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Stop ai bonus per le EV: mercato tedesco in retromarcia

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Stop ai bonus per le EV e mercato tedesco in retromarcia a dicembre: il calo è del 47,6% sullo stesso mese del 2022. Ancora peggio le ibride plug-in.

stop ai bonus per le EV
AHI AHI…Niente bonus nel 2024 in Germania.

Stop ai bonus per le EV, vendite giù del 47,6%, ma a quota 56 mila

C’era da aspettarselo: l’improvvisa cessazione degli incentivi, annunciata a metà mese con effetto immediato, ha avuto effetti nefasti sul primo mercato d’Europa. Anche se i numeri restano consistenti, con 54.654 elettriche vendute e una quota di mercato che si mantiene al 22.6%, contro il 6% dell’Italia. Ma è chiaro che l’impatto della decisione del governo c’è stato e che il mercato si è sostanzialmente fermato nella seconda metà del mese, dopo la decisione. Ancora peggio è andata alle ibride plug-in, scese del 74,4%17.894 immatricolazioni, con una quota del 7,4%. Anche qui si tratta di vedere però se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, dato che le auto ricaricabili rappresentano comunque il 30% dell’intero mercato in Germania. Contro il 10% dell’Italia, che resta un mercato sotto-sviluppato nel contesto europeo.

Stop ai bonus per le EVAnche in Italia e in Francia si cambia strada

Si tratta di capire ora che cosa succederà in questo 2024, dato che il governo di Berlino ha fatto sapere di non avere le risorse per finanziare nuovi bonus. Chi compra un’auto elettrica se la paga per intero.

Ma un po’ in tutta Europa sta cambiando il quadro degli incentivi statali. In Francia da inizio anno è cambiato completamente il sistema di concessione, con bonus studiati per tagliare fuori tutta la produzione cinese. Questo grazie a criteri che tengono conto anche della sostenibilità del processo di produzione, con la Cina ancora fortemente legata al carbone per produrre energia.

In Italia, invece, siamo in attesa di capire che cosa deciderà il Governo. Il ministro Adolfo Urso ha delineato un quadro di aiuti legati non solo al tipo di veicolo, ma anche al reddito, con aiuti fino a 13.500 euro. Ma solo il 1° febbraio il piano verrà svelato, con il rischio che nell’attesa anche qui il mercato si blocchi.

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22 COMMENTI

  1. Leggo spesso che si ritiene i prezzi delle BEV gonfiati. Però se si esclude Tesla, i prezzi sono estremamente allineati. Il percorso Tesla per arrivare a certi prezzi è stato molto particolare, ricordiamoci anche i green credits, riuscendo a mantenere in piedi un business per anni in forte perdita.
    Credo che nessuno voglia o necessiti di vendere in perdita in Europa, come altri fanno in US, intanto che avranno prodotti dove il controllo delle componenti più costose (batterie in primis) renderà le vetture più abbordabili.
    Del tipo, se i governi vogliono farle acquistare le incentivino, noi possiamo anche non venderle, almeno per ora.

  2. Il fotovoltaico si mantiene da solo? Si col 110% certamente, proviamo a levare ora anche il 50% del rimborso statale rimasto e poi rifacciamo i conti e vediamo in quanti anni il TCO passa in attivo, soprattutto se ha le ancora costosissime batterie d’accumolo.

    • Gli impianti fotovoltaici su scala industriale non sono sovvenzionati. Quelli domestici sì, al pari di: ristrutturazioni, rifacimenti facciate, caldaie a condensazione, infissi termici, interventi anti sismici e perfino l’acquisto di arredamento per le abitazioni ristrutturate.

  3. Mi permetto di far notare una cosa:
    Il confronto viene fatto con il mese di Dicembre 2022, ultimo mese con gli incentivi “pieni”, per così dire. A Gennaio 2022 ci fu un primo taglio degli incentivi per cui Dicembre 22 è stato un mese particolarmente ricco di immatricolazioni (115000 se non ricordo male).
    Se tutti i mesi fossero stati come quello in Germania nel 2022 avrebbero immatricolato 1,38mln di BEV quanto tutta l’EU.

    Inoltre a Settembre 23 sono cessati anche gli incentivi per le aziende. Dal 16 Dicembre totale stop degli incentivi.

    E c’è stato solo un -47%… vuoldire che un 9/10% è fisiologico ormai in Germania anche senza incentivi… possiamo parlare di mercato maturo se si sbrigano ad arrivare eC3, R5, Panda-e, Model 2, iD2 e compagnia cantante cominciamo a parlare di mercato maturo che si autosostiene

  4. detto e ridetto: gli incentivi (tutti) creano solo problemi..

    PS: mai che una banca incentivi il mio conto corrente 🤷‍♂️🤬

    • Infatti io abbasserei semplicemente l’iva al 5% per tutte le BEV che costano meno di 35.000€ e comincerei a disincentivare le IVE basandomi sui g. CO2 emessi. Poi il rimborso per rottamazione lo sposterei con accredito diretto sul CC togliendo i concessionari dal giro: così tornerebbero a fare gli sconti, forse.
      Ma tanto non lo faranno mai.

  5. È giusto incentivare la transizione. Certo servono dei criteri che in passato sono stati magari un po’ troppo di manica larga ,ma penso che l’incentivo di oggi sia un investimento in salute del domani…meno approvigionamento di carburante dall’estero..e poi si deve dare una accelerata al ricambio della mobilità che senza investimenti rallenta inesorabilmente….pensiamo a quanti soldi abbiamo dato agli agnelli ed in cambio cosa abbiamo ricevuto?… sarà mica un problema ora incentivare le ev!?!…preferisco un ponte in meno ma avere aria più pulita e sicurezza in strada

  6. Se non erro, mi pare che anche Elon Musk abbia dichiarato di essere contrario agli incentivi. Forse perché ne ha già presi abbastanza? Comunque anche secondo me le EV devono rapidamente diventare competitive senza gli incentivi, i governi non possono finanziarle per sempre, non avrebbe senso

    • Ma allora il trentennio di incentivi alle ICE dove lo mettiamo e in Italia a differenza degli altri stati lo stiamo ancora dando , quindi direi che prima di toglierli dovremmo per lo meno andare a pareggio giusto per parcondicio

  7. Come si chiama il tizio visionario (solo per gli sviluppatori sw che non escono dalla cameretta) che guardava dalla finestra?

  8. Con quelle percentuali di vendita è da considerarsi un mercato maturo perciò giusto così. Si facciano più concorrenza le case anziché piazzare i listini al limite massimo di accesso al contributo statale. Vedevo giusto oggi la pubblicità di Opel che offre qst mese 6500€ di sconto per Mokka-e cumulabile all’incentivo attuale di 3 o 5 mila euro. Scommettiamo che appena arriveranno i nuovi incentivi gli sconti spariranno?

  9. Sono combattuto riguardo agli incentivi.
    Da un lato ho il forte sospetto che gli incentivi siano serviti soprattutto alle case costruttrici per vendere BEV tenendone artificialmente alti i prezzi di listino anche quando avrebbero già da tempo potuto iniziare ad abbassarli gradualmente, in particolare quando (vedi Stellantis e Renault) si sfruttano per le proprie BEV la comunalità con altre loro auto di moltissime parti e addirittura della carrozzeria. L’abolizione degli incentivi nei mercati già “maturi” del resto d’Europa potrebbe dunque contribuire a spingere le case costruttrici ad abbassare un po’ i prezzi delle BEV, visto che ormai i modelli di BEV sul mercato sono parecchi e gli investimenti per ulteriori nuovi modelli sono già stati fatti.
    Dall’atro lato ho il timore che, se tale abbassamento di prezzi non avvenisse abbastanza rapidamente, ciò potrebbe far precipitare le percentuali di vendita delle BEV al punto da costringere i legislatori europei (o al punto da fornire loro la scusa perfetta, a seconda di come andranno le imminenti elezioni europee…) ad allontanare più in là nel tempo lo stop alle auto con emissioni di CO2 maggiori di zero previsto per il 2035, considerando anche l’ulteriore enorme pressione che le case costruttrici a quel punto eserciterebbero, ben sapendo che potrebbero comunque rifarsi pian piano sugli acquirenti con aumenti — peraltro già in atto da almeno 4 anni con le mille scuse della pandemia, dell’inflazione, della scellerata invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ecc. — sulle auto termiche vincitrici della partita truccata.
    In tutta sincerità, temo purtroppo che il primo scenario sia piuttosto utopistico e che ci siano ottime probabilità che vinca il secondo scenario. E a quel punto spero davvero che i nostri figli e nipoti, le prossime generazioni, abbiano il coraggio e la forza di prendere in mano il loro futuro prima che l’avida generazione attualmente al comando glielo rovini irrimediabilmente.

    • Assolutamente d’accordo: o i prezzi scendono relativamente alla svelta e in maniera strutturale, oppure in un mercato che senza offesa per nessuno è palesemente tenuto in piedi a suon di incentivi pubblici prima o poi salta il banco. Cosa che del resto vado ripetendo da tempo immemore, e non c’è tco che tenga se i differenziali di acquisto, privi di incentivazione, rimangono su questi livelli.

      • Io sono completamente a favore per l’abolizione dell’incentivo. I listini sono assolutamente gonfiati, non vedo perché la collettività deve continuare ad ingrassare le case automobilistiche. Se vogliono vendere che abbassino i prezzi che tanto adesso su certe bev con tecnologia collaudata ma ancora valida è possibile fare. E che la finiscano con questa mania che la bev deve essere un’astronave ipermegaultra tecnologica, si possono produrre anche auto normali per persone normali a prezzi normali, a non tutti interessa la macchina con il quadro comandi di un Airbus A380. Fosse per me anticiperei al 2030 il divieto di vendita di qualsiasi auto a motore termico, dando incentivi a operatori che installino infrastrutture di ricarica tecnologicamente avanzate e che mantengano tariffe oneste. Poi nessun dazio ad auto cinesi, se sono più interessanti delle nostre ben vengano, il nostro interesse è ridurre l’inquinamento in Italia vero? No perché se ci preoccupiamo di come vengono prodotte le auto in Cina allora lasciamo circolare le euro 5 esistenti che almeno non devono essere né smaltite ne nuovamente prodotte da industrie che bruciano carbone ed inquinano l’aria di tutto il pianeta.

        • Sono d’accordo su tutto, ma questo va in totale ed assoluto contrasto con il percorso fatto della case automobilistiche, che ci hanno sfornato solamente (e continuano a farlo) modelli suvizzati delle precedenti automobili. L’annunciata scomparsa di autovetture come Panda, Smart ed altre fa parte di questo malsano percorso che “+ grosso è + bello (e costoso)”. L’aumento del costo delle auto era iniziato anni fa con l’inserimento nelle auto di accessori più o meno desiderati per giustificare l’aumento del prezzo delle auto, e poi ha avuto il suo massimo splendore con la moda dei SUV , crossover e altri cassonetti che ormai infestano le nostre strade. Ovvero come far pagare la Punto suvizzata il triplo del suo valore originale, per citarne una.
          Solo una imposizione legislativa di stile sovietico riuscirebbe ad invertire la tendenza, oppure una crisi economica senza precedenti (e temo che arriverà presto).

          • Infatti caro Fabio il problema è proprio quello. Negli anni 60 del secolo scorso avere un’auto con la quale muoversi era un sogno per tanti, ricordo quando da piccolo andavamo in tre con le buonanima dei miei genitori con la Lambretta. Quando finalmente mi padre riuscì a comprare una Fiat 126 nuova era un sogno. Adesso non basta l’auto, dobbiamo avere il SUV da 400 CV. Infarcito di gadget elettronici che consumano, pesano, costano. Il miglior incentivo sarebbe quello di vendere auto a misura d’uomo, auto economicamente sostenibili . Quando si parla di ricarica sento sempre dire che la maggior parte degli automobilisti non percorre più di 30 km al giorno. Quindi presumo tragitto casa lavoro: serve il potentissimo suv o basterebbe un’auto come una e- C3 ? Forse se veramente ci fosse l’intenzione di ridurre questo schifoso inquinamento che avvelena il mondo si potrebbero produrre auto così, che costando una cifra abbordabile si venderebbero senza incentivi. E chi vuole l’auto premium se la compra e se la paga, liberissimo di farlo ma a spesa della collettività anche no, grazie

          • Sono perfettamente d’accordo. Secondo la metodica utilizzata dal TCS la fabbricazione di una Hyundai KONAe comporta l’emissione di 16,6 T di CO2 , invece quella di una IONIQ 6 25,4 T. Stesso discorso per modelli simili, anche ICE e PHEV. Mi rifiuto di considerare rispettosi dell’ambiente certi mezzi che, più che auto, sembrano autoblindo. Dovrebbe essere introdotta una tassazione progressiva in base a peso e potenza, per ogni tipo di auto

      • Tutte le rinnovabili son tenute in piedi da incentivi da lustri, senza non sta in piedi nulla, ricordo i primi conti energia, investimmo in parchi fotovoltaici al sud, roe al 20% l’anno, gse ci dava un sacco di soldi, l’energia prodotta contava per meno di un quarto sul totale dei guadagni… Ora sanno soldi per le batterie come deciso in Europa… Non sta in piedi nulla senza soldi statali ovvero nostri. Forse ricordo male io ma la quota bev in Italia non era sotto il 4% con tra l’altro una montagna di autoimmatricolazioni di concessionari?

          • Si ma se hai fatto gli impianti nel 2009 o 2010 ora non ricordo lo prendevi per 20 anni… Nel nostro bilancio mettevamo dei soldi ogni anno per il futuro smantellamento dopo 20 anni. Il parco che avevamo in provincia di Bari in estate ci veniva staccato a rotazione per la troppa produzione rispetto alla capacità delle linee, inoltre subimmo in pochi anni ben 3 furti, dei cavi in rame e dei pannelli

          • A cose serve parlare di 15 anni fa? Oggi un impianto fotovoltaico costa un decimo e si mantiene da solo.

        • Poco d’accordo.
          A parere mio gli incentivi più che tenere in piedi le rinnovabili servono a gonfiare i portafogli di produttori e venditori.
          Basta guardare cosa è successo al fotovoltaico negli anni passati.
          O vogliamo pensare che prima vendevano in perdita?

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