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Sostituzione delle batterie? Un problema serio. Tesla per esempio…

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sostituzione batterie
Il pacco batterie della Tesla Model s

A proposito di sostituzione delle batterie fuori garanzia Luca ci segnala una corposa casistica di inconvenienti relativi alle Tesla più datate. Quindi, sostiene, il problema della durata delle batterie è reale per chi mantiene a lungo il possesso di un’auto elettrica o la voglia acquistare di seconda mano. Inviate i quesiti a info@vaielettrico.it.

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punto interrogativoScrivo in merito a quanto discusso nell’articolo pubblicato in data 13 agosto 2023  intitolato “Dov’è la sostenibilità se dopo 10 anni devo cambiare la batteria?”

Io asserivo in accordo, con l’autore della mail inviata, che il problema della sostituzione delle batterie esiste ed è reale. Ora invio link diretti di quanto è possibile consultare anche senza registrazione, per quanto riguarda la sostituzione dei pacchi batterie fuori garanzia delle Tesla Model S vendute tra il 2012 e il 2015.

Le vecchie Tesla Model S: quanti problemi

https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/dead-battery-after-64-000-miles.306447/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/hv-battery-failure-2014-s85-with-43-000-miles-single-owner-car.299215/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/2012-p85-hv-battery-replacement-options-need-perspective.277454/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/the-agony-of-a-10yo-model-s-85-with-300-000-km.304182/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/early-model-s-battery-replacements.290342/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/hv-battery-replacement-for-the-2nd-time-in-14-months.303857/
 https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/2014-85-hv-battery-bms_u029-error-1-month-out-of-warranty-and-after-a-recent-ota-update-who-else.285316/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/hv-battery-replacement-guide-for-early-ms-85kwh-pack-including-part-numbers-and-prices-april-may-2023.300568/
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/2013-s-p85-car-sat-7days-airport-charge-was-70-60-after-7-days-does-this-mean-i-need-new-battery-or-hopefully-something-less-expensive.305982/
https://www.facebook.com/groups/654984809485342
https://teslamotorsclub.com/tmc/threads/please-help-2014-ms-battery-replacement.301095/

Ogni link riporta la discussione di un caso di sostituzione delle batterie, ma all’interno dello stesso si trovano anche altri clienti con il medesimo problema.

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Sostituzione batterie: un mini sondaggio

Questi non sono tutti i casi ma solo alcuni, vi è anche una piccolo sondaggio con 23 partecipanti ed è possibile notare che  ben 17 su 23 hanno avuto una sostituzione dellebatterie, chi nei primi km, chi ad alte percorrenze.

Questi casi sono riportati anche per le Model X ( sempre nello stesso gruppo). Inoltre vi è un gruppo con oltre 600 iscritti su Facebook con battery failure per l’errore BMS_u029 , tutti a pochi mesi dalla scadenza della garanzia di 8 anni. Gruppo in continua crescita.

Ora considerando gli esigui numeri di vendita di Model S e X in quegli anni avere così tanti casi, è sicuramente segnale di allarme a mio avviso.

Inoltre vi sono molte componenti costosissime come il caricatore di bordo, la porta di ricarica, drive unit, il climatizzatore (per una Model S oltre 4000 dollari per il ripristino totale) che non sono coperti da garanzia di  8 anni, componenti non presenti o non così costose in una classica vettura termica.

Spesso si tratta di secondi proprietari del veicolo, quindi persone con meno disponibilità economica di chi l’aveva comprata da nuova ed è proprio questo il punto.

Nel mentre sono cambiate chimica, formati etc, però se andiamo ancora più indietro delle Tesla Roadster con pacchi originali quante ne sono rimaste? Un pacco costa 30.000 dollari… ( si diceva i costi sarebbero stati esigui in caso di sostituzione, perchè le batterie nel mentre sarebbero evolute).

Per carità era un esperimento etc, ma vetture del 2005 termiche in circolazione soprattutto in Italia ve ne sono moltissime e non hanno affrontato riparazioni così costose.

Usato a rischio sostituzione delle batterie

Posso riportare molti esempi anche per quanto riguarda Nissan Leaf e Renault Zoe sempre degli anni 2013-2016, ma sarei pedante (se richiesto posso farlo).

Tutto questo fa statistica? NO ma è indice di un problema reale e non così remoto come paventato nelle vostre risposte, tutto qui.

Riporto queste informazioni non per cercare scontro, ma per evidenziare che il problema ricade su chi ha meno disponibilità di acquisto ( chi compra l’auto con leasing/noleggio non nota, non è interessato) e si trova in difficoltà molto gravi poi.

Se si vuole una mobilità alla portata di tutti , questi argomenti vanno affrontati. Proprio come va sconsigliato l’uso di un motore diesel solo in città perchè avrebbe problemi di FAP con conseguenti costi di riparazione e manutenzione. O l’uso di un motore a metano gpl per fare pochi km, o l’uso di un motore full hybrid per fare solo autostrada. Ogni motore ha un ambito di utilizzo per minimizzare le spesa ed ottimizzare i costi di manutenzione.

Il mio messaggio era volto ad un confronto costruttivo. Se volete pubblicare la mia opinione o discuterne, sono in perfetto accordo e sia chiaro che non sono contro la mobilità elettrica, sono contro lo svuotamento del portafogli.„ Luca

Tanti guai per le prime Tesla, non solo le batterie

punto interrogativoRisposta- Constatato che le sue segnalazioni, Luca, riguardano in particolare modelli Tesla, abbiamo chiesto una consulenza all’amico Guido Baccarini, possessore di una Model 3 e profondo conoscitore di quel mondo. Ci ha risposto di avrene sentito genericamente parlare e «visto che i link portano ad uno dei siti Tesla Club sono sicuramente segnalazioni veritiere».

Baccarini concorda anche su una sua frase (“Tutto questo fa statistica? NO ma è indice di un problema reale”) ricordando però che stiamo parlando di una fascia di vetture da >100.000 dollari, primi esemplari in circolazione di un modello (Model S) che  di problemi ne ha avuti tanti. A partire da quelli meccanici dei braccetti sterzo o sospensione, sistematicamente rotti a causa delle sollecitazioni meccaniche date dalle mostruose potenze in gioco.

«Personalmente ritengo che il vostro discorso, necessariamente generico, rimanga valido» aggiunge Baccarini riferendosi alla nostra risposta nell’articolo precedente.

sostituzine batterie

Model S e Model X «sono di una categoria a parte» e il discorso dell’ acquistarle usate per chi non ha disponibilità economica «è un po’ ridicolo dato che costano più di una Model 3 o Model Y nuove anche se con 300.000 km». Le vecchie, quelle al limite della garanzia, tra l’altro, hanno i Supercharger gratuiti a vita.

Ci sono anche i casi virtuosi. Per esempio…

Si potrebbero elencare, però, altrettanti esempi in positivo. Baccarini cita quello di un amico di Paolo Attivissimo che ha appena superato i 500.000 km (fa il tassista) con la sua Model S, ricaricata generosamente coi Supercharger, tra l’altro, con batteria originale. «Fa statistica? NO, è un caso singolo». Le Model S e Model X in circolazione superano le 100.000 unità. Anche 1.000 esemplari con problemi rappresenterebbero  l’eccezione (esattamente l’1%). E parliamo pur sempre di macchine di nicchia e particolari. E le casistiche di problemi su veicoli “particolari” sono infinite, soprattutto sulle sportive.

Sarebbero molto più importanti statistiche ufficiali su Renault Zoe o Nissan Leaf. Parliamo però di macchine di 10 anni fa e in questi 10 anni di strada se ne è fatta tanta. Il nostro articolo è rivolto a chi non ha un’auto elettrica oggi, ma vorrebbe comprarne una in futuro, avendo già disponibili vetture con batterie di nuova generazione. Tuttavia, per le vecchie ZOE con batteria a noleggio il problema non esiste. Le ZOE con batteria di proprietà sono rare. Le statistiche reperibili della Leaf ci dicono però che «nei grandi numeri le batterie hanno rispettato le aspettative di vita».

Riparazioni più costose? Vediamo le endotermiche

Nel valutare l’acquisto futuro di un’auto elettrica di seconda mano contano come sempre i grandi numeri. «Il singolo che prende l’esemplare difettoso maledirà Trilussa _ commenta Baccarini _, ma non per questo la statistica smette di essere valida».

Questo vale per le auto elettriche tanto quanto per le auto endotermiche. E i ricambi costosissimi non sono un’esclusiva delle prime. Il padre di Baccarini, per esempio, ha speso lo scorso anno 2.400 euro per rifare testata e valvole del suo Nissan Qashqai di 16 anni di vita. Si tratta di una cifra pari al valore commerciale dell’auto, un GPL  con 80.000 km. Il fratello, per la sua C3 Picasso Diesel con 100.000 km e 14 anni di vita, spenderà 1.800 euro per cinghia, candele, cuscinetti, cinghia servizi. Per la  Mazda 5 di Guido chiesero in totale 500 euro+Iva per sostituire la serratura lato guidatore.

La sostituzione delle batterie non sarà più un salasso

I casi singoli fanno sempre rumore, così come una BEV che si incendia, ma solo statistiche complete permettono di tracciare un profilo di rischio rappresentativo. Nel complesso è vero che le riparazioni nelle ICE costano di meno. Ma nelle BEV meno componenti si possano rompere, seppur generalmente più costosi o concepiti in modo tale da essere sostituiti per intero, anzichè riparati.

«Per le batterie _ conclude Baccarini _ , arriverà il momento (non ancora oggi) in cui ti cambieranno l’intera batteria, ma la vecchia verrà scontata e avrà un valore anche discretamente alto, perché immaginiamo che le ditte specializzate sostituiranno i soli elementi problematici per avviarla a una seconda vita, piuttosto che destinare l’intera batteria al riciclo per il recupero dei materiali preziosi in essa contenuti».

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77 COMMENTI

  1. Il problema esiste soprattutto per tutto ciò che non è la batteria…a me si è guastato l’obd (il trasformatore da corrente alternata a continua che interviene quando si carica dalla 220v o dalle colonnine in AC). Credo al momento di essere l’unico caso in italia (vw up) e mi è andata di lusso perchè ho fatto presente il problema (saltavano le colonnine in AC quando mi collegavo) al termine della garanzia triennale…se avessi dovuto saldare il conto credo che 2000 euro non sarebbero stati difficili da raggiungere…e dire che carico principalmente alle fast per cui il componente neanche è stato usato tantissimo e l’auto aveva solo 15mila km (l’uso delle fast ha fatto si che mi accorgessi in ritardo del problema). l’auto l’ho riscattata perchè mi piace, consuma niente e in fondo la rarità del guasto mi fa pensare che sia stato uno sfortunato pezzo difettoso…resta il fatto che la spesa sarebbe stata tale da dovermi rivolgere al mercato dei pezzi di ricambio usati.

  2. Spero che tra qualche tempo si possa affrontare seriamente e serenamente la questione delle batterie….tema che a me sta particolarmente a cuore essendo, di fatto, la maggiore criticità di questa transizione oltre che il mio mestiere, credo ci voglia una maggiore diffusione delle auto a batterie e, di conseguenza, una maggiore quantità di dati reali a disposizione e forse poi se ne potrà parlare con cognizione di causa anche qui, a quanto mi risulta, leggendo spesso i commenti, il signor Baccarini è un grande fan di Tesla, non ho nulla contro di lui, non lo conosco, ma sinceramente (opinione personale) non credo sia proprio la persona più adatta per essere interpellata in merito alle considerazioni di questo lettore

    • E Lei Alessandro invece che titoli ha?
      Le batterie sono il suo mesterie in quanto..?
      Perchè Baccarini, oltre a metterci la faccia ed esporsi in prima persona, cita fonti ed espone concetti. Lei invece ripete a pappagallo frasetta che non aggiungono nulla alla discussione polemizzando inutilmente.

      Avete anche un po’ stufato.
      Tutti esperti qui a parole.

      • Baccarini è un agrotecnico, nemmeno lui è competente quindi i concetti che esprime in merito a cose che non gli competono non hanno fondamenti e la sua difesa pare la solita solfa di youtuber che parlano anch’essi senza competenze , la differenza sta nel fatto che loro facendo chiacchiera (senza competenze specifiche) sono pagati .

        • Nemmeno hhh sembra particolarmente indicato a esprimere giudizi dato che sbaglia Baccarini su LinkedIn. E dire che uso la stessa foto.
          Un consiglio: la critica personale anziché nel merito appartiene alle fallacie logiche tipiche del troll.
          Se ha qualcosa da dire NEL MERITO, è il benvenuto, criticare qualcuno perché non ha titolo non avendolo a propria volta e nemmeno sforzandosi di portare mezzo ragionamento è… Giudichi lei. Gratis, però.

    • Siamo ansiosi di inchinarci alla sua sapienza, quando avrà il buon cuore di spiegarci quale sia. Anche privatamente, via mail, dove finora si è limitato ad insultarmi.

      • Lo ho già spiegato diverso tempo fa ed ho anche provato a spiegare alcuni principi base sul funzionamento delle batterie e sul loro corretto utilizzo e proprio il signor Baccarini, che è persona molto cordiale ed educata per quanto mi consta, ha portato come argomento studi molto
        spesso commissionati da Tesla, ho già anche scritto che se qualcuno volesse informazioni può contattarmi in privato, pubblicamente non mi esprimo più in quanto sono un professionista con trent’anni di esperienza apprezzato e rispettato e essere contestato da gente che ha studiato scienze politiche e avvilente, è come un medico che discute con un ragioniere di principi attivi dei farmaci perché ha letto qualche testo e pretende uno scambio alla pari

        • Lei è padronissimo di scegliere la via privata. In tal caso eviti di pontificare in pubblico, senza metterci la faccia.

  3. Sulla mia vecchia Passat ho dovuto fare i seguenti interventi:
    – sostituzione del cambio mecatronic €3.000
    – sostituzione pompa dell’acqua e cinghie dei servizi: €600
    – pulizia iniettori benzina (€500… e meno male che era solo la pulizia, altrimenti cambiare il pezzo mi sarebbe costato altri €500)
    – sostituzione dischi posteriori (€300)
    senza contare che ho permutato l’auto con il sensore airbag difettoso (€400 se l’avessi sostituito)

    p.s. il sensore difettoso era noto all’acquirente

    • Polemica inutile, ogni comune si regola come crede, e i divieti maggiori sono sui diesel più antiquati

      Poi: lasci perdere le veline di Quattroruote

      meglio analisi indipendenti sulle polveri ultrafini (non normate),
      per queste fabbriche di tumori e arteriosclerosi su ruote:

      https://www.transportenvironment.org/discover/new-diesel-cars-linked-tiny-cancer-causing-particles-are-invisible-law/

      qui il report tecnico di 57 pagine commissionato a Ricardo (Studio Ingegneria-Inghilterra)
      https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwi0wbG3lOeAAxVaRPEDHWjOALoQFnoECA8QAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.transportenvironment.org%2Fwp-content%2Fuploads%2F2021%2F07%2F2020_01_New_diesels_new_problems_full_report.pdf&usg=AOvVaw2bae7OO0r0hiqGH1DRl0-y&opi=89978449

      E’ la stessa società di consulenza esterna che ha verificato il Diesel-Gate, sono precisi

      Complimenti anche a Quattroruote a consigliare i Diesel in città, tragitti brevi, cosi si sfasciano pure per cattive rigenerazioni, olio annaquato dal gasolio, se va male motore fuso, se va bene collettori di aspirazione da cambiare ogni 3 anni

      chapeax

      PS: inoltre l’auto termica emette troppa Co2, di questo stiamo parlando, per i prossimi anni non va bene per gli obiettivi climatici, neanche se non avesse le polveri ultrafini;

      chì c’è l’ha, finisce di usarla, ma cercare di convincere a comprare un altro diesel nuovo, per poi lamentarsi delle limitazioni e costi mi sembra da masochisti

      • Infatti il gioco è chi ha una vecchia auto è meglio che la usi finché il mezzo lo permetterà. Poi a mio avviso un BEV vale la pena.

        • Si certo, spremere l’usato è ragionevole, per motivi di costo economico del nuovo, chi non ha disponobilità per cambiare auto ogni pochi anni, specie in questo periodo post crisi con i listini che sappiamo

          tra l’altro, se si fanno pochi km annui, a livello di Co2 un usato ancora per ora se la gioca, come soluzione temporanea, rispetto alla Co2 da usare per costruire un veicolo nuovo (una dozzina di tonn di Co2)

          però non sono sereno quando vedo articoli che sminuiscono le emissioni, sia Co2 che polveri allo scarico,

          perchè il messaggio ingannevole che passa è che ricomprare ancora diesel nuovi sarebbe “la stessa cosa” o “poco differente” che iniziare a valutare una BEV, o far tirare il proprio usato quanto serve perché arrivi una BEV più adatta alle proprie esigenze, nuova o magari anche usata, sempre per chi fa pochi km

    • Sconsigliato non per la questione inquinamento, ma per l’intasamento del FAP. Non raggiungendo mai velocità, in città, sopra gli 80 km/h per un periodo relativamente lungo, il filtro non riesce a lavorare bene. Perlomeno questo è quello che so io, dopo i problemi avuti con il mio furgone. 4/5 volte, non ricordo, ho dovuto portarlo in officina per pulire il FAP perché intasato. Trafic preso nuovo, ma usato solo in paese/città. In 7 anni non ho fatto neanche 50000 km, ma facevo tante accensioni durante la giornata per spostamenti brevi.

    • Dovrebbero prendere 4 garage, le tre auto usate per il test una in ogni box e nel quarto una EV, a piacere.
      Poi accendono le 4 auto ed attendono 2 ore.
      Dopo 2 ore, spengono le auto ed i conducenti escono a raccontare l’esperienza.
      Così possiamo vedere quali sono le auto pulite.
      Preparo i pop corn

        • Per provare se è vero come dice 4R che le magnifiche auto Euro 6D non inquinano.
          Prova nel garage a vedere se l’aria è ancora respirabile dipo aver tenuto acceso il motore, anche al minimo. No finisci in ospedale.
          Moltiplica per milioni di auto che si muovono tutti i giorni e la frittata è fatta.

          • Qualsiasi oggetto usato impropriamente, può causare danno o morte, persino una banale penna.
            Se rovesciamo la frittata estremizzando possiamo dire “mettiamo dentro una campana chiusa chi estrae i minerali per le batterie, o chi li raffina (devono restare ad essiccare per mesi all’aperto), o mettiamo dentro una campana il camino di una centrale o di una qualsiasi fabbrica, oppure mettiamo un’aspirazione al ferodo dei freni e alle gomme in modo da convogliare tutto in abitacolo e vediamo chi ne esce vivo”..
            Le vetture termiche sono fatte per muoversi all’esterno, così come i processi di estrazione e lavorazione devono essere all’aperto o con adeguata areazione.
            Per quanto riguarda i motori euro 6D, in particolare al minimo è dimostrato da più parti ( non solo 4R) che inquinano meno di una sigaretta accesa, o meglio una sigaretta accesa in uno spazio chiuso inquina più di un motore diesel euro3..
            https://www.greenme.it/ambiente/sigarette-fumo-inquina-piu-auto-diesel/
            Detto ciò quando esco in bici è chiaro che preferisco non avere veicoli davanti a me, di qualsiasi tipo, ma viviamo in una grande comunità , piaccia o meno per sostenerci dobbiamo convivere tutti, altrimenti si scade nell’individualismo puro e pochi di noi sarebbero in grado di sopravvivere senza una comunità.
            Quello che sarebbe giusto è il calcolo del bilancio energetico per scegliere cosa è davvero conveniente fare e perseguire quell’obiettivo senza voltarsi ogni 3×2, preoccupandosi di accompagnare tutti verso quella direzione, senza lasciare indietro chi non ha grandi mezzi, questa sarebbe la vera via.

          • @Luca eh ma la sigaretta accesa mi consuma tutto l’ossigeno che consuma un’auto che si muove. Infatti anche usate all’aperto contribuiscono all’aumento della CO2 in atmosfera: nell’arco di 100 anni abbiamo raddoppiato la quota di CO2 tra attività industriali, estrazione del petrolio e altro.
            Nota a margine un po’ noir: chi si suicida con i gas di scarico può farlo anche con una EURO 6D o euro 7, perché il principio fondamentale del motore endotermico è bruciare l’ossigeno dell’aria e trasformarlo in CO2 e acqua.

          • Per carità, con le auto usate ci conviviamo, però occhio al filone delle bufale che vogliono “sbiancare” i diesel (4R, Sole24ore, etc):

            – quello citato è uno studio mirato a evidenziare dannosità sigaretta

            – motore dell’auto è stato tenuto al regime “costante”, cioè sempre in closed loop della sonda lambda (stechiometria carburazione perfetta), e poi al regime di minimo in folle, cioè la potenza è circa 2-cv invece di 40-140cv

            – praticamente il motore ha emesso 1/100 delle emissioni reali su strada, questo al fine di evidenziare le emissioni delle sigarette

            – non considerano il particolato secondario che si forma in seguito per riaggregazione dei gas di scarico (es. dai NOx), chiaramente il volume dei gas della sigaretta è quasi nullo rispetto al motore

            – non hanno misurato polveri sotto Pm 1

            – lo studio che ho linkato mostra tra l’altro che durante le rigenerazione (es. 4 km ogni 60.km sulle auto recenti) i livelli di emissione salgono di 1000 molte.. bellissima idea farle in città o nei pressi (il software le forza parziali o intere se non si raggiunge la velocità necessaria)

            – la macchiana rimane accesa più tempo di una sigaretta

            – per le polveri dei freni, già sappiamo che è altro motivo per incentivare le elettriche in città

            Importante:

            in italia diesel euro 3-4 cioè vecchiotti, forse la metà sono stati “mappati” nelle centralina, ingrassando la carburazione, e spesso scatalizzati per risparmiare sulla manutenzione e farli andare più forte, con fumosita da euro 0-1 o peggio

            PS: per motivi di studio e poi lavorativi (un’azienda che affiancava Arpa) ho un minimo di familiarità con le misurazioni delle polveri fini e ultrafini

          • Grazie per le delucidazioni R.S. , le ho trovate interessanti.
            Professionalmente non mi occupo di queste cose ma quelle poche volte ormai che mi capita di leggere certa robaccia mi viene la nausea, e tieni conto che di certe pubblicazioni una volta non mi perdevo mai un numero, ora mi paiono un mix di contenuti di valore, pubblicità e negazionismo, va da sé che non ha senso spendere soldi per comprare due terzi di cose che non mi interessano e spazzatura che deve a tutti i costi tenere in vita i motori diesel. Queste pubblicazioni mi sembrano a volte come la Fortezza Bastiani del Deserto dei Tartari e i loro direttori come il sottotenente Drogo che non aveva capito che la guerra era ormai terminata da tempo.
            Di colleghi tedeschi ne ho tanti e se li conosco bene dopo il dieselgate possiamo star certi che chi deve vigilare ed è stato fregato d’ora in poi avrà severità tripla nei confronti di questi motori.
            Il presente e il futuro insomma non sono di certo i motori diesel, prima o poi anche da quelle parti se ne renderanno conto.

          • @Leonardo

            Nuovo spot elettorale:
            “Contrastiamo i suicidi! Obblighiamo le BEV!” 😀

    • Buongiorno, ho scritto sconsigliato il diesel in città per questione di rigenerazione del fap.
      Non volevo dire che non si può usare, ma che per un uso prettamente cittadino è meglio scegliere motorizzazioni diverse, come full hybrid, plug-in hybrid o elettrico puro in base al resto dei percorsi e alla disponibilità economica.

  4. La Tesla Model 3 è la, Y hanno avuto un successo commerciale e lo stesso è un continua crescita.
    Voglio vedere in quanti hanno il coraggio di prendersi una Model 3 con 7/8 anni sulle spalle.

    • Tutti quelli che sanno leggere e interpretare un grafico statistico:

      tra 8 anni avremo già i dati di tantissime vetture in giro da 12-13 anni

      per gli altri ciccia.. è un test di intelligenza in pratica, chi lo supera fa un affare con un buon usato a buon prezzo

  5. @Alessandro D
    Su questo aspetto sono assolutamente d’accordo, si tratta di un problema prettamente commerciale e non tecnico.
    La normativa deve prevedere ed obbligare indistintamente tutte le Case l’accessibilità e la sostituzione/riparabilità del pacco batteria in qualsiasi momento e a qualsiasi operatore del settore.
    Non è possibile che:
    – sulla batteria possano intervenire (parlo di sostituzione di cella… cioè un togli e metti) esclusivamente la casa madre o poche concessionarie autorizzate;
    – peggio ancora, non è accettabile che passati un certo numero di anni (di garanzia o poco più) l’evolversi della tecnologia (chimica e software) rende le auto oggetti da buttare… sia da un punto di vista economico sia ecologico (sappiamo che alle Case non frega una ceppa…).

    • Guarda che a intervenire sulla batteria può farlo qualunque operatore del settore. Il fatto che ad ora lo possano fare solo poche concessionarie autorizzate è solo questione di possedere le attrezzature necessarie o la formazione dei tecnici (senza formazione non ci si mette mano per via dei rischi).
      Le attrezzature hanno un costo molto elevato e per tutti voi altri che pensate che esse stiano nelle officine per un qualche miracolo divino sappiate che non è così.
      Le attrezzature vanno acquistate e a farlo è l’azienda non è che casa madre regala l’attrezzatura ai alle aziende che pagano per avere la concessione del marchio, anzi…
      Quindi si parla di fare dei grossi investimenti ma, e qui mi collego ai punti positivi che tanto vengono sbandierati sull’auto elettrica ovvero costi di manutenzione bassissimi e pochi guasti, come si dovrebbe anche solo rientrare di questi costi?
      La rete di assistenza ha in generale dei costi da sostenere che i clienti non immaginano. Questi costi vengono coperti in gran parte dai margini sulle manutenzioni/riparazioni (per questo un litro d’olio di una determinata marca in concessionaria costa 30 al litro mentre al supermercato ne costa 10/15 perché i costi da coprire sono ben differenti).
      Ora se le manutenzioni e le riparazioni diminuiscono drasticamente per via della propulsione elettrica dove escono fuori i ricavi per coprire i costi e avere un guadagno (nessuno lavora per la gloria)?
      Pian piano il numero di riparatori attrezzati aumenterà ma saranno sempre molto inferiori alla capillarità dell’assistenza sul termico.

  6. Mi fa strano leggere che le batterie saranno sostituibili o riparabili nel futuro, qualcuno ha la sfera di cristallo? E nello specifico se parliamo di batterie strutturali che sono già attive in Tesla e previste da altre marche nel futuro (per questione di costi industriali) come potrebbero essere sostituibili senza spargimento di sangue “sul conto corrente”🤔🤔

    • Ricordiamo che “strutturali” non significa saldate al telaio, sono sbullonabili dal telaio in poche ore di lavoro, trovi anche i video dello smontaggio su you.bute

    • “come potrebbero essere sostituibili”

      Sostituendole. Le smonti e le sostituisci.
      Chi fa troppo il trol finisce per essere trollato…

      Poi leggiti gli altri commenti e scoprirai che siamo in molti ad averela sfera di cristallo. Anzi no, non l’abbiamo, semplicemente esistono già.

      • Nel mondo delle ebike alle bici delle casate più famose è possibile sostituire solo la batteria con una nuova della casa, altrimenti si rovina il bms che non colloquia più con il motore e display e la bici non va più.
        Immagino che sulle auto il problema maggiore sia proprio questo, se software e schede elettroniche sono non sono disponibili a terze parti la sostituzione può essere impossibile.
        A mio avviso questa è una pratica commerciale altamente scorretta e dovrebbe essere proibita.

        • Nella mia ignoranza in materia, e per quel poco che mi è stato dato di capire… condivido il suo timore e sono d’accordo con lei

        • Quindi io mi faccio il mazzo investendo soldoni per sviluppare un sistema performante, moderno, efficiente… e devo aprirlo alla concorrenza che non solo può fare quello che faccio io senza aver investito nulla, ma può anche farlo PEGGIO e quando verrà montato sul mio veicolo potrà danneggiare altro per effetti indesiderati.

          A mio avviso questa è una proposta altamente scorretta e dovrebbe essere proibita.

          Già ora chi vuole può rilasciare le proprie tecnologie liberamente. Ma è una scelta. Vedi il connettore NACS.

          Qui parliamo di auto. Mezzi che possono uccidere persone. Non parliamo di capsule di caffè compatibili…..

          Poi chiaro.. anche sulle ICE trovi chi mette il motore ferrari sulla 124 Abarth…. e se sai quello che fai puoi ottenere un risultato accettabile.
          Come i pezzi di ricambio compatibili.
          Ma restiamo con i piedi per terra.

          • E’ vero anche questo, non discuto, ma una quadra va trovata sulla possibilità di avere una qualche forma di “concorrenza” anche a livello di assistenza post vendita.

          • @Alessandro
            ” una quadra va trovata”
            Faccio l’avvocato del diavolo e ti chiedo “Perchè?”
            Perchè andrebbe trovata? Sulla base di cosa?
            Se compri un prodotto apple hai ormai TUTTO saldato. Non puoi cambiare nulla.
            Eppure c’è un mercato di assistenza non ufficiale che prova a sistemarti il prodotto. Male che vada non ce la fa e non funziona.

            Ma è uno smartphone, un tablet, un pc. Sono innocui. E già in questo caso sono innocui fino ad un certo punto. Pensa ad una batteria sostituita con una compatibile che, modello sfortunato/QA non adeguato/ecc, prende fuoco su un aereo…. °_°

            Ora… applichiamo questo esempio ad un’auto ed ecco che la situazione si complica! O_O

            Finchè parliamo di tergicristalli, cavi di ricarica, filtri, climatizzatore, schermi ecc mi trovi anche d’accordo. Ma alcuni componenti critici sono molto delicati, e non lo dico in senso “meccanico”.

            E parlando delle bev “connesse” quanto può essere contento il produttore di rischiare di avere i cavalli di troia dentro la propria auto? Poi come può garantirti il servizio post vendita? Con le termiche storicamente il problema non si è mai posto. Il costruttore te la da e se ne lava le mani. Ma pensa a Tesla che ti da una macchina che continua a dialogare con casa ed essere monitorata da remoto per tutta la sua vita. Non è proprio paragonabile.

            Nuovi scenari impongono nuove idee, anche sul discorso riparabilità. IMHO ovviamente.

          • Va bene, tutto giusto, non discuto.
            Ma qual’è l’alternativa?
            Batteria con garanzia scaduta e macchina che commercialmente è da buttare perchè al primo guaio (che ovviamente potrebbe non arrivare mai) bisogna andare a morire in assistenza ufficiale e si è in balia di quello che di fatto è un monopolista e “o mi paghi un capitale oppure ti attacchi”?
            Davvero, non ho in mente soluzioni così dettagliate, dico solo che il problema esiste, non va sottovalutato e va affrontato a livello di idee e normative.
            Giusto parlarne, giusto ragionarci sopra e vivaddio far valere ognuno le proprie competenze, giusto tentare di dare delle risposte.

            Anche perchè altrimenti andiamo avanti a “nutrire” gente che pensa che a 100k km o a 10 anni bisogna cambiare TUTTA la batteria e che costerà più del valore della macchina.

          • @Alessandro

            “Ma qual’è l’alternativa?
            Batteria con garanzia scaduta e macchina che commercialmente è da buttare perchè al primo guaio (che ovviamente potrebbe non arrivare mai) bisogna andare a morire in assistenza ufficiale e si è in balia di quello che di fatto è un monopolista e “o mi paghi un capitale oppure ti attacchi”?

            Scusa ma qual’è la differenza se avessi avuto il motore della Celica da rifare dopo 13 anni e 200k km?
            Me l’hanno valutata all’epoca 2500 euro (e il motore funzionava perfettamente ed era tenuta bene!).
            Rifare il motore quanto sarebbe costato? E cosa avrei avuto dopo? Che valore residuo?

            Per capire perchè il problema si pone solo per le BEV.
            (Senza polemica sia chiaro.)

          • Una prima differenza è data dal fatto che allo scadere degli 8 anni poco importa se il veicolo ha fatto 20k km o 10 volte tanto.
            Questo perchè i motori a pistoni se non vanno bene te lo dicono chiaramente con laego anticipo, mentre ad oggi le batterie quando hanno dei problemi li hanno in maniera piuttosto repentina e spesso in barba ai check (si veda il caso del Signor Paolo se non ricordo male). Quindi il problema commerciale si porrà quasi indipendentemente dal chilometraggio.

            Inoltre rifare un motore a pistoni fuori garanzia può avere costi molto variabili proprio in virtù del fatto che l’ecosistema di riparazione è vasto e non si limita alla sola rete ufficiale. Ad oggi per le elettriche non è così e senza interventi normativi la cosa non cambierà presto.

            Di qui il problema di fiducia, perchè quello è.
            Se non ci fosse bisogno di porsi la queatione, forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di un sito come questo e anche qui in italia si venderebbero da sole molte più BEV.

            Che poi alla fine basterebbe un’estensione di garanzia per dirla tutta.

            Maaa

            Che celica era? Turbo 4×4 vero?

          • L’estensione di garanzia ci sarà quando le Assicurazioni avranno i numeri per fare statistica. Oggi costerebbe un botto e sarebbe un puro azzardo. Ma da qui al 2035 i numeri li avranno

  7. Sarebbe interessante se nascessero aziende specializzate nel ricondizionamento della batteria. Ovvero se dopo tot anni ho problemi ma la vettura è ancora in buone condizioni generali anziché sostituire la batteria potrebbe essere interessante contattare un’azienda che la smonti e ripristini, oppure che si generi un mercato delle batterie ricondizionate che con metà della spesa possano garantire altri 6-8 anni di percorrenza all’auto

    • Più che interessante, trovo che sia assolutamente necessario.
      Ma tipo che senza, non si va da nessuna parte.

    • Officine che mettono le mani su batterie fuori garanzia ce ne sono anche in america

      pubblicano video dei tipo:

      la casa madre gli aveva fatto questo preventivo per 3x, ma andando da noi ha speso 1x

      Ovviamente per ora sono inziative che non collaborano con la casa madre e non danno estesnione di garanzia, ma con l’aumento dei volumi di auto in circolazione qualche collaborazione per riparazioni o kit semiufficiali autorizzati (magari upgradati) potrebbe nascere

  8. Hai centrato uno dei problemi che frena l’acquisto dell’elettrico ( soprattutto di 2° mano), e al netto di alcune risposte spocchiose ricevute a cui faccio notare che moltissime persone si sono permesse auto termiche usate al 50% dal costo del nuovo e anche meno salvaguardando i propri risparmi e incidendo poco sul bilancio familiare cosa che con il rischio batteria non si sentono di fare con un auto elettrica, quindi si il prezzo della sostituzione pacco batterie e reale per chi vuole prendere un auto di 2° mano.

    • Finché non si fidano, potranno continuare a comprare auto a combustione interna. Mica scompariranno dall’oggi a domani.
      Il problema è che in molti hanno preferito comprare auto di categoria superiore usate anche se poi costano molto mantenerle (tagliandi e consumi) solo perché piacciono.
      In famiglia ci siamo limitati a comprare auto nuove non di lusso che abbiamo fatto camminare fino alla fine. Questo ci ha permesso di risparmiare un bel po’ visto che hanno tutte superato i 10 anni di vita (diciamo che si sono avvicinate al ventennio).

      • Io sto a 30 di anni con 494.000 km percorsi.
        Sento di cifra astronomiche per cambio catena di distribuzione….!!
        Ma davvero dite?!

        • Ma ai miei tempi si facevano gare “virili” a chi aveva qualcosa più di altri… ora si fanno gare a chi ha qualcosa di ridotto peggio?
          Deve essere uno spasso fare un viaggio lungo su un veicolo del genere… 🙂

        • Non sono astronomiche, sono spese fattibili che però a volte sono superiori al costo di un’auto.
          In molti se devono affrontare spese che superano il valore dell’auto con rischi che si rompa qualcos’altro preferiscono cambiare auto, arrivando ad acquistare un’autovettura nuova dove c’è una garanzia di 2 anni, in cui si spera di restare tranquilli a meno dei tagliandi.
          Poi se uno è meccanico e si fa i lavori da solo può permettersi senza problemi la manutenzione.
          D’altro canto lo stesso meccanico di fiducia molte volte sconsiglia la riparazione (forse perché non può garantire il lavoro per un anno) e suggerisce di cambiare vettura.

  9. Dimostrazione abbastanza lampante di quello che sostengo da sempre . E cioè che il problema in oggetto sarà sostanzialmente un guaio di tipo commerciale che riguarderà i veicoli con la garanzia della batteria in scadenza o già scaduta. E che nella stragrande maggioranza dei casi andranno benone da un punto di visto puramente tecnico.

    Di nuovo: se alla redazione interessasse posso mandare un po’ di considerazioni nel dettaglio. Fatalità, in passato tra le varie e molteplici attività di redazione mi sono occupato proprio precisamente di costi dei ricambi e di mercato dell’usato.
    Questo non fa di me il signor Eurotax, ma spero di poter vantare un minimo di competenza…

    Detto questo, molto brevemente, mi prendo la libertà di ripetere che ad oggi, per come stanno le cose oggi, la gestione commerciale e pratica di quello che la “vita” di quel componente fondamentale che è la batteria di trazione all’interno di un veicolo elettrico a mio avviso è stata pensata nel peggiore dei modi possibili.

    Colpa del concetto di auto elettrica ? Assolutamente no . Colpa del costruttori a cui interessa solo vendere l’oggetto e levarselo lo dalle scatole prendendo i soldi, e colpa dei legislatori che nella più totale ignoranza di quello che possono essere le contingenze, non sono stati capaci nemmeno di intravvedere la cosa e limitare al massimo i problemi con normative che, vi assicuro, tutto sommato non vanno a danneggiare quasi per niente sia quella che possiamo definire la libertà di impresa sia la libertà tecnica di progettare un componente in un modo piuttosto che in un altro.

      • Ne avevamo già parlato. 😉
        L’ho letto, e non nego che tocchi argomenti fondamentali. Ma il focus è particolarmente concentrato sul riciclo, che di per sè nulla di male ovviamente.
        Sugli aspetti più “pratici” legati ad aspetti di uso prettamente legati al consumatore finale (normative puntuali su manutenzione, riparazione, standard che possano permettere l’adozione di batterie prodotte da terzi etc etc) ho trovato poco o nulla.

        • Se il consumatore finale sa che la batteria si può riparare, che il degrado è monitorabile, che ha un ancora un valore residuo in caso di sostituzione per i materiali che si possono recuperare o per un impiego in seconda vita, beh, allora qualche passo in avanti l’abbiamo fatto. Non credi?

          • Di sicuro qualche passo avanti è stato fatto. 😉
            Ma evidentemente, visto il tenore dei commenti e il perdurare delle critiche, questo passo avanti non basta.
            E che non basti ne sono assolutamente convinto, perché per mia esperienza personale quello che è stato fatto non basterebbe nemmeno se stessimo parlando di una tecnologia consolidata e accettata come quella delle auto a pistoni. Figuriamoci se parliamo di auto elettriche che a torto o a ragione partono già con l’ handicap di risultare ipso-facto piuttosto antipatiche ad una platea ancora così vasta… ripeto: se vuoi sono qui.
            E ripeto-bis, le soluzioni di per sé non sarebbero neanche così fantascientifiche a mio avviso. Perché si tratta di dinamiche prettamente commerciali.

          • Era sottinteso che un tuo intervento è sempre ben accetto. Ma voglio solo sottolinare che gran pare dei timori è del tutto irrazionale. Capisco il terrore di trovarsi con un’auto da buttare. Però non esageriamo: anche una termica di 10 anni vale già quasi zero

          • -voglio solo sottolinare che gran pare dei timori è del tutto irrazionale.-

            È lì il “problema commerciale”, quello è il nocciolo della questione, è esattamente in quella direzione che bisogna agire. Credimi: niente di nuovo.
            Per quanto possano essere irrazionali, la cosa assolutamente da evitare come la peste è rispondere minimizzando o addirittura negando. Ti racconterò della Yamaha TDM 850 e del suo cambio che si pianta a prescindere, di come le cinghie delle Ducati vadano comunque cambiate ogni 10.000 km, e di difetti più o meno grandi che serenamente passano da un modello al successivo come nulla fosse…

            Chiaramente tutto falso.
            Ma con l’irrazionale ci devi convivere anche se non ti piace o dice scemenze.
            La bella notizia è che con i dovuti mezzi bene o male si può.

    • Se può servire a far pendere l’ago della bilancia, è un argomento che mi interessa molto approfondire.

  10. Qui da me è sempre circolato un detto: non prendere usato ciò che non puoi permetterti da nuovo

  11. Nota: chiaramente le candele facevano parte del pacchetto del Qashqai e non della C3 (è Diesel…), me ne sono accorto ora.

    Per una Civic, 15 anni fa, mi chiesero 1.100€ + iva + manodopera per sostituire il compressore AC (fanno circa1500€ che è più del 12% del valore macchina nuova – io la pagai 14.000€ – sarebbe come dire di spenderne 4.500€ per la Model 3, cosa che verrebbe considerata inaccettabile, anche se è estremamente sovradimensionata essendo anche componente essenziale della batteria).

    • Vero, nel 2014 avevo acquistato per mia moglie una C3 HDI 1.4 diesel usata di 10 anni con cambio automatico robotizzato, costo 4500 euro, ergo dopo un anno e mezzo cambio automatico fuori uso e 2000 euro di riparazione, due mesi fa cambio ancora ko, i meccanici mi dicono che non sapendo quale componente del cambio è ko, conviene sostituirlo tutto, a questo punto mi sono rifiutato e ho deciso di acquistare una Dacia SPring elettrica sfruttando gli incentivi (-11.000 euro). Condegnata in due settimane…

  12. A mio avviso le ICE sono molto delicate. In particolar modo i benzina.
    Dalla mia esperienza su 4 auto benzina avute in famiglia 2 sono arrivate a fine vita con chilometraggi bassi e tutte e due per problemi alla testata (Ford).
    La prima auto a benzina è arrivata a fine vita per manutenzione sbagliata dell’autofficina a cui ci eravamo affidati mentre l’unica che è durata ma l’abbiamo dovuta fermare per colpa di un tamponamento quando era parcheggiata è stata la mitica Fiat Punto 55 sx (auto con un motore fire spettacolare).
    Solo le successive 3 auto diesel sono ancora circolanti con più di dieci anni alle spalle e chilometraggio sui 100.000 km

    • Le ICE di ultima generazione sono molto delicate perchè per rientrare nei limiti di emissione, i progettisti hanno dovuto inventarsi tanti dispositivi (valvola EGR, shut off, FAP) e una marea di sensori che con il tempo si intasano e creano seri problemi, con conseguenti costi di manutenzione elevatissimi. Prima di passare all’auto elettrica, ho avuto un’Alfa 159 turbodiesel ci ho fatto 370.000 km in 13 anni, sempre tagliandata e tenuta in maniera impeccabile ma un bel po’ di problemi me li ha creati, due anni fa mi ha lasciato a piedi in vacanza. In 13 anni ho cambiato alternatore, rifatto preventivamente 4 volte la cinghia di distribuzione) un paio di volte ho dovuto rifare i braccetti delle sospensioni, sostituite le molle degli ammortizzatori, 3 cambi batterie, 2 valvole EGR, 2 candelette, sensori vari. Se non fosse stato per l’amicizia con il mio meccanico di fiducia vicino di casa, avrei speso minimo 1500 euro l’anno tra tagliandi e manutenzioni…

      • La tua fortuna è che avevi l’amico. Io non ce l’ho.
        Occhio le benzina di cui scrivevo sono del 1986 e 1990. Quindi non di ultimissima generazione.
        Quindi, per me sono state sempre molto delicate, solo con l’iniezione elettronica sono diventate un po’ più affidabili. Prova ne è stata quella favolosa Fiat punto 1.1 fire 55sx ad iniezione. I diesel Fiat multijet sono quasi insostituibili anche se si fanno pochi km. I motori Ford benzina e diesel (di derivazione PSA) sono pietosi, almeno per come li usiamo in famiglia. Pochi chilometri ma piedi diversi mettono ko i Ford. I Fiat no.
        I diesel sono molto più affidabili. Più efficienti ma con un grosso difetto, pur emettendo meno CO2 di un pari benzina, cacciano fuori dalle marmitte tanta robaccia in più in inquinanti cancerogeni.
        Se leggete le statistiche, da quando c’è stato il diesel gate con relativo crollo delle vendite dei diesel le quote di CO2 emesse dai veicoli sono aumentati a causa dell’aumento del parco circolante a benzina (ibrido e non).
        Se poi come proprietari di auto ICE (mi ci metto anch’io) facessimo la giusta manutenzione allora le spese di gestione sarebbero molto superiori. Mettiamoci anche che in Italia le revisioni non sono poi così severe e permettono la circolazione di mezzi che in paesi come Germania, Francia ecc… non caminerebbero.
        Insomma, inutile girarci intorno, siamo italiani ed ad una buona fetta di noi non interessa nulla di sicurezza, inquinamento ed altre voci finché non ci vengono a cercare a casa (perché ci ammaliamo) e poi ce la prendiamo con chi non ha fatto nulla, dimenticandoci che siamo stati noi stessi.
        Tornando al discorso auto BEV e batteria, quest’anno ne ho acquistata una, proverò a tenerla il più possibile. Una cosa ne sono certo, inquinanti mentre circolo non li emette, manutenzione è quasi nulla ed i costi energetici per ora sono all’incirca il 30% in meno rispetto anche al miglior diesel che abbiamo in casa (Ford Fiesta).

    • 100mila km in più di 10 anni, diesel?
      Furbo l’amico!
      Diesel: spendi di più per l’acquisto, spendi di più per l’RCA, spendi si più per i tagliandi, sperando di risparmiare con carburante e consumi, ma risparmi solo se fai ALMENO 15mila km l’anno.

      Io ho dovuto comprare diesel, e meno male, faccio 22mila km l’anno!!!

      • 100.000 sono i benzina
        Sinceramente se dopo 100.000 km devo cambiare auto rimettendo sul piatto gli equivalenti di 25.000€ odierni (se non più), a mi conviene prendere anche un piccolo diesel e pagare un RCA maggiore e fare il solito tagliando ogni 2 anni. L’ammortamento lo ottieni tenendo di più l’auto anche se ci cammini di meno. Non sarà l’ultimo grido ma facendo due conti per la sola Fiesta tra acquisto, carburante RCA+ bollo e manutenzione avremo spesso in 16 anni Max 40k €, ovvero 2,5k € l’anno. Se avessi acquistato una nuova auto dopo 8 anni ora mi troverei ad aver speso già 30k solo di auto. Quello che conta non è solo il chilometraggio annuo, ma anche quanto dura il bene. Paradossalmente la manutenzione su un diesel ci è risultato meno oneroso dei benzina dopo i primi 4 anni.
        Lei che fa 22.000 km l’anno solo quest’anno avrà speso almeno 2.000€ di gasolio. No circa 800€. D’altra parte con 22.000 km l’anno immagino cambierà auto ogni 2/3 anni se non vuole ritrovarsi con un’auto molto deprezzata. Conosco imprenditore che ha appena cambiato auto di lusso pagare oltre 100k a cui dopo 3/4 anni sono stati riconosciuti 28k come usato. Passato altri 100k ed oltre. Mi spiegate dove sta la convenienza?

          • A mio avviso tra 5 anni i carburanti supereranno tranquillamente i 2,3€/lt se non poco sotto i 3€/lt e parlo del self visto che già oggi il servito ha superato la soglia dei 2€/lt.
            Purtroppo l’auto in certi posti d’Italia è una necessità, visto che non tutti vivono nei grandi centri urbani e per andare a fare anche una semplice visita medica in ospedale se si dovesse andare con i mezzi pubblici occorrerebbe alzarsi all’alba anche se la visita è nella tarda mattinata, cambiare non so quanti mezzi pubblici e pagare biglietti il cui costo alla fine è equivalente a quanto si spenderebbe con un’auto.

      • Ha semplicemente cambiato tipo di lavoro. Sono 6 anni che lo usa esclusivamente nel fine settimana: abita sopra, letteralmente, a dove lavora.

        • Mettiamola così, le auto in casa non fanno molti km al massimo 10.000 km.
          La mia (Stilo 1.9JTD) ne fa anche meno 7.000 km ma il problema è che il grosso lo faccio in autostrada. In particolare in un anno ho percorso 30.000 km di questi almeno l’80% in autostrada e se non fosse stato un diesel avrei speso un patrimonio in carburante e l’auto non l’avrei potuta guidare a 130 km/h fissi in salita e discesa su A24 (ove possibile a meno di cantieri perenni).
          Io l’auto l’ho scelta in base al percorso e non tanto ai km. Una benzina l’avrei dovuta già rottamare, il dieselone lo posseggo da quasi vent’anni ed anche se con pochi km in base agli anni ancora si può permette la tratta coast to coast sull’A24.
          Dal 2004 ad oggi avrò speso all’incirca 50k € (tra acquisto, RCA, bollo auto, spese di manutenzione, gasolio ecc…) ovvero diciamo 2,8k € l’anno.
          Ora che è opportuno ridurre le emissioni inquinanti l’ho affiancata ad una BEV. Il dieselone l’ho lasciato perché necessito di un mezzo da usare senza preoccuparmi troppo di cosa trasporto dentro e farà ancora meno km l’anno. Quando sarà da rottamare (e non credo manchino molti anni, la fermerò insieme alle Fiesta del 2007) probabilmente sostituite da un’unica utilitaria BEV (due ICE per una BEV) appena i costi dei segmenti A/B saranno più accettabili.
          Le necessità cambiano da persona a persona, io le utilizzo poco, ma quando le uso non ho voglia di stare lì a giocare con il cambio tirando sempre al massimo. I diesel erano perfetti, ma gli elettrici sono molto meglio.

  13. Quindi stiamo dicendo che la tecnologia Tesla e BEV in generale che non ha nemmeno 20 anni è meno affidabile di qualcosa che si fa da quasi più di 100 anni.

    Uhm… ok….
    Chissà se la cosa vale per tutto… caldaie, asciugacapelli, televisori.. ah no queste cose sono già nate per come le installiamo ora. Nessuna evoluzione, nessun errore di progettazione corretto successivamente. Vero.

    Eddai su.

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