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Da Napoli a Capo Nord con la Zoe!

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Da Napoli a Capo Nord con la Zoe: Paride raconta il suo super-viaggio, percorrendo addirittura 13 mila km con la citycar Renault. Il tutto in 23 giorni. Un’altra avventura elettrica dopo quella che Pietro ha condiviso pochi giorni fa.
da Napoli a capo nord           di Paride Odierna
“In agosto dal 3 al 26 ho fatto un viaggio da Napoli a Capo Nord con la mia Zoe ZE 50 con ricarica in DC. Dopo mesi di pianificazione con ABRP e chargEV per trovare colonnine gratis. Quasi 13.000 km fatti in 23 giorni.

Da Napoli a Capo Nord: Ionity e i Supercharger Tesla li trovi ovunque

da Napoli a capo nord
La distanza percorsa giorno per giorno.
Girare in Italia e il resto d’Europa in elettrico è una favola. Zero emissioni. Consumi bassissimi e, soprattutto, prezzi molto inferiori rispetto al diesel o petrolio.  Grazie anche alla rete di ricarica di Ionity e Tesla, che sono capillari. E soprattutto i Supercharger Tesla, che da Umea fino a CapoNord era ovunque. Più o meno una media di 3/4 ricariche al giorno. Preciso che è una media… qualche giorno due, altri tre, altri quattro. Si può vedere dal grafico che qualche giorno ho percorso circa 1.000 km e altri di meno. Comunque le ricariche non hanno mai superato il 90%. La maggior parte con la flat Belectric500 di BeCharge su colonnine IONITY.  Una media di 40 minuti a stop che ovviamente erano comunque stop obbligati (colazione, pranzo, wc, caffè… ).

da napoli a capo nordChe app ho usato (con quali problemi), dove ho dormito…

Una media di 150/250 km a tappa che in Scandinavia ci vuole, almeno per me che sono 60enne 🤣, dove le distanze sono enormi e la velocità è limitata a 70. ABRP e OBD assolutamente necessari e, a parte le litigate con ABRP per non fargli selezione gli oscuri e impossibili da usare provider scandinavi, un’ abbinata perfetta. Per raccontare il viaggio ci vorrebbero giorni … Comunque riassumendo, l’ho pianificato per mesi… Posti dove fermarmi per la notte quando non dormivo in hotel: app Park4Night. Nove Hotel in tutto e quattro campeggi.. Per il resto in aree di sosta attrezzate con servizi ( in Scandinavia le si trovano ovunque ). Un’esperienza indimenticabile e che rifarei volentieri con la Zoe, anzi sto già pianificando il prossimo viaggio… Forse non saranno 13.000 km …ma vedremo. Paride Odierna
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21 COMMENTI

  1. Purtroppo, in auto, non sono mai arrivato oltre il mare del nord (See Brugge in Belgio o le città portuali tedesche in varie occasioni) perciò invidio bonariamente Paride e non escludo di fare un viaggio analogo in futuro.

    Dopo di che, visto che si tratta di tappe giornaliere di 150-250 km a 70 orari, non meraviglia che non abbia avuto problemi e ci sarebbe stato dentro anche con una Smart elettrica, salvo temperature particolarmente rigide (ma quest’anno mi pare improbabile). L’autonomia non era certo un problema, è però cofortante sapere che la ricarica inizia ad essere disponibile un po’ ovunque.

    • Ahahaha, organizziamo una bella gara a chi arriva prima con Formigli, Porro e Pellegrini. La chiameranno “Oil Gear”.

    • 3gg? Quelli ci mettono 3 mesi e settordici carroattrezzi per essere rimasti a piedi, dovendo ricaricare il cellulare.

  2. Si sarà fermato anche a cambiare la gomma dietro… Io ho incontrato dei veneziani che erano lì con un enduro erano stracotto.

  3. A me pare che si stia facendo di viaggi che si fanno da decenni un atto di eroismo. Dovrebbe essere normale, ma, come in altre questioni, il diverso e le minoranze varie devono spettacolarizzare, non si capisce a che scopo.

    • si stanno facendo da anni
      ma con mezzi che esistono da 100

      se a inizio Novecento avessi attraversato gli Appennini con i trabiccoli che esistevano ai tempi
      sarebbe stata una impresa e un’avventura.
      mio padre raccontava che era una avventura negli anni 50-60 andare al mare in Liguria senza le autostrade.

      e quindi è una avventura e una impresa andare con una elettrica, mezzo primordiale e senza storico e senza esperienza,
      da Napoli a Capo Nord.

      non ti piace? pazienza, cambia sito!

      la butti in caciara, mettendo in mezzo argomenti quali la diversità e le minoranze perché adesso è sulla bocca di tutti la fiera delle banalità emerse nel ben noto libro:
      peccato, vedi fantasmi che esistono solo nella tua testa
      e non nel genuino entusiasmo di Paride quale traspare dal suo racconto,
      e che ho vissuto anche io, in forma minore, due anni fa col un viaggio Cuneo – Utrecht.

      che brutto periodo viviamo,
      senza più la capacità di genuino entusiasmo e spensieratezza….

      • Quella tristissima refrattarietà al cambiamento come forma mentis, e non soltanto per le auto elettriche, purtroppo.

    • Lo scopo, se c’è bisogno di dirlo, è quello di abbattere questo strano mito che le auto elettriche sarebbero adatte solo per la città (tocca sentire anche questo, purtroppo) mentre nonostante un’ infrastruttura ancora in fase di realizzazione e assestamento è fattibilissimo percorrere anche distanze importanti.

  4. La verità è che il nostro amico Paride non ha il coraggio di confessarci che parecchi mesi fa, durante un’accesa discussione calcistica/automobilistica con un suo amico che riteneva impossibili entrambe le cose, ebbe l’imprudenza di dire:

    “E allora sai che ti dico? SE IL NAPOLI VINCE LO SCUDETTO PER FESTEGGIARE IO VADO A CAPONORD CON LA ZOE! Così ti faccio vedere! tiè!”

  5. Stesso viaggio fatto 26 anni fa con un mezzo da 35 quintali e 90 cavalli. Pianificazione circa 10 minuti, ma sono rimasto umile.

    • Certo quasi non cera internet e si doveva andare a braccio. Ci si impiegava di più a consultare lo stradario che a percorrere il tragitto pianificato, senza contare che ad ogni incrocio ci si fermava a chiedere informazioni stradali.

      • Nel 1989 un collega ci lasciò a fine luglio dicendo “Vado in Portogallo in moto con XXXX” (altra collega, poi si sposarono). A fine agosto, al rientro: “Allora Marco, com’era Lisbona?” “Veramente abbiamo leggermente cambiato destinazione, siamo andati a Capo Nord. Fantastico, a parte il mal di schiena”.
        Ecco, sono sicuro che abbia dovuto fare molti ma molti più rifornimenti lui. Sicuramente in meno tempo. Ma non esisteva l’euro, la circolarità dei bancomat europei era un mito, le carte di credito (ne avevano una, mica 10) a volte non venivano accettate, i cellulari dovevano ancora arrivare, navigatori costavano un botto… per cui anche fare un rifornimento dovendo prima cercare un cambiavalute, non era così scontato.

        Se 26 anni fa avesse mandato una mail al sito “CamperistiEstremi” l’avrebbero pubblicata subito e a quel punto un certo Marco avrebbe potuto mettere il suo commento dicendo che l’aveva fatto 10 anni prima, con un mezzo da due quintali e mezzo e 40 cavalli, pianificazione totalmente assente (Marco è fatto così) e lui era ancora più umile.

        • Dimmi che moto era e ti dirò che voto di eroismo gli do da 1 a 10. 😂

          Soprattutto a lei. 🤣🤣🤣🤣

          • Non me lo ricordo… son passati più di 30 anni… manco era mia…
            Ok, ok, io mi prendo un bel 3 per la non preparazione.

    • In verità è a “umili” come lei che il racconto è rivolto….. Per dimostrare che anche con una Bev si può fare visto lo scetticismo….

    • sei rimasto umile allora
      ma stai recuperando ora

      Paride racconta la sua storia con l’entusiasmo dell’avventura,
      non con la boria del bauscia.
      a me il suo racconto è piaciuto.

  6. Grande Paride!!!
    A confronto, i miei 900 km del tour della Scozia nord-orientale in 9 giorni con una Zoe (noleggiata a Edimburgo) fatto a fine giugno sembrano il giretto del cortile di casa… 🤣

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