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Auto cinesi: è moralmente accettabile acquistarle?

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auto cinesi
La MG 4, l'auto elettrica cinese più venduta in Europa.
E’ moralmente accettabile acquistare auto cinesi, prodotte in un Paese che nega i nostri valori politici e sociali? Ce lo chiede Cesare, in procinto di acquistare la sua prossima auto elettrica. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaialettrico.it

auto cinesi

Devo cambiare la mia auto elettrica e ho un dubbio…

punto interrogativoSono un vostro lettore interessato a sostituire la mia attuale auto elettrica (di produzione europea), con una nuova (forse) di marca cinese dato l’alto livello di qualità tecnica che hanno raggiunto in questi ultimi tempi.
Vi chiedo cortesemente una riflessione sull’opportunità morale ed etica di acquistare o meno auto prodotte in Cina, in quanto sappiamo benissimo  che il livello di democrazia è pressoché vicino allo zero come anche quello dei diritti umani di cittadini e lavoratori, delle minoranze etniche che vengono sistematicamente represse con la forza per non parlare della corsa al colonialismo in molti paesi africani con pesanti  effetti negativi sulle popolazioni locali e sull’ambiente.
Anche se siamo in un mondo globalizzato dove le merci possono provenire da qualsiasi parte del mondo, ritengo utile approfondire e discutere di questi temi nella vostra rivista.

auto elettricaNon diamo alibi a chi continua ad usare le ICE

Sapendo benissimo che nel mondo in cui viviamo non esiste da nessuna parte il mondo ideale che ognuno di noi vorrebbe, però penso che una valutazione su questa questione venga fatta, anche per non prestare l’alibi a chi continua a usare le ICE affermando che alla fine nulla cambia. Cesare Agnello

Il Made in China è dovunque, perché si parla solo di auto?

punto interrogativoRisposta-Vaielettrico si occupa di veicoli elettrici, mobilità sostenibile e, inevitabilmente, di energia e ambiente. Sul resto abbiamo le nostre idee, ma non ci sentiamo accreditati a professarle; tanto meno a dare lezioni a chicchesia.
Lei sottolinea il livello tecnologico e qualitativo raggiunto dalle auto elettriche cinesi e su questo concordiamo.  Perciò sarebbe sbagliato non prenderle in considerazione se dovesse essere cinese il modello che risponde alle sue esigenze e le sue  possibilità.
Giustamente fa notare che in un mondo globalizzato non c’è prodotto  che non contenga componenti globali. E visto che la Cina è la seconda economia industriale del mondo, va da se’ che gran parte di questi componenti siano Made in China.
Vale per tutte le auto, compresa quella di produzione europea che lei già guida. E vale per l’elettronica di consumo, la meccanica, la siderurgia, l’edilizia, l’abbigliamento.
Gli scrupoli etici li abbiamo già accantonati da un pezzo. Giusto o sbagliato che sia, non vediamo perché dovremmo porceli solo per i veicoli elettrici.

E dove compriamo il petrolio?

auto cinesi
Fonte: Elaborazioni di Rienergia su dati MiTE
Se poi l’alternativa sono le ICE – anch’esse, peraltro, zeppe di componentistica cinese – chiediamoci anche da chi acquistiamo il carburante per muoverle. Arabia Saudita, Qatar, Russia, Venezuela, Iran sono forse Paesi più rispettosi dei nostri valori sociali e politici?
Quindi, nulla cambia? Non direi. Accontentiamoci di quel che potrà cambiare per l’ambiente. E’ già molto.

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81 COMMENTI

  1. Perché guardiamo l’etica nel acquistare cinese facendosi delle remore.
    Io direi prima di pensare se il nostro stipendio è etico, con un piccolo raffronto a 19 anni appena passato operaio ( lontano 1988 ) un auto tedesca di segmento C con 12 mensilità l’ho portata a casa, oggi un opera come me appena passato non più a 19 anni ma ben si 25 per lui le mensilità per acquistare la stessa auto ne servono 31 mesi, di conseguenza il nostro potere d’acquisto è collassato quindi indirettamente siamo costretti a caricare prodotti che rientrano nelle nostre possibilità.
    Penso che ognuno di noi preferirebbe un prodotto made il EU piuttosto che un prodotto asiatico, ma purtroppo fino a quando non avremo stipendi etici poco possiamo fare, per di più il peggio è sanzionare con dei dazi importazione di prodotti da paesi più economici, così continuiamo a rallentare la transazione perché se il prezzo è veramente competitivo anche chi è messo male può fare il passaggio ad un EV invece di continuare a buttare soldi su una vecchia auto

  2. Auguro serenamente a tutti coloro che dicono “prima viene il consumatore” di perdere il lavoro a causa di una ditta cinese.

    • D’altra parte se il produttore nazionale abdica il consumatore non ha poi tutta questa scelta.
      I nostri produttori hanno fatto la lotta contro la transizione, anzi a giudicare dal forte bias che ancora pervade i media mainstream la lotta la stanno ancora facendo, inevitabilmente raccoglieranno pochi frutti e pure aspri. Questo è quello che si intende quando si dice che i cinesi sono stati più furbi.

    • Per troppo tempo si è messo davanti a tutto l’interesse del consumatore, solo in termini di prezzo per altro perché su qualità ne possiamo parlare. Abbiamo davanti agli occhi tutti il risultato: interi distretti industriali morti (Prato, Marche, Biellese, ecc.) con ruderi di fabbriche a modi cicatrice. In Italia questo fenomeno è stato più visibile che altrove perché per decenni siamo stati noi la Cina dell’Europa, competitivi non certo per qualità ma sicuramente per prezzo (e per svalutazione della Lira). Parlo di tessile, calzaturificio, arredamento, elettrodomestici.

    • Non c’entra nulla. Sono abbastanza vecchio per avere un quadro della situazione esaustivo. Quaranta anni fa se volevi un prodotto tecnologico di qualità superiore compravi giapponese. Le grandi industrie tecnologiche giapponesi dopo la 2 guerra mondiale hanno investito pesantemente in tecnologia diventando imbattibili. E a ruota le ha seguite la Corea del sud. Pensate all’ elettronica in campo audi e video, fotografia, motociclismo. Ho avuto tantissime moto, in Europa cosa abbiamo ? BMW e qualche italiana, stop. E fra l’altro, italiane belle quanto vuoi ma sei sempre dal meccanico, se vuoi una moto seria ed affidabile c’è solo Japan, infatti dopo una Honda adesso ho una Yamaha. Tanti anni fa il prodotto cinese era una porcheria, roba di basso livello accalappia allocchi, copiato per dare soddisfazione a chi vorrei ma non posso. Adesso non è più così, per fortuna, hanno una industria competente in grado di sconvolgere il mercato a livello tecnologico, continuare a negarlo allunga solo la nostra fine. Se vogliamo batterli bisogna vincere sul campo, inutile volere dazi : investiamo in ricerca e sviluppo, finiamola con evasori fiscali, diamo lavoro al mercato locale con prodotti innovativi a giusto prezzo altrimenti i cinesi vinceranno, giustamente a mani basse.

  3. Quello che mi chiedo è il motivo per il quale tanti occidentali odiano se stessi al punto di augurarsi la distruzione per mano altrui. Chiaro che oggi non è facile non comprare cinese. Ma per quanto mi riguarda, ogni volta che ne ho la possibilità evito come la peste di finanziare un regime orrendo come il loro.

    • Tutto sta in quel “ogni volta che ne ho la possibilità”.
      Quante volte ne ha la possibilità?
      Tutte le volte che le conviene?

      • E’ anche quasi impossibile con la globalizzazione delle produzioni cercar di “evitare” qualche prodotto “cinese” (o di altre regioni a noi invise per ragioni politiche) …
        Io francamente non me la sento neanche di “penalizzare i popoli” di altre nazioni non gestite democraticamente (che proprio per quello hanno diritto ad essere aitutati almeno a non morir di fame … visto che se protestano rischian di finire in galera e magari morirci).

        Il confronto “commerciale ” globale non è un sicuramente regolato da norme trasparenti, con applicazioni di giuste sanzioni per chi “sgarra” su brevetti o diritti umani … è una giungla .. un “tutti contro tutti” (anche all’interno della stessa nazione) .. e son già molto preoccupato per come potrebbe andare per noi europei se venisse ri-eletto quel “democraticone” di Trump ( che, tra l’altro , è stato sotto la sua amministrazione che è partita la “guerra” alle motorizzazioni diesel di origine europea – per altro anche con alcune giuste motivazioni.. dati i “furbetti dei defeat devices”) .

      • Almeno io ci provo e mi pongo il problema, a differenza dei turboliberisti di Chicago per i quali esiste solo la legge della giungla.

        • Sono d’accordo con te, non siamo in America dove, nell’ordine, vengono prima gli azionisti, poi i consumatori e, in ultimo, i lavoratori.

  4. Tu puoi fare quello che vuoi , ma se hai uno stato grande come l Europa è chiaro che l Italia non c’è la può fare .
    E l Europa non c’è .
    Tieni presente che se mai lavorerai mai per una azienda cinese non potrai mai essere inserito in posizioni di vertice .
    Pensaci

  5. Risposta x FAbio
    NO non è il mercato , non lo è piu è GEOPOLITICA , Se una banca cinese ha un “Fattturato” superiore a quello di una nazione , e puo decidere di invadere commercialmente una nazione , non è piu mercato .
    Non sto parlando di Auto cinesi ma di tutta la catena produttiva e dei servizi , e la Finanza .

    • Si parla da decenni del potere delle multinazionali che movimmentano più soldi di uno Stato.
      E’ ora di ridimensionarle fortemente tutte, non solo se sono cinesi.

  6. /// gli scrupoli etici li abbiamo già accantonati da un pezzo \\\ Cosí significa arrendersi allo strapotere cinese.. So che non è facile ma se l’industria europea riuscirá a tenere testa al gigante asiatico potrebbe anche aumentarne il livello etico (o abbassare il proprio ahinoi 🙁 )

    • Purtroppo l’industria da sola non può farcela, abbiamo lasciato le “nostre” Grundig, Telefunken, AEG, Mivar, ecc. da sole a combattere l’arrivo dei televisori asiatici e sappiamo come è finita.
      La stessa fine hanno fatto i “nostri” produttori di cellulari leader per anni, come Nokia, Eriksson, Alcatel, ecc.
      Questi sono solo due esempi dove la Cina ha preso il 100% del “banco”, ma ce ne sarebbero molti altri, e la circostanza interessante è che questi assalti avvengono sempre in occasione di cambiamenti epocali: per i televisori è stato il passaggio dal Tubo Catodico allo Schermo piatto, per i cellulari il passaggio dal telefonino classico agli Smartphone e per l’auto, ovviamente, sarà il passaggio dai motori termici all’elettrico.

      • Corretto. Però questo smentisce la tesi del plagio e del dumping. Non sarà che i cinesi sono più bravi di noi a raccogliere le sfide tecnologiche? Hanno più cervelli? Hanno più fame? Hanno più coraggio?

        • /// Non sarà che i cinesi sono più bravi di noi a raccogliere le sfide tecnologiche? Hanno più cervelli? Hanno più fame? Hanno più coraggio? \\\ Probabilmente un mix di tutto questo.. oltre a minori vincoli ambientali e soprattutto sindacali.

        • Sicuramente su una popolazione di 1,4 miliardi avranno più ingegneri , ma dobbiamo ammettere senza ingenuità che hanno usato tutte le scorciatoie ,legali o meno tecnologiche possibili ..
          Ci sono troppi casi riconosciuti e non si può fare gli ingenui dicendo che via sono leggi internazionali .
          Queste non vengono rispettate e basta .
          Andiamo un po’ indietro , progetto della Matiz di Giugiaro venduto a Daewoo poi copiata sino all’ ultimo bullone da Geely , Causa aperta e Zero recognition a Daewoo GM .

        • Hanno più voglia di lavorare. Ho avuto a che fare con tecnici cinesi, hanno una cocciutaggine ed uno spirito di abnegazione straordinari. Non si arrendono mai, non li spaventa nulla, puntano diretti al risultato senza perdersi in chiacchiere. Da noi invece da politici, sindacati, imprenditori ecc solo chiacchiere

          • Se volete un ottimo insieme della Cina vi consiglio il libro di Tiziano Terzani
            Molto ,molto illuminante

        • forse (?) è “fame” che li spinge ad essere “coraggiosi”, avendo problemi seri a portare in industrializzare in breve tempo un paese popoloso e povero sino a poco tempo fa, non si possono permettere il lusso di scelte più sprecone (tra e varie, anche le auto che vanno a petrolio), alla filiera petrolifera non viene consentito di interferire nei processi decisionali startegici e le politiche energetiche vengono disegnate in modopiù razionale, per necessità?

          da noi, già benestanti al confronto, ci possiamo prendere il lusso di avere le elezioni libere, ma anche tante divagazioni, tra cui le lobby che si litigano da decenni influenze negative sulle politiche energetiche?

          poi c’e anche il fare “sistema” in un paese oggettivamente grande, il governo/regime (in parte illumiato rispetto alla media dei regimi, che più spesso portano invece le nazioni alla povertà) che obbliga le aziende a concordare in parte le politiche e le richerche tecniogiche, e subito dopo a condividire tra loro scoperte scientifiche e brevetti

        • E quindi io dovrei diventare un accattone perchè “i cinesi sono più bravi”? E torna la questione: per voi sono più importanti i consumatori delle persone. La questione che poi questi consumatori non consumeranno più perchè saranno ridotti in miseria non vi sfiora nemmeno.

          • La capisco. Lei pensa di salvarsi dai barbari chiudendosi ne cesso.

          • Penso di salvarmi dai barbari combattendo con tutto quello che ho a disposizione, di certo non gli vado incontro dicendo “ammazzatemi perchè siete più bravi (forse, e ce ne sarebbe da dire sugli aiuti di stato)”

      • sta confondendo la Cina col Giappone e la Corea del Sud…Huawei è non pervenuta ormai e gli altri smartphone cinesi non hanno mai preso banco più di tanto da noi (vedremo Oppo se ce la farà).

        • Hiawei non è pervenuta soprattutto per lo sgambetto americano sul software di Google (parlando di cellulari).
          Ma nell’elettronica è ancora un gigante
          In ogni caso di cellulari cinesi oggi ne abbiamo parecchi in giro, e devo dire, anche ben funzionanti.

  7. Il vero problema è che quando la Cina attacca un mercato non lo fa per avere il 10% piuttosto che il 30%, lei punta sempre al 100%. Glie lo abbiamo lasciato fare con tutti i prodotti di elettronica: cellulari, computer, TV, ecc.
    Ma in fondo quasi tutto quello che compriamo in un qualsiasi Centro Commerciale viene dalla Cina.
    Ma l’auto per l’Europa ha un valore diverso, è la “Linea del Piave” che non si può valicare perché vale il 15% del nostro PIL e, indirettamente, molto di più.
    Io credo che appena le auto Cinesi cominceranno a dilagare in modo incontrollato (penso molto presto) arriveranno Dazi e/o Contingentamenti. La Francia ha già cominciato escludendole dagli incentivi 2024.

    • Tutto vero. Ma dazi e/o contingentamenti danneggiano soprattutto noi consumatori che perdiamo l’accesso a prodotti più convenienti

      • /// perdiamo l’accesso a prodotti più convenienti \\\ Se peró i consumatori si buttano a capofitto sui prodotti piú “convenienti” non rimane piú spazio per quelli piú “sostenibili”. Ma del resto mi rendo anche conto che se rimangono in vendita solo quelli “sostenibili” il mercato rallenta o si blocca o quasi. E’ un circolo vizioso 🙁

          • Completamente d’accordo. Inoltre non vedo perché se l’industria cinese mi propone un prodotto ottimo ad un prezzo equo devo per un senso patriottico comprare una porcheria e pagarla di più. Se la nostra industria vuole competere che si dia una svegliata, mi pare che per adesso in Europa solo Renault se ne sia accorta. E Tesla vola

          • Ottima deduzione. Poi quando saremo disoccupati avremo bellissime auto cinesi, ma non potremo pagare le bollette per alimentarle.

          • @L’Astuto comunque è colpa nostra che ci siamo rifiutati di produrle.
            Oppure possiamo chiudere i mercati e mettere la testa nella sabbia come gli struzzi (che è quello che vorremmo fare con i motori endotermici e con i fossili più in generale).

          • per @Ilario: Un po’ questa cosa mi ricorda le “battaglie” degli anni ’80 tra chi comprava solo auto italiane FIAT e chi comprava automobili prodotte all’estero.
            Le italiane FIAT, a pari prezzo, erano peggio rifinite e più care, ad eccezione di quelle vendute all’estero (e qui da italiano mi sentivo prendere per i fondelli dalla FIAT).
            Quidni, per spirito di patria, avremmo tutti dovuto comprare italiano per sostenere l’indistria italiana, che poi abbiamo visto come è andata a finire.
            Invece le automobili straniere spesso avevano, da noi, migliore rapporto qualità-prezzo.

      • Hanno più fame? Vada lei a lavorare alle condizioni cinesi, poi vediamo. Certo che se idolatriamo il “consumatore” anzochè “l’essere umano” è chiaro che si arriva a queste conclusioni aberranti.

    • // Ma l’auto per l’Europa ha un valore diverso, è la “Linea del Piave” che non si può valicare //

      La “linea del Piave” è stata abbandonata vent’anni fa, caro Franco 1968.
      La discussione sulla proibizione della vendita di auto con emissioni di CO2 maggiori di zero va avanti infatti da almeno vent’anni, durante i quali tutte le parti in causa sono state coinvolte in dibattiti, audizioni parlamentari, sondaggi, convegni, approfondimenti, sedute dei parlamenti nazionali ed europeo, ecc. fino all’approvazione due anni fa della relativa legge attraverso tutti i passaggi legislativi immaginabili e possibili.
      E cos’hanno fatto le gloriose, antiche case automobilistiche europee in questi 20 anni, spalleggiate più nascostamente dall’intera filiera del petrolio e derivati?
      Esattamente tutto — piagnucolare, sfottere e combattere la mobilità elettrica, ululare contro il “pericolo cinese”, chiedere sovvenzioni sfociate solo in greenwashing, produrre svogliatamente pochi modelli venduti a prezzi fuori mercato per poter fare lobbying a favore degli incentivi, ecc. ecc. — tranne che quello che hanno fatto Tesla e i grandi gruppi cinesi: innovare, innovare, innovare.
      Così ora le gloriose case automobilistiche europee, anziché difendere il Piave, hanno preferito alzare bandiera bianca tecnologica e ridursi a stringere accordi proprio con il “nemico”, che nel frattempo ha accumulato vent’anni di esperienza, sperando così di riuscire a sopravvivere.
      Nessuno sa come andrà a finire, ovviamente, ma se le ultime gloriose case ecc. ecc. dovessero un giorno sparire o venir fagocitate da qualche gigante straniero, per cercare un colpevole di questo non dovranno fare altro che guardarsi allo specchio.

      • Eugenio, quello che dici è tutto giusto e condivisibile… gli errori fatti sono ormai storia.
        Ma l’Europa questa volta chiuderà il “fortino”, il nostro “vecchio” sistema economico è ancora troppo dipendente dall’auto per permettersi di perderlo completamente. Sai, l’uscita di scena di Nokia e delle altre glorie dell’elettronica (Philips) è stata lenta e progressiva… non ha fatto troppo male. Ma l’auto è un’altra cosa.
        Poi c’è una differenza tra Tesla, che è ben venuta, e le Cinesi: la prima ha già aperto una fabbrica a Berlino e sta pensando ad aprirne altre, i cinesi è l’ultima cosa che vogliono fare, loro vogliono scaricare le auto fatte e finite sulla banchina di qualche porto. Si parla di fabbriche BYD (forse) ma solo perché gli hanno fatto capire che si sta per chiudere il “fortino”. Considera, infine, che le auto elettriche si venderanno per un bel po’ solo in Cina, UE e USA e questi ultimi hanno già chiuso… se chiude anche l’UE rimane solo la Cina… un po’ poco per le loro ambizioni.

  8. Ci vogliono globalizzati (i nostri cari politici / prenditori) solo per il loro interesse, cioè quando possono sfruttare (talvolta schiavizzare) popolazioni e depredare risorse imponendo poi un prezzo almeno decuplicato.
    Vogliono il mercato? che mercato sia ma per tutti.

  9. Quesito corretto. Ma la risposta è talmente complessa che non si può banalizzare.
    Vale per tutto. Ci si può spingere a piacimento fino anche a chiedersi se sia moralmente accettabile comprare pinoli dal nord africa.
    O se sia moralmente etico per un norvegese comprare verdura italiana. Del resto il trasporto inquina tutto il percorso. E il caporalato nelle coltivazioni le rende coltivazioni in cui i lavoratori sono sfruttati, no?

    Facile guardare la Cina, ma in fondo quanto davvero si conosce della Cina?

  10. ma l’alto livello di qualità tecnica raggiunto dalle auto cinesi dove sarebbe scusate? https://www.youtube.com/watch?v=EPXNofRDDcQ

    Oltre al fatto che le reputo esteticamente orrende, ma de gustibus, penso che anche se facessero le auto più efficienti e tecnologicamente avanzate al mondo (ma così non è) sarebbero lo stesso molto lontane dai gusti europei. In fondo hanno monopolizzato la produzione di batterie, ma per fortuna anche le ev non sono solo quello…

    • I problemi evidenziati dal Galeazzi nel video che riporta sopra riportato sono praticamente solo a livello software.
      L’efficienza dei loro veicoli ormai p pari alle concorrenti europee (tesla ha ancora qualche vantaggio)
      Basta ancora qualche anno e lo scoglio dle software inadeguato verrà superato (come sono stati superati tutti gli altri).
      Poi non è che le nostre auto (europee) siano sempre più belle delle loro.
      Piuttosto, il famoso e pomposo Occidente dovrebbe darsi una svegliata e capire che non potrà andare avanti così senza crollare miseramente, stritolato dal mercato che esso stesso ha imposto al mondo

      • il pedale del freno che va a fondo corsa e gli adas che a metà curva ti abbandonano non li definirei problemi solo a livello software. Come non penso che il famoso e pomposo Occidente abbia imposto niente a nessuno nei precedenti 150 anni. Penso anche che si siano ormai già svegliati da almeno 4 o 5 anni gli ormai per lei defunti costruttori europei; tempo al tempo, solo il futuro ci dirà quanti costruttori cinesi riusciranno ad avere successo da noi…

  11. Un mese fa mia moglie ha preso la 500e prodotta a Mirafiori. Sulla maniglia interna della portiera c’è scritto in rilievo “fatta a Torino”, devo ammettere che ha tutto un altro appeal rispetto al “made in China”. Poi per carità lascia il tempo che trova…

  12. Per 2.000 anni i popoli occidentali sono stati colonizzatori e usurpatori in giro per il mondo. Le ultime colonie italiane sono state lasciate negli anni 50 e 60. Nel 2003 gli Stati Uniti hanno invaso l’Iraq senza alcuna prova (per loro stessa ammissione). L’elenco delle nefandezze occidentali sarebbe lungo. E quale superiorità morale dovremmo mai avere???

    • Vada in cina e veda come la dittatura cinese tratta i suoi cittadini, con quale livello di ossessivo controllo li tiene al guinzaglio, poi vedrà come le piacerà tornare a casa. Secondo lei le colonie le abbiamo avute solo noi? Cosa ha fatto il Sudafrica con la Namibia finchè ha potuto? Cos’ha fatto la cina con il Tibet? Si è chiesto perchè tutti i confinanti della cina aderiscono al sistema di difesa statunitense? L’occidente è l’unico posto al mondo dove i diritti del singolo vengono difesi dallo stato. Poco, male forse, ma è comunque l’unico posto dove questo avviene. E io dovrei sentirmi moralmente inadeguato per quello che ha fatto mio nonno? Ma mi faccia il piacere.

  13. mi trovi d’accordo in parte. Vero che noi Europei abbiamo forti responsabilità, ma è anche vero che abbiamo trovato la via perchè i governi siano democratici, chi più chi meno, altrimenti non ci sarebbe la forte richiesta di entrare e non dimentichiamo mai i tanti anni di pace di cui stiamo godendo, anche se non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di uno stato non permanente e che dovremmo difendere l’Europa in tutti i modo possibili, in primis con il voto. Per il resto ci sono modi per migliorare la situazione degli altri paesi, ma occorre essere coerenti con le nostre democrazie. Di per sè il discorso è lungo e culturalmente complesso, ma già si vedono dei logoramenti dovuti ad ingiustizie al nostro interno evidenti.

  14. Ci sarebbe una domanda da fare prima: chi siamo noi per giudicare gli altri?
    Siamo proprio sicuri, noi europei e/o occidentali di essere i migliori, i più giusti, o siamo solo i più ipocriti? Se guardiamo la storia degli ultimi 500 anni, chi ha fatto le più grosse nefandezze? E quante continuiamo a farne in giro per il mondo?
    Se finalmente cominciassero a considerare la giustizia e la morale nelle scelte che facciamo dovremmo smettere di comprare tantissime cose:
    – benzina, gasolio (inutile elencare i motivi.. guerre.. inquinamento.. )
    – materie plastiche (derivati dal petrolio, fonte di enormi problemi ambientali, soprattutto nei paesi poveri)
    – Banane e frutta tropicale (abusi nelle piantagioni, deforestazione..)
    – prodotti con olio di palma (vedi sopra)
    – abbigliamento (sfruttamento della mano d’opera… produzione di rifiuti enorme, solo per seguire una “moda”).
    Nella maggioranza dei casi, i profitti vanno a finire nelle tasche di pochi americani e/o europei.

    • mi trovi d’accordo in parte. Vero che noi Europei abbiamo forti responsabilità, ma è anche vero che abbiamo trovato la via perchè i governi siano democratici, chi più chi meno, altrimenti non ci sarebbe la forte richiesta di entrare e non dimentichiamo mai i tanti anni di pace di cui stiamo godendo, anche se non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di uno stato non permanente e che dovremmo difendere l’Europa in tutti i modo possibili, in primis con il voto. Per il resto ci sono modi per migliorare la situazione degli altri paesi, ma occorre essere coerenti con le nostre democrazie. Di per sè il discorso è lungo e culturalmente complesso, ma già si vedono dei logoramenti dovuti ad ingiustizie al nostro interno evidenti.

    • No non siamo i migliori , ma non penso neanche i peggiori.
      Ti piace saper che in Serbia c è una base e missili Cinesi ?
      Ti piace saper che , senza fare una guerra , qualcuno sta impadronendosi dell Africa con Basi e Miniere , concedendo prestiti a condizioni che diventando inesigigibili ?
      Vedi anche
      Il Montenegro sta costruendo una delle autostrade più costose al mondo, finanziata da un prestito cinese che non riesce a rimborsare. Si è infilato nella trappola del debito cinese? Andiamo a vedere.

      • Questi mezzi sono gli stessi che l’Europa e gli Stati Uniti hanno sempre adoperato per schiavizzare il terzo mondo, anzi prima venivano usate anche le guerre. La trappola del debito la sceglie il debitore, ricordatevi il debito pubblici che ha l’Italia e che non riesce a ripagare.

        • L’Italia il debito lo ha fatto tra la fine degli anni 70 e gli anni 80 per garantire a parte della propria popolazione privilegi che non si poteva permettere. Non ci hanno schiavizzati, abbiamo venduto il futuro dei nostri figli.

        • E quindi poichè in passato lo abbiamo fatto noi dobbiamo subire quello che la cina adesso? Ma dico, si sente bene?

  15. “Elettrico non olet”? Gli aspetti etici (a mio parere) al giorno d’oggi non sono trascurabili ma a chi decide di non considerarli chiedo se hanno valutato il lato “logistico” di cosa vuol dire acquistare un’auto prodotta a 7000 km di distanza da un paese non certo democratico che ha chiare mire espansionistiche (Vedi la questione di Taiwan). Le future tensioni internazionali (Come se non bastassero quelle presenti) provocheranno sicuramente problemi o addirittura embarghi delle importazioni e magari chi ha un’auto made in china potrebbe ritrovarsi con seri problemi di assistenza (Senza considerare eventuali problemi di sicurezza informatica da non sottovalutare su auto ormai completamente dipendenti dai software)

  16. No trovo non sia moralmente accettabile , e molto facile appropriarsi in modo lecito o illecito ,di un progetto dove aziende hanno speso milioni di dollari in ricerca . Ho venduto componenti elettronici per 35 anni e posso dire di aver visto tutti questi passaggi .
    Oggi alcuni miei ex clienti che avevano trasferito i loro prodotti in Cina ,per poi vederseli copiati e in alcuni casi anche brevettati !!!
    Mi danno ragione ,ma ora è tardi e sarà difficile recuperare ,anche se assistiamo ad importanti casi di reshoring

    • E questi “ex clienti” perche’ hanno trasferito i loro prodotti in Cina? Per il solito motivo: per sfruttare vantaggi economici (i primi a farlo) e perche’ lo facevano gli altri (i secondi a farlo).
      Quindi lungimiranza zero e attenzione (o obbligo a farlo) all’immediato. E adesso si piange.

      • Sono andati in Cina per vendere sul mercato cinese , ovviamente la società era al 51% tenuta dal governo cinese , come sempre .
        Dopo due anni parte dei dipendenti hanno aperto una società con logo praticamente uguale , brevettato alcune funzionalità di prodotto e obbligato l azienda italiana a chiudere .
        Ovviamente a fronte di rimostranze legali le autorità hanno dato ragione alla nuova società .

    • I vostri ex clienti sono stati semplicemente imprudenti, la pratica di copiare i prodotti della concorrenza esiste in tutto il mondo, anche nel democratico Occidente.

  17. Abbiamo delegato tutto a loro senza la Cina non avremmo niente,non funzionerebbe niente , a no e vero c’è l’ India il Bangladesh, etc , adesso ci vengono gli scrupoli,ma per favore un po’ di dignità siamo ipocriti fino al midollo.

    • ipocrita fino al midollo son coloro che additavano in no global come sovversivi senza morale.
      di fatto la globalizzazione ha reso più fragili le democrazie europee, più ricchi gli imprenditori, più aggressivi i paesi del terzo mondo.

      per il resto, ormai poco cambia, come detto in articolo tutto o buona parte viene dalla cina, il divario di prezzo (che ormai si è nettamente assottigliato rispetto a qualche anno fa) deriva solamente dalla plusvalenza che si mettono (da 20 anni a questa parte) in tasca industriali vendendo marchi europei con componentistica di terzo mondo.

      prima di farsi queste remore sulla provenienza guardi da dove vengono le auto italiane di isernia (con solo montaggio paraurti o volante) su veicoli prodotti in cina “e vendute probabilmente a non piu di 9-10 k€ ” ma rimarcate e vendute come italiane per i dettagli installati in stabilimento; o celebri marchi che che producono vestiti in terzo mondo cucendoli in acque internazionali ed etichettandoli in italia con bel made in italy.

      una decina di anni fa andai in cina , pieno di scooter elettrici, venduti tra le 150 e le 190€ equivalenti.. bellissimi.. mi chiedevo perché una cosa cosi intelligenete non la importavano in italia.. dopo due anni arrivò.. ma non a 3-400€ come ci si poteva aspettare.. ma a 1500-1900€.. quanti europei lavorano per questa produzione? chi crede se li sia messi in tasca il differenziale di prezzo?

      quindi a che serve? per fare interesse economico delle industrie hanno azzoppato la nostra efficienza industriale e offerta lavoro, oggi ed ancor più domani pagheremo dazio; chi ha speculato su ciò per decenni certo non restituirà nulla.. quindi tanto vale senza esser troppo moralisti prender ciò che più conviene ed appaga.

  18. “Commissariata Alviero Martini (non indagata): borse da 20 euro rivendute a 350, “lavoratori sfruttati” – I prodotti uscivano dagli opifici cinesi al prezzo di 20 euro. Poi passavano al subappaltatore che le vendeva a 30 euro agli appaltatori ufficiali. Alviero Martini pagava quelle stesse borse a 50 euro e le metteva in vendita nei negozi al prezzo di 350 euro.”

    https://www.milanotoday.it/cronaca/alviero-martini.html

    I prodotti etici sono pochi, costano di più ed il consumatore medio invece vuole spendere sempre meno; se c’è la “firma” giusta, invece, molti pagano volentieri molto più del valore del bene e gli scrupoli, anche in questo caso, vanno altrove.

    Poi potremmo dire due parole su Musk che compie azioni spesso moralmente discutibili. Non comprerete più le Tesla, per coerenza?

    • Infatti un mio dilemma morale è proprio tra l’opinione che ho di Musk ed il prodotto Tesla che vorrei.
      Ma finirà come tante altre volte, chiudo un occhio, forse due e vado avanti.
      Non posso evitare certe dinamiche, sarebbe ipocrita sostenere il contrario.
      Oppure estremo, da eremita che non sono

  19. A differenza dei cellulari, le auto si fanno anche in Itaiia, Altro chedcrupoli morali! Si chiudono le nostre fabbriche!

    • Anche in Italia facevamo i cellulari e si chiamavano Telit , e anche in Europa si producevano , poi i cinesi hanno fatto dumping ,preso il mercato e oggi aumentato i prezzi .
      Se non comprassimi cinese per 3 mesi e lo dicessimo potrebbe terminare la guarda in Ucraina

    • Le stanno già chiudendo.
      D’altro canto in Italia fanno BEV interessanti ad un prezzo competitivo con una equivalente ICE?
      Nella mia famiglia abbiamo acquistato 4 FIAT e 3 FORD da quando sono nato, ovvero circa 50 anni.
      Io 20 anni fa acquistai una FIAT che dovrò prima poi ritirare dalla circolazione. L’anno scorso ho optato per una Tesla solo perché di BEV ad un prezzo equivalente ad una ICE non ne vengono prodotti in Italia come in Europa.
      Piano piano con la dismissione del nostro parco auto passeremo a delle BEV. Saranno Italiane, Europee? Chi lo sa. Dipenderà dalla capacità dei nostri manager di pensare un po’ di più ai prodotti che ai margini per rimpinguare i loro conti in banca. Tanto se un’azienda non vende per mantenere alti i profitti le nostre aziende non ci pensano 2 volte a mandare in cassa integrazione/mobilità gli operai e questo tutto a carico della collettività.
      Mi spiegate dove sta il libero mercato se poi l’incapacità manageriale scarica i costi degli errori di programmazione su chi è più vulnerabile? Non dovrebbero perdere soldi chi ha sbagliato?
      Altro esempio a che serve fare il ponte sullo stretto di Messina se poi mancano le infrastrutture regionali in Sicilia e Calabria? Un politico dovrebbe solo dimettersi se pensa di poter sperperare così le nostre tasse. Ma no, se occupi determinate posizioni gli si permette di continuare a sbagliare.
      Scusate ma questa è l’Italia.

    • E’ un peccato che non abbiano abbassato un po’ di più il listino della E-500, come vettura elettrica è piacevole, stona giusto il costo che inialmente era elitario ( e il mancato up-grade degli anni delle specifiche della batteria)

      in questi giorni ho letto che hanno dovuto ridurne la produzione a Mirafiori

      ad up-gradargli la batteria non sono stati motvati-capaci (la batteria NCM credo facesse parte di un pacchetto completo con il sofwtare aquistato nelle prime fasi dell’arrivo delle EV da fornitori orientali, e in Stellantis non ci sanno mettere mano, dovrebbero rifare tutta la caratterizzazione e i test pre-produzione)

      mentre a calare il prezzo non ci pensano neppure ( solo qualche promozione ma ancora è cara), è il classico modello che prefereriscono vendere caro a una nicchia di clienti, mentre come equlibrio generale ( 4 posti 3,6 metri ) sarebbe un’ottimo best seller ad un prezzo più basso

      ora arrivano le linee più economiche e aggiornate tecnicamente ( E-C3 /Panda) e gli incentivi, e nel 2025 anche la Leapmotor T03 ribrendizzata Fiat, per cui almeno per il 2024 saranno ancora meno meno motivati ad migliorare/riposizionare la e-500

      spiace perché la e-500 è fabbricata da noi, oltre che un design originale che regge il tempo

      o magari non la aggiornano proprio per portarla a fine vita perche è prodotta da noi (Stellantis punta più sulle fabbriche su suolo francese, oppure est-europa e nord.africa)?

  20. la cosa davvero moralmente discutibile e’ lo spostamento di produzione industriale e manifatturiera avvenuta decenni fa da parte di imprenditori europei verso la cina . alla fine cio’ ha prodotto la crisi che conosciamo .

    • Perché siamo sempre stati in mano ai ragionieri .
      Conosco aziende che hanno avuto produzioni bloccate per macchinari importanti per dei problemi di fornitura di viti fatte fare in Cina .
      Sino a che si ragiona solo sul subito e non con respiro di almeno 5 anni non si va da nessuna parte .

        • veramente sono ancor più lungimiranti, dal dopoguerra ad oggi si sono adoperati con pini nazionali di sviluppo volti a colmare gap tecnologici e diventare una potenza mondiale.
          a differenza dei nostri politici che dal dopoguerra ad oggi si son solamente preoccupati di riempirsi le tasche di denaro dando solo una parvenza di serietà.

          non bravi loro, coglioni noi che gle lo abbiam permesso, puoi estrarre oro a 5€ al kg , ma se nessuno te lo compra la tua miniera chiude bottega

          • Ho scritto bravi loro per semplificare: un regime autoritario ha margini di manovra che una democrazia non ha. Tuttavia non farei cambio.

        • Vero che i cinesi ragionano a 20 anni , ma consiglio di leggere il libro il furto del millennio , penso ti possa illuminare su diverse cose .
          Come spieghi che i Router Hawey usavano il manuale della Cisco per funzionare ? Come speighi che il nuovo erero da trasport cinese Y 20 è ispirato al globemater e la cina lo ha ammesso ?
          Se ci deve essere competition deve essere fair .
          Come spieghi che i cinesi prestano soldi agli africani a patto che le infrastrutture siano costruite da aziende cinesi ? Poi ovviamente gli africani non sono in grado di restituire il debito e i cinesi si accintentano delle minieri o di stabilire una base militare ?

          • E’ il mercato, bellezza.
            E non guarda in faccia a nessuno.
            Nemmeno l’Occidente guarda in faccia a nessuno quando deve imporsi sul resto del mondo.
            Quando l’Occidente depredava le ricchezze del mondo era bravo e buono, se i cinesi ci copiano qualche brevetto sono brutti e cattivi.

          • Ci sono fior di leggi internazionali che regolano proprietà intellettuale e pratiche commerciali. Dove ci sono violazioni è giustissimo sanzionarle. Il resto sono chiacchiere

          • La competizione capitalista molto raramente è “Fair”.
            Prova ne sono le aree di sfruttamento minerario dell’Africa e di altri paesi ad opera delle multinazionali occidentali, che perpetrano danni ambientali, ambienti di lavoro disumani (ad esempio vedi in Nigeria le condizioni ambientali dei pozzi petroliferi)
            Adesso, chissà come, quelle cinesi ci danno fastidio, ma quando lo faceva l’Occidente andava tutto bene.

  21. concordo con la redazione che i temi etici sono importanti … ma bisogna anche affrontarli ognuno con il proprio cervello e cuore.
    Se fosse per i conflitti sociali (noi europei .. con ricchezze storicamente basate sul colonialismo) dovremmo star parecchio zitti .. anche se negli ultimi anni qualche “conquista sociale” ce la siamo faticosamente guadagnata.
    Non dovremmo avere allevamenti intensivi di animali x alimentazione ( dal punto di vista morale dovremmo essere vegani), non avremmo strumenti tecnologici (tutti realizzati in paesi asiatici, spesso proprio nei paesi meno democratici – vedi rivolte lavoratori Foxxcon .. che produce anche x Apple) e, ovviamente, dato che qui sti tratta di veicoli a propulsione Più ecologica delle attuali ICE … dovremmo esser contro i carburanti (tutti) che – colpevolmente e consapevolmente- in meno di 200 anni ci stan drammaticamente portando allo stravolgimento di un intero abitat sul nostro povero pianeta e quindi, oltre alle vetture, dovremmo -dovremo !!- riprogettare come riscaldare le nostre abitazioni e come alimentare i contesti produttivi.
    Ognuno, nel suo “piccolo” può e deve contribuire … Se non si può/vuole comprare una BEV almeno guidi responsabilmente la propria ICE … o usi di più il tram, bicicletta, piedi etc
    Può abbassare la temperatura in casa e ufficio ad un valore sempre gradevole (per poi magari scoprire che ci si ammala pure meno in ambienti meno riscaldati d’inverno e meno raffreddati d’estate).
    Comunque… per dare a Cesare quel “che è di Cesare” … lo voglio ringraziare per aver nuovamente sollevato un tema importate , sperando che ognuno ci pensi su bene … e poi non faccia “come Ponzio Pilato” 😉

  22. E’ moralmente accettabile che:

    – la Ermenegildo Zegna 15-20 fa abbia trasferito la quasi totalità della produzione in Cina, venda i prodotti sempre a caro prezzo ed abbia tolto il lavoro ad una miriade di laboratori di eccellenza nella zona di Trivero e dintorni?
    – vengano acquistate valanghe di smartphone contenenti cobalto, prodotti in Cina?
    – la stragrande maggioranza dei vestiti e delle scarpe arrivino dalla Cina?
    – che in italia arrivino prodotti cinesi semilavorati a cui montare le personalizzazioni e vengano spacciati per made in italy (con la benedizione di salvini);

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