Home Auto Sardegna in Model Y: l’estate di Matteo

Sardegna in Model Y: l’estate di Matteo

42
Sardegna in Model Y: Matteo, un lettore veneto, racconta la prima vacanza in elettrico, con il Suv della Tesla. Partito con molti timori, se l’è cavata benissimo.Altri lettori hanno condiviso qui la la loro esperienza in vacanza, spesso il primo viaggio in elettrico. Come Francesco in Sicilia, Alessandro sul Garda, Caterina nel Conero, Christian in Croazia e  Paride a Capo Nord! Volete aggiungervi anche voi? Scrivete a info@vaielettrico.it, con foto e testo.
                   di Matteo Agostini
“Ho il piacere di scrivervi per raccontare la mia nuova avventura, in particolar modo essendo il mio primo anno di vacanza in elettrico. Abito nei pressi di Padova e sono partito con la famiglia alla volta de La Maddalena, in Sardegna con la Model Y RWD: due adulti più bambino piccolo, carico di valige e con tanto di bici elettriche al seguito… Al momento di prenotare, avevo controllato dove fossero le colonnine, scoprendo che non ce ne sono moltissime nell’isola e la cosa mi aveva lasciato qualche dubbio…“.
Sardegna in Model Y
La ricarica nella stazione Free to X di Firenze.

Sardegna in Model Y: prima sosta alla Free to X di Firenze

Partito naturalmente con il 100% di carica, avevo previsto una sosta a Firenze, in modo da arrivare all’imbarco a Livorno con una percentuale di batteria discreta. Per non dover ricaricare poi in Sardegna, se non in hotel. Sosta quindi a Firenze alla Free To X (l’abbonamento BeCharge costa meno dei SC Tesla) con il 37%. Tempo di andare in bagno, far 2 passi e bere un pò d’acqua, in 20 minuti, e l’auto (batterie preriscaldate) era già all’86%. A parer mio c’è meno ‘sbattimento’ così che non a far benzina: scendi, passi la tessera, attacchi e tanti saluti! O almeno così l’ho vissuta. Arrivati in anticipo a Livorno per l’imbarco, abbiamo approfittato per farci un giro in centro sperando in un rabbocco nell’unica colonnina Enel che c’è. Ma era in manutenzione: poco male, ero comunque sopra il 50% e bastava. Ci siamo diretti verso la nostra fresca e intrattenuta (da un film) attesa per l’imbarco…Non invidiando chi era fuori al caldo per non dover lasciare l’auto (termica) accesa.
Sardegna in Model Y
Relax nei momenti di attesa a bordo (qui aspettando il traghetto).

Le colonnine nell’isola ci sono, anche a Porto Rotondo

Questa penso sia una delle caratteristiche più belle dell’auto elettrica: poter tenere il clima acceso anche nei luoghi in cui non potresti farlo con una termica. Cosa di cui abbiamo goduto anche al momento dello sbarco, in quanto il garage è sempre piuttosto caldo. Arrivati a Golfo Aranci la mattina presto, abbiamo cercato un posto dove far colazione. Porto Rotondo aveva due colonnine comode. Andiamo lì, approfittiamo di vedere un posto nuovo e nel frattempo carichiamo (giusto un’oretta o poco più). Altra tappa con visita a Porto Cervo e poi su alla Maddalena. Dopo aver goduto del panorama, del mare e del cibo, coadiuvati dalle bici, una carica in hotel è stata sufficiente per continuare senza problemi. Ripartenza per il viaggio di ritorno con il 75%. Visto l’orario abbiamo approfittato nuovamente di porto rotondo per pranzare e portare l’auto al 100%. Con un ultimo bagno in zona prima di salutare la Sardegna.

Sardegna in Model YI programmi di ricarica? Rispettati a metà, è più facile di quel che si pensa

Ripresa la nave (peccato non si possa caricare dentro) e sbarcati a Livorno la mattina seguente abbiamo fatto una capatina a Pisa per la colazione. E, naturalmente, vedere la famosa torre. Beandoci (lo confesso) del parcheggio gratis dovuto al rabbocco. Il tempo necessario per portare la macchina al 100% e si riparte con destinazione casa.
E con il 16% in arrivo, senza ulteriori ricariche intermedie, finisce la prima corroborante avventura. Entusiasta dell’avventura, vi elenco le mie conclusioni. I programmi di ricarica che mi ero fatto li ho rispettati per metà, approfittando invece dei posti che abbiamo deciso di vedere nel mentre. Questo mi capire/insegna che è si giusto avere un’idea di dove sono le colonnine, ma anche che si può prendere la cosa con più serenità di quel che si può pensare. Con le dovute accortezze, chiaro. Il viaggio è stato rilassante, mi son goduto la macchina e la vacanza (e la famiglia ça-va-sans-dire), contento di questa avventura in elettrico.

Sardegna in Model YSardegna in Model Y: quanti km ho fatto, quanto ho consumato

Alcuni dati. In autostrada ho tenuto i 110 km/h come velocità massima, ho fatto una sola sosta in DC (Firenze all’andata), il resto in AC. Ho fatto un totale di 906km, con una media di 15,4 kWh/100km. In autostrada all’andata ricordo un 18,1kWh/100km con 37° e clima impostato a 23°.  Vorrei porre di nuovo l’accento su una cosa di cui avete già parlato. A Pisa mi è capitato arrivasse uno straniero per ricaricare vicino a me ed era inizialmente partito senza indugi sulla colonnina vecchia di Enel con la carta di credito.  Per poi domandarmi in inglese come mai non partisse. L’ho aiutato e poi tutto apposto, però dà la percezione di come le cose possano essere diverse in altri paesi (e più facili) e la cosa, non vi nascondo, un pò rattrista. Non da meno l’inserimento del cavo, dapprima storto, lo trovo piuttosto poco intuitivo, cosa che ha dato qualche noia all’utente straniero. I modelli successivi sono normali per fortuna.
————————————–
– La verità sull’auto elettrica è in edicola o su strada? Il video-commento di Paolo Mariano all’attacco di Panorama

Webinar
Apri commenti

42 COMMENTI

  1. Anche per me quest’estate il primo viaggio “fuori porta”: Bologna – Sardegna (Golfo Aranci) con Model Y RWD. Prima della partenza avevo qualche perplessità per via del fatto che viaggiavamo con 2 bimbi piccoli e le colonnine non mi sembravano così diffuse.
    Non ho girato molto ma mi sono ricreduto.
    Ad Olbia per esempio, il sabato sera, poter parcheggiare negli stalli dedicati quando tutto il parcheggio del porto è occupato, è davvero una gran comodità.

    All’andata ho fatto tappa ad un Autogrill sulla FiPiLi per ricaricare, anche se non ne avevo bisogno, ma volevo arrivare a destinazione carico. Poco prima sono stato superato da altre 2 elettriche che sono entrate nel mio stesso Autogrill. Ho occupato l’ultima piazzola di ricarica disponibile (4), ma in 15 min erano già tutte disponibili.

    Finale della storia: stiamo valutando il passaggio anche della seconda auto (ibrida) ad elettrica

  2. …io invece vorrei richiamare la vostra attenzione sull’articolo in sé, che tratta in breve delle avventure di un “povero” signore che, con la sua TESLA Model Y RWD (50.000 euro di macchina, a dir poco) se ne va in vacanza in Sardegna, in quella che sarà stata sicuramente una “modesta pensione” tra La Maddalena e Porto Rotondo, con tanto di biciclette elettriche al seguito (giocattoli da non meno di 1000/2000 euro).
    Al netto dello sproloquio su imbarco, colonnine, cavi, tempi di ricarica, khw e carte di credito, mi chiedo (e chiedo alla redazione) in che modo questo contenuto possa essere utile ad incoraggiare la diffusione della mobilità elettrica presso il popolo che in estate arriva si e no a Ostia.
    Grazie.

    • A me lo sproloquio sembra il suo. Il sito si chiama “Vaielettrico”, cosa si aspettava di leggere le storie di topogigio?

      A latere, che il signore avesse una MG4 extended range o una model Y non cambiava molto ai fini della narrazione, anche se non nego che della prima ahimè ci sono pochi racconti, la ritengo molto interessante per il prezzo aggressivo.

    • Se la sarà pagata con i suoi soldi…come quelli che hanno una bella moto di fianco all’auto…se possono fanno solo bene

    • Parlando di popolo, io vedo molte, anzi moltissime, macchine termiche da 60-80 mila euro quotidianamente e non mi sembra che su di loro ci sia mai stata polemica e supposizioni fuori luogo sul fatto se il proprietario è un “ricco” o meno. Sinceramente la polemica che hai sollevato la trovo veramente poco sensata. Un viaggio identico poteva essere fatto anche con un auto elettrica meno costosa, la sostanza non sarebbe cambiata.
      Inoltre vorrei ricordare che la Tesla Model Y è l’auto più venduta al mondo nel Q1 2023, precisiamo non tra le elettriche, ma tra TUTTE le auto al mondo.

    • retorica classica polarizzante (additare dei bersagli per campagne d’odio), probabile per propaganda elezioni 2024…peraltro campagne social organizzate da finto-poveri e patacca, che secondo me non andrebbero votati, la società la sfasciano per interesse, non sono costruttivi

      troll professionista, spamma tutti i giorni cambiando alias, fraseggio e temi sempre uguali

      • Talmente arguto, il nostro Venezianico, che nemmeno ha cambiato l’indirizzo mail (lo stesso di Gerry, ormai cestinato d’ufficio)

    • non capisco signor Venezianico (verrà da Venezia? la città più economica d’Italia?) le do un consiglio per rosicare bene.. perchè io se voglio annegare, almeno annego in un bel mare…
      ma cosa viene su vaielettrico per rosicare? io andrei sul sito “bambini viziati che vanno in bentley nelle campagne fangose”

      poi ci accusa di avere auto da 50mila euro… che in realtà sono 40 che, se non sbaglio sarà il prezzo di una golf di fascia alta… bellissima auto!! ma non proprio una supercar per privilegiati

  3. La mia esperienza in Sardegna invece è stata molto diversa. Terra splendida, ma non per automobilisti elettrici. Sono stato a La Caletta per due settimane. Colonnina più vicina: Budoni. Unica in un’area enorme. Io guido una ibrida plugin e per senso di responsabilità, ho sempre preferito lasciare l’unica colonnina agli elettrici puri. Avrei potuto approfittarne una sola volta però, in quanto sempre, comprensibilmente, occupata. Ho poi fatto una puntata ad Alghero. Qui più colonnine ma tutte in posti assurdi. Per esempio, nella zona del porto, vicino al centro e proprio dietro la ruota panoramica, c’è un enorme parcheggio. Sarebbe il luogo ideale per qualche colonnina, invece “il nulla”. Peccato veramente. Alghero è a dir poco un gioiello. In autostrada, in continente, solo per curiosità, ad ogni autogrill guardavo i cartelli indicanti la presenza di colonnine di ricarica e devo dire che ora sono veramente moltissime, ma la Sardegna, terra che amo moltissimo, da questo punto di vita è bocciata. Sonoramente.

  4. Gli estremismi non hanno mai portato a nulla di buono e lo stesso vale per l’elettrico. L’idea che la mobilità elettrica salverà il mondo è un misto tra fuffa e puro business, quello che invece va detto è che occorre differenziare le alternative al termico con un’offerta tra elettrico, idrogeno, biocombustibil e ibrido invece di obbligare all’elettrico come paventato in Europa.
    La stima è di circa 250 milioni di veicoli circolanti in Europa, quanta corrente servirebbe per alimentarne anche solo il 20% la sera in ricarica? Autobus, mezzi pesanti, mezzi da lavoro e tutto il resto. Facciamo qualche nuova centrale nucleare nel segno dell’ecologia?
    Non appena l’elettrico sarà più diffuso con un bacino più numeroso verrà tassato allo stesso modo delle termiche e idem la ricarica alle colonnine, non illudedevi.

    • Sono più che d’accordo. È vero che in natura abbiamo l’energia sufficiente per mandare anche tutto il mondo in elettrico ma è anche vero che attualmente non disponiamo delle possibilità e tecnologie per farlo, sicché diversificare la trovo un ottima cosa. Vedremo cosa riserverà il futuro. E chissà che nel 2060 (mi pare) arrivino a fare sta fusione fredda 😜 (vado a memoria, spero di non aver detto castronerie).
      Riguardo le tasse, si…finché si può ballare, balliamo.

      • Fotovoltaico su terra + eolico off-shore su mediterraneo (che funziona anche di notte),
        con un contorno ridotto di idroelettrico, accumulatori, centrali metano di back-up

        potremmo avere multipli dell’energia che serve a elettrificare tutti i servizi, e con uso ridotto si suolo, studi ne sono già stati fatti parecchi

        la tecnologia c’è già da un po’, ormai ha pure costi che vanno da bassi a stracciati, solo che va installata

        bisogna vincere le resistenze della vecchia filiera e da noi anche dell’attuale governo, che invece sta mirando a tenere le filere energetiche passate e parlano pure di finanziare progetti di tipo diverso, antiquati e non convenienti, esageratamente fuori mercato

        altri Stati stanno già correndo a installare in quantità massicce Eolico off-shore e fotovoltaico, è un investimento redditizio e con ritorno a breve, più energia e a costi più bassi;

        nei prossimi anni è previsto che le industrie dell’eolico ad esempio potrebbero anche fare fatica a stare dietro al ritmo della richiesta di questi impianti, c’è una corsa mondiale

        infatti se una prima furbizia sarebbe installare le fonti rinnovabili, una seconda furbizia sarebbe sviluppare la filiera per produrle, anche perchè la filiera che produce i componenti necessari, anche se incompleta, la abbiamo già in italia, siamo il 4° esportatore europeo di componentistica del settore

        per ora ho letto giusto della progettazione di un impianto abbastanza grande di produzione pannelli fotovoltaici al sud (enel?), non so bene quando partirà

        invece niente ancora di programmato per costruirci in casa da soli una filiera per eolico off-shore, c’ è un consorzio di aziende italiane che iniziano a diffondere questa idea, che non richiederebbe chissa quali attenzioni o finanziamenti, ma per ora non hanno molto ascolto

        • @Leonardo(R)

          Si, sono loro, lo scrivo per chi legge: già esistevano ma ora vogliono aumentare la produziona annua
          – da 200 Mw di pannelli
          – a 3 Gw di pannelli
          linee produttive a regime alcune 2024 e alcune 2026

          Che sembra tanto, ed è un ottimo risultato per questa fabbrica, ma in termini assoluti nazionali/europei è ancora poco, c’é tanto spazio nel settore

          Pare faranno pannelli di tipo aggiornati ma mainstream, che magari sono giusto 1% di effiecenza meno dei migliori, con durata minima 30 anni ( ormai credo tutti), e tra certificazione di filiera a minima Co2 e il fatto che sono produzione europea dovrebbero avere mercato ed essere piazzati in europa senza problemi, anche se costassero qualcosa di più di quelli cinesi

          i pannelli FV cinesi ad oggi dovrebbero impattare circa 60gr di Co2 per kwh che producono nel ciclo di vita; come dato è ottimo (mi pare che solo l’idroelettico fa meglio) e migliora ogni anno

          Comunque, se vengono fabbricati in europa con il mix elettrico nostro per alimentare le fabbriche, il dato è migliore, circa 40gr di Co2 per kwh, oppure meno (30-20) se le fabbriche (es. questa al sud italia) useranno loro stesse energia ricavata da impianti solari

          Costo tutto compreso (LCOE) delle energia prodotta per il fotovoltaico di grossi impianti utility siamo a circa:
          > 0,025-0,050 centesimi per kwh
          > cioè 25-50e per MWh
          anche questo dato tende a scendere anno per anno (è risalito un po’ solo durante pandemia/guerra, 2021-2022, per speculazione/inflazione, poi ha ripreso a scendere)

    • …quanti luoghi comuni nella sua frase…
      A partire dall’obbligo di elettrico (è un divieto di CO2 e si può usare anche auto a idrogeno…) per il fatto di “mancherà la corrente” (quando in realtà si userà meno della metà dell’energia usata oggi).
      Se leggete Vaielettrico e non lo capite, fate domande: ma non fate sentenze che vi qualificano da ignoranti, per il vostro bene anche se vi nascondete dietro l’anonimato.

      • Caro Baccarini,
        il fatto che ci si voglia innalzare a novelli Mosè e guidare il modo dell’auto verso il solo elettrico parla già da sola.
        L’elettrico da il suo incontestabile contributo per l’immissione in atmosfera dei gas che è pari a zero, ma i materiali che compongono sia le auto che le batterie non crescono sugli alberi vanno trasformati al pari delle termiche.
        Litio, nichel, cobalto e manganese che compongono le attuali batterie non sono così comuni e lei mi insegna che attualmente lo smaltimento (non il riciclo/recupero) di una batteria esausta comporta la perdita del litio per il processo termico-chimico ad oggi in uso, diverso il discorso per quello idrometallurgico non ancora industrializzato però.
        Il processo di smaltimento di una batteria è dispendioso e i costruttori in generale lo mettono già in conto al cliente quando compri l’auto e considerando che smaltire una batteria medio piccola costa intorno ai 1000 euro mentre una grande può superare i 2500 euro è comprensibile.
        Probabilmente non ha letto bene quello che ho scritto, non ho parlato di mancanza di corrente ma quanta ne servirebbe considerando, al 2021, un parco circolante in Europa di 250 milioni di veicoli ed un’ipotesi di 50 milioni di veicoli in solo elettrico, magari anche in estate ad agosto. Un’auto in cariche assorbe al pari di una comune lampadina, ad oggi in ambiente domestico occorrono circa 5/6 ore per una ricarica completa.
        Per concludere mi faccia essere anche un pò europeista dicendo che ad oggi il 60% della produzione di batterie (cuore pulsante delle auto elettriche) è in Cina dove domina CATL (Contemporary Amperex Technology Company Ltd) dove si serve anche Tesla, il resto in Corea e Giappone.
        Come già detto approvo il differenziare le offerte un pò meno la prospettiva che con l’idea di salvarci dalla crisi climatica se ne crei una per le materie prime e un’altra sociale uccidendo le produzioni in Europa.

        • ” lei mi insegna ” solo perché non so fare e chi non sa fare, insegna. Qui nessuno si erge a nuovo Mosè, siamo piuttosto quelli che continuano a dire che bisogna sterzare o frenare o buttarsi dal treno in corsa perchè si sta accelerando verso il baratro, mentre è in corso la discussione se sia meglio voltare a sinistra, voltare a destra, rallentare un pochino, sterzare accelerando, con il precipizio che si avvicina sempre più e l’orchestra che continua a suonare e si decide finalmente che si deciderà fra 2 km l’ordine del giorno, quando il punto di non ritorno è a 1 km.

          “Litio, nichel, cobalto e manganese che compongono le attuali batterie” l’attuale batteria dei due modelli di BEV più vendute al mondo (che rappresentano percentuali bulgare, insieme sono ben oltre il 50% del venduto mondiale) sono LFP SENZA nichel, cobalto e manganese. Il cobalto viene usato per oltre il 50% per desolforare i carburanti fossili, col dettaglio che si CONSUMA e ne serve continuamente di nuovo, a differenza delle batterie. Sì, ci sono anche batterie con il cobalto, in rapida dismissione. Negli ultimi 4 anni (dal 2018 al 2021 compreso) il numero di BEV è sestuplicato ma l’utilizzo di cobalto è diminuito del 50%, quindi in 4 anni si è passati ad 1/12 di utilizzo di cobalto. Le stime per il 2022 davano la percentuale di batterie utilizzanti cobalto sotto al 60% e nel 2020 (cioè appena due anni prima!) erano all’83%. Nel 2023, con Tesla e BYD che sui loro modelli più venduti (appunto, gli autoveicoli BEV – e non solo – più venduti al mondo) usano LFP, probabilmente scendiamo ben sotto al 50%: il trend è arrivare a zero entro 5 anni. Trova le fonti di quello che sto scrivendo in numerosi articoli.

          “idrometallurgico non ancora industrializzato però.” …lei è rimasto un pochino indietro… ci sono già, attive, nel mondo e anche in Europa. Usi un motore di ricerca. BYD, CATL, Tesla hanno già i loro impianti, ovviamente, essendo anche produttori di batterie, poi ci sono i privati che le riciclano e basta.

          “smaltire una batteria medio piccola costa intorno ai 1000 euro mentre una grande può superare i 2500 euro è comprensibile” io non so le sue fonti… quella è la cifra che VALE una batteria esausta… non che COSTA. Può trovare ricerche di Motus-E, ad esempio, a fronte di investimenti in impianti pari a 300 milioni di euro nella sola Italia si parla di rivendere da 100 a 300 milioni di euro – all’anno – di metalli preziosi riciclati. Si parla di un business enorme, nel 2050. Sta cominciando solo ora perchè, mi parrebbe ovvio, non ci sono ancora sufficienti batterie da riciclare per giustificare economicamente l’investimento.
          Come il riciclo dei pannelli fotovoltaici: gli ultimi pannelli SunPower sono garantiti 40 anni, perchè la SunPower dovrebbe cominciare a costruire OGGI un impianto di riciclo per poi tenerlo fermo decine di anni…? Intanto li accumuli. Sicuramente non bruci le batterie o le schiacci in discarica, almeno quelle delle auto. Dei cellulari, degli spazzolini elettrici, degli “svapo” sì. E sono decine di miliardi, ogni anno, di cui non ci si preoccupa, perchè l’auto è in grado di creare scandalo e hype e ci sono enormi interessi economici dietro, per cui qualcuno scientificamente (e giustamente!) solleva il problema. Di tutto il resto, che fino ad ora ha costituito, nel suo complesso, un problema maggiore, nessuno se ne è mai preoccupato. La batteria di un cellulare (LiCoO2) pesa poche decine di grammi ma la quantità di cobalto contenuta è spaventosamente alta in proporzione e bastano poche centinaia di cellulari per equivalere ad una batteria da auto da 300kg che abbia cobalto (parlo del peso della sola batteria senza involucro). Anche di questo trova ampia letteratura in rete.

          Se da domani ogni singola auto venduta (cosa non possibile) fosse elettrica, il parco macchine europeo impiegherebbe comunque oltre 20 anni per essere completamente elettrico: questo mi pare un tempo più che sufficiente per rimodernare la rete elettrica. Ogni stato ha i suoi piani, da noi Terna dice che si può fare, dunque se lo dice il gestore della rete nazionale, chi è che può dire che non è vero se non per semplice opinione personale? Sul sito di Terna trova tutto quello che vuole come materiale informativo.
          Nella sola Italia, 30 milioni di tonnellate di carburanti ogni anno, che sono derivate da circa 45 milioni di tonnellate di petrolio, cioè circa 450 TWh di energia. Il fabbisogno necessario a 40 milioni di veicoli per percorrere (media italiana) 10.000 km all’anno a 200 Wh/km è pari a 100 TWh. Ci metta tutte le dispersioni e le inefficienze del mondo ma convertendo in centrali quel petrolio direttamente in energia elettrica anche con un rendimento del 40%, risparmieremmo abbondantemente risorse, concentreremmo tutta la produzione di CO2 in pochi siti (in cui puoi fare cattura, a differenza delle singole auto) e questo solo per parlare estremizzando, l’intenzione è di aumentare mostruosamente le rinnovabili, non certo di continuare a bruciare petrolio, ma parlando per iperbole, ne basterebbe la metà.

          Se la Cina ha il monopolio è perchè il resto del mondo glielo ha non solo lasciato ma offerto su di un piatto di argento. Monopolio che riguarda TUTTI i settori: gli italiani vendono alla Cina i macchinari che permettono ai Cinesi di tenerci per la gola, tra l’altro. Nella prostituzione, c’è chi si prostituisce e chi va a prostitute: di chi è la “colpa”, della domanda o dell’offerta?

          E il mix energetico della Cina è migliore di quello Polacco dove attualmente noi europei in nome del Made in EU stiamo facendo costruire una miliardata di cose, tra cui auto. Ogni anno la quota di nuove rinnovabili Cinese è superiore a quella del resto del mondo, fra un paio di anni raggiungeranno il mix medio Europeo e non avremo più questa scusa, dovremo inventarne un’altra oppure migliorare il nostro: citofonare governo italiano per lo sblocco rinnovabili.

          Grecia qualche giorno fa con piogge giornaliere pari alla quota annuale, Hong Kong e Cina meridionale con la peggiore pioggia degli ultimi 150 anni, diventerà la normalità l’evento eccezionale: e stiamo ancora a discutere su cosa sarebbe meglio fare in nome della neutralità? Io dico: prima si sale sulla zattera, poi si discute di che materiale è fatta quella zattera, fare il contrario significa affogare e non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che stia già succedendo. Magari ci fosse Mosè a dividere le acque che ci sommergeranno.

          E mi scuso se sono stato nella mia prima risposta un po’ secco, qui distinguere i troll professionisti da chi ha qualcosa da dire in buona fede non è facile. I leoni da tastiera abbandonano rapidamente le discussioni per manifesta incapacità dialettica da deprivazione di contenuti, solo i troll professionisti sono in grado di sostenere un dibattito ricorrendo alle fallacie logiche.

          • Credo che una premessa sia necessaria.
            La LIBERTA’ di poter “scegliere” una BEV trova tutto il mio appoggio ed anzi apprezzo i “pioneri” che vogliono cimentarsi con questa tecnologia per fare da tester ed apripista ad un futuro sempre più prossimo.
            Diverso è obbligare le persone ad acquistare auto elettriche!
            Nel momento in cui tu lo imponi mi devi garantire che nel 2035 una city car tipo 500 costerà 15K euro ed anche meno e non 30K, vista la componentistica piuttosto ridotta, altrimenti passiamo da democrazia a dittatura!
            Per questo continuo a ritenere che per le auto a basso impatto ambientale occorre avere alternative oltre all’elettrico in virtù della concorrenza.

            Prendendo spunto dalla sua risposta.

            “si sta accelerando verso il baratro”, opinione condivisibile ma chi sta accelerando?
            Qui sconfiniamo in discorsi di geopolitica ma pensare che il problema dell’inquinamento mondiale sia l’Europa con la sua percentuale inferiore al 7% non regge.
            Lo è ancora meno se si incolpano solo le automobili quando poi in generale l’immissione di CO2 e polveri sottili trovano succose percentuali sulle forniture di energia, industria, agricoltura, trasporto merci e stoccaggio.
            Su queste varie voci l’Europa ha fatto molto e l’Italia non sta affatto male (in Europa la Germania con post pandemia e guerra ha alzato i valori) diverso se guardiamo altri Paesi come Cina, USA, India, Africa e tanti altri.
            Questi due concetti, economicamente sostenibili e socialmente accettabili, sono alla base di una corretta transizione, se invece pensiamo di distruggere economicamente intere nazioni in nome di una visione green faremo più male che bene.
            Il ciclo virtuoso di un’economia green non deve essere in carico solo all’Europa ma a tutte le economie del mondo, quando ci sarà un impegno serio su questo versante allora ne riparliamo ma il dito non va puntato sull’Europa!

            Al mondo non c’è solo Tesla quindi dire che ad oggi si usano le Batterie LFP (litio-ferro-fosfato) è un pò come la pubblicità ingannevole.
            Le LFP sono una passo in avanti, anche nei costi, si stanno diffondendo sempre di più e presentano dei vantaggi costruttivi anche se le percentuali di Litio sono un pò più alte. CATL ha annunciato nuove batterie LFP per il 2024 capaci di ricaricare in 10 minuti per dare, circa, 400 km.
            Sono buone notizie ma vengono sempre dalla Cina, in questa fase c’è un’evoluzione continua con il rischio che un’auto elettrica dopo 3/4 anni sia già più vecchia di quanto non sembri quindi dal mio punto di vista attenderò un assestamento del mercato.
            Tornando alle batterie le NCM sotto varie sigle numeriche sono ad oggi utilizzate da tantissimi costruttori come Volvo, BMW, Nissan, Mercedes, Fiat e molti altri.
            Quindi affermare che le NCM non si usano più solo perchè Tesla (e non solo) si è indirizzata su un’altra tipologia di batterie non è corretto, le NCM ci sono, sono molte e tutt’ora utilizzate.
            Che in futuro verranno sostituite dalle LFP è più che probabile, ma non diciamo che non vengono più utilizzate, la 500e usa batterie NCM.

            Sull’ idrometallurgico ammetto che ero rimasto indietro, ad oggi la situazione si è molto evoluta con diversi impianti in Europa anche di grandi dimensioni.
            Peccato che in Italia siamo ancora al pensare se e dove farlo, forse in Sardegna, invece di farlo e basta! Poi come sempre l’Europarlamento ci metterà del suo con le disposizioni UE sulle batterie sostenibili.

            Produrre energia dalle rinnovabili è senza ombra di dubbio la strada da intraprendere e trova tutto il mio appoggio ma se si chiede il contributo di tutti i costi devono essere accessibili come per le auto elettriche, se ci si punta seriamente e si va oltre il puro business, profitto e speculazione si può arrivare in breve ad una diffusione di massa.
            L’efficientamento energetico di case ed edifici sono un contributo rilevante perchè parliamo di milioni di unità ma non può pesare sul singolo ne essere incontrollato in stile 110%.
            Come dire, per permettere di cambiare una stufa a legna con una caldaia moderna occorre avere un sistema equilibrato ed accessibile alla maggioranza.

            Sui virtuosismi della Cina preferirei essere più cauto.
            E’ sicuramente vero che in proporzione alla sua estensione territoriale la Cina ha fatto grandi investimenti sulle rinnovabili, ciò gli hanno consentito di tagliare un primo traguardo che si erano imposti ma va considerato anche che loro partivano da “sottozero” e ad oggi il carbone rappresenta ancora una delle loro fonti principali.
            Bisognerà vedere anche come il clima stesso influenzerà la progressione green in Cina.

            La Cina è la fabbrica del mondo e se questa è stata la scelta a livello globale in nome del profitto c’è poco da fare. Qualcuno comincia a ravvedersene ma non sono percentuali altissime.
            Il problema non è vendere macchinari alla Cina il problema e non fabbricare più in Italia che è diverso. Un macchinario è fine a se stesso ma se vendi anche il know out più profondo allora poi rischi la dipendenza.

            Vede, come ho già detto io non sono contro le auto elettriche ma contro un’idea di imposizione. Credo che da qui al 2035 ne vedremo di cose ma per me oggi spendere per una city car 30.000 euro come una 500 elettrica non ha senso e non ne faccio una questione green ma economica, per avere un punto di pareggio con un endotermico similare occorrerebbero 8/9 anni e l’auto l’avrei già venduta.
            Diverso magari il discorso per auto come la Tesla Model Y ed il suo segmento dove i prezzi diventano più allineati alla concorrenza ma poi entrano in gioco altri fattori.

            Mi consenta infine una riflessione, molto di quello che viene concesso oggi all’elettrico (bollo, parcheggi, assicurazione, ecc.) è frutto da un lato per l’incentivazione all’acquisto, dall’altro all’alto numero di veicoli endotermici che ne fanno da controbilanciere.
            La maggiore diffusione di elettrico ha portato alcune compagnie assicurative a ridurre le agevolazioni che c’erano in precedenza.
            Quindi è presumibile che in futuro maggiore sarà la diffusione, minori saranno i vantaggi economici e fiscali per l’automobilista BEV perchè l’erario dovrà mantenere congruo il livello delle entrate.
            Io non faccio i conti in tasca a nessuno, ne pregiudico le scelte e proprio per questo ognuno è libero di valutare l’auto che trova migliore senza demonizzare a prescindere le ICE rispetto alle BEV, poichè anche quest’ultime hanno pregi ma anche difetti.

          • “Diverso è obbligare le persone ad acquistare auto elettriche!” non è obbligatorio comprare auto elettriche: è vietato venderne che emettano CO2. La differenza non è semantica, è sostanziale. Nessuno obbliga a comprare elettrico, non la UE ma il protocollo di Parigi sottoscritto nel 1997 (VENTISEI ANNI FA) che impegna ANCHE l’Europa impongono di cessare con la produzione di CO2.

            “occorre avere alternative oltre all’elettrico in virtù della concorrenza.” E nessuno le ha vietate e mi pare anche che qualcuno sta ancora provando con l’idrogeno, o sbaglio? O coi carburanti sintetici (auguri!) o con l’aria compressa o con quello che riusciranno ad inventarsi da qui al 2035. Chi ha detto il contrario? Che poi in questo momento ci sia di pronto solo le BEV, è un dato di fatto.

            “pensare che il problema dell’inquinamento mondiale sia l’Europa con la sua percentuale inferiore al 7% non regge” e chi lo ha scritto? Remo, non io. Questa è una fallacia logica, vediamo se ce ne saranno altre: attribuire all’interlocutore frasi che non ha detto e che sono condivisibili. Piccolo dettaglio: sfugge che la Cina, che è il primo produttore di CO2 nel mondo, stia correndo a velocità più che doppia rispetto all’Europa? Dopo ne tiene conto, ma qui si contraddice.

            “Lo è ancora meno se si incolpano solo le automobili”: idem come sopra, l’ha scritto Remo, non io, non Vaielettrico, non R.S., non gli altri. Le auto sono una parte del tutto.

            “Il ciclo virtuoso di un’economia green non deve essere in carico solo all’Europa ma a tutte le economie del mondo, quando ci sarà un impegno serio su questo versante allora ne riparliamo ma il dito non va puntato sull’Europa!” e nel frattempo arriva il baratro. Benaltrismo rimanditico? In questo momento ci sono dentro l’Europa (UK compresa che non avrebbe obblighi europei), gli USA (dice niente quello che sta facendo Biden?), la Cina, pare poco? Sono solo i primi 3 produttori mondiali di CO2.

            “in questa fase c’è un’evoluzione continua con il rischio che un’auto elettrica dopo 3/4 anni sia già più vecchia di quanto non sembri” infatti la Tesla del 2017 è sostanzialmente diversa da quella del 2023, vero? Anche iPhone 15 è mostruosamente diverso da iPhone 12. Infatti fanno le stesse identiche cose: cioè tutti continuano ad usarlo al 2% delle sue capacità.

            “Quindi affermare che le NCM non si usano più” altra fallacia: dove l’ho scritto? Mi cito: “probabilmente scendiamo ben sotto al 50%: il trend è arrivare a zero entro 5 anni” lei lo interpreta come “non si usano più?” e quindi se non si usano più e siamo a zero, come possiamo arrivarci come trend?

            “Io non faccio i conti in tasca a nessuno, ne pregiudico le scelte e proprio per questo ognuno è libero di valutare l’auto che trova migliore senza demonizzare a prescindere le ICE rispetto alle BEV, poichè anche quest’ultime hanno pregi ma anche difetti.” La chiosa finale è fantastica, ma contraddice le sue precedenti affermazioni. Quale è la versione che dobbiamo tenere buona?

            Bastone e carota, una frase di appoggio, una con l’argomento fantoccio, una sull’etica, una sul futuro, chiosa finale petalosa e speranzosa. Concedo sempre il beneficio del dubbio, Remo, ma la sua risposta è contraddittoria e usa alcune delle fallacie logiche tipiche di chi fa disinformazione da professionista, oppure da persona in buona fede che ha le idee confuse.

          • non è obbligatorio comprare auto elettriche: è vietato venderne che emettano CO2. La differenza non è semantica, è sostanziale. Nessuno obbliga a comprare elettrico, non la UE ma il protocollo di Parigi sottoscritto nel 1997 (VENTISEI ANNI FA) che impegna ANCHE l’Europa impongono di cessare con la produzione di CO2.
            ———————————————————————–
            Non ne faccio una questione linguistica ma di mercato. Se non c’è un’incentivazione per lo sviluppo di motricità alternative all’elettrico cinese l’unica scelta rimane l’elettrico.
            Wang Chuanfu è stato il padre della batteria in Cina ma alla fine è stato il governo Cinese a dare la spinta necessaria per fare si che la Cina diventasse il maggior produttore di auto/batterie elettriche al mondo. Quello che da noi si chiamano aiuti di Stato e sono vietati!
            Già nel 2015 nei piani della Cina c’era di puntare su questa tecnologia di gran lunga più semplice, piuttosto che la meccanica dei motori europei difficili da eguagliare.
            Si legga qualcosa anche in merito al “programma 863” magari lo ha già letto però se lo avesse fatto non sarebbe così entusiasta degli obiettivi della politica Cinese.
            Sulle emissioni possiamo anche rifarci al papà con il protocollo di Kyoto ma questo non toglie che per 27 anni gran parte delle economie del globo se ne è largamente infischiato delle produzioni di CO2, adesso che si è aperto il business dell’elettrico è fiorita la responsabilità ecologista in tutto il mondo. Un tantino opportunisti?

            E nessuno le ha vietate e mi pare anche che qualcuno sta ancora provando con l’idrogeno, o sbaglio? O coi carburanti sintetici (auguri!) o con l’aria compressa o con quello che riusciranno ad inventarsi da qui al 2035. Chi ha detto il contrario? Che poi in questo momento ci sia di pronto solo le BEV, è un dato di fatto.
            —————————————————————————
            Come sopra, forse non si capisce ma se l’Europa non attua nel concreto una sorta di “Piano Marshall” per la transizione ecologica diventando un polo competitivo per ricerca ed industria noi saremo terra di conquista per i cinesi e non so a quale prezzo.
            L’elettrificazione in campo automobilistico e non solo è un business e chi lo produce di certo non fa beneficenza.
            Come già detto se i cinesi sono diventati Leader nell’elettrico è perchè non potevano competere su meccanica e motori termici europei è questo è un altro dato di fatto.
            E-fuel, biocarburanti e altro che dir si voglia al momento fanno parte di quelle zone grigie non ben definite dall’UE mentre andrebbero promosse al pari dell’elttrico perchè alcune di queste già disponibili da noi.
            Alle auto ibride range extender non viene dato granchè spazio e anche li perchè accusate di avere un termico che in futuro verrà bloccato, un termico ottimizzato o rotativo le cui emissioni variano dai 15/25 g/km di CO2 oggi rispetto ai quasi 200 e passa di una normale termico e che gli eguagliano come percorrenze. Differenziare!

            Piccolo dettaglio: sfugge che la Cina, che è il primo produttore di CO2 nel mondo, stia correndo a velocità più che doppia rispetto all’Europa? Dopo ne tiene conto, ma qui si contraddice.
            ————————————————————————-
            Io non mi contraddico e vediamo come l’UE applicherà nei fatti tangibili il Fit for 55, è una mia curiosità personale visti i tanti obiettivi che dovrebbero rigirare il vecchio continente come un pedalino.
            Nel mentre la invito ad andarci più cauto sugli encomi alla Cina poichè solo nel primo trimestre del 2023 le autorizzazioni delle province cinesi per la produzione di nuova energia a carbone sono state superiori a quelle rilasciate nel corso di tutto il 2021.
            Tutto il mondo è paese, e gli interessi economici della Cina sono al di sopra di tutto e fanno cadere ogni principio ecologista che dir si voglia.
            Noi in nome del green vorremmo sacrificare tanto, loro invece quello che gli fa comodo al momento.

            Idem come sopra, l’ha scritto Remo, non io, non Vaielettrico, non R.S., non gli altri. Le auto sono una parte del tutto.
            ————————————————————————-
            E’ strano che questo lo evidenzia perchè chi non sceglie elettrico sembra che sia un povero stolto rimasto nel passato o si consideri un attentatore dell’umanità.

            Benaltrismo rimanditico? In questo momento ci sono dentro l’Europa (UK compresa che non avrebbe obblighi europei), gli USA (dice niente quello che sta facendo Biden?), la Cina, pare poco? Sono solo i primi 3 produttori mondiali di CO2.
            —————————————————————————
            Come sopra, lo dico per lei, guardi bene come si comporta la Cina prima di inneggiarne i virtuosismi della decarbonizzazione di Beijing, forti anche del fatto che sono loro i primi produttori al mondo di batterie e ad oggi di auto.
            Sono già in costruzione centrali a carbone per 50.000 MW e altre autorizzate, ad oggi i piani di Pechino puntano al 2060 come obiettivo ma è tutto da vedere.
            Su una cosa convengo, che la Cina sta facendo i suoi interessi al contrario delle disastrose politiche energetiche dell’Europa per la transizione.

            infatti la Tesla del 2017 è sostanzialmente diversa da quella del 2023, vero? Anche iPhone 15 è mostruosamente diverso da iPhone 12. Infatti fanno le stesse identiche cose: cioè tutti continuano ad usarlo al 2% delle sue capacità.
            —————————————————————————-
            Ah, quindi mi sta dicendo che una Tesla del 2023 è la stessa del 2017?
            Questa cosa bisogna dirgliela ad Elon Musk che paga centinaia di persone per evolvere i suoi prodotti e invece restano sempre gli stessi!
            Sull’ Iphone le correnti di pensiero sono le più variegate ma come tutte le cose c’è chi lo usa al 2% e chi ci lavora usandolo per quello che offre.

            “Quindi affermare che le NCM non si usano più” altra fallacia: dove l’ho scritto? Mi cito: “probabilmente scendiamo ben sotto al 50%: il trend è arrivare a zero entro 5 anni” lei lo interpreta come “non si usano più?” e quindi se non si usano più e siamo a zero, come possiamo arrivarci come trend?
            —————————————————————————–
            Diciamo che con sagacia linguistica le ha glissate, evidenziare e promuovere le LFP che si si stanno diffondendo sul mercato senza però citare le più vecchie NMC che sono le batterie che in molti hanno usato, Tesla compresa, ed usano non è del tutto corretto. Non tutti possono fare come Tesla o BYD.
            Un poveretto che ha una 500 elettrica fresca di concessionaria cosa deve fare sapendo che è una batteria del passato?

            La chiosa finale è fantastica, ma contraddice le sue precedenti affermazioni. Quale è la versione che dobbiamo tenere buona?
            —————————————————————————-
            Quì sono io che le chiedo dove ho scritto che demonizzo le auto elettriche quando mi sembra che invece accade il contrario per le termiche.
            Dal mio punto di vista è una valutazione di costi ed usi, ad oggi per me l’auto elettrica non è ancora conveniente in futuro valuterò ma neanche accetto la gogna per chi ad oggi non sceglie elettrico per innumerevoli ragioni.
            Sa, tra cambio manuale e automatico uno ci si abitua facilmente diverso se devo mettere in piedi tutto un insieme di cose per gestirmi un’auto elettrica oltre ai costi e non ne ho voglia.

            Bastone e carota, una frase di appoggio, una con l’argomento fantoccio, una sull’etica, una sul futuro, chiosa finale petalosa e speranzosa. Concedo sempre il beneficio del dubbio, Remo, ma la sua risposta è contraddittoria e usa alcune delle fallacie logiche tipiche di chi fa disinformazione da professionista, oppure da persona in buona fede che ha le idee confuse.
            —————————————————————————
            Vede Guido io non faccio disinformazione, io esprimo la mia personalissima opinione come fanno altri.
            Fallibile su alcune argomentazioni, ma se fossi infallibile farei l’esperto e non il forumer.
            C’è chi e convinto che l’elettrico salverà il mondo chi come me che ha più di un dubbio e lo manifesta.
            Il WEB è stracolmo di test, verifiche e confronti per questo ad oggi seppur riconoscendo il potenziale dell’elettrico non lo acquisterei, non soddisfa le mie esigenze!

          • @Remo

            “oggi seppur riconoscendo il potenziale dell’elettrico non lo acquisterei, non soddisfa le mie esigenze!”

            Oggi non siamo nel 2035, giusto?

        • Come dice Guido,
          il riciclo delle batterie è già attivo (ormai siamo quasi a 2 anni ?), è un peccato che la notizia abbia poco spazio sui media

          ai già citati, aggiungo per l’Europa gli impianti di Northvolt,

          usano il processo idrometallurgico (con impatto ridotto) e già recuperano il 95% dei materilali da batterie di auto elettriche e non solo, di ogni tipo in pratica

          loro e gli americani, stanno già parlando di arrivare al 98% con gli impianti in attività

          restando in europa, quando tra più anni ci sarnno più batterie da riciclare, ci sarà la corsa ad aprire più impianti per il riciclo e a contendersi le batterie esauste per il valore dei metalli contenuti

          persino i costruttori cinesi vogliono aprire impianti di riciclo in europa, in fianco alle fabbriche delle batterie

          Northvolt ha on-line un po’ di materiale divulgativo in cui spiega bene come le batterie ottenute con metalli riciclati (e magari costruite con i suoi impianti alimentati ad energie rinnovabili) avranno una impronta di Co2 ancora più ridotta

          puntano a scendere nel 2030 a 10.kg di Co2 x kwh di batteria prodotta
          (1 tonnellata di Co2 emessa per produrre una batteria da 100.kw)

    • Per non parlare delle tonnellate di batterie che chissà dove andremo a buttare…ma poi dove ricaricheremo tutti…e consideriamo anche l’ipotesi che sono al 20% e mi capita una emergenza per cui devo fare 492 km,come faccio?…hai ragione,ora vado che devo portare la divisa da wonder woman in tintoria🖖

    • Negli anni settanta in una ricerca scolastica gli estremisti di allora ci mettevano in guardia perché con quello che stavamo combinando in Africa ci saremmo ritrovati con milioni di persone alle porte di casa…

    • Ma perché invece di fare ragionamenti a membro di canide non vi ascoltate qualche intervista ad Armaroli o ad altri e non vi informare sui piani europei contro il cambiamento climatico? Così almeno evitereste di parlare a vanvera senza sapere perché l elettrificazione del trasporto leggero è importante per raggiungere gli obbiettivi che abbiamo per salvare il pianeta. Che spreco di tempo rispondervi. Maledetto me che ci casco sempre.

    • Guarda, non sono un Avenger. Non sono passato all’elettrico per salvare il mondo. Sono passato all’elettrico perché è una macchina oggettivamente migliore. Un motore che non è minimamente paragonabile al termico. Una tecnologia che è disponibile oggi e che può certamente migliorare la situazione dell’inquinamento in città, l’inquinamento acustico… e guarda più passa il tempo più il suo impatto si azzera.

  5. Da “elettronauta” non penso di avere una mentalità ecologica, ma se nel mio piccolo posso fare un qualcosa nel mentre continuo a vivere la mia vita (come facevo anche prima) che possa andare a favore dell’ambiente, non vedo il motivo per cui non possa scegliere di farlo (non dimentichiamo comfort e piacere di guida, seppur soggettivo).
    Comunque quando esisteranno mezzi più ecologici (magari saranno elettrici) con un servizio similare, se non il medesimo (anche economicamente), sarò contento di approfittarne.
    Se mi è concessa dell’ironia, al momento la vedo dura andare a remi fino in Sardegna con la macchina 😂 LOL

  6. Anche voi avete bisogno del condizionatore elettrico, della lavatrice elettrica, del computer elettrico o delle lampade elettriche per casa vostra. Questo la dice lunga sulla vostra mentalità petrolifera di chi ha l’auto termica (ma, troppo furbo, non vuole morire con i gas di scarico).

  7. Tranquillo, piano piano passeranno al full elettrico anche quelli, visto che già oggi le nuove navi e traghetti usano la propulsione elettrica per far girare le eliche ed un motore a gasolio solo come generatore. Il passo è breve.

    • -lavatrice diesel.
      Non fa una piega.-

      Esatto, i vestiti li fa uscire asciutti e già stirati senza pieghe.
      Odorano un po’ di Scania, ma vuoi mettere la comodità? e comunque l’odore del diesel è da uomini veri. 😂

  8. Attendiamo le critiche dei soliti termci-convinti che diranno eh ma ti devi programmare prima.. io col termico non devo farlo.. ma si fissano su questo aspetto che sarà l’1% dell’uso che in 360 giorni all’anno si fanno in auto.. per i restanti 360 giorni si precludono dei vantaggi che ormai abbiamo ripetuto allo sfinimento… vi dirò.. meglio così.. cosi troviamo posto e colonnine più libere.. e qualcuno dovrà pur pagare lo stato con le accise.. che diamine

    • I termici-convinti sono felicissimi ogni volta che si vende un’auto elettrica: più auto elettriche si vendono, più auto si spostano nella corsia di destra in autostrada a 110 km/h, lasciando libera quella di sorpasso, così ognuno si gusta e si gode il viaggio in base alle proprie esigenze e necessità. Ce ne fossero di più di utenti elettrici, magari …

      • Probabile che alcuni decidano di andare “piano” in autostrada quelle 2/4 volte all’anno che devono fare tanti km.. nel restante 95% dei viaggi mi prendo delle grandi soddisfazioni sverniciando i termici nelle strade di tutti i giorni..
        Sarebbe bello rileggere le tue lamentele fra 10 anni per vedere quanto eri poco lungimirante

    • Applausi guido.. solitamente i troll o i negazionisti infatti ripetono sempre le 4 fake sentite al bar.. non ne ho ancora sentito uno fare dei ragionamenti con dati oggettivi.. solo fandonie sentite in giro..

Rispondi