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Il mio 2021 elettrico / Elisabetta e Federico con la Zoe

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Per Elisabetta e Federico il 2021 è imprimo anni in elettrico, con la Zoe: ecco com'è andata.

il mio 2021 elettricoIl mio 2021 elettrico: l’anno volge al termine ed è tempo di bilanci. Volete condividere la vostra esperienza con l’auto elettrica, nel bene e nel male? Cominciamo dal racconto di Elisabetta e Federico, con la loro Renault Zoe. Cgi vuole partecipare può inviare testi e foto alla mail info@vaielettrico.it .

                                    di Federico Vicenzi

Io e la mia compagna Elisabetta abbiamo deciso di comprare un’auto elettrica nel momento in cui abbiamo installato dei pannelli fotovoltaici nelle rispettive abitazioni.  Abitazione che dobbiamo usare entrambe per esigenze di lavoro/famiglia.

Elisabetta e Federico volevano un’auto ecologica e si sono documentati sul sito dell’Agenzia Europea per l’ambiente, che confronta i vai tipi di alimentazioni..

Il mio 2021 elettrico / Una Zoe usata pagata 14 mila euro

Elisabetta ha installato pannelli per un totale di 6kW, io per 3kW. Dovendo fare un buon numero di km al giorno per lavoro (tra i 100 e i 140 km di strade statali, tangenziali e autostrada) volevamo risparmiare un po’ sulle spese di viaggio. E risultare più green negli spostamenti. Riguardo all’essere “più green”, ci sono voci molto discordanti. Allego un grafico da un report dell’Agenzia Europea dell’ambiente che non lascia dubbi (ovviamente è necessario fare delle scelte anche sui fornitori di energia). Abbiamo subito valutato solo auto elettriche, scartando ben presto l’idea “elettrica nuova” per questioni di costi, ancora troppo alti anche al netto degli incentivi. E ci siamo messi alla caccia di un usato o un km zero. In agosto abbiamo finalmente trovato l’auto che cercavamo, una Renault Zoe (versione 2019 con batteria 41kW) usata da 2 anni con 2.500km, della flotta Enel. Dopo averla vista e provata, l’abbiamo acquistata a 14.000 euro!

“Niente wall-box, ma una presa industriale con…”

Ci siamo dotati di due linee dedicate per la ricarica nelle rispettive case, tirando dei cavi da 6mm^2 dal contatore al garage. E abbiamo montato delle prese industriali ritenendo il costo delle smart-box decisamente inflazionato (1.000 euro per una presa non eravamo disposti a spenderli). Abbiamo quindi acquistato un cavo di ricarica tipo 2 commutabile con amperaggio variabile tra 10A e 32A (riesci a caricare da 2 a 6,5kWh circa). E  presa CEE industriale da collegare all’impianto elettrico.Da agosto abbiamo subito iniziato a usare l’auto per il tragitto più lungo che ogni giorno uno dei due doveva fare (tragitto dalla provincia di Vicenza alla provincia di Verona). Sfruttando molto la mia possibilità di lavorare in smart working a giorni alterni. Questo ci permetteva di caricare nel giorno in cui lavoravo da casa, usando praticamente solo il fotovoltaico, che ad agosto/settembre arrivava a produrre anche 30kW“.

il mio 2021 elettricoQuanto ci è costato in media ogni km percorso

In ogni caso anche col brutto tempo (o dovendo ricaricare di notte) l’abbiamo fatto in maniera green cambiando fornitore di energia. Siamo passati a “è nostra”,  che fornisce elettricità prodotta solo da fonti rinnovabili. Ci stiamo trovando davvero bene! Per monitorare costi, quantità di KW caricati sfruttando i pannelli fotovoltaici, km percorsi e per stilare qualche statistica e qualche grafico ci siamo dotati di un foglio excel. È una deformazione professionale della mia compagna! Lo compiliamo dopo ogni carica. Questo ci permette di capire quanto paghiamo e quanto riusciamo a sfruttare l’impianto fotovoltaico, che altrimenti, soprattutto in estate, è poco valorizzato. In alto a destra il riepilogo del nostro file. In sostanza, nel periodo agosto-dicembre abbiamo caricato circa 1.000 kW e ne abbiamo pagati circa 400, per un totale di 79€. Per la verità abbiamo usato un costo a KW di 0,21€/kW, leggermente più alto di quello effettivo che si attesta attorno ai 0,15€/kW.

Il mio 2021 elettrico: “Dove ho ricaricato, a quanto”

Siamo molto soddisfatti di aver pagato solo il 38% dei KW caricati. Avendo percorso 6.826 Km, risulta che il costo al Km è di circa 1,2 centesimi. Non male, considerando che il costo al Km per la Opel Corsa diesel, che è l’altra auto che abbiamo, è di 8 centesimi circa (dato dal web). Qui sopra il grafico che mostra kW caricati vs kW pagati nei vari posti dove carichiamo usualmente. Come si vede, ad oggi, abbiamo caricato prevalentemente a casa della mia compagna (CASA BETTA) e poi a casa mia (CASA FEDE) pagando pochi KW in relazione a quelli caricati. Abbiamo poi caricato anche in altri luoghi, tipicamente negozi e supermercati, dove sono presenti colonnine gratuite. Tendiamo infatti a non servirci delle colonnine a pagamento, in quanto il costo a kW è molto più alto (anche 0,6-0,8 €/kW)  di quello che paghiamo a casa. Quindi, in caso, carichiamo presso le nostre abitazioni“.

il mio 2021 elettrico“È fondamentale poter ricaricare a casa. E avere un’altra auto…”

Siamo contenti di questi primi mesi. Sia dal punto di vista economico, che della guidabilità, silenziosità e minor impatto ambientale. Ecco alcune considerazioni importanti per chi vuole avvicinarsi all’elettrico:

  • È fondamentale poter caricare a casa, sia dal punto di vista economico che della comodità. È facile trovare tutte le colonnine piene, visto che ce ne sono ancora troppo poche in giro. Questo può causare disagi e fastidi! Consigliamo di passare a fornitori di energia elettrica green per coerenza con la scelta di guidare un veicolo elettrico.
  • Non crediamo sia ancora pensabile avere solo auto elettriche in casa: non soddisfano ancora le esigenze delle persone, o almeno le nostre esigenze. Il non trovare colonnine, il dover calcolare attentamente le soste, di avere tempi di attesa lunghi durante le ricariche… Sono aspetti che possono essere scomodi. Per cui per noi è essenziale avere ancora un diesel in casa per viaggi molto lunghi, che non permettono tappe di ricarica lunghe, etc. Se però la routine è abbastanza costante come km, l’elettrica è un’ottima soluzione e la consigliamo assolutamente“.

il mio 2021 elettrico

“Il mio 2021 elettrico: i consigli su prezzi, autonomia, accumulo e frenata rigenerativa”

Ultime quattro considerazioni che vogliamo condividere sul nostro 2021 elettrico:

  • Il costo delle auto in condizioni normali è ancora fuori budget per molti. Dover spendere almeno 25.000€ per un’utilitaria non è sicuramente un incentivo all’acquisto..
  • In inverno abbiamo riscontrato una diminuzione dell’autonomia di circa il 25%, dettaglio da non trascurare! Durante stagioni più calde, invece, le performance pubblicizzate da Renault sono state raggiunte: abbiamo percorso fino a 310km. 
  • La possibilità di avere batterie di accumulo collegate al fotovoltaico sarebbe molto comoda e permetterebbe di sfruttare ancora di più l’impianto stesso. Per ora, purtroppo, non ce lo siamo potuti permettere!
  • La frenata rigenerativa, nei viaggi che facciamo di solito, ci permette di recuperare circa il 20% dell’energia consumata (dato del computer di bordo della Zoe). Significa che ogni 5 cariche complete una è gratuita ed è data dalla frenata rigenerativa.

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Il mio 2021 elettrico.

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40 COMMENTI

  1. Per quanto riguarda la scelta di acquistare l’usato quella che hai preso non è il modello 2019 ma è il modello precedente. Nelle foto aggiunte dalla redazione si vede il modello nuovo che ha una batteria da 52 e non 41 e ha fari diversi e anche il cruscotto diverso. Comunque 14.000 euro è un buon prezzo, il modello nuovo anche in offerta e incentivato, sconti pronta consegna etc. non costava meno di 23.000.

    • Si si è il modello precedente a quello attualmente venduto. Ci piaceva di piu il nuovo ma, come dicevi tu, al netto degli incentivi non si riusciva a scendere sotto i 23000 euro che per noi era troppo.

  2. Io non posso che complimentarmi con Federico. Ha dimostrato di essere una persona sveglia, che ha fatto un’attenta ed approfondita analisi e che ha fatto decisamente delle scelte intelligenti. Senza assurdi trionfalismi, ma mettendo in luce gli aspetti positivi e non della sua scelta. Chapeau, fossero tutti come te!!!! Bravissimo!!!!!!

  3. A me continua a preoccupare la ricarica domestica quando saremo forzatamente con tutte le auto di casa elettriche, con un 6kw e due auto(per non parlare della terza di un figlio o un convivente qualunque) sarà veramente un impresa gestire se si ha una vita con qualche imprevisto, alzare a 11kw si può, alzando costi fissi ma soprattutto adeguando l’intero impianto casalingo per il trifase, che se non vengono usate tutte e tre le fasi in modo continuativo te lo tolgono, un contatore dedicato sarebbe pura follia senza un cambio normativo dei costi dei kw impegnati (ma che aprirebbe la strada a differenziare il costo al kw sulle ricariche casalinghe rispetto al consumo domestico).
    Avere più kw nella batteria non è la soluzione, avere un secchio enorme non cambia se lo riempio con una goccia alla volta, la mattina sarà pieno uguale a quello grande la metà, abbassare i consumi si può fare ma il margine è risibile dal motore e dalla diminuzione di peso.
    Che l’unica soluzione sia avere degli accumuli in casa dedicati alla ricarica da almeno 40 o 50kw? e sono tanti altri soldi che partono assieme a wallbox (che magari si prevede già con 2 punti di ricarica per il futuro) eventuale fotovoltaico, adeguamento impianto, aumento della potenza contatore, tutte cose una tantum e vero (si c’è il costo fisso più alto ma son poche centinaia di euro all’anno da spalmare sul risparmio che al momento c’è rispetto al carburante ) ma tra tutte ti compri un auto aggiuntiva

    • Mah. Non vedo il problema, neanche con 3 auto. A meno che tre auto non viaggino tutte e tre per 400km al giorno, tutti i giorni.

    • Smetti di preoccuparti, a proposito dei consumi, ti dovrebbero preoccupare di più gli ecoincentivi sulle Pompe di calore. In inverno non è difficile consumare anche 20kWh al giorno che sono più o meno 120-140km di auto elettrica. Mia figlia mediamente in inverno consuma 12-14kWh e gli ho impostato il timer per scaldare di giorno quando presumibilmente funziona il FV. Di notte, a 5kW per 10 ore, potrebbe caricare 300-350km di auto elettrica. Bastano???

    • Ho casa totalmente elettrica, contatore da 6kW e 2 ED.
      Nessun problema.
      Credo dovresti fare domande, invece di pontificare su argomenti che non conosci.
      Come la differenza tra kW e kWh…

      • E’ molto interessante quello che dici. Che potenza ha la tua pompa di calore, e che metratura ha casa tua? Che tipo di riscaldamento hai? Perchè con soli 6 Kw di potenza installata mi sembra un mezzo miracolo quello che dici, il che lo rende molto interessante…..

        • Pur essendo OT, una risposta la trovi qui sopra
          Daniele CL 24 Dicembre 2021 at 17:18
          Però mia figlia, sotto mio consiglio, ha fatto un pellegrinaggio in Terra Santa.
          Buon Natale.

        • 170mq calpestabili.
          PDF per ACS, marca Aermec mod ANLI026, trovi tutte le info su sito Aermec.
          L’unico impianto di “riscaldamento” è dato da una Ventilazione Meccanica Controllata, VMC, della Zehnder.
          L’impianto principale della casa, è la coibentazione.

    • Ho due auto e 3 kW. Nessun problema. Dipende tutto dai km che fai. Ma anche caricando solo la notte a 2,3 kW dalle 23 alle 7 sono 8 ore, contando eventuali perdite, 17 kWh. E direi che è proprio il minimo che si carica nella giornata (durante il giorno basta avere una Wallbox intelligente per caricare quando la lavatrice non è in funzione, e magari con la stessa wallbox puoi caricare anche a più di 2,3 kW durante la notte)

  4. Ma perché pagato solo il 38%, l’energia del FV non è gratis perché consumandola si è perso il rimborso dello scambio sul posto che mi sembra pari a circa 2/3 del prezzo dell’energia in prelievo, a meno che l’impianto non sua stato fatto con il 100% che non ha scambio sul posto
    Comunque è solo una precisazione, la convenienza resta
    Adesso l’energia elettrica è aumentata di parecchio, per fortuna abbiamo la tariffa bloccata con costo solo componente energia a 11c/kWh per 30 mesi, costo lordo in bolletta 23c/kWh, ma su tariffazione a prezzo variabile credo che siamo a 33c/kWh solo componente energia o anche di più. Comunque la convenienza rispetto al termico resta almeno con un punto di pareggio del costo dell’energia elettrica pari a 60c/kWh
    Novità di oggi, ho sentito di possibile penuria nelle prossime settimane di benzina e di gasolio nei distributori

    • Ma guarda, il rimborso a kWh prodotto che ricevo da GSE per lo scambio sul posto è irrisorio. Da quel che abbiamo visto la convenienza nell’avere i fotovoltaici c’è se uno usa l’energia che produce. La tua precisazione è comunque corretta ma non cambierebbe di molto le cifre.

      • Perché dici irrisoria, mi sto accingendo anch io a realizzare l FV, non ti rimborsano il costo dell’energia al PUN +oneri di sistema? Adesso il PUN è a 40c/KWh . Forse ti rimborsano poco perché ne scambi poca l’energia e tanto l’autoconsumi

        • No, il rimborso è più complesso e fino a qualche mese fa si aggirava attorno al 45-55% del prezzo di acquisto (circa 0,11€/kWh), al momento attuale, avendo tolto della accise, non ti saprei dire. Se poi metti in rete più di quello che consumi, questo ti viene pagato ancor meno (era circa 8 centesimi al kWh) e lo devi mettere in dichiarazione dei redditi. Da cui, se autoconsumi quello che dovresti dichiarare, allora puoi dire che è gratis, anzi, risparmiando una dichiarazione dei redditi, ci guadagni pure.

    • Il costo dell’impianto stesso invece non si considera mai? È vero che aiuta anche a risparmiare a casa, ma il costo di ammortamento va esteso a tutti i suoi utilizzi ricarica dell’auto compresa (che date le quantità utilizzate rispetto alla abitazione è la stragrande maggioranza se ricaricata di giorno o con accumulo, accumulo anch’esso da inserire nel costo di ricarica casalinga)

      • Per le case nuove o ristrutturazioni il FV è obbligatorio (in alternativa un solare termico ma qui stendiamo un velo pietoso) ed è detraibile al 50%. Se col 110% è gratis e pure l’accumulo. Direi che quando uno deve fare il FV (io lo feci nel 2013 e non avevo per l’anticamera del cervello di comprarmi una auto elettrica) si pone il problema se gli conviene o no. Non lo spalma da nessuna parte. Con l’auto elettrica semplicemente gli conviene di più!
        Se fai una assicurazione sulla vita, mica la vai a spalmare anche sulle uscite al ristorante!!!!

      • Ho già fatto il conto, considerato che un impianto FV dura mediamente 30anni, ho considerato che mi duri 25 anni.
        Viene fuori un costo di 0,01€ a km.
        Impatta tantissimo, vero?

  5. Nello, il problema l’ho sollevato perchè che io online ho visto dei carichini che sostengono di arrivare a 32 ampere e montano spina da 16. Poi ovviamente quello che dice è verissimo.

    • ma su amazon o ebay ?

      io consiglio quelli etichettati amazon prime ,almeno c’è qualche probabilità in più
      che il marchio CE sia quello della Comunità Europea e non il Cina Export

  6. “Il costo delle auto in condizioni normali è ancora fuori budget per molti. Dover spendere almeno 25.000€ per un’utilitaria non è sicuramente un incentivo all’acquisto..”

    Ditelo in volkswagen, dove abbiamo appena fatto un preventivo per una T-cross per la mia ragazza versione intermedia niente optional solo cambio automatico alla modica cifra di 26.000 dico VENTISEIMILA euro.

    • Il t-cross è un suv giusto? Se ti hanno chiesto 26000€ per la verisone elettrica non mi pare follia considerando che a prezzi simili ho visto la corsa-e, la zoe nuova, etc.

      • A meno che mi sia perso qualcosa, il t-cross non esiste né elettrico, né plugin.
        In ogni caso, è ben rinomato che le tedesche ti danno il volante di serie solo perché è obbligatorio per legge. Ogni minima scemata è optional e la paghi salatissima.
        3 anni fa, per puro sfizio, ho provato a configurare un’Audi A6 per avere una configurazione più simile possibile a una Subaru Outback. Bene, col costo dell’A6 veniva fuori un’Outback e, aggiungendo tipo 3k€, pure una Levorg. Ah, da notare che le Subaru arrivano via nave dal Giappone, dunque hanno costi di trasporto e il 10% di dazi di importazione.
        Questo aneddoto è per far capire quanto le tedesche (sì, tutte) ti pelano vivo, e ovviamente da me non vedranno mai un centesimo.

  7. Anch’io ho preso Zoe usata ex vettura sostitutiva del concessionario ( 9.500 km a 12000€) essendo andata in pensione e non facendo più 35000km/anno. Solo a questo prezzo l’auto elettrica ha un senso economico. Ho preso un caricatore con presa industriale in garage e carico di notte; il condominio non ha impianto fotovoltaico, perciò la corrente è Enel e non ho ancora valutato i costi. Per i viaggi serve ovviamente ancora un’ auto endotermica: abbiamo una Toyota ibrida.

  8. Articolo molto ben fatto, considerazioni assolutamente condivisibili. Complimenti sinceri all’autore. Come essere sentitamente e sinceramente ecologisti senza trasformarsi in tifosi “tutto perfetto, nessun problema”.

  9. Articolo ben fatto e onesto (meglio una seconda auto, garage e disponibilità di caricare a casa).
    Unico appunto, invertite kW in kWh e viceversa (potenza del carichino da 2 a 6,5 kW e le enrgie caricate sono kWh).
    Pensateci alla WallBox col carico dinamico, che si può caricare al massimo senza far scattare il contatore e impostandola adeguatamente si può caricare col solo fotovoltaico, se c’è una nuvola cala o interrompe la carica e finita la nuvola riprende. Il costo è detraibile al 50%. forse non si ammortizzano ma vedere “FV = 100%” a fine carica è una soddisfazione impagabile!

  10. Sono certo che i nostri amici avranno fatto la scelta giusta, ma spero che la presa industriale che hanno installato sia effettivamente da 32 ampere (sempre blu, ma più grande) e non la più comune “presa blu” da 16 ampere. Sbagliarsi, se non si è pratici, non solo è facile ma anche quasi
    ” comprensibile” vista la somoglianza.

    • Quel mezzo metro di prolunga bianca che si vede nella foto, lascerebbe intendere che sia così, come l’hai ben descritto. Comunque sono d’accordo che un buon “carichino” può sostituire la wall-box, a patto che l’impianto sia controllato e certificato da un professionista.

      • Vista ora la foto. Quel mezzo metro di prolunga serve a non lasciare appeso il carichino a penzolare come fosse un impiccato. Così possono appoggiarlo per terra. La menzione del cavo da 6mmq fa ben sperare. La foto per il resto è troppo sfocata per farmi capire con esattezza. Cone detto la differenza a prima vista è tale da ingannare.

        • O più semplicemente nelle due abitazioni ci sono contatori con potenze diverse, uno da 3KW e uno da 6KW, quindi serve una “prolunga-adattatore” che ad occhio lo spessore sembra con fili da 2,5 mm².

    • sbagliarsi non è possibile
      se hanno preso un “carichino” da 32 A avrà una spina grande ch non va in quella piccola
      io ne ho preso uno da 16A e ha la spina industriale piccola

      le trifase poi cambiano anche colore ,sono rosse

    • La presa è da 16A, non da 32A, per questo motivo per ora carico selezionando max 16A.
      Potevo usare anche i carichini con la shuko ma credo che le prese industriali diano maggiore sicurezza.
      In futuro migliorerò la cosa, magari con qualcosa di più tecnologico.

      • Ottimo, grazie. La soluzione è semplicissima, basta sostituire la sua presa interbloccata blu da 16 ampere con una identica ma adatta ai 32 ampere. spesso non si trovano al “brico”, ma è materiale che cercando un minimo si trova con facilità a prezzi minimi. I cavi da 6mmq che ha adottato sono perfetti per lavorare anche a 32 ampere. Facendo così ricarica a 32 ampere in tutta sicurezza. Ovvio e scontato che il tutto dovrà dipendere da un differenziale magnetotermico da 32 ampere.

        • se ci fidiamo della sicurezza dell’auto e del suo AC-DC
          il differenziale magnetotermico può essere quello per uso abitativo

          se vogliamo essere più sicuri , meglio un differenziale magnetotermico tipo B
          a differenza di quelli A, AC che si accorgono solo delle perdite in aternata verso terra ..
          quelli di tipo B si accorgono anche di perdite in continua o pulsanti
          il problema è che questo tipo di differenziali superano i 150 euro per correnti da 32A in su
          comunque se si ha anche un impianto fotovoltaico con batteria stazionaria
          sono soldi ben spesi , perchè oltre a essere “salvavita” possono aiutare a salvare apparati come inverter regolatori di carica e pannelli da eventuali guasti a terra

          • Ahahah, la smettiamo di fare gli “allenatori della domenica”?
            Elisabetta e Federico avranno pur un elettricista competente. Nel manuale del carichino ci sarà pur scritto di quello che c’è bisogno?
            In tutti i manuali delle WallBox che ho consultato c’è scritto a lettere cubitali se c’è bisogno di un B o più in cubitali/grassetto/sottolineato che necessitano solo di un A, che il B costa un botto. Immagino sia così per i carichini.
            Se poi vogliamo essere più sicuri allora discutiamo anche su un trasformatore d’isolamento (da 6kVA ahahah).

          • Per il carichino basta il differenziale di tipo A, l’RCD contro le frequenze dell’inverter è già presente nel carichino ( IC-CPD )

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