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Una seconda vita per le batterie Tesla: ma è proprio vero?

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batterie tesla
Il sistema Powerwall di Tesla

Bruno ha sentito dire che le batterie esauste delle Tesla vengono riassemblate negli  accumuli domestici Powerwall. Gli pare un’idea tanto rivoluzionaria da non sembrare vera.  Inviate i vostri quesiti a info@vaielettrico.it.

batterie tesla
Un accumulo statico con ex batterie auto di Audi
punto interrogativo
Mi è giunta all’orecchio una notizia che se fosse vera sarebbe da stringere la mano a chi ha avuto questa idea.
Mi hanno detto che le batterie utilizzate per le vetture elettriche una volta divenute col passare del tempo troppo poco performanti per continuare ad essere utilizzate per l’autotrazione vengono riutilizzate come batterie di accumulo per gli impianti fotovoltaici.
In particolare mi è stato fatto l’esempio della Tesla che riutilizzerebbe le batterie delle sue auto nei sistemi di accumulo Powerwall.
È credibile? Vi risulta?. Bruno Poli
Amsterdam Arena
L’Amsterdam Arena, illuminata con energia stoccata nelle batterie ex Nissan Leaf

Ebbene sì. E non solo nelle Powerwall Tesla

punto interrogativo
Risposta- Non è una novità, e non è un’idea di Tesla. Vaielettrico ne ha scritto più volte. Nissan, per esempio, alimenta da anni l’impianto di illuminazione dello stadio Johan Crujff Arena di Amsteram con 2,8 MW di batterie di seconda mano delle sue Nissan Leaf: Il “dopo di noi” delle batterie Nissan dura per 22 anni e anche https://www.vaielettrico.it/la-second-life-delle-batterie-auto-i-grandi-impianti-di-stoccaggio/.
Anche Renault e Audi hanno già utilizzato batterie auto usate per impianti di accumulo statici di grandi dimensioni. Negli accumuli domestici c’è un problema in più: l’approvvigionamento sistematico di vecchie batterie di trazione. Checché se ne dica, infatti, le batterie auto non sono affatto da “buttar via” dopo pochi anni. E la gran parte di quelle prodotte fino ad oggi è ancora validamente a bordo dei veicoli.

Problema: oggi le batterie a fine vita sono troppo poche

Tesla infatti, le utilizza solo in parte, non avendo ancora un numero di batterie in seconda vita sufficiente ad alimentare la cospicua richiesta delle sue Powerwall. Ma in California  ha creato una rete di Powerwall connesse alla rete elettrica che nell’estate 2022 ha contribuito ad evitare una serie di blackout elettrici: Stoccaggio “democratico”: Tesla aggrega 25 mila Powerwall e anche La centrale virtuale Tesla tocca i 50 MW. E si è già “accesa” 4 volte.
powerwall-tesla
Quando le batterie a fine vita utile sulle auto saranno milioni e non poche migliaia come oggi, si svilupperà un fiorente mercato di accumuli stazionari realizzati con vecchie batterie auto riciclate (Riciclo batterie, ecco i numeri del nuovo business) .  Questo passaggio in “second life” potrebbe durare da 15 a 20 anni e sarà seguito dal disassemblaggio e dal recupero dei minerali preziosi, si pensa fino al 90-95%.

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1 COMMENTO

  1. Interessante la stima di Nissan sulla durata (inanni, perceh come km già sappiamo che durano tantissimo) delle batterie

    Ad oggi , banalmente per motivi storiciù 🙂 non si hanno molti dati su batterie più antiche di 15 anni (LPF nel settore storage) o circa 12 anni (autotrazione);

    le Nissan forse (?) sono tra le auto elettriche a buona diffusione (le Roadster Tesla non contano) le più “antiche”

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