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Polestar 2 rivale di Model 3? Sì, forse, ma il prezzo…

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Luca non possiede un’auto elettrica e per molti aspetti la considera problematica. Tanto che più di una volta è intervenuto dalla pagina dei commenti contestando i nostri articoli.  Ci ha appena inviato la mail da cui è scaturito l’articolo Sostituzione delle batterie? Un problema serio. Tesla per esempio… che è il più cliccato della giornata. Nessuno lo può accusare di essere un tifoso. Tuttavia, sposando il motto “provare per credere”, quando può noleggia una BEV. Insomma, è il prototipo del lettore che Vaielettrico  vorrebbe avere. E’ reduce da un week end lungo con la Polestar 2 ed ecco le sue impressioni. Noi lo ringraziamo di cuore.

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La Polestar 2 noleggiata da Luca. Per comodità ha scaricato l’App di Be Charge, ma ha poi sperimentato più Network per sfruttare tutte le occasioni per un rabbocco.

                                         di Luca Sebastiani

Ho testato la Polestar 2 Long Range single motor. Si tratta della versione a trazione anteriore con batteria da 78 kWh. L’ho avuta in prova su suggerimento del vostro sito tramite Hertz, sede di Padova. Per questioni lavorative ho richiesto l’aggiunta di 1 giorno rispetto ai 3 concessi. Premessa importante: non è la prima auto elettrica che utilizzo.

Ecco i dati chiave della mia prova

-Autonomia reale tra i 300 e i 440 km)
-Giorni di prova : 4, dal 16 al 20 giugno 2023
-Km percorsi : 1229 ( km segnati ad inizio prova 1585, al termine 2814).
-Temperature comprese tra i 25 e i 34 gradi
-kwh consumati : 214,71 ( con circuito Be Charge) + 16 Supercharger Tesla TOT 230,71 kWh.
-Spesa totale : 90 + 9,72 TOT 99,72 Euro
-Costo medio reale al kWh consumato 0,432 Euro, costo per 100 km 7,7 Euro.
Qui di seguito tutte le ricariche effettuate.

Il contesto: due giorni di lavoro e un week end in montagna

Ho scelto di fare la prova inglobando 2 giorni lavorativi e un week end di svago in montagna. Sapevo già dove e come muovermi per quanto riguardava l’ubicazione delle colonnine e il circuito da utilizzare (il più economico per i consumi stimati era Be Charge con l’offerta da 250 kWh a 90 euro, quindi 0,36 euro al kWh). L’aggiunta della ricarica al Supercharger Tesla l’ho effettuata solo per testare il funzionamento del sistema con vetture non Tesla, merita una nota finale. Data l’attivazione dell’abbonamento ho deciso di non ricaricare a casa, a Piove di Sacco (PD) dove risiedo, simulando l’impossibilità di  ricaricare in un contesto domestico.

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L’auto mi è stata consegnata con il 97% di batteria con indicati 440 km di autonomia, purtroppo mi accorgo immediatamente che il navigatore dell’auto non funziona perchè da aggiornare. Non posso quindi utilizzarlo per programmare le soste, mi dispiace molto in quanto volevo mettere alla prova il software di google per il calcolo delle soste alla colonnine. Niente devo fare da solo, uso ABRP. I comandi sono dove ti aspetti anche se è quasi tutto touch.

Ricarica fast prina di cena sui Colli Euganei

Primo giorno in città e a cena sui Colli Euganei. Auto ben fatta ma il sottosterzo…

In un contesto cittadino ed extraurbano di susseguono gli appuntamenti della giornata, in serata è in programma una cena nella zona nei Colli Euganei che mi permetterà di testare le doti dinamiche dell’auto. Le prime impressioni sono di un’auto ben fatta ed assemblata con cura, noto però che l’isolamento dal rumore dei pneumatici non è molto efficace, già ad 80 km/h si nota abbastanza.

Lo sterzo è leggero ma non preciso se si alza il ritmo e il peso si fa notare parecchio, il sottosterzo è evidente. Nulla da dire sulla risposta del motore sempre pronta e ben modulabile, anche la frenata rigenerativa è ben studiata. Per quanto riguarda gli ADAS installati in questa versione (non era dotata di tutti quelli disponibili) l’intervento non è troppo invasivo , anche il cruise adattivo che avrò modo di apprezzare in autostrada risulta ben calibrato e senza frenate improvvise.

La giornata si chiude con 235 km percorsi il 49% di batteria residua, consumo medio 15,7kWh/100, molto buono per la stazza della vettura, il climatizzatore resterà sempre
attivo per tutta la prova.

Rabbocchi con (comodo) parcheggio

Prove tecniche di ricarica: una fast e tre rabbocchi (con parcheggio in zona off-limits)

Effettuo la ricarica in una postazione di ricarica Fast, purtroppo non vicino al ristorante in cui mi trovavo. Il tempo di ricarica è di 30 minuti, devo avere abbastanza energia per gli impegni del giorno successivo, durante il quale non avrò tempo di ricaricare nelle zone in cui mi recherò.

Il secondo giorno percorro circa altri 200 km in un contesto simile a quello del giorno precedente, durante la serata ho modo di collegarmi a 3 diverse colonnine da 22 Kw ( caricatore di bordo sfrutta solo 11) mentre mi trovo fuori con la mia compagna, i rabbocchi mi permetteranno di partire carico al 95% per il viaggio del giorno successivo e di parcheggiare in una zona di norma off-limits per le auto termiche, vantaggio certamente gradito.

Gita in montagna: fra autostrada e salita arrivo con un consumo di 18,7 kWh/100 km. Niente male

Terzo giorno, partenza per il viaggio in montagna, nessuna sosta prevista in andata (so già di doverla fare al ritorno), entro per la prima volta in autostrada e imposto il cruise a 130 km/h, rilevando consumi in piano di 22,1 kWh/100 dopo 10 km, i consumi crescono parecchio quando inizia la salita. La meta è in zona Calalzo di Cadore, l’auto rimane abbastanza silenziosa in autostrada (a parte il solito rotolamento) , i sedili sono leggermente rigidi per i viaggi lunghi.

Arrivo a destinazione con il 47% di batteria residua e una autonomia stimata di 150 km. I consumi si assestano a 18,7 kWh/100 km, il saliscendi di alcuni tratti e la rigenerazione abbassano la media totale. So benissimo che in quella zona non ci sono colonnine da 22 Kw, tantomeno colonnine fast, quindi l’auto resta semplicemente parcheggiata tutto il giorno.

Toccata e fuga al Tesla Supercharger: un altro pianeta

Prima di rientrare so di dover fare una ricarica per arrivare e individuo una colonnina FreeToX lungo l’autostrada di ritorno. Ma a scopo didattico mi reco anche presso l’unica colonnina superfast presente nel Cadore, un Tesla Supercharger. Dista circa 30 minuti di strada rispetto alla mia posizione, in direzione Cortina presso Borca di Cadore, ed è aperto a tutti i veicoli. Voglio vedere come si comporta il sistema di Tesla rispetto agli altri circuiti utilizzati. Una volta scaricata l’app e collegata una carta di credito (è possibile collegare anche un prepagata tipo Postepay) tutto è pronto per la ricarica.

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La Polestar 2 alle prese con il Supercharger Tesla. Come si vede dal display la potenza accettata è di 135 kW.

Individuare lo stallo e avviare la procedura è davvero semplice, basta selezionare prendere il connettore e tutto parte quasi subito ( esperienza per nulla banale rispetto a quanto avviene con altri operatori , codici lunghi km sulle colonnine e app imprecise nella ricerca delle stesse).

Il picco massimo raggiunto è di 135 Kw. Ricarico solo pochi minuti perchè i costi sono molto più elevati (0,58€ al kWh per utenti non Tesla) del contratto Be Charge che ho in essere.

Quindi riparto e mi fermo alla stazione FreeToX di Casale sul Sile, arrivo con il 32% di batteria ( senza la ricarica al Superchareger sarei arrivato con circa il 15% dalla partenza e con 320 km percorsi, a casa non si ritorna senza la sosta.

Cena con ricarica in A27. Non ho perso tempo ma…

Ci fermiamo quindi a mangiare e ricarico per circa 45 minuti portando la batteria al 97%, qui l‘esperienza è molto diversa dal Supercharger Tesla, perchè l’app non identifica correttamente la posizione delle colonnine e per essere sicuri di quale si sta attivando, bisogna leggere dei codici lunghi e scritti in piccolo, per nulla intuitivo rispetto ad 1A, 1B, 2A etc di Tesla. Ovviamente tutto si risolverebbe con una RFI card, peccato non venisse riconosciuta correttamente. Picco massimo 135 kw.

La sosta non è stata maggiorata dalla ricarica, perchè per una serie di ritardi al ristorante dell’autogrill , il tempo di attesa si è allungato, la vera questione è che non mi sarei proprio fermato con una vettura termica per un viaggio simile e la sera avrei cenato a casa o in un ristorante di nostro gradimento senza considerate se vicino o lontano dalle colonnine, questa è una nota importante per valutare tutta l’esperienza.

Rientro quindi con il 79% di batteria residua e l’impegno di riportare la vettura al 97% come mi era stata consegnata, devo quindi organizzarmi per ricaricare l’auto prima della riconsegna.

Per una serie di problemi imprevisti mi devo recare in una zona diversa dal solito e non ho la possibilità di riconsegnare l’auto, avverto e mi viene accordato un giorno aggiuntivo senza problemi.

Percorro quindi altri 200 km e riesco a collegarmi ad una colonnina da 22 kw per diverse ore in modo da riconsegnare la vettura carica il giorno seguente. Sottolineo che anche questa diventa un’incombenza nel caso non si disponga di una colonnina di ricarica a casa o nel luogo di lavoro abituale, nel caso si effettui un noleggio.

Bilancio: bene la Polestar 2, troppi vincoli per la ricarica

La mia esperienza pregressa nell’uso di vetture elettriche mi ha permesso di gestire l’auto senza particolari problemi, anche senza l’uso del navigatore con le soste stimate, chiaramente muovendomi in zone ben note. Fossi stato fuori dalla “confort zone” avrei dovuto affidarmi all’uso delle app in tutte le situazioni.

Vi è il rammarico di non aver potuto sfruttare il navigatore di bordo della Polestar 2. L’auto ha una autonomia reale in un contesto cittadino ed urbano di 400-440 km, con le temperature ottimali delle prova. Nel periodo freddo toglierei un buon 20%. In ambito autostradale invece siamo tra i 300 e i 330 km. Il picco massimo di ricarica è di 135 Kw ma la curva di ricarica è abbastanza buona, in 30 minuti si ricarica circa il 50-55% partendo scarichi. Per la ricarica completa invece è necessaria quasi 1 ora. Sappiamo che non ha senso arrivare al 99-100%.

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I due vani bagagli di Polestar 2, entrambi molto comodi secondo Luca

Nel complesso l’auto è solida, funzionale e curata. Il ponte posteriore toglie spazio al quinto passeggero ma rimane un’auto comoda per 4 persone.

Il vano anteriore è molto comodo per riporre i cavi per la ricarica, ed è una delle poche ad averlo così spazioso. Inoltre l’apertura del portellone posteriore è in stile fastback con l’intero lunotto. Questo riesce a garantire uno spazio superiore ad una berlina (più simile ad una station wagon) e accorda più versatilità.

Buona alternativa a Model 3, ma il biglietto è più salato

Polestar 2 può essere una vera concorrente della berlina elettrica per antonomasia, ovvero Tesla Model 3? Diciamo che offre delle alternative sia per spazio che dotazioni, anche se il prezzo del biglietto è parecchio più salato, ma per quanto riguarda autonomia (soprattutto in città) non andiamo molto lontano rispetto a Model 3, mentre si perde nella ricarica e nelle prestazioni in questa precisa versione.

Come avrei vissuto se avessi ricaricato a casa quando possibile? Sicuramente meglio, ecco perchè a mio avviso è indispensabile una wallbox domestica. Con essa anche percorrendo 200-250 km giornalieri non ci sono problemi e i costi si abbassano in base ai contratti (0,25-0,30 euro al kWh).

Se con pannelli fotovoltaici ancora meglio. Ma serve un impianto ben dimensionato per gestire auto e utenze domestiche, impianto che non partecipa a ridurre i costi se non dotato di batterie e si ricarica la notte.

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46 COMMENTI

  1. I noleggiatori, secondo me, devono avere punti di ricarica dove tengono le macchine. Sarebbe un servizio molto gradito. È una grossa scomodità dover riconsegnare l’auto al 97%.

    • Sul fatto di non avere colonnine in zona confermo, quando ho noleggiato la Polestar 2 tramite la Hertz di Malpensa mi son visto costretto per motivi di tempo e (non)disponibilità di colonnine a ridarla con circa il 70%, ma sinceramente non è un gran problema, mi hanno addebitato pochi euro di ricarica “teorica”, ovvero i kwh mancanti, credo a circa 40-50 kwh. Ma mi pare che il minimo richiesto fosse 80%, non 97%. Anche perchè a meno di non avere una colonnina a 1-2 km dal noleggio è impossibile riportarla piena.

    • Ho noleggiato una mokka e da sicily by car. Consegnata con il 40% di carica, ho dovuto per forza di cose ricaricare in fast fino al 80% in via corso di Francia, perché poi dovevo andare a Zagarolo. Però con sicily by car potevamo riconsegnare ( Termini) anche sotto al 50%, la carta è stata data da loro.

  2. Ringrazio il sig Sebastiani per l’onestà nel recensire un’auto elettrica pur non essendone un sostenitore: tra i frequentatori di questo sito molti (a partire dal sottoscritto) hanno un bias a favore dell’auto elettrica che alle volte ci impedisce di essere obiettivi, quindi fa piacere un resoconto obbiettivo e maggiormente distaccato.
    Ci tengo solo a sottolineare che se non desiderava rientrare a casa anziché mangiare all’autogrill, poteva essere sufficiente anche solo un rabbocco durante la pausa pipì, anziché una ricarica più sostanziosa. Capisco che con una termica sarebbe stato differente, ma, come ho avuto modo di scrivere in precedenza, l’auto elettrica ha un utilizzo differente rispetto ad una termica e richiede un organizzazione differente: un po’ come successo con i moderni smartphone rispetto ai vecchi telefoni fissi (ma anche verso i primi “telefonini”).

  3. Luca ho letto nella tua recezione che vorresti montare un impianto fotovoltaico con batteria nella tua abitazione. Un consiglio da un possessore di impianto fotovoltaico senza batteria da oltre 7 anni e auto elettrica da marzo di quest’anno; installa un impianto fotovoltaico, ma non acquistare la batteria è un investimento che non rende anche caricando l’auto elettrica di notte. La funzione della batteria viene allo stato attuale svolta dal contratto di Scambio sul posto che redigerai con il gse all’atto dell’installazione. Lo scambio sul posto è una batteria virtuale, che ti rimborsa quasi per intero i costi dei prelievi nelle fasce non coperte dal fotovoltaico con l’energia che hai immesso in rete e non autoconsumata. E’ vero lo scambio sul posto terminerà nel 2024, ma si parla che verrà esteso per un tempo utile a ripagarsi l’impianto per coloro che l’hanno installato prima del 2024. In ogni caso dal 2025 ci sarà il Ritiro dedicato che renderà un 30% in meno in media dello Scambio sul posto. Qual’è la differenza con una batteria? In pratica lo Scambio sul Posto e il Ritiro dedicato non ti costano niente sono incentivi statali con tanto di anticipi a giugno, novembre e conguaglio a giugno (il Ritiro dedicato ha pagamenti mensili), che ricoprono in parte i costi che hai sostenuto nei periodi che hai prelevato dalla rete. Per darti un esempio lo scorso anno in regime di Scambio sul posto ho pagato 1550 euro di bolletta elettrica, ricevendo un rimborso a giugno di quest’anno dal GSE di 1050 euro. Una batteria da 10 kw ti costa almeno 10 mila euro detraibile al 50% in dieci anni. Una batteria non riuscirà mai ad azzerare le bollette, perché nei mesi invernali l’impianto fotovoltaico non produce sufficiente energia per caricarla. Riprendendo il mio esempio, se installassi una batteria potrei arrivare ad un 80% di autoconsumo e lo scorso anno anziché 500 euro di bollette ne avrei pagate 300 euro. Come vedi con lo Scambio sul posto la differenza di prezzo è tale che ammortizzerei la batteria dopo più di venti anni, mentre con il ritiro dedicato dal 2025 ci ne vogliono più di 10 anni. Poi capire facilmente che quando avrai ammortizzato il tuo investimento la tecnologia si sarà evoluta a tal punto da immettere sul mercato batterie migliori a costi più bassi di quelle attuali, soprattutto se consideri che entreranno in commercio batterie fotovoltaiche dal riciclo di veicoli elettrici rottamati. Un esempio teorico ho una dacia spring con una batteria nominale da 27 kw, quando la batteria arriverà al 60% la sua autonomia non sarà sufficiente per la trazione della mia auto, ma sarà ottima per il mio impianto fotovoltaico. Riciclata mi potrà essere venduta a un prezzo decisamente più basso di una nuova. In questo momento è meglio spendere soldi per aumentare l’autoconsumo, piuttosto che investirli in una batteria.

    • Buongiorno Marco, ha interpretato male quanto da me scritto.
      Non ho assolutamente intenzione di installare una batteria per l’accumulo, anzi sono in perfetto accordo con quanto da lei evidenziato, infatti nella mia casa ho attivo un impianto fotovoltaico da 3,3 kW dal 2020 e giustamente sfrutto lo scambio sul posto, quest’anno il rimborso è stato cospicuo per via del costo elevato dell’energia.
      Attraverso la detrazione al 50% dell’impianto , con l’autoconsumo i rimborsi sono quasi al punto di pareggio dell’impianto, una batteria aggiuntiva ( salvo sia regalata) non è ammortizzabile.

  4. È da esperienze come queste che capisci che il termico è morto. Non ha alcuna possibilità di sopravvivere.

    Caricando tutto fuori siamo a 7,5€X100Km.

    Una macchina termica di potenza equivalente costerebbe dal +60 al +90%. Sulle cariche pubbliche. Considerando che il 60% delle case hanno un box/posto auto chi comprerà termico da qui a 10 anni.
    Ancora il costo delle elettriche è alto ma se scende un pò le vendite delle termiche andranno giù a picco.

    • Buongiorno, la vettura termica che attualmente ho in uso garantisce un costo per 100 km molto simile, per la precisione 7,9€X100km con gli attuali costi elevati dei carburanti.
      Vetture a metano e Gpl riescono ad oggi a far anche meglio aggirandosi ai 5€X100Km , la sua conclusione al momento è abbastanza prematura.

      • Per completezza occorre considerare anche che in questo momento soprattutto sulla ricarica pubblica i prezzi sono particolarmente alti, auspicabilmente in discesa nel futuro man mano che il mercato dell’EE verrà decarbonizzato.

      • Ed esistono auto di potenza “equivalente” a GPL? O solo 1.0 tre cilindri da 100CV e a dirla tutta sono anche i migliori (parlo di Renault) perchè ci sono ancora spirati mi risulta.
        Inoltre 5€X100 Km li fai in tangenziale a 90Km in 6. In autostrada se fai 9LX100 Km ti va già bene per cui sei a 6,3€X100 Km.

        E parliamo di elettriche ricaricate FUORI. Ora parliamo di caricate a casa a 21€cent a KWh… che facciamo chiamiamongli amici per spingere una ICE per avvicinarsi ad un simile costo? Ed ho anche il FV per cui sotto i 3€/100 Km…

        Il 30% ha il garage ed il 30% un posto auto assegnato. Quelli nei prox 20 anni sono già persi.

        • Mi riferisco in particolare ai motori turbo metano montati su Volkswagen, Skoda Seat, hanno un bel 1.5 da 130cv, oltre al 1.0.
          Con il 1.5 a metano puoi viaggiare in autostrada a 130 km/h per 400-450 km con medie di 3,5 kg per 100 km restituendo 4-4,5 Euro per 100 km .
          Parlando di Renault e Dacia hanno il 1.0 da 100 cv, ancora più parco ma sono vetture cittadine, poi possono viaggiare anche in autostrada. 100 cv su vetture leggere non sono così pochi, parliamo di poco più di 1200 kg in ordine di marcia, non servono 250 cv per muoversi bene tanto con i limiti che ci sono si è abbondantemente sovradimensionati.
          Ovviamente il tutto va rapportato al costo della vettura, quindi un bel “Total cost of ownership”, ed è quello che taglia la testa al toro.
          Il discorso ricaricare a casa e fotovoltaico ha un suo filone, che va bene appunto per chi ha l’impianto ben dimensionato e ci ha speso delle belle somme (salvo averlo ottenuto con il 110%), quindi fa abbastanza specie( credo meno del 3% ci sia riuscito).
          Io ho fotovoltaico senza accumulo, ma di giorno la vettura è in giro con me per lavoro, anche se fosse a casa in estate le utenze attive non mi lascerebbero spazio per ricaricarla. Con 3,3 kw di potenza installata quasi tutto viene assorbito dalla pompa di calore per il raffrescamento, insieme alla ventilazione meccanica. Inoltre dalla mattina ho timer per l’irrigazione dei giardini e lavatrice e lavastoviglie programmate per funzionare nelle ore in cui ho più energia. Alla fine della giornata in questo periodo sto producendo un media di 22 kWh giornalieri, 19 vengono assorbiti da quanto detto.
          Servirebbe un impianto più grande, per gestire tutto e ricaricare l’auto almeno 10 kw di potenza, ma i costi sarebbero più del triplo rispetto all’impianto che ho installato nel 2020 e non avrei nemmeno l’esposizione corretta delle falde. (rimarrebbe il problema che la vettura è fuori con me, mettere una batteria di accumulo sarebbe costosissimo e non sarebbe da 50 kWh).
          Ognuno fa i propri calcoli, se spendo 15 mila euro per un impianto fotovoltaico e 40-50-60 mila per un’auto e poi guardo i 3€X100 km, posso essere soddisfatto ma il rientro della spesa probabilmente lo avranno i miei figli. ( sempre se non è regalato)
          Se invece guardo i conti e calcolo il costo opportunità ci sono opzioni comunque convenienti ma con impostazioni diverse.

          • Capisco un impianto di 10 anni fa, ma mettere solo 3kw di ftv nel 2020 mi pare un progetto molto sottodimensionato. C’erano motivi di spazio sul tetto? Perché se dobbiamo elettrificare tutte le case non si può dimensionare il ftv unicamente sulla pdc, c’è anche la cucina a induzione (anche per chi non ha un’auto elettrica) e poi tutte le altre utenze.

          • Perdonami Luca, nelle prime 10 auto più vendute al mondo NON CI SONO né 1,5 TGI 130CV, né Clio/Sandero GPL. Una ragione ci sarà. C’è invece sia la Model Y che la Model 3. Ci sono 3 Toyota almeno Rav 4, Corolla ed un’altra.
            Io non discuto i gisti degli altri né di quelli che prendono la Sandero né di quelli che comprano un’Audi A4, Peugeot 408, Stelvio ecc ecc.

            Però SI, se compro una macchina guardo al TCO e se devo già guardare la mia 308 HDi da 115CV.
            La attuale in commercio è la 1.5 HDi 130CV allure EAT8, oltre 33000€ diciamo che ti tira fuori 5LX100 Km sono 9,2€X100 Km, 240€ di bollo e 350/400€ di tagliando.
            Una Model 3 ha 240CV, costa 3€X100 Km e paga 0 bollo per 5 anni.

            X 10K Km sono 920€ di gasolio + 200 di tagliandi (1 ogni 2 anni), 240 di bollo. Tot 1360€. Model 3 333€ di elettricità e 100€ di tagliandi. 433€ Vs 1360. In 6 anni vai a pari ad occhio. Sulla batteria hai 8 anni di garanzia.

            0-100 in 6,1s Vs 9,9 se non ricordo male. Un segD Vs SegC.

            Perchè non dovrei fare il confronto? Perché a me i soldi li regalano? NO e allora perchè non dovrei confrontare soluzioni diverse con pro e contro?
            Tu hai un 3,2 KW io ho un 6KW, inoltre vado a lavoro in bus per cui posso caricare di giorno programmando la colonnina negli orari di maggior produzione.

      • Attenzione che nei 7.9e/100km c’è una bella fetta di abbonamento BeCharge non utilizzato. Il solo abbonamento era da 250kWh, ben oltre i km totali percorsi con 1gg extra di utilizzo non previsto. In generale io preferisco fare abbonamenti più cauti e poi in caso di esaurimento precoce ne attivo un’altro di una compagnia diversa (es. In questo caso avrei fatto una A2A x 180kWh da 55 euro, poi una BeCharge da 50kWh a 20euro. Sarebbero bastati e la spesa totale sarebbe stata di soli 75 euro Vs 99e, quindi 6.10euro/100km.

  5. Luca Sebastiani : faccio notare che la Polestar 2 ha già avuto una nuova versione con buona pace della svalutazione dell’usato.
    Non capisco il problema di aggiornare il navigatore: non è sufficiente collegarla ad internet ?
    Luca: Ti assicuro che ci sono moltissimi proprietari di model 3 che la lasciano parcheggiata in strada: io stesso la lascio all’aperto in un cortile .

    • Buongiorno Paolo, l’auto non era di mia proprietà, l’aggiornamento doveva essere effettuato dal gestore della vettura, non si trattava solo del navigatore, infatti mi è stato confermato al momento della riconsegna.
      Per quanto riguarda il nuovo modello so della versione a trazione posteriore con batteria da 83kWh, in ogni caso anche quella da me provata risulta al momento più costosa di Model 3 anche nel poco usato reperibile.

  6. I consumi sembrano molto alti.
    Anch’io veneto, sabato scorso siamo partiti in 4 da Pieve di Soligo (TV) per visitare Fortezza e Bressanone (Alto Adige): percorsi 386km, facendo i passi Cima Banche, Carezza e San Boldo, e percorsi circa 70km di autostrada. Al mattino siamo partiti con il riscaldamento acceso, e poi clima acceso. Il consumo medio è stato 13.6kWh/100km, molto più basso, con Kia e-Niro 2020 64kWh.
    Ho caricato a Bressanone anche se non ne avevo proprio bisogno.
    Volvo? Beh, se i consumi sono quelli, forse è il caso che utilizzino semiconduttori o firmware migliori!

  7. Mah,l autonomia reale non è assolutamente quel che si dice, comunque in autostrada basta andare a 120-125 ed arrivare 10 minuti dopo,non cambia la vita a nessuno,poi in città queste macchine fanno anche 600 km con quella batteria,ma dove le ha prese queste statistiche,per sono discorsi da gente prevenuta,io ho fatto parecchi viaggi con mia standard range,a 120 l autovettura in autostrada fa quasi 300 km, logicamente portandola al limite,la polestar con quella batteria ne fa almeno 450 in autostrada,sempre a 120

    • Buongiorno Luca l’autonomia reale rilevata è relativa alla mia prova ( quindi con temperature molto favorevoli) , ottenuta rispettando i limiti in ogni contesto, compreso quello autostradale (cruise 130 km/h, rilevati da gps 126 km/h).
      Aggiungo che ho dati raccolti su 6000 km con Model 3 Long Range versione 2022 ( restyling) e ottenere 600 km su strada senza intralciare il traffico non è possibile.
      Mantenendo una velocità media di 50 km/h in piano, in modalità soft è possibile raggiungere i 500 km circa con 20 gradi esterni.
      Per quanto riguarda la Polestar 2 della prova in un contesto cittadino a bassa velocità si raggiungono i 440 km come indicato nella prova.

      • Con la mia SR+ il percorso casa-casa di montagna e ritorno (129 km) richiede esattamente il 25% di batteria, per cui coi miei 52kWh netti percorro 516 km in 4 con clima acceso e media superiore ai 50km/h (ho fatto lo stesso percorso per 3 giorni consecutivi mentre ripitturavo casa e al ritorno del terzo ero al 25% appena scattato, partito al 100% il primo giorno). Per inciso, non mi risparmio nei sorpassi, dato che spesso superare un paio di macchine poi ti garantisce svariati km di divertimento in salita.
        La LR è leggermente meno efficiente ma mi sembra molto strano non passi i 600 km.

  8. Complimenti, bel resoconto. Un paio di appunti: non è verosimile avere un’auto del genere (60.000 euro) senza possedere almeno un posto auto privato, dove poterla ricaricare. Quindi non capisco perché questa prova, soprattutto nella parte dei 2 giorni lavorativi con ritorno a casa. Non credo che ci siano persone che possono permettersi auto tanto costose in questa situazione, soprattutto pensare di lasciarla parcheggiata per strada la notte. La prova avrebbe potuto avere senso con citycar o al massimo segmento b-c, chi compra auto del segmento d è benestante quindi DEVE avere il box.
    Secondo appunto: sul discorso della ricarica a casa è molto probabile avere tariffe notturne a 20 centesimi, 30 centesimi mi sembrano troppi, anche se possibile, oltre a non essere d’accordo sulla considerazione che l’impianto fotovoltaico non aiuta se si carica di notte: fino ad oggi esiste lo SSP e ciò consente un recupero quasi totale dei kWh prelevati, quando cesserà l’agevolazione ci sarà il ritiro dedicato, meno vantaggioso ma comunque si recupera parte del costo dei kWh immessi durante il giorno, ovviamente con un impianto opportunamente dimensionato per le esigenze specifiche (consumo annuo)

    • Concordo su tutto.
      Sottolineo che le batterie d’accumulo per il fotovoltaico, al momento convengono solo a chi le vende.
      Con gli attuali prezzi, non si rientrerà mai dell’investimento fatto per averle, nemmeno se incentivate al 50%.
      Se fate bene i calcoli, tra l’energia risparmiata perché accumulata e quella scambiata, sia essa in SSP o RID, e successivamente acquistata dal distributore, i tempi di ammortamento di un accumulo sono dell’ordine di 30 anni.
      Ben oltre la sua vita utile.
      Senza considerare che per caricare e scaricare l’accumulo si perde qualcosa come il 20% dell’energia in conversioni e calore.

      • Se incluse in un progetto di ristrutturazione con superbonus, vengono rimborsate al 90% in 4 anni, 70% dal prossimo anno. Ma anche con rientro a 50% in 10 anni i conti ci stanno, come le ha scritto anche R.S.

        20% di perdita, fonte? Il mio Fronius è dichiarato (e testato da enti indipendenti) al 98% di efficienza nella conversione DC-AC.

        Il valore principale per me però è ambientale, l’aver tolto tanti smc di metano che consumavamo ogni inverno in casa.

        • Il suo fronius è un inverter, che ha efficienza del 98%.
          Ma una batteria ha una sua elettronica di gestione, un riscaldamento dovuto alla ricarica ed alla scarico.
          Ho una LG Chem resuH 9,6kWh, e da misurazioni fatte con inverter SolarEdge mi dà un’efficienza del 15% tra carica e scarica.
          Batteria lato DC

    • @Andrea

      – rientro a 6 anni con detrazione 50% (es. lavori ristrutturazione)

      qui fanno un esempio di conti con 700e al kwh:
      http://www.rinnovabilandia.it/impianto-fotovoltaico-con-batterie-al-litio-tempo-di-rientro-ritorno-investimento/

      PS: volendo ci sono poi anche kit molto più economici con rack semi-montati ( circa 300e al kwh) e si può spendere parecchio meno (rientro in 3 anni):

      https://www.solarpower24.it/negozio/batterie/litio/pylontech/pylontech-us5000-batteria-lifepo4-4-8kw-100ah-48-volt-accumulo-fotovoltaico-storage/

      • Pago l’energia al mio fornitore, arrotondiamo, 0,2€/kWh.
        Al momento il PUN è 0,1€/kWh, media del 2023, circa 0,13€/kWh.
        La mia batteria, LG Chem 9,6kWh, nel 2022 ha fornito 2300kWh. Quindi Micha fatto risparmiare 2300×0,2 =460€.
        Bello.
        Però, la sua efficienza, mettiamo che si ottima, è del 15%.
        Per cui ho caricato 2300+15%= 2300+ 345=2645kWh prodotti dal FV.
        Se li avessi scambiati con la rete, invece che accumularli, mi avrebbero reso 2645×0,13 = 343€.
        Quindi il risparmio effettivo annuo è di 460-343= 117€.
        La batteria è costata 8000€, meno il 50% fanno 4000€.
        4000€/117€= 34 anni per recuperare il suo costo.
        Solo dopo cominci a risparmiare.
        Prendi pure una batteria più economica, che ti costi la metà della LG, recupero l’investimento dopo 17 anni.
        Sperando che la batteria duri di più.

        Confermo quanto già detto in precedenza, la batteria conviene solo a chi la vende.
        O se ve la regalano.

        • Confermo che la batteria ad oggi non è un buon investimento, c’è da dire però che quando terminerà lo scambio sul posto e dovrai usare il RID, quello 0,13 esportato verosimilmente sarà poco più della metà (o un terzo, a seconda del tuo reddito) perché fa IRPEF.
          15% di perdita comunque è un po’ sovrastimato per una batteria lato DC come la LG che consideri.

          • Certo, recupero in poco prima, nel migliore dei casi, arrivi ai 10 anni.a nei miei calcoli, non ho messo un parametro, è il degrado, perché non lo posso ancora sapere.
            Ho calcolato che nella sua vita la batteria non perda capacità.
            Ma dubito che dopo anche solo 10 anni sia ancora al 100%.
            Per cui sarà in grado di contenere meno energia, ergo farà risparmiare ancora di meno.
            In definitiva la batteria non conviene, da qualunque punto la di guardi.
            Anzi no, un punto c’è: è quello in cui sta il venditore.

        • Conti corretti, a parte l’efficienza, 15% assolutamente no, ma non è questo che sposta i conti.
          È vero che non c’è il risparmio economico, ma c’è il vantaggio di potere contare su di una potenza contatore più alta, dato che anche la batteria può aggiungere potenza a valle. E c’è l’aspetto psicologico: consumo del mio. Se i prezzi subiranno le variazioni che ci si può aspettare (cioè che questo inverno come tutti i successivi, saliranno) e lo SSP scadrà, i tempi di pareggio si accorceranno, l’autoconsumo notturno avrà un valore decisamente più alto, anche in prospettiva PdC che entro 10 anni probabilmente tutti avremo
          Ma è vero che, oggi, le batterie di accumulo casalingo costano un buon triplo di quelle che mettono nelle auto… Per 80kWh ci vogliono 64.000€ che sono 15.000€ in più di una Model 3 con la stessa batteria, non ha senso.

          • La batteria che ho è lato DC, quindi non sposta nulla riguardo alla potenza disponibile, poiché è gestita dall’inverter lato DC.
            Quindi la potenza massima rimane quella dell’inverter, a meno di installare batterie lato AC, con doppia conversione AC/DC/AC oltre al riscaldamento delle celle. Quindi le dispersioni aumentano.
            Sull’aspetto psicologico del dire ” consumo quello che ho prodotto” non si discute, ma economicamente non ha senso.
            Provate a fare i calcoli con i vostri conti, vedrete che ad andar bene l’accumulo si ripaga in non meno di 20 anni.

            Se poi si sono ricevuti valanghe di bonus come il 110%, quindi l’accumulo è stato regalato, non ci piove che convenga.

          • @Andrea: posto che sono perfettamente d’accordo con ciò che scrivi (e Guido lo sa 😂), volevo chiederti una curiosità. Anche il ho inverter SolarEdge ed ho tutto predisposto per aggiungere una batteria in futuro se mai avrà senso economicamente, ovviamente lato DC. Quando però dici che la batteria non aumenta la potenza disponibile che intendi? Cioè, che tu non possa sommare produzione FV e batteria mi è chiaro, però dovresti sempre poter sommare batteria e prelievo da rete, no? Se ad esempio faccio andare la mia Wallbox al massimo e non c’è produzione, potrei prelevare da batteria ma la Wallbox spingerebbe ancora fino al suo massimo di 7,4 kW se da rete ho ancora margine per non far saltare il contatore, no?

          • @Mauro.
            Certo, la potenza disponibile oltre che dalla rete, è quella di FV+accumulo fino al massimo erogabile dall’inverter: vuol dire che se l’inverter è da 6kW, se vuole caricare l’auto a 7,4kW, dovrà sempre prendere da rete la quota parte eccedente i 6kW.
            Invece con l’accumulo lato AC le potenze sono separate, per cui ad accumulo pieno, se chiede potenza si sommerà sia quella generata dal FV sia quella erogabile dalla batteria.
            Quindi la wallbox preleverà da FV e da accumulo ma non da rete

        • Ciao Andrea

          si che non sia un buon momento per via dei listini degli accumuli domestici “chiavi in mano” non ci piove, solo non capivo come venisse il tuo risultato

          ora vedendo i conti ho capito

          a) soluzione “chiavi in mani” ( batteria 830e al kwh, listini attuali, invece di 300e al kwh dei rack linkati ma che non sono “chavi in mano”)

          b) calcoli la differenza tra usare i kwh prodotti e scambiarli;
          corretto in termini di bilancio di pannelli+batteria;
          (io calcolavo il bilancio della sola batteria)

          • Attenzione che nei link che ha messo, ci sono le Pylontech a 48V, non le LG a 400V.
            Le 48V integrano doppia conversione che le 400V non hanno.
            E le assicuro che le Pylontech come anche Waco e simili, a 10 anni non ci arrivano.

    • Non è assolutamente vero che per prendere auto di segmento superiore uno debba avere garage o posto auto in area privata ; da considerare che mediamente , almeno nelle mie zone, le stesse del sig Luca, molti villini hanno fatto variante d’uso convertendo il garage in un soggiorno, stanza giochi o altro e lasciando le auto una in strada ed una in cortile. Io che ho garage ci stanno le sole moto ma le 4 auto di famiglia sono tutte fuori e sono abb sopra i 60k l’una; dovrei venderle pre prenderle di segmento a o b?

      • Il garage è diventato un soggiorno?
        Non ti lamentare che non hai posto auto.
        Qualcuno, un tempo, disse: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
        A Milano direbbero rangés!

        • Buongiorno, ha letto integralmente l’articolo? Non ho detto di non avere il garage , ma di simulare chi non ce l’ha per utilizzare l’abbonamento Be Charge attivato, in quanto i kWh acquistati se non utilizzati entro 30 giorni vanno persi, facendo lievitare il costo al kWh. Perché avrei dovuto utilizzare la corrente domestica pagandola alla luce di quanto detto? Forse avrei dovuto essere più chiaro, spero di esserlo stato ora.

        • @Luca, non intendevo lei personalmente, ma se uno ha convertito il garage in soggiorno/taverna/qualsiasi-altra-cosa, poi non può lamentarsi che non ha il box per ricaricare/ricoverare l’auto.
          Riguardo gli abbonamenti, uno attiva quello che più si avvicina al suo consumo tipico mensile.
          Quelli non usati si perdono?
          Questo quesito se lo sono mai posti con i GB forniti per il traffico dati cellulare?
          Che fanno, si mettono a scaricare qualunque cosa per sfruttare i GB fino in fondo?

          • Quelli non usati si perdono purtroppo e nel caso ne servano di più non è possibile attivare lo stesso tipo di abbonamento, almeno con Be Charge.
            Io ho attivato quello da 250 kWh al costo di 90 euro, ne ho usati circa 215 gli altri sono andati persi, quindi di fatto il costo al kWh è salito a quasi 42 centesimi invece dei 36 se avessi utilizzato tutti i kWh acquistati.
            Scadono ogni 30 giorni, se me ne fossero serviti di più avrei dovuto attivare gli altri due abbonamenti disponibili , se non ricordo male da 100 kWh o da 500, ma non nuovamente quello da 250 nello stesso mesi.
            Spero che in seguito cambino sistema.

          • Nessuno ha l’abbonamento con un solo gestore. Si giostrare sugli abbonamenti di più gestori, tutti interoperabili tra loro, con scadenze scaglionate ogni 10 giorni, passando dai più piccoli a quelli più consistenti a seconda delle necessità.

          • @Luca, io ho attivato quello da 500 al costo di 157€ e ne ho usati circa 450.
            Quindi il kWh l’ho pagato 0.35 invece di 0.31.
            Non ne faccio un dramma, perché se avessi caricato a consumo avrei speso 316€, avendo ricaricato sempre con le Ionity,
            Quindi ho risparmiato il 50% e mi va bene così, non mi pare il caso di strapparsi i capelli.
            Quando a fine mese devo rinnovare l’abbonamento per lo smartphone, e vedo che ho utilizzato solo 30GB dei 190 che ho a disposizione, non mi metto a scaricare qualunque cosa per consumarli, eppure sono persi lo stesso.
            Mi dico che so che per quel costo mensile sono coperto qualunque navigazione faccia e sono a posto così.
            Idem con l’auto, se normalmente consumo 200kWh al mese, attiverò la 250kWh, quelli che non uso sono persi, ma so che la mia spesa quella è.

            Con BeCharge, ma anche con EnelXWay, l’abbonamento dura un mese, non può attivare altri abbonamenti nello stesso account.
            Se ha bisogno di sottoscriverne un’atro deve usare altro operatore.
            Per questo, io consiglio di avere 2 account, BeCherge ed EnelxWay con le relative RFID che sono pratiche e comode.

          • Gli abbonamenti di A2A, oggi, sono più convenienti di quelli Enel X Way e per alcune taglie anche di Be Charge.

          • @Degli Esposti
            Il problema di A2A, mi corregga se sbaglio, è che non sono utilizzabili all’estero come anche EnelXWay ha fatto di recente. Con BeCharge carico in tutta europa.
            Non è poco.

        • l’avere o no un garage non implica nulla,ci sono colonnine la Piazzi li la notte in carica lenta. io uso regolarmente un monovolume della Toyota elettrico aziendale e sta sempre in strada, si ricarica alle colonnine presso la ditta. col giro del latte per il pick up dei colleghi verso la sede di lavoro, lasciamo in carica le 9 ore della giornata lavorativa, torniamo indietro e ritorniamo a lavoro il giorno successivo autonomia teorica è di 320 km ma in autostrada alla max velocità di 137 kmh andiamo e torniamo e rimane il 10%di batteria residua. Nelle 9 ore che rimaniamo in ditta ,8-17.00 lo si porta al 100% non la ricarichiamo certamente con la nostra corrente di casa (come se dovessi fare benzina o diesel alla macchina della ditta con il bancomat o mio) . Le mie auto personali dovrei farci un capannone per farcele stare ,un garage non basterebbe che ci sono già le moto ed abbiamo 4 auto un famiglia. Costo ricariche non saprei perché si ricarica in ditta poi per uscita aziendali verso fornitori e clienti si usano esclusivamente vetture / furgoni diesel.. ciò che ha fatto il sig Luca è attinente alla realtà quotidiana , giro, vado a lavoro , vado a spasso , lascio la macchina in strada e non è sempre detto sia sotto casa, in molti casi uno è in condominio senza garage o usato per altri scopi perché per dimensione l’auto non ci entrerebbe o ce n’è un’altra già dentro e si ricarica alla colonnina a pagamento come fare benzina al distributore ; mai visto quei quartieri di palazzoni senza garage con centinaia di macchine posteggiare sui marciapiedi e sulle aiuole oltre che lungo la strada?

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