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Anche Armaroli si dissocia da Report

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Il giornalista co-autore dell'inchiesta di Report sull'auto elettrica.

Anche Armaroli si dissocia da Report. E si dice attonito (da collaboratore di lunga data del programma di Rai 3) di come è stato affrontato il tema auto elettrica. Collabora con Vaielettrico nella video rubrica di divulgazione scientifica “Chiedetelo a Nicola Armaroli”

Anche Armaroli si dissocia
Nicola Armaroli: indignato per l’inchiesta di Report

Anche Armaroli si dissocia…”Inchiesta superficiale, che lascia attoniti”

La premessa del commento che lo scienziato del CNR ha affidato al suo profilo LinkedIn non lascia spazio a dubbi: “Collaboro da oltre 20 anni con REPORT-RAI3, ho sempre lavorato con grandi professionisti/e. È proprio per questo che la superficialità dell’inchiesta ‘Green Hypocrisy’ del 19 Novembre mi ha lasciato attonito”. In particolare Armaroli fa presente che “il cuore dell’inchiesta è il viaggio nei distretti minerari indonesiani del Nichel. Dove viene documentato un disastro ambientale, attribuito esclusivamente al boom dall’auto elettrica. Non viene MAI detto, in oltre un’ora di reportage, che più del 90% del nichel viene impiegato dall’industria metallurgica. In particolare per produrre acciaio inox, un materiale che si trova massicciamente ovunque (incluse le auto termiche …). La domanda è: il giornalista Giulio Valesini sa e tace, oppure ignora? In un’inchiesta sulla ‘hypocrisy’, il ‘dettaglio’ degli usi finali del nichel non poteva e non doveva essere ignorato“.

Leggi anche: I cinque “scivoloni” della trasmissione Report

Sigfrido Ranucci durante la puntata di Report stroncata da Armaroli.

“Il giornalista Valesini sa e tace o ignora? Informazione un tanto al chilo…”

Secondo Armaroli “questa inchiesta ha minato la credibilità e l’autorevolezza di una trasmissione storica del servizio pubblico. E sfocia addirittura nel cattivo gusto quando vuole per forza attribuire all’esplosione di una batteria (quale batteria? non è chiaro…) il tragico incidente in cui sono morti una collega del CNR di Napoli e un laureando che viaggiava con lei su un prototipo di auto termica da ibridizzare… La forzatura ingiustificata sulle cause del disastro lascia letteralmente basiti“. Non basta: secondo il professore altro pessimo lavoro di informazione è stato fatto sul potenziale sito di estrazione di titanio in Liguria. “Si attribuisce questo progetto alle necessità minerarie della ‘transizione ecologica’. Valesini però non dedica una sola parola per illustrare a cosa serve il titanio, che invece non ha particolari profili di impiego per la transizione energetica. Di nuovo: sa e tace o semplicemente ignora?“. Conclusione: “La serata contiene altra informazione un tanto al chilo“. Una stroncatura su tutta la linea.

Vedi il video e leggiNicola Armaroli: la verità in pillole su auto elettriche e dintorni

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20 COMMENTI

  1. Che dire , con trasmissioni del genere e anche molte altre, mi viene da dire , perché dobbiamo continuare a pagare questa gente, alla fine una televisione di stato prende soldi dalle nostre tasse e direttamente dal canone.

  2. Il servizio di Report non affronta direttamente il tema dell’auto elettrica, ma quello dell’estrazione del nichelin per la transizione energetica, che non è per nulla green. E’ vero che il nichel serve anche soprattutto ad altro per ora, ma le fabbriche in Indonesia sono nate per l’aumentata domanda di Nichel per le batterie delle auto elettriche (+96% secondo Bloomberg, +94% il cobalto https://www.linkiesta.it/2022/10/nichel-batterie-auto-elettriche/). E’ un fatto, senza questa domanda nuova domanda non ci sarebbero. Sul servizio dell’incidente occorso ai due ricercatori sono anche d’accordo, finché non ci sono prove certe quelle presentate sono illazioni.

    • l’articolo che cita è del 2022 (e copia un altro articolo), lo ho guardato e a me pare che contiene errori di argomentazione macroscopici, con una spruzzata di numeri però citati a pene di segugio

      l’autore mischia tra loro numeri di dati diversi (rialzo percentuale di prezzi dei materiali all’inizio della guerra russa, l’aumento quantitivo di richiesta di materiale, la crescita delle bev, la richiesta totale del nichel) e poi tira la sua conclusione

      gli stessi errori presenti in un articolo tormentone di 4R sempre del 2022, e gli stessi errori cavalcati oggi dal giornalista di Report

      anche la sua citazione di Bloomberg mi sembra errata

      però forse lei ha il merito di aver trovato un articolo che potrebbe aver ispirato la scaletta narrativa del giornalista di Report, avete le stesse letture, per caso vi conoscete?

      =========
      per il resto:

      il nickel a me non sembra che centri sino a un certo punto con la transizione energetica, perchè le batterie da accumulo statico e per i mezzi stradali pesanti sono ormai tutte LPF, cioè senza nickel e senza cobalto, banalmente anche per motivi di costo

      invece sono proprio parte delle EV, che per forse il 40% dei modelli mondiali (quota del 2023, e che calerà ancora il prossimo anno) hanno batterie NCM, appunto contenenti una parte di nichel

      poi come spiegato già da molti, queste sono una quota piccola della richiesta di nickel rispetto al settore metallurgico, che è un settore storico sempre esistito

      tanto che i prezzi di nickel e cobalto sono già scesi di nuovo, dopo il picco di speculazione di marzo 2022 dovuto al venir meno del nickel russo per la guerra e relative sanzioni

      poi come spiegato da altri bisogna vedere quale sarebbe l’alternativa, cioè la filiera aperta e non riciclabile del fossile

      e dove sia più facile migliorare, le industrie EV sono le prime che stanno richiedendo certificazione della filiera, magari si può aggiungere anche per il nichel dell’indonesia
      fare qualcosa anche per le miniere delle filippine

      poi però resta da convincere anche le industrie metallurgiche a pretendere maggiori certificazioni (cioè costi) sennò non so quanto migliora la gestione delle miniere

  3. Vogliono far vedere che sono bipartisan …
    prima han fatto una trasmissione sulla mancata svolta elettrica automotive in italia,
    poi la volta dopo di fatto contro l’auto elettrica…
    cosi han pensato di apparire sopra le parti e più credibili …
    invece han dimostrato di essere faziosi come tante altre volte e ancor meno credibili.
    Peccato perchè di giornalismo di inchiesta ce n’è ormai zero, ogni tanto andavano nella giusta direzione ma il metodo (a mio parere) è sempre molto fazioso, tanto che anche quando vanno nella “giusta” direzione, il metodo rimane comunque fazioso e va a minare la credibilità anche di argomenti giusti ..
    Qualche indizio si era già visto con la Gabanelli … come si fa andare da giornalismo di inchiesta al Corriere della Sera (cioè nella bocca del Lupo…) ?

  4. io dico la mia haimè… è la seconda volta che report mi delude nel profondo.. la cosa che mi lascia attonito che entrambe le volte che è successo l’argomento trattato lo conosco/conoscevo bene.
    Quindi siamo al 100% di insuccessi relativi. Molto grave!! e peccato perchè sarebbe l’unica trasmissione ossequiosa del potere

  5. Ho sempre apprezzato Report e credo (evo) nella onestà professionale della redazione. Penso che un problema sia nella ricerca a tutti i costi dello scoop, perchè sennò che giornalismo di inchiesta è? E allora in questo caso hanno forzato il tema, giungendo a conclusioni fumose e parziali. Ma questo punto mi chiedo che fine fa la credibilità della trasmissione. Se per un tema che conosco bene mi fanno tutto sto cinema insulso, che devo pensare per le altre inchieste?

    • Tu si che hai proprio capito il punto…. Non è questione di piacere o non piacere, ma di dire o meno cose false.

    • Non capisco perchè molti hanno questa idea, secondo me, sbagliata. Nessuno obbliga a comprare niente e potrai usare qualsiasi automobile vuoi, seguendo chiaramente le norme antinquinamento che valgono per tutti.
      Noi guidatori di auto elettrica siamo tranquilli te lo garantisco, stiamo nel nostro, ma capisci che sentirsi sempre attaccati, dipinti per chi rovina il mondo e addirittura imbrogliati dai media di stato non ci fa sentire proprio benissimo.

    • Appena comprata una nuova, senza ruote questa però, mi sento purtroppo molto poco virile a fare il bucato senza brum brum. Povera Italia veramente.

  6. Conoscendo molto bene l’onestà e la serietà dei giornalisti e della trasmissione, trovo molto strano un voltafaccia di un collaboratore. Non è che del vile denaro possa aver preso una certa strada? In ogni caso, prima di essere così categorici, me compreso, sarebbe il caso di attendere delle repliche.

  7. Ho trovato anch’io vergognosa, fra le tante, la vicenda della morte della ricercatrice e dell’aiutante.
    Hanno tirato per le lunghe senza dire nulla fino a quando è stata strappata la parola “batteria”… fine.

  8. Potrei supporre che tanta acredine verso la mobilità elettrica possa dipendere dal “credo” della redazione di report, che ha deciso di esprimere una propria opinione spacciandola per verità assoluta. Se fosse così sarebbe molto grave, farebbe presupporre che di soggetti come Emilio Fede e Vittorio Feltri (giornalismo schierato a priori) ne sia piena l’editoria.

    • Ogni trasmissione d’inchiesta conduce le inchieste secondo il proprio credo.
      Da sempre.
      Per quanto riguarda la sua riflessione sui personaggi di cui è piena l’editoria, le dò il benvenuto nel mondo reale.

  9. Chiunque lavora in un ambito toccato da Report, sa perfettamente che tale trasmissi9one e’ faziosa, e falsa.
    Qualche verita’ mista ad una valanga di bugie.

    Non capisco perche il servizio pubblico continui a trasmettere una cosi deleteria trasmissione

    • Per controbilanciare “Le Iene”.
      Che in mezzo a sacrosante denunce e inchieste infila vere e proprie battaglie partigiane.

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