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Il leasing sociale di Macron parte “male”: 1 milione di domande

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Il presidente Emmanuel Macron durante la sua visita al recente Salone di Parigi.

Il leasing sociale di Macron  parte male. Le proporzioni del successo in Francia, infatti, stanno evidenziandone tutti i limiti. Il principale è l’incapacità delle case auto di produrre  e mettere a disposizione tutte le auto low cost richieste. Poi ci sono i costi per lo Stato.

Problema: poche auto e pochi fondi

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La 500 elettrica partecipa al progetto del leasing sociale voluto da Macron con un canone proposto di 99 euro mensili.

L’incentivo ha l’obiettivo di consentire alle famiglie meno abbienti di utilizzare un’auto elettrica in leasing al prezzo calmierato di  100 euro al mese. Ma il numero delle richieste, già un milione, supera di gran lunga la disponibilità di fondi pubblici, ma soprattutto la capacità produttiva dei costruttori che hanno aderito con i loto modelli low cost (Citroën, Fiat, Opel, Peugeot, Renault).

Il leasing sociale fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron ha debuttato il 14 dicembre scorso con l’apertura della piattaforma di registrazione on line. Dal 1° gennaio si sono aperti gli ordini. E dopo appena 10 giorni hanno superato il milione, rivela Agnès Pannier-Runacher, ministro della Transizione energetica, in un’intervista pubblicata su “La Tribune Dimanche”.

Il ministro francese della transizione energetica Agnès Pannier-Runacher

Daremo la priorità a chi usa l’auto per andare al lavoro

L’incentivo è molto generoso: può arrivare a 13.000 euro per ogni vettura. Il governo però aveva previsto numeri ben diversi: per il 2024 dovevano essere accolte dalle 20.000 alle 25.000 domande con uno stanziamento totale di 300 milioni. Per il 2025 pensava di salire a 50.000. Ora dovrà procedere a una scrematura delle domande. Presumibilmente dando la precedenza a chi utilizza  l’auto per recarsi al lavoro.

Sarà interessante il confronto con l’Italia

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Il nostro commento-Il boom di domande dimostra quanto i francesi siano già culturalmente disponibili alla transizione elettrica, pur con i limiti che comporta e il cambio di abitudini che impone. Superato o aggirato l’ultimo scoglio, quello economico, nulla più impedisce l’adozione di massa della mobilità elettrica anche nelle classi più svantaggiate. E al 2035 mancano ancora 11 anni.

Le anticipazioni sul prossimo Ecobonus  all’italiana prefigurano incentivi monetari non troppo diversi da quelli francesi, pur con diverse modalità di erogazione. Vedremo se anche la risposta degli automobilisti italiani sarà analoga. Chiariremo così il dilemma dei dilemmi: l’anomala diffusione delle auto elettriche in Italia dipende dal loro costo o dal nostro pregiudizio?

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56 COMMENTI

  1. Signori sono 2 offerte molto diverse quella francese e quella italiana. Con il leasing sociale, la e-C3 da 111 CV e 320 km in Francia costa 54 € / mese senza anticipo per 3 anni: in Italia per 54 € mese neanche l’abbonamento dell’autobus ti danno. Per 54 € / mese credo che qui in Italia ci sarebbero famiglie che aprirebbero 4 leasing sociali, solo per lo sfizio di guidare una e-C3 di colore diverso ogni volta. Chiaro che quell’offerta va a ruba mentre la nostra ha pro e contro.

  2. Il ministro da voi citato, ha scritto su Twitter (attuale X) “Le leasing électrique promis par le Président suscite l’intérêt des Français : plus d’un million de connexions sur la plateforme ; 80.000 personnes ont demandé à être recontactées. Ce dispositif inédit va progressivement monter en charge”
    E il vostro titolo dice che 1 milione sono state le richieste di leasing sociale.
    Mah…sono perplesso.

    • Grazie per la puntualizzazione. Contiamo molto sui lettori che, avendone il tempo, prendono spunto dai nostri articoli per approfondire e precisare. Magari, senza poi spaccare il capello in quattro sul nostro lavoro.

      • Scusi, ma far osservare che c’è una SOTTILE differenza tra 80 mila richieste di ricontatto e UN MILIONE di domande-richieste effettive, per di più indicate nel titolo e oggetto di analisi-conclusioni-riflessioni, secondo lei è “spaccare il capello”?

      • Non si tratta di spaccare il capello in 4, si tratta di scrivere articoli che siano corretti invece di scrivere articoli acchiappa click… 1 milione di connessioni al sito vuol dire che 1 milione di persone si è connessa al sito del governo per avere informazioni; di quel milione 80.000 so sono iscritti per essere informati sull’apertura delle ordinazioni, ma quante di queste 80.000 persone sono poi andate in concessionaria per firmare un contratto? Sicuramente meno di 80.000. E quello il governo non lo sa sicuro, quindi come “vendere” il fatto che l’operazione sia un successo? Parlando di numeri che non vogliono dire nulla.
        Poi quante delle persone che sono andate in concessionaria per firmare un contratto sono effettivamente eligibili al leasing sociale? Regole: reddito <15.400€ per "parte fiscale" (single = 1 parte, coppia = 2 parti quindi 30.800€, coppia con un figlio 2,5 parti = 38.500€ e così via) più almeno 8.000km uso professionale con vettura privata l'anno oppure distanza domicilio lavoro di almeno 15km.
        Poi che questo incentivo genererà parecchie vendite è sicuro, ma c'è un tetto di 20k/25k perché non saprebbero come trovare i fondi per numeri più elevati.

  3. Grande popolo i francesi! Comunque la si pensi, sono dei rivoluzionari! Sarei curioso di vedere quale risposta avrebbe un’analoga scelta in Italia, anche se c’è una grande differenza rispetto alla Francia; loro incentivano, attraverso questa operazione, molti marchi nazionali che poducono e hanno maestranze locali, noi sappiamo bene che erogheremo aiuti di Stato a case automobilistiche che non hanno sede legale in Italia, e ancor peggio, non produrrebbero nel nostro Paese.

    • Maestranze locali? A parte la Renault Megane che è fatta a Douai in Francia quali modelli EV di stellantis sono prodotti in Francia? Nessuno…
      Qui l’unico che ci guadagna è Carlito che si prende incentivi a gogò anche lasciando a casa dipendenti e spostando altrove la produzione

  4. Con un noleggio a 100 euro al mese e il resto lo paga pantalone, andrebbe via come il pane qualunque auto, fosse anche una Trabant. Non e’ dificile da capire. Basta guardare il superbonus 110 in Italia. Gente che non avrebbe speso 100 euro per cambiare una finestra in casa , si e’ buttata a voler ristrutturare tutto il palazzo. Visto scene assurde in riunione di condomio

    Marco Saglimbeni

    • Con il superbonus 110% è stato ristrutturato in due anni solo il 3,5% del totale gli edifici residenziali (425 mila su 12 milioni). Non vedo questa grande corsa ad usufruirne benché in questo caso non si trattasse di uno sconto, ma di un rimborso superiore alla spesa effettuata.

  5. Probabilmente una parte del successo è dovuta al fatto che con 100 Euro al mese sul libero mercato non si prende in leasing nessuna auto, BEV o ICE che sia. Di conseguenza per molte famiglie quest’offerta rappresenta l’unica possibilità di avere un’auto, indipendentemente dal tipo di motorizzazione

  6. Probabilmente una parte del successo è dovuta al fatto che con 100 Euro al mese sul libero mercato non si prende in leasing nessuna auto, BEV o ICE che sia. Di conseguenza per molte famiglie quest’offerta rappresenta l’unica possibilità di avere un’auto, indipendentemente dal tipo di motorizzazione

  7. Comunque, prima di simili soluzioni, io direi che bisogna allargare e regolamentare stalli e ricariche.
    Una vera giungla, che, al momento, mi fa propendere a pensare di abbandonare una delle due utilitarie elettriche in mio possesso non appena scadrà il noleggio a lungo.
    Non tutte le esperienze avute sono state positive e, in definitiva, è sempre l’utente a pagare, quanto e, spesso, più di quanto sarebbe ragionevole chiedere.
    La manovra degli aumenti, checchesenedica, è un vero scandalo, alla faccia del mercato libero.
    Ed è un peccato.

  8. Secondo me tra Italia e Francia c’è una differenza sostanziale e concreta che riguarda il costo della ricarica pubblica.
    Anche con tutte le colonnine disponibili, attualmente, chi non può ricaricare a casa si guarderà bene dall’acquistare un mezzo con il quale si troverà a spendere di più, rispetto ad una utilitaria ICE, per il suo utilizzo.
    Uso regolarmente e con soddisfazione una EV dal 2015. Fino a pochi mesi fa, con una Skoda Citigo acquistata nel 2020, facevo nel fine settimana uscite giornaliere da 300km. Il risparmio, nonostante qualche disagio in più, era considerevole.
    Oggi invece, per queste uscite sono tornato ad utilizzare la Focus diesel Euro 4, che per fortuna non ho mai pensato di vendere.

  9. Bene per la quantità e forse male per come finirà.
    Magari sono stati fin troppo generosi e ora ne faranno arrabbiare o deludere tanti.
    Mi fa piacere che sia successo a loro di sottostimare il numero delle adesioni, almeno non si sbaglia solo e sempre in Italia (a volte verrebbe da pensarla così).

    • Concordo, è tutto pregiudizio. E per fare un esempio, ieri trovo uno che dice che è solo questione di soldi, che non c’entra il pregiudizio (coda di paglia? si). Gli dimostro che anche dove i soldi ci sono le BEV sono lo stesso poche, molto meno della media europea. Allora mi chiede quale auto dovrebbe prendere lui che ha una situazione per lui normale, ovverosia una Zafira, moglie e 3 figli, e fino li ci siamo, e ogni anno per le vacanze in Salento fa 3000-4000 km perché gli piace girare (alla faccia!). Gli consiglio questo sito, di inviare una mail che magari verrà pubblicata e discussa con un bel po’ di consigli di persone informate, un paio di forum e anche alcuni altri siti. Risposta: “Il mio era solo un pour parler. Vedi? Non esiste un’auto che faccia per me, l’elettrico non è ancora pronto”. Gli dico della MG 5 e il giudizio passa a “Vedi? Ho solo un’opzione, l’elettrico non è ancora pronto”. Cioè, costui prima rifiuta di informarsi e poi si lamenta di conoscere solo un’opzione. Pregiudizio? Ma nooooooooooooooooooooooooo cosa vado mai a pensare

  10. Come evidenzia il commento della redazione quindi il problema delle EV non è l’autonomia, il prezzo dell’energia alle colonnine, l’assenza di posti auto attrezzati, la perdita di posti di lavoro e così via, ma il problema della mancata diffusione è “semplicemente” il costo. Riassumendo, se il veicolo me lo regalano va bene tutto, se lo devo pagare più dell’equivalente termico ci sono mille problemi. Più di una volta ho letto nei vari commenti che qualcuno neppure regalata la vorrebbe una EV, probabilmente i francesi non la pensano come noi.

    • banalmente a parità di costo tutti gli altri fattori di scelta che hai citato sarebbero i parametri da considerare, inutile strizzarsi le meningi, cosa me ne faccio di una elettrica che non posso ricaricare da nessuna parte?
      Per quanto riguarda questi balordi bonus, se domani lo applicassero alle auto diesel ci sarebbero 1 milione di sottoscrizioni anche in Norvegia. Semplicemente GRATIS è bello alle spalle dei contribuenti…

      • Dissentiamo, ma pubblichiamo. L’ultimo paragrafo da becero razzista, invece, finisce nel cestino

      • IlSole24Ore ha calcolato che FIAT, negli anni, ha beneficiato di 220 miliardi di aiuti statali. Una bella fetta dei 3.000 miliardi di debito pubblico sono dunque andati per produrre le auto termiche, con tutti i danni ambientali e sanitari che conosciamo bene. Ha davvero ancora il coraggio di chiedere incentivi per le auto diesel?

        • No. Dubbioso è chiaramente contro ogni forma di bonus. Il suo commento era una iperbole.

          Sapevo che la cifra era scandalosamente alta, ma che fossero 220 miliardi non lo immaginavo nemmeno nei peggiori incubi. Può riportare il link o il riferimento al numero de IlSole24ore, che lo ripesco? Non lo trovo, trovo solo riferimenti a MilanoFinanza e IlGiornale che non considero giornali.

          • relativamente alla fonte del post sotto si legge: “Vanno calcolate tutte le voci: dalla cassa integrazione per i dipendenti ai prepensionamenti, dalle rottamazioni concesse dietro l’esborso dello Stato italiano, agli stabilimenti costruiti con i soldi dei contribuenti italiani e i contributi statali.”
            Cioè si va dagli ammortizzatori sociali ai bonus per lo svecchiamento (oggetto del presente articolo, solo riferiti alle BEV) alla richiesta di costruire stabilimenti dove non aveva nessun senso farlo (vedi Termini Imerese, il luogo piú lontano dal resto d’Europa che ci sia nel continente).
            In sostanza 220 miliardi di aiuti a pioggia in puro stile anni 80, quelli che ci hanno fatto passare dal 60 al 120% del rapporto debito/PIL.
            Da impiegato nell’automotive dell’area torinese ricordo come Marchionne sia stato massacrato per il tentativo di riformare mamma FIAT svincolandosi dalle logiche sopra, finchè era vivo.. con lui è morta l’automotive torinese (non dico italiana vista la motorvalley emiliana)

  11. non so come sia la situazione in Francia, ma so bene come stanno le cose in Italia. Spero di sbagliarmi ovviamente, ma se scoppiasse il mercato dell’elettrico all’improvviso come sta succedendo in Francia la situazione non so se sarebbe sostenibile a livello di rete di ricarica pubblica. Già ora le colonnine a 22 kw sono spesso occupate (abito in zona Brescia). Temo inoltre che, con lo stato attuale della tecnologia soprattutto sulle auto di segmento A e B, si rischi in futuro di perdere tutti quelli che al momento dell’acquisto non erano così coscienti dei limiti che comporta e il cambio di abitudini che impongono le ev attuali. Secondo me, con le tecnologie attuali delle segmento a e b, è troppo presto per spingere così tanto sulle ev si rischia solo di creare dei clienti insoddisfatti (spero di sbagliarmi ovviamente).

    • Vaielettrico le dà la straordinaria possibilità di leggere le testimonianze di centinaia di clienti soddisfatti. Eppure lei, senza sapere come stanno effettivamente le cose, preferisce aggrapparsi alle sue supposizioni. Va a capire…

      • ripeto, per quanto riguarda la zona di Brescia so bene come è la situazione colonnine di ricarica 22 kw pubbliche (ho un auto plug-in). Sulla considerazione in merito alle ev di segmento a e b, come ho scritto, si tratta di un mio parere ovviamente.

        • Quindi sa che a Brescia città ci sono 200 punti di ricarica pubblici, più altri 200 nell’hinterland. In altre parola, il deserto

          • si, so anche che sono state immatricolate 26.738 ev a Brescia e provincia nel 2023. Se le serve qualche altra informazione chieda pure.

          • A Modena (quarta provincia per PIL procapite) ne circolano poche e mi chiedevo sempre come mai, nonostante il benessere che abbiamo qui, ora finalmente me lo spiego: sono a Brescia, in un singolo anno immatricola il 10% dell’intero circolante nazionale formatosi in oltre 10 anni.

          • Ho riportato il dato sbagliato sono 1.813 le ev immatricolate nel 2023 a Bs, salvo errori, ma non penso sia quello il fulcro del discorso.

          • Con circa 5.000 BEV circolanti in provincia e 400 punti di ricarica, significa avere 1 punto di ricarica ogni 6 auto (perchè ogni colonnina ricarica 2 veicoli). Significa che ogni giorno TUTTE le auto elettriche esistenti, nessuna delle quali possiede garage o wallbox privata ovviamente, può attaccarsi ad una colonnina per ricaricare in 4 ore quegli schifosi 40kWh con cui percorrere 200 km, tutti i santi giorni.

          • Ok allora come si spiega il fatto che la colonnina fuori dal mio ufficio è sempre occupata durante le ore di lavoro?Stando a quello che dice lei dovrebbe essere libera dopo 4 ore al massimo, non le sembra che le stia sfuggendo qualcosa?forse il fatto che le auto hanno delle ruote e che quindi possono spostarsi da un posto all altro?chissà come mai di notte la colonnina sotto il mio ufficio è sempre libera…non importa quante colonnine ci sono ma dove sono e soprattutto quanta densità energetica hanno le batterie. Forse quando aumenterà la densità energetica delle batterie e quindi l autonomia e anche l efficienza le colonnine che abbiamo adesso basteranno ma, ripeto, se dovessero vendere migliaia di veicoli con la tecnologia attuale la vedo dura che la rete di adesso possa bastare.

          • Lei usa le app? Sa che può controllare dove e quando sono libere le colonnine, può prenotarle con 15 minuti di anticipo, e arrivarci con il navigatore?

          • Me lo sta chiedendo sul serio perché non ha capito da dove esce il 4 ore?
            Vedo due possibilità.

          • Uso la app di A2A per cercare di prenotarla 15 min prima di parcheggiare. Peccato che alle 09 non sono l unico a farlo perché aprono gli uffici e spesso è già occupata.

          • Immagino che alle 9, quando aprono gli uffici, trovare un parcheggio sotto l’ufficio sia un gioco da ragazzi

          • Guido stando a quello che dice lei ogni sei auto c’è un punto di ricarica per ricaricare un veicolo in 4 ore. Peccato che non sia così e che nella realta le auto non siano divise equamente tra i punti di ricarica. Dopo non so dove vive lei sinceramente…

        • Non ho capito bene cosa centri la sua domanda con il fatto che le colonnine scarseggino già adesso, come non ho capito bene perchè insista nel convincermi che la mia esperienza non corrisponda alla realtà che vivo, detto questo, le risponderò lo stesso: i parcheggi scarseggiano (come in tutte le grandi città) e le colonnine anche stamattina dove ci sono gli uffici sono tutte occupate (da tesla o da ev di un certo prezzo che potrebbero ricaricare in garage tral’altro). Consiglio personale, non è mia intenzione offenderla, ma riveda un attimo il suo ruolo di moderatore del sito.

          • Quando mai ho detto che la sua esperienza non corrisponde alla verità? Dico solo che trovare una colonnina disponibile alle 9 di mattina può essere difficile come trovare un qualsiasi parcheggio. Servono più parcheggi e servono più colonnine, concordo. E forse è più facile installare alcune decine di colonnine che trovare fisicamente gli spazi per nuovi parcheggi. Tuttavia, e concludo, in questo momento oltre metà delle colonnine del circuito A2A a Brescia città sono disponibili. Se mi dice la zona di suo interesse, sarò più preciso. Nel frattempo sottoporrò il suo “consiglio personale” alla valutazione del direttore.

          • concordo con quanto ha scritto e la ringrazio del chiarimento, per il resto, mi scuso se mi sono permesso. Buona giornata.

      • pardon, ha ragione sono solo 1.813 le ev immatricolate nell’ultimo anno (il dato sopra era riferito alle immatricolazioni in generale). Sta di fatto che spesso quelle che ci sono sono occupate, se dovessero raddoppiare le vendite andrebbe adeguata velocemente anche l’infrastruttura (non penso di aver detto nulla di particolare tral’altro).

          • anche se ho sbagliato i conti di 15 volte, ho semplicemente riportato quella che è la mia esperienza d’uso delle colonnine da 22 kw qui in zona.

        • Oggi ore 16:17 ho fatto una verifica su Nextcharge, a A Brescia città l’APP dice che ci sono 15 colonnine fino a 22kW occupate e più di 60 libere più 5 in manutenzione. Desmougo, non ho motivo per dubitare su quello che dice a proposito di colonnine occupate o libere nella sua zona, ma se fosse confermato quello che dice vorrebbe dire che con molta probabilità le colonnine da lei riscontrate occupate probabilmente lo erano in modo abusivo.

          • probabilmente il concetto (che non si vuole capire) è che avere delle colonnine libere ad un chilometro da dove si trascorre molto del proprio tempo (tipicamente ufficio e casa) non serve ad una beata mazza.
            Leggere che sono libere su una app non serve a ricaricare l’auto, bisogna averle a portata di cavo e piedi..

          • @Franzino. Io il concetto l’ho capito perfettamente ma se leggi bene il commento di Desmougo è stato “Già ora le colonnine a 22 kW sono spesso occupate (abito in zona Brescia).” io semplicemente ho ribadito che sull’APP ne risultavano parecchie libere. Io non so in quale via abita Desmougo e non ci tengo neppure a saperlo, ma il mio commento era riferito alla sua frase, niente di più. Poi Franzino, sono al 100% d’accordo con te che se la colonnina si trova ad un chilometro da dove parcheggio abitualmente non serva a niente ma non era il caso contemplato nel commento, concordi?

  12. “Tutto secondo i piani”. 😀
    In Germania est ci volevano sette anni per avere una trabant. ahahaha!
    Però mi raccomando case automobilistiche: macchinoni ad alto margine e tutto il repertorio.

    -Il boom di domande dimostra quanto i francesi siano già culturalmente disponibili alla transizione elettrica-

    Può darsi.
    Secondo me conta molto anche questo “quadro legale” da cui in italia siamo ancora distanti anni luce:

    https://izi-by-edf.fr/blog/borne-de-recharge-droit-a-la-prise/

    • “Petit hic” come si suol dire in FR: Le principal avantage de ce droit à la prise est donc de ne pas dépendre du bon vouloir du syndic de copropriété. Le seul véritable inconvénient du droit à la prise est que vous restez dépendant de l’état des installations électriques de votre immeuble. Autrement dit, si la demande d’installation actuelle ne permet pas techniquement l’intégration de bornes de recharge, vous êtes alors bloqué. Dans ce cas, la seule solution est d’envisager une rénovation de l’installation électrique globale de l’immeuble … avec l’accord du syndic de copropriété !
      Quindi se le installazioni non sono a norma (e ce ne sono che non lo sono .. oh se ce ne sono!) Bisogna avere l’accordo dell’assemblea condominiale per poter fare mettere a norma l’impianto dell’edificio. Quindi se tutti sono d’accordo, o come minimo la maggioranza, si può fare, altrimenti punto e a capo e il droit à la prise n’en est plus un 😉

  13. Secondo me influisce il pregiudizio e poi anche il prezzo…qui da me c’è stato un periodo di attenzione, direi di controllo per vedere come va…ci conosciamo tutti…immagino cosa si sarebbe detto se la mia kona64 fosse stata portata via da un carro attrezzi( x ora è tutto gestibile)…ora mi pare che non si muova foglia con la tendenza a denigrare la mobilità elettrica…la campagna “ contro” ha funzionato molto bene!!H visto nella rassegna stampa un titolo credo sulla pravda italiana ( la verità)…Anche i cinesi sono stanchi dell’auto elettrica…più o meno è così…io non vado a cercarlo e non mi interessa leggere certa stampa!!

    • La redazione de “La Verità” è appena stata data alle fiamme da un commando di filosofi che si sentivano offesi dalla protervia del titolo.

  14. perche’ dire che parte male ? lo scopo prefissato e’ quello di diffondere le ev e ci stanno riuscendo, caso mai i fondi , che sono esigui , vanno aumentati

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