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Ricarica: “Welcome to the jungle” (ma proviamo a capirci qualcosa)

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Stimolati dalla segnalazione di Lorenzo, un lettore che ci spiega in dettaglio come funziona il servizio di ricarica francese Freshmile, abbiamo cercato di fare un breve viaggio tra le App meno conosciute, ma ancora convenienti dopo l’ultimo giro di rincari. Ci ha aiutato Luca Palestini, il nostro videomaker nativo digitale.

                                 di Luca Palestini

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Luca Palestini

Chissà se i Guns’n Roses, quando hanno scritto “Welcome to the Jungle“, il loro pezzo più famoso, avevano immaginato che sarebbe stato perfetto per descrivere la situazione italiana delle tariffe di ricarica nel 2024? L’8 aprile 2024, infatti, è piovuto come una doccia gelata sulla già intricata giungla italiana dei prezzi della ricarica.

La decisione di A2A di rimodulare prezzi e condizioni degli abbonamenti a pacchetti di kWh ha generato una forte ondata di malcontento tra gli utenti, i quali avevano riposto nel colosso lombardo della produzione e distribuzione elettrica le ultime speranze di trovare tariffe pressocché in linea con gli altri paesi europei.

ricaricaTre tipologie di tariffa: a consumo, in abbonamento e a sconto

Proviamo quindi a fare una fotografia ad oggi delle soluzioni più convenienti per ricaricare la nostra auto elettrica alle colonnine pubbliche.

Le tipologie di tariffazione più comuni che troviamo oggi sono:

  • Tariffazione a consumo dei kWh effettivi ricaricati
  • Abbonamento a pacchetti di kWh
  • Abbonamento per accedere a sconti sul prezzo dei kWh effettivi ricaricati

Partiamo da un dato di fatto: ad oggi la comodità di avere una sola (o al massimo 2) app o tessera per ricaricare su più colonnine di operatori diversi non esiste praticamente più, se si vogliono “strappare” i prezzi più bassi sulla piazza.

Dunque proviamo a addentrarci nella giungla, con la speranza che esista una via d’uscita o che, in futuro, arrivi qualcuno a guidarci fuori.

App più convenienti a consumo

Il vantaggio di questa tipologia di tariffazione consiste nella semplicità di comprensione e di utilizzo: il prezzo del kWh è indicato chiaramente sull’app da utilizzare, dunque si può calcolare a priori quanto costerà la ricarica desiderata.

WROOM (Ressolar)

Funziona per le colonnine a marchio Ressolar e Enel X

Ricarica AC: 0,44€/kWh

Ricarica DC: 0,49€/kWh

Giudizio personale: buono, soprattutto in DC, ma scarsamente reperibili sul territorio.

RECHARGE AROUND (Repower)

Funziona in roaming con A2A, Duferco, Neogy, Acea, EnelX, Powy, Route220, Hera, Free To X, Atlante, Emobitaly, Be Charge, Joinon, Ewiva, Queenenergy.

Ricarica AC: 0,60€/kWh

Ricarica DC: 0,60€/kWh

Giudizio personale: buono per la DC, soprattutto in autostrada con Free To X, scarso in AC.

FRESHMILE

Funziona in roaming con tutti (anche Ionity) tranne EnelX e A2A

Il prezzo si compone conteggiando kWh+minuti di ricarica, quindi conviene solo su colonnine ad alta potenza e con veicoli che accettano potenze elevate. In generale è conveniente per veicoli che caricano a potenze >120kW in DC e 22kW in AC, per sessioni di ricarica inferiori a 30’ se in DC, partendo da una percentuale di carica residua bassa per sfruttare la parte più elevata della curva di ricarica.

Il prezzo unitario non è determinabile a priori e varia a seconda delle condizioni sopra elencate, e, qualora si ricarichi in AC, bisogna assicurarsi che la colonnina eroghi la massima potenza disponibile, altrimenti la durata della ricarica si allunga e la componente tempo inciderà molto sulla formazione del prezzo finale della fattura.

Tradotto: se penso di ricaricare a 22 kW perché la mia auto lo consente ma la colonnina è stata limitata a 11 o 9 dall’operatore per un motivo qualsiasi, spenderò di più e avrò ricaricato meno di quanto potevo immaginare.

Giudizio personale: buono a determinate condizioni, ma troppo cervellotico.

 ricaricaLe app più convenienti con abbonamento a pacchetti

Ad oggi, oltre ad A2A con i rincari che abbiamo visto, gli unici operatori rimasti che offrono abbonamenti a pacchetti di kWh sono Beagleplug e EnelX Way. Il vantaggio dei pacchetti consiste nella comodità, nella semplicità di utilizzo e nella possibilità di accedere all’intera rete di colonnine pubbliche in Italia.

BEAGLEPLUG

Funziona in roaming con tutti

Abbonamento FLASH: 100kWh prezzo 50€ (utilizzabili entro 1 mese) prezzo unitario: 0,50€/kWh

Abbonamento TURBO: 250kWh prezzo 120€ (utilizzabili entro 1 mese) prezzo unitario: 0,48€/kWh

Abbonamento FLASH EXTENDED: 100kWh prezzo 55€ (utilizzabili entro 2 mesi) prezzo unitario 0,55€/kWh

Abbonamento TURBO EXTENDED: 250kWh prezzo 130€ (utilizzabili entro 2 mesi) prezzo unitario 0,52€/kWh

Giudizio personale: buono, comodo per viaggiare. Utile la possibilità di acquistare i pacchetti da consumare in 2 mesi anziché 1 mese.

ENEL X WAY

Funziona in roaming con tutti

Abbonamento CITY: 80kWh prezzo 49€ (utilizzabili entro 1 mese) prezzo unitario: 0,61€/kWh

Giudizio personale: scarso, troppo caro, pochi kWh a disposizione

ricarica Le app più convenienti con abbonamento a sconto

Stanno diventando la tipologia più comune di tariffazione. Le app degli operatori generalmente mostrano il prezzo della colonnina a consumo, al quale sottrarre la percentuale o la quota di sconto acquistata pagando l’abbonamento mensile. Il vantaggio sta nel fatto che più kWh si ricaricano, meno costano.

Non essendoci limiti di kWh prepagati come nei pacchetti, non si corre il rischio di pagare anticipatamente grosse somme nel caso in cui non si riesca poi a sfruttare tutti i kWh del pacchetto.

TESLA

Funziona esclusivamente nella rete dei Supercharger Tesla

Iscrizione alla rete Supercharger: 12,99€/mese

Prezzo del kWh: variabile, a seconda della stazione e della fascia oraria. Vedi https://www.vaielettrico.it/fotovoltaico-e-ristoro-nei-nuovi-supercharger/

Sconto sui prezzi del kWh: variabile, a seconda della stazione e della fascia oraria in cui si ricarica

Giudizio personale: buono, ma troppo variabili i prezzi; la rete di Supercharger non è completamente aperta a tutti i veicoli non-Tesla, i prezzi sono variabili anche a distanza di pochi chilometri da un SUC all’altro.

IONITY

Funziona esclusivamente nelle stazioni Ionity di tutta Europa

Abbonamento IONITY PASSPORT: 5,99€/mese

Prezzo del kWh: fisso. 0,79€/kWh in DC; 0,49€/kWh in AC

Sconto sul prezzo del kWh: fisso, 0,20€/kWh

Giudizio personale: molto buono; Ionity è l’unico operatore che nel corso dell’ultimo anno ha abbassato la tariffa dell’abbonamento, passato da 11,99€ a 5,99€. Ora il costo dell’abbonamento viene ammortizzato dopo appena 30kWh ricaricati.

La rete Ionity è in crescita in Italia e all’estero, dove i prezzi sono più bassi che da noi e l’abbonamento è ugualmente sfruttabile. Semplice la comprensione dei costi.

BECHARGE

Funziona in roaming con tutti

Abbonamento BE START: 9,90€/mese

Abbonamento BE MEDIUM: 13,90€/mese

Abbonamento BE PREMIUM: 19,90€/mese

Prezzo del kWh: variabile, sia in AC sia in DC, a seconda delle colonnine gestite da BeCharge o da altri operatori

Sconto sui prezzi del kWh: BE START 20%; BE MEDIUM 30%; BE PREMIUM 40%

Giudizio personale: scarso; una certa convenienza la si ha acquistando il PREMIUM e ricaricando da almeno 200 kWh in su, per avere un prezzo unitario del kWh inferiore a 0,50€. Vedi  https://www.vaielettrico.it/nuovi-prezzi-be-charge-i-calcoli-dei-lettori/

IN CONCLUSIONE-Piove sul bagnato e non sembra voler smettere. Questa è un po’ l’opinione comune che gli automobilisti elettrici si sono fatti di questa situazione. Eppure esempi virtuosi, per chiarezza e semplicità ci sono (un po’ meno come prezzi), come abbiamo visto in questa rapida carrellata.

E dire che non ci vorrebbe molto a fare come il gestore dell’AUTOSTRADA A22 del Brennero: nelle aree di servizio dotate di stazione di ricarica si paga solo a consumo e solo con carta di credito o Bancomat. E i prezzi? Popolari e onesti: ricarica AC 0,36€/kWh; ricarica DC 0,46€/kWh.
Dati aggiornati al 10/04/2024

 

Freshmile vista da vicino: quando conviene e quando no

Ed ecco il testo che ci ha inviato Lorenzo Salino con l’ analisi della soluzione Freshmile. Lo ringraziamo per il certosino lavoro di calcolo.

Vi scrivo per segnalare, in questi tempi bui dal punto di vista dei costi di ricarica, un piccolo spiraglio di luce che ho trovato qualche tempo fa.

Si tratta del network di base francese Freshmile
I prezzi sono a mio avviso decisamente competitivi visto il periodo:
– 0,23€ al kWh + 0,04€ al minuto per le prese in AC fino a 22 kW
– 0,30€ al kWh + 0,30€ al minuto per le prese in DC dai 50kW in su.
Facendo due conti, si ottengono i seguenti prezzi finiti al kWh:
– 0,35€ al kWh per ricarica in AC a 22 kW
– 0,47€ al kWh per ricarica in AC a 11 kW
– 0,59€ al kWh per ricarica in AC a 7 kW
– 0,67€ al kWh per ricarica in AC a 5,5 kW(considero nei conti precedenti un’efficienza del 90%, quindi una ricarica a 11 kW in un’ora mi da 10 kWh effettivi). Per quanto riguarda le ricariche in DC i prezzi possono variare in base alla velocità di ricarica del veicolo (e al range di SOC in cui carichiamo), vi riporto un paio di esempi calcolati sulla mia auto (ID.3 2021 Pro Performance, picco in DC 125 kW):
– ricarica dal 5% al 50%, con 25 kWh ricaricati in 17 minuti, 0,50€ al kWh
– ricarica dal 5% all’80%, con 42 kWh ricaricati in 35 minuti, 0,55€ al kWhOvviamente chi possiede auto con velocità di ricarica superiori avrà prezzi ancora più vantaggiosi, come viceversa chi possiede auto con velocità minori, vi lascio un paio di esempi su altre auto che ho avuto modo di testare:
– Nissan Ariya LR FWD dal 5% all’50%, con 38 kWh ricaricati in 24 minuti, 0,49€ al kWh
– Kia EV6 LR RWD dal 5% al 70%, con 47 kWh ricaricati in 15 minuti, 0,39€ al kWh

Uniche due note:
– moltissime stazioni sono coperte dal network, ma non proprio tutte tutte. C’è di positivo che questi prezzi sono a consumo e senza abbonamento, quindi non costa nulla avere l’opzione

– “non costa nulla” è solo parzialmente vero perchè per operare in roaming c’è bisogno del portachiavi RFID in praticamente tutti i casi (l’app ve lo segnala), quindi c’è il costo di quello (5€, poco male visto il risparmio).

Io ho scoperto questo network cercando colonnine in Francia per un viaggio che ho fatto tempo fa con una Cupra Born, e con grande meraviglia ho visto che il roaming si estendeva anche fuori dai confini francesi!
Al tempo (fine 2022) qui esistevano ancora diverse opzioni di contratti in abbonamento prepagato e i prezzi erano ben lontani da quelli di oggi, quindi non mi sono fatto il problema di usarlo in Italia, ma ora diventa un’alternativa più che valida!

Spero possa essere utile!. Lorenzo Salino

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67 COMMENTI

  1. Ultima ciliegina di oggi. Dal 27/5/24, i piani tariffari di Becharge non saranno più attivabili. Si va solo a consumo dal 26/6, se uno lo avrà sottoscritto all’ultimo giorno utile. Uao.

  2. Segnalo l’app ZapGrid. Il prezzo lo decide il locale/gestore dove si trova la colonnina, il tempo di sosta da quanto ho visto va da 1 ora a 4 ore, ma si possono trovare colonnine gratis per un tempo limitato o a 25 centesimi per 4 ore… va provata nella propria zona, le colonnine gestite variano da regione a regione e non sono in DC (di solito sono indicate da 22kw comunque).

  3. Buonasera a tutti!
    Ho acquistato una card Freshmile sabato 13/04, lunedì mi è arrivata una email che dichiara che la card è in consegna: non è ancora arrivata, anche se sul sito ufficiale dicono che viene inviata entro 2 giorni… Qualcuno può dire la sua esperienza al riguardo, per favore?
    Chiedo perché avrei grande interesse ad usufruire di questa opzione per le ricariche, ma finché non arriva la card sono fermo! Stasera ho scritto in inglese anche all’email del supporto, vedremo cosa mi diranno (sperando che non parlino solo francese).

    Grazie in anticipo per l’aiuto.

    • La card di FreshMile è arrivata, ma non riesco ad usarla: è normale secondo voi, scusate? Ho provato con una colonnina BeCharge e con una Enel X, in entrambi i casi passando la card ottenevo un “authentication failed”. Come devo fare? La card è correttamente attivata nell’app e ho messo un po’ di credito nel wallet.
      Se qualcuno sa qualcosa, parli per favore. 😉

  4. Panorama desolante, prezzi assurdi, colonnine abbandonate a se stesse, quando ho preso l’auto ormai quasi 4 anni fa pensavo che le cose sarebbero andate verso un miglioramento ma così non è stato. Ricarico a casa per il 99% delle volte , se no sarebbe stata dura, BEV sconsigliate vivamente in Italia a chi non può caricare a casa, detto da uno che ha sempre consigliato di prendere una BEV , tristezza … e miglioramenti all’orizzonte non se ne vedono.

  5. A questi prezzi conviene piazzare un bell’impianto fv da 100 kwp con accumulo più colonnina aperta al pubblico e tariffari il tutto a 50 Cent al kwh.

  6. Grazie per questo servizio è molto utile per orientarsi. L’unico modo lato nostro per migliorare la situazione è spostarsi verso gli operatori meno cari. Personalmente mi spiace ma ho dovuto abbandonare A2A che trovavo prima conveniente.

  7. Tutto ciò fa solo un favore a Tesla comunque: plug&charge senza app o tessere, prezzi chiari e vantaggiosi, colonnine sempre affidabili, auto iperefficienti.
    Al momento chi guida Tesla ha molti vantaggi.

  8. Mi è capitato di visualizzare ed ascoltare l’intervista che Paolo Mariano ha fatto a Massimo Minighini di NEOGI:

    https://www.youtube.com/watch?v=B1e_s8ciaPw

    Naturalmente Minighini ha insistito sul fatto che i costi delle installazioni sono alti perché occorre che gli operatori hanno una serie di spese e costi e che fanno un piano finanziario che consenta loro di rientrare in un certo numero di anni.

    Non ha detto in quanti anni, ma ovviamente basta allungare il numero di anni per il rientro che i costi possono essere ridotti.

    Minichini ha però anche affermato che i costi dipendono dallo scarso uso delle colonnine e che quando l’uso aumenterà a causa dell’aumento delle BEV i costi potranno anche ridursi.

    Ma non ha pensato che forse l’aumento è lento o forse si fermerà addirittura, con grosse perdite per loro che hanno realizzato gli impianti, se continueranno ad alzare i prezzi pur di recuperare i costi al più presto. Né ha pensato che allungando i tempi per il rientro con conseguente riduzione dei prezzi, la crescita delle BEV potrebbe essere più veloce cosa a loro molto utile visto lo scarso utilizzo attuale della rete.

    Poi Minichini ha detto ancora che ultimamente la Commissione europea ha stabilito che ai fini dell’IVA il servizio di ricarica è assimilato alla VENDITA DI ENERGIA. E questo a me è piaciuto perché questo potrebbe significare che, analogamente ai carburanti sarebbe possibile anche far pagare con banconote le ricariche.

    Minichini invece si è lamentato dicendo che questo ha creato grossi problemi agli operatori italiani per il roaming che non è più possibile con gli operatori di altre nazione perché quando un utente italiano va a ricaricare all’estero in roaming l’iva applicata dovrebbe essere quella del Paese in cui avviene la ricarica e in più l’IVA dovrà essere versata a quel Paese dall’operatore italiano.

    Mi sono domandato allora perché occorre il roaming e mi sono risposto subito che esso esiste in quanto esistono gli abbonamenti e i contratti con gli operatori che io, e molti altri abbiamo sempre considerati una complicazione.

    Infatti il roaming, come ha osservato lo stesso Minighini, diventa una palla al piede tanto che molti operatori non lo offrono più almeno con l’estero.

    Il roaming però nasce dal fatto che esistono i contratti di abbonamento con i gestori delle colonnine per cui quando un utente che ha fatto un contratto va all’estero vorrebbe continuare ad essere trattato con le regole del suo fornitore e continuare a usufruire di facilitazioni che ha regolarmente pagato.

    Se tutti i rifornimenti di Kw si facessero invece alla maniera dei distributori di carburante, chi sta in Italia si rifornirebbe da chi vuole pagando (come per i carburanti) più o meno lo stesso prezzo; non risuterebbe legato a nessuno e quando va all’estero pagherebbe il prezzo che viene praticato dal distributore estero, pagando di più se il costo è maggiore che in Italia o di meno se costa di meno, esattamente come avviene per chi all’estero ci va con un’auto termica.

    Il fatto che la Commissione europea ha deciso di considerare la vendita del Kw come la vendita dei carburanti (e quindi non un servizio) è un fatto utile proprio perché non cambia il modo con cui gli automobilisti sono abituati a comportarsi nei viaggi.

    Ovviamente a Minghini e anche a tutti gli operatori italiani la cosa non è piaciuta per delle complicazioni che nascono non dalla decisione della Commissione Europea ma dalle scelte da loro fatte. La Commissione Europea ha ragionato bene e non aveva nessun obbligo di adeguare le sue scelte alle bizzarrie degli operatori di qualcuno dei Paesi membri.

    Questa volta ho proprio paura che questo mio commento, non sia condiviso da VaiElettrico, e non verrà pubblicato; lo dico perché sono tornato nuovamente a parlare di lettori di banconote per la qualcosa mi è stato proprio detto che se continuerò a farlo, i miei commenti non saranno più pubblicati.

    Ma ora c’è una novità ed è la decisione della Commissione Europea che ha affermato che non si tratta di un servizio ma di una vendita di energia e quindi penso che ora di questo dovrebbe tenersi conto.

    Ovviamente mi si facciano tutte le critiche possibili ed immaginabili, come è mia abitudine terrò in grande considerazione tutto quello che mi direte ma accetterò solo dei ragionamenti basati sulla logica.

  9. ricordate la giungla che erano le tariffe telefoniche, i millemila cavilli e i costi spropositati?

    poi è arrivata Iliad, una sola tariffa che era meno della metà delle altre, io passai da 25-30 euro al mese a 5,99 euro al mese.

    ecco, finirà così. spero e credo, osservando corsi e ricorsi storici.

  10. Una domanda per la redazione: ma perché enelx non ha più offerte a consumo scontate o a pacchetto oltre i 60kw? Potete chiederlo e pubblicare la risposta?
    E ancora: i prezzi delle tariffe di bec sono fissi per il 2024 o vengono adeguati ogni sei/ tre mesi? Anche questo sarebbe da chiedere.

  11. Ci vuole una bella dose di pazienza e voglia di fare per realizzare un articolo così dettagliato e mi conplimento con Lorenzo per averlo fatto; e sappiamo tutti che di situazioni ce ne sono anche altre e, mentre Lorenzo scriveva, se ne creavano di nuove.

    E da anni che ho denominato BABELE la situazione delle colonnine di ricarica in Italia; oggi la possiamo chiamare se volete GIUNGLA ma nulla è cambiato ed è chiaro invece a tutti che c’è un continuo PEGGIORAMENTO.

    Questo gestori da quattro soldi non hanno capito che potrebbero guadagnare moltissimo se solo avessero la capacità di organizzarsi e non di combattersi e che l’obiettivo primario che dovrebbero avere è solo un aumento della diffusione delle BEV; ed invece pensano solo a recuperare al più presto gli investimenti fatti scotennando i pochi attuali possessori si BEV.

    Dimostrano solo di essere poco intelligenti e con il loro comportamneto rappresentano solo il maggior freno alla diffusione dell’elettrico.

    Mi meraviglio moltissimo che i NOBEV non utilizzino appieno questo argomento per dimostrare che passare all’elettrico è come decidere di accettare un bagno di sangue; sangue che sarà succhiato dai vampiri delle colonnine.

    E trovo anche strano che Formigli non ha ancora attaccato l’elettrico con una trasmissione in cui si parli di tiutto quello che ha illustrato così bene Lorenzo. E se lo facesse sappiamo tutti che non avremmo argomenti per controbatterlo.

    Non ho più voglia di dare suggerimenti ai gestori perchè i miei si basano sulla LOGICA e non sarebbero capiti da chi di LOGICA non se ne intende proprio.

    Considero però conniventi tutti coloro, VaiElettrico compreso, quando riescono a trovare ancora qualche giustificazione al comportamento dei gestori delle colonnine, perchè sarebbe solo un modo per andare CONTRO CORRENTE.

    D’altra parte si vede dai commenti che precedono questo mio che sono tutti d’accordo che questa GIUNGLA o BABELE che sia, deve finire.

    Naturalmente il Governo è completamente assente pur trattandosi di un servizio pubblico importantissimo e utile ad una transizione che anche il nostro Paese è tenuto a rispettare.

    Ci sono molti enti che potrebbero occuoarsi della cosa, ma si sembra che preferiscano trastllarsi con i CER o altre idiozie del genere, mentre la trazione elettrica viene completamente trascurata.

    • Le permettiamo di continuare a ribadire la sua opinione, che tuttavia riteniamo sballata perchè prescinde dai meccanismi di mercato che hanno prodotto il problema e propone soluzioni impraticabili, se non demagogiche. Un consiglio: parli di quello che conosce.
      Censuriamo invece il riferimento a un sito, che tanto per cominciare chiede il versamento di 6 euro.

      • Massimo ma questi folli soggetti cosa devono ancora inventarsi per fare si che anche lei ripensando alla situazione possa rivedere la sua posizione che a mio parere risulta sempre più difficile da sostenere se addirittura impossibile. Cambiare punto di vista , qui la fase tragica è finita e siamo passati al ridicolo , non è sempre negativa ma credo sarebbe una mossa estremamente intelligente , riscuoterebbe successo con il suo pubblico ma soprattutto logica.

        • Ho il brutto vizio di approfondire i problemi, capirli, ragionare sulle soluzioni possibili. Abbaiare alla luna non è mai servito a nulla. Infatti, se ci fa caso, chi abbaia alla luna conclude invocando interventi d’imperio che poco hanno a che fare con il mercato.

          • Massimo ne avrà da capire e approfondimenti da fare ma la soluzione è semplicissima ecco fatto già risolto senza invocazioni campate in aria e nessuno che abbaia alla luna . Tutto qui semplice chiaro lineare logico naturale intuitivo nessun inutile volo pindarico. Ma questo non l’ho detto io viene da un altro pulpito.

            E dire che non ci vorrebbe molto a fare come il gestore dell’AUTOSTRADA A22 del Brennero: nelle aree di servizio dotate di stazione di ricarica si paga solo a consumo e solo con carta di credito o Bancomat. E i prezzi? Popolari e onesti: ricarica AC 0,36€/kWh; ricarica DC 0,46€/kWh.

          • Sig. Massimo, quando si sbaglia un investimento il mercato pretende un prezzo, o tiri fuori altre risorse o esci dal mercato (vendendo o fallendo). Il mercato non prevede le politiche di cartello come salutari e nemmeno legali. Qui invece siamo difronte ad un cartello. Non è fatto in malafede? Può essere ma da quando il mercato tiene conto delle intenzioni?! Qui si sta solo cercando di fare pagar il prezzo, degli investimenti sbagliati, ai pochi che hanno investito sull’auto elettrica.

          • Qui non c’è cartello in senso tecnico, che presupporrebbe accordi sottobanco per aggirare la concorrenza. C’è una posizione dominante e forse, ma è tutto da dimostrare, un abuso di posizione dominante.

          • -non c’è cartello in senso tecnico, che presupporrebbe accordi sottobanco per aggirare la concorrenza.-

            Bisogna purtroppo anche considerare l’antipatica circostanza che se al contrario il cartello ci fosse, visto che per definizione si costituisce proprio tramite accordi sottobanco, ben difficilmente ne avremmo una notizia ufficiale magari con tanto di comunicato stampa… 😉

      • ma tali meccanismi di mercato hanno prodotto il problema solo in Italia? Escludendo Francia per il nucleare, come riescono gli altri paesi della EU a praticare prezzi alla colonnina marcatamente più bassi?

        • Hanno più concorrenza, più network sul territorio, colonnine piazzate meglio e con più traffico, il 10-20% di auto elettriche contro il nostro 3%. Siamo diventando il mercato di serie C e queste sono le conseguenze

          • Mi scusi Massimo, ma non ritiene quantomeno sospetto la coincidenza dell’ingresso del nuovo Governo (tutt’altro che pro elettrico), con congedo di Starace e nomina di Cattaneo, con l’esplosione dei prezzi alle colonnine? Le ricordo che tutto è partito da Enel x, con a ruota un’altra azienda dove il governo siede nel CDA (ENI) e proprio nel momento in cui IL PUN ha iniziato la discesa, diventando oggi 1/3 di quello di 2 anni fa…

          • Concordo con l’analisi. Con il cambio dei vertici è cambiata anche la strategia di Enel, oggi rivolta a far cassa, massimizzare gli utili a breve e ridurre l’indebitamento. Con Starace la ricarica, che ha una peso quasi insignificante sul bilancio complessivo, era visto come un business da gestire in perdita per almeno dieci anni e un ritorno a lungo o lunghissimo termine.

    • “…Dimostrano solo di essere poco intelligenti e con il loro comportamneto rappresentano solo il maggior freno alla diffusione dell’elettrico…”: lei implicitamente associa la diffusione dell’elettrico attraverso tariffe basse all’intelligenza e quindi vede il conflitto tariffe alte – diffusione elettrico – intelligenza.
      è evidente che se il proprio business oppure il proprio interesse naviga su terreni diversi, o addirittura opposti all’elettrico
      a quel punto l’associazione intelligenza – diffusione non regge più, anzi diventa l’opposto.

    • “…Ci sono molti enti che potrebbero occuoarsi della cosa, ma si sembra che preferiscano trastllarsi con i CER o altre idiozie del genere…”
      eh, beh, certo,
      trastullarsi con le CER per ottenere energia elettrica in maniera democratica e slegata dalle grandi aziende,
      da fonti rinnovabili e a prezzo molto basso con ricadute economiche sul territorio invece che nelle tasche dei soliti noti
      è una idiozia…
      certo certo certo…….

      idee confuse direi

  12. Ribadisco quello che ho già espresso in altri commenti: il governo ha sbagliato quando ha introdotto la possibilità di creare reti di ricariche perché, stupidamente, non ha applicato delle regole a salvaguardia dei consumatori. Avrebbe dovuto dire: potete costruire la vostra rete di ricarica a patto che le ricariche costino al massimo PUN x k dove k è la potenza massima erogabile effettiva da quella colonnina secondo una determinata curva. Nessuna distinzione tra AC e DC bensì un fattore moltiplicatore in base alla velocità di ricarica.
    Esempio:
    ricarica a 3 kW -> k = 1.1
    ricarica a 22 kW -> k = 2.5
    ricarica a 50 kW -> k = 3
    ricarica a 250 kW -> k = 4
    ricarica a 500 kW -> k = 6
    etc. etc. I valori di k sono messi lì a titolo di esempio. Questo tetto messo lì in anticipo (ma è complicato metterlo ora ex-post) avrebbe garantito il consumatore sul “divario sociale” che intercorre tra il signore con villetta e box auto e il poveraccio con auto in affitto e ricarica per strada evitando che quest’ultimo sia troppo svantaggiato.

    Cosa si può fare oggi? Come uscirne? Secondo me aprendo un tavolo di confronto tra questi soggetti e lo stato e lo stato dovrebbe fare una cosa del genere, ovvero applicare una “tassa di solidarietà”/”tassa di ricarica”/”abbonamento universale” tra i possessori di auto elettriche. Questa tassa finirebbe per alimentare un fondo e questo fondo servirebbe per proporre agli operatori (senza imporglielo) questa tipologia di offerta: cari operatori, se voi scegliete liberamente di aderire al piano calmierato di cui sopra sappiate che io stato pagherò al posto dell’utente una parte di quella somma, ovvero (fino a) 1.5 il costo del pun.

    Vediamo cosa significa in numeri, partendo dalla ricarica a 500 kW dove, per puro esempio, ho ipotizzato k = 6. Immaginando che il pun sia a 0.10 (per semplicità di calcoli) significa che il gestore non può chiedere più di 0.6 € / kWh. Poco, direte voi, per una ricarica così potente. Ma se accetta di applicare quel tetto, allora lo stato paga lui 0.15 € / kWh. Questo consente all’utente di pagare prezzo finito solo 0.45 € / kWh. Il gestore che accetta (potrebbe farlo Tesla ad esempio) avrebbe così un’offerta MICIDIALE per tirare giù dal mercato la concorrenza e avere molti clienti. Ma vediamo il caso più interessante, per la ricarica a 22 kW. Con k = 2.5 si avrebbe un costo di 0.25 € / kWh. Con lo stato che però paga 0.15 € / kWh, il prezzo pulito per l’utente finale sarebbe di soli 0.10 € / kWh, ovvero il prezzo del pun ovvero quello che paga il signore con la villa a casa sua. Ovviamente per ricariche inferiori a 22 kW il contributo statale si ridurrebbe per evitare che queste costino meno del pun.

    Con la “tassa di solidarietà”/”tassa di ricarica”/”abbonamento universale” in pratica tutti i possessori di auto elettrica pagherebbero un qualcosa ogni anno in modo identico (senza distinzione per ISEE, potenza dell’auto, etc.) per avere tutti la possibilità di ricaricare a prezzo scontato (e in particolare allo stesso costo di casa quando ricaricano per potenze fino a 22 kW), annullando così la differenza tra chi il garage ce l’ha e chi no.

    Il valore k e il contributo statale vanno modulati con attenzione ma occorre modularli affinché non finiscano per ingrassare gli operatori. Gli obiettivi dovrebbero essere 2: intanto pareggiare il costo di chi ricarica in strada con chi non può e poi proporre all’operatore una logica del tipo “è vero che ti sto chiedendo di applicare un prezzo massimo più basso ma in cambio, grazie al mio contributo, il tuo prezzo finale sarà talmente conveniente che avrai una impennata di utenti e farai fuori i competitor”.

    • la proposta è più che ragionevole … purtroppo la tutela degli interessi dei consumatori non è mai stata realmente nel “mirino” di alcun governo della 1,2,3 Repubblica italiana…. ed ogni tentativo di tutela (class action o quant’altro..) viene più ostacolata che incentivata.
      A maggior ragione abbiamo visto tutti quale livello di propaganda anti-elettrica e pro-idrocarburi (e “piani Mattei”) sta portando avanti l’attuale governo…
      E comunque … inutile rimarcare che gli attuali interessi “elettrici” del governo portano le controllate ENI & ENEL a guadagni stellari … con cui possono ripianare tranquillamente il “bonus 110” … se continua così ….

    • ma scusa, Enzo,
      te lo dico da mesi e sembri non capire:
      come puoi immaginare che si possa usare ragionevolezza
      se, da un lato, gli operatori delle fossili sono squali assetati di soldi e bestie terrorizzate dal loro futuro e inoltre economicamente potentissime,
      e dall’altro, a bilanciare, un governo che per incompetenza, calcolo elettorale o magari ritorno economico diretto personale, non bilancia nulla, anzi, allontana amministratori illuminati e fa in modo in tutte le salse di tirare la carretta alle fossili?

      perché mai dovrebbero usare ragionevolezza sociale,
      dal momento che usano ragionevolezza corporativa?

      • Ti faccio un esempio pratico: aver messo un tetto agli incentivi, solo per le auto fino a 42700 euro iva inclusa, ha fatto sì che molti produttori abbiano abbassato i prezzi. Rav4, Ariya, addirittura BMW adesso hanno prezzi di attacco da 42700. Hanno vinto tutti: con una buona legge politica (fatta da Conte e confermata dalle destre), i prezzi sono scesi. Se la politica volesse il male del mercato, leverebbe il tetto: a quel punto i produttori aumenterebbero i loro listini a dismisura, riducendo il vantaggio per il consumatore.

        Quindi sicuramente esistono leggi che favoriscono certe pratiche virtuose. Potrei parlare delle leggi per incentivare il fotovoltaico o l’iniziativa dell’Arera per incrementare gratuitamente a 6 kW il contatore nelle fasce notturne.

        E comunque non dovremmo guardare solo all’Italia. Il problema è che ovunque, USA, Europa e Cina, c’è una disparità che l’auto elettrica produce, ovvero i costi collegati alla ricarica. Per non parlare della scomodità: ci sono paesi in cui ad esempio si sta valutando di ridurre la potenza erogata dalle colonnine pubbliche, creando non pochi disservizi agli utenti che non hanno box auto. Piuttosto che non far nulla e sperare nei miracoli, ognuno dovrebbe fare la sua parte, inclusa la politica: serve un modo per pareggiare, a saldo 0 per lo stato, il costo della ricarica privata con quella pubblica, evitando di avere cittadini di serie A e serie B. Qui su VaiElettrico sono l’unico che lo va sostenendo e da tempo. Io ho lanciato la mia proposta, poi se sarà questo governo o qualcun altro (magari anche all’estero) a fare qualcosa non sta a me dirlo, vedremo … io non ho ansia, da qui al 2035 c’è tempo per trovare una soluzione …

    • Piuttosto che criticare Enzo ha pensato di fare una proposta precisa e quello che lui dice è naturalemnte un esempio di come sarebbe possibile regolamentare un mercato che è assolutamente fuori controllo. Di mezzi il Governo ne avrebbe; e regolamentare, unificare e calmierare in qualche modo la distribuzione dei Kw sarebbe sicuramente più utile anche degli incentivi all’acquisto.

      A che serve aiutare a economicamente chi deve acquistare un’auto se poi chi l’acquista in pochi anni o forse mesi di uso, se non può caricarla SEMPRE a casa, spende così tanto da doversene pentire?

      A me pare che assicurare chi acquista una BEV che non diventerà una delle vittime dei distributori di Kw, sarebbe molto più gradito.

      Ma naturalmente ci sarà subito qualcuno pronto ad affermare il contrario.

      C’è sicuramente chi ha ragione e chi ha torto e un normale lettore saprà valutare da solo dove sta la ragione, basterà fare la media dei commenti che stanno da una parte o dall’altra parte (non considerando per niente possibilmente quelli che vengono da chi fa il Bastiam Contrario per abitudine).

    • Smettiamola con questa assurdità che a casa il kw costa 0,10 €
      ogni kw che consumi ti viene fatturato 0,21 € (partendo da un PUN di 0,08763 €) + i costi fissi e + i costi di commercializzazione

      • 0,21 mai visti ma beato chi li paga così veramente tutto compreso meno il canone io con conti veri cioè quello esce in toto dal mio conto , 0,34 circa a kWh

        • Non intendevo che pago 0,21 € a kw, se ci metto tutto canone escluso mi costa tra i 0,30 a 0,40 € a kw, dipende dal mio consumo, se consumo molti kw allora i costi fissi si spalmano, e quindi il prezzo finale a kw sarà più basso.
          Quello che volevo sottolineare e che se ti carichi la macchina a casa e consideri di scorporare i costi fissi, che tanto ce li hai comunque, il prezzo reale che ti costa la ricarica è di almeno 0,21 € e non 0,10 € e come qualcuno continua a sostenere.

  13. Condivido le considerazioni di chi dice che è un po’ tutto troppo cervellotico per un utente che si approccia al mondo elettrico…

    Comunque, dovendo fare due conti, la mia impostazione sarebbe questa:

    – Abbonamento con Beagle plug se devo ricaricare solo alle pubbliche e non posso farlo a casa, oppure (se invece ricarico per lo più a casa o in azienda) quando faccio viaggi lunghi;
    – Per il resto, a consumo con Wroom se trovo colonnine EnelX, altrimenti con Euronics Maingau (non lo avete citato, ma ha il vantaggio di avere prezzi fissi e chiari: 0,54 cent/kwh in AC, 0,64 in DC).

    Recharge Around la scarto perché personalmente non sono MAI riuscito a far partire una colonnina con questo operatore…

  14. Avendo una ZOE (AC 22KW) uso sempre freshmile quando devo caricare fuori. IL problema, come avete indicato, è che non sempre la ricarica va a 22, soprattutto in inverno con il freddo, e questo non permette calcolo puntuali.
    Quando ho solo enelX nelle vicinanze uso invece wroom.

    In ogni caso si spende SEMPRE meno che con i nostri operatori italiani, al prezzo di qualche servizio in meno (come le prenotazioni o la disponibilità in tempo reale della colonnina assente o inaffidabile)

  15. Grazie al lettore Salino e all’autore Palestini per l’escursione guidata nella giungla 😂!

    Riguardo a Freshmile, chiedo un chiarimento su una cosa non menzionata da nessuno dei due.

    Scaricata l’app, ho notato che ad ogni ricarica viene applicata una “Bank authorization: €50,00″.

    Questo suona antipaticamente simile all””Importo preautorizzazione: 30.0 €” indicato nell’app di Enel X e pesantemente criticato dagli utenti (vedi https://www.vaielettrico.it/la-ricarica-ad-ostacoli-di-enel-x-way/) per le modalità di rimborso della somma preautorizzata, non ‘liberata’ automaticamente a fine ricarica (come accade in modo del tutto trasparente per molti utilizzi delle carte di credito) ma restituita dopo molti, molti giorni (!!!).

    “La domanda sorge spontanea”, diceva un noto conduttore televisivo di qualche decennio fa: come si comporta Freshmile riguardo all’importo preautorizzato di 50,00 €?
    Viene ‘liberato’ automaticamente a fine ricarica, oppure viene gestito alla Enel X?

    Grazie per chiarire la cosa, se possibile.

  16. Articolo interessante, per cui ringrazio.

    Incidentalmente conferma quanto sempre detto da molti (e da molti altri bollato come naif), in merito al fatto che così come è congengata, la ricarica pubblica è qualcosa di assolutamente poco gestibile (o quasi ingestibile) se non dotandosi di tutta una serie non banale di “skills” di cui sinceramente io per primo vorrei davvero fare a meno.
    Anzi, proprio non ambisco ad avere.
    Non vedo assolutamente perchè, per andare in giro in automobile, mi debba trasformare in una via di mezzo fra un farmacista ed un operatore di borsa.

    Spoiler: un cordiale ed amichevolissimo “esticazzi amico mio” sarà la risposta a qualsiasi commento del tipo “ti organizzi cosa vuoi che sia – valuti la tua necessità chilometrica e se sfori amen – fa niente se non consumi tutti i kw – se puoi caricare a casa vuoti per pieni alla fine ci vai in pari – hai 300 app sul telefono, una di più che differenza ti fa …” eccetera…

    • SInceramente questo ragionamento non lo capisco (e pazienza se per te è esticazzi). Ogni cosa di questo mondo ha un certo grado di complicazionee comunque il cittadino ha imparato a fare tutto. Non so che età tu abbia ma quando io ero bambino esisteva solo il servito alle pompe di benzina e i miei mi dicevano che toccare la pompa era “pericoloso” e che solo il benzinaio poteva farlo.
      IN seguito, con il metano e il GPL, in Italia è sempre pericoloso quando all’estero (es Francia) il fai da te è normalissimo.
      Se devi cambiare fornitore di luce o gas devi saper leggere una bolletta e fare 4 calcoli di convenienza.

      Con la ricarica è UGUALE: il primo periodo si avranno 4 cose da imparare e poi ci si dimenticherà di come era prima. Ogni tanto si farà un controllo di convenienza (come gas e luce) e nel caso si cambia.

      E se te ne freghi perchè non hai voglia/capacità/curiosità di fare 4 calcoli ogni tanto, ti fai un contratto con l’operatore che ha più roaming e smetti di informarti. Ricaricherai sempre dove vuoi pagando a consumo o con un canone mensile e fine. ESATTAMENTE come quelli che vanno dal primo benzinaio che trovano senza curarsi del prezzo e magari fanno pure il servito.

      • Vi ricordate i mini calcolatori per la conversione lira-euro? Uno psicodramma durato tre giorni.
        Però oggettivamente i piani tariffari per la ricarica stanno diventando un vero caos: sbagliare tariffa costa carissimo. La concorrenza funziona se non ci sono posizioni dominanti. E qui ci sono

        • -oggettivamente i piani tariffari per la ricarica stanno diventando un vero caos-

          Ma infatti, è proprio questo il punto!
          (e qui rispondo anche a Luca)

          Un certo grado di “complicazione”, specie se si parla di qualcosa di relativamente “nuovo”, è cosa di assolutamente accettabile. Ma qui siamo al parossismo, non si può pretendere che per l’utente medio questa babele sia ritenuta cosa accettabile o peggio ancora “buona e giusta”.

          Perchè come giustamente noti, “sbagliare tariffa costa carissimo”, al contrario “sbagliare distributore” non costa così carissimo e, per di più, la relativa omogeneità dei prezzi dei carburanti ti permette di fare rapidamente un confronto sensato senza doversi cimentare quasi con equazioni a più incognite e non, mi si perdoni, con “4 calcoli ogni tanto”.

          Che poi io ho fatto lettere. 🙂

          • I distributori di carburante ci sono da 100 anni. Diamo al mercato della ricarica il tempo di assestarsi (magari con l’aiuto di una piccola botta)

        • La posizione dominante esisterebbe se le colonnine non avessero roaming. Io ad esempio ho sempre caricato (quando devo farlo in giro) con becharge e duferco che dalle mie parti hanno la stragrande maggioranza delle colonnine ma con loro non ho mai fatto un abbonamento.

          Più che altro la concorrenza manca perchè gli operatori convenienti non li conosce quasi nessuno. E forse per chi li usa è un bene perchè se da domani usassimo tutti wroom o freshmile probabilmente le cose cambierebbero in peggio viste le perdite che avrebbero i vari becharge, a2a e via dicendo.

          • La posizione dominante c’è quando in alcune zone trovi solo le colonnine di un operatore che impone a tutti gli altri in roaming i suoi prezzi. Se tutti usassimo wroom o freshmile le maggiori perdite sarebbero per wroom e freshmile che dovrebbero alzare e loro tariffe. Ad A2A, che è presente solo in Lombardia e dintorni, è successo esattamente questo.

        • È proprio questo il punto, nei fatti c’è un duopolio controllato dallo Stato, ovvero EnelX e Becharge (ENI) e se prima c’era Starace che credeva nelle BEV e nelle rinnovabili, oggi abbiamo un “petroliere” messo lì proprio perché doveva sfavorire il mercato delle ricariche. C’è un chiaro indirizzo politico, come del resto c’era prima quando gli operatori principali non aumentarono le tariffe alla colonnina nonostante il gas a 300 euro e IL PUN quattro volte quello di oggi.

          • Perché si stupisce che con il cambio di governo sia cambiata anche la politica sull’auto elettrica? Proprio oggi, per esempio, Italia e Ungheria hanno votato contro la direttiva sulle case green… Posso non essere d’accordo nel merito, anzi, non sono d’accordo affatto, ma questa è la democrazia, bellezza!

          • Massimo sul voto contrario alla direttiva case green ci sarebbe da scrivere un articolo dedicato, fortunatamente è stato un voto di assoluta minoranza ma da la visione perfetta di cosa pensa questo governo: minimizzano la transizione alle auto elettriche perché secondo loro la quota di inquinamento delle auto è minima, ma quando si tratta di case, il cui riscaldamento a metano è forse una delle fonti di inquinamento e alterazione climatica maggiore, votano contro?

      • Luca non è che ci stiamo arrampicando sugli specchi,anzi sugli specchietti ,si deve valutare questa ridicola situazione in funzione del passaggio dal termico alle BEV, come è già stato detto più volte bisognerebbe rendere fruibile a tutti questa tecnologia e al più presto non solo a pochi eletti .
        Ho fatto una piccola indagine fra amici sul perché non acquistassero una BEV risposta sconcertante , sono troppo complicate , voglio mettere in moto e andare , display, modalità di guida ,frenata rigenerativa ecc per carità ,poi oggi ho fatto leggere l’articolo di Lorenzo
        Una unica e univoca risposta dopo essersi tutti messi a ridere cercando di essere il meno offensivi possibile.
        Tu sei completamente fuori una macchina come la tua non la vorrei nemmeno regalata . Ecco Luca cosa cosa vuol dire complicare le cose semplici.

  17. un gran ringraziamento a Lorenzo Salino … che ci ha svegliati con tutti questi preziosi calcoli … chi lo incontra dovrà almeno offrirgli una bevuta .. mentre si ricarica le BEV !

  18. Vi vorrei ringraziare, per chi si avvicina a questo mondo dopo aver fatto i salti mortali per caricare a casa (condominio) deve fare i salti mortali per caricare fuori.

    Districarsi in questa giungla di app non è facile io mi ci sono perso. Grazie di aver fatto questo lavoro per me.

  19. Già detto mille volte e sempre più senza parole, non riesco nemmeno a immaginare quali livelli di follia pura riusciranno a raggiungere, ma ci sarà da divertirsi non poco , ho appena letto questo articolo due risate me le sono fatte .A Lorenzo vanno tutti i miei complimenti .

  20. Quindi, la cosa interessante segnalata da Lorenzo Salino è che forse la concorrenza si prezzi alle colonnine potrebbe essere avviata dagli operatori oltre confine

    • Qualsiasi operatore straniero, però, deve fare i conti con una rete di ricarica che in Italia è coperta al 70% da due soli operatori, entrambi di proprietà dello Stato ma entrambi quotati in Borsa, con azionisti privati che pretendono ricchi dividendi. Dalle loro colonnine (e dalle loro tariffe di roaming) nessuno può prescindere. Insomma, abbiamo creato il mostro perfetto

      • E quindi diventa fondamentale interessare l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché indaghi se le tariffe di roaming richiesta dai due operatori maggiori non siano lesive del principio di libera concorrenza.
        Mi sembra di essere tornato ai tempi dei primi sviluppi delle tecnologie xDSL per la trasmissione dati su linea telefonica, quando Telecom Italia bullizzava i nascenti operatori concorrenti con tariffe di noleggio delle loro linee fuori di testa, e venne giustamente bastonata dall’AGCM…

      • Un modo per cambiare il sistema potrebbe essere dato dalle CER.
        Mi spiego, se si creasse un network di CER che hanno installato le colonnine (penso che le AC siano la cosa più corretta), queste ultime potrebbero mettere a disposizione la condivisione delle colonnine in diverse aree del territorio nazionale a prezzi (costo + piccolo margine e IVA) più contenuti.

  21. Bell’articolo!!! Molto dettagliato….
    Insomma per fare il pieno di kW ci vuole una laurea in economia e una in matematica….. ahahahah….si scherza eh!!!

    • Eh…di sicuro non è semplice districarsi tra tutte queste tariffe che cambiano continuamente e che variano in base a mille fattori e combinazioni fra operatori in roaming. Certo non credo che questo governo farà niente per portare maggiore semplicità, trasparenza e reale concorrenza nel settore

      • mi aggrego ai complimenti ai signori Palestini e Salino
        riguardo il nostro attuale governo un benzinaio che lo vota ha le idee chiare, un attivista di Greta Thunberg che lo vota ha idee decisamente confuse

        • Consiglio: provate l’app Chargeprice vi dà tutti i prezzi e quale sarebbe il meno caro per colonnina e situazione di ricarica. Comprende tutti i fornitori e tutte le tessere con le varie opzioni di abbonamento. Potete anche inserire i vostri tariffari attuali così da paragonare il tutto subiot6per colonnina.

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