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A Venezia 133 milioni per i traghetti ibridi. E l’elettrico?

vaporetto

A Venezia arrivano 133 milioni di euro, in 10 anni quindi fanno 13 milioni l’anno, per ammodernare la flotta dei super inquinanti vaporetti. Lo annuncia il sindaco Luigi Brugnaro che ringrazia sui social il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Bene, l’aria ne avrà beneficio. Peccato per la scelta ibrida e non elettrica. Decisamente meno ecologica rispetto al full electric.

Fondi nazionali a Venezia

Il post di Brugnaro

Dopo l’incentivo destinato ai cittadini – anche se minimo (leggi) e ancora sulla carta – approvato dal precedente governo e 1,5 milioni dai fondi comunali (leggi) ora arrivano quelli nazionali. Queste le parole del sindaco Brugnaro: “Grazie al ministro dei Trasporti Giovannini per la conferma di questo importantissimo investimento dedicato al trasporto pubblico su acqua“. Un elemento specifico della città lagunare: “Venezia è una città unica e speciale e il ministro, con questo provvedimento, ci consente di proseguire nel processo di ammodernamento e maggiore sostenibilità ambientale della nostra flotta“.

Ai soldi segue la comunicazione sulla tipologia di propulsione, quindi scelta da tempo: “Rendere più green i nostri vaporetti, con motorizzazioni ibride, consentirà al Gruppo AVM di migliorare non solo la qualità del servizio di trasporto pubblico locale in laguna a servizio dei cittadini, ma anche di ridurre le emissioni ambientali“. E nei commenti spiega meglio: “Portare le emissioni in linea con le disposizioni europee“.

Nel mondo tutti scelgono l’elettrico, a Venezia l’ibrido

Il traghetto elettrico con motori Danfoss Editron in fase di test nel fiume Chao Phraya River in Bangkok

Come abbiamo documentato in numerose capitali e importanti città del mondo (leggi) si sta sviluppando un trasporto pubblico acqueo con mezzi elettrici. Progetti complessi con bandi di acquisto  per decine di imbarcazioni/traghetti e  budget milionari. L’elenco è lungo Stoccolma, Bangkok, Lisbona, Kochi (fino a 78 traghetti in India), Sud Corea, Amsterdam per il trasporto privato e pubblico per non parlare dei paesi nord Europei dove anche le crociere nei fiordi dal 2026 saranno solo in elettrico. Ricordiamo i traghetti elettrici a Berlino,  seppure non proprio servizio di linea, poi i diversi acquabus in Svizzera mentre a Parigi la rotta sembra disegnata più sull’ibrido con i Batobus, ma ci sono esperienze interessanti tutte in elettrico.  Anche per traghetti potenti come quelli Grimaldi che in porto mettono in azione le batterie. 

il traghetto elettrico Svedese

Venezia è diversa, ma anche in altre città si parla di trasporto su acque marine e non solo su quelle interne.  La scelta full electric va quindi meditata, ma pure quella ibrida sul lato della sostenibilità ecologica e nel medio periodo anche su quella economica.  Per meglio valutare l’opzione ibrida sarebbe interessante avere a disposizione  studi e ricerche sul tema. Sarebbe veramente un peccato non vedere neanche un traghetto elettrico in servizio a Venezia. Azione utile anche per sviluppare la filiera industriale della nautica elettrica italiana.

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