La mobilità elettrica non è solo il prodotto finito, dall’auto al trattore passando per la barca, ma comprende anche una vasta filiera composta da imprese di componentistica. Oltre 210 di queste hanno esposto le loro soluzioni a E-Tech Europe 2022, la Fiera che si è appena conclusa a Bologna. Positivo il bilancio della due giorni che ha visto 3.400 operatori professionali visitare gli stand del Padiglione 19.
L’elettrico cambia il lavoro, la storia di Marposs
Non sono pochi coloro che contestano la transizione elettrica della mobilità perché socialmente insostenibile. Ma brucia davvero posti di lavoro? Non proprio, come dimostra il percorso di Marposs, colosso internazionale bolognese della misurazione di precisione. «Siamo un gruppo di 3.550 di persone sparse nel mondo in 25 Paesi _ dice il direttore commerciale Stefano Corradini _. Nato 70 anni fa producendo controlli dimensionali ad alta precisione nel mondo della meccanica automotive, nel 2016 si è dovuto reinventare quando sono apparse le nuove tendenze dell’elettrificazione e i clienti hanno cominciato a rallentare gli investimenti sui motori termici».
Il de profundis della biella
Nel powetrain elettrico la struttura è iper semplificata. Ci sono meno pezzi meccanici quindi meno necessità di misurazioni dimensionali. Ma non mancano le complessità perché ci sono altre necessità di controllo, con nuove tecnologie tutte da sviluppare.
«Abbiamo riunito in conclave i nostri collaboratori per capire dove potevamo giocare un ruolo da protagonisti. Questo ha voluto dire cambiare la natura dell’azienda, abbiamo investito in ricerca interna, nell’ acquisizione di altre aziende e di progetti specifici. E’ cambiato anche il mondo della vendita, ma l’anno scorso abbiamo realizzato il 10% del fatturato sull’elettrico. Insomma, siamo convinti di restare un fornitore privilegiato delle case automotive qualunque sia la motorizzazione».
Corradini ha fatto anche un quadro dell’avanzata del powetrain elettrico nei diversi continenti. «L’Europa è in prima linea sull’elettrificazione; negli Stati Uniti la velocità minore riguarda principalmente i due grandi produttori Ford e GM; i cinesi investono tanto sull’elettrico ma continuano a fare grandi investimenti anche sul motore tradizionale; i giapponesi sono mascherati: dicono di preferire l’ibrido, ma secondo me sotto sotto non vogliono restare indietro sull’elettrico».
L’elettrico come opportunità per la Motor Valley
Giuseppe Corcione, Ad di Reinova, è un ingegnere, già primario dirigente della multinazionale dell’engineering AVL. Confessa: “Non sapevo nulla di elettrificazione“. Oggi però è tra i protagonisti della transizione in un’area storica per la mobilità come la Motor Valley. “L’elettrico non toglie nulla, bisogna non distruggere ma creare qualcosa di nuovo“.
Cambiano lavoro e tecnologia: «La propulsione non potrà che essere sostenibile e connessa e su questo bisogna creare valore e competenze che oggi non ci sono».
La transizione «non si contrasta, ma si cavalca. Abbiamo bisogno di cambiare modalità e approccio, il ciclo di vita dei prodotti è molto più veloce, dobbiamo stare al passo anche nella ricerca sul cloud e sui nuovi materiali».
Dal MotoSport al monopattino più veloce del mondo
Uno degli elementi di forza della Motor Valley è lo stretto legame con il mondo delle corse – dalla Formula 1 al Moto Gp ma anche la motonautica – dove l’Emilia-Romagna resta protagonista. Uno dei protagonisti è Nicola Scimeca, fondatore di Ycom. Al convegno ha portato la sua esperienza sul campo, anzi in pista. «Il MotoSport funge da sviluppatore di tecnologia. L’innovazione si vede prima nei circuiti e poi su strada».
Dal mondo delle piste arrivano importati segnali su guida autonoma e nuovi materiali, filoni di ricerca propedeutici per lo sviluppo della E-valley“.
L’azienda di Scimeca, per esempio, ha sviluppato il monopattino da corsa (leggi qui) che sarà protagonista dell’imminente debutto del primo campionato mondiale per monopattini elettrici. «E’ un prodotto sviluppato completamente da noi pertendo dal foglio bianco. La carrozzeria è in fibra di lino quindi completamente sostenibile, la velocità è di 100 km/h; le gare saranno in manche da 5 minuti ciascuna con eliminazione, fino alla finale. Gli atleti provengono da diverse discipline, uomini e donne competono con risultati uguali, e soprattutto le innovazioni di questo veicolo racing si trasferiranno su strada“.
L’innovazione legata alla sostenibilità è anche finanziaria. Silvia Cappelli, Direttrice del centro di competenza Crif, ha presentato infatti Synesgy, il primo strumento digitale al mondo per monitorare in tempo reale le performances di sostenibilità ESG di una società, lungo la sua intera catena di fornitori in Italia e all’estero. E’ uno strumento che diventerà via via cruciale per attirare i capitali degli investitori internazionali sui progetti industriali più innovativi.
Il talento di Pizzutto è Estrema
Gianfranco Pizzuto, Ceo di Automobili Estrema, ha lavorato in tutto il mondo, un vero pioniere dell’elettrico internazionale. Nel 2019 in 30 ore ha viaggiato per 2mila chilometri in elettrico, verso Capo Nord in una 500 elettrica riadattata. Ma la messa a terra del suo ultimo progetto è modenese. Ancora Motor Valley. Parliamo di un bolide da 2 mila cavalli e 2 milioni di euro: il concept Fulminea presente in fiera e molto fotografato e ammirato. E’ un concentrato di tecnologie avveniristiche nel campo delle batterie, dei materiali, delle soluzioni telaistiche ed elettroniche.
“E io c ero” posso dire!