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ICE di destra, BEV di sinistra? L’auto elettrica divide il mondo

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ICE di destra, BEV di sinistra: viaggiare in auto elettrica, o al contrario osteggiarla come fa sistematicamente Matteo Salvini, sta diventando una sorta di dichiarazione di voto. Come era un tempo avere in tasca “La Repubblica” piuttosto che “Il Giornale” (oggi nessuno ha più un quotidiano in tasca, c’avete fatto caso?).   Ma è un vezzo solo italiano? Sembrerebbe di no. Il dibattito sulla mobilità sostenibile – e più in generale sulla transizione energetica – divampa e si radicalizza in tutto il mondo.

Europee di giugno e Presidenziali Usa: due voti che si giocano anche sull’auto elettrica

L’auto elettrica sta diventando infatti uno dei temi politici chiave in vista dei due appuntamenti elettorali “clou” del prossimo anno: le elezioni europee di giugno e le Presidenziali americane di novembre.

In Europa, però, questo è vero fino a un certo punto. La stessa maggioranza destra-centro italiana, pur concordando su una generica ostilità per l’auto elettrica, ha posizioni variegate. Il no della Lega di Salvini è categorico: l’obiettivo dichiarato è far saltare la messa al bando alle auto diesel e benzina dal 2035. La Lega va oltre: si oppone a tutta la strategia europea sulla transizione energetica e contesta perfino l’esistenza di una vera emergenza climatica. Promette quindi che se le forze di destra europee vinceranno le prossime elezioni, la nuova maggioranza farà saltare il banco.

Più sfumate le posizioni del premier Giorgia Meloni che sostiene: «Ci sono significative alternative per coniugare sviluppo e sostenibilità: i biocarburanti, i carburanti sintetici, anche l’idrogeno, ambiti in cui l’Italia vanta una tecnologia di assoluta avanguardia». La sua battaglia in Europa si limiterà probabilmente ad ottenere il via libera per auto termiche alimentate da bio carburanti. In  perfetta sintonia con Forza Italia.

I distinguo della destra europea. Orban per esempio…

E nel resto d’Europa? In Francia la leader della destra populista Marie Le Pen ne fa una questione sociale: l’auto elettrica è per ricchi quella termica per la povera gente, che lei vuole difendere, come difese i “gilet gialli” nella loro guerra contro il caro benzina. Pro elettrica invece il presidente Emanuel Macron, uomo di centro ma alleato alla sinistra riformista. In Germania e Spagna le rispettive ultra destre in ascesa (Alternative fur Deütschland, AFD) e Vox incalzano i governi per invertire la linea pro elettrico.

Quello tedesco di Olaf Scholz ha anche un’opposizione interna alla “coalizione semaforo che lo sorregge” (i liberali della FDP) tanto che ha già ottenuto dall’Europa il via libera agli e-fuels, una scorciatoia per salvare il motore termico.

La Spagna è in piena crisi di governo. Forse il premier socialista uscente Pedro Sanchez riuscirà a riemettere insieme una maggioranza, ma dovrà rinunciare a qualcosa. Per esempio, ha già deciso di abolire gli incentivi alle elettriche dal prossimo anno e l’altro giorno ha cancellato la decisione di acquistare 7 mila auto di Stato elettriche.

AUTO ELETTRICA
Giorgia Meloni e Viktor Orban

Tuttavia uno dei leader simbolo della destra europea, l’ungherese Viktor Orbán, sta dall’altra parte della barricata. Il suo Paese  è diventato uno dei principali approdi europei per i grandi produttori asiatici di batterie e Orbán fa carte false pur di attrarne il più possibile. Per una destra italiana che dipinge l’auto elettrica come una fabbrica di disoccupati, la sua priorità è invece creare posti di lavoro.

Ripensamenti e incertezza anche nel Regno Unito, dove il premier ultra conservatore Rishi Sunak, ha invertito la rotta sulla politica ambientale, posticipando dal 2030 al 2035 il bando alle auto termiche.

Il no auto elettrica riporterà Trump alla Casa Bianca?

auto elettrica
Donald Trump a Detroit per raccogliere i voti dei lavoratori del settore auto

Negli Stati Uniti la divisione ICE di destra BEV di sinistra è lampante. In prima fila pro auto elettriche sono gli Stati democratici (California e New York), mentre alcune  roccaforti repubblicane come il Wyoming vorrebbero addirittura vietarle. E Donald Trump ha già fatto capire che tenterà di tornare alla Casa Bianca cavalcando i malumori del mondo automotive e dell’industria americana degli idrocarburi. L’UAW, il sindacato dei lavoratori dell’auto negli Stati Uniti, è in sciopero per chiedere salari più alti , settimane lavorative più brevi e garanzie che i loro posti di lavoro saranno preservati in futuro.

Guarda il VIDEO Quanto ci costerà salvare il Pianeta? I conti di Carlo Cottarelli

Trump ha colto la palla al balzo presentandosi a Detroit per dire che l’auto elettrica è «troppo costosa e pensata per chi vuole fare solo brevi viaggi». Imporla, come vuole fare il suo rivale Biden, è «demenziale, una transizione verso la disoccupazione e l’inflazione senza fine»«Joe Biden _ ha aggiunto _ sta cedendo il lavoro e la sicurezza del Paese alla Cina, che controlla la maggior parte dei minerali e la produzione di batterie».

Due “referendum” sull’auto elettrica. Ma i costruttori…

Quindi sì: il voto per il Parlamento europeo del 6-9 giugno e quello per la Casa Bianca del 5 novembre 2024 saranno anche una sorta di referendum globali sul gradimento dell’auto elettrica.

Segneranno la linea del Piave per il suo futuro? Anche in caso di vittoria delle destre, questo non è scontato. Ormai da anni la maggioranza dei car maker  ha abbracciato la tecnologia elettrica, investendoci sù decine e decina di miliardi. Molti di loro l’hanno fatto “obtorto collo”. Ma a questo punto non c’è più spazio per invertire la rotta: anche i più scettici finirebbero sugli scogli.

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Phoenix
Vesper
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37 COMMENTI

  1. A dire il vero tutti gli estremisti di sinistra che conosco sono contrari all’auto elettrica…
    So che io non conto nulla, ma l’imposizione della UE fa sembrare l’auto elettrica una mossa dei “potenti” alla faccia dei poveri

    • Ma, faccio la domanda rispondendo a questo commento ma è in generale, qualcuno riesce a spiegarmi PERCHE’ un governo dovrebbe penalizzare i poveri?
      Bisogna davvero non capire nulla di economia per immaginarsi che un “potente” tragga un qualsivoglia vantaggio nel non consentire al popolo di spendere e quindi pagare tasse e quindi farlo arricchire.

      Boh. Davvero questi complottismi non li capisco…

  2. Se riusciranno a dividerci anche con questo pretesto non ne usciremo più. Queste dichiarazioni non sono altro che un mero calcolo elettorale per governare un popolo ignorante, boccalone, e noi Italiani ci meritiamo questi personaggi che ci governano. Personaggi ignoranti che ci porteranno dritti dritti verso una rovina economica sicura.

  3. Come ho giá espresso in passato, il mio parere é che il nostro paese non abbia futuro industriale nell’auto. Con le teste non più in Italia, x me gli stabilimenti italiani scompariranno. Non volendo investire nel nostro paese, si cerca di mantenere lo status quo vendendo le solite caldaie a motore senza nessuna innovazione aggiuntiva, tanto si sa che in media il popolo italiano può permettersi la Panda o giù di lì. E di elettriche se ne venderebbero in numeri molto minori, ecco il sunto di tutta la storia.

    • E quando il carburante per le stufe a motore costerà il doppio di oggi, come ci sposteremo?

      Sì, ho proprio scritto il doppio di oggi.

  4. Il clima è di destra o di sinistra? Varrebbe la pena chiederglielo.
    Ah, non risponde?
    Ah.

    La transizione non si fa perchè di destra o di sinistra. Si fa per sopravvivere. Chi è contro è complice nel suicidio di massa. 🙁

  5. Io non sono di sinistra, dopo di che ho l’ibrida e spero vivamente di poter avere un’elettrica in futuro.

    Salvini può dire quello che vuole, ma io ragiono con la mia testa, non con la sua.

  6. Non saprei, nonostante l’attuale governance abbia preso una posizione abbastanza netta sull’auto elettrica, mi viene comunque da pensare che anche gli schieramenti che hanno guidato l’Italia negli ultimi dieci anni non è che si siano poi mossi molto bene in ottica green, perlomeno fino a quando un leader dell’est europa non ha minacciato di tagliarci il gas… Questo mi fa pensare -senza voler fare il complottista e tirare in ballo interessi diffusi- che perlomeno in Italia, più che un problema politico sia un problema culturale.

  7. più che l’auto elettrica è l’elettrificazione a dividere il mondo

    gli interessi sono colossali ,
    da una parte più di un secolo di industria ,finanza , speculazione nelle mani di pochi
    dalll’altra un po di venture capidal,ricerca applicata e visione del futuro

    datemi del qualunquista ma i nostri politici e molti media nostrani,sempre più spesso si mischiano i ruoli ..
    non sono ne di destra ne di sinistra

    sono escort ..
    e per escort non intendo il glorioso modello di auto ford degli anni 80-90

    confido nel’narchia latente del popolo italico e nella sua arte di arrangiarsi
    pochissimo nella classe DIGERENTE del paese

    fronte di liberazione della tettoia fotovoltaica
    hasta l’eettrone siempre

    • controllate prezzi on.line con spedizione internazionale, in alcuni casi anche da magazzini in europa senza menate di frontiera, batterie per fare un accumulo di energia:

      – 75-105e al kwh LPF certificate di CATL-EVE-Gotion-BYD
      3000-6000 cicli e oltre 15 anni

      – 100-150e al kwh al Sodio (nuovo tipo, già disponibili, adatte per installazioni a temperature sottozero) 2000-4000 cicli

  8. Salteranno gli accordi e si continuerà sulla stessa strada o al massimo rimandando e rimandando…il conto però è già in arrivo x tutti anche x quelli che se la ridono…sono un semplice ( ex) contadino ma il disastro è già palpabile…alla faccia della bella gente che gongola in spiaggia

  9. L’emergenza climatica è un problema di tutti, che vergogna.

    D’altronde laddove il capitalismo è la bibbia (che poi degenera sempre in feroce) si mercifica tutto:
    – la salute delle persone (lo vedo dove abito io);
    – il futuro di chi verrà su questa terra dopo di noi.

    Io non ero e non sono di sinistra, ma le vedo delle brutte persone, al punto che non le voto.
    Ma anche Prodi (che salvo errori è di sinistra) ha fatto piazzate contro l’auto elettrica, pertanto penso che anche lui (ma non solo nel suo clan) sia amico dei produttori di benzina, gasolio e gpl.

    Alla fine la regola per inquadrare il politico é:
    “da quello che dici si capisce chi ti finanzia”.

    I petrolieri hanno tanti soldi e in italia sia la politica che il giornalismo sono di facile influenza economica e quindi hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile contro l’auto elettrica.

    Purtroppo una bugia detta tante volte alla fine diventa una verità.

  10. Io ho sempre votato destra, e ho 3 macchine elettriche. Le macchine elettriche sono superiori in tutto, e sono la soluzione migliore per combattere il cambiamento climatico.

    Stupido chi lo rende un tema di destra/sinistra

    • -Stupido chi lo rende un tema di destra/sinistra-

      Anch’io quando sento parlare certi esponenti di una certa sinistra mi trovo a soffrire di fastidiose eruzioni cutanee che mi provocano acute forme di prurito epidermico.
      Ma sono assolutamente d’accordo con la citazione del suo commento.

  11. È davvero curioso vedere movimenti di destra, guidati da miliardari ergersi a difensori delle classi popolari. Basta però vedere da chi arrivano i soldi che li finanziano per capire quali siano i veri interessi che proteggono.

    • Esatto.
      “Follow the money” è un detto che va bene da Al Capone a tutta la classe dirigente mondiale.

  12. Dobbiamo liberarci degli idrocarburi più un fretta che possiamo, tenendo ovviamente conto di tutti i fattori, non in maniera scriteriata. Se questo è il significato di “essere di sinistra” allora sono di sinistra.

  13. Errore gravissimo quello di votare destra se non sei più che ricco: l’unico risultato sarà una mattanza delle classi più deboli che saranno scaricate nel momento del bisogno.
    Nel caso delle auto elettriche, se non riusciremo a farle avere a tutti (ma togliendo gli incentivi l’effetto è ovvio: i ricchi in Tesla, Mercedes e BMW elettriche mentre i poveri a piedi), tantissima gente finirà senz’ auto, forse anche senza lavoro. E se il clima continuerà la sua corsa forsennata in modo incontrollato ci sarà da fare i conti perfino con la perdita di molti immobili. Mettete mano ai portafogli e stipulate polizze assicurative sui vostri beni, e leggete attentamente le clausole di esclusione: nessuno verrà in vostro soccorso quando avrete perso tutto.

      • Certamente, M3 è alla portata di molte persone cosiddette “normali” ma che sappiano un po’ dare valore ai soldi che spendono, ci sono molteplici testimonianze da parte di molti lettori in questo senso.
        M3 non è certamente alla portata di tantissimi che hanno mutui casa, figli e redditi schiacciati in basso: è a questi che le campagne di disinformazione si rivolgono maggiormente, ovvero cercare di tenerli nel recinto petrolifero il più a lungo possibile. Il risultato finale sarà che ricchi e sufficientemente abbienti andranno in giro con auto elettriche risparmiando un mucchio di soldi, il resto verrà spremuto come limoni o costretto a andare a piedi o in bicicletta.
        A meno che Tesla (o qualcun altro, anche se non saprei chi) non riesca a fare una M2 per le tasche, se non di tutti, di molti che oggi non possono accollarsi prezzi ben oltre i 30.000 €

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