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Nell’ultimo 80 Sunreef 200 mq di fotovoltaico per 36 kWp

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Il Sunreef eco 80 completamente ricoperto da celle solari

L’ultimo 80 Sunreef Power Eco punta tutto sull’elettrico: due motori elettrici da 180 kW e il pacco batterie 440 kWh. Ma soprattutto 200 metri quadrati di pannelli con una capacità di 36kWp. Ottimi numeri per il cantiere che in Polonia impiega 2400 persone, ha aperto uno stabilimento negli Emirati Arabi Uniti e sta puntando anche sull’idrogeno. 

Un catamarano “vestito” di pannelli solari

Si presenterà al pubblico al prossimo salone nautico di Cannes, ma già dalle foto del nuovo catamarano 80 Sunreef Power Eco è evidente il forte investimento in fotovoltaico del gruppo che in Polonia può contare su due cantieri a Danzica che fanno lavorare 2400 persone. Il più importante marchio della nautica elettrica e solare.

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Le celle occupano la gran parte della superficie dello scafo

Vediamo subito i dati più importanti del sistema di propulsione green: due motori elettrici da 180 kW e il pacco batterie da 440 kWh, con la possibilità di passare a 2 da 360 e aumentare il un pacco a 640 kWh. L’energia viene anche generata dai 200 metri quadri di celle solari incorporate nello scafo (qui sotto i dettagli del posizionamento) per una capacità di 36kWp.

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Alcuni dettagli del posizionamento dei pannelli sul catamarano elettrico – solare

80 Sunreef Power Eco misura 23,8 metri in lunghezza e 12 in larghezza. Può contare su due gruppi elettrogeni da 150kW 622V e ospita 12 passeggeri più quattro membri di equipaggio.

Per quanto riguarda gli interni il catamarano si divide su quattro cabine ed è dotato di un “sistema di gestione energetica intelligente, aria condizionata a risparmio energetico e un arredamento sostenibile con mobili in fibra di lino”. Tanto lusso, ma con un occhio all’ambiente. Per quanto possibile in questi casi.

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Vista esterna del catamarano 80 Sunreef che sarà presentato a Cannes

C’è anche la versione ibrida  che “può combinare il meglio della motorizzazione elettrica con i vantaggi dei motori termici“.

Sunreef in espansione: dalla Polonia agli Emirati Arabi

E’ ricco il catalogo del marchio che comprende anche catamarani a vela dove la dimensione della sostenibilità è amplificata.  Abbiamo scritto di Sunreef100Eco che conta 242 metri quadri di pannelli, ricordiamo le migliaia di miglia percorse da Sunreef50 (leggi) e il Sunreef60 che ha conquistato campioni come Alonso (leggi) e anche il mondo del design (leggi).

Il dato importante del marchio danese è il suo livello di industrializzazione. Come svelano i numeri: due cantieri navali a Danzica, in Polonia, con oltre 125mila metri quadri di superficie industriale.

Questa la presentazione aziendale: “Un’infrastruttura completamente attrezzata per la produzione interna di yacht. Con uffici, laboratorio di ricerca e sviluppo, capannoni di produzione,  sala CNC, officina degli alberi,  piscina di varo e l’ultramoderna officina di verniciatura, dell’officina di tappezzeria e della falegnameria. Attualmente impiega 2400 persone, la struttura di Danzica vedrà ulteriori sviluppi nel prossimo futuro“.

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Il nuovo cantiere aperto negli Emirati Arabi

Il gruppo Sunreef Yachts sta attualmente sviluppando un nuovo impianto di produzione di 65milametri quadri a Ras Al Khaimah negli Emirati Arabi Uniti. Parzialmente operativo, impiega attualmente 120 persone e inizialmente si concentrerà sulla produzione della nuova gamma di catamarani ibridi ULTIMA.

Il traguardo dell’idrogeno con Zero Cat

Investimento sulla propulsione elettrica, sul solare ma ora il dipartimento  ricerca e sviluppo di Sunreef sta lavorando a Zero Cat, un nuovo superyacht a vela a che “in teoria offre un’autonomia illimitata“.

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Lo schema di sintesi del sistema di propulsione a idrogeno

Zero Cat  si svilupperà per oltre 90 piedi (27.4 metri) ed è programmato per combinare l’energia da idrogeno con la propulsione elettrica.

Un rendering di Zero Cat

Questo nuovo progetto si basa su un generatore di idrogeno per produrlo da metanolo a bordo, ma utilizzerà anche l’energia solare dello yacht.  L’energia generata dal sistema di celle a combustibile sarà utilizzata sia per la propulsione elettrica che per i servizi di bordo.

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2 COMMENTI

  1. Finalmente qualcuno che fa i conti con il proprio portafoglio e non con i desideri che fanno l’uomo ladro, specie se quando riesci a trovare un lavoro ti offrono meno di 10 Euro l’ora. A tutti piacerebbe andare in Ferrari o Tesla ma poi servono le statistiche. Quanti guadagnano onestamente per poterle comprare e godersele? Bisogna vendere quello che la maggioranza si può permettere e non stimolare truffe e furti per salire di livello sociale in maniera disonesta.
    Il discorso e lungo e porta lontano.
    Bisognerebbe cominciare col chiedersi perché non si fanno più figli e pagare chi e pronto a ripensarci invece di fare da badante a un cane nuovo di zecca(con tutto il rispetto per il cane).

    • Non ho capito bene… ma in ogni caso se le barche di lusso, inarrivabili per la gran parte della popolazione, navigano senza emettere emissioni ne guadagniamo tutti in qualità dell’aria e benessere dei polmoni. Se poi si costruiscono per la gran parte con materiale riciclato ancora meglio. Personalmente non mi fa neanche schifo che sia crei lavoro a migliaia di persone (spero pagate bene). Infine ben vengano le sperimentazioni con i pannelli che possano influenzare anche i politici che gestiscono i trasporti pubblici. Per iniziare a dimenticare i tristi vaporetti che appestano l’aria.

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