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Patto di ferro Volkswagen-Mercedes-BMW: futuro elettrico

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I tre tenori: Dieter Zetsche di Mercedes, Herbert Diess di Volkswagen e Harald Kruger di BMW.

Patto di ferro Volkswagen-Mercedes-BMW: il futuro sarà elettrico. E lì confluirà la stragrande maggioranza degli investimenti dei tre big del made in Germany.

Tre pesi massimi che pesano quanto i governi

In Italia la notizia è passata praticamente inosservata, ma siamo a una svolta nella storia dell’automobile. E dell’industria europea. I tre boss, Herbert Diess per VW, Dieter Zetsche per Mercedes e Harald Kruger per BMW, si sono parlati in una call telefonica durata 40 minuti. E i contenuti el colloquio sono stati filtrati con una tecnica comunicativa che di solito si usa per gli incontri tra capi di Stato. Ma non è esagerato dire che messe assieme queste tre aziende producono un fatturato che non è inferiore al PIL di tanti Paesi di medie dimensioni. Tre pesi massimi, insomma, soprattutto VW.

il presidente Herbert Diess con l’ID Crozz, il Suv elettrico Volkswagen in arrivo nel 2021.

E che quel che hanno deciso peserà sul futuro dell’auto quanto e più delle decisioni che può prendere un singolo governo. L’accordo siglato via telefono è semplice: il futuro è elettrico e sulle auto a emissioni zero i tre si impegnano a convergere nello sviluppo dei modelli futuri. Non è solo una questione di scelte industriali: i tre tenori messi assieme possono esercitare una pressione fortissima su tutti gli stakeholders del mondo dell’auto. Dai fornitori ai produttori di energia, dalle amministrazioni locali fino all’Unione Europea.

Pollice verso per le fuel-cell

Angela Merkel con il numero uno della Mercedes Dieter Zetsche.

Alla base di tutto c’è una constatazione tecnica: secondo i tre tenori dell’auto tedesca nel prossimo decennio la tecnologia delle fuel-cell non sarà pronta per uno sviluppo industriale. L’elettrico sarà l’unica strada per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni imposti da Bruxelles. Non la pensano così tre big asiatici come Toyota, Hyundai e Honda, che invece scommettono sull’imminente lancio di modelli con motori fuel cell. Il trio Volkswagen-Mercedes-BMW tira diritto sull’elettrico. E si aspetta che l’associazione dei costruttori made in Germany, la VDA, divulghi quanto prima un documento in cui dichiari di adottare la stessa linea. Una pressione in tal senso (guarda l’articolo) era già arrivata  dal numero uno VW.  Chiedendo alla VDA di impegnarsi anche per completare le infrastrutture di ricarica. Diess era addirittura arrivato a minacciare di ritirarsi dall’associazione se quest’ultima avesse insistito nella sua linea di “neutralità tecnologica”.

SECONDO NOI. Questa è l’ennesima dimostrazione di quanto le aziende made in Germany siano capaci di unirsi nei momenti che contano. Prendendo decisioni comuni nell’interesse di tutti, per poi continuare a farsi concorrenza sul mercato ognuno con una propria identità e i propri modelli. Il sito tedesco specializzato Electrive parla di un imminente incontro dei “tre tenori” con la cancelliera Angela Merkel per dare ulteriore significato al patto di ferro. E l’Italia? Non pervenuta. Non riusciamo neppure a far partire gli incentivi promessi per il primo marzo. Siamo fuori da tutte le cordate europee per le nuove fabbriche di batterie. E la Fiat va per conto per suo, senza che neppure si parli di una politica industriale nazionale in questo settore. Auguri. (M.Te).

 

 

 

 

 

 

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