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YCOM dei record: ecco l’e-monopattino da 100 km/h

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Nicola Scomeca, fondatore di YOCM, con il primo prototipo del monopattino elettrico da competizione

C’è un’azienda italiana con un nome semisconosciuto, YCOM (dalla pronuncia inglese della Y, why, e composite; tradotto: perchè composito?) dietro alcuni dei veicoli elettrici più incredibili e celebrati mai costruiti al mondo. E dietro il nuovo progetto del monopattino elettrico da Grand Prix S1-X. L’abbiamo scoperta, e ve la raccontiamo.

Pazza idea: GP per monopattini elettrici

Il 19 agosto della scorso anno Vaielettrico titolò: “Monopattini che vanno ai 100 preparati da Williams” (leggi). Raccontavamo di  competizioni riservate a eSkootr, monopattini elettrici potenti e veloci come bolidi. Roba da mettere i brividi. L’idea di lanciare il primo campionato per monopattini elettrici eSkootr Championship (eSC) l’aveva avuta il pilota libanese Khalil Beschir, spalleggiato da altri due colleghi, un plurivincitore di Le Mans, Alex Wurz, e il pilota di Formula E, Lucas di Grassi. 

Le prime gare nella primavera 2022

Esattamente un anno dopo, il 20 agosto scorso, ne riparla Helbiz (qui), la società di sharing presente in molte città italiane con monopattini elettrici, e-bikes ed e-scooter. Comunica che parteciperà al campionato eSC con tre eSkootr sviluppati “in collaborazione” con Williams e YCOM. Cita di sfuggita i due nomi, e nulla più.

Le prime gare su circuiti cittadini di tutto il mondo,  prenderanno  il via nella primavera del 2022, appena reclutati i piloti per le diceci squadre iscritte al campionato.

Ma questi bolidi dove sono? Eccoli qui, proprio davanti a noi. Li abbiamo scovati a Parma, disseminati nei reparti  lavorazione di un’azienda il cui nome circola solo tra gi addetti ai lavori, cioè il mondo ristrettissimo del MotorSport estremo. E lì, YCOM la conoscono tutti.

YCOM, da Le Mans al Pikes Peak’s

Il 93% delle auto che in agosto hanno corso la mitica 24 ore di Le Mans, sono uscite in tutto o in parte dalle mani dei 40 super tecnici della YCOM. La VW I.D.R. elettrica che nel 2018 ha sbaragliato la concorrenza sulla più famosa corsa in salita del mondo, la Pikes Peak’s americana, è stata progettatata e costruita interamente qui a Parma.

L’anno successivo ha conquistato il record assoluto per vetture elettriche del vecchio circuito del Nürburgring in 6:05,336 minuti, polverizzando il primato precedente, a 206,96 km/h di media. Record ancora imbattuto. Se il bolide da 680 cv pesa meno di 1.000 kg è merito del telaio in fibra di carbonio speciale  modellato da YCOM e delle soluzioni ingegneristiche inventate qui, durante un anno di lavoro per integrare i componenti e assemblarli.

La nuova sfida di Nicola Scimeca

Nicola Scimeca con un esemplare dell’eSkootr S1-X

Anche l’eSkootr, ora battezzato S1-X, sta seguendo lo stesso percorso. Batteria a parte, realizzata da Willims Advanced Engineering, tutto il resto è frutto esclusivo della creatività dell’ingegner Nicola Scimeca, l’uomo che fondò YCOM nel 2008 assieme al socio Mario Saccone, a sua volta ingegnere e come lui uscito dalla “scuola” della vicina Dallara.

Scimeca è un palermitano con le auto da corsa nelle vene fin da bambino. Appena laureato volò negli Stati Uniti per uno stage di due anni nel labratorio californiano che aveva appena realizzato le Nissan 300ZX vincitrici a Daytona, Sebring, Le Mans 1994. Poi il rientro il Italia, cinque anni in Dallara come capoprogetto per acuni bolidi del campionato GT e infine il sogno realizzato di YCOM.

eSkootr, due motori in 40 kg

Con eSc, YCOM ha un contratto quadriennale. Prevede la fornitura di tutti i monopattini da competizione (tre per ogni team) più ricambistica e box di attrezzature per la manutenzione. Il veicolo è spinto da una piccola batteria da 1,3 kWh che alimenta due motori da 6 kW ciascuno, integrati in entrambe le ruote, gommate con pneumatici slick. Pesa circa 40 kg e, come detto, può raggiungere una velocità massima di 100 km/h.

Il bolide c’è, ma come si guida?

YCOM ha realizzato il telaio interamente in fibra di carbonio tipo Formula 1, la carrozzeria in fibra di lino, i due inverter, il sistema di controllo, la telemetria. I primi esemplari sono già scesi in pista, affidati ad aspiranti piloti provenienti dalle discipline più disparate.

«Il veicolo è un laboratorio _ spiega Scimeca _. Stiamo scoprendo giorno per giorno come va sviluppato, settato e perfino guidato. Pensi che lo stanno testando piloti di moto, snowbordisti, surfisti, skateborder, ciascuno con la sua tecnica. E ancora non sappiamo quale sia quella vincente».

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