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Ricariche aumentate del 66%, così non va

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Ricariche aumentate del 66% e più dal 2022, così l’auto elettrica non conviene più. È il lamento di Dario, un lettore che guida una VW ID.3 Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

ricariche aumentate del 66%
La tariffa del servizio WeCharge di Volkswagen segnalata dal lettore, con un fisso di 4,99 euro al mese più i costi al consumo.

Ricariche aumentate del 66%, con la Yaris ibrida spendevo meno…

“Da possessore di una Volkswagen ID.3 che adoro, vi giro immagini che si commentano da sole: la variazione sull’abbonamento WeCharge da ottobre 2022. Aumento AC: +66%. Aumento CC: +67%. Ionity, già carissima, invariata. Nell’ipotesi di fare un viaggio caricando in CC: costo chilometrico (minimo!) 11,455€ per 100km. Il consumo medio della mia vettura 14,5kWh/100km, ma durante un viaggio autostradale i consumi salgono. Con la benzina a 2.148€ litro sono i consumi di una vettura che fa 5.33 litri/100km (consumo di una vettura paragonabile alla mia). Va bene che io carico e casa a molto meno e gratis in ufficio, non pago il bollo, etc. Ma la convenienza dell’elettrico sul termico, uno dei motivi che mi aveva convinto all’acquisto, è drasticamente calata: è un fatto. Su certe percorrenze vince a mani basse la mia altra vettura, una Yaris ibrida (vettura di segmento inferiore, ma che costa anche molto meno…)Dario Colombo

Ricariche aumentare del 66%
I pacchetti proposti da Enel X Way e (sotto) da Be Charge (ENI).

Il caro-colonnina c’è, unica arma di difesa gli abbonamentiRicariche aumentate del 66%

Risposta. Quel che scrive Dario è verissimo: il caro-colonnina in Italia c’è ed è legato ad almeno tre motivi. Il primo è che l’energia da noi costa più cara che altrove. Il secondo è che i gestori stanno cercando di recuperare almeno una parte degli investimenti fatti negli ultimi anni per installare le loro reti. Il terzo è che l’utilizzo di queste colonnine è ancora modesto, perché il parco circolante è inferiore alle attese, così come gli incassi da ricarica. Ciò detto, l’unica arma di difesa sono gli abbonamenti pre-pagati, a prezzi scontati rispetto alle ricariche spot. Anche se pure qui ci sono stati dei ritocchi verso l’alto. Enel X Way, per esempio, propone tre pacchetti, con un prezzo al kWh di 0,61, 0,49 e 0,40. Be Charge  (ENI) ne offre quattro, a 0,40, 0,38, 0,36 e 0,35. Ma è ovvio che la reale convenienza è legata al fatto di utilizzare tutti i kWh a disposizione.

  • Anteprima Volkswagen ID.7 – Paolo Mariano ci guida alla scoperta dell’ammiraglia elettrica tedesca: VIDEO

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57 COMMENTI

  1. Perche nel titolo scrivete ” così non va”??????
    Sono anno che scrivo come bastian contrario dicendo che non andra mai.. convertire fossile in elttrico e poi in ricarica con tutte le perdire di carico associate non è enrgeticamebte ed economicamnte sostenibile… e dopo tanti insulti ricevuti scrivete ” così non va”????
    Benvenuti nella realtà dove si paga in base alla domanda ed all’offerta ed in base al costo delle materie prime.. di figli di papà che si fan belli su incentivi ed aliquote agevolate pagate dagli altri contribuenti ne abbiamo fin sopra i capelli

    • Facci sapere tutte queste perdite va. Perché se l’energia arriva a casa (dove le perdite di trasporto sono maggiori di una DC fast) e me la vendono a 0.11 (contratto a prezzo fisso per anni 10) e con tasse razzi e ramazzi arrivo a 0.23 non si comprende (o meglio si comprende benissimo) un costo di 0.9 alla colonna.
      P.s. io ne ho fin sopra i capelli di pagare incentivi a vetture ICE e poi di vivere nella zona più inquinata d’Italia.

      • Contratto a prezzo fisso per 10 anni!?
        E con chi, di grazia?
        E indovina chi pagherà gli aumenti per onorare il suo contratto, ovviamente qualcun altro…

  2. Il problema è legislativo . Senza garanzie governative a tutela della cittadinanza è la giungla più assoluta. In mia opinione il governo attuale è totalmente inadeguato .

  3. Purtroppo questa non è una testata informativa, pensata per utenti dell’elettrico, ma uno strumento propagandistico di lobbing. Si evince dal tacere che il recupero di investimenti non è fondato (se non nella misura dell’aumento dei costi energetici), visto che impianti e reti son stati fatti con congrue defiscalizzazioni e finanziamenti nell’ambito della conversione ecologica. Dire che speculano non si può, se lavori per le case automobilistiche

      • Beh.. un ideuzza me la son fatta.. ma non son certo io uno specialista di viabilità elettrica.
        Mio nonno e senza citare nomi rischiando querele per diffamazione.. mi dava un ceffone dietro alle orecchie e diceva “a buon intenditore poche parole”.

  4. Sono ste robe qui che mi hanno convinto pian piano che, purtroppo, in Italia BEV e ricarica casalinga sono intrecciate indissolubilmente.

    Se NON puoi ricaricare a casa un’elettrica perde di appeal.

    Quindi alla fine devi pensarla come una macchina da usare nel suo “raggio d’azione” ossia la metà della percorrenza in modo da andare e tornare senza ricaricare.

    E’ un problemone e se non si risolve la macchina elettrica troverà spazio come seconda macchina per la città e dintorni.

    • Prima affermazione contestabile: «Se NON puoi ricaricare a casa un’elettrica perde di appeal».
      Non è la situazione ideale, e lo si è sempre detto, ma, grazie agli abbonamenti e una volta verificata la situazione dei punti di ricarica nell’ambito in cui ci si muove (ce ne sono già oltre 45.000 in Italia: comincia ad essere probabile che ve ne sia qualcuno vicino a casa e/o al posto di lavoro), potrebbe essere comunque possibile usare un auto elettrica.

      Seconda affermazione contestabile: «Quindi alla fine devi pensarla come una macchina da usare nel suo “raggio d’azione”…».
      Visto che si trova su Vaielettrico, perché prima di scrivere corbellerie non allarga i suoi orizzonti leggendo le esperienze di viaggio di tante persone riportate sempre qui su Vaielettrico?
      https://www.vaielettrico.it/un-tour-in-italia-di-3-200-km-bene-e-male/
      https://www.vaielettrico.it/sardegna-in-model-y-lestate-di-matteo/
      https://www.vaielettrico.it/sul-garda-in-500e-ricaricando/
      https://www.vaielettrico.it/la-croazia-in-tesla-1-746-km-spendendo/

      • Mi scusi ma lei ha letto il post? Qui non si discute di cosa si può fare o meno, ma della convenienza dell’auto elettrica AL DI FUORI DEL RAGGIO D’AZIONE RISPETTO AL PUNTO DI RICARICA DOMESTICO, quindi tutte le sue considerazioni sulla fruibilità del mezzo non hanno senso. Risulta evidente dal post che l’unico modo per mantenere una equivalenza con l’auto termica senza poter disporre di un punto di ricarica domestico e, comunque, sempre quando si usa il veicolo si distanze superiori alla sua autonomia, è sfruttare un piano di abbonamento, che, però, diventa a sua volta meno fruibile qualora non si riescano a sfruttare tutti i kWh previsti nel piano.

        • Marcello per ora la penso esattamente come lei e al sig Eugenio posso rispondere che se effettivamente non ricarichi da casa magari da fv si le ev perdono molto di interesse ma non perché comunque non siano auto assolutamente interessanti , ne ho comprate due in meno di tre anni quindi al di sopra di ogni sospetto , ma perché e verrò criticato con le solite menate degli abbonamenti e delle decine di applicazioni che ti facilitano etc etc , già queste auto costano e non poco e se non avessi due impianti e quindi caricare gratis per buona parte dell’anno non credo avrei fatto questo investimento con ricariche nostrane a un euro a kw ma avrei continuato e come continuo anche con una full ibrida per i lunghi spostamenti che con 22 km litro di benzina spendo molto ma molto meno anche a 2 euro al l e con meno sorprese. Qualche gg fa ho scoperto i supercaricatori Tesla con l’evento della ricarica gratuita che non ho utilizzato ma che ho avuto modo di conoscere e devo dire che non avevo idea che i non Tesla potessero utilizzare, fantastico metodo pubblicitario e non solo , bene ho poi provato funzionano benissimo caricano benissimo e costano molto meno dei vari fornitori ITALIANI e senza abbonamento senza casini e mi chiedo come a qualcuno venga in mente di utilizzare i nostri ad ogni modo questo passaggio mi ha confortato e dato fiducia spero che qualcuno dei ns geni comandanti capiscano che la facilità d’uso senza vincoli e a prezzi accessibili aiuterà la transizione, in tre anni è stata la prima volta che ho utilizzato una ricarica al di fuori di casa mia . Aggiungo anche che avere la certezza di trovare una ricarica veloce quando serve e l’unica maniera per far capire a me e a tutti i detrattori che queste auto sono effettivamente fantastiche e batterie da 1.000 km non sarebbero utili avendo la certezza di caricare e caricare rapidamente a costi accettabili ovunque durante un viaggio. TESLA insegna datevi da fare visto che non siete nemmeno in grado copiate ma vedo però che preferite tenere migliaia di inutilizzate ricariche abbandonate nel nulla , meglio abbandonate che a un prezzo accessibile , per quanto mi riguarda ma non sono il solo credo che le rottamerete presto senza aver mai caricato una ev nella loro squallida ma costosa esistenza ma chissà forse pagate da noi .

          • Più che altro ai nostri “comandanti” come li chiama lei interessa rallentare. Questo spiega da solo tante “stranezze”.

      • Ho due AC 22KW a fianco casa e spesso libere entrambe, quasi sempre almeno 1 stallo libero.

        QUINDI? Se devo spendere 60€cent a KWh ad uso spot che me ne faccio? Spendo quanto il mio diesel.
        Ed allora perchè dovrei cambiarlo spendendo 30.000€ per una MG4 comfort?

        • ad averla io sotto casa una colonnina. Da tempo mi sarei convertito.
          La speranza, abitando a 20 metri dall’edificio comunale, è che un giorno (magari avrò i capelli bianchi) possa ritrovarmi per davvero con la colonnina vicino al portone del condominio e farmi una sorta di stallo/box con ricarica annessa :-)))

        • Ilarovis ottima domanda ma se costasse 0.30 come a casa o come abbonamento ,chissà perché forse che con l’abbonamento ci rimettano , si secondo me ci rimettono , a che ridere , magari ci potesti pensare no scusa meglio vuote che a un prezzo accettabile strategie di mercanti di luce geniali

      • Mah io ho un auto elettrica e il fatto che il costo delle ricariche pubbliche sia aumentato a dismisura mi fa incazzare a bestia…
        Gli abbonamenti si possono fare solo se sai quanto utilizzerai la macchina con un mese in anticipo, altrimenti o compri troppi pochi km oppure me compri troppi.
        Non è una soluzione sostenibile. Non siamo noi a doverci difendere dal cartello che i vari provider stanno facendo, dovrebbe essere lo stato con AGICOM (per stangare tutti i provider che stanno praticando rincari ingiustificati e si fatto creando un cartello) e il governo per legare al costo dell’energia (che viene già calcolato per la rete domestica) la ricarica in modo che i 35cent/kW AC e i 55cent/kW in DC che c’erano solo pochi anni fa tornino obbligatori su tutti gli operatori.

        • Si Alessio hai ragione è un cartello cartello statale visto che i produttori non mi risultano propriamente privati ho provato e solo quello come già detto i supercaricatori Tesla a 250kw tutto estremamente facile nessun abbonamento o menate varie naturalmente io non tesla altrimenti ancora più facile e economico io euro kw 0,59 enel x way 70kw 0,89 meno male sono italiani ma quelli di Tesla dove la comprano ? ma mistero che se la facciano arrivare direttamente dagli USA con un cavetto di qualche mm2 nascosto in mezzo all’oceano è quelli sono furbi

  5. Il business model dei costruttori di auto elettriche e’ esattamente quello dei fabbricanti di smartphone: quando la batteria si va esaurendo , si compra un nuovo modello tecnologicamente migliorato. Con tanti saluti alla sostenibilita’ ambientale, che invece si avrebbe tenendo per 20 anni lo stesso modello termico.

    • Calma con la disinformazione trollesca e i paragoni con i telefoni

      – gli studi Life-Cycle-Assessment mostrano che c’è conveninza ambientale ripetto ad un auto termica già se l’auto supera i 20.000-30.000.km,

      – la batteria dura almeno 14 anni, fai a tempo a farne anche 500.000 di km

      – a fine vita poi, la batteri dell’auto viene riciclata (recuprano 95-98% dei materiali),
      al contraio purtroppo dei telefoni che in parte non vengono riciclati

      • 20k-30k secondo gli studi più favorevoli che prendono in considerazioni condizioni ottimali e una elettricità prodotta al 100% da fonti green. In realtà il dato più realistico è tra i 70k e gli 80k. Un recentissimo studio di Harvard [ https://news.harvard.edu/gazette/story/2023/08/when-buying-an-ev-increases-your-carbon-footprint/ ], l’ultimo in ordine di tempo, afferma che se si percorrono pochi km l’anno l’auto a benzina è più ecologica di quella elettrica (tra 45172 e 109692 km in base al modello, quindi come media 77432 km) e questo tenendo conto che le auto americane a benzina sono dei bestioni con motori enormi e consumi stellari, in Europa un 1600 full hybrid emette davvero poco).

        “If you’re somebody who drives a fair amount then you are likely well-suited to drive an electric vehicle, […] If, on the other hand, you’re someone who seldom drives, and the vehicle is mostly going to sit in the garage, then you may counterintuitively be better off owning a gasoline-powered vehicle.”

        Un valore molto simile registrato anche dal sito europeo GreenNCAP. Guardando ad esempio questa interessante tabella che parla di emissioni di co2 nell’LCA https://www.greenncap.com/european-lca-results/ si vede che una Fiat 500 ibrida emette 43 t di co2 equivalente nell’lca contro i 29 della versione elettrica, quindi la versione ibrida emette il 48% di emissioni in più il che fa ben capire che il punto di pareggio non può essere certo a 20.000 km …

        • Be’, ma Enzo, con tantissima gente che a benzina fa 1000 km al giorno senza fermarsi mai al bagno, 70mila km sono al massimo un paio di mesi.

        • Per i dati che conosco, riconfermo che l’europa nel 2023 il punto di pareggio è già sceso molto (vedi sopra)

          lo dico perchè, dopo essermi studiato un po’ di ricerche, controllando quali dati assumevamo e soprattutto di che anno

          ho rifatto da me i calcoli, partendo dai dati noti e aggiornati di impatto delle batterie che sono in studi di riferimento, da cui derivano un po’ tutti gli altri;
          non sono neppure cosi lunghi, il difficile è avere i dati di partenza

          @ Enzo
          L’articolo che citi ha queste particolarità:

          – si riferisce agli USA (assumono 439.gr co2 x kw)
          – non si riferisce all’Europa ( 296.gr co2 x kw)

          – non è un calcolo LCA, ma uno studio di economia, fatto da economisti,
          su come distribuire meglio gli incentivi, propongono di includere incentivi per comprare EV usate e pare che in america verà fatto

          – i dati “tecnici” delle auto per LCA che usano, li citano, senza neaché riscriverli (bisogna aprire gli articoli orinali e cercarli) da studi del 2013-2015-2017-2018, sono datati, l’impatto della fase di produzione è sceso molto

          – probabimente agli autori on importa questo, perchè loro presentano piuttosto un lavoro/metodo loro originale sulla parte più economica

          PS:
          il dato finale citato nella figura, non sono proprio sicuro che sia un punto di pareggio per Co2, nell’articolo la formula parla di miglia relative al costo in $ per abbattimento di Co2, e le formule sono un po’ complicate da interpretare, non hanno messo in chiaro sigle e riferimenti, usano anche gergo economico
          ( economisti vs scienziati , due modi un po’ diversi di scrivere )

          l

        • Sul Tool (greencap) che hai linkato, ho messo:

          – Fiat 500-elettrica (43.kwh)
          – 500 1.0 Hybrid (va bene anche 1.2 start and stop)
          – scelto mix energia europa

          Risultato:

          – pareggio Co2 a 24.000.km con fase finale di riciclo
          – pareggio Co2 a 30.000.km senza contare fase finale riciclio

          Per vedere come si incrociano i grafici, prova lo stesso Toll, però dalla pagina dove puoi mettere 2 o 3 auto insieme e generare i grafici

          https://www.greenncap.com/lca-tool/

          seleziona 2 (o 3) auto, il mix energia, importante, e volendo i km anno, anni di uso (questi non modificano il punto di pareggio)

          PS: il motore (l’algoritmo) del tool non è aggiornatissimo,
          per es. sovrastima leggermente se selezioni un’auto con batteria LPF,
          la conteggia ancora come NMC

          • Sì, dipende da tanti fattori, ovviamente le batterie non sempre sono prodotte in Europa e col mix europeo, ad esempio quelle della 500 no. Se selezioni in quel tool come paese l’Italia (se scegli Italia il tool poi non ti fa impostare il mix energetico europeo) e imposti il km a 11000 annui (che è il nostro) e confronti su 16 anni (16 anni è il loro dato) la co2 prodotta vedi che, nel caso medio, quella della 500e si ferma a 22.1 tonnellate e quella 500 ibrida si ferma a 32.9 quindi alla fine è previsto un risparmio di poco inferiore al 33% di co2 prodotta. Poi anche qui si potrebbe obiettare che le auto mediamente in Italia hanno una vita media più lunga di 16 anni ma è anche vero che andrebbe considerato che l’auto elettrica ancora non sappiamo se dopo 16 anni gli italiani la terranno ancora o la rottameranno prima, quindi ci sono tanti se e tanti ma che cambiano il risultato. Tu stesso citavi il tipo di batteria ma poi mettiamoci il luogo di produzione, il produttore, etc. I produttori hanno dato ad esempio tempistiche diverse per raggiungere le emissioni 0 nelle loro produzioni, quindi ci sono sicuramente tante variabili che hanno impatti importanti sul risultato finale. Possiamo sicuramente convenire che più il tempo passo più il risparmio di co2 è destinato a migliorare perché avremo auto prodotte sempre più con componenti meno “sporchi” e produzione di energia elettrica sempre più da fonti rinnovabili.

          • Si certo,
            migliorare il mix energetico anno per anno (in europa, ma anche in Cina stanno correndo), indirettamente ripulisce anche la filera industrilae/produttiva e sta avvenendo in fretta; altro miglioramento arriverà poi dal riciclo dei materiali, meno impattante che estrarli di nuovo da miniere

            Per chiacchera:

            – il tooll Greencap considera batterie fatte in Cina,
            opzione peggiorativa, obbligata nel 2021, e tipica ancora oggi

            si verifica dall’entità del contributo che assegna per la battereia;
            si puo anche scaricare il PDF con i dati Co2 usati nel modello

            – se poi selezioni un’auto che usa LPF, la stima del tool è ancora più peggiorativa / cautelativa, il tool calcola una NCM cinese

            – poi ti permette di selezionare il mix energetico;
            quello “europeo medio” è leggermente meglio di quello italiano,
            ma anche noi non siamo malaccio

            Questo piuttotto:

            – il tool non considera che il mix migliora negli anni successivi, anche dopo aver comprato l’auto, mentre macina i km; questo riduce il distacco calcolato dal tool tra BEV e ICE;

            ma si potrebbe “simulare” il mix medio per i prossimi 12-16 anni, scegliendo come mix quello di un paese europeo che già oggi sia a circa ad esempio a 200-220 gr Co2 per kwh;
            quando ho tempo ci guardo, per mia curiosità

            – selezionando una durata di 160.000.km (corretto per una citi car),
            hai meno vantaggi che selezionando 200.000.km, o 240.000 per auto ad uso più esteso, e sappiamo che le elettriche non hanno problemi a farne 400.000;

            comunque si, il risultato varia in base al tipo di usi e dell’auto e di quanti anni verrò usata (dal primo e dai successivi proprietari)

            ========

            Sul punto di pareggio, è utile la pagine che mostra i grafici,
            anche perché nel reale si mischiano due tipi di confronto

            Punto di pareggio e vantaggi Co2:

            A) BEV-Nuova vs ICE-Nuova

            B) BEV-Nuova vs ICE-Usata

            Nel caso A), auto entrambi nuove,
            bisogna ammortizzare solo il contributo aggiuntivo necessario per fabbricare la BEV rispetto alla ICE, ad es. 3 Tonn di Co2; e basta fare 20.000-30.000.km

            Nel caso B) autonuova vs auto usata
            bisogna anmmortizzare la produzione non solo della batteria, ma dell’intera auto, in questo caso, per bassi kilometraggi annui, anche far durare l’auto ICE usata, per ora mantiene il suo senso

            il caso B (bassi km e confronto con auto usata) si smuoverà anche con la produzione di batterie fatte in europa e magari LPF / LMPF, e con le eticcheture con i dati di Co2 dele batteria che l’europa ha previsto

            Intanto a gennaio con i dati aggiornati di Co2 x kwh italiano ed europeo, per rifaccio i conti

  6. Ma, quando le elettriche raggiungeranno un 40/50% del parco circolante, cosa farà il governo di turno con le accise? Non credo che si potrà permettere di perdere tutti quegli introiti; le passeranno sulle bollette elettriche? E chi avrà il fotovoltaico, non pagherà? Qualcuno ha già studiato la cosa?

    • Leggi bene la tua bolletta luce, le accise ci sono già.
      Quello che molti ignorano o fanno finta di non capire è che c’è già gente che si sta installando impianti fotovoltaici off-grid lasciando il contatore ma staccandolo dalla rete della casa (in pratica non c’è prelievo dalla rete elettrica).
      Impianti auto costruiti dove i pacchi batteria sono auto assemblati con prodotti usati normalmente nelle installazioni on-grid ma pagati almeno la metà e senza il costo della manodopera, studio ingegneristico ecc… Questo sempre se si hanno le conoscenza tecniche e le capacità manuali (ne ho conosciuto uno che copre l’intero fabbisogno della sua casa con 20kWh di batteria, impianto costato circa 12k € a detta sua).
      Da impianto off-grid ad auto elettrica il passo è breve (infatti il tipo sta valutando l’acquisto di una BEV elettrica per gli spostamenti casa-lavoro.casa e vita quotidiana). Tutto questo senza prelevare un W dalla rete nazionale a meno dei viaggi che non permettono il ritorno a casa per una ricarica.
      Meditate gente.

      • Tutto molto bello, a patto di avere un tetto disponibile.
        Per chi vive nei “palazzoni”, come si fa?
        O ai piani bassi con palazzi davanti, con poca illuminazione?

      • Peccato che, bolletta alla mano, le tasse sull’elettricità si fermano a poco meno del 23% mentre su un litro di benzina superano il 60%

        Quando le BEV cominceranno ad essere una percentuale importante del parco circolante lo Stato si muoverà per recuperare gli introiti persi

          • Semplicemente guardando quello che fanno gli altri paesi. Il Texas ad esempio ha introdotto 400 $ in più della nostra IPT (ovvero all’atto dell’immatricolazione del veicolo) e 200 $ in più come bollo annuo e questo solo per le elettriche che diversamente non contribuirebbero alla manutenzione delle strade. E non è detto che queste tasse non aumenteranno negli anni, man mano che le elettriche andranno a rimpiazzare le auto a benzina (e senza considerare che certo negli USA non pagano le nostre accise sul carburante, lì pagano bruscolini, quindi da noi una manovra equivalente sarebbe mooolto più pesante). Non si capisce diversamente perché auto da oltre 2 tonnellate che macinano secondo le stime anche più km rispetto a quelle a benzina (diminuendo il costo al km sale anche il chilometraggio annuo, chiaramente) non debbano partecipare alla manutenzione dell’asfalto che loro contribuiscono a usurare anche più degli altri.

            https://www.kiplinger.com/taxes/texas-electric-vehicle-tax-registration-fee

            Negli USA sono già 32 gli stati che prevedono tasse extra sui veicoli elettrici e di questi 19 anche sulle auto plugin. Anche in Europa qualcosa si sta muovendo, ad esempio in Norvegia hanno introdotto una tassa una tantum che va in base al peso, quindi ad esempio una Tesla Model X pagherà € 2519. Certo, se uno stato è ricco si può introdurre una tassa compensativa sulla fiscalità generale ma in Italia le persone sono già con l’acqua alla gola quindi un eventuale ammanco causato dalle auto elettriche andrà richiesto a loro, non a chi già arriva a stento a fine mese …

          • Enzo, per favore, non facciamo confronti con il sistema fiscale americano e quello italiano. Sono completamente diversi.

          • Se ho capito bene, In Norvegia hanno introdotto anche per le elettriche, una tassa di immatricoalzione (una tantum) come esisteva già per le termiche, basata sul peso

            mi sembra una buona cosa, peraltro non esgerata perchè la tassa è in parte progressiva, per gravare meno sulle auto più piccole:

            – 0 per i primi 500.kg,
            – 1,2e x kg il peso sopra i 500.kg

            Dacia Spring – 970.kg -> 564.e
            Hunday Kona – 1600.kg -> 1320.e
            Model X (mega suv da 100.000e) 2350.kg -> 1852.e

            Poi il costo della vita/redditi è almeno doppi dei nostri,
            questa tassa di immatricolazione è in proporzione

            Sempre se lego bene, hanno anche tolto l’agevolazione dell’iva sulla parte del costo dell’auto che eccede 42.500e

            Anche qui direi bravi, con principio di progressività

            Mi sembrano assestamenti che riducono la differenza di vantaggi fiscali tra elettriche e termiche (visto che come sostituzione dle parco auto sono 10 anni avanti noi), più che una corsa a cercare accise

            Su Reddit ho visto un commento divertente di americani su questa tassa, che inzialmente era ipotizzata ancora più progressiva, con scaglioni a 500.kg e poi anche 1500.kg :

            “We desperately need this” 🙂 🙂

          • Appunto.. farà di tutta l’erba un fascio e aumenterà a tappeto le accise su elettricità. Sia essa ad uso domestico che trazione.
            O veramente dopo 40 anni di illustre carriera crede che perdano gli introiti delle accise carburante????
            Ricordi che tolto il superbollo su diesel con aumento delle vetture diesel il prezzo dello stesso aumentó a dismisura, lo stesso fecero con GPL dopo aver fatto campagna di promozione aumentarono accise e prezzi finché non si ritrovarono con stoccaggi troppo pieni e costretti a scendere, in ultimo il metano, che pur solo parzialmente giustificato negli aumenti per guerra in Ucraina, non è più sceso di prezzo ai livelli pré guerra pur avendo oggi prezzi del gas naturale pressoché ai minimi storici ..
            perche non dovrebbero farlo con elettrico? Tanto bruciano nelle casse dello stato tanto devono fare pagare ai contribuenti ” in un modo o in quell’altro”.

            In più tassando elettricita saranno sicuri di fare pagare tutti”i proletari in primis” facendo così interesse di aziende e ceti più abbienti sulle spalle della povera gente “che no si può pagare un pannello solare o non può mettere lo stesso su tetto del condominio in cui vive.

        • Anche il fatto che l’ energia elettrica la si produca per la maggior parte in Italia ha un peso per lo Stato, mentre il petrolio e a volte anche il prodotto benzina o gasolio già raffinati sono importati.
          Nel primo caso il PIL aumenta, nel secondo diminuisce, o meglio la bilancia dei pagamenti è a netto favore dell’ energia elettrica. La spiegazione per cui le accise sull’energia elettrica sono inferiori è per la maggior parte questa, poi ci sarebbero da togliere anche una bella fetta di costi ambientali e sanitari.

    • Si certo argomento ricorrente

      le accise non coprono nanche le spese per i susssidi alle fonti fossili,
      se riduci l’uso dei carburanti (e dei sussidi alla loro filiera) in realtà risparmi

      -> non serve aggiungere altre accise all’ellettricità (che ha già le sue di accise)

      inoltre se riduci l’uso dei carburanti hai un risparmio sulla bilancia commerciale dello Stato (in definitiva deiportafogli dei guidatori) perchè compri meno petrolio dall’estero;
      di metano per le centrali elettriche te ne serve 1/3 rispetto a far andare le auto a scoppio

    • A fine anno devi dichiarare quanto il GSE ti ha dato di rimborso dell’energia che hai immesso con fotovoltaico e ci paghi il 20% di tasse…quindi paghiamo già ora per produrre energia pulita😔

    • Le accise in realtà si pagano già per l’elettricità.
      Da dove lo stato prenderà i soldi? Secondo il rapporto “I costi dell’inquinamento in Italia” del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), pubblicato nel 2023, l’Italia spende ogni anno circa 150 miliardi di euro per problemi legati all’inquinamento. Di questi, circa 100 miliardi sono costi sanitari, 30 miliardi sono costi economici e 20 miliardi sono costi ambientali.
      Questo vuol dire non solo che avrà un risparmio in termini di soldi, ma in più potremmo avere una popolazione più in salute che usa meno i servizi sanitari, ergo un ulteriore risparmio.

      • Quindi lei parte dal presupposto che eliminata l’auto termica sparirà come d’incanto inquinamento e malattie. Intanto, da medico, la informo che la correlazione fra inquinamento e malattie è molto meno evidente di quanto lei possa credere. La gran parte delle malattie del metabolismo è correlata all’alimentazione, allo stile di vita e, anche, al patrimonio genetico, oltreché al naturale processo di invecchiamento. Stessa cosa per le malattie del sistema cardiovascolare. Sulle patologie neoplastiche, poche sono quelle correlate direttamente all’inquinamento, al più si può presupporre una agevolazione legata ad una esposizione prolungata e quantitativamente rilevante ad agenti oncogeni, cosa possibile in aree industriali e/o in zone con ridotto ricambio di aria, falde acquifere inquinate, alta densità della popolazione. Lei crede di risolvere con l’auto elettrica? Con questo un aiuto fa sempre bene, ma le accise serviranno ancora, anzi, ne occorreranno altre. Ha seguito la discussione sull’aumento dei carburanti e la mancata riduzione delle accise? Cosa le suggerisce tutto questo? Non so dove i governi che si succederanno prenderanno i soldi che verranno a mancare in seguito alla riduzione dei consumi di carburante fossile, ma di una cosa sono certo, non ne potranno fare a meno

        • Mi segno questo nome per evitare di rischiare di essere curato da un medico negazionista.
          Spero Lei non sia in Pianura Padana o le sue affermazioni sarebbero ancora più gravi di quanto già non siano di base.

          Caro Medico la invito ad una prova: facci un giro in bicicletta in una città come Copenhagen. Poi faccia un giro in una città italiana con poche restrizioni per l’inquinamento, scelga pure quella che preferisce.
          E mi raccomando, respiri a pieni polmoni. Poi torni a dirci che con la mobilità elettrica non si elimina una fonte di problematiche respiratorie a carico del SSN.
          Attendiamo.

          • Si faccia curare dal CNEL. Prima di parlare di negazionismo provi a studiare medicina. Quelle che dice lei sono sciocchezze. E che un gruppo di biologi/biochimici possa stabilire l’incidenza dell’inquinamento sulla spesa sanitaria è la più grande corbelleria in assoluto. Certo, lo so anch’io che l’incidenza di alcune patologie respiratorie è più alta in alcune città ad alto tasso di inquinamento. Gliele cito a caso, Taranto, Gela, Marghera, così abbiamo fatto il giro della penisola, ma non sarà l’auto elettrica a ridurre diabete, infarti, tumori gastro-intestinale, e via discorrendo, e si tratta di patologie che richiedono un grande sforzo economico. Se vuole vivere di illusioni si accomodi pure, ne riparliamo fra qualche anno.

          • @ Marcello

            a me sembrano “sciocchezze” e “corbellerie” le sue manipolazioni verbali del tema, puntellate da toni arroganti, che già squalifica chi li usa

            esistono degli studi statistici che correlano l’inquinamento da polveri sottili a una serie di malattie

            ..anche cardiocircolari, oncologiche, persino diabete, come esito di infiammazione acuta e soprattutto cronica per le polveri ultrafini respirate che si introducono dagli alveoli direttamente nel circolo sanguigno

            é molto, molto, molto strano che lei abbia fatto questo errore banale se come dice ha una laurea in medicina e conseguenti competenze

            in lombardia se ricordo bene si parla di aspettitiva di vita ridotta di 2-3 anni (ma il peggio è la qualità delle vita, il modo in cui ci si ammala nei decenni prima di malattie croniche)

            e si stimano 3000e di spesa sanitaria (aggiuntiva a quelle che si avrebbe normalmente) a carico dello Stato a persona all’anno per l’inquinamento dell’aria… capisce le proporzioni?

            capsce perché ridurre anche solo della metà le polveri ultrafini (togliendo gli scappamenti dei motori a scoppio) nelle città è un buon progetto da più punti di vista?

            altro segnale e altri studi, sappiamo anche delle maggiore incidenza delle malattie respiratorie anche recenti proprio in pianura padana (a meno che lei non sia un negazionista anche della pandemia), con studi internazionali a confermare l’effetto avverso dell’aria con nel polveri

            e con la pianura padana presa a caso scientifico (come ambiente con l’aria tra ile più più inquanate di europa e ben piazzata in classifica anche nei posti peggiori mondilali)

            poi abbiamo anche Arpa che ha pubblicato molteplici report in cui mostra quantitaivamente composizione (dimensioni e tipologia) delle polveri sottili nelle aree urbane in pianura padana, queste polveri sono largamente, in molti mesi dell’anno in maggioranza, dovute alle auto, più certo altri contributi

            é un contesto particolare, certo un signore che abita in campagna o in riva al mare, o in fianco a una fabbrica non a norma, avrà problemi diversi, magari altri tipi di inquinamento; ma è un contesto più che studiato e che riguarda una buona fetta di popolazione italiana

            un “medico” mi aspetterei che sarebbe favorevole a diminuire tutte le fonti di inquinamento

            invece che cosa ci ha offerto lei in poche righe?

            il manuale del negazionista, ovvero come creare dubbi e confusione persino su temi chiari e di buon senso:

            – “ci sono altre forme di inquinamento oltre alle auto a scoppio”
            – “ci sono città dove il problema è correlato a fabbriche”
            – “ci sono anche altre malattie impegnative”
            – “i ricercatori che hanno speso mesi a fare studi staistici sono degli sprovveduti (senza aver letto la loro ricerca) ”
            – “le statistiche non hanno significato, sono corbellerie”

            Si autoacredita competenze “assolute” non solo in medicina, ma anche in economia, e qui il sospetto di avere davanti giusto parole in libertà cresce ulteriormente

            “quello che dico io è la “verità” e non una opionione personale”

            Per la parte economica, rispondiamo 10 volte al giorno ai tanti troll che ripetono il tormentone errato delle accise, e qualche volta ripostiamo anche un po’ di dati e calcloli

            in sintesi, poi può verrificare usando un pò goggle, invece di canali ideologizzati sui social media, la filera petrolifera consuma più sussidi e costi di quanti intriti genera con le accise, oltre a pesare sulla bilancia delle importazioni, che è anche questa una tassa indiretta, e già prima sul portafogli quando si va a fare rifornimento

            ridurre l”uso dei carburanti fossili porta un riparmio netto, anche consistente, non solo ambientale

            in economia si sonmano tutti i contributi, non si fa cherry picking per ideologia, ricordandosi solo uno dei fattori con un segno (accise) e non tutti gli altri di segno opposto

        • Mi perdoni Dottore, senza entrare nel discorso dell’impatto di PM1, PM2,5 sulle malattie cardiovascolari e polmonari, senza parlare di idrocarburi incombusti, NOx. Lasciamo stare l’area sanitaria.

          Parliamo un attimo di accise… ma la “bolletta energetica” CHI LA PAGA?
          Si è parlato di 80miliardi l’anno scorso, quest’anno sui 50mld.

          Insomma il petrolio quota 91$ a barile OGGI 11/Set/23 ce lo regalano? Perchè una volta che installi 100 GWp di FV, prodotto magari a Catania dalla 3sun, dando lavoro ad italiani, di quei 113TWh (1/3 del fabbisogno italiano) una 60ina li metti nelle BEV e non compri petrolio per slimentarle, con gli altri 53 risparmi 9mld di m3 di gas.
          Senza contare idroelettrico, eolico ecc.

          IL RISPARMIO del NON acquistare petrolio a 91$ abarile NON lo contiamo? Facciamo pari e patta? Il gas lo danno in omaggio o a 36€/megawattora (oggi 11/09/23).

          Ogni barile NON acquistato ogni m3 di gas non consumato genra un risparmio.
          Stai a vedere che le accise se crolla il consumo di petrolio/gas le possiamo tagliare sul serio.
          Si immagina?

          • Si, lasci stare PM10 e compagnia cantando, si ricordi che la vita si è allungata dalla rivoluzione industriale in poi, mica accorciata, quindi o siamo diventati bravissimi a combattere le conseguenze dell’inquinamento, cosa di cui dubito, oppure ognuno se la canta e se la suona come meglio gli conviene. Per il resto chi vivrà vedrà. Nei miei oltre sessant’anni di vita cosciente non ho mai visto ridurre le pretese dello Stato sulle imposte, vedremo il miracolo? Mi lasci i miei dubbi.

          • @Marcello Adelfio
            Ammetto che dopo la sua osservazione il timore che si possa addirittura inferire che l’inquinamento allunghi la vita mi ha provocato un brivido lungo la schiena.

          • Dott. Adelfio,
            mi permetto di citarle un esempio concreto di cosa significhi NON essere capace di analizzare i dati medici statistici.
            Titoloni e articolo del giornale ossimoro che non mente: i vaccinati con 4 dosi nella fascia 18-25 anni hanno una mortalità superiore a quella dello stesso segmento di popolazione nazionale, quindi il vaccino ha effetti collaterali vari chenoncelodikono. E’ una balla? Assolutamente no: è la verità. E’ manipolazione della realtà? Assolutamente sì. Che sia volontaria, quindi dolosa, o semplice stupidità, quindi colposa, non lo so, ma non cambia il risultato: se non sai esaminare una statistica perchè ti manca o quel minimo di logica necessario o le capacità matematiche (o sei disgustosamente in malafede), lascia perdere.
            Giusto per i lettori distratti: il problema è nelle QUATTRO dosi: chi a 18 anni si è fatto QUATTRO dosi? “I fragili”: cioè chi aveva già altre GRAVI patologie, chi era sano ne ha fatte FORSE due. Hanno confrontato la mortalità dei 18enni FRAGILI con la mortalità dei 18enni, stranamente i primi, vaccinati o meno, muoiono più frequentemente, incredibile!!

            La vita dopo la rivoluzione industriale si è allungata?
            Dobbiamo citare qui in che anno si è prodotto il primo antibiotico, in che hanno si è cominciato a lavarsi le mani prima di intervenire sui pazienti e dopo avere fatto un’autopsia, in che anno si è cominciato a fare le lastre e poi le TAC e poi le risonanze e poi le biopsie etc. etc.?

            Se la sua frase non è schifosamente pretestuosa, come la vogliamo spiegare? Nega gli effetti dell’inquinamento e la cancerogenicità delle PM <1 ? Guardi che potrebbe vincere un bel Nobel, con la sua scoperta e gettare nuova luce sulla truffa delle lobbies delle BEV capitanate da Tesla che vogliono venderci le BEV mentendo sugli effetti dell'inquinamento.
            Io non sono certo un medico, però di fronte a fior ricerche su PubMed in peer review con migliaia di citazioni che dicono una cosa e Marcello Adelfio che dice tutt'altro, sono propenso a credere alle prime pur non capendoci niente perchè il mio mestiere è un altro (e ha a che fare con la statistica più del suo…)

  7. La situazione italiana è semplicemente scandalosa. Le 4 questioni principali alla diffusione delle BEV in Italia, secondo me, sono le seguenti, in ordine di importanza:
    1. Costo d’acquisto delle BEV, (costano ancora troppo!)
    2. Rete di ricarica e relativo costo al kwh (costi di ricarica troppo aumentati e pieni di “trappole” come le preautorizzazioni di decine di euro di Enelx)
    3. Velocità di ricarica in viaggio (la maggior parte delle BEV ci mette oltre 40 minuti per ricaricare 10-90)
    4. Capacità delle batterie (nel caso non si risolva la velocità di ricarica come sta facendo Hyundai con ioniq 5-6)
    Le prime due sono decisive per la diffusione, le altre per convincere anche gli haters

  8. Io inizierei con il togliere abbonamento wecharge a pagamento e tenere il free a consumo come “dispositivo di sicurezza da viaggio” visto che ricarica principalmente a casa e senza costi al lavoro…..in tali condizioni una flat alla bisogna è un buon sistema…speriamo adatti tale strategia commerciale anche la wecharge….cmq anche questi aumenti toccano in maniera marginale o nullo l’elettonauta accorto..mentre quando eravamo antichi automobilisti eravamo ostaggio dei prezzi😱

    • Ma certo! Quella la tieni senza canone solo di scorta dato che funziona in tutta Europa e su praticamente qualunque colonnina esistente. Quando devi fare un viaggio fai un abbonamento tarato giusto per i km previsti e spendi uguale o meno di 2 anni fa. Abbonamenti EnelX sono semplicemente da boicottare. BeCharge buono ma A2A (che tutti si dimenticano) ancora meglio, con tariffa anche di soli 30cent/kWh e recentemente diventata interoperabile con tutti (FreeToX ed Ewiva inclusi).

  9. Dario quando mai i costruttori storici di auto hanno pensato a far risparmiare, gli automobilisti, su costi del carburante ?
    Mai !
    Per fortuna che puoi risparmiare RICARICANDO presso i Supercharger Tesla

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