisti di aree dedicate al parcheggio. Se non ci crede si faccia un giro sui siti di vendita immobiliare e se ne renderà conto. Le aree fuori dei centri urbani sono anche quelle a reddito più basso, e anche questo contrasta con la possibilità di comprare un mezzo elettrico. Si ricordi che da noi non ci sono grandi realtà industriali e la gran mole dei salari deriva dagli impieghi pubblici notoriamente non proprio faraonici. Assembli il tutto, unisca una diffusione delle colonnine assolutamente insufficiente, al 98% in corrente alternata, dislocate in aree fuori dalle strade principali, e ……che strade! A questo punto si immagini di fare un tragitto fra autostrade a monocorsia, interruzioni stradali con deviazioni chilometriche(ha presente la Palermo-Agrigento?) e provi a mettersi a caccia di una colonnina difficile da trovare, difficile da raggiungere e difficile che sia anche funzionante. È ancora sicuro di poter vendere il 12% di auto elettriche?

          • A livello nazionale (perché di questo io parlo e lei lo sa, ma è più facile deviare), si.
            Nessuno lo vuole imporre a Palermo, oggi.
            Indichi dove è mai stato scritto su Vaielettrico.

          • @Marcello quelle che scrive sono cose sacrosante ma la transizione si porta dietro anche opportunità (quella di rimodernare la rete elettrica e di produrre energia localmente anziché comprarla all’estero e far vivere gli sceicchi come nababbi).
            E certamente , visto che cita il problema, dei lavori veri, che portino vantaggi e benessere alla popolazione, sono meglio dei lavori pubblici pagati poco. Ma per questo serve la volontà politica, mentre io vedo politici che vogliono mantenere lo status quo, e gente comune che vive rassegnata come se il proprio destino sia segnato per sempre e facendo così aiuta chi ha interesse a mantenere le cose come sono oggi (sia clemente con me, noi del nord abbiamo questa presunzione: non sempre ci riusciamo ma non smettiamo mai di provare a cambiare le cose quando non ci piacciono).
            P.S.: una delle più importanti realtà europee per la produzione di pannelli fotovoltaici non è la 3SUN con sede a Catania? Forza, che se si vuole ce la possiamo fare!

        • Negli ultimi 20/30 anni tutti i nuovi edifici devono avere almeno un posto auto per legge. I famosi palazzinari per risparmiare preferiscono fare posti auto all’aperto. In tutti questi casi non ci sono grossi vincoli a predisporre il proprio posto auto con una colonnina (l’ha fatto un mio nipote). Gli è costato solo la colonnina ed il cavo dal contatore alla colonnina (visto che i posti auto avevano già tubature per far passare i cavi, ma farlo dopo è comunque fattibile).
          Nel mio caso devo rifare la linea visto l’impianto è un po’ vecchio ma questo non mi fermerà.
          È solo questione di volontà. Tutto è fattibile se ragionevole ed il passaggio alla mobilità elettrica è più che ragionevole.

  3. Sig. Massimo Degli Esposti, e che vuole che debba replicare? Lei ha confermato praticamente i miei dati. Per quel tipo di viaggio non soffrivamo il caldo né io né lei, anche perché lei ha precisato di avere un’auto con tecnologia più avanzata. La mia è datata 2010, chapeau. Cambiando le distanze e l’area geografica chissà! Ma non è questo il punto. Sono certo che ciascuno poi si regola di conseguenza. Ma mi sembra che la partenza di questa discussione sia un’altra, ovvero la reale disponibilità delle colonnine a fronte di comportamenti anomali di utilizzatori e, anche, di fornitori. Problemi che certamente non ci sono con le pompe di benzina. Problemi con i quali ci si dovrà confrontare, senza farsi troppe illusioni sulla capacità di autocorrezione del sistema . Mi sembra che qualcuno diceva che quando una regola non viene seguita da pochi si puniscono i trasgressori, se non viene seguita da molti si cambia la regola

    • Vengo meno alla promessa di non risponderle perchè trovo stimolante l’ultima frase. Facciamo qualche esempio. Crescono gli stupri e le violenze sulle donne? Si aumentano le pene e si amplia il perimetro del reato. L’evasione fiscale tocca i 100 miliardi l’anno e riguarda milioni di pseudo contribuenti? Si fa l’ennesimo condono. Come vede le regole si possono cambiare in due direzioni opposte. Noi vorremmo che i comportamenti anomali degli automobilisti fossero sanzionati con più rigore e i diritti di chi ha scelto la mobilità sostenibile tutelati.

      • Un altro aspetto,.che non è lo stesso di quello che indica Marcello, è quello relativo alle minoranze.
        Ci sono voluti anni e il polso di ferro per fare rispettare i posti riservati ai disabili, perché sono una minoranza sulla quale purtroppo la maggioranza ha poca sensibilità.
        Lo stesso accade con le pompe di benzina, essendo la maggioranza di automobilisti ancora legata ai combustibili, un abuso nelle pompe di benzina crea uno sdegno collettivo ben maggiore dell’abuso negli stalli di ricarica. Solo il tempo e una nuova generazione di colonnine (che renda possibile alle forze dell’ordine stabilire con certezza se le auto sono in carica e da quanto non lo sono più) potrà rendere possibile lo stesso rispetto che è appannaggio di pompe di benzina e posti disabili.

      • Le auguro di avere ragione. Ma da quello che leggo su questo blog mi viene istintivo pensare che se già con circa 200.000 vetture elettriche ( non sono sicuro della cifra, se vuole mi corregga) vediamo aumentare esponenzialmente la conflittualità fra diversi utenti elettrici e fra elettrici e termici per la conquista del parcheggio, ho qualche timore per il futuro quando la platea di automobilisti elettrici sarà ampliata da utenti non proprio entusiasti di questa scelta diventata obbligata. Penso anche che a questi utenti a breve si aggiungeranno anche la massa di quadricicli elettrici che, sia per motivi economici sia per esigenze pratiche meglio si adattano all’ambiente urbano, ma sempre con una disponibilità di ricarica domiciliare molto limitata nei centri urbani e quindi giocoforza competitori sempre sulle stesse colonnine. Che vuole, sono un po’ andreottiano……a pensar male…

  4. Sig. Massimo Degli Esposti, non so quali notizie false io stia diffondendo visto che faccio riferimento a quelle che compaiono su questo blog. Non mi prenda in giro facendo una equivalenza fra pompe di benzina e colonnine, che lavorano in modo totalmente diverso. Se vuole le mando un elenco fotografico delle colonnine presenti a Palermo e magari ne discutiamo, senza contare che nessuno pensa di lasciare un’auto attaccata ad una pompa di benzina per una notte intera. Se vuole fare un paragone lo faccia con le ultrafast che magari si avvicinano come tempi ad una comunissima pompa di benzina, senza comunque eguagliarle. Resto alla sua prima frase, che nessuno nega i problemi esistenti. Il resto lo prendo come uno sfogo che poteva risparmiarsi. Un caro saluto

    • Gli sfoghi sono i suoi. Aspetto che mi porti qualche caso di auto elettrica rimasta a secco e mi dimostri che in colonna sotto il sole una Bev deve spegnere il condizionatore, come le termiche sono tenute a spegnere il motore. E non dimentichi che tutti noi abbiamo viaggiato con entrambe le motorizzazioni. Lei può dire altrettanto?

  5. Come volevasi dimostrare cominciano a volare gli stracci. Certo chi ha dubbi sull’elettrico comincia a trasformarli in certezze. Questo sistema si basa su molti presupposti traballanti, e non credo sia possibile costituire una specie di controllo poliziesco dedicato. Cosa è meglio, spendere 20.000 € per un’auto a benzina che potrai sempre rifornire in pochi minuti senza particolari problemi, o spenderne 30.000 per restare sempre in ansia per la probabilità di doversi confrontare con uno dei tanti problemi che emergono da queste pagine, e doverlo fare con una frequenza ben maggiore visto il divario di autonomia fra una elettrica ed una termica. E mentre l’auto si scarica magari in una giornata come questa di caldo soffocante chiedersi che fare, tenere l’aria condizionata e rischiare di doversi fermare nel nulla, o rischiare un colpo di calore nel tentativo di arrivare da qualche parte nella speranza di trovare una colonnina libera e funzionante, senza dover armeggiare fra app che si bloccano o rete non disponibile?

    • Il nostro sito non ha mai nascosto i problemi, uno dei quali è la maleducazione di molti automobilisti (con auto elettriche, termiche e plug-in, nessuno escluso). Proprio per questo non accettiamo che gente come lei ne approfitti per sbandierare pregiudizi e false informazioni. In Italia ci sono attualmente 45 mila punti di ricarica (contro 20 mila distributori di benzina). Nessuno di noi è mai rimasto a secco con la batteria,segno che ha sempre trovato un’alternativa a una colonnina inutilizzabile. E’ più facile che senza aria condizionata sotto il sole ci resti lei, visto che è vietato tenere acceso il motore con l’auto ferma, mentre l’aria condizionata di una Bev può funzionare a palla consumando il 5% della batteria ogni ora.

      • Dimenticavo l’aria condizionata. Dunque su circa l’80% di carica della batteria, come voi stessi consigliate come carica ottimale di partenza, in tre ore, diciamo 300 km in extraurbano ad una velocità media di 100 km/h l’aria condizionata se ne mangia il 15%, e quello a restare al caldo sarei io?

        • Anche fermo sotto il sole in autostrada, sempre il 15% in tre ore. Con la sua termica sta al calduccio. Buone vacanze.

          • Non so Lei, ma stare fermo tre ore sotto il sole per il puro piacere di stare con l’aria condizionata accesa non è esattamente il mio stile di vita, ma il vero problema non è quando si sta fermi, ma quando, come è giusto che sia, ci si muove. Perché Lei in quelle tre ore consumerà la batteria anche per muoversi, e se uno sta per tre ore per strada si suppone che debba muoversi abbastanza. Vogliamo fare un viaggetto di tre ore? Mettiamo che la sua elettrica abbia una autonomia nominale di 500 km. Buona, non le sembra? Ma se ci teniamo alla sua salute cercheremo di non superare mai l’80% di carica e non scendere sotto il 20%, totale potremmo disporre del 60% dell’autonomia nominale. Ma se viaggiamo tre ore il 15% se lo prenderà l’aria condizionata, resta il 45%. Cioè dei 500 km nominali ne potremo fare meno della metà. Potremmo andare più piano, ma più tempo stiamo in marcia più kW si prende l’aria condizionata. Lei pensa che con 50L di carburante nel serbatoio io mi debba preoccupare dell’aria condizionata o della velocità media di marcia dopo appena tre ore?

          • Ieri sono rientrato dal centro di Milano al centro di Bologna con 36 gradi di temperatura esterna, aria condizionata a 22 gradi, mantenendo la velocità del traffico che era molto intenso. Ho viaggiato per 2 ore e 23 minuti, per 225 km. Sono partito con il 100% di batteria e sono arrivato con il 23%. Consumo medio 16,2 kWh per 100 km. Ho una batteria da 51 kWh, autonomia WLTP da 350 km. Questi i fatti, che mi creda o no. Aspetto la sua replica da salotto, ma non le risponderò più.
            Ps: la batteria della mia auto utilizza la chimica FLP: posso ricaricare al 100% come e quando voglio

    • Ma che dire di questa falsa confidenza che l’auto a benzina si può sempre rifornire?
      Magari non è un fatto che succederà domani, ma come si dice a Napoli: statt’accuort!

      • Sicuramente. Magari domani trovare benzina sarà più complicato che rifornirsi ad una colonnina. È il modo sempre scelto dai governi per fare digerire il rospo al popolo più recalcitrante. Certamente se le scelte politiche resteranno queste, non tanto in Italia, ma in ambito europeo, mal si potranno conciliare con il risicato 4% di vendite annue di auto elettriche. Bisognerà “provvedere”

        • Non c’è bisogno di fare il complottista Marcello, i guai che sono capitati in Ucraina non hanno nulla a che vedere con nessun rospo, piuttosto hanno a che fare con chi deve vendere gas per non vedere la propria economia dimezzata.
          Ce ne sono molti altri così in medio oriente che devono vendere liquidi scuri e aspettano di approfittare di chi non avrà fatto i compiti a casa per tempo.

          Statt’accuort!

          • La benzina non la metterà nei serbatoi, ma sotto forma di combustibile lo userà comunque per fare andare avanti le centrali elettriche e questo per tanti e tanti anni ancora. Quindi non credo proprio che gli arabi o Putin si preoccupino più di tanto. Infatti per ora in mutande ci stiamo noi. Il mio non è complottismo ma senso pratico.

          • @marcello qui mostra un po’ troppo la sua ignoranza (nel senso di ignorare) dell’argomento.
            Le centrali elettriche non vanno a petrolio, specialmente in Italia, pertanto il prezzo dell’elettricità non è legato al prezzo del liquido nero.
            Purtroppo in Italia abbiamo moltissima produzione da gas e questo ci sta creando non pochi mal di pancia dovuti al picco di prezzo che si è formato a causa della guerra russa.
            Se.crede che gli arabi non si stiano preoccupando di cosa sta per accadere al mondo del petrolio mi sa che sta dormendo sogni beati.
            Lei continui pure a dormire, ci penseranno gli stessi arabi a svegliarla di soprassalto.
            Arabi che stanno tra l’altro investendo moltissimo in fonti rinnovabili pur essendo produttori: segno che si tratta di pochi e non di molti anni.
            Le quanti ne ha?

    • rida rida pure…chi vivrà vedrà!! Con la jaris a gasolio ho seriamente rischiato di rimanere in secca…sono tre anni che giro in elettrica e non tornerei indietro x nessun motivo…troppo comoda e risparmiosa…ma tanto a lei non interessa informarsi…

      • Guardi che non sto sfottendo nessuno. Chi oggi ha le caratteristiche giuste per camminare in elettrico fa bene a farlo. Dico solo condizioni particolari, che non sto a riassumere, ma se si vende solo il 4% di auto elettriche un motivo ci sarà. Inutile buttarla in oscurantismo. Sono motivi pratici come disponibilità di ricarica autonoma, di tempi compatibili, e anche economici. Tutto qui. Mi creda che quando sarò nelle condizioni, e farò il possibile per arrivarci, passerò all’elettrico anch’io, ma non mi metterò a denigrare chi non lo avrà ancora fatto proprio perché consapevole delle problematiche esistenti. Tutto qui

    • “Come volevasi dimostrare” cosa, esattamente?
      I presupposti dell’auto elettrica non sono traballanti. Sono l’insipienza, l’indifferenza, la superficialità e spesso anche la cattiveria delle persone che rendono difficile introdurre concetti nuovi – come la mobilità elettrica – nella nostra società.

  6. E quelli che lasciano l’auto attaccata alla colonnina anche se è carica da ore? O addirittura giorni… Sotto casa mia c’è una macchina che rimane attaccata al cavo per almeno 3 GG .. ha una batteria enorme? Come si può obbligare a spostare il veicolo una volta carico?

    • A) Metodo di oggi:
      A.1) Si chiama la Polizia Locale / Municipale e si fa constatare che l’auto ha terminato la ricarica verificando i messaggi nel display della colonnina.
      A.2) La PL/M annota l’ora della verifica di carica terminata e, ai sensi dell’art. 158 del Codice della Strada, inizia il periodo di attesa di 1 ora concesso ad un’auto che ha terminato la ricarica prima che scatti l’infrazione di divieto di sosta.
      A.3) Scaduto il termine di 1 ora, la PL/M ritorna e, se il veicolo è ancora parcheggiato nello stallo di ricarica eleva una contravvenzione per divieto di sosta ai sensi dell’art. 158 CdS citato prima, e procede ai sensi dell’art. 159 CdS alla rimozione del veicolo o al suo blocco.

      Come si può ben vedere, definire utopico e di fatto inapplicabile il metodo di oggi è il minimo.

      B) Metodo che ancora non esiste, ma che si potrebbe introdurre in un tempo ragionevolmente breve se si riuscisse ad interessare produttori e gestori di colonnine — che hanno tutta la convenienza ad interessarsi, in quanto parte economicamente lesa (uno stallo di ricarica occupato senza ricaricare fa perdere ricariche e denaro ai gestori delle colonnine) — per modificare i messaggi mostrati sul display della colonnina attivando per ogni presa un nuovo contatore del tempo trascorso dalla fine della ricarica.
      Se quella modifica fosse magicamente già disponibile oggi, le cose andrebbero così:
      B.1) Si chiama la Polizia Locale / Municipale e si fa constatare che l’auto ha terminato la ricarica da più di 1 ora verificando l’apposito contatore mostrato nel display della colonnina.
      B.2) La PL/M, verificato che è già trascorso il termine minimo di 1 ora, eleva immediatamente una contravvenzione per divieto di sosta ai sensi dell’art. 158 CdS e procede alla rimozione del veicolo o al suo blocco ai sensi dell’art. 159 CdS.

  7. C’è una cosa che non mi torna per quanto riguarda la Kuga plugin.

    Se Infatti si inserisce il cavo di ricarica, che ci sia corrente o meno, questo viene bloccato dalla vettura e si può sbloccare per toglierlo, premendo sull’apposito tasto, solamente dopo aver riaperto le serrature delle portiere con il telecomando. Se non si fa così, almeno sulla mia, lato auto non c’è modo di togliere il cavo. Ovverosia, senza chiavi il cavo non lo togli.

    Quindi, per quanto mi è dato di sapere e senza per questo voler sollevare un vespaio, o il cavo non era stato bloccato dentro la presa (ma mi parrebbe strano, perché equivarrebbe a lasciarlo alla merceria il primo che passa e d’altro canto lasciarlo “al sicuro” bloccato nella presa senza che per questo ci sia corrente di per sé non crea particolari controindicazioni… ) oppure chi ha scattato la foto aveva in tasca le chiavi del veicolo… 🤭🤭🤭

    • In effetti è molto strano. Sulla mia, staccare il cavo dalla colonnina, soprattutto se non in carica, o se spenta, è possibile, staccarlo dall’auto dopo averlo inserito è impossibile. Lo sgancio può avvenire solo aprendo l’auto con la chiave.
      Mah!?

      • Ci mancherebbe.
        Ma ti assicuro che per quanto riguarda la Kuga il connettore blocca la spina che viene inserita a fondo anche a wallbox o carichino spenti.

        Tant’è che quando attacco la macchina a caricare in cortile e magari in quel momento non ho le chiavi in tasca, faccio molta attenzione a spingere bene la spina fino in fondo correttamente perché altrimenti se mi sbaglio e la inserisco male (mi è successo) devo tornare in casa a prendere le chiavi.

          • Non saprei. Non voglio certo lanciarmi in giudizi affrettati.

            So solo che i casi per la specifica vettura sono due

            1) O il cavo dal lato della vettura è stato semplicemente appoggiato sul bordo del connettore, giusto per restare appena appena in posizione, e allora si può estrarre

            2) Se invece il cavo era stato inserito fino in fondo, anche a vettura spenta e colonnina spenta, a meno che Ford nel frattempo non abbia fatto delle modifiche io ti posso assicurare che per quanto riguarda la kuga plugin senza chiave non puoi toglierlo.

            Tra l’altro, per non farmi mancare niente, ho appena provato a fare la manovra perché sono uscito a mettere in carica la macchina

          • Ah, io dalle 13.46, sei tu che rilanci… mi sembrava scortese non risponderti. 😂

          • C’è una foto con l’auto collegata e una seconda foto della stessa auto con il cavo staccato e a terra. Cavilla quanto vuoi, ma questi sono i fatti. Come sia possibile non lo so e non mi interessa. Anzi, lo trovo ancora più incredibile: pensa quanto ha tribolato il poveretto per simulare una ricarica scansa multa.

  8. Ma resta sempre un punto: non è ammissione che colonnine già installate rimangano disattivate per anni! Voi di vaielettrico potete indagare nel merito della questione?

    • ho una foto del 27/2/23 colonnina all’interno del distributore ENI a 200 metri da casa mia ma sicuramente c’era già da un pò ancora oggi non funziona ora enel x sta montando le sue ho fatto la foto così verifico quanto ci mettono per attivarle

  9. il cartello almeno, puoi snervarlo un po’ e ripiegarlo sul paletto.
    A Chivasso, una enel x, era a ridosso di una siepe e immaginte dov’era la targhetta?
    Purtroppo non mi era ancora arrivata la tessera ed ero con batteria in zona rossa. M’è toccato improvvisarmi giardiniere.

  10. Domanda da neo elettromobilista, ma il guidatore di plug in furbacchione non potrebbe vedersi sottratto il cavo? Lo spererei tanto..

  11. La prima segnalazione indica che chi deve fare, se lo fa, non ha idea di come debba essere fatto o non gli importa nulla!

    La seconda, invece, dimostra che la maleducazione sta tutta nei proprietari di Plug-in. Noti furbetti che vanno sempre a benzina e vanno sugli stalli solo per parcheggiare. Come faccio io stesso! Infatti, a dimostrazione di ciò, l’ultimo pieno l’ho fatto ad inizio febbraio.
    2022!
    Ed ho percorso quasi undicimila Km con 33 litri. Me ne restano sei nel serbatoio di quel pieno. Semprea benzina! Una vera vergogna! E, quel che è peggio, non me ne vergogno! Anzi, continuerò così! Sarebbe ora di intervenire contro la maleducazione che solo noi phevvari abbiamo!
    Indecente!

    • Stia ai fatti, Ivano. Come definirebbe il sua collega ripreso nella foto? Dovreste essere proprio voi corretti utilizzatori di auto plug-in a stigmatizzare questi comportamenti. Chiaramente un automobilista full electric non avrebbe nessun vantaggio da una furbata del genere. O no?

      • Buongiorno Massimo.
        Credo, in questi anni, di aver dimostrato di attenermi sempre ai fatti. Persino troppo…
        In questo caso, compresa la sua risposta, i fatti sono:
        1) l’affermazione che “un full electric non avrebbe alcun vantaggio da una furbata del genere” è illogica. Di full electric che fingono di stare attaccati ad una colonnina solo per parcheggiare, colonnina funzionante per di più, è pieno il mondo. Con batteria all’80%, un parcheggio in centro senza caricare fa gola a tutti. Anche se la colonnina non funziona. Anzi, soprattutto se la colonnina non funziona: e chi ti dice qualcosa? Tranne qui!
        2) la maleducazione non può appartenere ad una categoria solo perché non sta simpatica. Se in quel posto ci fosse stata una qualsiasi auto di qualsiasi motorizzazione non sarebbe stato un comportamento corretto, fermo restando che non è stato danneggiato nessuno, visto che la colonnina non era funzionante. Ha solo sfruttato un parcheggio in centro che a null’altro poteva servire. Dire “la solita furbata con le Plug-in” equivale concettualmente a dire “i meridionali non hanno voglia di lavorare” o “i neri sono tutti dei ladri”. Spero che siano affermazioni odiose ed esecrabili per tutti, oltre che palesemente non vere. Perché per una Plug-in invece va bene? La responsabilità è personale, non di razza, religione, etnia o, scopro ora, auto posseduta. Un maleducato è un maleducato anche a piedi. O su una BEV.
        3) Da proprietari di BEV, molto spesso con enormi SUV elettrici (l’iper ego difficilmente si accompagna all’educazione), ho visto cose decine di volte peggiori di questa della seconda segnalazione. A colonnine funzionanti, e non disattive, la casistica comprende: parcheggio su uno stallo senza aver attaccato l’auto (nessun cavo, solo sosta), parcheggio continuato di 8 ore con carica terminata da 6, SUV grosso come un camion occupante due stalli (parcheggiato proprio in mezzo ai due) perché così è più comodo salire e scendere dall’auto, pardon, dal camion, così mi ha detto prima di andarsene), su colonnine da 22 carica lenta inserita per stare più ore parcheggiati… devo continuare? Diceva uno che capiva molto del comportamento umano: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
        4) E’ più maleducato sostare indebitamente in uno stallo di una colonnina non funzionante ed inutilizzabile o staccare un cavo non tuo posandolo a terra a rischio di danneggiarlo o invogliando qualcuno ad atti di vandalismo? Ricordo che il primo potrebbe prevedere al massimo una sanzione amministrativa, il secondo è un reato. Ma, da alcuni post e conseguenti sue risposte acquiescenti, magari preferite il reato ed il danneggiamento. Complimenti!
        Questi sono fatti!
        Deluso!

        • Ho letto solo fino a meridionali e neri. Di più non ho retto: quello che lei pretende di farmi dire è abominevole.

          • No Massimo, io non pretendo di farle dire nulla. Purtroppo, e non da oggi, nella titolazione che riguarda le Plug-in siete fortemente discriminatori.
            Titolare: “A Bologna ci sono i furbetti del plug-in”, invece di “A Bologna ci sono i soliti furbetti della ricarica”, perché ci sono maleducati con ogni tipo di auto, è fortemente discriminatorio. Affermando le stesse cose indicando un’etnia invece di un’auto si chiamerebbe razzismo!
            Dire: “Tuttavia qualche furbetto del plug-in ha scoperto l’inghippo e anche il modo per “simulare la ricarica” e farla franca” dove sarebbe concettualmente diverso, fatte le debite proporzioni, dal dire “Tuttavia qualche furbetto meridionale ha scoperto l’inghippo ed anche il modo di simulare di lavorare e farla franca”?
            Parole sue/vostre, non che io pretendo di farle dire. Dove sarebbe la differenza concettuale tra le due identiche frasi tranne che per il discriminato indicato? Perché la prima è ok e la seconda è abominevole? Sono abominevoli entrambe!
            La responsabilità è sempre individuale, cercate di non dimenticarlo. E maleducati che ne sono a iosa con qualunque tipo di mezzo.
            In una situazione in cui il proprietario di quella PHEV è stato messo alla berlina rischiando pure di fargli rubare il cavo (complimenti: questo è davvero maleducato!) uno che non ha fatto nulla di dannoso per gli altri: ha parcheggiato in un posto che senza la possibilità di ricarica è un normale posto. A scanso di equivoci, per i cartelli di divieto presenti, ha solo fatto l’unica cosa intelligente da fare: se ci fosse corrente guardate che potrei caricare. Logico e sensato!
            Ma che fastidio vi da? Soprattutto quando si vedono decine di auto BEV a fare anche di peggio, e su colonnine funzionanti.
            O il problema è che credete, erroneamente, di avere maggiori diritti sugli stalli?
            Discriminatori ed illogici!

          • Lei, Ivano, sta abusando della nostra pazienza. E dire che da mesi le abbiamo dato tutto lo spazio possibile per esprimere le sue idee e le sue valutazioni sulle ibride plug-in. Forse troppo, alla luce delle sue attuali pretese e dei toni che usa nei miei confronti. La chiuda qui, per favore.

    • ivano, rimani ai fatti:
      1) è notorio che il comportamento di uno vale per tutti (ricordi le tue battaglie a riguardo? ecco, siamo tornati al punto di partenza..)
      2) è notorio che tutti i bevvisti siano integerrimi e spostino l’auto non appena finita la carica, che non la rallentino apposta, che pensino al prossimo..
      3) è altresì notorio (perlomeno dovrebbe essere) che intelligenza e/o maleducazione niente hanno a che vedere con il tipo di motorizzazione (ma è più facile generalizzare e puntare il dito).
      un full electric non bisognoso di ricarica non farebbe mai una cosa del genere per avere parcheggio gratis in un mondo dove non c’è ne.. nono
      come le colonnine gratuite dei vari supermercati con auto collegate per ore e neanche fanno la spesa.. 😇
      suvvia ivano..

      • Ciao Ernesto.
        Speravo che almeno in redazione avessero modificato questa assurda visione delle PHEV, visto che non sono l’unico qui ad utilizzarle bene. Di prove di un utilizzo virtuoso delle Plug-in ce ne sono state tante in questo sito.
        Invece… solita visione di due anni fa…
        Sono davvero amareggiato!

        • Ivano non te la prendere i furbetti sono ovunque io la phev la bev (anche pass disabili) i trucchetti per stare molto alla colonnina e sfruttare il parcheggio li conosco tutti poi giro molto in bici e ne vedo di ogni, sta nella persona alla guida di qualsiasi mezzo comportarsi come si deve ma anche chi ha le phev deve caricare alla colonnina perché se va a benzina comunque inquina di più

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