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La mia VW ID.3 a 28.500 km: bene e male

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La mia VW ID.3 a 28.500 km: Simone traccia un bilancio di un anno di utilizzo. Un’esperienza utile per chi pensa all’elettrico in vista dei maxi-bonus in arrivo. 

La mia Vw ID.3  di Simone Samuele Rizza

Trazione posteriore, baricentro basso, sospensioni raffinate, 204 Cv, coppia istantanea, bilanciamento del peso 50/50, passo di 2,77 m. Ma anche un’altezza di oltre un metro e mezzo e una massa di oltre 17 quintali. Sono i dati della mia ID.3: dopo un anno di guida e 28.592 km, mi sento di dire anche altro a chi voglia valutarne l’acquisto. E anche semplicemente per chi fosse curioso di un’esperienza diretta sull’auto.

la mia VWLa mia VW ID.3: quanto l’ho pagata, con che formula…

Il 23 marzo 2023 ho acquistato (come mia prima EV di sempre) una ID.3 nuova con batteria da 58 KWh, modello pre-restyling, in allestimento Pro Performance, con in più la vernice metallizzata Manganese Grey, i cerchi in lega East Derry e i pacchetti Comfort e Infotainment.

Di listino, sarebbe costata oltre 43.000 euro. Con scontistiche varie e incentivo statale, il prezzo finale è stato di 37.000 euro. Ho scelto la formula dell’anticipo con VFG (Valore Finale Garantito), e alla fine dei tre anni capirò che cosa fare. Cercavo un’auto tuttofare, di autonomia decente per una EV, di dimensioni compatte ma adatte ad una famiglia di tre persone (compreso un bimbo di tre anni). E possibilmente che mi facesse divertire quando lo avessi voluto. Ho trovato nella ID.3 queste combinazioni. 

abbonamento ricaricaNessun problema particolare, solo la ricarica non va oltre i 60 kW

Nessuna manutenzione da fare a distanza di un anno, anche se vedrò al primo tagliando se ci sono cose da sistemare. In quell’occasione segnalerò due piccole cose. La prima: che in fase di climatizzazione (soprattutto in inverno) si sente un leggero ronzio, simile al verso di un grillo, che penso sia un difetto di una ventolina. La seconda: non sono mai riuscito, presso nessuna colonnina e anche ricaricando da percentuali prossime al 10%, ad andare oltre a 60 kW di potenza di picco

Segnalo infine che il treno di pneumatici forniti in dotazione (Bridgestone Turanza Eco da 18 pollici), con il mio stile di guida tranquillo, sono durati giusto questi quasi 30.000 km. Pochini in assoluto, ma in linea con quanto leggo per le EV. Prenderò le Michelin ePrimacy per sostituirle. 

La batteria? Dopo questo tempo e km, mi sembra di poter dire che non abbia perso (o lo abbia fatto molto marginalmente) capacità. E ho ricaricato spessissimo, ben oltre il 50% delle volte, in CC. Ottimo!

la mia VWÈ divertente da guidare, stabile e con buona accelerazione

La cosa per me migliore della ID.3, senza dubbio. Non è un’auto sportiva: non ne ha le dimensioni perché è troppo alta e pesante. Però è potente e con un’accelerazione e una ripresa forse non da record per una EV, ma molto pronte e gradevoli, inarrivabili da una termica generalista. Il che, oltre a renderla divertente, è anche molto confortevole. C’è sempre spinta in qualsiasi situazione, dalle immissioni ai sorpassi, dalle salite in montagna ai brevi stacchi. 

L’assetto (comunque regolabile con le impostazioni software) è sufficientemente rigido per renderla precisa negli inserimenti. E molto stabile in curva. I freni sono ottimi: la calibrazione tra freno motore rigenerativo e freno meccanico dà un feedback che all’inizio sembra spugnoso. Ma  quando serve inchiodare c’è tutta la potenza frenante che serve.

Ogni tanto mi manca il ‘brum brum’, una vena di nostalgia resta. Ma se spengo lo stereo, metto in modalità sport e in accelerazione sento il whoosh del motore e la spinta indietro sul sedile, qualche emozione ce l’ho comunque….

la mia vwConsumi e autonomia, in autostrada e fuori

Tema centrale per molti versi. Prima cosa da dire: l’oscillazione molto rapida dei consumi, e dunque dell’autonomia, è stata la cosa per me più difficile da gestire nel passaggio da una termica. I km percorribili sono davvero tanto diversi a seconda delle condizioni atmosferiche, delle temperature, persino della pressione delle gomme. E in modo più radicale rispetto alle variazioni che ci sono sulle termiche. 

Qui sopra una tabella “esperienzale” delle autonomie con mio stile di guida (tranquillo) in base a diverse condizioni. Riporto lo 0%-100%, che ovviamente però non è realistico; nella realtà, si sfrutta il 60/70% dell’autonomia, stando quanto più possibile tra il 20% e l’80% di carica. 

In caso di forte pioggia o neve, inoltre, l’autonomia va ulteriormente diminuita del 20% circa. Non guido troppo in città, e dunque non saprei dare un dato, e differenzio solo tra statale e autostrada.

la mia VW
Un anno riassunto in una schermata dal computer di bordo di Simone: 28.592 km consumando 14,8 kWh ogni 100 km.

La mia VW ID.3: cosa mi soddisfa, cosa mi ha deluso

Infine due parole sulla ID.3 come auto molto criticata, a mio modo di vedere non del tutto ragionevolmente.

Volkswagen ha fatto qualcosa di molto buono e allo stesso tempo di molto cattivo su questa vettura: l’ha costruita da zero, proponendola come ‘auto per tutti’, su piattaforma dedicata. Ma se da un lato la piattaforma dedicata è tecnicamente un grande vantaggio, dall’altro ha due grandi debolezze. 1) i costi di sviluppo hanno alzato il prezzo e diminuito le chances di offrire un pacchetto di optional completo fin dagli allestimenti base; 2) sono stati messi fuori gioco quei “tutti” che prima compravano una Golf e che per 30.000 euro (fino a pochi anni fa) si trovavano un prodotto completo e polivalente. E che oggi si trovano una ID.3 con alcune sbavature, una dotazione di base con qualche mancanza e dei compromessi di guida, a 10.000 euro in più. Non proprio l’auto del popolo

E trovo quasi offensivi gli ‘sblocchi’ tramite shop di alcune funzioni in più: come dire che VW ha inserito l’hardware, se vuoi farlo funzionare devi pagare. Odioso: non stiamo parlando di Netflix, ma di un prodotto fatto di metallo!.

La consiglio soprattutto come noleggio o usato

Da qui la grande delusione ‘filosofica’ dei possibili acquirenti. E se si aggiunge a tutto questo: 1) la generale disaffezione europea alle hatchback. 2) Un software iniziale (ne leggo) acerbo e incompleto. 3) Alcuni problemi costruttivi delle 1st Edition. 4) La politica di dumping adottata da Tesla e dalle cinesi… Ecco, con tutto questo capisco perché sia un’auto sfortunata.  

Resta per me una macchina ottima, a tratti eccellente, ma  fatico a dire che il rapporto qualità/prezzo sul nuovo sia pienamente centrato. Come EV nuova, la consiglierei tutt’ora a chi cerca un mezzo a tutto tondo, che apprezzi alcune finezze di meccanica (trazione posteriore, pesi, assetti, qualità costruttiva). E voglia a tutti i costi l’auto nuova. Ma che sappia di non pagarla poco o possa godere dei massimi incentivi. 

Non avrei invece dubbio a consigliarla spassionatamente a noleggio, oppure usata. La svalutazione importante anche a chilometraggi bassi, che tanto addolora chi l’ha comprata nuova, diventa interessante per chi la volesse prendere usata. Perché a quel punto diventa MOLTO competitiva anche rispetto al termico.

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36 COMMENTI

  1. Praticamente in inverno in autostrada impiegandola come va impiegata ogni 200km o poco piu ti devi fermare a ricaricare…..uno spasso per la famiglia media….per non parlare dei costi dei tagliandi che WV chiede ai possessori di auto elettriche. …che dovrebbero avere un costo paria allo zero e invece costano come una termica…..

    • No. Basta andare sul sito Volkswagen nella sezione dedicata ai tagliandi per vedere che la manutenzione programmata delle elettriche è molto meno frequente e molto meno costosa.

    • se poi piove togli un altro 20% dice l’autore, e se poi di uso “normale” come anche lui fa presente e fai ricarica 20-80% consideri allora da quel risultato un 60-70% …. ….. …… …. ….. ….. …… !!

    • Buongiorno,
      certo, è cosa nota che freddo + autostrada sono le condizioni che mettono maggiore pressione all’autonomia di una elettrica.

      In altre parole, ad oggi, se la logica di acquisto di un’auto è orientata unicamente al soddisfacimento delle proprie esigenze, una persona che guidi molto spesso in autostrada per tratte oltre i 200km per volta, non troverebbe sicuramente nella ID3 da 58kwh l’auto ottimale.

      Detto questo, il punto è: un’auto elettrica è comunque utilizzabile a costi ragionevoli anche così, pur con qualche compromesso? La risposta è sì. Ci sono altre tecnologie non a combustione di cui ad oggi si possa dire altrettanto? La risposta è no.

  2. Per caricare sopra i 100 con la id3 bisogna iniziar3 a caricare sotto il 10% di soc e con la batteria il più possibile calda.

    La mia carica senza problemi a 135 kw

  3. La ID3 è nata sotto una cattiva stella per tanti motivi già elencati e nonostante con gli ultimi qualcosa è stata migliorata, rimane una delle auto elettriche meno apprezzate; non a caso dei proprietari che conosco e che avevano questa auto, tutti se ne sono disfatti chi per MG4, chi per Model Y e chi per Megane.

  4. Ricordo che quando l’ho vista in autosalone, le altre vw presenti erano invecchiate di 2 generazioni…poi può non piacere e ci sta…

    Per me un’ottima macchina, con eccellente abitabilità e ottima efficienza…. ma dal prezzo che oltre a essere eccessivo e in competizione con Tesla, rende meno facile perdonarle i pochi difetti.

  5. Se qualcuno mi mettesse una pistola alla tempia e mi obbligasse a comprarla, pregherei di spararmi in testa il prima possibile per non farmi soffrire. In alternativa, come compromesso, che almeno mi desse la gemella di pari pressa, la Cupra Born. La ID.3 ha un design incredibilmente noioso e teutonico, insopportabile, la Cupra Born pare l’hanno dato a uno col mio dna il quale, partendo dall’auto più brutta che sia mai stata concepita, ha tirato fuori il massimo che poteva, qualcosa di un filino più dinamico. E ha anche aggiunto qualche cavallino che non guasta.

    Rimarrà alla storia per aver reintrodotto i freni a tamburo di cui il mondo si era felicemente liberato (e il karma l’ha anche punito perché alcuni modelli soffrono di un surriscaldamento proprio ai freni al tamburo, evidentemente anche nei cieli alti la ID.3 non è piaciuta), per essere la Volkswagen con i peggiori interni di sempre (il doppio display super-cheap e le tante plastiche rigide), per aver portato come massima innovazione una lingua di plastica sul cofano che infatti è stata cestinata nel restyling. Quest’auto è come il cilicio, ti porta da un punto A a un punto B senza gioia alcuna.

    Pazzesca anche la forma: doveva essere una hatchback ma è alta come un suv e ha il parabrezza spiovente di una monovolume. Un Frankenstein delle forme.

    Ma più di tutti porta il peccato originale di essersi arresa a Tesla. Mentre il resto del mondo, cinesi in primis, hanno colto la sfida (la BYD Seal AWD costa come una Model 3 AWD ma la batte in accelerazione e non solo sulla carta), la ID.3 costa come una Model 3 ma è inferiore in tutto. Meno efficiente, meno tecnologica, meno potente, meno affidabile, meno veloce nelle ricariche, non si distingue in nulla. Personalmente, mi spiace concludere così ma è la verità, non mi verrebbe mai in mente di chiedere un consiglio ad uno che, tra tante elettriche, ha scelto una ID.3 nuova.

    Mi sono interrogato a lungo sul perché qualcuno abbia scelto proprio la ID.3 al posto della migliore concorrenza. Ovviamente non conosco la risposta ma l’ipotesi che ho formulato è che nell’80% dei casi si tratti di un fan del brand Volkswagen a cui ha scelto di affidarsi nel momento del passaggio all’elettrico, ignorando gli avvertimenti che il prodotto era tutt’altro che valido.

    Leggo di Volvo che ha liste di attesa del suo EX30 pari a quelle di una supercar. E per fortuna! Il prodotto è valido, una EX30 single motor extended range RWD Plus ha 272 cv, 0-100 in 5.3″ (ben 2″ meno dei 7.3″ della ID.3, una delle elettriche più lente in giro), 180 km/h di velocità massima (contro i 160 della id.3), 476 km di autonomia wltp contro i 432 della id3, il 10% in più di coppia e un software che funziona molto meglio. Costa esattamente come una ID.3 base. Qualcuno dirà che non vuole il suv, non vuole un veicolo alto. La ID.3 è una finta hatchback perché è addirittura più alta della EX30 che è un suv e ha la stessa lunghezza. Cara Volkswagen, tu invece devi chiudere le linee di produzione perché la tua ID.3 non se la fila nessuno …

    • Id3 credo sia tra le elettriche peggiori e sovraprezzate (all’acquisto). Comunque anche gli interni di ex30 sono imbarazzanti Enzo, danno proprio l’idea di miseria.

      • Sicuramente Fabio, hai ragione, elettriche con interni carini ce ne sono poche (promette benino la Renault 5, aspetto i test su strada), ma qualcuna c’è. Chiaro che la EX30 doveva risparmiare da qualche parte. Ma almeno uno si porta a casa un po’ di performance, autonomia, efficienza, tecnologia e dimensioni europee. Non sono un fan della EX30 ma mi levo il cappello davanti all’auto e riconosco che sono soldi ben spesi (in particolare, lo ribadisco, se si punta al modello con autonomia estesa, incentivabile).

        Secondo me queste sono le elettriche che possono convertire le masse. Metti un modello con una scheda tecnica decente, un prezzo di vendita corretto confrontato con la migliore concorrenza, aggiungi una garanzia degna (solo Toyota la offre, ahimè!) e poi le persone arrivano. La ID.3 aveva un prezzo giusto quando uscì solo 4 anni fa, quando c’era la versione City a 29430 euro ed era l’unica sensata [ https://www.vaielettrico.it/la-id-3-primo-prezzo-a-e23430-in-germania-in-italia/ ], mentre la 58 kWh costava 35000 euro in Italia [ https://www.vaielettrico.it/sette-versioni-della-vw-id-3-ordinabili-dal-20-luglio/ ], molto meno di una Tesla. Incredibilmente e contrariamente alla concorrenza, VW ha via via ammazzato i modelli più economici e aumentato i prezzi dei pochi sopravvissuti. Uccisa la e-up, uccisa la ID.3 con batteria più piccola, ha aumentato il prezzo della 58 kWh mentre nel resto del mondo i prezzi crollavano.

        Tra l’altro mentre Tesla continuava ad affinare la sua Model 3 base a colpi di tecnologia (batteria LFP in primis) e ha limato negli anni il prezzo, la ID3 lo alzava senza offrire nulla di più (se non la parziale risoluzione di alcuni problemi software).

        Per questo per me VW deve essere punita dal mercato perché se questa logica commerciale di aumentare i prezzi e tagliare i modelli entry level senza far evolvere davvero il prodotto dovesse diventare lo standard qui in Europa sarebbe la fine di tutti, l’auto sarebbe un oggetto per pochi.

    • Quando ho acquistato la mia id3 la tesla costava circa 10k in più. Mi ero innamorato della megane e-tech ma la pronta consegna disponibile con pompa di calore usciva dal range incentivi. Inoltre il concessionario VW a 500 metri da casa ha trovato una id.3 pronta consegna a 37k€. Ricordo che due anni fa l’attesa media era di 6 mesi e avevo la necessità di cambiare auto. Avevo provato anche volvo, ioniq5, c4. Ho 65 anni e va bene cosi.. inoltre la mia idea è quella di tenerla fino a fine vita (la sua), conscio che ce ne sarà sempre una migliore… benvengano comunque le critiche, aggiungo quel che mio figlio chiama “ammortizzatori di legno”…. ma se la gode ugualmente

    • Buongiorno,
      che messaggio veemente!

      Data la premessa indispensabile per cui il Mondo è bello perché è vario e non tutti devono pensarla allo stesso modo, provo a darle qualche risposta ad alcune sollecitazioni, anche se trovo potessero essere espresse in modo meno sprezzante. Non le considererà forse utili, ma almeno vado a completamento dell’articolo.

      Per quanto concerne l’estetica della ID3, i gusti sono personali. A me piace molto, mentre invece ad esempio non mi piaceva la Model 3 pre-highland (quella a mercato nel momento in cui ho preso la mia). Ma appunto si entra nell’ambito del personale, dunque ha poco senso dibattere, purché non si dia per “assoluto” un giudizio soggettivo, cioè il suo.

      Per quanto attiene ai freni, il discorso dei tamburi secondo me è poco sensato. L’auto frena molto bene, in spazi ridotti, e questa soluzione tecnica garantisce potenza frenante e richiede pochissima manutenzione nel tempo. Considerando che i cerchi delle elettriche sono a razze “piene”, anche la questione di volerli vedere per appagamento estetico lascia il tempo che trova. Quindi non lo considero un problema.

      Circa la dinamica di guida: per me è la cosa migliore di questa auto, e lo dico dopo averla guidata per 30.000 km, e non tanto per dire. Non è una sportiva, come ho scritto; ma fra le varie auto che ho avuto, è quella che ho preferito. Le mie esigenze dopotutto sono quelle di una auto spaziosa e adatta ad una famiglia, e all’utilizzo quotidiano per ragioni lavorative. Se avessi comprato una MX-5 avrei avuto molte più emozioni, ma sarebbe stato un bel soprammobile per le mie esigenze.

      Infine, per quanto concerne le ragioni della scelta: non sono un appassionato VW, semplicemente cercavo un’auto che avesse un ottimo spazio a bordo e fosse adatta ad una vita quotidiana con una famiglia.
      La Model 3, quando ho comprato la mia, era incentivabile solo nella versione base bianca (e già il colore non mi piace), era lunga 50 cm in più e non mi entrava nel box, e inoltre a livello di spazi interni è meno confortevole per portare un bambino sul seggiolino. Infine, la trovo ergonomicamente persino peggio della ID3.
      Circa altre alternative: la Mégane all’epoca non rientrava negli incentivi e costava sensibilmente di più (nella versione a 60kwh), la Mg4 non mi piaceva, la EX30 e la Smart #1 non erano ancora uscite a mercato.

      • 🫣…a distanza di anni ancora tirano in ballo i freni a tamburo?!?😂..concordo con le osservazioni del tuo articolo…stra comoda,io sul lungo periodo di 24.000km sono a 14.4kwh/100km…su neve mai avuto tanta stabilità… giù dal passo Cisa incollata alla strada…agile nel traffico come un serpentello…e la forma esterna è inconfondibile mi piace un sacco (recentemente ho visito alcuni modelli della collezione bertone e id3 trovo abbia alcuni tratti di rottura col presente come quei concept)…il restyling lo trovo banalmente più allineato

        • /// recentemente ho visito alcuni modelli della collezione bertone e id3 trovo abbia alcuni tratti di rottura col presente come quei concept ///

          mah, Greta, ora questo accostamento un po’ “osè” … mettiamola così, non credo che tra 30 anni le ID.3 saranno delle classic che aumenteranno di valore, non mi pare abbia molto in comune con Alfa Romeo Giulietta Sprint, Lancia Stratos stradale, Fiat X1/9, Lamborghini Miura, Maserati Khamsin. Forse la ID.3 l’ha disegnato il cugino acquisito di Bertone, quello che ha lasciato le scuole per fare il militare … e in effetti tornerebbe, le linee squadrate di una ID.3 sono più simili a un Panzerkampfwagen che a una Fiat X1/9.

          • Id3 linee squadrate?… è una “goccia” che fende l’aria….tra trent’anni vedrai sarà esposta al MOMA oppure allo smithsonian💪😁

          • Ecco, stamani sono lento, ci sono arrivato adesso, il MoBa, il museo delle arti brutte … vado a farmi un altro caffè 😀

      • Il problema Simone è che questa auto non dovrebbe costare tanto. E non doveva neanche in passato. E’ come se la VW Polo avesse lo stesso prezzo di una Passat. Non si è mai vista una auto di meno di 4.3 metri costare come una di 4.7 che le è superiore in tutto, come tecnologia, prestazioni, accessori, etc. E’ vero che ci sono stati momenti in cui il modello ha goduto del vantaggio di essere quasi l’unica offerta in quel segmento, ma è anche vero che la concorrenza (penso a MG4) costava molto meno (7000 euro meno).

        Circa i freni a tamburo: https://www.vaielettrico.it/volkswagen-ferma-in-officina-perche-tanta-attesa/ “[…] premetto che la vettura ha meno di 10mila km. L’ho portata in officina VW il 3 giugno a Civita Castellana perché ha il difetto che hanno molte ID.3, il surriscaldamento del tamburo posteriore destro […]”. Poi capisco che non tutte soffrano del problema, però il karma esiste.

        Circa la dinamica di guida: suvvia, tante elettriche si guidano come la ID.3, grazie al baricentro basso e alla coppia tipica delle elettriche, non è una spanna sopra le altre, è una elettrica come le altre.

        Possiamo usare il de gustibus come parametro e chiuderla qui, se a qualcuno piace la Aston Martin Cygnus è libero di spendere i suoi soldi come vuole. Però secondo me si può andare oltre il gusto e analizzare il rapporto prezzo/specifiche e lì il modello è criticabile. E la prima critica ad un modello, se escludiamo i casi di gravi problemi di sicurezza o di progetto, è sempre sul prezzo. Perché il listino auto è un po’ come un menù di un ristorante: nessuno critica gli hamburger di McDonalds perché costano poco ma se li vendesse a 30 euro ad hamburger altro che commenti sprezzanti, si scatenerebbe una shitstorm infinita. La ID.3 costa una fucilata per quello che offre ed è questo il problema. Gli stessi difetti della ID.3 (e, anzi, anche qualche difetto in più) li ha anche la MG.4 che però è risparmiata dai giudizi anche più severi in ragione di un prezzo congruo per l’offerta. La Megane, probabilmente sovrapprezzata un po’ ma almeno è una delle poche che ha interni decenti e un infotainment passabile.

        Il mio giudizio sarà severo ma alla fine coincide con quello del mercato: la VW chiude le linee di produzione dove si produce la ID.3 (nonostante il restyling) mentre Volvo ha una lista d’attesa interminabile.

        Il mio astio verso questo modello l’ho spiegato: VW offre di meno allo stesso prezzo della concorrenza ed è una filosofia che ha sposato volutamente nel segmento delle elettriche. L’ha fatto quando è nato questo modello, continua a farlo nel 2024. La versione GTX Performance della ID.3 (tanto per dirne una), quella che dovrebbe essere sportiva e confrontarsi con l’altra Performance, la Model 3, fa lo 0-100 in 5.6″, ovvero è più lenta del suv Volvo EX30 Single Motor Extended Range, un suv per famiglie nell’allestimento base NON sportivo. E’ un po’ come se la VW Golf GTI avesse un’accelerazione inferiore a una Renault Scenic base. E’ proprio il modo di proporsi sul mercato, con un prodotto non competitivo venduto a un prezzo stellato che mi provoca un sincero e profondo risentimento verso questo modello. E, come consumatore, quando esce un modello come questo secondo me va penalizzato evitando di acquistarlo. Certo, la motivazione è stata data: si era con l’acqua alla gola e l’alternativa aveva tempi di attesa superiori o non era adatta per il garage. Si fa di necessità virtù. Per fortuna hai il valore futuro garantito. Ho il presentimento che lo userà e si libererà dell’auto.

        • Sentire che la id3 è un SUV perché è alta, mi fa sganasciare dal ridere.
          È evidente che non l’hai vista nemmeno in foto.
          Nessuno nega che abbia dei difetti, non esiste l’auto perfetta, esclusa la tua, ovviamente, Enzo. Ma che p@lle ancora con sta storia dei tamburi, batti a vedere le prove di frenata e poi ne riparliamo.
          E dei 160kmh di velocità massima? Mah, in Italia la velocità massima è di 130, inferiore, in Francia idem, in Svizzera 120, in alcune tratte della rete autostradale tedesca non ci sono limiti. Ma sai quanto c’è ne frega?
          Cambia disco, questo è rotto da mo.

          • Ho parlato del problema noto del surriscaldamento dei freni a tamburo della ID.3 perché non volevo infierire. Se avessi voluto infierire, avrei ricordato che su tutte le versioni incentivabili è possibile solo avere l’impianto base a 4 altoparlanti solo anteriore, una poraccitudine che neanche la Volkswagen Lupo con i paraurti in plastica arrivava a tanto. Roba che quando guidi è meglio sentire Spotify col vivavoce dello smartphone. Un’ auto da 41000 euro con interni super economici, prestazioni sotto la media delle elettriche, software ancora da completare dopo anni e costi dei tagliandi da ridere https://www.vaielettrico.it/tagliando-troppo-caro-per-unelettrica/

            Ma se sei contento tu, io a casa mia questo weekend ho montato una jbl bar 1300 da 1170 watt (l’ ho inaugurato guardandomi il film Ferrari, invito tutti a casa mia a vederlo) e nella mia Abarth ho un impianto bose con subwoofer e casse infilate ovunque, anche nel poggiatesta.

            No, aspetta, cancella tutto, uno acquista queste ID.3 perché ama godersi il viaggio in silenzio, in effetti 4 casse sono anche troppe, strano non ne abbiano messa una sola … Suvvia un minimo di oggettività, 41000 euro per avere il minimo indispensabile, su …

          • @Enzo. Problemi noti di surriscaldamento del tamburo? Su quanto esemplari?
            Percentuale sul venduto?
            Poi, ci sono le prove di frenata e guarda un po’, si difende molto bene, superiore ad altre auto pari categoria con 4 frenica disco.
            Miracolo!!!!!!

        • Buongiorno,
          tutti i difetti che elenca li ho inseriti anche nella recensione, spiegando inoltre il suo “principio dell’hamburger” in modo più sintetico e dicendo chiaramente che il rapporto qualità/prezzo non me la farebbe consigliare sul nuovo, anche in ragione di molti difetti da lei sollevati.

          Mi sembra di non aver omesso particolari critiche, ma allo stesso tempo possedendola e guidandola da 30.000 km non aggiungo cose in cui non mi riconosco (es.: problema solo teorico dei freni a tamburo, o questione legata alla dinamica di guida, che continuo a trovare convincente) e anzi cerco di evidenziare le importanti cose buone che ci sono.

          Ma capisco che a lei quest’auto proprio non piace, e dunque temo che nulla la possa accontentare se non una bocciatura su tutti i fronti, e possibilmente con sdegno.
          Non è però questo il mio sentimento attuale verso questa auto, non ci posso fare niente, e dunque temo rimarremo su posizioni diverse 🙂

          Grazie a lei per il confronto, comunque.

          • Sono tantissime le auto che non mi piacciono ma che trovo comunque aver un buon prezzo. Il problema è che la ID.3 non vale quel prezzo. E’ come se avessi acquistato uno Xiaomi Note 8 Pro a 700 euro: telefono onesto ma ne vale 100, non 700. Questo è il problema con la ID.3.

            Lo riportavo in altro commento su altro articolo, la ID.3 in Cina parte da 15000 euro, la Model 3 da 33000. La Model 3 arriva in Europa con un ricarico del 27% (comprensibile), la ID.3 qui da noi costa quasi il triplo rispetto al prezzo cinese. Lo ripeto: è uno Xiaomi Note 8 Pro venduto a un prezzo spropositato, tutto qui. Se la ID.3 avesse avuto un prezzo di listino di 33000 euro (come una MG4 con batteria da 64) sarebbe stato un buon prezzo, un’auto onesta come lo è la MG. Ma 41 no, è fuori mercato, mi spiace. Ma lo stesso vale per la Ariya o la BZ4X: l’ho criticata quando è stata presentata, ora che hanno presentato una versione da incentivo per me il prezzo è onesto e la consiglio a chi cerca quel tipo di auto.

            La Cupra Rebel che uscirà l’anno prossimo (ovvero la VW ID.2all) sarà superiore sia in autonomia, sia in potenza, sia in frenata, sia negli interni con dimensioni leggermente inferiori. Eppure costerà 30000 euro. La ID.3 sarà totalmente fuori mercato il prossimo anno, il suo prezzo non sarà giustificato, probabilmente subirà un crollo o proporranno solo la GTX. Ma è già fuori mercato adesso. Mentre la Model 3 probabilmente manterrà molto del suo valore attuale.

      • Io ho una Born e-boost. Quando devo frenare freno (per ora) adeguatamente ma sentire spesso il tipico blocco dei tamburi dietro è una tristezza infinita (difficile spiegarlo, ma è il rumore di quando il tamburo si attiva, un piccolo sklong).

        • Ma infatti vedo che nella prossima Cupra Raval monteranno 4 freni a disco [ https://www.cupraofficial.com/concept-cars/urbanrebel ], a dimostrazione che se i freni a tamburo fossero davvero un vantaggio competitivo avrebbero confermato la scelta anche nei modelli futuri. Anche gli interni migliorano tanto, con un cruscotto vero. Che poi la Raval se mantiene le promesse a 30.000 euro non è neanche questo gran male, comincia a essere interessante …

          Quando Cupra ha preso in mano il progetto ID.3 l’ha migliorato tanto, intanto il boost in più sui cavalli, estetica più raffinata, peccato non abbiano messo i freni a disco dietro, avrebbero potuto farlo, avranno avuto l’altolà del gruppo ma almeno non hanno toccato i listini. Per un brand come Cupra purtroppo la parentela col gruppo VW è un freno e non un vantaggio, solo Porsche ha quell’autonomia progettuale che le ha consentito la migliore transazione all’elettrico vista fino ad oggi tra tutti i brand nati a benzina …

          • Cupra Raval – linea con pinne spigolose -30.000e
            Skoda Epiq – la stessa ma senza pinne – 25.000e

            quasi quasi le pinne gliele lascio 🙂

    • Con la mia Model 3P ho percorso 29.000 km in meno di 9 mesi, con la prospettiva di superare i 40.000 all’anno. 😉

  6. Grazie di tutto, solo un piccolo appunto: la ID3 non è un’hatchback, è più una monovolume. Ed è stato proprio questo a penalizzarla.

    • Buongiorno,
      è 10 cm più alta di una Golf. Concordo, forse la categoria della hatckback le sta stretta, ma non mi spingerei a definirla monovolume. Però sì, indubbiamente la penso come lei: quella altezza le fa guadagnare ariosità interna ma le fa perdere qualcosa in appeal estetico, ai miei occhi.

  7. Se ci sono problemi di dimensioni e gusto estetico (personale) ok Altrimenti non capisco chi si prende ID3 al posto di model 3. Soprattutto adesso con la highland

  8. Praticamente il dato peggiore di autonomia a 130km/h ib inverno (280km), corrisponde all’autonomia della mia Mokka-e a 100km/h a 25°.

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