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Venezia, E-concept contro Comune su colonnine: “Solo ostacoli”

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Nautica elettrica
Il post dell'azienda contro il Comune
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L’impegno del Comune di Venezia e del sindaco Luigi Brugnaro per la nautica elettrica, quindi per ridurre l’inquinamento atmosferico, è tutta una burla. Dopo l’operatore turistico lo dice anche E-concept. L’azienda di colonnine per la nautica, fondata da Claudio Ianelli e Francesco Pannoli.  Che dopo quattro anni di promesse si scaglia senza se e senza ma contro l’amministrazione con un post sui social che pubblichiamo integralmente. 

Il j’accuse sui social: “A Venezia si può navigare tranquillamente in elettrico”

barca elettrica
e-dock di e-concept la colonnina per le barche elettriche

Quella in foto è una piccola imbarcazione privata, acquistata e elettrificata con meno di 3mila euro.  Una barchetta così di 4,5 metri è più che sufficiente a consentire di navigare per i canali veneziani e spostarsi in città alle velocità consentite. Quella dell’immagine si sta ricaricando ad una nostra infrastruttura pubblica durante una breve sosta per consentire al proprietario di recarsi al supermercato a fare la spesa. Come per le automobili, è la disponibilità di una rete di stazioni di ricarica pubblica che consentirebbe agli utenti, sia privati che aziende, di affrontare il cambiamento elettrico“. Questa l’introduzione che conferma, con un esempio concreto, la possibilità di navigare in elettrico a Venezia.

L’impresa per sviluppare il sistema di ricarica, ma il Comune “è sordo”

barca elettrica
Come funziona il sistema di business per la ricarica elettrica a Venezia

In elettrico si può, magari non si riesce a rispondere a tutte le esigenze ma è possibile  contribuire in modo significativo a ripulire l’aria dal veleno dei motori termici, e  Claudio con Francesco ci credono. Ci hanno investito: “Da ormai quattro  anni la nostra iniziativa e-dock, nata volutamente a Venezia, cerca e invita ad un dialogo costruttivo con il @comunevenezia, purtroppo rivelatasi deliberatamente sordo poiché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

Più nel dettaglio. “Infatti, sia nel 2021 che nel 2022 l’attuale @luigibrugnaro e  @simone.venturini_ (sindaco e  assessore comunale Ndr)  parteciparono alla nostra conferenza stampa  presso il Salone Nautico Venezia elogiando il nostro progetto e annunciando l’inizio di un cambiamento. Anche l’azienda pubblica Gruppo Veritas è sempre stata una nostra sostenitrice fin dall’inizio, vedendo nel progetto e-dock una soluzione idonea a favorire la progressiva conversione elettrica delle loro imbarcazioni, ci ha concesso la disponibilità di 10 approdi da poter installare a spese nostre come stazioni di ricarica pubblica“.

L’amministrazione? “Non ha mai offerto una vera collaborazione”

Sembrerebbe bene , ma “il Comune di Venezia, dopo una serie di rimbalzi, nel momento di prendere una decisione, ha solo avanzato problemi e impedimenti senza mai offrire una collaborazione attiva per arrivare ad una soluzione condivisa. Auspichiamo quindi che l’amministrazione Pubblica di una città autoproclamatasi Capitale mondiale della Sostenibilità   cominci seriamente a operare le scelte (regolamenti e incentivi) per consentire l’avvio dell’elettrificazione anche del settore nautico!“.

Venezia
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

Non mancano i commenti come quelli di Gianni Darai che commenta: “Come detto non c’ è peggior sordo di chi non vuole sentire. Una vergogna per un Comune che della eco sostenibilita’ ha fatto una bandiera“. Non è da meno Marco Capovilla del gruppo Facebook Venezia Pulita e protagonista di altri progetti per una maggiore sostenibilità della città.

In laguna c’è un muro di gomma

E sono due le imprese che chiedono conto al Comune e al sindaco Brugnaro, ed erano mille in barca a chiedere nel 2021 aria respirabile e misure contro il moto ondoso. Era uno ma determinato, il musicista Fabio Mozzatto, che ha bussato in procura per chiedere interventi contro l’inquinamento atmosferico.

Venezia protesta
La manifestazione a Venezia contro l’anarchia del traffico in Laguna

Tante azioni ma oltre a operazioni mediatiche come la dichiarazione di capitale della sostenibilità, ma quando mai ci viene da dire, c’è qualcosa che non torna. Si è fatto subito il distributore di idrogeno Eni (leggi qui), si acquistano gli autobus elettrici ma non si vedono barche (il grosso della mobilità cittadina) a emissioni ridotte in acque e progetti in tal senso e direzione. Come lamentano imprenditori e cittadini.

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7 COMMENTI

  1. Alla mancanza di iniziative in questa direzione da parte del Comune aggiungo la grave mancanza del Governo Centrale che ancora non è stato i grado di emanare una normativa a favore dei motori elettrici nel campo della navigazione. A tuttoggi (e sembrerebbe una nota umoristca ma non lo è)non si puo montare un motore elettrico su una barca da lavoro (trasporto merci o persone come sono tra l’altro la maggior parte delle barche in laguna e a Venezia) perchè il Regolamento di Sicurezza applicato per ottenere l’omologazione prevede solo i motori termici ed eventualmente l’elettrico come supporto al motore principale (termico logicamente).
    Non vi sembra una presa in giro?

  2. sono veneziano. anzi , mestrino. l incompetenza e l indifferenza dell assessore alla mobilità di venezia la sperimentiamo da anni. ho denunciato al gazzettino che il Comune pagava le ricariche gratis agli automobilisti elettrici senza neanche sapere di farlo. non parliamo poi della cronica mancanza di punti di ricarica nel territorio cittadino con le poche colonnine prese d assalto, senza hub di ricarica ne veloci ne lenti . a me tocca andare a mogliano per ricaricare in un hub per essere certo di trovare una presa. poi parliamo della farsa del distributore di idrogeno chiuso perché non ci sono veicoli da ricaricare . infatti actv ha scelto autobus a batteria cinesi, altro che idrogeno. insomma solo fuffa e con la certezza che all assessore della mobilità elettrica non solo non sa cosa sia , ma neanche gliene freghi.

    • Si quella dell’idrogeno sembra proprio una burla. Si poteva finanziare ricerca, non per le barche più piccole dove l’elettrico va bene, su idrogeno nei traghetti più grandi e investire su questo e poi alla fine il distributore.

  3. E’ di centro destra e obbedisce agli ordini di scuderia del partito.
    La cucurbitacea ed il gnuranton hanno detto niet, e niet è.

    • Ma perché in altre città amministrate dalla sinistra, la situazione è migliore?
      Mi sembra, numeri alla mano, che sempre più cittadini scelgono rappresentanti del centro destra a tutti i livelli, nazionale, regionale e comunale un motivo ci sarà te lo sei mai chiesto?
      Per come ragioni tu la stragrande maggioranza degli italiani è tutta stupida, che ti piaccia o no fino al 2027 il centro destra ha un’ampia maggioranza per governare con o senza l’opposizione.

      • Quante città ci sono in Italia e nel mondo come Venezia? Con i problemi di Venezia? Certamente ci sono città governate dal PD, se vogliamo dire che è di sinistra, che non son messe bene, ma non sono Venezia, che dovrebbe essere governata per il suo bene, non per gli amici del governo amico dei petrolieri.

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