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Unesco avverte Venezia: in black list anche per le barche inquinanti

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Venezia protesta
La manifestazione a Venezia contro l'anarchia del traffico in Laguna

Venezia rischia di finire nella lista del “patrimonio mondiale in pericolo”. L’avvertimento arriva dall’Unesco,  che tra le cause del deterioramento dell’ambiente cittadino indica anche anche i modelli inquinanti di navi.

Una laguna senza barche a basse emissioni

Venezia
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

Gli scienziati dell’organismo internazionale sottolineano che si sta mettendo a rischio il patrimonio mondiale con “danni irreversibili” a causa “degli effetti del continuo deterioramento dovuto all’intervento umano, compreso il continuo sviluppo urbanistico, gli impatti del cambiamento climatico e il turismo di massa”. Sotto accusa la politica dell’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Brugnaro.

Ci sono più cause e dall’Unesco non dimenticano l’impatto del traffico marittimo. In passato avevano puntato il dito sulle grandi navi e il divieto è stato rispettato. Ma “dovrebbe essere esteso sia geograficamente sia su altri modelli di imbarcazioni particolarmente inquinanti“.

un convegno sull’inquinamento atmosferico

Lo abbiamo scritto in decine di articoli, sono scese in acqua a protestare le associazioni cittadine, c’è chi si è rivolto in Procura ma non è cambiato nulla (si lamentano anche le aziende).  E ora l’Unesco parla di misure insufficienti nonostante sia stata promossa la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità diretta dall’ex ministro Renato Brunetta.

Negli ambiti di intervento della Fondazione si parla anche di decarbonizzazione dei trasporti. Peccato che le iniziative secondo gli scienziati non siano state neanche messe in calendario. Ora la parola passa al  Comitato mondiale del Patrimonio composto da ventuno Stati in rappresentanza dei 194 che aderiscono alla convenzione. Il voto per far entrare nella danger list la città è fissato a settembre. E secondo Repubblica questa volta “sarà difficile evitare il declassamento“.

A Green Fresco l’amarezza per la poca spinta elettrica

Non è solo la  cattiva Unione Europea, non sono solo i burocratici funzionari dell’Unesco come ripetono di continuo sovranisti, negazionisti climatici e NoWatt, ma gli stessi veneziani a chiedere una mobilità a basse emissioni.

Barche elettriche
La barca elettrica di Piero Tosi in Canal Grande

Nei giorni scorsi al forum di sostenibilità GreenFresco i cittadini hanno ripetuto: “Solo parole nessuna volontà“. In prima fila Piero Tosi, pioniere della nautica elettrica in Italia, che ha ricordato come già Massimo Cacciari, quando il filosofo era sindaco di Venezia, chiedeva barche elettriche in Laguna. E’ rimasto un sogno. 

Eppure si può fare, anche per il trasporto merci, come dimostra l’esperienza di Federico Mantovan:  “Per le consegne di verdura a remi che faccio come Donna Gnora & L’orto in Cassetta da più di 10 anni nei giorni di forte vento ho usato un motore elettrico, ottimo come supporto anche mentre si voga, quindi la cosa è provata e fattibilissima, basta volerla”. Giusto, basta volere.

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5 COMMENTI

    • perché i veneziani non smettono di campare col turismo di massa (altra voce contestata)?
      per quest’ultimo niente cortei di protestanti? strano..

      ed è altresì notorio che loro non usano più i traghetti, vanno solo con barconi a remi..

      per i turisti si creerà un servizio di pedalò a noleggio per attraversare la laguna.

      altra cosa importante: numero chiuso ai visitatori. massimo 2/3000 al giorno.

      così venezia sarà salva dalla scure unesco ma non dal fallimento.. 👍

      • Definirei “energumena” questa raccolta di frasi. Lei volutamente estremizza per dire: “Così venezia sarà salva dalla scure unesco ma non dal fallimento”, ma che discorsi sono. Dare un incentivo ai cittadini veneziani per acquistare un motore elettrico per la barca (ci sono anche i fondi stanziati ma non li faranno spendere) è tutta salute, cambiare i motori ai vaporetti è tutta salute. Investire nel ridurre i consumi di case e hotel e ristoranti è tutta salute. Insomma fare solo queste cose migliorerebbe tantissimo la qualità dell’aria, senza dimenticare l’inquinamento acustico, della Laguna. E poi anche il bastone: far rispettare i limiti di velocità, qualcuno perdere delle corse? Non cade il mondo e andrà avanti comunque bene. Basta poco per avere dei cambiamenti significativi sull’ecosistema cittadino.

        • e dagli con gli incentivi.. 🤬
          dall’alba dei tempi (motoristici), privati e non hanno avuto incentivi che non fosse quello di fare meno fatica? no
          quindi non se ne capisce la necessità per fare il cambio motore: vogliono l’aria più “pulita”? bene, si attrezzino..
          ma basta con gli incentivi per la qualunque

          PS: tutte le città portuali hanno fatto fortuna con l’arrivo delle navi. ora sono il demonio..
          mi sembrano quelli che da decenni si lamentano delle ceramiche ma continuano a viverci accanto.. 🤷‍♂️

          • Se ci sono incentivi generosi per le auto non capisco perchè deve rinunciarci uno che naviga, soprattutto per necessità e lavoro e non per svago. Nessuno vuole rottamare una nave una nei porti porti commerciali. Capitolo turismo: Venezia registra un impatto negativo che nel tempo può compromettere il suo capitale ambientale, culturale ed economico. Fare investimenti per preservarla rientra nella saggezza del buon padre di famiglia. Non capisco la polemica quando la stessa Unesco chiedi interventi veramente alla portata di un’amministrazione comunale e regionale.

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