Home Scenari Cade l’ultimo baluardo: anche A2A vola a 0,53 € a kWh

Cade l’ultimo baluardo: anche A2A vola a 0,53 € a kWh

142
a2a

Cade l’ultimo baluardo della ricarica: l’abbonamento flat mensile di A2A. La multiutility lombarda era rimasto l’unico operatore a praticare tariffe convenienti rispetto al pieno di carburante; in particolare con gli abbonamenti mensili E-Moving Large da 200 kWh e Extra Large da 320 kWh. Ora, quest’ultimo è stato cancellato e il primo passa da 92 a 106 euro (0,53 euro a kWh). Vengono escluse  inoltre le ricariche alle colonnine Fast+ e quelle Ultrafast (potenze oltre i 99 kW) che andranno pagate con le tariffe a consumo previste da A2A, fino a un massimo di 84 centesimi a kWh. Insomma: è una sorta di Caporetto della mobilità elettrica in Italia.

Dal 22 aprile addio Extra Large e HPC

a2aDi seguito il messaggio che stamattina ha raggelato i titolari dei contratti E-moving.

“Gentile Cliente,

desideriamo informarti che a partire dal giorno 8 aprile saranno disponibili delle nuove tariffe per il servizio E-moving.

Questo comporterà un aggiornamento delle condizioni del servizio E-moving Extra Large da te sottoscritto, che non sarà più disponibile e che verrà sostituito dal servizio E-moving Large.  Le nuove condizioni troveranno applicazione a partire dal primo rinnovo dell’abbonamento successivo al 22 aprile 2024. Nello specifico, a partire da tale data:

  • a fronte di un canone mensile di 106€, potrai ricaricare fino a 200 kWh/mese su tutta la rete di stazioni pubbliche disponibili, ad esclusione delle stazioni denominate “Ultra” e “Fast+”. Per questa tipologia di stazioni sarà applicato un corrispettivo variabile a consumo, aggiuntivo al canone mensile, visibile ed esposto all’interno dell’App nella pagina di dettaglio del punto di ricarica;
  • verranno applicati nuovi valori dei corrispettivi variabili, differenziati per singola presa secondo quanto indicato nell’App, che ti invitiamo quindi a consultare prima dell’avvio della ricarica.

a2aAi clienti E-moving prezzi a consumo “a valore dedicati”

Per te che sei cliente E-moving con una tariffa “a canone mensile” i corrispettivi variabili a consumo avranno un valore dedicato, più basso rispetto alle tariffe “a consumo” disponibili.

Puoi trovare le condizioni particolari dell’offerta aggiornate con i relativi dettagli all’interno del documento “TERMINI E CONDIZIONI PARTICOLARI” qui allegato che ti invitiamo a consultare e conservare.

Qualora volessi cambiare la tua offerta puoi farlo autonomamente scegliendo fra quelle pubblicate sul sito e-moving.it, rispetto alle quali ti ricordiamo che sono disponibili tariffe speciali riservate ai clienti del mercato libero luce o gas di A2A Energia, sottoscrivibili direttamente in APP utilizzando il codice POD/PDR della fornitura.

Per cambiare offerta ti basterà accedere alla Sezione “CONTRATTI” dell’APP A2A E-moving fino a 4 giorni prima della data di rinnovo del tuo abbonamento – che ti ricordiamo è sempre visibile all’interno del “Dettaglio contratto” – e selezionare la voce “Cambia Offerta”.

Infine, qualora non desiderassi accettare le nuove condizioni, potrai recedere dal Contratto secondo le modalità e per gli effetti dell’art. 4 “Durata e Recesso” dei Termini e Condizioni Generali.

Lo sconcerto dei lettori: rincari “puntuali come le tasse”

Superfluo elencare la lunga lista di mail ricevute dai lettori, fin dall’alba di oggi. Hanno tutte in comune la sorpresa per una decisione che definiscono “inspiegabile“, alla luce del continuo calo del costo dell’energia (-19,8% in  bolletta stabilito da Arera).

Per esempio: “E anche l’ultimo fornitore di pacchetti convenienti ha cambiato approccio…Per fortuna che ho una Tesla e posso usare i Supercharger” ci scrive sconsolato Carlo. Eugenio è “Senza parole“. Alessio: “Ed eccola…. puntuale quasi come le tasse l’aggiornamento di A2A per le ricariche pubbliche“.

Non è del tutto vero quello che scrive Flavio – “A2A che sembrava essere un modello per la ricarica della mobilità elettrica, adesso si è posizionato sui costi più alti in assoluto“- tuttavia l’adeguamento verso l’alto è così evidente da giustificare Massimo quando scrive: “E’ inutile dire che siamo di fronte ad un accordo di cartello per allineare al rialzo le tariffe di ricarica con i due maggiori operatori (a partecipazione statale…)”. E anche per Danieleè evidente che gli operatori del settore hanno fatto cartello“. Conclude Alessandro: “Cosa possiamo fare a questo punto se non arrenderci?“.
a2a
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A

La risposta di A2A: siamo in roaming con tutti, impossibile sostenere tariffe più convenienti

Vaielettrico ha contattato A2A, parlando con gli stessi dirigenti che l’estate scorsa ci assicurarono che i prezzi non sarebbero aumentati, nonostante la fiammata di rincari dei competitor Enel X e Be Cahrge (leggi).
 Ci hanno spiegato che essendo ormai il network A2A integrato in roaming con la maggior parte degli altri operatori (oggi per oltre 40.000 punti di ricarica, presto con tutti) e alla luce di un forte aumento della clientela anche in aree del Paese in cui A2A non è presente con proprie colonnine, non è più sostenibile una politica di prezzi che si discosti troppo dalle medie del sistema.
Il prezzo della materia prima energia scende, ma è solo una parte non decisiva dei costi. Gli oneri generali di sistema fissati da Arera non sono scesi e nel contempo la diffusione delle auto elettriche “non è aumentata ai ritmi attesi“, perciò l’indice di saturazione dei punti di ricarica media nella rete resta troppo bassa per coprire investimenti e costi fissi di gestione.
La colonnina del City Plug, disegnata da Giugiaro Architettura

Restano gli sconti per i clienti con utenza  domestica sul mercato libero

La riduzione delle tariffe di ricarica, insomma, “può avvenire soltanto nell’ambito di una riconfigurazione tariffaria condivisa“.
Nonostante questo A2A riconferma il suo impegno a sostegno della mobilità elettrica mantenendo per esempio la scontistica per chi abbina all’App E-moving un contratto domestico anche limitato al solo gas. Nel qual caso, per esempio, il kWh del contratto Large scende a 43 centesimi. Nei prossimi mesi, poi, espanderà la propria rete su tutto il territorio nazionale, portando nelle principali aree urbane il modello della City Plug.

– Iscriviti alla Newsletter e al nostro canale YouTube –

Webinar
Apri commenti

142 COMMENTI

  1. Però se ci pensiamo bene 0,53 € a Kw non sono poi così tanti, almeno se paragonati alla bolletta di casa
    Dalla mia di febbraio il prezzo al Kw Iva compresa è 0,21205 e questo solo per la parte variabile.
    Questo partendo da un Pun di febbraio a 0,08763
    In più ci sono i costi di commercializzazione 17,60 €
    Costi fissi del contatore (io ho 10 Kwh) 22,56 €
    Totale per 184 Kw una bolletta da 78,18 € 0,424 € al Kw
    E poi bisogna pur dare un costo allo spazio occupato.

    • “non sono poi così tanti” ???
      sei tu che paghi uno sfracello di bolletta di casa!
      la mia, l’ultima, marzo 2024:
      403 kWh, 147,75 euro, 0,366 € al kWh

      e ho avviato il cambio perchè si trova anche di meglio e senza tanta fatica,
      e si scende serenamente a 0,28 – 0,30 €/kWh

      • Il fatto è che tu hai spalmato i costi fissi su più kw
        Ma proviamo a vedere se avessi consumato io come te 403 kw
        403 x 0,21205 = 85,456 €
        costi fissi contatore (10 kw) 22,561 €
        costi commercializzazione (il mio contratto prevede 17,60 € al mese fisso senza aggiunte sul PUN)
        Totale 125,62 € Addirittura meno di te

        Il problema è che se anche partiamo da un PUN di febbraio di 0,08763 poi ci aggiungiamo le 8 voci che gravano su tutti i kw che consumiamo e poi ci aggiungiamo l’iva del 10% ogni kw alla fine ci costa 0,21205 €
        più costi commercializzazione (unica cosa che possiamo modificare cambiano contratto)
        più costi contatore (definiti da AEREA) e non modificabili

        Il mio contratto è evidentemente sbagliato perchè ha costi fissi alti ed è indicato per consumi alti, ora cambierò con uno con costi fissi più bassi a fronte di uno “spred” maggiore sul Pun di partenza

  2. c’è sempre chi si lagna per l’aiuto a rinnovabili ed auto elettrica, evidentemente non sa che ogni anno il 7% del pil globale sono sussidi alle fossili inquinanti ed assassine (da noi causano 80.000 morti l’anno, https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2024/02/20/sima-in-italia-80mila-morti-lanno-per-inquinamento-atmosferico_1b480a9f-63f4-4a5e-ae49-d1f355ee51ce.html).

    https://www.imf.org/en/Topics/climate-change/energy-subsidies

    per percorrere tot km il pieno elettrico costa più del pieno fossile, roaming si traduce con enel quindi con stato quindi con governo attuale, con limiti di 30 kmh autovelox e tra 3 mesi scatola nera alcolock e robetta varia è un periodo interessante

    • “per percorrere tot km il pieno elettrico costa più del pieno fossile” già la prima minkiata l’hai detta e non commento le altre

      • il thread si riferisce alle colonnine non tesla, che poi io da anni paghi zero per ricaricarmi elettrico o lei si nutra teslaro è un altro discorso
        per curiosità lei minkione può segnalarmi le minkiate da me riferite ?

  3. …nemici della transizione ecologica e della nostra salute.
    Ed oltremodo dannosi per la nostra economia, visto che il comparto turismo dall’ estero è la nostra voce più importante.

    • con i prezzi cosi alti, forse ci stanno smenando (con meno utilizzatori) anche i principali operatori di ricarica

      se è così, il rialzi esagerati di questa estate sarebbero un favore fatto alla linea politica del governo, oltre che alla filiera oli.. cioè spaventare le persone, far credere che la transizione comporti costi invece di risparmi, e così raccogliere voti tra i sovranisti provincialotti

      un favore costoso anche per le aziende stesse ( e forse ci smenano anche le aziende automotive, che ormai le bev a listino le hanno) e per questo magari è temporaneo

      ipotesi: tengono i prezzi gonfiati sino alle elezioni di giugno? e poi un po’ alla volta mollano per riprendersi clienti e fatturato?

      • sulla tua ipotesi “pre elettorale” … con eventuale arrivo “sincrono” dei mega-super-annunciati “incentivi”, vista la “contestuale” uscita di modelli Stellantis.. sono d’accordo;magari ci saranno ulteriori sviluppi se cambia fortemente la composizione in Europa (prevarranno gli “scontenti” conservatori o gli “impauriti “riformatori “green” ?).
        Certo che la prossima estate si preannuncia già minacciata fortemente dagli attuali e malauguratamente futuri aumenti del costo idrocarburi… quindi alla fine.. l’attuale prezzo del rifornimento kW rischia di essere nuovamente “economico” rispetto al tristo destino dei carburanti …
        Io mi tengo allenato con la bici .. non si sa mai … potrebbe mancare qualche giorno di sole e non riuscire a caricare adeguatamente la mia BEV …

  4. Ma qualcuno pensava che i gestori della rete fossero degli amici genersoi? Sono speculatori, come quelli che vendono il petrolio.

    Fatevene una ragione, alla “pompa” l’auto elettrica deve costare quanto la ice, perché è dimostrato che il cittadino, anche se costretto, può spendere quel denaro.

  5. Domanda da ingenuo. Se il problema per A2A sono i costi del roaming, perché non offrono un abbonamento (che in realtà è un credito prepagato a scadenza) solo per le proprie colonnine (o A2A + free2x)? In Lombardia A2A è molto diffusa, questa offerta potrebbe essere molto interessante per molta gente. In Svizzera tutte le compagnie che conosco offrono abbonamenti con prezzi validi per le proprie colonnine (alcune hanno anche un ribasso sul roaming). Qualcosa non mi torna sulle loro spiegazioni. Davvero non ci hanno pensato a proporre qualcosa del genere?
    Io sono dell’idea che la compagnia debba offrire il roaming, ma non per forza allo stesso prezzo che applica alle proprie colonnine. Il roaming lo usi per le “emergenze” o diciamo saltuariamente.

    • Anche io ho pensato la stessa cosa, A2A ha ormai una propria infrastruttura di ricarica molto diffusa e capillare, soprattutto a Bergamo, Brescia e Milano, la scusa del roaming non regge o quanto meno potevano mantenere i prezzi sulle loro colonnine e sulle freetox in autostrada, poi fai accordi di roaming separati per Enel e Be Charge …

  6. Spendo molto meno con una ibrida, ne riparleremo, anche perché la tecnologia attuale delle bev è tragicomica. Cinque quintali di batterie per un Milano Firenze, altro che green.

    • Sei riuscito a catturare il cobra che ti girava libero in giardino?

      500 kg di batterie per OGNI Milano-Firenze, finché non cambi auto.

      Quintale abolito da anni.

    • “Cinque quintali di batterie per un Milano Firenze, altro che green.”

      Guardi che dopo si ricaricano e si riusano, sa? Mica si buttano via!

      • Il passaggio della ricarica gli mancava mai dare per scontato niente anche se sembra banale per lui batterie usa e getta

    • Se l’energia viene da fonti rinnovabili, è sempre più green di una ibrida anche se le batterie pesassero 5 tonnellate.

    • Caro Carlo sei confuso io ho sia la full hibrid che la bev e uso nel 99 % la bev ,la tecnologia delle bev è fantastica , buona parte delle problematiche non sono proprie delle auto,ma sono quelle create da noi ,le auto vanno benissimo

    • pensa che scemo:
      ho telefonato a mia sorella che baita a 100 metri,
      e ho usato una batteria da 150 grammi.
      per 100 metri.

      davvero, la tecnologia dell’elettrico e delle batterie è tragicomica

  7. Mi pare corretto. Il mercato era drogato da incentivi statali (anche soldi miei) ora se veramente si vuole la transizione ecologica, bisogna pagarla!

    • Restituisca i 25 miliardi annui che negli ultimi venti anni sono stati erogati a favore delle fonti fossili, prima. Concorda?
      In fondo basta aumentare di 1,30 centesimi al litro il prezzo della benzina/gasolio per i prossimi 20 anni per andare in pari. Nel frattempo togliamo pure gli incentivi all’elettrico, come è giusto che sia, in modo da pareggiare assolutamente le condizioni.
      (se le sembra che le cifre siano sparate, sappia che ogni anno sono circa 25 miliardi tra detrazioni, defiscalizzazioni e incentivi puri che ricevono i combustibili fossili a fronte di un consumo di carburante per autotrazione pari a circa 39 miliardi di litri, ecco da dove saltano fuori i 65 centesimi di aumento che avrebbe il prezzo senza gli incentivi e altri 65 per i prossimi 20 anni per tornare in pari con quanto erogato fino ad ora).

      • Le cifre da lei citate sono corrette, occorre vedere però quanto pil hanno generato, ovvero quanto quelle spese ci hanno consentito di avere una economia relativamente florida.
        Scoprirà che la spesa è irrilevante rispetto al beneficio.
        A meno che non si creda alla panzana della lobby dei cattivi petrolieri che ci spillano soldi senza darci in cambio nulla

        • anche al netto delle accise, che comuqnue sono una patita di giro, sono decine di miliardi ogni anno che vanno ad accumularsi all’estero e impoveriscono sia il bilancio statale che le tasche degli automobilisti, non è difficle come concetto.. poi può girarla come vuole ma questo resta

          in questo calcolo di florido ci sono al limite solo le tasche delle raffinerie.. magari lavora per la filiera oil e e trae un bello stipendio per argomentare cosi male sul tema?

          • E dunque lo sviluppo della mobilità privata, in tutto il mondo, ha generato ricchezza solo al settore oil.
            Ok va bene, ha sicuramente ragione lei.
            Mi tolga una curiosità: lei nella vita di che cosa si occupa?

          • Franco=Luca=Carlo=Marco=Alex=etc

            in passato ha genrato riccehezza, per alcuni, e con esternalità enormi; oggi c’è di meglio della filiera oil; il paese che non cambia resta indietro alle altre economie, lo sa anche lei

            ho postato poche righe più sotto dei dati economici più precisi.. anche al netto delle accise ci smeniamo decine di miliardi all’anno

          • Quelli non sono dei dati economici, sono delle cifre trovate su Google.
            I dati economici devo sempre comprendere la spesa e ciò che la spesa ha generato per l’appunto in termini economici e possibilmente una analisi dei risultati.
            Vede il punto è che la seconda, e fondamentale, parte non la si trova “googolando”.

        • Ma come, i soldi del 110 non hanno generato PIL e indotto e i sussidi ai carburanti fossili invece…?

      • Non so da dove tragga le sue cifre, se anche sono veritiere non sono certo andate a beneficio degli automobilisti. Le ricordo che su un prezzo alla pompa di un litri di benzina pari a 1,85 euro (quanto pagato oggi ad una pompa self-service) circa 1,05 euro sono tasse ed accise. Del resto nel 2022 le imposte sui carburanti hanno fruttato all’erario italiano circa 32 miliardi di euro, pur con la parziale defiscalizzazione del governo Draghi: come la mettiamo?

        • buongiorno, i dati in exel li può scaricare dal sito Unichem, registrandosi, oppure li trova approssimati googlando

          – nel 2019, in euro attualizzati 2023, lo Stato ha incassato dai carburanti 28,5 miliardi + 14,5 di accise – totale 43 miliardi

          – lo Stato ha restituito 23 miliardi in sussidi alla filiera carburanti ( altri 20 miliardi sono andati alla filiera del metano da riscaldamento / industria, e si arriva ogni anno a 40-45 miliardi di sussidi ai fossili)

          – lo Stato incamera netti (28,5 + 14,5 – 23 sussidi) = 20 miliardi

          – l’automobilista però ha pagato all’anno circa 70-80 miliardi in carnburanti, cioè i fornitori + le accise e iva

          ..ogni anno “evaporano” 50-60 miliardi.. e non abbiamo conteggiato i danni in Salute

          usando le BEV, alimentate dal mix elettrico, hai un costo infimo in confronto..diciamo 20 miliardi in metano e nuove installazioni di rinnovabili ogni anno (che poi restano, con circolo virtuoso)

          ogni anno avremmo 30-40 miliardi in più da spartire tra gli automobilisti ( abbassando il costo al km ) e maggiori introiti per far fuznionare il bilancio dello Stato (es. tramite le accise e iva sui kwh, che già ci sono, non servirebbe aumentarle più di tanto)

          da farci un pensierino visto che il bilancio statale sappiamo è in perdita per gli interessi da debito pubblico, e si sta tagliando su isntruzione e sanità

        • Sono sussidi a favore dei carburanti fossili per trasporto, se fosse come dice lei sarebbe pure peggio: significherebbe che se li sono tenuti le raffinerie e le compagnie petrolifere e lei come italiano ha rinunciato ogni anno a oltre 400€ di sue tasse per non averle indietro come automobilista…

      • Ciao Guido, però c’è da dire che quei soldi di fatto arrivano direttamente dalle accise che sono il 60% del costo del carburante, e che devono restituirle tutti i cittadini che ne hanno usufruito, cioè tutti inclusi i possessori di elettriche. Perché chiariamoci, gli idrocarburi sono usati da tutti e chi ha l’auto elettrica, magari continua a usare gli idrocarburi per altri scopi in modo diretto o indiretto (ad esmepio attraverso l’elettricità stessa).
        Non è che adesso chi ha l’auto elettrica da un paio di anni, cancella i magari i 20 precedenti in cui ha guidato un diesel…

        • Rispondo a te: ovvio che è una provocazione, la restituzione.
          Non lo è quella di cessare ogni forma di sussidio: aumenterebbe il prezzo di 65 centesimi.

        • Dimenticavo: sono soldi per fossili uso TRASPORTO, non c’entra la produzione di elettricità coi fossili, altra voce di spesa.

      • Quelli che non la vogliono, contano di scappare con la cassa prima.

        Noi resteremo giusto con il becco asciutto.

    • Concordo, anche a me pare corretto, come mi pare corretto che un litro di benzina o gasolio debbano costare 2,5/3 € minimo, in quanto è dagli anni 80/90 che con i miei soldi hanno incentivato l’acquisto delle auto termiche altamente inquinanti. Quindi giusto, la transizione ecologica bisogna pagarla!

      • In che senso? che cosa c’entra il fatto che ci sia stato in passato un incentivo con l’acquisto futuro del bene?

        Quindi poiché c’è qualcuno che ha usufruito del 110%, allora i prezzi delle case da oggi devono raddoppiare? Oppure chi non ha pagato il bollo e le strisce blu da oggi paga a doppio per recuperare il passato?

        io la metterei su un piano diverso, chi vuole un bene deve pagarlo per intero, senza che lo stato dia soldi.

  8. Io e altri elettrici ci siamo consultati e abbiamo subito attivato BEAGLEPLUG TURBO EXTENDED DA 250 kWh utilizzabili in 2 MESI.

    Abbiamo la sensazione che anche BeaglePlug possa togliere le offerte da un momento all’altro, e con i 2 mesi possiamo finire il plafond di A2a e utilizzare Becharge appena scaduto a2a!!!

  9. Disdetto il contratto 5 minuti dopo.. preferisco pagare di più pagando i kw che consumo piuttosto che pagare pochissimo meno per un pacchetto di kW che non so se riesco a consumare.
    La cosa positiva è che non dovrò più usare la loro App, era davvero indecente..
    P.s. le colonnine della compagnia energetica della citta molte volte fanno prezzi convenienti, in Torino la Iren è a 0.59 al kW (colonnine da 22kw).

  10. Va bene, anche A2a molla gli utenti ad altro kilometraggio. Vorrá dire che tornerò al benzina perché non ha alcun senso per chi viaggia in autostrada come me ogni giorno facendo 4mila km al mese avere i difetti del elettrico ( autonomia) e costi superiori per km alle vetture diesel o benzina
    É una scelta politica, sappiatelo. Strangolare l elettrico facendo fare cartello alle aziende controllate dallo Stato ( eni e enel) nel silenzio anzi nella complicità delle autorithy . Va bene, questo Paese se lo merita.

      • in realtà mollando il petrolio ache al netto delel accise si risparmiarebbero decine di miliardi all’anno solo per l’autotrazione.. sarebbe un risparmio

        qui c’è un problema diverso, di concorrenza quasi bloccata sulle colonnine

  11. Infatti, finisco i kWh dell’abbonamento e disdico il contratto, che per di più esclude la fast+ e le ultra. Quindi utilità di A2A, pari a zero. Per il viaggio in Puglia di questa estate, andrò sul Becharge, che dopo i primi 58 kWh, breakeven per ammortizzare i 19,9€ di spesa fissa, mi permetterà di caricare dovunque, fast+ ed ultra incluse, ad un massimo di 57 cent, che con 2600 km da percorrere andrà bene.
    Mollare l’elettrico per l’aumento (del tutto ingiustificato, ormai) da parte degli operatori, mi pare eccessivo, visto che la maggior parte delle ricariche la faccio a casa aggratis, ma organizzare un viaggio diventa sempre più difficile.
    Speriamo che il governo anti elettrico e le sue direttive, tramontino in fretta, anche se temo non sarà così…

  12. Pessima notizia comunque la si guardi.

    Se fino ad oggi, di fronte ad argomentazioni di solo portafoglio, potevamo almeno parlare di total cost ownership, ormai anche questa argomentazione possiamo restringerla unicamente a chi ha una casa con box di proprietà e cablabile (difficile e sfiancante in condominio): tra rete pubblica disomogenea, messa a casaccio e pure costosa, ormai andare a elettricità costa praticamente come andare a benzina se si ricarica in pubblico.
    E al netto della questione manutentiva, bollo etc., è difficile recuperare il gap economico rispetto all’acquisto iniziale di un benzina.

    Io resterò utente elettrico per le tante questioni legate al piacere di guida e anche alla scelta “ecologica” sottesa. Ma il mercato di massa non si conquista così.

    Concordo con chi dice che gli enti regolatori dovrebbero porre un tetto, come fu fatto con l’equo canone a suo tempo o con lo stesso mercato tutelato di gas e energia dall’altro, ma si dovrebbe anche incentivare la ricarica domestica semplificando le installazioni. Tutte questioni normative, senza che si debba investire un centesimo.

    Infine: le stesse case automobilistiche dovrebbero prendere esempio da Tesla. Volkswagen oggi propone un abbonamento a 14,99 euro al mese con ricarica a prezzi appena ragionevoli (0,50 a kwh) solo su partner selezionati, cioè Ionity ed Ewiwa…peccato che la rete sia poco diffusa, e peccato che quei 14,99 siano una presa per i fondelli. E siamo a casa “sua”, in Europa. Se non aiuta il sistema a crescere, aiuterà ben poco anche le sue auto a essere vendute.

    • Sinceramente non vedo come giustificherebbero un tetto per chi compra un’auto costosa e non paga il bollo né i dazi sul carburante e il nulla per un poveraccio che al massimo può comprare un’auto usata che ha dieci anni di vita… Ci sarebbe la rivoluzione!

  13. Sto seriamente pensando di mollare l’elettrico, di pagare per la transizione energetica in un paese che non ha evidentemente interesse a farlo se non scaricando sugli utilizzatori, anche no.
    Un bel dieselone da utilizzare nei viaggi lunghi e sono a posto per anni.

    • Ma no Alex, proprio per i viaggi lunghi ci sono i Supercharger, meglio se possessori di Tesla, che hanno da sempre un prezzo altamente competitivo. Oppure con Repower Recharge Around senza abbonamento si ha un costo alle colonnine ultra fast comunque più conveniente dei combustibili fossili, i quali in autostrada hanno ampiamente superato i 2 €/l. Non mollare, ne vale comunque la pena.

    • caro “guidatore di bev che vuoi tornare al diselone”, la transizione energetica in sè non sarebbe costosa.. il kwh di suo costa poco rispetto ai carburanti

      questo sembra piuttosto uno sgambetto sui prezzi delle colonnine fatto questa estate dalle società partecipate del governo

    • Tu non vuoi pagare per la transizione energetica del paese, mentre tutti quelli che non hanno un auto elettrica sono stati costretti a pagare con gli incentivi prelevati dalle tasse per chi si è acquistato un auto a batterie…come la mettiamo?

        • Non sono io che mi lamento “piagniucolando” dei rincari di A2A, anzi, se guardi nei commenti ce ne sono tanti. Aspetta ancora poco ed arriva anche il bollo e qualche forma di accisa per chi ricarica a casa o dal fotovoltaico, poi vediamo chi piagnucola

  14. Ma quelli del TCO, che mi prendevano in giro quando dicevo che non si potevano prevedere i prezzi futuri?

  15. Purtroppo questa ultima notizia da il colpo di grazia ad un settore già morente… non c’e’ la volontà politica di incentivare la mobilità elettrica.

    • Be’ il gonzo italico mica lo prendi con i ragionamenti.

      Devi sventolargli sotto il naso soldi contanti, condoni, sanatorie, chiusure di occhi, “paci fiscali”, aumma aumma etc.

      All’opposto, se vuoi che NON faccia qualcosa, non servono leggi o regolamenti, pattuglie, mitragliette e carriarmati etc. Basta che quella cosa costi più di quello che vuoi che il gonzo si ingolli. Il gioco è fatto e i tuoi amici che vendono quella cosa saranno più che contenti di ricompensarti.

      Anzi, osserva come il gonzo ti viene incontro, anche se ammazza i figli o si indebita a sua insaputa, o se rovina il territorio in cui vive.

  16. Qualche alternativa per le HPC, come scritto da qualcun altro, c’è. Per il resto, se i due player più grossi decidono di alzare i prezzi degli abbonamenti (scelta politica?), chi ha accordi di interoperabilità non può fare altro che adeguarsi. Per quanto mi riguarda, finché prezzi e comunicazione dei gestori saranno tarati su questi livelli, non mi vedranno più. Mi spiace molto per chi può caricare esclusivamente su strada che non ha più alternative a budget, è un male per tutta la mobilità elettrica, soprattutto per chi acquista veicoli che non possono appoggiarsi nativamente alla rete Supercharger. Per il resto a partire dal mese corrente, invito chi può a sottoscrivere l’innovativo abbonamento BeCheekletta. È ecologico, salutare e costa anche poco, fortunatamente dovrebbe arrivare il bel tempo…

  17. CAMBIARE SUBITO FORNITORE !

    cercarne un altro… anche se non sarà veramente conveniente … l’importante è provocare una fuga di clienti… così magari la prossima volta ci pensano .. e ci ripensano.. (la speranza è l’ultima a morire…)

  18. Se davvero si volesse promuovere la mobilità elettrica, lo stato dovrebbe imporre una tariffa a consumo conveniente, permettendo poi alle compagnie di proporre abbonamenti migliori.

    • peccato che qui sia proprio … lo Stato a creare le peggiori condizioni …
      ci appelliamo all’Europa ?

      il 9 giugno andremo ad elezioni europee … “Mala tempora currunt sed peiora parantur” …

  19. Per conto mio hanno perso un cliente luce-gas. Avevo scelto a2a come fornitore per casa proprio per via delle offerte sulla ricarica. Cambierò di nuovo, nessun problema. Con l questione non di poco conto che con l’abbonamento di fatto le colonnine autostradali non siano più usufruibili a costi umani, torneremo alle vecchie abitudini. Solo supercharger e ricarica casalinga.

  20. https://www.venditanoleggiogeneratori.it/quanto-consuma-un-gruppo-elettrogeno-i-litri-ora-per-generatori-diesel-gas-benzina-da-5kw-10kw-15kw-20kw-40kw-50kw-60kw-80kw-e-100kw/#Tabella_dei_consumi_per_gruppi_elettrogeni_a_gas_da_30_kVA_24kW

    PRAMAC GGW 35 LPG. Al 100% della potenza eroga 25,6 kW in un’ora, consumando 4,8 litri. Considerando che 1 litro di gpl costa 0,75 € la spesa per 25,6 kW è pari a 3,6 €, ovvero 0,14 € / kWh tutto incluso. Col diesel a 1,8 €/l non conviene, il Pramac GDW 35P FNE porterebbe il costo di 1 kWh a 0,525 €, insomma meglio il gpl.

    Aldilà della provocazione è pazzesco che in Italia ricaricare dalla rete costa oltre 4 volte quanto costa ricaricare bruciando gpl in un generatore … il dato è questo …

    • 1- sogno in grande:

      .. chi avesse già un capannone con dei parcheggi, forse c’è margine per fare un business plant con tempi di rientro decenti per tappezzare di pannelli FT tetto e parcheggio, e mettere dei punti di ricarica a 0,4e..

      il progetto dovrebbe stare in piedi anche se tra un po’, a incentivi ed elezioni terminate, le grosse reti di ricarica tornassero a limare un po’ i prezzi (appunto verso 0,5 o 0,4)

      2 – realizzazione in piccolo:

      ..chi ha una wall box in cortile/garage, e non la sfrutta tutti i giorni/tutto il giorno, potrebbe condividerla con 1 o 2 vicini cun cui va daccordo, che non hanno punti di ricarica ma vorrebbero prendere una BEV? facendosi anche compensare il disturbo con un differenziale sul suo prezzo del kwh di rete?

      ..vuoi scrivere tu un software/app shareware per conteggiare i kwh di utenti diversi sullo stesso punto di ricarica privato?

      ovviamente solo a scopo di ricerca.. non per usarlo davvero.. nooo 🙂

      • non dico di copiare leggi francesi (sarebbe troppo bello!) .. ma la prima catena di supermercati che in tutta Italia copre molti posti auto in FV e mette decine e decine di colonnine e consente ricarica al PUN in cambio di spesa … ora come ora potrebbe avere grande successo …

        ( 1 caso di parcheggio con tante wb già trattato da Vaielettrico .. scorso anno .. )

  21. Sembra che sia passata un’era geologica da quando ho comprato la mia model 3, all’epoca (leggi: 12 mesi fa) stavo ancora in città e ricaricavo ad una becharge sotto casa, avevo l’abbonamento da 500 kWh. Impensabile fare una cosa del genere adesso con questi prezzi, per fortuna che ora posso ricaricare in garage. Siamo ormai in una situazione fortemente polarizzata: costi bassi e grande comodità se si può ricaricare a casa, ma se non si ha quella possibilità, in questo momento storico, nel nostro paese, un veicolo elettrico non si può davvero più prendere in considerazione, prima almeno si poteva “barattare” la scomodità della ricarica pubblica con costi dell’energia più bassi rispetto al termico, ma adesso siamo nella situazione in cui si spenderebbe di più che con un veicolo a benzina. Spiace dover ammetterlo, ma è così.

    • Purtroppo è vero, si sta creando una netta separazione tra chi ha la fortuna di poter ricaricare a casa e chi invece può farlo solo alle colonnine; in questo modo si accentuano i privilegi ed i vantaggi sui primi e i disagi ed i costi sui secondi.
      Ditemi se vi sembra una cosa normale per un paese “democratico”…

    • Sulle ricariche pubbliche resta Tesla SuperCharger con prezzi sensati, il resto è diventato improponibile, tra l’altro senza senso visto il calo del costo energia all’ingrosso, tornato ai tempi pre-Ucraina… serve intervento dell’antitrust e in tempi rapidi per ristabilire un po’ di ordine in questo far west dei prezzi che si è formato.

    • Dopo aver inseguito gli abbonamenti più economici dei nostri fornitori Italiani io sono passato ad uno presente nella CE, il mercato è libero e se tutti abbandonassero gli Italiani il prezzo calerebbe.

  22. Altro che arrendersi, al contrario, si passa all’attacco. Cancello subito l’account a2a come fatto con le altre due compagnie al soldo di questo governicchio. Di alternative ce ne sono ancora, vedi vari commenti. Arrendersi mai, per sostenere la mobilità elettrica e la transizione ecologica

  23. Ormai carico solo a casa fin dalla caporetto di becharge. Farò l’abbonamento tesla supercharger in futuro. Gli altri devono fallire.

  24. Evidentemente gli utilizzatori di BEV, non hanno la benché minima idea di quanto costi la elettrificazione delle colonnine e i costi fissi, dovuti alle perdite nel ferro nei trasformatori elettrici, sempre presenti, anche a vuoto. Ed è giusto che questo oneri, onerosissimi, li paghi chi sfrutta il servizio, e non il 96% degli altri cittadini. È semplice democrazia.

    • L’elettrificazione delle colonnine l’ha pagata in gran parte l’UE, non i due gestori di proprietà dello stato, che stanno curando gli enormi interessi esclusivi dei rispettivi manager e dei politici dei due partiti di governo, contro lo sviluppo del paese e contro il futuro dei cittadini. C’è poco da eccitarsi ed entusiasmarsi

      • Cosa avrebbe pagato la U.E ????? ricordati che il PNRR è solo un prestito che va restituito, nessuno regala i soldi

    • C’è questo particolare però, che Tesla invece eroga a 46cent a KWh fino a 250KW, mica 22KWAC. 150/250KW… chissà dove lo prendono il ferro dei condensatori loro.

      E parliamo di Italia, in Francia, non vorrei dire una sciocchezza eroga a 26cent in Germania a 39cent… sto ferro ha prezzi diversi in paesi diversi.

      Ad occhio la qualcosa non torna nel SUO discorso.

    • Tranquillo Fabrizio:
      L’autorità dell’Energia misura costantemente le perdite (dei cavi, trasformatori, interruttori, contatori, etc) del sistema elettrico italiano fino alla bassa tensione; Per questo triennio valgono in media 10,1% e tutti gli utilizzatori le pagano in bolletta!

    • …. questa dove l’ha letta? Il problema è stato risolto poco dopo il 1830 con l’invenzione del relais…
      Ritenti.

    • È tutto molto più semplice di quanto si pensa, si chiamano mercato e speculazione ed esistono da una vita.
      Noi non siamo la Francia e quella voce “oneri generali” è quanto di più etereo ed indefinito che ci possa essere.
      Io l’ho sempre affermato ma in tanti dicevano che non c’era problema, possiamo andare tutti in elettrico, di corrente ne abbiamo in abbondanza! Evidentemente non è così e all’aumentare della richiesta di fonti di ricarica il business è stato rivisto per gestire i costi.
      Nel 2023 i consumi in Italia sono stati di 306 MldKwh solo il 34% coperto da rinnovabili e di queste rinnovabili il 66% circa da idroelettrico ed eolico.
      Questo non lo dice Remo ma Terna!
      Quindi prima di buttarsi in avanti e dire che viaggiare tutti in elettrico non avrà costi o quanto meno saranno bassi bisogna che le rinnovabili siano il 70% della produzione.
      Ma oltre che a produrre devi anche risparmiare, quindi, al di là delle semplici ricariche per le BEV, c’è tutto un piano nazionale che va attuato per mantenere bassi i prezzi delle ricariche e che non può essere fatto in breve tempo.
      Inutile i paragoni con la Francia, ad oggi in Italia circolano, credo, poco meno di 230.000 Bev e sono già arrivati gli aumenti; figuriamoci se i numeri fossero stati 4 o 5 volte superiori, con le attuali infrastrutture le ricariche sarebbero costate chissà quanto.

      • Buongiorno Remo..si certo più rinnovabili mettiamo e meglio sarà, ma il collo di bottiglia che dovrà sciogliersi in qualche modo, è il controllo sulla concorrenza nelle reti delle colonnine.. il collo di bottiglia è sul punto finale della filiera

        sul kwh domestico il problema non c’è.. e già il prezzo domestico contiene i 9 cent di costo di produzione, più gli oneri di rete nazionale, poi tasse e iva, costi servizio e contatore/ ultimo miglio, e ricarichi commerciali

        PS: le rinnovabili nel mix italiano sono di più rispetto ai dati del 2022, in cui ci sono state varie anomalie..

        i dati ufficiali del mix del 2023 non ci sono ancora, ma sembra che le rinnovabili siano 44% sulla quota produzione nazionale.. poi vanno aggiunte le importazioni, dalla svizzera (idroelettrico) e dalla francia.. si abbassa un po’ la quota del metano nel mix

    • Paradossalmente i grossi trasformatori, come quelli MT/BT, raggiungono rendimenti molto elevata fino al 99%. È la macchine elettrica più efficiente, anche migliore di convertitori in elettronica di potenza.

      • .. infatti..i trasformatori di rete, specie quelli voluminosi AT e MT, sono ad altissima efficenza.. e poi nella rete per mantenere il bilanciamento e la frequenza, viene immessa la quantità di elettricità che viene prelevata dai carichi utilizzatori presenti in quel momento.. ne più ne meno..

  25. E’ una vergogna! Se non interviene il governo o qualche ente deputato, come viene fatto per la benzina, questa storia si protrarrà per lungo tempo.

    • Forse non te ne sei accorto ma il governo è intervenuto eccome sulla questione ecco perché ci ritroviamo in queste condizioni!

  26. Vabbe ma non serve farne una tragedia.
    C’è ancora BeaglePlug che fa abbonamenti da 250 kWh a 120 euro
    Oppure con Wroom paghi a consumo 0.44 sulle Enel x
    Oppure Repower paghi 0.60 senza abbonamento.
    Insomma le alternative ci sono, basta cercare

    • Repower purtroppo non funziona quasi mai, Wroom solo su Enel X, e i pacchetti Beagle Plug sono comunque più cari di quanto era A2A o fino a poco tempo fa tutti gli altri abbonamenti..

    • Ottimi consigli Luca, a questo serve questa comunità. Aggiungo solo che Repower Charge Around è a 0,60 anche alle ultra fast senza sottoscrivere alcun abbonamento, non male. E ricordo anch’io che ormai il costo di gran lunga più conveniente è quello dei Supercharger, ultra fast senza abbonamento e senza app di ricarica (per i possessori naturalmente), grazie zio Elon

  27. Se la benzina domani costasse 4 € in città è 6 € in autostrada scoppierebbe una rivoluzione.

    L’ARERA non ha niente da dire su questo furto?

    Costa meno farsi la propria colonnina personale dove fa più comodo, istallare un contatore costa circa 500 €, con il PUN che è in discesa da mesi, si recupera la spesa in pochi mesi.

    • Arera su questa cosa non può far nulla, non c’entra nulla, e nemmeno il governo in carica, che se anche dicesse qualcosa lo farebbe solo per propaganda politica elettorale.
      Oltrettutto da luglio purtroppo non esisterà più in assoluto il mercato tutelato, che sicuramente faceva da freno alla speculazione sui prezzi da parte dei venditori e fornitori privati, figuriamoci cosa potrà pure succedere a livello domestico, ovvero per le tariffe elettriche domestiche. Personalmente temo molto questa cosa, temo sia una nuova speculazione dei prezzi sul mercato all’ingrosso quindi a livello europeo, sia una speculazione interna in Italia, dove i trust, ‘i cartelli’ tra i venditori e fornitori sono all’ordine del giorno. Vedi carburanti, vedi telefonia, vedi assicurazioni, alimentari, sanità, ecc. ecc.
      Soltanti chi avrà i fotovoltaici, magari almeno 5Kwh di potenza, riuscirà a salvarsi da questo.
      A prescindere, se già partono però con queste tariffe alte, non fanno altro che bloccare in partenza il settore auto elettrica. Non capisco in questo caso la loro strategia di marketing e di profitto. L’unica cosa che mi salta in mente, è che queste aziende (startup) che installano queste colonnine, hanno come intento principale quello di prendersi i finanziamenti a fondo perduto o dal Comune, o dalla Regione, o dallo Stato o dalla UE, e poi ti saluto…

    • Semmai l’AGCM – Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato potrebbe intervenire in merito. Finora questi componenti di questa authority sono intervenuti su cose paradossalmente non denunciate prettamente dagli utenti finali, su cose denunciate invece dagli utenti finali (comprese le associazioni) raramente ho visto qualcosa di concreto.

      • Ah, pensavo non servisse a nulla, come tutte le altre finte autorità di qualcosa che si muovono solo dopo che gli amici degli amici sono scappati.

        Se la Standard Oil fosse stata italiana, sarebbe ancora qui.

  28. Come ho detto tempo fa, per ora in Italia le BEV hanno senso caricate a casa. A sto punto inutile spendere soldi per una MG4 ER, prenderò o l Standard, o la eC3 o la Spring.

    Come seconde macchine sono ottime e terrò il diesel per i viaggi più lunghi. Così la BEV starà in 15KWhX 100 Km comprese perdite e la HDi fra i 20 ed i 22 Km/l.
    E vissero tutti felici e contenti nel loro ambito di utilizzo teorico migliore.

  29. E così si ritorna ancora una volta ai Supercharger Tesla. Non c’è niente da fare…nessuno riesce a tenere il passo .

      • Ma è vero il contrario… Polestar Charge include i Supercharger.
        Qualcosa mi dice che non rimarrà un caso isolato.

        • Non mi risulta che qualcuno paghi le tariffe praticate da Tesla sul proprio circuito per poi caricare a Free to X, Ewiva, Ionity, Be Charge. Viceversa A2A, con i suoi abbonamenti mensili Extra Large, incassava 0,38 euro a kWh, pagando ben di più il roaming con altri operatori. Tieni presente che i clienti A2A residenti fuori dalla Lombardia utilizzano prevalentemente colonnine di operatori terzi.

  30. Come immaginabile, chi “controlla” il prezzo del roaming (e sappiamo tutti che circa il 60% delle colonnine installate sul territorio nazionale è di proprietà di soli due operatori a controllo statale…) controlla di fatto la competitività degli altri operatori, potendo imporre canoni di roaming fuori da ogni logica e volti a limitare la concorrenza.
    È una cosa pensabile di promuovere l’interessamento da parte del Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinchè verifichi se le condizioni a cui quei due operatori concedono il roaming agli altri operatori siano lesive della libera concorrenza?
    Ho il sito dell’AGCM aperto sotto, e mi prude tanto, ma tanto il mouse…

    • Assolutamente si! Qui deve intervenire l’antitrust come fatto a suo tempo sui cellulari… e magari senza aspettare che i polli vengano spennati per benino prima di agire.
      E non vengano a parlare di costi di investimenti… quelli li hanno già fatti da un pezzo e per di più con soldi europei, qui è solo interesse di lucro… fan cartello e basta.

  31. Usiamo tutti l’app TariffEv, nessun abbonamento e la certezza di caricare sempre al prezzo più basso sulla colonnina che stiamo usando. Personalmente ritengo l’app nominata molto più utile di tante altre. Aiutiamoli a non mollare, ci stanno aiutando un sacco!!

  32. Intervenga l’Europa. Non è possibile che nessuno faccia nulla. Cosa succederà quando si elettrificherà tutto, abitazioni, industrie, trasporti? L’Europa legifera, l’Europa vigili e punisca.

    • Se la UE fosse federale e l’energia una competenza federale, vedresti come interverrebbe. Ma FdI e Lega hanno detto che l’energia, l’economia, la difesa e tanto altro che interessa ai loro amici è “cosa nostra” e non se ne parla proprio di unione federale, tanto Vlad non ci invade, perché è amico del Governo…

      • Per favore, lasciamo stare l’UE, che quando interviene combina solo guai. Siamo in Italia, questo sono problemi italiani e dobbiamo risolverli per conto nostro.

  33. E’ ormai da un bel po’ che mi dichiaro contrario al roaming che è con tutta evidenza diventato la scusa perfetta per evitarsi la concorrenza.
    Prezzi ben allineati in alto con pochissime variazioni.

    App cancellata.

  34. mah… non capisco. se tutti andassero ai SuC che hanno tariffe molto competitive, tutti sarebbero costretti ad abbassare i prezzi. Vedo tanta gente caricare alle colonnine di altri operatori anche nelle vicinanze dei SuC. Posso eventualmente suggerire di usare l’app di Repower (Recharge around) che offre tariffe a consumo in roaming di 0,60 €/Kw anche su BeCharge e EnelX, anche quando gli stessi operatori originali offrono la ricarica a 0,89 €/Kw.

    • I Supercharger sono tutto fuorché capillari. Capisco che siano in posizione strategica per i lunghi viaggi, ma diversamente non ci si può fare affidamento. Troppo pochi e distanziati

    • I Supercharger sono pensati per Tesla e relative autonomie. Io con Mokka-e in autostrada non sempre arrivo al Supercharger successivo. Per il resto in caso di trasferte fuori porta hanno sempre la priorità

    • Be Charge (Plenitude Eni) ed EnelX (del dopo Starace) avendo la maggioranza delle stazioni di ricarica in Italia stanno facendo gli interessi dell’attuale governo e cioè rallentare il più possibile la diffusione delle auto elettriche.
      Anche la mossa di annuncia&ritarda gli incentivi fa parte di questo piano.

      A questi prezzi purtroppo viaggiare in elettrico non conviene più, senza poi aggiungere qualche scomodità in più e tempi di viaggio più lunghi.

      Discorso a parte per l’utilizzo quotidiano con ricarica casalinga o in azienda.

  35. La manutenzione (e l’allocazione) di migliaia di colonnine di ricarica ha un costo, qualcuno dovrà pur pagarlo. Se ci fossero molti utilizzatori probabilmente questi costi sarebbero divisi (però attenzione perché probabilmente ce ne vorrebbero milioni se tutti avessero una elettrica… E pure in quel caso: chi paga?) tra più utenti e sarebbero più bassi ma con il 4% delle vendite (quindi sul parco circolante molto molto meno) tutti quei costi ricadono su pochi che se non hanno la presa a casa beccano salassi non indifferenti.

    • sta cosa conferma ancora di più che le EV van bene solo per girare attorno casa o fare casa lavoro, se non vuoi essere spellato vivo dovrai caricare sempre nella tua abitazione per chi può

    • Per l’allocazione ha pagato in gran parte l’UE. Per la manutenzione, lascia perdere, è scarsa, quasi inesistente. Stanno solo facendo gli interessi dei due partiti al governo, contro lo sviluppo del paese

      • L’Ue ha finanziato solo alcuni vecchi progetti di infrastrutture trans europee. I nuovi fondi del Pnrr devono essere ancora assegnati.

        • il 33% del PNRR è a fondo perduto ma il resto è un finanziamento che dovremmo restituire ( oltre ai “normali contributi europei), nessuno regala i soldi, nemmeno per il green

          • Bravo signor Livio, vedo che si è corretto da solo. La prossima volta consulti wikipedia prima di sparare boiate.

      • Io non penso proprio che seguano la politica, le aziende fanno il loro lavoro che è quello di guadagnare.
        Se ci sono costi ricadono sui clienti e a loro deve restare un guadagno.
        Ad oggi ci sono poche aziende (poca concorrenza) e molti costi (ecco perché poca concorrenza…) quindi va così.
        Non buttiamola sempre in politica!

    • concordo sulla poca concorrenza.. ma per me il governo c’entra eccome

      i due grandi operatori delle ricariche (partecipate statali) in estate hanno alzato così tanto le tariffe da probabilmente arrivare a perdere dei soldi; sembra un temporaneo favore alla politica del governo, sino alle elezioni di giugno:

      spaventare, far credere che la “transizione energetica” sia un costo, che guidare elettrico costerebbe più dei carburanti.. mentre sappiamo da chi ricarica a casa, o nei supercharger, o in latri paesi, che è il contrario, costa meno dei carburanti

      credo che ora gli operatori di ricarica ci stanno perdendo soldi perché:

      – se guardi i dati vendita delle BEV mese per mese del 2023, i rialzi delle colonnine fecero rallentare le vendite, il grafico cambia proprio pendenza, scoraggiando chi non ha un garage per ricaricare a basso prezzo.. questo si aggiunge al casino attuale sugli incentivi annunciati e congelati

      – chi ha già la Bev, se prima con tariffe e abbonamenti a 0,35-0,40-0,45 usava le colonnine volentieri anche per comodità, ora si sforza di usarle solo per necessità, il meno possibile, chi può ricarica solo a casa, lavoro, supercharger

      • Secondo me i grandi operatori alzano il prezzo finché possono, il valore di qualunque cosa è pari a quello che qualcuno (non io, non lei, qualcuno…) è disposto a pagare.
        La logica è alzare il prezzo fino a massimo possibile, massimizzando i guadagni anche a costo di perdere clienti (meglio 10 clienti che pagano 100 che 12 che pagano 80…) che poi è la logica dei marchi premium di automobili applicati ai prezzi di vendita, logica che ha dimostrato come si possa ben guadagnare anche se i prezzi sono alti.
        Siamo un paese che paga il caffé sessanta euro al chilo (si… Questo è il prezzo, nemmeno il più alto a dire il vero, delle capsule che quasi ogni italiano oramai usa con tutto quel che ne consegue anche a livello di inquinamento, altro esempio di quanto freghi poco alla gente la transizione green: meglio produrre e smaltire plastica che perdere due minuti a prepararsi un caffé che pagheresti 20 euro al chilo scegliendo il migliore sul mercato…), vuoi che non ti facciano pagare la corrente il massimo possibile?
        Se si abbasseranno di molto i consumi ci penseranno, finché c’è chi paga, se la godranno.

Rispondi