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La vita in Mokka di Daniele (con dedica ai no Watt…)

La Opel Mokka di Daniele, un altro lettore che condivide il racconto del primo anno in elettrico.

La vita in Mokka di Daniele, un lettore friulano che racconta qui il suo primo anno in elettrico. Prima di lui altri 9 amici avevano condiviso la loro prima esperienza in elettrico. Bruno,  con la Seat Mii.  Simone e Debora con la Twingo. Andrea con la VW ID.3 (foto). Claudio con la Tesla Model Y.  Marco, con la Ford Mustang Mach-e. Lino e Veronica, gli sposini in Twingo. Biagio,  con la Dacia Spring. Luca, con la Tesla Model 3 (foto). Elisabetta e Federico, con la Renault Zoe. E Paolo, con la VW  ID.4. Chi vuole raccontarsi può scrivere alla mail info@vaielettrico.it, con testo e foto

                                              di Daniele Sacilotto

Vivo in Friuli Venezia Giulia e vorrei raccontare anch’io la nostra (prima) esperienza in elettrico, con Chanel, così mia moglie Priscilla chiama la sua adorata Mokka-E.

La vita in Mokka…/ L’autonomia? Un non problema”

 È arrivata a maggio 2021 ed è diventata subito la prima auto di famiglia per utilizzo. La seconda auto, diesel, la uso solo io per il tragitto casa-lavoro o quando sono costretto e ad ogni pieno al distributore impreco contro i costi del carburante. La Mokka-E invece offre guida facile e rilassante, silenziosità, comfort, scatto da fermo, risparmio al km. Tutte cose di cui avevamo sentito solo parlare, ma la verità è che bisogna provare per capire. L’autonomia è talmente un non-problema per il nostro stile di vita che non so nemmeno quanti km possa percorrere esattamente con una ricarica la nostra auto. In fondo l’importante è rientrare sempre a casa. Facciamo quotidianamente circa 20km per il tragitto casa-lavoro e settimanalmente 120km a/r per andare dai parenti. Saltuariamente non più di 200 per una gita al mare o in montagna in giornata tanto che non ho neanche mai fatto una ricarica in DC fino ad ora.

La vita in Mokka…/ Il fotovoltaico, un distributore gratis

Ecosistema fotovoltaico e auto elettrica. Incredibile il risparmio che se ne ottiene, lo consiglio a chiunque abbia un’abitazione che lo possa ospitare, indipendentemente dagli incentivi. Per 7/8 mesi all’anno viaggi gratis o quasi e nelle giornate limpide invernali qualche km ne viene fuori lo stesso, al netto dei consumi domestici. Fino a ieri il tempo di ammortamento di un impianto fotovoltaico era abbastanza lungo perché consideravamo solo i consumi domestici. Ma oggi possiamo trattenere gran parte della sovrapproduzione energetica  nell’auto, anziché (s)venderla alla rete. Senza parlare degli ovvi benefici ecologici. Faccio sempre un esempio: è come se ogni giorno un distributore sotto casa vi regalasse un buono benzina da 10€. Che auto comprereste? Mica un diesel, no un benzina! Ecco l’impianto fotovoltaico regala quotidianamente un tot di kWh, ma per ¾ dell’anno troppa rispetto al consumo domestico. Eppure conosco gente che ha il fotovoltaico sul tetto di casa, vende l’energia extra a 0,04€ e poi compra benzina per  l’auto. Fate i conti a lungo termine, non solo nell’immediato“.

 

Ma quanti no-watt! Con loro è inutile spiegare, tanto non ti ascoltano…

I no-watt. Prendo a prestito questa espressione da voi coniata per “avvertire” i futuri possessori di auto elettrica di questo problema. Non scherzo, mai avrei pensato che ci fossero così tante persone ostili, al punto di intromettersi letteralmente negli affari privati. Vogliono sapere tutto con il solo scopo di dimostrare che hai fatto una stupidaggine a comprare un’auto elettrica. Quanto l’hai pagata, acconto, rata e maxi-rata finale, quanto costa una ricarica, il bollo dopo 5 anni, se hai preso incentivi… Ti fanno pesare che sono soldi pubblici che paga la collettività, e vedrai quando dovrai cambiare la batteria… E prega che non grandini (riferito ai pannelli fotovoltaici)… La più strana è stata: “quando le guarnizioni del coperchio della spina si consumeranno entrerà l’acqua nel pacco batteria e andrà in corto circuito e allora si che saranno guai seri!”. Un consiglio: non entrate in discussione, dite sempre sì e lasciateli acquistare fieramente la loro benzina a 1,80/lt con tutte le accise. Perdete tempo a spiegare, a loro non interessa. Chiudete con un: “hai ragione”. Tornassi indietro non direi neanche che la Mokka-E è elettrica.

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