Home Vaielettrico risponde Macchine troppo care? Solo per noi poveri italiani

Macchine troppo care? Solo per noi poveri italiani

35
Anche i prezzi di una 500 Hybrid partono da 18 mila euro: troppo per le tasche degli italiani?

Macchine troppo care? Solo per noi italiani, afflitti da un potere d’acquisto lontano dagli standard degli altri Paesi, Germania in testa. Una discussione aperta da un altro lettore, Michele: “Ormai solo i ricchi possono permettersi l’auto nuova”. Vaielettrico risponde. I quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Il mondo va da una parte, noi dall’altra…

“Vi seguo con attenzione e sono da circa 6 mesi passato, anche grazie a voi e ai vostri chiarimenti sui vari e inevitabili dubbi, alla mobilità elettrica 100%. Con enorme soddisfazione. Non mi dilungo su quale modello ho scelto e su opinioni tecniche che rimando ad altra occasione. Volevo invece aggiungere un sintetico commento alla sacrosanta lettera di Alessandro Cristiano sull’impossibilità di affrontare l’acquisto di una auto per un Italiano con reddito medio. Notare che ho specificato Italiano. La risposta che avete dato richiama alle scelte commerciali fatte allora, con l’introduzione sul mercato delle prime utilitarie. Pensate proprio per permettere a un utente medio di poter acquistare un’auto, auspicando una mossa simile oggi. A mio parere è impossibile che accada.

Macchine troppo care, da noi servono due anni di stipendio, in Germania 6/8 mesi…

Allora il mercato era confinato localmente, e la produzione di qualsiasi merce era destinata appunto a un mercato adiacente al luogo di produzione. Ora invece, le case automobilistiche, e le aziende in genere, producono auto o altro, destinando le strategie di vendita e i listini ai mercati che possono acquistare queste merci. E pagarle di più. E l’Italia semplicemente non è più tra questi. Un Americano o un Tedesco hanno molti meno problemi ad acquistare un’auto da 30/40mila dollari, che per loro sono il reddito di 6/8 mesi, e non di due anni. E a questo non vedo rimedio a breve termine. Solo una riflessione. Grazie per quanto fate, e per l’aiuto a chi cerca sinceri chiarimenti, sia ai dubbi di acquisto come a quelli di utilizzo di un auto elettrica. David Rubini

macchine troppo care
Basso potere d’acquisto: l’Italia sempre più mercato di auto usate.

Risposta. Sono considerazioni sensate. Il potere d’acquisto dei nostri stipendi è fermo da anni, in Paesi come la Francia e la Germania cresce continuamente. Questo fa sì che la vendita di auto nuove ristagni su livelli lontani dai due milioni di immatricolazioni su cui si era stabilizzato. E che i costruttori considerino sempre più l’Italia come un mercato di sfogo per il loro usato, visto il basso potere d’acquisto.

  • Addio Volkswagen ID.3, sarai un fantastico usato: Paolo Mariano mette in vendita la sua elettrica – VIDEO

Apri commenti

35 COMMENTI

  1. Sono appena tornato da un viaggio in camper di 4800km tra Danimarca e Germania. Appassionato da sempre di auto, mi guardo bene attorno per capire che auto acquistano all’estero in queste occasioni. L’idea che mi sono fatto è che in questi due paesi la distribuzione della ricchezza è decisamente più “equa” che da noi. Se da noi l’auto più venduta è la Panda, li siamo mediamente sul segmento C. In Italia girano tante Q8, Cayenne, X5 X6 ecc e li quasi non ne ho viste (premetto che vivo in Veneto, regione “benestante”). Auto elettriche ne ho viste molte più che in Italia, colonnine di ricarica ovunque con ben segnalato il tempo massimo di sosta per quelle ubicate nei centri città. Condivido l’analisi del sig Rubini sul reddito medio in Italia, condivido le prospettive a medio termine non positive per vedere cambiata una situazione che, per quanto riguarda le elettriche, forse i cinesi potranno cambiare con i loro prezzi più bassi data la qualità comunque sempre più buona dei loro prodotti. Un’ultima curiosità: nel mio viaggio ho visto un’unica Dacia Spring, in Germania. Le altre erano, soprattutto in Danimarca, Kia EV 5 e 6, Polestar, Skoda Enyaq (tante) e Tesla. Al di là delle auto comunque è evidente come in quei due paesi vengono spesi i soldi pubblici, quali servizi e che livello di qualità lì ci sia per ogni cosa. Siamo indietro di decenni ed è anche per questo che da decenni vado all’estero per le vacanze estive, tornando con il rammarico di come potrebbe essere anche qui e invece…

  2. Il vero problema è che le medie non rappresentano mai alcuna realtà, salvo chi è perfettamente nella media.
    Pertanto non sono mai riferibili al singolo.
    Soluzione?
    Il reddito disponibile per ogni lavoratore non può discostarsi più del 15% rispetto alla media… una certa differenza è giusta, logica e rappresenta un incentivo a migliorarsi.

  3. Io vedo anche tanti, ma tanti, che con il vituperato reddito medio italiano spendono un mare di euro, migliaia e migliaia di euro l’anno, per la bici elettrica con cui fare il giretto domenicale in ciabatte, per l’ultimo smartphone per poter fotografare il piatto di sushi, per l’ultima console di gioco per rincitrullirsi un po’, per imbrattarsi il corpo intero con orribili tatuaggi e piercing, per comprarsi le sigarette mandando in fumo salute e migliaia di euro l’anno, per buttare denaro con i gratta e vinci e le macchinette, per assicurarsi l’ultimo imperdibile capo o accessorio alla moda, ma poi si lamentano che le auto, solo quelle elettriche naturalmente, costano troppo. Quindi, ognuno è libero di spendere e risparmiare i propri soldi come vuole, sia ben inteso, ma non venga poi però a fare la morale ottusa ed ipocrita sull’impossibilità di acquisto di un’auto elettrica perché troppo cara, evidentemente è meglio cominciare a farsi bene i conti, questi sono evidentemente gli effetti di una prolungata esposizione ai gas di scarico altamente tossici e nocivi delle auto termiche. E poi, cominciamo finalmente a considerare l’impatto estremamente positivo dei veicoli elettrici sulla salute e sull’ambiente.

    • Ne conosco che di fianco all’auto hanno una bella moto (che costa come l’auto)…niente da dire…se non facessero certe osservazioni al sottoscritto perché ha l’auto elettrica…

  4. La frase “… i costruttori considerino sempre più l’Italia come un mercato di sfogo per il loro usato, visto il basso potere d’acquisto.“ porta con se la sopravalutazione dell’usato rispetto ai mercati esportatori data la preferenza tutta italiana all’acquisto di un usato tedesco.
    Sinceramente io preferisco comprare una piccola utilitaria nuova che una segmento superiore usata sopravalutata e tenerla il più possibile.

    • Forse ecco perché trovo tanti “biglietti da visita” di persone che comprano auto usate in contanti per portarle nei Paesi dell’Est e simili..

    • Io generalmente faccio il contrario, prendo vetture di segmento alto usate di 5-6 anni generalmente sono sempre super accessoriate risparmiando molto dai prezzi di listino del nuovo

  5. C’è un perché se non te ne intendi di finanza se raffronti il Pil di uno Stato con lo stipendio di un lavoratore…

    • l’euro è uno strumento, altrove funziona egregiamente.
      semmai è un grande successo di chi ha governato l’ingresso nell’euro, di chi ha pensato che si potesse continuare con la finanza allegra, di chi ha creduto che i trattati erano fatti per essere interpretati.

      l’elenco dei governi e relative date è su Wikipedia, la affinità all’UE e ai suoi meccanismi è altrettanto facile da recuperare

      • non mi dilungo.. ma parlo da esperto quale sono.

        La moneta è la “lingua” con cui parla un’economia, ma vado a spiegarlo in parole semplici e più comprensibili:

        fai conto che l’economia è una bicicletta, le gambe sono le persone e la moneta è “il rapporto del cambio della bici”… l’euro è corona grande e rodino piccolo… quindi le gambe della Germania e Francia vanno spediti verso il traguardo.. mentre le nostre gambe arrancano e sempre più… in pratica noi italiani come atleti non potremmo permetterci un rapporto così faticoso… perché siamo atleti scarsi, poco in forma… infatti quando avevamo il nostro cambio (la lira) quando avevamo le gambe dure, si svalutava e la pedalata si ammorbidiva… comprare straniero diventava molto meno conveniente (infatti di auto tedesche se ne vedevano poche) e vendere auto piccole all’estero era più facile… e si lavorava tutti (le gambe di tutti giravano e chi mnon pedalava era perché non voleva pedalare)… ora il nostro cambio non è più regolato da noi ma è comune a tutti i paesi.. quindi quando la nostra squadra (la BCE) decide di rimanere con un cambio alto.. tedeschi e francesi pedalano con la giusta fatica, mentre italiani greci eccetera sudano 7 camicie per tenere il passo…

        ora non sto dicendo che bisogna uscire dall’Euro.. Dio ce ne scampi! (ma ci sarebbero dei vantaggi… io vedo più gli svantaggi). Quindi sta bicicletta con cambio shimano-euro per alcuni italiani con le gambe buone è una gran figata, ma nella media è una bici che ci sfascia le gambe… cosa fare? Visto che la bici è quella.. bisognerebbe diventare degli atleti veri e evitare di essere sovrappeso e di fumare.. perché ad ogni salita (crisi) perdiamo gambe e chilometri…. e quando c’è discesa o pianura (l’economia va bene) noi ce la prendiamo comoda… fuor di metafora dobbiamo o lavorare di più o essere più produttivi… e, aggiungo io, avere degli allenatori più seri…. Ma noi votiamo allenatori che ci raccontano che il problema non siamo noi come atleti! ma la bici e quel maledetto cambio shimano-euro gestito da irresponsabili!

        E ci impoveriamo

        Sperando di essere stato utile.. torno a lavorare…. E pedalare

        • Grazie, analisi impeccabile e similitudine illuminante. La completerei accennando ai vantaggi dell’euro, alcuni dei quali, alla prova dei fatti, hanno ribaltato la narrazione sui pretesi benefici delle svalutazioni “competitive”. Il saldo commerciale italiano, sempre negativo dagli anni 60 all’inizio degli anni 90, dal ’93 (trattato di Maastricht e successivo ingresso nell’euro) è passato in attivo quasi costantemente (uniche eccezioni la crisi globale dei subprime 2007-2011, e l’ultima da Covid) inanellando una serie di record senza precedenti. E non parliamo dell’inflazione praticamente azzerata fino all’ultima crisi energetica, peraltro anch’essa globale.

        • Mi piace davvero come ha raccontato le cose con la metafora bici-cambio. Forse quando è nata l’Unione Europea oltre agli aspetti economici avrebbero dovuto tenere in maggiore considerazione anche gli aspetti sociali e creare una vera Unione. Gli Stati Uniti hanno una lingua comunque, un esercito comune, secoli insieme e una guerra civile oramai lontana (escludendo le difficoltà interrazziali) ecc. Non mi sembra che in Europa ci sia questo tipo di unione ed anzi qualcuno se n’è andato (Brexit).

    • Almeno una volta volta a settimana fai questa battuta da populismo elettorale

      di nuovo ti rispondo la stessa cosa,
      meno male che abbiamo la moneta unica e le normative comuni,
      sennò invece dei casini di ora (dovuti al livello mediocre dei nostri amministratori nazionali che eleggiamo), avremmo una situazione peggiore dell’argentina, moneta come carta sctraccia, e normative ancora più incasinate

      ero in Cecoslovacchia in viaggio di lavoro quando in italia da un giorno alla notte svalutarono la Lira e bloccaroni i prelevamenti dai banconmat..

      questa roba da perecottari vorresti tu e i tuoi amichetti di ideologia furbina,
      per spartirvi le briciole più grandi di un mancato sviluppo

      non solo la moneta, la collaborazione aiuta in tanti campi
      banalmente persino nella burocrazia: se tu avessi una qualche esperienza lavorativa più seria del trollare, capiresti, dovendo interpretare leggi e decreti nostri scritti e stratificati per essere ambigui e inconcludenti e bloccare ogni mobilità economica e sociale; tanto lavoro per notai e avvocati

      invece spesso possiamo applicare le ISO e norme europee, perfettibili, ma già un altro andare, si esce dal medioevo

    • se si rimaneva con la lira oggi eravamo esattamente nella stessa situazione del Venezuela o dell’Argentina , nazioni che erano ricchissime ma che ora sono allo sfacelo economico
      1 euro= 3424601.387147 bolivares
      e fino agli anni 90 avevano un cambio 1=1 con il dollaro USA

  6. MOVE-IN – SATELLITARE

    Segnalo che in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna

    è possibile usare ancora veicoli termici del tipo più inquinanti limitando il chilometraggio annuo e installando una scatoletta satelliare apposita (30 euro solo all’installazione + 20 euro all’anno)

    A seconda del tipo di auto verranno concesse deroghe per:
    – 7000 km annui
    – 4000 km annui
    – 2000 km annui
    – 1000 km annui (es. auto d’epoca euro 0)

    Preciso che mi reputo un forte sostenitore della mobilità elettrica

    questo mio messaggio non è “contro”, anzi secondo me il provvedimento è ben calibrato per rendere la transizione energetica più efficace (almeno per la Co2, non per le polveri sottili) e più accettabile, si proteggono fasce fragili, e si cambia anche la percezione generale, ci si libera di una parte di polemiche strumentali fatte da fasce ricche “in nome” delle fasce fragili..

    per il caso particolare di una persona che fa 2000.km annui e/o non ha potere di spesa,
    la cosa più logica al momento (anche come conteggio di Co2 emessa) è far durare l’usato termica altri 1-2-3 anni, in attesa di un miglioramento dei listini sia di usati che di vetture nuove

    se costretto oggi a cambiare auto, in cerca di low cost (es. Dacia nuove o vetture usate), si rivolgerebbe in maggioranza ad un’altra termica, e in definitiva produrre nuove auto termiche (ogni auto nuova ha un impatto modesto ma presente anche per la produzione) per me non ha senso già oggi essendoci già diversi modelli elettrici validi

    ======================

    REGIONE PIEMONTE – INASPETTATA CORSA IN AVANTI

    – la scatoletta Move-in pone rimedio a una strana mossa delle Regione Piemonte,
    se ho capito correttamente ha anticipato di 2 anni le limitazioni ai Diesel Euro 5,

    questa anticipazione sui tempi ha scatenato molto malcontento verso le tematiche ambientali,
    perchè invece le altre limitazione hanno seguito un percorso di gradualità (venivano annunciate emolti anni prima per dare più tempo agli automobilisti per sostituire l’auto)

    Con la scatoletta Movi-in dovrebbero poter ancora percorrere 7000.km annui (poi magari negli anni futuri scenderanno a 4000, ma per ora evità di cambiare l’auto in urgenza, facendosi cioè fare il contropelo in fase di aquisto di un usato/nuovo)

    =============

    NB: cercate in rete il colore politico delle giunta Regione Piemonte.. sorpresa decisamente non sono ambientalisti.. infatti sto cercado di capire le motivazioni, per es.:

    A) sincera preoccupazione della giunta regionale per le polveri fini
    (anche se poi a livello politico professano l’opposto?)

    B) invito a comprare nuove auto termiche prima che diventino del tutto invendibili rispetto alle prestazioni crescenti anno per anno delle elettriche? (aiutino a Stellantis e soci?)

    C) montare malcontento in vista delle elezioni di maggio prossimo?
    ( troppo machiavellico? eppure già l’argomento gira in rete, ovviamente attribuiscono questa fuga in avanti all’ “Europa cattiva”, che invece sta ponedo altre date e soprattutto limiti all Co2, ed evitano di accennare che il provvedimento “anticipato” è della Giunta Regionale e il suo orientamento)

    Bho..però rimango stupito, hanno anticipato persino la Lombardia

    • i piemontesi non sono lombardi.
      talvolta invidiano i lombardi, ma di fondo il piemontese è più conservatore, provinciale e anche attento al suo territorio.

      lo dico da piemontese.

    • La motivazione è semplice e puramente economico-giuridica: sono già in infrazione sulle regole comunitarie per le emissioni e tentano di limitare i danni in merito alle multe che stanno arrivando per sforamento dei parametri di inquinamento dell’aria (NOX, PM10, PM2,5, CO…)

    • nessuna variazione per il Veneto anzi , in mancanza di servizi pubblici che coprono il percorso casa lavoro, con autocertificazione circoli comunque indipendentemente dalla categoria di veicolo.

  7. I miei colleghi tedeschi prendono più me, ma nell’ordine di un 15% circa.

    Io non ne ho il tempo, ma cercando su internet secondo me i CCNL si trovano.

  8. attenzione che come dice un vecchio proverbio, non tutto è oro quel che luccica.
    in base elle mie esperienze lavorative
    certo che negli usa puoi guadagnare molto di più ma alla fine se includi le uscite (es assicurazione sanitaria) + versamento delle tasse che ti devi fare autonomamente vai peggio che da noi.
    altro esempio ; costo affitto per appartamento mensile circa 1300$ mese in Atlanta mentre a Virginin Beach spendevo all’incirca 1000$ mese
    Cina: flat tax che pagavo li era al 18% con un imponibile dichiarato di reddito da lavoro di circa 60K$ (bastava essere sopra i 20K$ per pagare il 18% che è la max tassazione applicata) però anche li poi devi farti una assicurazione sanitaria privata tra i 7-15K$ per avere una decente copertura sanitaria presso strutture internazionali; costo affitto appartamento località Qingdao fronte mare circa 1700$ mese.
    Argentina: tassazione al 35% per gli stranieri , lo stipendio conviene averlo un USD per problemi di inflazione del Pesos argentino, assicurazione sanitaria anche in questo caso va fatta a parte anche quì si va ta i 5 ed i 10k$ anno , costo appartamento a Buenos Aires in compound recintato con sicurezza armata privata 24h circa 700$ mese.
    quindi reddito e stipendio si alto ma uscite mensili proporzionalmente più alte che da noi

  9. Non me ne intendo di finanza ma su Wikipedia ho trovato un dato interessante che riguarda appunto il potere d’acquisto, ma per la precisione la parità di potere d’acquisto (PPA; in inglese: purchasing power parity – PPP). Ora vado a vedere quali sono i redditi pro-capite di tre Paesi europei.
    Di seguito le stime secondo l’FMI https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(PPA)_pro_capite:

    Germania 63271$ che equivalgono al 26% in più rispetto all’Italia
    Francia 56036$ che equivalgono al 12% in più rispetto all’Italia
    Italia 50215$

    A questo punto una domanda mi viene spontanea, chi ha ragione, l’FMI o David che afferma che il Tedesco guadagna in un’anno tre volte quello che guadagna un’Italiano? Ripeto, non ci capisco niente, datemi solo una mano a leggere questi numeri.

    • Le sembra possibile che il signor David ne sappia di più del Fondo Monetario Internazionale? Via…

    • Sono passati quasi 10 anni dall’ultima volta che sono stato in Germania, quindi magari è cambiato qualcosa nel frattempo, ma allora i prezzi di varie cose comuni, come un telefonino, una TV, una cena al ristorante, costavano molto meno rispetto a quanto costavano qui.
      Quindi, oltre a guadagnare di più, spendevano meno per vivere.
      P.S. ero stato a Monaco di Baviera, non in un paesello che teneva i prezzi bassi per attirare la gente

      • //// oltre a guadagnare di più, spendevano meno per vivere \\\ Anche a me risulta che in molti casi i prezzi di oggetti o altro sono simili se non inferiori a quelli italiani peró, per essere precisi, per valutare il costo della vita bisogna tenere conto anche del carico fiscale e dell’assicurazione sanitaria (vedi “Krankenkasse” e “Krankenversicherung”)

    • È anche vero che la forbice tra i redditi alti e i redditi bassi si è allargata enormemente in questi dieci anni ed è destinata a aumentare ancora . Io non ho mai visto tanti macchinoni giganteschi girare per l’Italia come al giorno d’oggi. L’ha detto anche Briatore intervistato l’altro giorno e l’ho notato anch’io durante le vacanze c’erano solo mega auto in autostrada. fatto sta che le macchine più vendute in Italia sono sempre state le utilitarie Fiat: Panda e punto. Tutte macchine che non costavano più di 15.000€ anche nei nostri momenti migliori mentre all’estero Francia Germania e Inghilterra le macchine più vendute erano del segmento B : Golf. A me la cosa sta bene che in Italia Circolino macchine più piccole e più parsimoniose però ce le si deve permettere. Sono curioso di vedere come andrà il mercato nei prossimi cinque anni mi dispiace che arriverò tardi all’elettrico quando l elettricità costerà più della benzina perché lo stato dovrà trasporre la tassazione benzina sull’elettrico. Quindi beati i possessori di pannelli solari.

      • Le accise ci sono già anche sull’energia elettrica, sui carburanti sono più alte perché sono in gran parte prodotti all’estero e peggiorano la bilancia dei pagamenti. Inoltre i carburanti producono inquinamento e quindi malattie croniche e tumori che hanno un altissimo costo per la sanità.
        Sicuramente qualche politico pro fossili proporrà la tassazione dell’energia elettrica “per autotrazione” ma si tratterebbe di una truffa alla popolazione.

    • Per il riferiomento agli utili dei costruttori auto, penso abbia senso riferirsi sia al reddito pro-capite nominale (perchè l’auto viene prodotta altrove e poi importata, anche da stellantis):

      https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(nominale)_pro_capite

      che al reddito pro-capite corretto per potere di aquisto

      https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(PPA)_pro_capite

      Un certo divario c’è effettivamente tra noi e gli Germania, ma è piìù marcato se ci paragoniamo con gli USA

      Però, se ci confrontiamo con la Cina, abbiamo noi un miglior reddito;
      infatti le vetture elettriche prodotte in Cina costano dal 30% al 50% in meno ( costano la metà ) dei listini europei

      Qui in europa o i Brand stanno marginando molto (perchè comunque per ora li conviene), oppure sono inefficenti nel gestire i costi (tutti i brand? possibile? con le collaborazioni che orrmai si fanno su componentistica e telai? ma Tesla ad esempio invece i costi produttivi li gestisce, anche a Berlino)

      • Quindi è confermato che in Germania hanno un potere d’acquisto del 26% migliore del nostro. Vuol dire che i loro redditi si possono permettere auto più costose del 26%, non mi sembra affatto poco. Qualcuno altro che afferma che i redditi tedeschi non sono poi così alti? No perché parliamo di 520 euro al mese in più su uno stipendio di 2000 euro, di 400 per uno di 1500, una rata di una macchina di 30-40.000 euro

        • /// parliamo di 520 euro al mese in più su uno stipendio di 2000 euro, di 400 per uno di 1500 \\\ Sí sicuramente gli stipendi sono piú alti ma – come ho scritto sopra – bisogna tenere conto anche della pressione fiscale e dell’assicurazione sanitaria (in Germania c’è un sistema misto pubblico / privato) Diciamo che nell’insieme prevale sí l’effetto positivo degli stipendi mediamente piú alti (abbinato a una disoccupazione piú bassa ) ma forse il potere effettivo di acquisto non è esattamente come puó sembrare visto da fuori..

          P.S. Chi vuole approfondire la situazione tedesca puó documentarsi sui “minijob” https://www.truenumbers.it/mini-job-germania/

          • Ma quello è il PPA e conteggia già tutto, dato che se vai a vedere i redditi lordi annui sono molto più alti dei nostri, non certo del 26% ma almeno del 50%, lo volete capire o no che stanno meglio di noi? Del resto comprano auto costose quasi tutti, sono pieni di auto del segmento d a differenza nostra che giriamo con le panda

    • questi che riporti sono valori medi
      e lo stesso valore medio lo puoi ottenere in tante maniere,
      per esempio tutti i valori uguali,
      oppure valori altissimi misti a valori bassissimi
      10, 10, 10, 10: media 10
      20, 10, 5, 5: media 10

      nel secondo caso hai metà del campione che si trova sotto la media.

      esiste un indice che misura la disuguaglianza di una distribuzione, l’indice di Gini (ne esistono altri per la verità)
      e in base all’indice di Gini si vede una certa differenza tra Germania e Italia, a svantaggio dell’Italia.
      se a questa diseguaglianza aggiungi servizi spesso scadenti per via di inefficienza di uso dei fondi (e non per inefficienza degli operatori, lo dico da statale), e tassazione elevata per la stessa ragione
      capisco che alla fine
      più diseguaglianza di reddito
      più tasse
      introiti fiscali sprecati

      alla fine siamo nella cacca, per usare un eufemismo

      • Grazie per le dritte su indice Gini o simili, un punto di partenza per leggere in tema; differenza non eclatanti tra i paesi europei ma presentiche (su dati aggiirnati) e che si sommano agli altri fattori come dicevi

        PS: comunque effettivamente già il grafico a istogrammi linkato qui sopra da Luigi (i crudi stipendi medi, cui poi andrebbero applicate anche le correzioni che avete proposto ) mi sembra avere una discreta correlazione statistica con un grafico realizzato sulle percentuali di vendita delle BEV nei vari paesi europei e nordici

        non spiega tutto, la correlazione non è totale, ci sono poi anche “scelte” differenti dai vari paesi, ma una buona parte il reddito pare averla

        La lettera sotto cui stiamo postando sopra contiene delle esagerazioni,
        ma aggiunge una sfumatura veromisile al perché buone le utilitarie elettriche tardini,
        non solo i produttori marginano di più sulle auto piu grandi giustificando (si fa per dire) i listini che sappiamo,

        ma tutto sommato guardando all’europa nell’insieme le elettriche medio-grandi le vendono pure quasi al massimo della curva crescente di richiesta anche senza mettere a listino le meno renumerative utilitarie, mercati come il nostro (terrritorio e redditi più adatti ad auto più piccole) per ora non fanno abbastanza gola o forse li usano per smaltire i termici

        rispetto alla lettera invece non concordo sul giudizxio assoluto

        è più realistico dire che “per ora ” queste fette di mercato potenziale di elettriche piccole non fanno gola o anzi sono controproducenti per i costruttori ( che ti piazzano l’auto piu grande) , ma prima o poi arriverà la concorrenza a rompere il giochino del fortino chiuso europeo

        Stellantis ad es. tecnicamente è già pronta, prende una e-600 anche senza altri aggiornamento tecnici, gli toglie qualche finitura e accessorio per salvare le apparenze, la chiama Panda e rimodula il listino, però “aspetta” sino all’ultimo (2025?), cioè finché non importano utilitarie dalla Cina

        A me fa impressione che le utiliarie elettriche, non solo tardino, ma siano persino tolte dal mercate, corretto durante la crisi dei costi dei materiale ed energia, andavno in perdita, ma ora non più, ma non le rimettono finche non costretti,

        vedi anche gruppo VW,
        con la E-up e Skoda citigo, non so i costi di produzione, ma le specifiche tecniche peso/autonomia/dimesioni/ergonomia/prestazioni erano già ottime con le batterie della seconda serie da 37w.kwh, mi pare introdtte nel 2019, figuriamoci cosa potrebbero fare oggi con chimiche più economiche e performanti

        non sono più disponibili ( forse qualche fine serie, il sito non è chiaro) e listino molto inferiore (sceso a 21-23.000e ?) rispetto alla ID3 che certo è più grande, ma ad alcuni basterebbe l’ “utilitaria” da 1150.kg e 3,6 metri con 5 porte comode ( e con i suoi 82.cv, per non farla sentire una seconda scelta, anzi chi la ha presa la considera divertente)

Rispondi