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Ai veneziani un bonus da ridere: solo 500 euro per la barca elettrica

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Topetta Veneziana
Navigazione in un canale veneziano

Per i veneziani la barca è un mezzo di trasporto. Ci si muove in acqua. Vero che la gran parte dei cittadini utilizza i mezzi pubblici, ed è un bene, ma sono numerosi i privati che hanno la propria imbarcazione. A loro il governo ha lanciato un segnale: 500 euro di bonus per convertire il motore in elettrico. Bene le intenzioni, ma si rischia di cadere nel ridicolo per il budget.

Ordinanza contro motori termici delle barche
Traffico a Venezia

Ma 500 euro per fare cosa?“, questa la battuta più ricorrente dei veneziani che ci riporta Gianni Darai, dirigente di Assonautica Venezia, che ha tastato il polso del popolo. “Io sono pure ottimista nel senso che davanti al niente di prima riconosco che questo è un segnale di attenzione“. Una sorta di certificato di esistenza, le barche non sono solo uno giocattolo per divertirsi, ma niente più.

Un bonus troppo limitato. Darai: “Bene l’idea ma il il contributo è irrisorio”

Assonautica
Gianni Darai di Assonautica

Uno dei problemi più critici della mobilità elettrica, riconosciuto anche dagli ultras del movimento ad emissioni zero, è il differenziale di costo tra motore termico e a batteria. Figuriamoci nella nautica. “Va bene l’idea perché finora non si era mai neanche parlato di incentivi per le barche – sottolinea Darai -. Ma oggettivamente  è una cifra irrisoria”. E’ vero che esistono i fuoribordo elettrici da poche centinaia di euro, ma oltre i canali interni con potenze sotto il kW è difficile muoversi.

A Venezia c’è traffico in acqua, serve potenza

intervista al giornalista e proprietario di una barca
jacopo giliberto

Venezia è unica al mondo anche per l’intensità del traffico acqueo. “Il movimento è costante, un motorino piccolo va bene nei canali interni poi è come voler andare con un monopattino in tangenziale. Si rischia“. Parole di Jacopo Giliberto, giornalista del Sole 24 Ore, uno dei pochi proprietari di una barca elettrica in città: “Ci vuole almeno  un motore da  4 Kw per potersi  spostare a Venezia”. Avevamo fatto i conti in un precedente articolo (leggi qui): “Si spende dai 7 ai 10 mila euro tra motore e batteria“. Si rischia di prendere solo un ventesimo dell’investimento necessario.

Il rischio: i veneziani possono non spendere questi 500 euro per l’acquisto del motore elettrico

la barca tradizionale ormeggiata a Venezia
La barca elettrica di Jacopo Giliberto

I politici locali con base a Roma  festeggiano e promuovono l’incentivo, ma si corre il rischio che quel milione non trovi tanti pretendenti.  Per un monopattino si possono avere accreditati in conto o scontati (anche su quel fronte c’è abbastanza confusione) 500 euro nel caso se ne spendano più di 800. Insomma siamo al 60% del prezzo d’acquisto. Tutta un’altra musica.

Ci sono anche 20 milioni per convertire i vaporetti  e 1,5 dal Comune

Per dovere di cronaca ricordiamo oltre il milione e passa  stanziato dal Comune (leggi qui) e dal sindaco Luigi Brugnaro i più interessanti 20 milioni di euro destinati al trasporto pubblico locale gestito da Actv. Risorse per rendere più sostenibili i vaporetti. Non conosciamo i particolari, ma sembra prevalere il discorso ibrido rispetto al full electric. Si può osare di più.

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