Per i motori e le batterie delle barche elettriche un fondo da 3 milioni di euro da spendere nel 2022 e 2023. Approvato l’emendamento firmato dal senatore Daniele Pesco (M5s) e dal collega Giorgio Fede e approvato questa mattina.Â

Marinai e diportisti non sono più esclusi dagli incentivi visto che ci sono per le auto e per gli scooter. Sono stati concessi per le ebike e i monopattini (alcuni enti locali li danno ancora oggi) e perfino per i camion (qui l’utilità con tutti gli incentivi nazionali e locali) e il retrofit. Ora saltano a bordo delle barche: dai gommoni ai motoscafi e fino alle barche a vela.
Un contributo per sostituire il motore della barca

Chiaro e preciso l’emendamento che prevede il rimborso del 40% della spesa sostenuta e documentata e fino ad un massimo di 3 mila euro, per l’acquisto di un motore ad alimentazione elettrica. Ammissibile anche l’acquisto delle batterie e il motore termico deve essere rottamato.
Il motore elettrico diventa competitivo

Bastano i soldi? Per i motori più piccoli avanzano (quelli da pochi kW) c’è una grande disponibilità di sistemi di propulsione con batteria inclusa sui 2000 euro. Uno sconto molto interessante e con il motore, vista la facilità di trasporto, che si può ricaricare a casa. L’investimento, se il motore viene usato, si ammortizza facilmente e senza tutte le difficoltà dell’usare gli idrocarburi.
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A chi conveiene e a chi no. Con 10 kW, per esempio…
L’incentivo statale è una buona integrazione per motori da 10 Kw che si possono acquistare a 5000 euro più la batteria e si arriva sui 10.000 euro. Prendendo tutti i 3.000 euro e considerando il grande risparmio in manutenzione e carburante il motore elettrico diventa decisamente competitivo.
Risparmio anche con i pannelli in barca

Rispetto all’auto è possibile montare dei pannelli solari che possono garantire una significativa integrazione. Spesso le barche non si usano per giorni e le batterie si ricaricano, senza dimenticare l’idro generazione in navigazione. Visto il sistema porto, tante barche ormeggiate in spazi vicini, è possibile organizzare un meccanismo di scambio energetico. Non mancano progetti sul tema (leggi qui).

L’incentivo è significativo anche per le barche più grandi che necessitano di motori da 20 ai 30 kW che possono costare sui 10.000 euro ma bisogna aggiungerne di più per il pacco batteria. Ma in questo caso se si tratta di barche da lavoro con uso frequente il risparmio su manutenzione e carburante è veramente significativo.
Progetto arrivato in zona cesarini
La norma è arrivata al fotofinish e si spera venga approvato al più presto il decreto attuativo ministeriale per non perdere i fondi come successo nel 2021 con i fondi destinati al retrofit.
L’obiettivo è “favorire la transizione ecologica del settore della nautica da diporto” e istituire “nello stato di previsione del ministero della Transizione ecologica, un Fondo, con una dotazione di 3 milioni di euro“.
Qual’è il termine per il decreto attuativo ?
Entro 60 giorni