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Il mio “Manifesto del non tifoso” (e Vaielettrico sottoscrive)

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auto elettrica

Avevamo chiesto a Luca Sebastiani cosa pensasse davvero delle auto elettriche: ne è uscito un “Manifesto del non tifoso” che ci sentiamo di sottoscrivere in pieno. I lettori di questo sito conoscono già Luca per l’ equilibrata recensione della Polestar2 e per altri interventi nei commenti e nella rubrica “Vaielettrico risponde”, non certo indulgenti nell’evidenziare le criticità della mobilità elettrica (leggi).  Confidando di leggerne altri, come ci ha promesso, abbiamo scelto di rendere pubblica la mail confidenziale con la quale ha risposto alla nostra domanda.  Eccola  

manifesto del non tifoso
Il manifesto del non tifoso/In definitiva mi reputo “fan” del mio portafoglio e del mio tempo.

                                                   Di Luca Sebastiani

A chi mi chiede cosa pensi dell’auto elettrica rispondo così: mi ritengo osservatore ed utilizzatore che adotta il principio della prudenza. Certamente molto ha a che fare con il mio lavoro. Mi occupo infatti di sicurezza sul lavoro.

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Il manifesto del non tifoso/Non imporrei mai i miei gusti al prossimo come stile di vita

Io vado in bicicletta, ma per me è facile perchè passo già troppo tempo in auto

Gli appellativi non mi piacciono: ritengo si possa essere entusiasti in merito a qualcosa, (una tecnologia o una soluzione) che incontri i gusti personali, ma in definitiva mi reputo “fan” del mio portafoglio e del mio tempo.

Ci sono cose alle quali presto attenzione perché mi piace pensare che possano essere di aiuto per migliorare lo “status quo”, personale e collettivo. Faccio un esempio concreto: se devo muovermi per commissioni nel mio paese, uso la bici, sia perché mi allena sia perché reputo inutile muovere un’auto per trasportare poche cose o svolgere commissioni. Ma non lo imporrei al prossimo, come uno stile di vita. Probabilmente a me è più facile perché in auto ci passo già troppo tempo.

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Manifesto del non tifoso/L’auto elettrica ha delle criticità che vanno risolte

L’auto elettrica è per molti ma non per tutti. Quanti? Oggi il 30-35% degli automobilisti

Tuttavia, in merito alle BEV, credo siano per molti ma non per tutti. Per quanti? Azzarderei per il 30-35% degli automobilisti italiani, con tendenza a crescere nel medio periodo, se le criticità saranno vai via superate. Per superare invece la reticenza serve molta informazione, soprattutto chiarezza nell’affrontare le criticità attuali.

Per questo ritengo sia giusto fornire più informazioni possibili sul tema, senza voler per forza convincere il prossimo di una tesi o dell’altra.

Personalmente ritengo siano molto valide in ambito cittadino, a patto di avere la possibilità di ricaricare a casa, in attesa che si sviluppi l’infrastruttura pubblica di ricarica.

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Il manifesto del non tifoso/Una carrellata di auto elettriche utilizzate da Luca

Per le lunghe tratte ritengo validi solo alcuni modelli, non certo quelli a prezzi popolari e sempre a patto di essere organizzati e coscienti che qualche decina di minuti in più andranno  spesi  per ricaricare in tratte con raggi superiori ai 300 km giornalieri. Questo anche con la migliore vettura  disponibile in commercio.

Per quanto concerne i costi, qui trovo si facciano spesso degli errori. Se qualche anno fa ricaricare era davvero economico oggi può esserlo ma a patto di essere molto meticolosi e attenti alle offerte. Il che non è proprio “pane” per i denti di un utente medio. Quindi direi che l’auto elettrica può anche far risparmiare qualcosa, ma non è questo il manifesto corretto per farla adottare, perché può trarre in inganno.

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Il manifesto del non tifoso/Servirebbe una garanzia europea che copra 10 anni, con degrado massimo del 15%

Il nodo degli accumulatori e della loro durata: è una scommessa che può costar cara

Ciò che davvero mi preoccupa sono gli accumulatori e la loro durata. Andando oltre ciò che dicono le case, dubito fortemente possano avere vita oltre i 10 anni e gli ultimi anni avranno un degrado marcato, almeno per muovere una vettura. Inoltre credo che continue evoluzioni possano presto rendere vetuste le attuali, deprezzando il valore del bene acquistato molto più velocemente di quanto si creda.

Da utente, filtrando adeguatamente le lamentele sui veicoli in generale, ho riscontrato spesso più veritiero quanto detto da un certo numero di utenti rispetto alle rassicurazioni date dalle case e pur non considerando il caso singolo, che non fa statistica. Dico questo perché poi, a tempo debito, ho visto accadere quanto gli utenti avevano detto delle mie vetture, proprio nelle condizioni in cui avevano descritto la cosa.

Credo che le fasce più deboli degli utenti rischino di essere investiti dai costi delle attuali vetture elettriche (non solo quelle purtroppo), rispetto alle classiche termiche che sono riparabili anche presso officine generiche o sfasciacarrozze con pezzi di ricambio usati. Parlo di segmento A e B, mentre per i segmenti superiori i problemi saranno minori.

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Il manifesto del non tifoso/Serve pianificazione: intervenire su altri settori e sulla rete di ricarica

Giusto il ban al 2035? Non amo le imposizioni, ma c’è tempo per migliorare le cose

Per quanto riguarda il 2035, credo si sia capito, non amo le imposizioni e ovviamente le ritengo sbagliate. Ma se il focus è sulla salute, come è stato l’amianto in passato,  allora va affrontato.

Certo vi sono molti altri settori su cui lavorare, per esempio a mio avviso si è sbagliato a puntare sulla combustione delle biomasse in passato, perché hanno peggiorato la qualità dell’aria. Quindi non tutto ciò che viene proposto risolve i problemi, e potrebbe causarne altri anche con le migliori intenzioni.

Il changeover del 2035 è fattibile? Ad oggi difficile dirlo. E’ molto lontano, tuttavia credo che serva una pianificazione mirata più attenta e scandita da scadenze molto precise. Sia per l’installazione di colonnine che per la fornitura. Inoltre servono studi molto approfonditi su quanto avverrà alle batterie esauste e una garanzia europea che copra almeno 10 anni di vita, con un degrado non oltre il 15%. Perché se si sostituiscono gli accumulatori con troppa facilità il beneficio nel bilancio energetico viene a mancare.

Cosa cerco nella community? Un posto, se possibile, per presentare questi miei pensieri, condividere le mie prove, contribuire a portare più informazioni possibili. Mi aiuta il fatto che per lavoro posso e devo percorrere molta strada. E quando è possibile colgo l’occasione per testare auto elettriche di ogni tipo.

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107 COMMENTI

  1. So che sembra un ossimoro, egregio Leonardo, ma la mia scelta è dovuta solamente al fatto che non era e non è mia intenzione continuare una sterile polemica, specie con chi si ritiene il depositario della verità !
    Ora eviti veramente di rispondere perchè, per i motivi sopra esposti, mi disiscriverò dal blog e quindi nessun avviso di eventuali commenti mi sarà inviato: Così eviterà di perdere tempo e continuerà a crogiolarsi nelle sue presunte verità.

    • La sua disiscrizione è benvenuta, così evita di scrivere ulteriori boiate e noi abitiamo di leggerle.

    • Buongiorno,
      mi pare di averle risposto qui sotto con cortesia, ipotizzando che la sua fosse sincera curiosità e non un intervento per fare polemica, o peggio l’ennesima finta nuova quotidiana utenza dei soliti disturbatori spontanei oppure professionisti fomentati per i motivi sotto esposti ( filiera petrolifera e/o ideologia politica che utilizza i temi ambienatali come bersaglio “in negativo” per compattare l’elettorato)

      consideri che se vengono postate delle informazioni tecnicamente palesemente errate, comunemente dette bufale o disinformazione, anche se sono già state ampiamente trattate, tempo permettendo trovo utile rispondere nel merito, anche nel piccolo spazio web dei commenti sotto agli articoli ma su cui torniamo volentieri anche per piacevole lettura 🙂

  2. Buongiorno, vi dirò che tutti questi articoli tecnici o meno sulle auto elettriche mi lasciano piuttosto perplesso: tutti si concentrano sul costo della vettura, il possibile deprezzamento, la durata delle batterie, il costo della ricarica e simili. Si tralascia secondo me il vero problema: se ricarico dal contatore di casa o dalle colonnine, che vantaggio ambientale posso avere ? NESSUNO !
    Sposto semplicemente il problema delle emissioni dalla città, o altro luogo trafficato, al sito di produzione dell’energia, e questo al nostro pianeta non interessa per nulla, e continuerà a propinarci estati siccitose, bombe d’acqua, venti vorticosi e chi più ne ha più ne metta !
    Ai primi ‘900 c’erano i tram elettrici, ma la produzione di energia per alimentarli veniva fatta col carbone, e le centrali inquinavano, e molto !!
    Se non cambiamo mentalità e pensiamo di più al futuro del pianeta, non penso che andremo lontano, anche se compreremo un’auro elettrica: Auto elettriche che, tra l’altro, vengono proposte con potenze assurde, enormemente superiori alle reali necessità di movimento, incrementando così la continua spirale della sempre maggiore richiesta e produzione di energia.

    • Ma ancora con questa bufala??? Già oggi il mix energetico italiano è al 40% fatto di energie rinnovabili, mentre il carburante di un’auto termica è 0% rinnovabile. Il mix energetico continua a migliorare, e istantaneamente ogni sistema alimentato con l’elettricità (non solo le auto) ne beneficia migliorando la sua impronta ecologica. L’auto termica nel frattempo resta sempre a quel ZERO %.
      In più, chi possiede un impianto fotovoltaico casalingo, ricarica l’auto al 100% con energia rinnovabile. Può dire lo stesso del carburante?

      • Le tue sono precisazioni doverose, il mix e l’efficienza degli impianti e del motore elettrico superano di gran lunga le inefficienze dei milioni di motori endotermici dispiegati sulle nostre strade.
        Una precisazione però è doverosa: una parte dei combustibili che si possono comprare alla pompa è composta da biocarburanti, se ricordo bene obbligatoria per legge. Magari qualcuno in redazione può essere più preciso in merito.
        Questi non cambia il fatto che la percentuale di energia rinnovabile utilizzata dalle auto elettriche sia molto superiore anche perché la maggior parte delle colonnine eroga energia verde certificata.

      • Quello che dici magari è anche vero, però tu non stai rispondendo alle mie affermazioni.
        Ragionando per assurdo, se domani tutti prendessero un’auto elettrica, chi fornirebbe l’energia per farle funzionare ? E con che cosa si produrrebbe questa enorme richiesta di energia ? Non certo con le rinnovabili, che hanno bisogno di tempi lunghi per gli impianti, e assurdo, anche per le autorizzazioni; si produrrebbe ancora col gas, il gasolio, il nucleare, anche carbone: dove sta quindi la lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico che è il motivo delle mie affermazioni ?
        E’ un po’, se mi passi il paragone, la questione di certi tipi di rifiuti pericolosi: noi non li vogliamo e quindi li esportiamo presso altri paesi. Ma continuiamo a produrli e ad inquinare il mondo !!!
        Altra piccola cosa: tutti i gestori elettrici dicono di vendere energia verde: ma se la percentuale prodotta è del 40% (in realtà molto meno perchè ci prendono anche in giro spacciando per verde quella ottenuta dagli inceneritori di rifiuti), mi spieghi da dove arriva ? E quella “tradizionale” la buttano ?

        • Nah, non gioco all’argomento fantoccio e al ribaltamento della frittata. Tanto hai detto e tanto ti ho risposto. Per le previsioni di crescita, su questo sito ci sono diversi articoli che parlano dei piani di Terna, leggiteli pure.

          • Sarò più chiaro: in tema di auto elettriche si sta erroneamente cercando di affrontare il problema dalla coda anzichè dalla testa. PRIMA SI RISOLVE IL PROBLEMA DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI !!! Poi, in cascata, tutti gli altri problemi si risolvono da soli: viabilità elettrica, elettrodomestici a basso consumo, la marea di utili8zzatori di energia che usiamo costantemente in casa. Tutta roba che, al momento attuale, funziona utilizzando il 70% di energia prodotta da fonti fossili. Se non ci rendiamo conto di questo e guardiamo il discorso auto elettrica solo dal punto di vista economico, sarà difficile migliorare.
            Con questo ho finito, cortesemente evitate di rispondere, grazie.

          • Si affrontano insieme, che problema c’è?. Non rispondo a lei, che mi pare sordo, ma ripeto quello che andiamo dicendo da anni.

          • @Claudio Precoma
            “…evitate di rispondere…”
            Ma che discorso è? Prima imbratta una discussione con un discorso illogico e anche fondamentalmente sbagliato e poi scrive anche che non si deve rispondere?
            In effetti non se la meriterebbe una risposta visto che non ha contezza del fatto che sia necessario, e si sta facendo, la sostituzione dei motori e la decarbonizzazione della produzione di energia, pensi un po’, contemporaneamente.
            Che non sia possibile farlo insieme è una sua invenzione creata al solo scopo di trovarsi un alibi!?

        • Se per assurdo tutte le auto fossero elettriche, per assurdo tutta l’energia sarebbe prodotta da fonti rinnovabili. Va bene così?

        • Se domani tutti andassero in concessionaria per acquistare un auto elettrica, ci vorrebbero anni e anni per produrle visto che oggi con una richiesta scarsa bisogna aspettare dai 6 mesi in su, quindi le infrastrutture se ci fossero tutti i contratti firmati farebbero nettamente prima a perfezionare la rete elettrica e le rinnovabili 😉

        • Ciao, come già detto:

          – la riduzione di emeissioni di Co2 non è 1 a 1 (“spostare le emissioni”) come lei riporta (per averlo sentito dire da qualche altra parte), ma 1 a 3 oggi (1/3), e diventa 1 a 10 (1/10) tra qualche anno

          – una bev ricaricata con il mix elettrico della rete italiana (simile a media europea) produce oggi 1/3 di Co2 (compresa nella somma la fase di produzione) rispetto a una auto termica di stesso segmento, questo anche se pesa leggermente di più; un conto più preciso è 1/2 se usata in autostrada e 1/4 se usata in città

          – la stessa bev tra 5-7-10 anni, con il mix energetico migliorato, emetterà 1/10 delle Co2 di una termica; questo permette di ridurre la Co2 senza dover “decimare! il numero di auto, e probabilmente non sarremmo pronti a questa rinuncia

          – lo stesso i paesi in via di sviluppo, necessiteranno o vorranno avere le auto, se le elettriche portano le emissioni a 1/10 rispetto al vecchio modello basato sul petrolio, diciamo che l’elettrificazione pur essendo una “toppa”, è un’ottima toppa che permette di centrare gli obiettivi nazionali e mondiali di decarbonizzazione per limitare il cambiamento climatico

          – se per assurdo in italia tutti all’improvviso preferissero le bev quando comprano un’auto nuova, comunque ci vorrebbero almeno 10 anni per sostituire al 100% il parco circolante, perche le auto vengono sostituite/rottamate al ritmo di una piccola frazione ogni anno

          – nella realtà, contando nostalgici, diffidenti, etc, ci vorranno forse 20 di anni per arrivare a sostituire circa 80% di Bev sul parco auto

          – il parco auto si stima che calerà leggermente di numero, alcune auto in città saranno sostituite da veicoli più leggeri (microcar, e-bike, mezzi pubblici)

          – paesi in via di sviluppo probabillmente adotteranno direttamente veicoli elettrici ma in minor concentrazione e di taglia più piccola rispetto a noi, che effettivamente abbiamo un po sbragato con le auto negli anni 70-80-90

          Tutte queste affermazioni mi rendo conto necessitano di un po’ di approfondimento, in molti articoli qui sul blog sono presenti, anche con calcoli, ti auguro di avere tempo e curiosità per lerggerli e uscire dai luoghi comuni farlocchi che invece talora si trovano in tv o su altri canali informativi per una serie di motivi legati alla resistenza a questo cambiamento ( la filiera del petrolio non è contenta per esempio, mentre alcuni gruppi politici usano gli argomenti ambientali come bersaglio “negativo” per compattare l’elettorato)

  3. Buon giorno, sono parzialmente d’accordo.
    Riporto quindi la mia esperienza personale da utilizzatore di una auto elettrica da ormai 15 mesi.
    Ho una Kia EV6 Gtline AWD da 325 cv e batteria da 77,4 kW, fino ad ora ho fatto 43.000 km, percorro mediamente 150 km al giorno con punte di 350 su percorso urbano ed extraurbano e poca autostrada.
    Caricando all’80% parto con oltre 400 km di autonomia e se devo fare viaggi più lunghi carico al 100% e ho oltre 550 km. In autostrada con Cruise a 120 km/h mi fermo mediamente ogni 300 km potendo arrivare ad oltre 350.
    Ho fatto anche lunghi viaggi in autostrada dove con un minimo di programmazione (San ABRP…) è andato tutto benissimo, l’ultimo un we ad Aachen con una percorrenza di 860 km in giornata, con 3 soste inferiori ai 20 minuti.
    Secondo me ad oggi il più grosso ostacolo è poter caricare a casa quotidianamente per la necessità del giorno dopo, io lo posso fare avendo una attività commerciale che mi consente di caricare la sera con il massimo della capacità della mia auto di 11 kw in ac. In queste condizioni l’auto elettrica è una figata, ho avuto in precedenza due cx5 e rispetto a queste, caricando con la corrente aziendale ( contatore da 15 kw trifase) spendo meno della metà, inoltre no bollo e no tagliandi( la Kia ha 7 anni di tagliandi compresi, con la cx5 auto comunque con bassi costi di gestione erano 2 tagliandi ogni anno).
    Chiaramente è un auto costosa e con grossa batteria ma i confronti vanno fatti tra auto omologhe, è sciocco confrontare i miei dati con i consumi di una panda Diesel, ma con auto omologhe c’è ancora una netta convenienza.
    Mi fa piacere che la BEV sia una scelta ecologica, io onestamente ho guardato i miei interessi e ne ho un gran beneficio.
    Buona strada.

    • Per la ricarica casalinga, non concordo.
      Ho una id3 58kWh, carico cin la wallbox settata 5kW, ho contatore da 6.
      Se mi serve, in una notte carico fino al 100%.

  4. io credo che ci sia troppo pessimo in generale nel dipingere la mobilità elettrica. guardate la mia esperienza in Europa con viaggio di 3500 km con auto da 58 kwh di batteria. e guardate i costi soprattutto.
    a ciò aggiungete che a casa cin FV 4kw senza accumulo ho preso 1047 euro nel 2022 di scambio sul posto da GSE e ho pagato meno di 1000 di bolletta enel. qui di anche per me cinta portafoglio e tempo e EV ne esce STRAVINCENTE.
    un saluto e grazie abchi vorrà vedere il mio resoconto di viaggio. Valerio

  5. Osservazioni molto interessanti ed equilibrate. Vorrei sottolineare che oggi l’offerta dei produttori tende ad orientarsi sui segmenti di mercato più costosi, mentre i BEV dovrebbero trovare il loro ambiente ideale in ambito cittadino, come sottolinea Luca, e per questo servirebbero auto piccole, leggere e poco costose. Oggi vedo certe “autoblindo” con batterie da 100 kwh, pesanti due e più tonnellate che mi sembrano tutto salvo che rispettose dell’ambiente. Quanto “costa” la loro produzione, in termini di emissioni di CO2, rispetto ad auto più “sobrie”? Basta guardare i dati del TCS per rendersi conto che è stata imboccata una strada che reputo sbagliata

    • Tutti siamo d’accordo che mancano auto elettriche piccole e leggere di segmento medio e citycar.
      D’altra parte però si elimina molto più inquinamento e emissioni di CO2 grazie ad un SUV elettrico anziché grazie ad una citycar. Questo è dovuto al fatto che i SUV consumano molto più carburante e normalmente vengono usati con percorrenze superiori a quelle delle citycar.
      Quello che dice lei sarebbe corretto se un proprietario di SUV decidesse di sostituirlo con una utilitaria o citycar, cosa che ritengo avvenga poco di frequente e solo per casi particolari.

    • Anche secondo me, comde Leonardo, c’è un errore logico se confronta un mega suv elettrico con una Maruky 800cc benzina, e un’altro se attribuisse l’uso dei mega Suv (quelli da 2 tonn e oltre) a una “scelta” strategica,

      invece che al desiderio dei singoli automobilisti facoltosi e desiderosi di questo tipo di grosse vetture; tra l’altro i “facoltosi” sono i primi a cambiare la vettura, anche ogni pochi anni, anche per questo per ora vediamo in giro più auto elettriche “grosse”

      ma in parte, come penso alluda anche lei, anche perché le utilitarie con listino abbordabile sappiamo tardano ad arrivare, e qui si, si poteva fare di più a livello strategico;
      putroppo l’uso degli incentivi non è ben coordinato con l’attuale governo, otre che non essere semplice d attuare, gli incentivi sull’aquaisto tendeno ad essere incamerati dai brand europei con rialzi dei listini, abbiamo per ora una specie di “mezzo cartello” che tiene i prezzi alti, neppura la umile Dacia Sping si sottrae a questa logica; i brand cinesi ne avrebbero di utilitarie già pronte ed anche molto economiche, ma vengono “rallentati/appesantiti” alla frontiera

      tra l’altro al contrario delle vetture compatte, dove un’elettrica è effettivamente un po’ più pesante di una controparte termica, nella categoria mega suv i veicoli pesano uguale elettrici o termici, e temo vengano scelti proprio perché pesanti, a scopo difensivo egoistico in caso di impatto con altri veicoli meno pesanti, oltre che come esibizione di uno status symbol, di un potere di spesa

      L’elettrificazione è proprio “la stada imboccata” che pone rimedio per la Co2 in parte a questo problema delle persone che preferiscono comprare ed usare veicoli più grandi del necessario, oltre a chi compra ed usa veicoli più “normali” per necessità d’uso effettivo

      E’ rimedio parziale oggi, ma con efficacia crescente in prospettiva, già tra tra 5 anni sia la Co2 di produzione dei veicoli che quelle di utilizzo kilometrico saranno scese ulteriormente; mentre per le vetture termiche le emissioni di Co2, già molto più alte oggi, non possono più migliorare

      Poi certo, sono benvenute e mai abbastanza:

      – politiche per incentivare micromobilità, bici e mezzi pubblici in città

      – per ora mancano eventuali incentivi-disincentivi basati sul peso dei veicoli; in Francia mi pare stanno pensando a qualcosa del genere;

      – da noi temo sia un po’ prematuro togliere parte dei vantaggi ( es parcheggi liberi) alle elettriche più pesanti, forse avverrà più avanti, perchè siamo ancora nella fase precedente in cui ancora facciamo fatica anche a disincentivare il suv termico; abbiamo persone che ancora oggi per abitudine/comodità comprano un Alfa Tonale nuovo da 1600-1700.kg, o equivalenti termici tedeschi anche più grossi, tra i 2000 e i 2500.kg, anche se gli costano più di un efficente B-Suv eletrico Avenger da 1530 kg, di un C-Suc BYD Atto 3 da 1700.kg, o persino di un D-Suv Tesla Y da 2000.kg

  6. Scusate ma quando tutti i francesi ricaricheranno l’auto di notte, pensate che la Francia ci svenderà ancora l’energia notturna in eccesso dal nucleare ? O che il fotovoltaico ci salverà dal rincaro energetico ? Di notte e in Inverno ?
    Giustissima la strada dell’auto elettrica, sbagliatissima l’imposizione del 2035. Non si può ragionare o tutti o nessuno da noi andava bene un mix, in tutto il mondo siamo un puntino piccolo piccolo non siamo noi a spostare gli equilibri, tranquilli. Invece in questo modo l’energia in Italia rischierà di costare un salasso dato che la importiamo dagli altri. W l’Europa 👍

    • Daniele ha scritto un mucchio di inesattezze, a partire dal fabbisogno di energia per caricare le auto francesi di notte,
      Dovrebbe preoccuparsi di più su quanto potrebbe costarle un litro di benzina o gasolio nel 2035 anziché di quanto costerà l’energia elettrica perché andando avanti con questi investimenti sulla produzione di energia elettrica e venendo a mancae quelli sull’estrazione di petrolio non le vedo molto convenienti le auto a combustione interna.

    • Che mistrone di trollata.. fake x propaganda elettorale anti-europa

      Ogni volta che vedo questi messaggi con manipolazioni verbali, suggerisco di ricordarsi di non votare gruppi con queste ideologie, che usano argomentazioni ingannevoli e distruttive

      non sono buoni ammistratori della cosa pubblica, non sanno ne ragionare oltre allo sberleffo da bar con inganno, ne “costruire” scenari di buon sviluppo, io non gli farei tosare un barboncino, già troppa responsabilità, ancora meno votarli

      speriamo di usare più cervello possibile che pancia lamentosa per decidere le strategie economiche

  7. Siamo onesti, tranne qualcuno di noi con l’animo veramente ecologista, la maggior parte di noi (compreso il sottoscritto), nel valutare la transizione ad una auto elettrica, valuta in primis il portafoglio così come i produttori di auto valutano il proprio business e ritorno finanziario rispetto al bene dell’ambiente.
    È per questo che é nato il limite del 2035,perché se sono convinto che se l’UE non avesse imposto un limite le case costruttrici di auto non avrebbero mai puntato cosi velocemente all’inserimento di BEV nel proprio parco, continuando a sfruttare le ICE e le Ibride.
    Purtroppo, di questo limite del 2035, che ritengo un male necessario, ne faremo le spese un po’ anche noi, nella speranza che i prezzi di listino calino nei prossimi anni, perché se lasciamo le decisioni sull’ambiente agli italiani, ho paura che nel 2050 saremo ancora intasati di ICE….

    • Nel 2050 chi vorrà estrarre petrolio (difficile) per far andare le auto degli italiani? Ma soprattutto gli italiani ne saranno disposti a pagare il prezzo?

  8. Condivido al 100% il manifesto di Luca, avrei potuto scriverlo io. Circa i timori sul pacco batteria sono fondati perché è vero che la chimica LFP garantisce 10000 – 15000 cicli prima del degrado ma tutto il resto non dà pari garanzia di affidabilità. Mi riferisco al bms, all’inverter, al sistema di raffreddamento della batteria e ogni maledetto chip o sensore che si può rompere (e anche i motori Tesla non si sono dimostrati proprio indistruttibili). Abbiamo letto di casi di persone a cui hanno chiesto la sostituzione dell’intero pacco batteria per la rottura di un banale connettore. E allora servirebbe più coraggio da parte dei produttori e fare ciò che Hangchi e GAC Aion (solo su alcuni modelli) fanno in patria: offrire garanzia illimitata sulla batteria (basterebbero 16 anni con chilometraggio illimitato). Dopotutto abbiamo un degno precedente in Europa: per rassicurare i suoi utenti dopo il lancio delle ibride Toyota offrì garanzia a vita sulle batterie (l’iniziativa ebbe una durata limitata, ovvero solo chi acquistò l’auto in un certo periodo potè usufruirne).

  9. Non so chi sia questo Luca Sebastiani ma chiunque sia, non credo possa interessare nessuno cosa faccia lui, ha detto solo le solite cose che tutti sanno, quindi le solite ovvietà e rimanendo piuttosto molto sul superficiale. Quindi questo articolo, questa intervista nulla porta di nuovo o interessante. Aver letto questo articolo praticamente ho solo perso del tempo e basta.
    Spero di poter leggere degli articoli sui veicoli elettrici che possano dare nuove speranze per questo settore che non vogliono realmente far partire causa le tariffe elettriche raddoppiate se non triplicate, prezzi di queste auto elettriche che rimangono alle stelle, mancanza delle colonnine, autonomia ancora insufficiente, garanzie limitate e complesse da leggere nel contratto di vendita, le lobbies delle auto termiche che fanno di tutto per boicottare o quantomeno rallentare al massimo il passaggio alle auto elettriche.

  10. Analisi troppo prudente, sono convinto che chi ha bisogno di fare viaggi di lunghezza superiore all’autonomia dell’auto solo sporadicamente nel tempo libero non avrebbe problemi a cambiare leggermente modo di viaggiare (programmando soste più lunghe) in cambio dei vantaggi della mobilità elettrica, e per me questa percentuale è oggi del 70% del parco auto attuale. Inoltre nei prossimi anni questa percentuale salirà velocemente, proporzionalmente alla disponibilità di batterie più capienti e ricariche più veloci.

  11. Qua c’è gente che pensa che:
    – se non si acquistano auto elettriche lo tecnologia andrà avanti lo stesso, ed anno dopo anno saranno sempre migliori ed invendute;
    – le obsolete auto odierne domasi non funzioneranno non più e non svolgeranno più il loro servizio.

    Sono coloro che cambiano iphone ogni 3 mesi, altrimenti non potrebbero nè vivere nè sopravvivere.

  12. @L’Astuto.
    30-35%… prova ad immaginare 12/13.000.000 (milioni) di auto elettriche, anziché 250.000.
    Ecco… ci sei arrivato?

  13. Viste le foto,
    forse ancora gli manca di trovare noleggiabili queste due,
    buona autonomia senza essere in fascia extralusso come mercedes o altre:

    – Ioniq 6:
    non scendendo sotto al 10% di batteria (usandone 90%)
    dovrebbe (?) fare 365.km a 130.km.h effettivi, clima acceso,
    e (?) oltre 410.km a 120.km.h

    – Tesla Model 3 Long Range,
    forse come sopra, giusto 10.km in meno?

    Poi su vetture cosi efficenti come queste due, molta differenza la può fare la misura e persino la fascia energetica dei pneumatici ( di solito sono montate con penumatici in facsia A, poi nei noleggi non ho idea)

    120 km.h, come spiegato da altri articoli, è spesso la velocità più realistica in autostrada di giorno, cioè quando c’è un minimo di traffico

  14. Caro Luca,

    in famiglia siano in 2,5 ad avere la patente di guida. Il “0,5” riguarda l’utilizzo da parte dei figli fuori sede che usano le auto di famiglia quando sono in famiglia o durante le loro vacanze. Possediamo una Niro PHEV da quatto anni e una Kona BEV da 3 anni. Inizialmente la BEV era usata solo per viaggi nel raggio di 250-300 km. Ma dal 2022, grazie all’aumento delle stazioni HPC,
    la Kona è diventta l’auto più usata anche per i lunghi viaggi.

    Condivido parzialmente quanto lei ha scritto. I punti che non condivido sono:

    1) Le foto che riassumono le auto che li ha provato, mostrano auto con etichette pubblicitarie e quindi presumo che lei le abbia provate solo per pochi giorni. A mio parere, valgono di più i giudizi di chi ha utilizzato l’auto per lunghi (almeno un anno) periodi.

    2) Riguardo alla frase: //Dico questo perché poi, a tempo debito, ho visto accadere quanto gli utenti avevano detto delle mie vetture, proprio nelle condizioni in cui avevano descritto la cosa.// potrebbe descivere cosa “ha visto accadere” e “le condizioni in cui avevano descritto la cosa”?

    3) Riguardo alla frase: //rispetto alle classiche termiche che sono riparabili anche presso officine generiche o sfasciacarrozze con pezzi di ricambio usati.// ritengo scorretto paragonare le auto elettriche con quelle ICE degli anni passati. Il confronto deve essere fatto con le auto ICE immesse nel mercato da pochi anni (dopo il 2021) che, come per le elettriche, a bordo hanno molta elettronica per il controllo di motore e servizi di bordo, e per l’assistenza alla guida.

    • Buongiorno in merito alle auto provate , ha guardato solo quelle con le “etichette” , mentre non ha notato quelle senza, ovvero quelle senza in quanto in ambito lavorativo.
      Ciò che ho notato accadere alle vetture avute in precedenza, è da annoverare il problema al pacco frizioni del cambio dsg e poi della meccatronica, come ampiamente descritto in molti forum online.
      Ma anche i noti problemi allo sterzo della grande punto in passato..
      In merito alle riparazioni della attuali vetture ICE , esistono ancora moltissimi motori di facile riparazione,

      • Se non ho capito male is suo articole riguarde le BEV. Non capisco il legame tra:
        “il problema al pacco frizioni del cambio dsg e poi della meccatronica, come ampiamente descritto in molti forum online. Ma anche i noti problemi allo sterzo della grande punto in passato..”
        e i rischi associati ai componenti specifici delle BEV (bateria, caricabatteria a bordo, motore elettrico, inverter, …

        • Mi ha chiesto di giustificare la frase relativa ai guasti rilevati nelle mie vetture, dopo aver letto di casi ricorrenti di rotture in precedenza.
          Quello che volevo ribadire è che se un guasto viene rilevato tante volte allora è probabile accada anche a te, in merito alle vetture elettriche in particolare è stato pubblicato un articolo che parla proprio di questo:
          https://www.vaielettrico.it/sostituzione-batterie-problema-reale/
          In merito alle vetture elettriche che sto utilizzando, posso rilevare che Model 3 Long Range 2022, ha evidenziato i noti problemi di disallineamento della carrozzeria, delle guarnizioni delle portiere e dello scricchiolio dei bracci di controllo anteriori ( già sostituiti in garanzia).

          • Ha scritto anche che “i singoli casi non fanno statistica”. SE io le elencassi tutti i disastri aerei degli utimi due anni, lei non volerebbe mai più. E sa quanti uomini muoiono ogni anno colpiti da un fulmine? Pare 24 mila. Domani sono previsti temporali su tutto il Nord…

  15. Non lo so, da quando guido elettrico, mi è salita sempre più una insofferenza alle ICE. MI fanno lo stesso effetto di uno che mi fuma in faccia, io che non ho mai fumato. MI innervosisco quando incontro auto più o meno vecchiotte, molti furgoncini, che rilasciano quei gas nerognoli e puzzolenti. Sarò da psicanalizzare? Forse le BEV non sono ancora per tutti, ma qualche sacrificio va fatto, per cambiare registro. Neppure economico, secondo me se si fanno bene i conti e si può approfittare della rottamazione, si rientra in poco tempo del maggior costo. Bisogna mettersi in testa che bruciare fossili per produrre energia, non si può più. Qui si parla di auto, ma prioritari sono altri ambienti. Il riscaldamento, la produzione di beni e servizi, il trasporto aereo e marittimo

    • Non sei tu da psicanalizzare, sono quelli che pensano sia normale inquinare l’aria che respiriamo con i gas di scarico. Io guido ancora un’auto a benzina (presa molti anni fa nonostante il diesel fosse più conveniente proprio perché volevo inquinare meno) ma mi rendo conto benissimo di quanto sia assurdo. Stai certo che nel futuro parleranno della nostra epoca, in cui ci muoviamo emettendo gas di scarico a pochi centimetri dai nostri polmoni, con lo stesso ribrezzo con cui noi oggi parliamo delle epoche antiche in cui si gettavano dalla finestra urina e rifiuti.

    • Si rientra in poco tempo? Con le tariffe elettriche attuali???? Con la minaccia pure aumentino ancora??? ma per favore, stanno pure pensando di eliminare le agevolazioni sul bollo, figuriamoci… Non so il tuo reddito, ma il reddito della stragrande maggioranza della gente è davvero miserabili in Italia, considerato poi tutte le tasse e spese varie che si devono affrontare in tutto l’anno. Prima di scrivere certe cose, quindi pensateci mille volte….
      Tanto per evitare pregiudizi e equivoci, il sottoscritto è da anno che spinge per l’elettrico, ma nella vita bisogna essere realistici e soprattutto non ipocriti. Se i prezzi della auto elettriche non dimezzeranno, non si andrà da nessuna parte…
      Io attualmente ho un’auto del 2019 a metano e attualmente non ho convenienza nemmeno come costi chilometrici, figuriamoci! E con il metano riesco a percorrere fino a 500km con 30% di urbano. In Italia (in primis Fiat) si è fatto un grosso errore non produrre più auto a metano e a incentivarle. Infatti purtroppo il 42% delle auto circolanti è con il maledettissimo motore diesel, di cui oltre il 25% di questi sono addirittura uguali o sotto l’euro 4, e sappiamo quanto devastanti siano a livello di inquinamento d’aria.

      • @Sergio: capisco che non hai fatto l’affare della vita prendendo un auto a metano nel 2019. Ma ti posso tranquillizzare: io i conti li so fare, li faccio per mestiere, e ti confermo che un auto elettrica è alla portata di tutti. Certo a misura del reddito di ognuno, non è che tutti possono permettersi una Tesla o una Audi. Ci sono già occasioni nell’usato, anche.

      • Si si rientra in poco tempo o relativamente poco il punto focale sono i km che si percorrono e più se ne fanno e prima di rientra, ovviamente il conto si fa da un minimo di 15.000km anno in su se se ne fanno il doppio meglio, poi oggi bisognerebbe pensare che l’auto è nata per fare da A a B e anche C tutto il resto è contorno, quindi puntare ad ottimizzare l’acquisto del auto che usiamo 340 giorni l’anno e il rimanente periodo noleggiare ciò che serve per le ferie.

  16. Undici anni fa per circa 3 mesi, per fare disinfiammare la cistifellea in previsione della rimozione della stessa, ho dovuto rinunciare a grassi, fritti, cioccolato, alcolici e tutto quanto potesse richiedere un supplemento di lavoro per il fegato. Venivo da un ricovero d’urgenza di due settimane (l’unico della mia vita) per coliche molto serie dovute a mega-calcoli biliari e non mi sembrò un grande sacrificio.

    Il passaggio all’elettrico è una necessità o, quanto meno, un passo molto utile, così come lo fu la mia dieta e, come tale, va accettato.

    Altra cosa è la valutazione sulle odierne auto elettriche e mi pare che le osservazioni del mio omonimo siano prevalentemente condivisibili: se non si ha accesso a vetture da 40.000 Euro ed oltre, i lunghi viaggi sono complessi (ed anche con le migliori Bev i viaggi di oltre 500 km al giorno sono un po’ meno agevoli rispetto alle termiche) ed acquistare vetture con batterie che tra un paio d’anni potrebbero essere obsolete e deprezzate nel mercato dell’usato per l’uscita di tecnologie rivoluzionarie di cui si vocifera a ripetizione (Catl e Toyota per dirne solo due) può sembrare un azzardo e sembra preferibile puntare su leasing o Nlt se non si ha intenzione di tenere la vettura fino alla rottamazione.

    A tutto il resto ci si abitua e poi le Bev hanno anche svariati e noti vantaggi sulle termiche, che non sto a ripetere perché già lo fanno in molti. Ripeto, invece, che le Bev sono, come fu la mia dieta, un “bene necessario” con alcune sfumature irritanti, ma in via di rapido miglioramento.

  17. Beh, certo sono tutte opinioni condivisibili, poi perfino avallate da VaiElettrico… che dire…
    Dico che io sono fan dell’aria che respiro e dell’ambiente in cui io e i miei figli viviamo e vivremo. Di avere il portafoglio pieno in un mondo invivibile non me ne faccio proprio niente, di ragionamenti condivisibili e applaudibili mi interessa il giusto, e la questione ambientale per me non è da relegare in una riga, quasi incidentale.
    E’ “IL” punto principale dell’elettrificazione dei trasporti: se uno riuscisse finalmente a metterselo in testa, capirebbe anche perchè è stata messa la scadenza del 2035, che è comunque una scadenza molto pragmatica, visto che lascia 13 anni buoni di vendite di auto termiche e inquinanti permettendo una migrazione gestibile.
    Hai i soldi per comprarti una BEV? Beh, fallo, perchè così già oggi dimezzi l’emissione di co2 nel ciclo di vita della tua auto, e AZZERI le emissioni di particolato vario.
    E come le auto elettriche, ci sono pompe di calore, il fotovoltaico casalingo, lo smart working, gli acquisti a km0…

    • se posso
      standing ovation

      la scadenza 2035 è solo politica, le endotermiche sono ‘finite’ invendibili tra 2 anni

      • Alquanto forte come affermazione, con un mercato BEV al 15/16% nei paesi dove le elettriche si vendono. In Italia sicuramente no.

        • Prendiamo il mercato più evoluto delle auto elettriche, la Norvegia. Il venduto rappresenta il 91% degli ultimi mesi. E se non ricordo male, siamo a più del 20% del parco circolante, fatto ovviamente di decenni di auto termiche a differenti stadi di usura.

          Due anni magari no, ma probabilmente non dovremo aspettare il 2035 per vedere molte case produttrici avere solo auto elettriche a catalogo. Molte prevedono di avere offerte solo elettriche verso il 2030. Il che vuol dire, per non restare da utenti col cerino in mano, pensare già a breve di sbarazzarsi della proprio auto termica se la si vuole usare come merce di scambio. Se invece la si vuol portare a fine vita, li problemi non ce ne sono. A parte continuare a inquinare, ma vedo che l’argomento ambientale proprio non fa breccia, siamo sempre a parlare di portafoglio…

          • Non so Luca, in teoria se i produttori smettono di offrire auto ICE, uno zoccolo duro di irriducibili guarderebbe al mercato dell’usato ipertrofizzandolo, e quindi anche gonfiandone i prezzi.
            Il problema principale è che non sappiamo quanto serio diverrà il problema ambientale e quanto velocemente diventeranno convenienti le auto elettriche. Se il primo dovesse colpire duro le auto termiche o ancora prima la.vemdita di carburanti potrebbe essere oggetto di razionamenti o ulteriori aumenti di tasse (ambientali).
            Un’altra incognita di non poco conto sono i fattori geopolitici che secondo me a breve busseranno alla porta che potrebbero portare a una crisi del petrolio simile a quella del gas. In questo caso si vedrebbe una importante riduzione del traffico di ICE, un miglioramento dell’aria nelle città e un’impennata sulle vendite di elettriche (se la Cina lo consentirà, perché temo che la.Cina stia soltanto aspettando che arrivino le prime tensioni sul petrolio per stringere anche i cordoni delle materie prime necessarie per le batterie). In quest’ultimo caso sarà vita dura per chi avrà ancora un’auto termica.
            C’è solo da sperare che mi stia sbagliando, che ne dici?

          • Io invece spero che tu abbia ragione! Le crisi sono da sempre i momenti in cui i cambiamenti sono più veloci e repentini, e mai come oggi ci serve una accelerazione della decarbonizzazione.

    • Buongiorno, la questione è molto articolata e passa anche per il portafoglio.
      Solo quando i bisogni primari sono ampiamente soddisfatti, si possono fare scelte etiche.
      Se per raggiungere degli obiettivi metto in difficoltà il mio vicino di casa , abbiamo perso entrambi , non è questo lo spirito di una rivoluzione che dovrebbe farci stare tutti meglio, non crede?
      Parlando di aria che monitoro personalmente con diversi strumenti, posso dire che nella mia zona è peggiorata soprattutto la sera e la notte.
      Non mi stupisco, negli ultimi 20 anni è stato incentivato il pellet per riscaldarsi, peccato non si sia detto cosa esca dai camini..il metano sotto questo profilo è più pulito, ma per la fretta di dare soluzioni è puntato su qualcosa a mio avviso sbagliato..e ora ? Facciamo buttare a tutti le stufe a pellet per una pompa di calore? Ecco perché l’estemizzazione causa danni..

      • Quella del pellet non è un’estremizzazione ma la classica soluzione facile a un problema complesso.
        In pratica figurando come rinnovabile e quindi a basso impatto di CO2 è stato incentivato ben sapendo che avrebbe aumentato la quantità di particolato in atmosfera. Anche la produzione di energia elettrica dalle biomasse ha fatto la stessa fine: incentivata per anni perché a basso impatto di CO2 ma che produce comunque particolato che va (andrebbe?) filtrato.

        • Il problema del pellet o legna sono i bruciatori, di fatti in alcune zone ( la nostra lo è ) sono concessi solo quelli a 5 stelle che sono a bassa emissione, il problema di fondo sono i vecchi bruciatori, però se prima andavano a gasolio è una soluzione comunque migliore, il metano sarebbe una buona soluzione ma il problema grave è il non combusto perché è uno dei peggiori gas climalteranti.

      • oltre al fastidio che provo con i suoi riferimenti al suo portafoglio un bisogna primario superiore al mantenimento di condizioni accettabili per la vita umana sul pianeta sinceramente non ne vedo, son sicuro Maslow è d’accordo

        sembra che gli ‘obiettivi che vuole raggiungere’ siano il suo portafoglio

        lei fa parte di una comunità e volente o nolente se il suo portafoglio le concede la possibilità sarebbe il caso si adeguasse

        • Ma scriviamolo anche apertamente, la lettera è semplicemente ruffiana (avevo in mente un altro termine in realtà, che fa rima con parasole…): aggrega argomenti a prima vista condivisibili, descritti senza la foga del fan e quindi fa annuire molte persone, ma analizza la situazione solo in base al portafoglio, che evidentemente viene prima della salute, adducendo quelle che fondamentalmente sono mille scuse. Nel frattempo si continua tranquillamente a inquinare, come niente fosse, in attesa della BEV che non costringa a rinunciare a nessuna delle comodità di oggi, siano la ricarica in due minuti al benzinaio o il fare 1000km senza soste.
          Per Dante gli ignavi non meritavano nemmeno l’inferno.

          Quello che mi stupisce è la sottoscrizione della redazione, per me uno scivolone non di poco conto. vaielettricoselacosanontidisturbatroppo.it

          • Non dobbiamo dimostrarle nulla, caro Marco. Quando lei avrà fatto a favore della mobilità sostenibile un centesimo di quello che abbimo fatto noi di Vaielettrico portrà esibirsi in tutti gli sfottò che vuole. Intanto stia calmo e lasci stare Luca Sebastiani che espone le sue valutazioni a ragion veduta, anche se diverse dalle nostre, e con la classe che a lei difetta.

          • Quello che mi stupisce è la sottoscrizione della redazione, per me uno scivolone non di poco conto. vaielettricoselacosanontidisturbatroppo.it

            ——–

            Marco, come dire, che classe, rischio di essere ripetitivo ….

            standing ovation
            🙂

  18. NON sono d’accordo caro Luca:
    -Le attuali batterie moderne (LFP) supereranno tranquillamente i 10 anni di vita utile su auto .
    Vi faccio notare che GIA’ ora c’è un numero statisticamente molto significativo di vecchie Tesla che hanno superato brillantemente i 10 anni di uso.
    -certo che oggi ci sono in commercio molte auto elettriche che non valgono il loro prezzo: penaste ad esempio a tutte quelle nate “trapiantando” un powertrain elettrico in una nata per i motori a pistoni oppure ad veicoli che non possono essere aggiornati on line

    • le mie celle lfp utilizzate in stazionario sono 6.000 cicli, la nuova versione 10.000, cicli prima dell’80% soh, le celle lfp sono utilizzate in oltre la metà delle auto elettriche in vendita e vendute , la gestione delle celle è migliorata enormemente in questi anni in ogni singolo produttore auto

      si può dormire tranquilli

      • Che io sappia le celle LFP sono utilizzate sa Tesla Model 3 SR+ ed MG4 54kWh.
        Non mi paiono più della metà delle auto vendute.

        • non mi riferivo all’Italia dal mercato elettrico inesistente

          per la Cina (ben oltre la metà del mercato elettrico globale)
          ———-
          China’s July Li-ion ternary battery installations amounted to 10.6 GWh, accounting for 32.8 percent of total installations, up 7.4 percent year-on-year and 4.8 percent from June.

          The installed volume of LFP batteries was 21.7 GWh, accounting for 67.2 percent of the total installed volume, an increase of 51.1 percent year-on-year and a decrease of 4.7 percent from June.
          ————-
          https://cnevpost.com/2023/08/10/china-ev-battery-installations-in-jul/

    • Ciao, concordo, ci sono sia le Tesla (alto di gamma performance), che le Leaf (basso di gamma performance) in giro da 13 anni, e nel frattempo la tecnologia non è stata ferma

      poi solo per pignoleria:

      sulle auto alle batterie LPF vengono richieste densità maggiori rispetto alle batterie da accumulo statico (anche se i BMS delle auto sono più raffinati), tipicamente sulle auto credo siano usate più celle con chimiche a 4000 cicli ma ad alte prestazioni, piuttosto di quelle da 6000 o 10000 (ho visto anche io le nuove specifiche) per accumulo statico

      inoltre su alcuni modelli di auto permormanti sia come motore che come ricarica,
      vengono richiesti alla batteria cicli scarica e carica con C-rate più alti (sulle tesla berlino RWD siamo a C-rate = 3, cioè carica che parte a 171 kwh su batteria da 57 kwh) rispetto all’uso stazionario vengono fatte lavorare più intensamente

      e così magari arriviamo a diciamo 2500 cicli equivalenti prima di perdere un 20% di capacità .. che però a 300.km a ricarica sarebbero ancora circa 750.000.km.. anche se il conto fosse un po sbagliato, c’è un bel margine diciamo

      Una volta “nasato” che i cicli ad oggi non son più un problema, rimane il discorso scarica profonda:

      – durante la vita della vettura , non va mai lasciata ad es. per 12-6 mesi senza ricaricarla (dipende dal consumo a riposo dell’elettronica di bordo e da cosa si lascia attivato; il sistema “sentinella” con tante telecamere attive per es, credo ce drenerebbe la batteria anche in 2 mesi), cioè lasciando scaricare a 0 e a lungo la batteria, questo lascerebbe dei danni sulla capacità effettiva residua

      E il discorso “shell-life”:

      cioè il decadimento dovuto al tempo e non ai km;
      mettendo assieme quanto disponibile ad oggi, mi sentirei abbastanza tranquillo sino a 12-14 anni, mi aspetto che ci arrivi con una capacità al 80% o se va male al 70%:

      Per ora che io sappaia abbiamo:

      – i dati sul parco auto di 13 anni fa

      – la garanzia a 8 anni (alcuni costrutori auto arrivano a offrire estenzione a 10; poi la maggior parte degli brand di accumuli fissi ha garanzia 10 anni e ipotizza una vita “sino a” 15-20 anni, che ci dice qualcosa sullo shell life più che sui cicli di ricarica)

      – le affermazioni di alcuni costruttori (Nissan in base ai sui dati parla di sino a 22 anni per utilizzo prima sulle auto e poi come storage statico quando la capacità è scesa; Tesla, che è stata chiara nell’affermare che la generazione attuale delle sue auto non faranno in tempo a usarare la batteria, le sostituzioni saranno relativamente rare)

      Ci vorrebbe un bel po’ di lavoro di raccolta dei dati disponibili e un po di sintesi statistica; per ora me lo risparmio, non vendo auto, per cui resta solo una mia opinione persoale 🙂

      • l’energia gravimetrica delle catl tesla è praticamente identica alle stazionarie, questo non toglie che tesla è partner privilegiato di catl quindi catl può benissimo produrre per tesla celle particolari con minimali differenze- (rivestimenti in carbonio per migliorare la conduttività , elettrolita, la diffusione cioè il processo di ingresso ed uscita del litio, gli angstrom, eccetera – i C di carica delle catl nelle tesla è superiore ai 2C standard indicati nei datasheet catl ma immagino solo perché tesla gestisce opportunamente le temperature (notoriamente la decomposizione delle lfp comincia a temperatura quasi doppia delle nca classiche tesla) 57 kWh è la disponibile, il pacco è oltre i 60, è meno di 3C, il grade ‘automotive’ è riservato a celle praticamente standard perfettamente realizzate, negli usi stazionari come il mio non si usano le ‘military’ grade ma celle standard

      • come dice il signor Perotti per una vettura lfp odierna si può stare tranquilli, anche senza addentrarsi nelle specifiche chimiche fisiche eccetera, è più facile che si sfasci prima tutto il resto della vettura che la batteria principale diventi troppo limitata
        🙂

    • Le sue sono supposizioni dettate da test di laboratorio, al momento le batterie Lfp sono in circolazione da poco tempo per concludere.
      Se ha voglia e tempo consulti teslafi e cerchi le model 3 con batterie lfp , le assicuro che hanno degrado anche loro.
      Se dureranno o meno oltre i 10 anni lo sapremo tra 10 anni, ricordo che le prime batterie per model 3 “classiche ” erano date per 500.000 km o più.. a laboratorio.

      • batterie elettrochimiche immuni da degrado ancora non ne abbiamo, anche per le sue lto xalt dichiarava appena 60.000 cicli, ma non se ne vede l’utilità di queste sue sottolineature
        premesso che nessun motore endotermico è immune da degrado terminata prima o poi la vita ‘automobilistica’ utile le batterie installate sulle vetture vengono tolte e cominciano la vita ‘stazionaria’ per poi passare al riciclo ormai al 100% specie per quelle prodotte d’ora in avanti
        lei comunque prima di veder sfinita ‘automobilisticamente’ parlando la batteria della sua ev deve riuscire a percorrere un chilometraggio che sfiancherebbe qualsiasi motore endotermico esistente e tutte le altre componenti della vettura
        inoltre la batteria si potrà rimpiazzare a costi e caratteristiche imparagonabili a quelle oggi esistenti, sempre ammesso e non concesso il resto della vettura sia ancora vivo

        ma lei con la sua vettura endotermica passa i due milioni di km per caso ? ha un baricentro d’acciaio ?

  19. Un giorno, forse lontano, sarà chiaro a tutti che:

    1. l’unione europea non ha imposto l’auto elettrica, dal 1 gennaio 2035 vi potrete tranquillamente comprare un’auto a idrogeno o a e-fuel (se non ve le faranno non prendetevela con l’auto elettrica che non ha nessuna colpa)

    2. l’unione europea ha deciso il divieto di vendere auto che emettono CO2 allo scarico (benzina, gasolio e metano per semplificare), con l’eccezione di auto alimentate a idrogeno o e-fuel

    Personalmente sono completamente daccordo con questa imposizione.

    • Anche io. Anche perchè ci si dimentica sempre il motivo principale per il passaggio alle auto elettriche: solo la soluzione attualmente migliore per decarbonizzare i trasporti. Esattamente come le pompe di calore per il riscaldamento degli edifici, e infatti spero che anche queste vengano rese obbligatorie per tutte le nuove case e le ristrutturazioni.

  20. Credo che molti dei dubbi e delle perplessità espresse qui sono condivisibili.
    Soprattutto quelle sui listini. Sulla maturità della soluzione elettrica… le LFP mi sembrano che hanno già risolto diverse cose costano poco, hanno tanti cicli carica/scarica… sono sensibili al freddo e meno dense.
    Però ci sarebbero già le LMFP he dovrebbero migliorare e la densità che la sensibilità alle basse temperature.

    Il problema resta, in buona sintesi, i listini soprattutto nei segmenti inferiori.
    Nel D c’è la solita Tesla che al prezzo di una termica o poco più ti offre una BEV da 490 Km WLTP con 250CV e 0-100 in 6s. Però anche lì se non ti piace Tesla… che prendi? Un po di concorrenza non guasterebbe.

    Detto ciò l’altra faccia della medaglia e che se sulle BEV sono attendista sulle ICE sono impossibilista, ossia non ne comprerei di certo una.
    Perchè? Semplice ne ho due e quelle che esistono oggi non offrono nulla di più di quello che ho già parcheggiato sotto casa.
    Di più intendo di utile che faccia la differenza. Non la telecamera di parcheggio o il crusise adattivo. Mi adatto da solo non c’è problema. Piuttosto con 1/10 di quello che spenderei per una segB nuova rinnovo la 207 e la tengo altri 5/6 anni

    Con quello che risparmio rispetto ad un nuovo acquisto ci mantengo entrambe per i prox 10 anni.

    • Verissimo è un vero dilemma, interessato all’elettrico ma per ora non lo prendo, nuova termica non se ne parla, prezzi assurdi per auto cheap e con sempre più problemi tra fap e adblue. Terrò sempre ben tagliandata la mia per ora. Poi si vedrà. Credo che in molti siano in mezzo a queste 2 non scelte.

      • Idem mi trovo nella stessa situazione.
        Al momento (ovviamente ho contro tutti i pollici verdi…) vivo in un idillio.
        Auto di 30 anni con 495.000 km all’attivo (Audi A6 C4 4A2 2.5 TDI) che:
        1) mi porta ovunque con accessori (alcuni dei quali assenti su Tesla… Vedi Android Auto e tendina microforata con comando per aperta chiusura).
        2) non pago bollo
        3) non se la ruba nessuno
        4) euro 232.00 di R. C. A auto annuali in quanto storica di interesse collezionistico con la UnipolSAI
        Mai toccato motore, scarico e tocco volano frizione.
        DETTO CIO
        Vorrei prendere un diesel Mild HYbrid…. se non addirittura l’ultimo concentrato di tecnologia (quella vera..!!) ossia il motore diesel Mercedes Om654 con Pacco Batteria da 25Kw ed autonomia in elettrico su carta di 100km (che poi saranno 70-75 km si è no.
        Vado oltre e guardo a TESLA (Nonostante non ho il Box e come me migliaia e migliaia di cittadini della mia città da 26.000 mila abitanti) … che però manca di accessori per me fondamentali.
        Attendo l’uscita del facelift 2023 e vedere se le lacune vengono colmare e solo in quel caso vedere se riesco a digerire di essere consapevole del limite intrinseco in autostrada. Macchine che a 130km orari si è non ti coprono i 300km di autonomia.
        Accettare di dover ulteriormente diventare schiavo di un sistema che solo in minima parte e solo con le dovute proporzioni è paragonabile alla ricarica perpetua, costante e reiterata del cellulare durante la giornata.

  21. Sono tutte riflessioni plausibili e condivisibili sul perché si dovrebbe andare cauti nella transizione (in particolare la durata dei pacchi batteria ed l’evoluzione della tecnologia).
    D’altra parte ci sono riflessioni che ci dovrebbero spingere un po’ di più verso l’elettrico come la frase “ Ma se il focus è sulla salute, come è stato l’amianto in passato, allora va affrontato.”.
    L’elettrico è una scommessa? Un’opportunità? O una scelta obbligata?
    Perché il punto è questo.
    A mio avviso non riscontro altre tecnologie che ci permetterebbero di ridurre i consumi, ridurre l’inquinamento e la dipendenza tecnologica così come può farlo la transizione verso l’elettrico. Quindi ad oggi mi sembra più una scelta obbligata non tanto dalla legge ma dai vantaggi al nostro benessere fisico ed economico.
    Le criticità sono notte, ma non credo che possiamo attendere ulteriormente. Succederà come per tutte le tecnologie, i primi esemplari avranno un‘obsolescenza più marcata, passati i primi 5/10 anni (leggasi 2035) avremo prodotti più stabili. Queso però non deve frenare chi può a passare alla mobilità elettrica (leggasi “ Azzarderei per il 30-35% degli automobilisti italiani”).

    • “e la dipendenza tecnologica” Non vi è alcuna dipendenza tecnologica con le ICE. Al massimo ce n’è una commerciale nei confronti dei produttori di petrolio (che però sono moltissimi), mentre attualmente con le BEV si dipende dalla Cina per le materie prime.

      • Quali sarebbero le “materie prime” monopolio della Cina? Forse il litio, estratto in Australia (primo produttore al mondo) e Cile (secondo)? Il cobalto, estratto in Congo nelle miniere gestite dalla multinazionale svizzera Glencore o in Russia (secondo produttore)? Il nichel, estratto in Indonesia, Filippine, Russia, Nuova Caledonia e Australia?

        • Beh, dai massimo… non giriamoci attorno.
          La Cina non ha il monopolio dell’estrazione di litio, ed è vero.

          Ma ad oggi ha il “di fatto” monopolio della raffinazione del medesimo per ottenere il carbonato di litio necessario alla produzione di batterie.
          Rimane che questo tipo di situazioni non si risolve con il rifiuto della tecnologia in sè, bensì mettendosi di buzzo buono a lavorare per torgliersi da questa condizione.

          Magari, perchè no, anche facendo un pensierino sul fatto che l’Italia è circondata per 7000 km da uno dei mari più salati del mondo, da cui si può ricavare cloruro sodio e poi carbonato di sodio con relativa (…relativa…) facilità.
          Per quanto sulla carta meno performante (ma per molti versi è tutto da vedere) col sodio mi raccomando non sia mai che ci si possa rendere indipendenti quantomeno per le moltissime applicazioni stazionarie che si vanno delineando.

          • Grazie per la risposta. Certo, col tempo e col denaro si possono risolvere qusi tutte le situazioni, ma quando scrivo qualcosa io non va bene a prescindere. Cito una nota rivista tecnologica: “Pechino fabbrica il 77 per cento delle celle di batterie al mondo (l’intera Europa vale il 7 per cento), e controlla da sola il 58 per cento della raffinazione del litio, il 65 per cento di quella di cobalto e il 35 per cento di quella di nichel.”

          • Abbiamo tempo e molto più denaro dei cinesi. Purtroppo abbiamo anche troppi che la pensano come lei.

          • -Certo, col tempo e col denaro si possono risolvere qusi tutte le situazioni-

            E ci sta. Però adesso va fatto.
            Lasciamo stare il discorso climatico, sai benissimo che non sono un campione del green.
            Rimane il fatto che petrolio e affini non durano in eterno, il nucleare da fissione è costoso e problematico (non che sia contrario a priori), quello da fusione ad oggi non esiste.
            Nessuno a livello di “mainstream” parla più della disponibilità di fonti fossili, si da per certo che non sono eterne ma tutto sommato si vive come se lo fossero.
            Non che ce ne siano poche, ma ha senso nell’attuale congiuntura non pensare da subito al “dopo”?
            Si fa come al solito che le emergenze le si affronta quando sono (appunto) emergenze?
            Che stavolta lo sappiamo già con largo anticipo?
            Mi pare un po’ “da pirla” non pensarci nemmeno.

            Ridendo e scherzando, oggi la soluzione più “svelta” ed economica sono i mulini e i pannelli.
            Del resto pure tu che brontoli, il ftv l’hai messo.
            Qundo una ventina di anni fa avevo cominciato a dare un’occhiata distratta alla materia, i pannelli facevano ridere per produttività e duravano si e no 20 anni.
            Le pale eoliche erano poco più che le girelle che si regalano ai bambini.
            Se parlavi di accumulo nella migliore delle ipotesi ti chiedevano se avevi il colesterolo alto.
            Oggi sappiamo com’è e abbiamo seri motivi di credere che quello che si prospetta possa ragionevolmente avverarsi.
            Perchè siamo rimasti al palo?
            Ci è mancato il tempo e il denaro? 😉

          • Caro Alessandro, sono d’accordo su molte cose. Come ho già scritto, esiste un’emergenza climatica? E’ assolutamente evidente e chi lo nega o è disinformato o è in malafede. Le rinnovabili aiutano a migliorare la stuazione? Certamente, come sai ne usufruisco anche io. L’auto elettrica è anch’essa un aiuto? Senzaltro, è dimostrato da moltissimi studi. Il problema è il passo successivo, ovvero quali ricadute ha sull’economia europea buttare nel cestino cento anni di progresso tecnologico nel campo delle auto ICE, quando sappiamo benissimo tutti che costruire un’auto elettrica accettabile è così facile che ci sono fior di startup che riescono a farlo? Quali conseguenze porterà la posizione assolutamente dominante della CIna oggi in questo settore? Come potremo gestire al meglio questo passaggio, evitando di diventare schiavi di una nazione (una: non i 50 produttori di petrolio) che per mille motivi oggi è comunque molto più avanti di noi? Di questo vorrei dibattere con te, non certo sull’opportunità di adottare la mobilità elettrica, cosa che do per scontata (seppure implementata a mio avviso nel modo più clamorosamente sbagliato in Europa). Ed infine, è l’auto elettrica oggi quella meraviglia che viene descritta dalla maggior parte dei frequentatori di questo sito? Per me assolutamente no, come giustamente dice il sig. Sebastiani può andare bene per una fascia di utenti, fra l’altro la minoranza. Oggi.

          • Infatti, madre natura non c’entra: il litio non è il petrolio. La Cina è stata semplicemente più lungimiranti di noi. Abbiamo solo da imparare e cercare di raggiungerla

          • Senza la benchè minima volontà di essere esaustivo

            -quali ricadute ha sull’economia europea buttare nel cestino cento anni di progresso tecnologico nel campo delle auto ICE-

            Tra meno di un secolo temo che dovremo buttarla d’ufficio, causa fine del petrolio “facile” (non del petrolio tout court, solo di quello “facile”).
            Soluzioni tipo la gasificazione del carbone e la conseguente benzina sintetica hanno senso se per vari motivi sei nell’ antipatica contingenza di finire una guerra e sei leggrmente a corto di pertolio.
            I carburanti sintetici “da cattura di CO2” sono decisamente affascinanti, ma ad oggi sai come stanno le cose.
            Quindi perchè non prendere due piccioni con una fava e iniziare in anticipo rispetto a quando sarà inevitabile visto che volente o nolente bisogna mettersi a ragionare in un certo modo?
            Perchè aspettare sempre di essere nella m34d@ fino al collo? 😀

            -Quali conseguenze porterà la posizione assolutamente dominante della CIna oggi in questo settore?-

            Se continuiamo a dormire della quarta e se pretendiamo che le cose si facciano per magia solo perchè è bello darsi degli obiettivi ambiziosi, allora tante.
            A costo di tirarmi gli strali: sempre detto che nella frase “bando delle endotermiche nel 2035” la parola sbagliata è “2035”.

            -Come potremo gestire … oggi è comunque molto più avanti di noi?-

            Innanzitutto smettendola di dire che è impossibile. Poi vedi sopra: gli obiettivi devono essere realistici. Con le carte che abbiamo in mano secondo me non lo sono e passare dall’ambizione alla velleità è un attimo.

            -l’auto elettrica oggi quella meraviglia che viene descritta dalla maggior parte dei frequentatori di questo sito? Per me assolutamente no-

            Nemmeno per me, ma è anche molto “meno peggio” di quel che sembra o che si vuol far sembrare.

          • @Alessandro: una parte di me pensa che sapere da dove viene litio e batterie, al fine del salvarci, è un pochino indifferente, se per elettrificare tutto dobbiamo comprare le batterie dai cinesi, beh facciamolo.

            Riguardo la tua domanda retorica:
            “Perchè aspettare sempre di essere nella m34d@ fino al collo? ”

            Perchè per molti – sia comuni cittadini che decisori – l’orizzonte temporale su cui ragionano è la loro stessa vita, basta tirare in lungo col minimo fastidio, godersi gli interessi che hanno nel prendere certe decisioni (mi tengo la ICE perchè voglio rifornire in due minuti, piuttosto che stringo accordi per il gas russo, o mettici qualsiasi esempio in mezzo…), e per il resto tirare a campare e lasciare la rogna a chi viene dopo.
            Io guardo con speranza alle elezioni del 2024, se riusciamo a ricacciare indietro i populisti europei (e i trumpiani di la dell’oceano) si può tentare di dare continuità a quanto iniziato, e anzi provare ad accelerare, e nel frattempo far capire agli altri che queste cose vanno fatte, e meglio prima che dopo.

          • -se per elettrificare tutto dobbiamo comprare le batterie dai cinesi, beh facciamolo-

            Ma senza dubbio. le cose in un dato momento si possono fare come si possono fare in quel dato momento. Se nell’immediato, e magari ancora per un pochino, bisognerà comprare le batterie dei cinesi… si compreranno dai cinesi. Lamentarsene e nel frattempo non far nulla affinché le cose cambino… Ecco, quello mi indispone un po’ di più. Specie pensando che potrebbero essere degli investimenti estremamente redditizi

          • @Alessandro detto in altro modo, ad una corretta identificazione del problema “siamo troppo dipendenti dalla Cina per le batterie di accumulo elettrico” la persona normale risponde “facciamocele noi!”, invece il Ruspa e la sua cricca risponde con un geniale “evitiamo di usare le auto elettriche e siamo a posto!”. Poi uno si stupisce che ce l’ho a morte con questa gentaccia… ogni decisione sbagliata (e veniamo da un quinquennnio di populismo pentaleghista, prima ancora di questo governo) è un ritardo generazionale per recuperare l’errore.

          • -la persona normale risponde “facciamocele noi!”-

            Che incidentalmente sarebbe anche una risposta con un retrogusto un po’ di destra. 😂

            È questo il cortocircuito logico che non riesco a spiegarmi.

          • Il governo per ora si limita alla “sovranità alimentare”.

          • Giusto un’appunto tecnico:

            – nelle batterie serve “circa” 1.kg di litio per ogni 10.kwh di capacità, questa è una quasi costante in tutte le chimiche delle batterie (LPF o NMC), perchè sono gli atomi ionizzati di litio che trasportano la carica elettrica dentro la batteria tra gli elettrodi

            – riassumendo, batteria 70.kwh, necessita di 7 kg di litio (sono 35e x 7 = 245 euro )

            mettiamo che la Cina forzi una speculazione prima che si diffondano anche quelle al sodio, e arriviamo a 70e al kg di litio.. ok gli “regaliamo” altri 250e, oppure ci sforziamo di farle noi ( una 40ina di fabbriche dovrebbero essere in linea in europa entro 2026, più altre in nord africa)

            come “schiavitu commerciale” insomma ho visto di peggio, glieli darei volentieri qualche euro se mi danno un prodotto specifico fatto bene che non mi costa troppo di più che farlo da me, almeno finche non prepare la nostra filiera

            siamo indietro in particolare sulle LPF, perché sino al 2021-2022 erano coperte da brevetti per uso in pratica su vetture solo cinesi; che io sappia le fabbriche europee sono principalmente NMC, basandosi poi sul riciclo per abbatterei costi dei materiali; NMC che comuque forse avranno una seconda giovinezza con le versioni a stato semisolido, per cui comuqnue filiera interesante

            peccato se per un po’ di più saremo “dipendenti” per le LPF, perchè non hanno particolari colli di bottiglia o grossi costi per la parte delle materie (es: non abbisognano di decine di kg di nichel ):

            Una LPF la metti insieme con a spanne:
            7.kg di litio, 50.kg di ferro, 80.kg di fosfato, più elettrolita, 60kg di grafite per l’anodo, 20kg.rame, 20kg di alluminio, 40.kg alluminio e acciaio del involucro per confezionare il tutto..

            sono già una tecnologia soprendente per come sfruttano materiali relativamente comuni, ancora prima che arrivino chimiche con materiali ancora più leggeri o ancora più abbondanti (calcio, sodio, zolfo)

      • Più che altro la mobilità è arrivata ad un punto critico: la migliore tecnologia disponibile ha bisogno di materie prime di cui la Cina dispone in gran quantità e quindi ha una posizione di vantaggio; di contro il petrolio facile è stato in gran parte recuperato e nei prossimi anni sarà sempre più costoso, conteso e non potrà godere del solito supporto dei governi per questioni ambientali.
        Pensare di continuare con le ICE è come scavarsi la fossa da soli, mentre andare verso l’elettrico è una strada tutta in salita per noi che industrialmente parlando lo abbiamo storicamente snobbato.
        Ci siamo fatti del male da soli, principalmente a causa della nostra incapacità mentale di comprendere la necessità del cambiamento.

  22. ad eccezione della bicicletta sono in disaccordo su tutto e non mi considero un tifoso elettrico-rinnovabile
    tempo pochi mesi ed il mio omonimo con la model 3 highland rivedrà le sue opinioni
    🙂

  23. Posso fare 45 minuti di applausi per l’intervento eccellente, equilibrato ed assolutamente condivisibile del sig. Sebastiani? Anche se mi sembra un tantino controcorrente rispetto a quanto leggo normalmente su questo sito.

    • Se è d’accordo ne tragga ispirazione: meno ola e coretti da stadio, qualche osservazione interessante in più. Al momento ne rammento una sola

      • Lei è il moderatore del sito che ad ogni piè sospinto ci ricorda che la stragrande maggioranza degli italiani vive in una casa di proprietà, quindi non avrebbe problemi a caricare a casa? Quello che ci ricorda anche che mediamente gli italiani fanno poche migliaia di km all’anno con la propria autovettura, e quindi per la grande maggioranza potrebbero passare all’elettrico anche subito senza particolari problemi? Perchè il sig. Sebastiani inveve azzarda che solo il 30-35% dei essi oggi potrebbe passare all’auto elettrica senza grossi problemi, e io sono d’accordo con lui.

        • Anche noi concordiamo con la valutazione di Luca e l’abbiamo scritto decine di volte. Concordiamo anche con la frase che segue il puro dato numerico: “con tendenza a crescere nel medio periodo, se le criticità saranno vai via superate“. Per questo ci chiediamo come mai la quota di mercato delle BEV in Italia sia inchiodata al 4%, che è poco meno di un decimo del potenziale. Lei ha una spiegazione?

          • come spiegazione proporrei la disinformazione costante a reti unificate, la guerra alle elettriche del nostro governo, il prezzo medio delle auto nuove vendute in Italia inferiore al prezzo medio degli altri G7 unito al fatto che escluso tesla i prezzi delle ‘concorrenti’ elettriche sono oggettivamente ingiustificati, le colonnine inspiegabilmente non funzionanti, eccetera

          • Non saprei, a leggere molti degli interventi dei commentatori gli italiani sono dei minus habens che non sanno leggere e scrivere e ascoltano tutti trasmissioni inguardabili. E comunque no, avete scritto più e più volte quanto ho riportato, quindi non credo proprio che si possa dire che siete d’accordo con quanto scrive il Sig. Sebastiani.

          • @L’Astuto prima di tutto non confondere i i commentatori non sono la redazione.
            Infine sappiamo benissimo che gli italiani non sono come dice lei in modo dispregiativo, diciamo che una gran parte di italiani ha difficoltà a gestire le cose che cambiano, anche al costo di costruirsi barricate mentali o altri stratagemmi per giustificare l’inazione.

          • Guardi che se vuole vado a recuperare commenti che dicevano proprio così. E vista la solerzia con la quale vengono cassati alcuni miei commenti, dal momento che quelli venivano pubblicati evidentemente non davano troppo fastidio.

          • Cestino i suoi pensierini da ultras e continuerò a farlo: ma aggiungerò anche questi fastidiosi pignistei che non interessano a nessuno. Hanno stufato noi e molti lettori. La smetta di rivolgersi a me. Chiaro?

  24. Sottoscrivo tutto soprattutto la parte riguardante il risparmio e gli accumulatori. Non ho nulla contro l’auto elettrica, ma sinceramente io non ci vedo nessun risparmio tra costi di acquisto superiori, eventualità di avere una parte dell’impianto fotovoltaico dedicato a ricaricarla (tra l’altro di giorno quando invece sono in ufficio) oltre magari ad altri costi assurdi per batterie di accumulo. Inoltre son abbastanza convinto che le auto ora in vendita non siano per nulla il futuro, soprattutto nella parte più importante ovverosia le batterie. Sinceramente fare una scommessa spendendo magari 50mila euro per un auto con batterie che dopo poco tempo possono diventare obsolete mi trattiene molto dall’acquisto.

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