Ha senso insistere ancora sui biocarburanti come alternativa sostenibile alla mobilità elettrica? La prova-efficienza del prof. Armaroli li boccia. E una produzione di massa entrerebbe in conflitto con il fabbisogno alimentare dell’Umanità.
Il conflitto fra cibo e biocarburanti
Tralasciamo il fatto che per rifornire con biocarburanti autarchici il solo parco auto italiano basterebbe a stento destinare tutto il territorio italiano a colture energetiche dedicate. Vale a dire mais, canna da zucchero, frumento, barbabietola da zucchero e sorgo per il bioetanolo. Olio di colza, olio di palma e olio di soia per il biodiesel. Azzerando di fatto l’intera filiera agroalimentare italiana, tanto cara a questo governo che ha ribattezzato il Ministero dell’Agricoltura “Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”.
Solo il 14% del fabbisogno, metà per aerei e navi
A livello mondo lo scenario cambia, ma non in modo significativo. Sfruttando terreni marginali oggi non coltivati e recuperando scarti agricoli oggi inutilizzati il conflitto fra colture alimentari e colture energetiche si attenuerebbe. Le stime sono discordanti, ma quelle più ottimistiche indicano nel 2,4% del totale coltivabile la quota di superficie sottratta alle prime per ottenere i volumi di biomasse necessari per le seconde.
Realisticamente il rapporto 2021 Net Zero by 2050 IEA afferma che i biocarburanti liquidi «potranno soddisfare il 14% della domanda globale di energia per i trasporti nel 2050, rispetto al 4% nel 2020». Ma più della metà sarà destinata ai trasporti aerei e marittimi che sono difficili o impossibili da elettrificare con le attuali tecnologie di accumulo dell’energia.
Efficienza energetica, la prova-Armaroli

Concentriamo invece l’attenzione sull’efficienza energetica dei biocarburanti, raffrontandola a quella della produzione elettrica da fonti rinnovabili, e dal fotovoltaico in particolare.
E’ un esercizio che spesso propone il professor Nicola Armaroli (vedi sul nostro canale Youtube) nelle sue conferenze, partendo da un metro quadrato di superficie e da una banalissima Nissan Leaf.
Un m² di giardino per il biodiesel…
Nel caso uno Armaroli immagina di coltivare il suo metro quadrato di giardino a colza, trasformare il raccolto annuale in biodiesel e versarlo tutto nel serbatoio della sua precedente auto a gasolio.
Quanta strada percorrerà un’autovettura in un caso e nell’altro? Vediamo: partendo dal Colosseo, a Roma, l’auto diesel alimentata a biodiesel ricavato dall’olio di colza riuscirà a percorrere poco più di due chilometri fermandosi poco dopo Villa Borghese.
…E un m² di fotovoltaico
Nel caso due l’identica superficie sarà coperta da un pannello fotovoltaico e l’energia elettrica prodotta in un anno verrà accumulata nella batteria della sua penultima auto elettrica, una Nissan Leaf.
Partendo anch’essa dal Colosseo, la Nissan Leaf alimenatata con un m² di fotovoltaico uscirà da Roma, dal Lazio e dall’Italia arrestandosi scarica nei pressi di Monaco di Baviera dopo aver percorso circa 900 km.
Risultato finale: con lo stesso consumo di territorio l’auto elettrica percorre 400 volte più chilometri di quella a biodiesel.
Mi sembra che si parli di biocarburanti senza scindere i primari da quelli avanzati che sono prodotti da scarti delle lavorazioni agricole o da rifiuti organici
Il prof ha fatto considerazioni correttissime. Non bisogna dimenticare che in un ragionamento energetico le piante sono dei reattori chimici. Questi reattori prendono la CO2 dall’aria, l’H2O dal terreno e costruiscono catene carbonio idrogeno (olio legna…) liberando ossigeno. Le catene carbonio idrogeno se bruciate possono liberare energia e alimentare un motore, questo è vero.
Il punto è: l’energia per far funzionar il reattore chimico (cioè la pianta) da dove arriva? Dal sole! quindi la fonte primaria è sempre il sole.
Io sono ingegnere, ma ho una azienda agricola di famiglia. Produciamo olio di oliva. So per esperienza diretta che un ettaro di terreno (10.000 metri quadrati) produce circa 1000 kg di olio in un anno con situazioni meteo favorevoli (mettiamoci anche questo).
Con altre colture le cose non cambiano in maniera significativa perché l’efficienza con cui le piante convertono l’energia solare in altre forme di energia è quella e ci si può fare poco.
Se considero un metro quadrato, la produzione è di 0,1 kg di olio cioè 0,11 litri di olio. L’olio energeticamente è equivalente al gasolio. Con un auto che fa circa 20 km/l percorrerò più o meno 2 km.
Per strade diverse si arriva agli stessi risultati.
Un pannello da 54 celle oggi ha una potenza nominale di cica 400 Wp e una superficie di circa 2 metri quadrati.
In un metro quadrato quindi entrano circa 200 Wp, ma consideriamo anche il distanziamento dei pannelli e quindi diciamo che in un metro quadrato entrino 100 Wp, nel centro Italia produrremo 130 kWh in un anno, nel meridione 150. Un’auto elettrica anche in inverno e in autostrada consuma meno di 18 kWh/100 km. Diciamo quindi che percorreremo tra i 720 e gli 830 km. Risultati in linea con l’analisi, validissima, del prof.
Quando si parla di energia solare la risorsa non è il sole. Quello sorge sopra i buoni e sopra i cattivi, ce l’hanno tutti. La risorsa è la superficie. La filiera pannelli veicolo elettrico permette di raggiungere l’obbiettivo finale (garantire il diritto alla mobilità) con una efficienza circa 400 volte superiore rispetto alla filiera biocarburante.
Discorso chiuso.
Se un negozio vende un prodotto ad 1 € e il negozio a fianco vende lo stesso prodotto a 400 €, uno dei due negozi fallisce!!!
Tanto di cappello, Alessandro
Quindi ti conviene buttare via le piante di olive e installare pannelli fotovoltaici 🙂
Ovviamente scherzo.
interessante paragone..
un anno di fotovoltaico vs 2 mesi (anche meno, dipende cosa si pianta) di coltivazione.
che dire, un professorone 🤣
Una domanda. Su un terreno agricolo (vedi il mq) quanti raccolti poi farci in Italia?
Uno massimo 2 a seconda di cosa coltivi.
Se poi parli di erba medica (usata come foraggio per gli animali d’allevamento) forse farai 4 falciature.
Con l’articolo si voleva sottolineare proprio questo. Un mq di terreno con sopra il fotovoltaico produce quasi tutto l’anno, se lo coltivi puoi avere da 1 a 2 raccolti.
Se poi usi l’agrovoltaico dove sfrutti l’ombreggiatura dei pannelli per ridurre la necessità d’acqua della coltivazione sottostante hai fatto bingo (oltre l’elettricità per i mezzi agricoli e gli impianti d’irrigazione)
Tu cosa avresti proposto come paragone? Ricordati che si sta parlando di biocarburanti, non di pozzi di petrolio o di qualcosa lontano da emissioni vicino allo zero.
Il confronto è appunto sulla parità di suolo sfruttato in un anno. Un pannello resta lì 365 giorni, un raccolto ha le sue tempistiche limitate. A questo aggiungi il ragionamento sulla diversa efficienza dei due tipi di alimentazione e arriverai alla conclusione del professore.
Chiaro ora?
Visto che non me ne intendo:
1) Quanti raccolti si fanno in un anno?
2) Occorre concimare? Se sì, da dove provengono i concimi?
3) Occorre irrigare? Se sì, da dove proviene l’acqua?
4) Lo sfruttamento del terreno è sostenibile nel tempo?
Sempre più coccoloso il nostro ernesto. Adesso ci offre le sue perle anche in ambito agricolo. Ma quante coccole gli farei.
Facciamo che si riescano a fare 24 raccolti l’anno…. fanno fanno 2×24=48 km contro 900. Il problema non cambia di una virgola.
Il problema dell’auto elettrica abbinata all’impianto fotovoltaico, è che uno può rendersi indipendente nel trasporto tagliando fuori vari attori del mercato e questo non va giù a molti delle grandi società che gestiscono il fabbisogno di mobilità della popolazione
Non c’è dubbio.
È sicuramente “pazzia” dire che complicato è meglio che semplice, così come è “pazzia” cercare in modi quantomeno discutibili di fermare l’innovazione tecnologica. È però poco serio continuare a dire che l’auto elettrica è LA SOLUZIONE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI. Basta dire questa cosa folle!!!
I cambiamenti climatici si fermano in ben altri modi!!!! E non chiedetemi quali perché li ho già detti e ridetti più volte.
“l’auto elettrica è LA SOLUZIONE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI” è una frase che viene utilizzata dai detrattori e messa in bocca ai sostenitori.
Io non l’ho mai sentita da nessun automobilista elettrico ma concordo sul fatto che sarebbe una sciocchezza.
Qui è stato anche scritto che andare in bici o a piedi è ancora meglio.
Quello del cambiamento climatico (al singolare!) è un aspetto, poi ci sono l’inquinamento dell’aria che respiriamo, la sostenibilità, la sicurezza energetica, l’economicità.
Aggiungerei a quello che ha detto Armaroli che un mq di pannelli produce energia per 20/30 anni senza quasi toccarli, per fare il diesel con la colza c’è da lavorarci anno dopo anno, e quindi il rendimento è infimo.
Li abbiamo scritti e strascritti anche noi. E non abbiamo mai detto che una cosa esclude l’altra
Mi scusi mi dica in quale punto del mio messaggio che lei contesta ho fatto disinformazione o propaganda? Soprattutto nel merito pongo delle domande, se una domanda è disinformazione allora mi sono perso qualcosa o esiste un nuovo sillogismo scientifico , dove porre domande significa disinformare.
A me sembra invece che vengano mosse di continuo critiche di tipo propagandistico in questa testata contro l’attuale governo, ministri (giornalisti) e anche quelli del governo precedente quando non in linea con la vostra unica e imprescindibile visione della mobilità.
Invece lei pone a me una etichetta (no watt tra l’altro uno slogan da social alquanto infantile) , cosa che io non mi sono MAI permesso di fare con lei o altri utenti in tal caso , come si sul dire “pace e bene”
Si renda conto che non sono il primo a muovere delle critiche sull’impossibilità di discutere in questo forum , soprattutto con lei, se di fondo non le piacciono le auto e la mobilità privata (di qualsiasi natura) è libero di esprimerlo ma lo dica chiaramente.
Evidentemente nel tempo si cambia, ma tant’è, se devo scrivere ciò che vuole lei o tenere la linea che vuole lei, mi astengo personalmente dallo scrivere e frequenterò una community aperta al dialogo e al confronto che non teme di evidenziare le criticità e magari in grado di trovare delle soluzioni invece di proporre l’ostracismo come medicina.
Magari fonderò anch’io una testata con altri volenterosi ma non faziosi.
Buona continuazione.
Fondi una sua testata, le auguro il miglior successo.
Quanto alla disinformazione ecco alcuni esempi
-Le posizioni di Armaroli sono note (qundi non contano?). Sa perchè sono note? Perchè Armaroli è noto, è uno scienziato di rilevo internazionale e di un’autorevolezza indiscussa.
-sarebbe interessante sentire altri ricercatori. Li trovi lei se ci riesce. Purtroppo la scienza è schierata con Armaroli al 99%. Colpa del destino cinico e baro, o ha semplicemente ragione?
-tempi di ricarica e accumulo. Mi spieca che c’azzecca con l’efficienza energetica?
-navi e aerei. Appunto, biocarburanti ed e-fules , scarsi e costosi, dovrebbero essere utilizzati per decarbonizzare i trasporti che è difficile elettrificare. Ma erei e navi messi insieme emettono un decimo del trasporto privato su strada, si informi meglio
-Il bilancio energetico di diversi veicoli. Eccolo:I veicoli elettrici azzerano le emissioni? No, oggi le dimezzano soltanto
-Il bilancio sociale della transizione. Eccolo: Stop alle termiche dal 2035: il made in Italy può farcela?
-le ragioni per cui l’Europa ha imposto le emissioni zero? Eccole: IPCC: tempo scaduto, addio fossili dal 2040 o sarà la catastrofe
Le basta o devo continuare a contestare bufala per bufala?.
immaginate un mondo dove non ci siano piu’ navi che trasportano manufatti ma solo materie prime e tutto cio’ che ci serve ce lo costruiamo in casa .risolvo inquinamento e disoccupazione e lascio i cinesi nel loro brodo , mi chiedo perche’ la ue non abbia ancora pensato ad una soluzione cosi’ semplice anche se costosa a livello di investimenti ma valida nel tempo . ps tutti i materiali che ora si usano per le batterie fanno parte delle materie prime sopra citate . non so se rendo il concetto !
Bisognerebbe chiederlo a quelli che gli scorsi decenni si sono dati alle delocalizzazioni selvagge, per guadagnare di più. E magari pensare che la Cina nel suo brodo non starebbe poi tanto male, visto che per ora siamo noi ad avere bisogno del suo brodo, dopo essere stati per qualche decina d’anni a sonnecchiare.
Al governo attualmente abbiamo coloro che hanno lavorato molto per avere rapporti con la Cina.
Se non erro ricordo che fu proprio qualcuno di FI ad ottenere l’etichetta made in italy sui semilavorati prodotti nei paesi esteri.
Arriva una borsa, gli attaccano una fibbia, la tracolla e trac diventa made in italy.
Non dimentichiamoci però che non esiste solo la Cina, abbiamo anche altri posti dove grazie ai nostri commercianti e poi grazie ad alcuni nostri imprenditori abbiamo regalato il lavoro.
Grande Nicola Armaroli, lume della ragione, in questo postribolo di politici, tronisti, e giornalisti venduti alle false verità imposte dal governo.
Uomo di grande padronanza e conoscenza della materia che riesce (in quanto realmente competente) a spiegare con facilità comprensibile a tutti la reale situazione.
Faccio notare che Prof. Armaroli è stato mooolto conservativo nel valutare i km percorsi dalla Nissan Leaf elettrica: a mio avviso con una guida attenta si superano ampiamente i 1000 km
Il professore non potrà che usare ogni sua competenza per tirare le conclusioni a favore della causa elettrica , date le sue note posizioni. Sarebbe più interessante avere opinioni di diversi ricercatori, risulta chiaro che dal punto di vista dell’efficienza quando si parla di motori elettrici la partita è facile.. Risulta più difficile quando si scende nei tempi di ricarica e nella capacità di accumulo con le attuali tecnologie.. Non è un caso che si parli della difficoltà di elettrificate navi e aerei attualmente, tra l’altro i più grandi emettitori di inquinanti sparsi in tutto il globo.
Sarebbe bello uno studio congiunto sul bilancio energetico di più veicoli con le diverse tecnologie insieme ad uno sociale per capire la fattibilità dell’adozione di una o l’altra tecnologia. L’Europa ha sposato di fatto la causa delle batterie infischiandosene della “neutralità ” tecnologia il tutto con questa legislatura e sarebbe ancora più interessante capire le ragioni. Ad oggi esistono veicoli molto efficienti termici , molto più leggeri di quelli a batteria , non raggiungeranno quelli elettrici ma pesare meno significa consumare meno gomme e strade. Considerando quanto inquina l’attrito a livello di particolato mi chiedo come mai non si producano dei confronti anche su questo tema.. come la filiera di riciclo delle batterie ad oggi non pervenuta se non in qualche impianto pilota.. vedo tanta fretta e poca chiarezza come per altri temi emergenziali visti nel recente passato che dietro le quinte nascondevano delle criticità ancor oggi non chiare ma reali.
Con questo non dico che a passeggio preferisco stare dietro ad in motore termico rispetto ad uno elettrico, dico che ad oggi molti punti non sono chiari, dalla produzione allo smaltimento degli accumulatori insieme alla produzione di energia. Proprio come altri filoni del passato si sono rivelati problematici in seguito , penso agli ultimi 20 anni in cui è stato promosso riscaldamento a pellet ora additato di essere inquinante, ai precedenti decenni di gas metano , da abbandonare ora ( forse politica? ) , o ai primi anni 2000 in cui si parlava di eco- diesel ora ritenuto il male del pianeta.. e ceranosempre esperti sostenitori della causa ad ogni epoca ora latitanti nelle loro ex posizioni.
Lei ci onora dei suoi commenti no watt da molti mesi. Non si è ancora accorto che abbiamo trattato e confutato tutte le sue argomentazioni ennesime volte? Continui a diffondere fake news e dovremo cancellarla dalle nostre pagine
Io espongo con educazione le mie opinioni, (indichi una sola occasione nella quale mi sono rivolto con maleducazione o toni offensivi verso anche una sola persona della community) se questa è una “piazza” chiusa basta dirlo apertamente al momento dell’iscrizione.
Quindi ritengo di aver tenuto un comportamento adeguato e onesto.
Il sito è vostro il format pure, se non volete ascoltare il dissenso altrui cancelli pure il mio account o lo banni , non è la prima volta che usa la censura nei miei confronti.
Inoltre prima di accusare dovrebbe leggere con attenzione quanto da me scritto, molto chiaramente , pongo delle domande a cui non mi risulta siano arrivate risposte chiare ed esaurienti.
Tra l’altro proprio per imparare di più sulla mobilità elettrica e capire la tecnologia che la sostiene ho cercato di provare più auto elettriche possibili , delle quali vi ho anche inviato una test video.
Se preferisce avere solo commenti in linea con il suo pensiero faccia quello che crede, per me non ci sono problemi.
Buona giornata.
Il dissenso non è vietato, la disinformazione sì. O lei tiene conto di quello che abbiamo già scritto e lo contesta con relativa dcumentazione oppure fa solo propaganda. E la propaganda no watt, se permette, va a faral altrove.
Dice bene Giorgio, lei sta, per l’ennesima volta esponendo le sue opinioni, che non essendo corroborate da alcun numero o studio sono solo opinioni, mentre quelle che vorrebbe confutare non sono opinioni, ma provate realtà scientifiche. A meno che tutto non sia opinione, anche 1+1=2, che per lei sarà anche un’opinione ma ha portato a dei risultati enormi. Mentre i suoi panflet sulla neutralità tecnologica sono solo una perdita di tempo.
Io ho posto delle domande ma non vedo le risposte con i numeri di un prodotto e dell’altro a confronto considerando entrambi dalla nascita , all’utilizzo e allo smaltimento. Dico entrambi, quantificando in joule e in emissioni ( non solo di co2).
Le spiegazioni sul bilancio energetico delle due soluzioni sono chiare e inequivocabili, di quante cavolo di spiegazioni avete ancora bisogno? Stai ancora li a sollevare fantomatici problemi sui tempi di ricarica e le autonomie? L’infrastruttura di ricarica si espande a vista d’occhio, le batterie sono sempre più efficienti e meno impattanti, si stanno facendo progressi sulle tecnologie per il riciclo delle batterie, il mondo intero potrebbe sopravvivere solo sul fotovoltaico, ma niente, insistete a fare muro. Con voi è anche inutile discutere.
Il bilancio energetico si fa sull’intera vita del prodotto, cosa che ancora non ho visto fare, ma possiedo 2 impianti fotovoltaici per convenienza economica , dubito di quella ecologica.
Nessun muro solo semplici questioni.
Le emissioni di Co2 necessarie a produrre un pannello FV (ammesso che non siano usate fonti rinnovabili) si recupera in circa 1.5 anni. Oggi la mia model 3 ha raggiunto, dopo 2 anni e mezzo, 50k km, quindi da domani nel totale passo in vantaggio rispetto a quanto avevo emesso con la mia precedente diesel dopo gli stessi km.