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Tariffe di ricarica, risolvi il rompicapo in 5 grafici

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tariffe di ricarica
Ringraziamo Juri, il lettore che ha sintetizzato in cinque grafici una mini guida al rompicapo delle nuove tariffe di ricarica. Calcolatrice alla mano, ha simulato il costo reale a kWh delle offerte dei principali gestori a seconda delle percorrenze, e quindi dei consumi mensili. Pubblichiamo volentieri il risultato del suo lavoro, precisando però che non abbiamo avuto il tempo per controllare, ricalcolandoli, i dati da lui elaborati. Li mettiamo a disposizione dei lettori per commenti e approfondimenti. 
                          di Juri Ragnoli
Ho eseguito un confronto di alcune tariffe e soprattutto ho calcolato la miglior scelta tra di esse in funzione della quantità di energia mensile che si prevede prelevare alle colonnine.
Sia in DC che in AC.
Tariffe confrontate:
Be Charge
A2A (nuove)
Enel X
Tesla (ipotizzando EV non Tesla)
Freshmile (0,3 €/kWh + 0,3 €/min in DC e 0,23 €/kWh + 0,04 €/min in AC) ipotizzando 3 potenze di ricarica media in DC (100 kW, 75 kW e 50 kW) e 2 in AC (22 kW e 11 kW) perché più è la potenza di ricarica e meno incide il costo al minuto.
I calcoli eseguiti sono molto semplici: si ipotizza di scegliere una certa tariffa e si fa la simulazione dei costi sostenuti in funzione dei kWh prelevati, leggermente più complicato solo con il costo al minuto di Freshmile.
Ecco i risultati del costo unitario [€/kWh] per le varie tariffe considerate, includendo tutti i costi dell’offerta  in funzione della quantità di energia prelevata in un dato mese (visto che alcune tariffe prevedono un costo mensile).

tariffe di ricaricaChe senso ha l’offerta Start di Be Charge? Non conviene mai

Facendo questo calcolo ho notato cose interessanti (oltre alla miglior offerta in funzione dell’energia che prevediamo di prelevare alle colonnine che si evince chiaramente dai grafici allegati “AC” e “DC”).
1) l’offerta “Start” di Be Charge non conviene mai anche solo considerando le offerte di Be Charge stesse, sia in AC che in DC. Ovviamente c’è un limite sotto il quale conviene la free, a consumo (71,3 kWh in AC e 51,5 kWh in DC), oltre il quale conviene già la Medium e poi un altro limite (92,3 kWh in AC e 66,7 kWh in DC) oltre il quale conviene la Premium, ma non esiste un intervallo di kWh in cui converrebbe la Start (quindi perché tale offerta? Per mettere ancora più confusione?)

tariffe di ricaricaA2A e Enel X fanno risparmiare. Ma se sbagli le previsioni…

2) in alcuni casi le opzioni tot kWh a tot prezzo come quelle di A2A o Enel X potrebbero attrarre per il basso costo al kWh dato dal semplice rapporto dichiarato dall’offerta. Ma appena ci si discosta di 20-25 kWh in più o in meno rispetto alla quantità di energia dell’offerta, la tariffa potrebbe risultare sconveniente. Questo ad eccezione della tariffa con più kWh che copre una finestra di convenienza più ampia. A livello pratico potrebbe essere difficile prevedere la quantità di energia di cui abbiamo bisogno nei trenta giorni successivi.
Ad esempio se si carica di solito in AC e si prevede il bisogno di 200 kWh e si fa quindi la A2A large, ma poi, per varie ragioni, se ne sfruttano 150 oppure ne servono 50 in più allora la Be Charge Premium avrebbe fatto risparmiare molto, senza scomodare Freshmile per la quale mi sembra di aver capito che poche colonnine risultano essere compatibili. Stessa cosa in DC in cui la scelta dei supercharger di Tesla potrebbe essere più conveniente se sbagliassimo la previsione sulla quantità di energia di cui avremo bisogno in un mese.

tariffe di ricaricaAlle alte potenze o con ricarica a 22 kW può convenire Freshmile

3) In DC possono essere molto convenienti le tariffe di ricarica di Freshmile ma solo a potenze molto elevate (avendo minor peso il costo al minuto dell’offerta), a 100 kW ad esempio (o più a maggior ragione) è decisamente la più conveniente fino ad almeno 250 kWh mensili, quindi si potrebbe sfruttare tale operatore (quando compatibile con la colonnina) per caricare la batteria fino ad una data percentuale oltre la quale la curva di ricarica calerebbe sotto una certa soglia di potenza.
Sempre a riguardo di tale operatore se si avesse a disposizione la ricarica in AC a 22 kW (come sulla mia Megane) il costo reale a kWh sarebbe molto basso, ovvero di circa 35 cent. Salirebbe a circa 47 cent per chi avesse la 11 kW, questo proprio a causa del costo al minuto che peserebbe in maniera maggiore.
I grafici penso siano di interesse per molti in questa giungla di tariffe di ricarica.
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45 COMMENTI

  1. Massimo Degli Esposti 8 Dicembre 2023 at 9:51
    Io cerco di spiegare a lei e ai lettori perché quello che si vuole non sempre è possibile. O almeno, perché non è così semplice da ottenere. A me lo spiegò la mamma ai tempi dell’asilo (a suon di sberle).

    Non mi aspetto che lei pubblichi questa mia risposta ma sono testone e ci provo

    Massimo devo dire che lei è stato fortunato ha avuto una mamma che se anche con metodi attualmente non proprio consoni avrà ottenuto il risultato di farle capire cose che io ne svariati suoi lettori con mamme meno presenti evidentemente non capiamo facilmente .

    Vede una volta non tutti i pagamenti con carte erano possibili nei supermercati ma non perché non fosse tecnicamente possibile , visto che alcune carte funzionavano e altre no, ma per il solo motivo
    che accordi fra imprese e banche non erano stati presi , sono ormai decenni che ogni carta viene accettata .

    Ogni centralina è dotata di contactless come le carte e i bancomat e le carte per le ricariche quindi non vedo grosse differenze . Qualche tempo fa un tecnico lettore ha spiegato che tecnicamente non ci sono grosse differenze e sarebbe possibilissimo .

    Concludo con un suggerimento , Massimo come già le scrissi in merito alla Vs crociata a favore delle wallbox per la ricarica casalinga, che per fortuna avete smesso, le ripeto la stessa cosa , questa vostra strenua difesa della attuale situazione ricariche e mai una critica , dominata e voluta soprattutto da due o tre potenti fornitori fa pensare che ci possa essere qualche sorta di interesse da parte vostra , cosa che sarà assolutamente non vera , ma la sensazione esiste , visto che lo scopo sia vostro che nostro , i vostri lettori sono o intenzionati all’acquisto di una BEV oppure ne sono già in possesso , è quello di migliorare lo stato dell’aria che respiriamo e abbassare i gas serra , non ci vedo una ragione per non cercare di migliorare una situazione che è sotto gli occhi di tutti . Sarebbe opportuno che il forum cercasse di portare avanti anche le opinioni dei lettori , se si lamentano quasi tutti un motivo ci sarà .

    • Chi ha installato una wallbox e ricarica prevalentemente a domicilio, per esempio, se ne frega del rompicapo delle tariffe di ricarica. Scorra i commenti e se ne accorgerà. Ecco il motivo della nostra “crociata”. Il suo paragone fra supermercati e colonnine è arbitrario: la ricarica deve essere fatturata per legge, gli acquisti al supermercato no. Tuttavia molte colonnine stanno abilitando il pagamento con Carte di Credito e Bancomat, aggiungendo un Pos e un passaggio telematico in più tra gestore e sistema bancario. Nessun problema, quindi, a parte i costi aggiuntivi che paghiamo tutti noi.

      • Massimo io ricarico da più di tre anni sempre da casa e me ne frego del bailamme delle tariffe e delle app e non ho una walbox ma questo non vuole dire che non mi interessino soluzioni intelligenti guardi ritengo che il sistema più intelligente sarebbe il PLUG&CHARGE da utilizzare su tutto vede ho già superato anche le carte.
        Comunque lo afferma lei se qualcuno ha già installato il sistema di pagamento con le carte significa che si può fare e ben venga fatturazione compresa.

      • Gentile Massimo,
        Mi scusi ma a mio parere i costi aggiuntivi come si evince facilmente dai grafici li pagano tutti gli utenti che non centrano la previsione di spesa, e che con poco scostamento arrivano a pagare tariffe esorbitanti…
        E non mi si venga a dire che i gestori sono in perdita, se fosse effettivamente così non continuerebbero ad installare nuove colonnine. I costi fissi sono da ammortizzare in molti anni..

        • I numeri li abbiamo scritti enne volte. Porti i suoi per dimostrare che investimenti di centinaia di milioni si possono ammortizzare con un tasso di utilizzo delle colonnine del 2% (due minuti ogni 100, circa mezz’ora al giorno)

      • Vi svelo un segreto: un mucchio di gente abita in appartamento e alla wallbox al più ci può attaccare il dyson

        • Non svela segreti, ma scrive sciocchezze: il 68% delle unità immobiliari in Italia dispone di posto auto. Questi sono i dati del censimento Istat.

          • E cosa significa? In quel 68% ci sono quelli che il posto auto lo hanno in una autorimessa condominiale a cui il condominio non dà l’autorizzazione all’installazione del Wallbox, a torto o a ragione.

          • Significa un numero e sui numeri si può ragionare. Dire che “un sacco di gente abita in condominio”, come fa il lettore a cui ho risposto, non vuol dire nulla

      • I costi aggiuntivi per pagamenti elettronici di carburanti sono spariti da anni. Perché dovrebbero essercene per le ricariche? Se sì permettesse il pagamento in contanti non ci sarebbero certo degli sconti

        • La vendita di elettricità deve essere fatturata. Se lei paga in contanti come può fatturargliela il gestore? (concetto che ripeto per la millesima volta).

          • Mi spiego meglio. Il pagamento in contanti è solo un esempio teorico per evidenziare che quelli elettronici non comporterebbero aumenti dei costi di ricarica. Tanto più che anche tramite app ecc. la transazione passa da una carta elettronica

          • Passa da una carta elettronica del gestore, che ha già tutti i suoi dati fiscali. Con Bancomat o carta di credito è necessario un passaggio in più con la sua banca, attraverso un Pos.

  2. Complimenti per i grafici, interpretano visivamente perfettamente il casino.
    Normalmente carico in garage, ma saltuariamente visito mia mamma a 200km cerco quindi di “mirare” un fabbisogno di 50-100kWh (ora è freddo). In genere commissioni incluse sforo un pò sull’uso a consumo, a volte devo caricare ad una colonnina gli ultimi 10-15kWh anche se sono a casa. Pur essendo un viaggio ripetitivo è comunque difficile prevedere e pianificare di quanti kWh potrai aver bisogno. E i grafici, con quel baffetto in mezzo alla tariffa, (es. A2A medium) mostra proprio come sia difficile centrarlo.
    Relativamente alla soluzione a questo casino o lo risolve “il mercato” (mi sembra da solo non ci stia riuscendo, anzi) o lo risolve la politica che dovrebbe bilanciare le distorsioni del mercato. Ma in questo momento il vento soffia di bolina….

  3. È una situazione folle…
    Secondo me è proprio questo il problema, ossia l’assoluta necessità di sapere quanto consumerai esattamente nei successivi 30 giorni.

    Se sbagli i calcoli o devi correre al riparo con un altro abbonamento – col rischio poi di non terminare i KWh forniti con quello – oppure rabboccare a prezzi assurdi al dettaglio (ricordo in una tappa a Trieste, colonnina Hera 11KW mi chiedeva da NextCharge qualcosa come 0.90€/KWh) oppure… Non terminare quanto concesso nel mese, che per svariate ragioni (un viaggio annullato, ad esempio) non riesci a caricare in batteria, e lì a fare il conto tra soldi spesi e quanto effettivamente caricato capita di ribaltarsi.

    Esperienza simile con BeCharge, mi si consigliava di mettere del credito nel portafogli virtuale dell’ app, peccato fosse mal indicato che anche quello avesse una scadenza e non ho avuto nessun avviso di scadenza, persi centinaia di euro e irrecuperabili. Conti fatti, nonostante gli abbonamenti (vecchi) ho ricaricato a quasi 1€/KWh.

    Mi chiedo semplicemente perché non sia possibile acquistare un pacchetto, ai prezzi che siano, ed averlo senza scadenze?
    O perlomeno proporre anche questa formula,oppure una scadenza non legata alla data X del mese per tutti i mesi, ma 30-60-180gg dal momento dell’ acquisto e poi alla necessità riacquistarlo senza il vincolo assillante della data di rinnovo che spesso non coincide con gli impegni di una persona, come ad esempio un lungo viaggio il giorno prima del rinnovo.

    Sembra un sistema fatto apposta per scoraggiare i guidatori.
    Se penso che a fronte di tutto questo, Tesla propone comunque dei supercharger a 250KW a 0.60 o meno…

    • Tesla non vende abbonamenti in roaming con altri operatori. Fa le sue tariffe e quelle sono, per tutti. Gli altri operatori sono interoperabili tra loro e tutti più o meno incatenati ai due capofila Enel X e Be Charge, proprietari di due terzi della rete

      • Rimane valido tutto il resto del mio discorso; incatenare un utente a quanto e come consumare pretendendo l’assoluta prevedibilità delle proprie azioni nel giro di 30 o più giorni ha il semplice effetto di allontanarlo.

        • Nessuno vieta di pagare a consumo, opzione prevista da tutti gli operatori. Per chi ricarica prevalentemente a casa una spesa più alta una tantum non sposta granché

          • Ammetto che non mi aspettavo una risposta così lapidaria e sintetica da te, anche vista l’ampiezza dell’ argomento ed il disagio degli utenti in questo marasma di opzioni inestricabili.
            In ogni caso, messaggio recepito.

      • Lei dà l’impressione di essere favorevole a questo far-west e di non vedere di buon occhio pagamenti elettronici o il plug&charge. Ma si immagina cosa succederebbe se questo scellerato sistema – ai limiti del fraudolento – venisse applicato per i carburanti?

        • No, caro Natalino. Io conosco i problemi. SE fosse così semplice risolverli l’avrebbero già fatto. E viaggiando con auto elettriche da molti anni, so che il far west è più immaginario che reale.

  4. Ottimo lavoro ed anche artisticamente gradevole che diventa però la spia di una follia.
    Semplifico al massimo:

    prezzo energia = 0,20 al kWh
    AC: ricarico 0,15 centesimi massimo
    DC: ricarico 0,35 centesimi massimo

    Via alle danze della concorrenza.

  5. Grazie Juri
    per l’approfondimento, e perchè questi grafici sono belli anche da vedere, praticamente arte moderna da incorniciare 🙂

    ho letto che IBM, USA e CINA usano la decriptazione delle tariffe italiane per testare la velocità di ogni nuovo computer

  6. Magnifico lavoro quello dell’autore di questo articolo, ma mi domando solo se c’è da RIDERE o da PIANGERE. Sono abbastanza certo che l’autore non abbia voluto orientare gli automobilisti BEV alla scelta del fornitore, nè che abbia voluto tornire dei grafici da consultare prima di provare a ricaricare la propriia auto.

    Penso invece che l’articolo voglia dimostrare (e ci riesce benissimo) che effettivamente la rete di colonnine sono una BABELE ancora più enorme di quella che qualche tempo fa ho illustato io in un mio articolo su questo stesso sito.

    Ho immaginat un automobilista che non è nè PRO nè CONTRO le BEV e che sta per cambiare auto; lui da possessore di un’ICE non si è mai posto il problema di dover andare a rifornirsi di carburante perchè conosce il prezzo standard dei prodotti e sa bene che ci sono anche delle piccole differenze di prezzo; viceversa viene a sapere che se decidesse di acquistare una BEV il problema di attendere un pò di più per ricaricare l’auto sarebbe un’inezia al confronto della giungla dei prezzi illustrate nell’articolo e tra le quali si dovrà dimenare.

    Nei panni di quello di quello immaginato sopra, io penso che non ci metterei più di un istante a decidere di acquistare ancora una ICE.

    E allora non posso non ricordare ai gestori degli impianti di ricarica che continuano a lamentarsi che le colonnine sono impegnate solo al 2% del loro tempo, il proverbio: “CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO”; intendo dire che sono proprio loro, incapaci di unirsi e standardizzare sia i prezzi che i modi con cui si opera e si paga una ricarica, la causa primaria dello scarso uso dei loro impianti; scoraggiare con i loro metodi, le loro app e i loro abbonamenti tutti di tipo diverso, certamente non è utile all’aumento delle BEV, e questo ovviamente si ritorce anche contro di loro.

    • Insomma, lei invoca un bel cartello. E perché non sulle assicurazioni, la telefonia, i generi alimentari nella GDO? L’Antitrust cosa ne direbbe?

      • Semplicemente perchè la ricarica delle BEV non si può certamente paragonare a nessuno di quei prodotti; ma essendo solo un diverso modo di rifornire le auto il paragone va fatto con i distrinutori di carburante nei quali ci si rifornisce senza APP, si paga con bancomat o con banconote, i prezzi oscillano si ma di molto poco.
        Come ho detto e lo ripeto, quello che propongono i gestori delle colonnine serve solo a SCORAGGIARE la scelta di una BEV cosa che indirettamente colpisce anche loro.
        E ripeto anche che se si insiste nel volersi ACCAPARRARE i clienti usando i sistemi di luce, gas e telefono legandoli in qualche modo ad un singolo fornitore, non faranno altro che far ridurre ancora di più l’utilizzo dei loro impianti.

        • Ha capito che il petrolio e l’elettricità sono due cose diverse? Uno è una fonte primaria di energia, l’altra è un vettore energetico. Uno si estrae dai pozzi, l’altra si produce in una miriade di modi diversi. Come può pretendere di paragonarli?

          • Io li paragono nella DISTRIBUZIONE; confrono disptribuzione di carburanti con distribuzione di Kw.

          • Distribuzione diversa (autobotti contro rete elettrica) di cose diverse (il carburante è un bene fisico, l’elettricità un servizio).

          • Però Massimo come avevo gia scritto ci sono casi perfetti e funzionanti che stanno gia funzionando: sulle colonnine della A22 posso ricaricare in AC o DC (50KW) pagando semplicemente con bancomat o carta credito… non mi sembra siano fuorilegge.. come lo spiega?
            La A22 sta truffando il sistema fiscale italiano oppure sono le altre società che si complicano la vita (anche a noi utenti) applicando sistemi con app. , abbonemanti vari, roaming e menate varie?

          • Come ho spiegato qui sopra, nessuna truffa: ma solo un’aggiunta di elettronica e di connessioni. Salgono i costi, salgono le tariffe. I vantaggi per l’automobilista? Niente contratto con un gestore, niente abbonamenti, ricarica a prezzo pieno. Contenti voi…

      • Massimo, Guardi sicuramente tutto questo casino aiuta sia i possessori chi eventualmente volesse farne l’ acquisto
        Io se non avessi la possibilità di caricare dal mio box non mi sarei mai sognato di acquistare non una ma due BEV ,in più di tre anni ho caricato alla colonnina Tesla solo per una volta e solo per vederne in pratica il funzionamento, difendere questa diffusa pratica non è coerente con quello che dovrebbe essere il vostro messaggio

          • Massimo il paragone non è proprio calzante poi se le interessa le spiego anche il motivo, ma li legge i commenti
            Dei suoi lettori,non è evidente che quasi tutti ne hanno piene le scatole di questi sistemi e vogliono caricare ovunque a una cifra ragionevole pagando con un bancomat o una CDC.
            Il sistema attualmente in uso è già morto,non può durare ,lo suggerisca anche lei ai fornitori , potrebbero trarne vantaggio anche loro.

          • Io cerco di spiegare a lei e ai lettori perché quello che si vuole non sempre è possibile. O almeno, perché non è così semplice da ottenere. A me lo spiegò la mamma ai tempi dell’asilo (a suon di sberle).

      • Il cartello purtroppo lo stanno già facendo (vedasi aumento di A2A che pur rimanendo più conveniente rispetto alla concorrenza grazie agli abbonamenti, non ha perso occasione per rincarare un po’ pur non avendo e necessità (almeno da quanto dichiarato dal suo stesso CEO quest’estate). E’ vero che oltre all’aumento generale, i nuovi modelli di tariffazione sembrano più degli esperimenti per vedere cosa conviene (a loro) di più, in termini di guadagno e utenti confusi…
        Anch’io penso che una semplificazione ci vorrebbe, in primis in nome della trasparenza, magari facendo frutto di quanto già imparato con la maturazione del mercato della telefonia mobile, con roaming europeo, minuti inclusi usabili anche all’estero, ecc.
        Approfitto per fare i complimenti al lettore per tutti i grafici davvero comunicativi. Solo un suggerimento: sarebbe bello mettere una riga di riferimento per il costo del carburante diesel/benzina equivalente,per tutti quelli che non riescono a visualizzare la convenienza del viaggiare elettrico rispetto al termico, nonostante tutto!

        • Mi associo alla tua risposta, Marco.
          Ritengo anch’io che, per come la vedo, questi il cartello lo fanno già… però in modo furbo, come la telefonia mobile a fine anni ’90 / primi anni 2000 (chi si ricorda? Scatto alla risposta sì/no, ricarico sulla ricarica delle prepagate sì e diversificato oppure no, più minuti ma meno SMS, pochi minuti e SMS ma giga, ecc.).
          È facile vedere che gli operatori stiano facendo circa la stessa cosa: mettono il cliente di fronte ad una vera e propria giungla di offerte, difficilmente comparabili senza addentrarsi in complessi calcoli e analisi di come si usa l’auto e dove la si ricaricherà preferenzialmente per determinare se e quale abbonamento o tariffa ci convenga, cercando ogni mese di non sprecare kWh e non spendere troppo denaro extra.
          Tutte cose che allo spensierato utilizzatore dei combustibili fossili non passano nemmeno per l’anticamera del cervello. Basta un’occhiata da lontano per sapere il prezzo in quella pompa e decidere se fermarsi a quel distributore o a quell’altro, e poi comunque chissene, dai, tanto ci ballano max 4-5 centesimi di euro dall’uno all’altro.
          Ecco come fanno cartello: diversificando l’offerta al punto tale che ti ci perdi dentro e se poi spendi o sprechi più di quello che pensavi il pirla sei tu che hai scelto la tariffa o abbonamento sbagliato. Delitto perfetto.

          • Marco concordo ma sul visualizzare la convenienza fra elettrico termico con gli attuali prezzi folli alle colonnine , anticipo salvo abbonamenti e casini vari, non è facile, esempio di ieri,con il freddo 4/4,5 km x kW
            Andando piano più o meno col la termica alle stesse condizioni faccio i 20 con un litro di benzina, se non caricassi da casa ,sul piano strettamente economico attualmente converrebbe usare la termica.

      • Io non ho mi visto tanti post sui costi della benzina al distributore..eppure si guidano endotermiche da più di 10 anni.. col bene placido che internet esiste da 30…

        • Ha mai visto una endotermica fare il pieno in garage? Questa piccola differenza le dice qualcosa?

      • Massimo Degli Esposti
        Insomma, lei invoca un bel cartello. E perché non sulle assicurazioni, la telefonia, i generi alimentari nella GDO? L’Antitrust cosa ne direbbe?

        Con questa affermazione lei vorrebbe che io accettassi di confrontare le colonnine di ricarica con assicurazioni, telefonia e generi alimentari.

        Massimo Degli Esposti
        Distribuzione diversa (autobotti contro rete elettrica) di cose diverse (il carburante è un bene fisico, l’elettricità un servizio).

        Con quest’altra invece io, sencodo lei, non posso confrontare erogazione di carburante con erogazione di kw.

        A me pare che le due distribuzioni siano molto più simili che non quelle che propone lei addirittura tinado in ballo i genera alimentari!!!

    • Franco c’è solo da piangere non perché a me interessi più di tanto anzi non me ne frega niente come sai sono fra i pochi super privilegiati che caricano dal box personale e privato con il sostegno di due impianti FV ma se per puro caso a qualcuno interessasse veramente questa transizione e il maggior incremento delle vendite delle BEV suggerisco di abbandonare questa strada ,con questo casino non andiamo da nessuna parte .

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