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Nuovi prezzi Be Charge, I calcoli dei lettori

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Nuovi prezzi Be Charge: com’era prevedibile, trattandosi della seconda rete di ricarica più diffusa, le reazioni sono molte. Con tanto di tabelle di confronto. 

Nuovi prezzi Be Charge: il confronto Excel di Ivan

aumento be charge
“Ieri, fra le varie “MAIL DEL BUONGIORNO”, trovo la comunicazione di BeCharge sui cambiamenti di tariffa. Era chiaro un aumento dei prezzi, ma mi sono soffermato di più sulla scontistica, ‘trasformando’  la loro offerta in numeri comprensibili per capire l’entità dell’aumento. E quale diventa l’offerta adatta a me, con una serie di domande alle quali il fidato EXCEL ha risposto. Le domande: 1) Quando, pagando il Fee mensile, mi avvicino alla tariffa presentata con lo sconto? 2) Quando il Fee mi fa risparmiare rispetto al prezzo non scontato? 3) Quanta energia acquisto con il solo costo del Fee? Risposta. Fino a 80 kWh di consumo mensile non vale la pena attivare nessuno sconto, il prezzo non cambia. Il valore del Fee più alto mi permette di comprare energia per 30 KWh, sufficienti per coprire l’occasione. Ma quel che più lascia l’amaro in bocca è la quantità di KWh necessari per raggiungere il prezzo promozionato con sconto. O avvicinarcisi. Quanti potranno trarre reali vantaggi dalla nuova tariffa? Per fortuna posso rifornire a casa le mie due elettriche, Nissan Leaf 40KWh e Mazda MX-30 36,5kWh. Ivan Munarin

Nuovi prezzi Be Charge: “Aumento medio del 30%”

Aumento Be Charge

“Vi seguo sempre con affetto e vorrei scrivervi in merito all’ennesimo colpo basso sulle tariffe. Dopo Enel X Way, ecco Be Charge che annuncia il nuovo piano tariffario (pay per use al posto degli abbonamenti). Con aumenti che danno un ulteriore ‘batosta’ alla jungla delle tariffe. Ho fatto un calcolo (vedi figura sopra) che compara gli attuali abbonamenti con le nuove tariffe a seconda del numero di KW consumati per mese. Come si può vedere gli aumenti si aggirano dal 10% a oltre il 50%, mediamente siamo al 30% in più. Ad esempio per 100 KWh al mese si passa da 38 euro (abbonamento BE REGULAR) ai 58,90 EUR (BE PREMIUM) con un aumento del 55%! Che cosa ne pensate? Stefano Fratini

“Con questi prezzi la ricarica costa come la benzina”

Aumento Be Charge 2

“In molti hanno già risposto al vostro articolo e su saranno fatti due conti. Io semplicemente con il foglio Excel volevo condividere un simulatore di costi e comparazione tra modelli elettrici e ICE. Come si potrà verificare con questa mossa BeCharge ha equiparato il costo km di una BEV a quello di una ICE. Come dire: vedete, indipendentemente se acquistate carburante o elettricità da noi, il costo a km è identico. Con l’aggravante che una BEV vi costerà di più ad acquistarla. Roberto

La spesa mensile nella comparazione di Eugenio

“Scrivo in relazione alle modifiche tariffarie che Be Charge introdurrà dal prossimo 01/11/2023. vi allego una prima tabella comparativa (ulteriormente elaborabile a piacere) dei costi mensili da sostenere in base ai kWh/mese consumati“. Eugenio Davolio

nuovi prezzi be chargeDopo Enel X Way un aumento anche da Be Charge, che fare?

“Sono un vostro lettore e vi seguo spesso anche sul canale YouTube. Quello che fate è interessante e sopratutto molto utile. Ho ricevuto una mail da Be Charge con la quale mi comunicano che, dal 01.11, le tariffe di ricarica cambieranno, chiaramente in peggio. La tariffa a consumo per la ricarica AC fino a 22kWh passa da 0,60 a 0,65 per kwh e sarà praticamente la più conveniente. Le altre 3 sono una sottospecie di abbonamento. A fronte di un canone mensile  di € 9,90 – €13,90 – € 19,90 verrà  applicato uno sconto del 20% – 30% – 40% sulla tariffa a consumo. Attualmente ho un abbonamento  Be Light50 che con € 20,00 al mese mi consente di caricare 50kWh, ovvero €0,40 a kWh. Da novembre per avere lo sconto più alto e caricando sempre 50 kWh al mese pagherò € 39,40, ovvero € 0,79 per kwh. Dopo Enel X, anche Be Charge ha deciso di stangare i possessori di auto elettriche e forse,  seguendo la linea del governo, disincentivarne l’acquisto. Abito a Roma, potete suggerirmi un altro operatore?“. Leopoldo Anastasia

nuovi prezzi be chargeNuovi prezzi Be Charge. “Se viaggi molto all’estero…”

“Com’era facile aspettarsi, anche Be Charge  si è mossa. La cosa che mi lascia un po’ perplesso è che tutto il giochino vale in primis per l’italia. E poi che si applica uno sconto al prezzo che può cambiare da colonnina a colonnina, da gestore a gestore. E che tutte le volte devi prima verificare sull’app il prezzo di listino, a cui poi  applicare lo sconto. Nella pratica non so a priori che cosa aspettarmi, se non pianificando l’ipotetico viaggio colonnina per colonnina. Nel mio caso, utilizzatore abbastanza frequente delle ricariche autostradali, passerei da un prezzo di 35 cent/kWh dato dall’abbonamento da 500 kWh a 57 cent/kWh. Partendo da un prezzo di 0,95 e togliendo il 40% di sconto. Penso che la soluzione che adotterò sarà quella di utilizzare quanto messo a disposizione da Skoda. Passato il primo anno, Power Pass con 14,99 euro mese (19,90 quelli richiesti da BeCharge) offre 3 prezzi fissi in tutta Europa. 0,50/kWh (per i partner Ewiva, Ionity, Audi charging plus, Aral Pulse), 0,76 euro/kWh in CC standard, 0,61 euro/kw in AC.  F.Gozzi

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53 COMMENTI

  1. Gli aumenti per chi fa un viaggio in autostrada e usa le comode FreetoX saranno anche del 110% per cui guardiamoci bene dall’usarle senza pensarci.
    L’italia è in regime di Mono/Duopolio , le cugine Enel e ENI sono più attirate dal Gas e dalla vendita di Carburanti Fossili. Di fatto Eni si è comprata Becharge per controllare il mercato e il conseguente sviluppo. Ora con l’aiuto del governo (mai schierato con le EV) possono rallentare l’ascesa dell’elettrico e attuare il piano suicida dell’Italia. Non ci sono soldi e idee per aiutare le aziende trazionali alla conversione e allora si allunga il tempo in cui lo dovranno fare, ma il mondo intorno avanza in maniera diversa e resteremo tagliati fuori dal mercato.
    Il politico però avrà la sua scusa, e per anni potrà dire che l’elettrico ci ha rovinati..

  2. I calcoli bisognerà farli bene quando dovremo mandare DEFINITIVAMENTE a casa i politici che stanno osteggiando lo sviluppo in Italia di una mobilità più sostenibile, quindi meno dannosa per l’ ambiente e meno nociva per tutti noi, dicasi Felpini e la sua compagnia di stolti ubriaconi che hanno dettato gli aumenti insostenibili di enel-x prima e di BeCharge poi, poiché hanno interessi personali da difendere. Adesso tutti con A2A e Tesla Supercharger.

  3. Veloce calcolo, secondo le mie esigenze, da cui si vede chiaramente l’abnorme aumento concepito da BeCharge.

    Old: BE LARGE250
    250kWh
    90€
    0.36€/kWh
    Km = ca. 1’500

    New: BE MEDIUM
    Fee: 13,90
    Sconto: 30%
    AC (0.65) = 0.45€/kWh x 250kWh = 112.50 + 13,90 = 126.40 (+40%)
    DC (0.95) = 0.66€/kWh x 250kWh = 166.25 + 13,90 = 180,15 (+100%)

    Notevole, una vera rapina, non ci sono motivi per un aumento di tale entità.

  4. Se si lascia ai colossi degli idrocarburi la possibilità di determinare il mercato delle ricariche per BEV il risultato non può che essere questo.. lo stesso meccanismo di scontistica proposto da BeCharge, degno del peggior Azzeccagarbugli, la dice lunga… Io mi chiedo, da ignorante, c’è un modo, a livello statale, per sostenere i produttori “Green”, negli investimenti necessari per operare in questo mercato? Che sia lecito e non considerato discriminatorio nei confronti delle Majors nostrane del petrolio?

    • Altra domanda, sempre da ignorante, perché il prezzo al Kwh per uso domestico è 0,25 (0,35 considerato anche il trasporto e l’Iva) e per le ricariche delle EV è tre volte tanto?

      • Oltretutto, e qui chiudo, l’energia per l’uso domestico te la portano a casa, di colonnine c’è ne sono una ogni tot-mila abitanti….

      • Perchè a casa sua le prese o le wallbox se le paga lei. Le colonnine pubbliche le installa, le paga, le gestisce e le manutiene l’operatore che le vende la ricarica.

        • Non mi ha convinto Massimo, portare la corrente a una casa piuttosto che ad una colonnina credo abbia lo stesso costo.. l’installazione della colonnina quanto potrà mai costare all’azienda? Sulla manutenzione, mah… la partita si gioca sull’erogazione media annua di kwh delle colonnine di un operatore rispetto ai consumi domestici di un’abitazione, e qui non credo che le differenze siano tali da giustificare il differenziale di prezzo attuale.

          • E poi come si spiega che il prezzo dell’energia destinata al consumo domestico sta calando mentre quella per le BEV aumenta? Oltretutto man mano che le BEV si diffondono le colonnine lavorano di più e i tempi di ammortamento diminuiscono…

          • Ci possono essere diverse ragioni, oltre al costo della colonnina, il costo del contratto per l’energia, il costo per il collegamento alla rete, i costi di manutenzione, i costi di ripristino per incuria e/o atti vandalici, i costi delle colonnine in posti poco frequentati e quindi sottoutilizzate. Non ho idea se i gestori siano tenuti a pagare l’occupazione del suolo pubblico ai Comuni. A casa i costi fissi del contratto per l’energia non si contano se si usa la stessa linea dell’ abitazione (al massimo pochi euro al mese se si opta per l’ aumento di potenza) , stessa cosa per la connessione della wallbox al wifi di casa, bassi costi di manutenzione perché la wallbox è utilizzata solo dai proprietari che tendenzialmente la utilizzano con cura, e non è soggetta a atti vandalici.

          • Non le ho citato dati a capocchia. Se lei crede che portare 3 kW di potenza al contatore di un’ abitazione e portarne 150 in corrente continua a una colonnina Fast, acquistata e installata a spese del gestore, sia la stessa cosa non so che farci

  5. A pensar male si direbbe che c’è un progetto sovra-nazionale per far fallire le BEV! I prezzi sono esageratamente alti non solo in Italia ma anche in altri Paesi. E non mi si venga a dire che le Società che installano colonnine devono rientrare dei loro investimenti…non mi pare che abbiamo pagato la benzina in funzione delle spese per mettere su un distributore, che costa molto di più di una colonnina.

  6. Non capisco proprio come chi guida un’auto elettrica accetti delle tariffe dei genere… Non dico il valore assoluto del costo al kWh, ma l’assoluta incomprensibilità di quanto si paghi!
    È possibile che si debba fare un foglio excel per scoprire il costo? O gli abbonamenti a prezzo fisso mensile, dove fino a dove mese non sai quanto paghi il singolo kWh? Addirittura in una nota catena di supermercati il prezzo era al minuto di ricarica, e chissenefrega dell’energia… non parliamo poi del roaming, dove il prezzo dipende da con che app avvii la ricarica!
    Possibile che per il carburante si pretendano prezzi esposti a carattere cubitale, rigorosamente in €/litro, ora addirittura con il confronto con le medie regionali, e per l’elettrico vale tutto?

  7. L’unica arma in nostro possesso è disdire ogni tipo di abbonamento con Becharge. Io dal mio canto ritornerò al carichino di casa dal primo novembre.
    Boicottiamo Becharge, è l’unico strumento che abbiamo.

  8. Onestamente il trend in Italia rispecchia purtroppo quello in UK. I prezzi delle ricariche pubbliche ridanno un costo per km ben superiore a quello di un buon termico. Chi non ha la possibilita’ di ricaricare privatamente sta venendo tagliato fuori.
    Aggiungo che anche i costi di assicurazione si stanno accanendo sulle elettriche nei mesi recenti, qualcuno avra’ visto gli articoli sul The Guardian.

    • Io, veramente, vedo la mia polizza: 150 euro l’anno in meno della mia precedente auto diesel di pari categoria.

    • Per la Model 3 del 2021 pago 190,56€
      Per una Stonic 1.4 del 2021 pago 187,50€
      Stessa classe di merito e stesso contraente. Una è una macchina da 225 km/h con 239kW da 1650 kg, l’altra una macchina da 172 km/h con 71kW da 1228 kg (peso, velocità e potenza sono parametri che hanno la loro importanza dato che determinano i danni che la macchina può fare agli altri veicoli). Tutto questo accanimento proprio non lo vedo.

  9. Probabilmente sbaglio…. e non sono rappresentativo, ma credo che una percentuale elevatissima di noi, carichi meno del 5% dei kwh che utilizza per la macchina presso le colonnine pubbliche.
    Se l’assunzione sopra è corretta…. bè, allora io dico pazineza… Sbaglio, sono antipopolare? potrebbe essere ma è chiaro che in Italia gli interessi siano diversi. Mi piacerebbe conoscere il costo alla colonnina anche negli altri paesi EU.
    Andiamo per gradi: personalmente consumo circa 3.oookWh annui per la macchina, corrispondenti a circa 20.ooo km. Il 5% di 3.ooo è 150kWh. Mi metto in una situazione poco confortevole, ma potenzialmente non troppo lontana dal vero: i kWh acquistati in casa, mi constano 0.4€; quelli acquistati fuori, 1€. Il totale fa (2.850*0.4) + (150*1) = 1290€ anno per fare i miei 20.ooo km.
    Col gasolio a 2€ ed un consumo medio reale 15km/l, si fa presto a fare il conto: poco più del doppio.
    Il nocciolo della questione è che si è deciso di penalizzare chi non ha il proprio punto di ricarica specie se connesso con l’utenza domestica.
    Infine una domanda semplice. Mi piacerebbe poter pagare al kwh senza tutte ste mirabolanti tariffe. Sarò antipoloare, anche qui, però… le tariffe telefoniche prevedono, di fatto, un canone di utilizzo di un servizio a prestazioni non esattamente detrminate ed il cui margine di contribuzione per ciascun Gb…. è di fatto zero (ok, ci sono dei costi di consumo energetico che cambia… ma non stiamo parlando di valori effettivamente rilevanti). Qui parliamo di elettricità, che fino a prova contraria…. va prodotta, un kWh alla volta… come la benzina/gasolio

  10. Continuate a non capire che lo stato non può permettersi miliardi di accise che non entrano.. Quindi per ora non ci sarà nessun vantaggio per l’elettrico, finché non troveranno un altro modo per spennare le persone allo stesso modo..
    Vetture elettriche o meno..

    • E cosa c’entrano le accise – che peraltro tutti già paghiamo e abbondantemente sulle utenze di energia elettrica – con i prezzi che i gestori praticano alle colonnine?

      Se il retropensiero è che le ricariche elettriche stiano intaccando le accise che lo stato intasca sui carburanti, è un retropensiero ridicolo visto che le auto elettriche sono sì e no 200.000 sui 40.000.000 di auto e furgoni circolanti, e visto che comunque tutti già paghiamo accise sull’energia elettrica anche se tutti ricaricassimo a casa…

  11. Parificato il costo con benzina/diesel ora non rimane che aumentare i listini delle auto termiche.
    Dopodichè gli italiani potranno scegliere senza alcun pregiudizio.

    • L’ italiano (che ricada o meno nel famoso 38% privo di box) ad oggi si tiene la propria auto.
      È oramai diventata un mera spesa ludica soprattutto nelle compagini familiari
      Chi ha un Euro 6-5-4-3-2-1… se la tiene ben stretta.

  12. da novembre la nostra plug-in si trasformerà in una full-hybrid, visto che, opportunamente guidata, i consumi a benzina sono più che buoni. utilizzerò in pay-per-use qualche colonnina sporadicamente in caso di criticità nel parcheggio per avere tre o quattro ore di posto auto (sempre che non ci siano i soliti furbi…). a parità di costo non vedo motivi per accollarmi il disagio della ricarica…

      • l’ambiente, in attesa di ulteriori novità, si dovrà accontentare di una full-hybrid parca nei consumi, guidata da uno col piede leggero che fa dagli otto ai diecimila passi a piedi al giorno per Roma e che fra un po’ riesumerà dalla cantina la bici. d’altronde tre ore e mezza di ricarica con la plug-in per 50 km in elettrico sono già un bell’impiccio che produce un beneficio alquanto piccolo all’ambiente e se costano più della benzina …
        la plug-in c’è la siamo ritrovata e non l’ abbiamo scelta, altrimenti, non potendo ricaricare in casa, saremmo andati su una full-hybrid. gli aumenti dei costi innescati da Enel x sembrano essere funzionali proprio a scoraggiare chi ha una plug-in in quanto occupa molto a lungo la colonnina per tre euro di ricarica. capisco i gestori per questo però a questo punto il disagio di ricarica diventa eccessivo per me, per cui per ora lo accantoniamo. in futuro si vedrà, soprattutto se qualcuno si deciderà a castigare quelli che occupano le colonnine a sproposito (ho avuto anche qualche vivace scambio di opinioni…). mi prendo una pausa di riflessione, … almeno finché non porteranno la benzina a tre euro…

  13. Scandaloso. Si meriterebbero che Tesla aprisse tutti i supercharger alle altre marche che oltre a dare garanzia di funzionamento a questo punto sono concorrenziali anche col prezzo trattandosi di HPC

  14. Sarebbe bello che la redazione di vaielettrico che ormai ha un certo peso nell’ informazione dei possessori di ev chiedesse un confronto con qualche portavoce di becharge per chiedere il motivo di questa mossa e soprattutto chi ha ideato questo sistema di sconti e come pensano che possa “servire” a qualcuno. Con gli excel alla mano fatti dai nostri amici sarebbe buffo vedere come tentano di difenderne la bontà. Magari poi anche con enelx a stretto giro.

    • Te la do io la risposta….

      bla bla bla bla bla…… un nuovo modo di concepire la mobilità…. si traduce in un vantaggio del cliente… un sistema sfidante con gli altri competitor… un sistema più moderno di pagamento… la rivoluzione elettrica che apre nuove possibilità….

      ma signori! installare una colonnina costa circa 80mila euro… mentre i cavi a casa nostra sono già posati e quelli dell’edificio sono privati.. ma come fanno a guadagnare su una colonnina? semplice.. come tutti i business… comprano a 1 e rivendono a 3 che è la regola “scema” di qualsiasi negozio per stare in piedi…

  15. Anche io mi sono fatto la mia tabella mettendo a confronto le varie opzioni di BeCarge e la quantità mensile di energia caricata partendo dai 250 kWh dell’attuale prepagata a scendere più i 400 utilizzati da me negli ultimi 30 giorni e i prezzi al supercharger di questo periodo. Vincono i SUC in ogni simulazione. Bye bye BeCharge

    • Ero arrivato alla stessa (facile) conclusione anch’io… ma i SuC Tesla, pochi e sparpagliati sul territorio, saranno certamente la manna per chi viaggia per lavoro o per vacanza.
      Tuttavia lasciano scoperto la maggioranza delle necessità, rappresentata da coloro che fanno 20-40 km al giorno, fanno gite fuori porta ogni tanto (non ogni fine settimana… chi se lo può permettere?), non possono ricaricare a casa e si trovano a decine di km di distanza dal primo SuC, anche ipotizzando che Tesla (sperando che voglia cogliere l’occasione al balzo… senza però approfittarne!) li apra tutti a tutti gli EV.
      È per questa maggioranza di persone che l’ideale è avere tante colonnine AC sul territorio in cui lasciare l’auto in ricarica per qualche ora mentre fanno altro (spesa, ristorante, palestra, ecc.), permettendo così una fiduciosa transizione verso la mobilità elettrica.
      Se però le tariffe di ricarica pubblica in Italia (caso unico… e sospetto, vogliamo dirlo?) diventano esosamente elevate, addio fiducia negli EV…

      • Vero, io mi ritengo ‘fortunato’. Non posso caricare a casa e quindi sfrutto le colonnine pubbliche, fino ad ora EnelX e Ewiva nei dintorni. Però ho anche un supercharger a pochi minuti che ho usato poco proprio per via degli abbonamenti EnelX prima e BeCharge poi e in passato per la promozione Telepass che mi ha permesso di viaggiare gratis per 8000 km.
        Ora tornerò ad uilizzare i SUC che comunque ho sempre utilizzato nei viaggi perché posti in posizione strategica, più comodi e affidabili

  16. Piccolo particolare che sfugge a molti che non c’è piu il roaming estero… oltre ad un aumento su 100 kwh del 100% e non 50%! Alcuni hanno fatto i conti senza il fisso che consente lo sconto!

  17. Tutte belle le tabelline ma ricordate che in DC i prezzi sono molto più alti e attualmente l’abbonamento non distingue tra AC e DC ma solo conta i kwh. La realtà è quindi ancora peggio.

  18. Interessante che ora aumentano… mah il costo del prezzo dell’energia (pun) sono diversi mesi che, dopo una bella discesa sono stabili a 0.10 euro circa per kWh… allora come mai aumentano??? A mio avviso non si dice tutta la verità….

  19. VENDETTA TREMENDA VENDETTA !

    Se continuano così .. i nostri “governanti” rischieranno una sommossa popolare … con tutti questi impopolarissimi rincari su tutti i fronti … e le ingenti perdite di posti di lavoro in Italia.
    Credo non mancherà molto…,
    Tra uno o due anni sarà palese a tutti gli italioti che il “resto del mondo evoluto” (America Nord, Europa Centro Nord e parte di Est, Asia e persino paesi arabi produttori di petrolio e gas !!) sarà passato in gran parte a propulsione elettrica , producendo nei LORO paesi sia i veicoli (basta vedere dove Stellantis posiziona le BEV in Europa) che le energie necessarie da fonti rinnovabili … copiosamente realizzate in questi anni.
    Ai pochi italioti che ancora avranno uno stipendio sufficiente a comprarsi le ICE residue (saremo in compagnia di africani & asiatici poveri) .. toccherà il sempre più arduo compito di procurarsi i carburanti necessari a fare pochi viaggi indispensabili… per il resto … ci “attaccheremo al tram”.

    Per quanto mi riguarda … pochi giorni fa ho “cestinato” la fornitura ENEL (un call-center mi chiama 3-4 volte al giorno .. ma rimbalza su antispam … tie’ !!) … dopo questo aumento folle ENI .. cestinerò la loro fornitura Metano x casa (perderanno il loro maggior guadagno visto che 8 mesi /anno viaggio a FV .. ma adesso anche riscaldo casa a pompe calore ed ho ridotto a meno 1/3 le necessità)…quindi … altro fornitore.
    Se A2A ed altri NON seguiranno i “brutti esempi ” (in assenza di tragiche condizioni di mercato) e mantengono roaming “decenti” ) farò contratti con loro .

    in bocca al lupo a tutti … e che Dio ce la mandi buona

    • Da quello che mi sembra di aver letto. No.
      Al massimo se uno ha più BEV penso di sì.
      Le clausole sono subdole. È lo stesso discorso dello account netflix e Sky

    • Illegalmente sì… però è una grande idea! un unico abbonamento da condividere in 4 (5euro a testa di fisso) e poi pagare 0,39!

  20. Imitando lo stile aulico di Giorgia Meloni, che ha chiamato “pizzo di Stato” certe tasse non pagate (1), possiamo noi chiamare, rispolverando la nomenclatura nazional-socialista degli anni 1930 e sovietica degli anni 1950, “parassiti di Stato” (2) queste partecipate che comperano a 1 e vendono a 30?

    Documentazione per gli avvocati di GM:

    (1) https://www.youtube.com/watch?v=qwy7r7i6elo
    (2) https://it.wikipedia.org/wiki/Parassitismo_(sociologia)

  21. Il padrone di Enel X e Be Charge è lo stesso: il ministero delle finanze ed il suo ministro Giorgetti (Lega).

    Deve disincentivare il più possibile il passaggio all’elettrico e fa quello che può.

    Lo scopo finale è sempre il solito, tirare avanti il più possibile con i termici che bruciano benzina, gasolio e gpl (i metano sono i migliori termici ma tra fake e altro li hanno uccisi).

    Dalle loro bocche escono sempre le solite cose:

    – il futuro è l’idrogeno (una follia che costa il triplo di energia dell’elettrico puro);
    – i biocombustibili (peccato che con 1 mq di coltivazione fai qualche km mentre con 1 mq di fv nei fai 4-500);
    – l’elettrico toglie i posti di lavoro (no, sono i nostri politici che li stanno togliendo, non aiutando le aziende a passare all’elettrico).

  22. Una notizia positiva c’è: becharg ed EnelX pensano esista una massa critica di BEV sufficiente a fare “cartello” ricavando un buon profitto, con il fine ultimo di spennare i gonzi obbligati a ricaricare nelle colonnine pubbliche.
    Il che implicherebbe che a dispetto delle rassicuranti dichiarazioni A2A seguirà il cattivo esempio entro 3-6 mesi.
    Ma non tengono conto di Tesla, le cui tariffe potrebbero erodere il business, che considero al limite del truffaldino.

    • Vero. Ma ora vogliono fare la legge per disincentivare pure tesla nelle vendite. Questo governo è veramente scandaloso…

    • Giuseppe, ieri parlando con un amico (che non ha una BEV) ha espresso l’idea che questa mossa potrebbe essere sottoposta all’attenzione dell’anti trust o vigilante dei prezzi. Non ho idea se sia fattibile, ma nulla vieta di fare una segnalazione a questi due enti.

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