Si va verso uno standard tecnologico unico per le future moto elettriche giapponesi. Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki, vale a dire i quattro big giapponesi delle due ruote, stanno valutando infatti la possibilità di unire gli sforzi per realizzare una piattaforma tecnologica comune per i veicoli elettrici.
La piattaforma comprende batterie, stazioni di ricarica e altri servizi connessi che dovrebbero essere sviluppati in comune per tutte le moto elettriche giapponesi, con un unico standard. L’obiettivo è facilitare la penetrazione della mobilità elettrica, stringere i tempi dell’evoluzione tecnologica e recuperare il ritardo accumulato in proposito dall’industria del Sol Levante, rispetto a quella Taiwanese, europea e americana.
L’auto tedesca come modello
Il modello è quello dei grandi costruttori tedeschi di auto. In via preliminare i quattro big motociclistici hanno costituito un gruppo di lavoro comune per discutere i dettagli tecnici del progetto, secondo quanto riportato dalla stampa specializzata giapponese.
L’iniziativa dei costruttori di moto giapponesi ha una valenza industriale e tecnologica, cioè evitare che le future moto elettriche giapponesi siano costrette ad adottare standard internazionali scelti e sviluppati da concorrenti che si sono mossi con qualche anno di anticipo.
Un ritardo da recuperare
Ma ha anche una motivazione commerciale: arginare il netto declino delle vendite di moto in Giappone a seguito dell’invecchiamento medio della popolazione residente. Il mercato cresce velocemente, invece, in altre aree dell’Asia come Taiwan, Cina e India. Dove però operano aggressivi competitors: Gogoro e Kymco a Taiwan, Hero MotorCorp in India e una miriade di produttori in Cina.
Anche in America lo sbarco sull’elettrico di un colosso come Harley Davidson deve aver fatto scattare un campanello d’allarme per i costruttori giapponesi che con il passaggio all’elettrico rischiamo di perdere la loro leadership mondiale nel settore motociclistico.