eBike militari: ogni tanto se ne parla e stavolta è il turno della Francia. Negli anni diversi Paesi e corpi hanno provato, ma poi cosa resta?
L’esercito francese entra nel mondo delle eBike militari e conclude la prima fase di test sulle due ruote elettriche. Un progetto tutto fatto in casa che ha visto coinvolto il gruppo Battle Lab Terre della sezione tecnica delle forze di terra francesi, supportato dal gruppo di mobilità e pianificazione dello spazio territoriale. Le eBike provate sono due modelli dell’azienda francese di biciclette elettriche ad alte prestazioni LMX Bikes.
Il primo modello, una LMX 56, viene detta speed pedelec in Francia, una eBike che unisce geometrie da città e caratteristiche da off road simile alle e-bike di classe 3 negli Stati Uniti che possono raggiungere i 45 km/h. Il secondo modello testato dai militari è invece una motocicletta elettrica leggera conosciuta come LMX 161. Una moto elettrica che può raggiungere velocità fino a 80 km/h con un peso totale di 45 kg. Come ha spiegato la Sezione Tecnica dell’Armée de Terre (STAT): “Questa sperimentazione dovrebbe confermare le prospettive di utilizzo di questi veicoli all’interno delle unità, per quanto riguarda la valutazione delle loro prestazioni per missioni definite (trasmissione di informazioni, consegna di attrezzature, infiltrazione/esfiltrazione).”
Perché sì alle eBike militari?
Proprio silenziosità e agilità sono le caratteristiche che rendono le eBike mezzi perfetti per un certo tipo di missioni militari. Almeno di questo sono convinti in questo momento i francesi e l’azienda LMX Bikes. L’azienda ha recentemente ampliato le operazioni negli Stati Uniti e in Canada con un nuovo importatore, DIAN Motors. Magari per fare breccia anche in quei contingenti.
Dunque moto elettriche e eBike militari stanno vivendo un momento di esaltazione. L’estate scorsa abbiamo appreso che le forze armate britanniche stavano valutando e considerando l’uso da parte dell’Ucraina di motociclette elettriche leggere nella guerra con la Russia, dove le eBike si sono rivelate utili per mettere in posizione squadre di cecchini e per trasportare razzi anticarro.
Si tratta di eBike Delfast prodotte proprio in Ucraina e dotate di pedali in grado di estenderne l’autonomia fino a 320 km con una sola ricarica. Questo perché sono dotate anche di un classico acceleratore a mano. La velocità massima che possono raggiungere è di circa 80 km/h. Inoltre possono trasportare carichi pesanti anche su terreni impervi, grazie alla presenza di un grande portapacchi al posteriore.Il modello specificamente utilizzato dall’esercito ucraino durante il conflitto con la Russia, in particolare, era stato modificato per poter trasportare anche razzi anticarro di generose dimensioni e potenze, con un peso ciascuno di circa 12,5 kg.
Storia recente delle eBike militari
Andando a ritroso, nel 2018 le forze armate norvegesi stavano testando biciclette elettriche con pneumatici fat nelle proprie pattuglie di guardia di frontiera. Compiti di pattuglia in eBike sono stati valutati anche dalle forze di difesa neozelandesi nel 2020, quando hanno iniziato a testare le bici elettriche di UBCO.
I soldati australiani hanno invece testato le bici elettriche stealth dal 2021. E nello stesso anno abbiamo anche visto la prima applicazione di motociclette elettriche montate su elicotteri. Diverse unità delle forze speciali in Europa e nel Medio Oriente hanno anche testato mountain bike elettriche ad alta potenza per l’uso sul campo, con i paracadutisti che hanno persino lanciato in aria bici da cross elettriche sul campo di battaglia.
In Italia eBike militari sì o no?
Sei mesi di sperimentazione nel 2021 e poi non si hanno avuto più notizie delle 9 eBike Fantic in dotazione al corpo degli alpini. Si trattava poi di eBike in configurazione tattica, appositamente allestite per l’impiego su sentieri di montagna e in ambienti innevati. Create per la precisa volontà di utilizzo a basso impatto ambientale e acustico su percorsi montani e nel moderno contesto del Mountain Warfare.
L’attività si inseriva nel processo di valorizzazione degli asset militari condotto da Difesa Servizi S.p.A., che, in accordo con Fantic Motors, azienda italiana di Treviso, avrebbe permesso alle Brigate Alpine “Julia e Taurinense” di condurre un’adeguata sperimentazione. Al fine di definire le caratteristiche delle eBike in termini di performance e l’efficacia ai fini di un impiego tattico. Sperimentazione che, però, non pare aver avuto un seguito nel lavoro quotidiano dei militari tricolori.
Pare andata meglio ai Carabinieri che hanno consolidato negli anni la collaborazione con l’italiana Italwin. Da inizio 2023 hanno in dotazione una consistente flotta di biciclette a pedalata assistita. Modello Travel Adventure con motore centrale di seconda generazione FIVE F90, la forcella anteriore ammortizzata e bloccabile da 63 millimetri. L’impianto frenante a disco idraulico permette il facile utilizzo in territori con forti dislivelli. Come detto la sperimentazione era iniziata nel 2020 con 60 bici del modello Trail Ultra.
Io scelgo la Delfast però ci vuole il parafango