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Nautica flash: Uber boat sul Tamigi, Manica in elettrico, Barchelettriche e Torqeedo

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Catamarano elettrico Uberboat a Londra

Sul Tamigi si naviga in elettrico (sistema ibrido) con Uber boat, anche sulla Manica si investe sull’elettrico con la compagnia danese DFDS, il boat sharing di Barchelettriche premiato dalle Camere di commercio, Torqeedo punta sulla formazione con la Torqeedo Academy. Ecco le ultime notizie sulla nautica elettrica in Italia e in Europa.

Uber boat sul Tamigi con il primo ibrido, nel 2025 il primo catamarano full electric

Da settembre turisti e pendolari possono navigare a basse emissioni sul Tamigi per attraversare Londra. A bordo di Earth Clipper, il  traghetto passeggeri ibrido da 40 metri che ospita 230 passeggeri, costruito secondo l’High-Speed ​​Craft Code della Imo,  di Uber Boat by Thames Clippers. E’ il primo dei tre nuovi traghetti passeggeri che nel centro di Londra navigheranno a basse emissioni.

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Uberboat parte con tre catamarani ibridi ma sta lavorano al traghetto full electric

Almeno quelle locali visto che le batterie in funzione nel cuore della metropoli londinese, tra i moli della Tower e della Battersea Power Station, si ricaricano con i biocarburanti fuori dal centro. La riduzione della C02? La compagnia parla di un “abbattimento del  90% rispetto al funzionamento esclusivamente con il diesel”. L’ibrido parallelo ha una capacità di 500 kWh di batteria, può navigare a 15 nodi in modalità elettrica e a 30  in quella diesel.

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Nel centro di Londra si naviga a batteria, fuori dal centro con i biocarburanti

Sean Collins, co-fondatore e Ceo di Uber Boat by Thames Clippers, annuncia: “Earth Clipper sarà affiancata da due navi gemelle Celestial e Mars Clipper che si uniranno alla flotta quest’anno. Sono in corso i lavori per consegnare il primo traghetto Cross River a emissioni zero completamente elettrico entro la primavera del 2025“.

Ci sono 70 milioni di sterline da spendere fino al 2030 per decarbonizzare la flotta. Earth Clipper è stato costruito da Wight Shipyard Co a East Cowes, sull’Isola di Wight.

Traghetti elettrici anche nella Manica

Vista la distanza breve si può attraversare la Manica con traghetti elettrici. E’ la convinzione dell’amministratore delegato della compagnia DFDS, Torben Carlsen che ha incontrato il ministro francese del commercio estero Olivier Becht.

Da sinistra Torben Carlsen, Olivier Becht, Mathieu Girardin

I danesi annunciano di voler  “schierare una flotta di navi alimentate a batteria nella Manica orientale entro il 2030“. Ci sono tutte le condizioni sottolineano dall’azienda: “A causa della distanza relativamente breve tra i due paesi, le rotte sono ottimali per il trasporto con traghetti elettrici“.

La compagnia utilizza camion elettrici

 

La decarbonizzazione del trasporto marittimo e della nautica in questo tratto di mare è importante visto che  “il Canale della Manica è uno dei corridoi marittimi più trafficati del mondo. Rappresenta il 33% del commercio tra l’UE e il Regno Unito. All’inizio dell’anno, DFDS e il porto di Dover, Port Boulogne Calais e Dunkerque-Port hanno firmato un memorandum d’intesa per collaborare alla decarbonizzazione del traffico marittimo nello stretto di Dover“.

Barchelettriche premiata per il boat sharing

Michele Solari di Barchelettriche è stato premiato per aver progettato un sistema di boat sharing per la nautica. “Abbiamo vinto il premio nazionale Mirabilia/Top of the Pid 2023 durante la Borsa Internazionale del turismo culturale di Lipari, appuntamento annuale della rete Mirabilia, formata da 21 Camere di Commercio impegnate per il turismo sostenibile nei siti Unesco“.

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Michele Solari premiato per la App di boat sharing

Il motivo del premio? “Grazie alla App che ancora non è implementata su un sistema è possibile prenotare la barca elettrica in modo semplice come si fa per una bici, un monopattino o l’auto“. Facilità d’uso. Insomma accessibilità, comfort e sostenibilità.

Qualcosa si muove ma serve un intervento pubblico maggiore sottolinea Solari: “Se l’elettrificazione non procede in Italia, la fanno negli altri Paesi che diventeranno leader del settore“. Questione incentivi (ancora non sono partiti e in gran ritardo come tutti gli altri): “Devono essere più sostanziosi. Con poche migliaia di euro si fa poco. Bisogna ricordare che  si stimola non solo l’industria dei motori e delle batterie, ma tutta la filiera nazionale perchè il sistema si realizza nei cantieri. La cella estera vale il 30% mentre l’altro 70% è lavoro per le aziende italiane

Via alla Torqeedo Academy

Torqeedo punta sulla formazione

Torqeedo punta sulla formazione per la nautica elettrica con la Torqeedo Academy aperta ai partner internazionali di vendita e assistenza. Il Ceo dell’azienda tedesca Fabian Bez, ha scelto Stefan Hirzinger, per guidare l’Accademia. “L’obiettivo della nostra nuova Torqeedo Academy è formare tutti i nostri partner in tutto il mondo, quindi ci assicuriamo che i nostri standard migliori della categoria siano soddisfatti sul mercato”. Ha spiegato Bez.

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