Home Vaielettrico risponde Report fa a pezzi l’auto elettrica: reazioni e commento

Report fa a pezzi l’auto elettrica: reazioni e commento

96
Sigfrido Ranucci durante la puntata di Report: fumi che escono da un'elettrica?

Report fa a pezzi l’auto elettrica e la sua filiera, sollevando l’indignazione dei lettori, colpiti dai toni anche di altre trasmissioni Rai, come il TG2 Motori. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

report
Un impianto di produzione del nickel in Indonesia (foro da Report).

Report? “Fanno finta di non vedere i danni della filiera del petrolio”

“È inutile che vi mandi il link all’attacco frontale di Report all’auto elettrica, perché da ieri se ne parla moltissimo. Si sposa bene con gli attacchi dei mesi scorsi di Formigli. Inutile dire che questi servizi fanno disinformazione, perché ingigantiscono un problema facendo finta di non vederne un altro (la filiera del petrolio) molto piu gigantesco. Il tutto accade perché stiamo assistendo ad una saldatura pericolosa tra interessi economici. Dei petrolieri che fanno disinformazione in mala fede, ad un mondo che invece percepisce la mobilità elettrica come qualcosa per benestanti. E dunque nemica del popolo ed anche, in parte (sbagliando) dello stesso ambiente. Serve assolutamente una risposta autorevole (ad esempio da Armaroli ed Abbotto) che però dovrebbe avere altrettanta visibilità mediatica! Se Ranucci non è disonesto dovrebbe concederla!!“. Marco Scozzafava

report
Sigfrido Ranucci, conduttore di Report.

“Ho visto , ma la mia prossima auto sarà comunque elettrica”

“Ho trovato questo articolo on line di Report, la trasmissione televisiva di Rai Tre. Si spiega che nella prossima rivoluzione dell’auto elettrica, ci sarebbe dietro la costruzione delle batterie, sfruttamento umano e ambientale. Ma dico con il petrolio, non hanno fatto guerre su guerre? Saluti, e scusate per il disturbo. Ma sono molto arrabbiato quando vedo  i detrattori dell’auto elettrica, che comunque sarà la mia prossima autoDaniele Fabbri – Jesi (Ancona).

report
Maria Leitner del TG2 Motori.

Non solo Report: “Anche il TG2 Motori…”

“Anche domenica su TG2 Motori la redazione ha dato più peso alle voci che battono su alternative alle BEV, ovvero idrogeno e ICE, con non si sa quali carburanti. Aggiungiamo che puntano sulla filiera ICE che andrebbe persa e alla bassa produttività italiana in base ai costi industriali. Mi domando: se abbiamo costi energetici alti e scarsa produttività non salta all’occhio che forse è sbagliato il sistema su cui si sta puntando? Se i costi energetici sono alti, forse sarebbe più utile incentivare le rinnovabili con i picchi diurni per abbassare il costo dell’elettricità proprio quando le industrie sono in funzione! Questo ridurrebbe di molto il costo d’elettricità ed aumenterebbe la produttività. Ma poi, perché gli operai sono poco produttivi? Sarà per le ore di lavoro in ambienti non proprio piacevoli, non pagate a sufficienza? O perché le aziende non mirano ad organizzare il lavoro in maniera più fluida, ma solo a chiedere più ore per stare dietro alle commesse, senza  migliorare la catena organizzativa? Se credono di fermare l’avanzata delle BEV, è meglio che chiudano tutte le fabbriche già da ora: così ci faremo solo del male. Roberto
Report
Tra tanti soddisfatti dell’auto elettrica, l’inviato di Report scova quello che alla domanda: “Come si trova?” risponde: “De m….”.

Al netto di alcune amenità il problema esiste e va affrontato

Risposta. Abbiamo visto la puntata di Report. Il conduttore, Sigfrido Ranucci, è partito con le solite sparate, tipo “una Tesla costa 70 mila euro“, quando si può comprare con 30 mila di meno. Per poi intervistare un tale che sta caricando l’auto a Roma e al quale viene chiesto come si trova con l’elettrico. Risposta: “De merda...”. Vabbé, siamo in tivù… Per il resto Report solleva temi che anche a noi stanno a cuore, come la sostenibilità della catena di approvvigionamento delle materie prime per le batterie. Ce ne siamo occupati più volte, riferendo quel che stanno facendo le Case auto e, soprattutto, invocando controlli più rigidi da parte della UE. Non c’è più alcun dubbio sul fatto che le auto elettriche siano le più sostenibili nell’intero ciclo di vita. E neppure sul fatto che l’industria del petrolio abbia fatto danni ben peggiore nella parte più svantaggiata del mondo. Ma questo non può essere un alibi: la UE dovrebbe orientare il mercato verso auto più piccole e sostenibili, con batterie di dimensioni contenute interamente riciclabili. Purtroppo il mondo va da un’altra parte, come dimostrano gli spot che la Rai manda in onda. È la stessa Rai che, per inciso, paga un ottimo stipendio a Ranucci.
Apri commenti

96 COMMENTI

  1. Non ho visto Report e non ho letto tutti i commenti, ma se uno fa una trasmissione sull’auto elettrica e ci collega tutti i disastri che causano le miniere e i trasporti dei minerali che ci sono al mondo, beh, il dubbio che ciurli nel manico mi viene. Un esempio degli anni 50 : quando avevo 7/8 anni il mio papà aveva comperato una nuova serie di chiavi fisse e orgoglioso mi disse: ” finalmente della chiavi serie, acciaio al nichel cromo” . Quindi che si usano metalli pregiati che causano danni non è da quando c’è l’auto elettrica, e non credo neanche siano le batterie a consumarne la parte maggiore. Quindi un intento denigratorio c’era si uramente.

  2. Ragazzi, ai più sfugge una cosa importante.
    Attualmente il petrolio/carburanti devono essere trasportati dal luogo di produzione a quello di consumo. Questo trasporto (oltre ad inquinare paurosamente) fa intascare fior fior di quattrini a tutti i personaggi che ci girano.
    Ora se si riducesse anche solo de 25% questo bussiness quanti soldi perderbbero questi personaggi? Forse sarà per questo che si fomenta tanto quest’opposizione alla transizione specialmente alle auto elettriche?
    Immaginate un po’ cosa vorrebbe dire una riduzione del traffico navale dovuto alla movimentazione degli idrocarburi. Quanti meno problemi d’inquinamento e pericoli d’incidenti ci sarebbero? Quanti meno problemi per la fauna marina?

  3. Mi sembra molto semplice: Ranucci é un veterocomunista, e badate che io sono molto più di sinistra di lui e quelli come lui, che vede l’auto elettrica come appannaggio di una élite di ricchi che si compra la Tesla Model S, ha la barca e la casa a Saint Moritz; NON È COSÌ! Gli piace alimentare l’ invidia e la tensione sociale non sapendo che così non aiuta i proletari a difendersi dai padroni ma li relega in un limbo di ignoranza. Trovo a dir poco fazioso poi l’aver mandato quelle due interviste a proprietari scegliendole appositamente a sostegno delle proprie convinzioni su chissà quante ne avranno raccolte di proprietari entusiasti.
    Ci sono poi auto elettriche che costano poco più di una panda e non dobbiamo fare finta di non vederle perché qualcuno può permettersi la Tesla; sicuramente alla famiglia di 4 persone di a cui si faceva riferimento nei commenti precedenti che magari si compra la Panda, quella stessa auto elettrica potrebbe fare risparmiare dei bei soldi.
    Certo l’acquisto di una elettrica va fatto valutando molti fattori economici e pratici e non ultimo anche la nostra capacità di adattamento ma porta anche degli innegabili vantaggi.
    In buona sostanza l’auto elettrica non è per una élite di ricchi ma, almeno in Italia, per un ristretto numero di persone intelligenti.

    • Così, per informazione, ed a conferma delle tue osservazioni, Ranucci guadagna 180.000 Euro annui e la Tesla se la può agevolmente permettere.

  4. Report ha detto cose sensate. Checchè se ne dica (spero si scriva così !) l’ auto elettrica al momento un lusso per pochi visti i prezzi e la disorganizzazione nella distribuzione. Al momento è meglio rimanere al palo (usare auto tradizionali) e aspettare l’ evolversi della situazione . Tanto non saranno certamente qualche milionata di auto elettriche in un piccolo lembo di mondo (leggi europa) a salvare il pianeta quando nel resto del mondo si continua a bruciare carbone, migliaia di jet sopra le nostre teste, idem navi cargo nei mari che bruciano olio combustibile..e si potrebbe continuare… Al momento la situazione (il cosidetto “pallino” ) c’è l’ha in mano la Cina (vedi i vari contratti appena siglati con le case automobilistiche europee ) . Inutili e costose le cosidette ibride plug-in o simili che per risparmiare poche decine di euro di carburante costano un’ enormità con complicazioni tecniche enormi. Peggio ancora ha fatto il famoso marchio giapponese che addirittura ha pensato all’ auto elettrica con gruppo elettrogeno onboard !! .così hai i consumi (solo leggermente inferiori) di un auto tradizionale a benzina più tutto il peso di batterie e motori elettrici che fanno lievitare enormemente il listino…. mah ! meglio sedersi sul marciapiede e aspettare tempi migliori (se ci saranno)

  5. Buongiorno,
    Vi seguo da tanto tempo anche se è più di un anno che non commento i vostri articoli.
    Signori miei, il problema è molto più semplice di quello che pensate: dove c’è un giro di milioni (se non di miliardi) di dollari c’è sfruttamento della povera gente e impoverimento/inquinamento del territorio. Petrolio o giacimenti di metalli per batterie non fa alcuna differenza. È sempre stato così. Davvero c’è qualcuno oggi che crede che con una “proliferazione” di auto elettriche avremmo risolto i problemi menzionati? Detto questo, sul minore impatto ambientale dell’auto elettrica rispetto alle ICE non discuto. Ci sono delle evidenze scientifiche da più parti. Saluti.

  6. Consiglio di recuperare anche Presa-Diretta del 09-10-2023 “La scossa elettrica”,
    su Rai-replay, oppure spezzoni sono anche su you-tube, la panoramica è più ampia

    Report parte da un problema vero, in Indonesia le stesse autorità locali non stanno vigilando sulla filiera estrattiva abbagliate dal profitto facile, poi il fatto non viene quantificato o messo nel contesto mondiale, e da un fatto e una località particolare ci si costruisce sopra conclusioni ingannevoli su un quanto una intera economia mondiale stia migliorano o meno almeno in alcuni aspetti

    batterie LFP o NCM

    intanto potevano accennare che le batterie al nickel (NCM) per autotrazione sono in diminuzione in favore delle Litio Ferro Fosfato (LFP, senza nichel e senza cobalto) che già quest’anno dovrebbero aver superato la quota del 50% sulle nuove BEV, e sono state sostitute completamente da LFP per gli accumuli statici

    poi come altri hanno già scritto:

    – le miniere non nascono ora, anzi l’industria BEV e delle rinnovabili sta rendendo più diffusi di prima i controlli/requisiti sulle filiere

    – il nickel in particolare è usato in primo luogo in acciaieria nelle leghe con il ferro, sono questi i clienti del nickel meno in vista e che più difficilmente imporranno controlli/requisiti ai propri fornitori

    – le miniere di nickel non devono per forza essere tutte come quelle mostrate, cioè poco controllate per l’inquinamento, e ce ne sono in tante altre parti del mondo

    – non è benaltranismo confrontare l’impatto dell’economia circolare delle Bev (materiai ricclabili) con l’impatto dell’economia lineare della filera del petrolio, perchè una va letteralmente a sostituire l’altra, non sono scelte disgiunte, ma alterative

    il costo del nickel è salito di prezzo di recente con guerra in russia, russia che era uno dei grandi fornitori, questo prezzo più alto e ralativi profitti forse ha contribuito a far saltare alcuni paletti nelle miniere dell’indonesia

    il prezzo più alto è uno dei motivi che ha spinto nel 2022 molti costruttori di auto e tutti i costruttori di accumuli statici a passare dalle batterie NCM alle attuali batterie LFP e alle sue derivate in arrivo (LMFP e M3P ), che fanno a meno anche di quella quota residua di cobalto presente delle ultime batterie NCM

    la batteria LFP fa uso di materiali quasi banali, economici e meno impattanti, difficilmente criticabili, di prezioso conserva giusto alcuni chili di litio e di rame; il resto è grafite, ferro, fosfati, alluminio e un pò di elettrolita

    incidentalmente LFP si porta dietro altri vantaggi, pagando pegno solo con una densità energetica delle celle minore, ma in alcuni casi ben compensata da un packaging del pacco batteria più semplice e leggero

    • Quello che non mi torna affatto è come potrebbe la filiera delle batterie sostituire quella del petrolio.
      Navi, aerei, mezzi pesanti, plastiche, concimi, bitume… tutti derivati dal petrolio come verrebbero sostituiti dalle batterie?

      Purtroppo non sono filiere sovrapponibili e quindi le emissioni delle 2 si andrebbero a sommare.

      Il servizio di report è a mio avviso effettivamente poco equilibrato. Ma vedo in molti sostenitori della transizione elettrica indignati come lei lo stesso identico atteggiamento volto a portare tutte le ragioni dalla propria parte anche a costo di perdere l’equilibrio che sarebbe doveroso avere su questo argomento, mischiando cose reali ed inoppugnabile con considerazioni alquanto discutibili.

      • Maicol, già oggi molte navi usano la propulsione elettrica abbinata ad un generatore diesel. Passare ad un altro tipo di generatore ad esempio biocarburanti o idrogeno e quindi sostituire i generatori diesel con fuelcell (https://it.wikipedia.org/wiki/Pila_a_combustibile) non credo sarà un problema con i tempi giusti.
        Per gli aere a reazione abbiamo per forza bisogno di un combustibili, però qui potrebbe bastare la capacità produttiva dei biocarburanti o dei forse futuri e-fuell che vogliono mettere in campo.
        Per quanto le materie plastiche dobbiamo entrare nell’ottica che occorrerà riciclare tutte le materie plastiche oggi a nostra disposizione (ad esempio anche recuperandole dai nostri mari) e non fare il lancio dal finestrino (con gli esiti ahimè noti sulle nostre strade) e poi non dimentichiamo che siamo già in grado di produrre le bio-plastiche dagli scarti della filiera agricola.
        L’ultimo punto sono i concimi, ecco qui non ho idea di come si possa fare perché non sono un chimico, ma per quello che ne so prima del loro avvento le feci animali venivano usate come concime. Ora, invece di disperderle nelle acque forse si potrebbe creare una filiera per lavorarle e produrre tutta una serie di concimi riducendo l’apporto di concimi derivati dal petrolio e dei relativi pesticidi in modo da rigenerare molti campi che ad oggi somigliano più a distese desertiche (persino nella pianura padana) rese coltivabili forzatamente e che peggiorano di anno in anno.

        • La tua Bob è una risposta sensata ma che non risponde alla mia domanda che riguardava il fatto che è stato detto che una filiera, quella delle batteria, sostituirebbe quella del petrolio.

          Tu mi hai fornito almeno altre 3/4 filiere che affiancate a quella della batteria potrebbero (uso il condizionale perchè molto è da valutare a livello di fattibilità) sostituire quella del petrolio.
          Filiere che non sarebbero ad impatto zero, a meno che non vogliamo prenderci in giro, e che oltretutto quantomeno nel breve periodo causerebbero pure più emissioni di CO2.

          Non voglio difendere la filiera del petrolio, sia ben chiaro. Ma evidenziare che non tutto è propriamente così semplice come traspare da discorsi affrontati un po’ alla leggera.

          Quindi trovo che ciò che ho sollevato viene assolutamente confermato dalla tua risposta.

      • Se parliamo di auto si imputa all’auto, quindi se creo una batteria e estraggo greggio lo metto sullo stesso piatto, la differenza sostanziale è che la batteria una volta creata è quasi infinita visto che si recicla mentre il petrolio diventa carburante e poi si brucia, quindi finito il carburante si riparte da capo.
        E non sto dicendo che non si deve proteggere ambiente e popolazioni , ma che tutti i mali del mondo siano attribuiti al auto elettrica e alla transazione ecologica è da ipocriti, visto quello che sta ancora succedendo con tutto il resto, ma il resto va bene così perché mi giro dall’ altra parte e faccio finta di nulla così continuo a fare quello che ho sempre fatto fregandomene degli altri.

  7. Buonasera, non ho letto tutti i commenti e quindi probabilmente ripeterò cose che qualcuno ha già detto.
    Spero che tutti, nel mondo, quanto prima possiamo passare ad un mezzo non inquinante.
    Ma attenzione a non essere miopi, a far finta che tutto va bene per tutti.
    Sappiamo bene cosa fa il capitalismo in giro per il mondo per raggiungere il profitto: riduce i costi a scapito di qualunque cosa, sicurezza, diritti, salario, ecologia.
    Pertanto non meravigliamoci se la nostra bellissima Tesla da 30.000 euro inquina in fase di produzione. Come consumatori dobbiamo pretendere maggiore trasparenza sulla filiera di produzione.
    Non mi pare che il servizio sia di parte, denuncia solo che l’Europa, al momento e forse senza saperlo, diverrà green a scapito dell’aumento dell’inquinamento nei paesi emergenti.

  8. Più che una luce livida sulla filiera della mobilità elettrica e, più in generale sull’uso dell’energia prelevata da sorgenti cosiddette rinnovabili, filiera che nessuno ha mai detto essere pura, Ranucci getta un’ombra sulla sua impazialità (alcuni pensavano veramente che lui fosse puro e dicesse sempre la verità?) e su quella (ma quello è “ex lege”) del suo editore.

  9. Fino a qualche anno fa non perdevo una puntata di Report. Poi quando è stato affrontato un argomento / situazione che conoscevo molto bene mi sono reso conto di come la trasmissione, individuato un argomento, tende ad andare a senso unico (e pesantemente) pur di sostenere la propria tesi.
    Non ho visto (né guarderò, a questo punto) la puntata in questione, ma temo che l’approccio sia rimasto lo stesso.

  10. Sigfrido Ranucci…. che delusione!! Non ho altre parole!
    Tutto quello che mi sembrava credibile detto da lui nel passato ora assume un velo di ipocrisia!
    Ranucci, che delusione!!

      • Personalmente no, non per quello, che ha fatto benissimo a mostrare in tutta la sua crudezza perché è una cosa semplicemente orribile.
        A me non è piaciuto che abbia correlato lo scempio ambientale e sociale provocato dall’estrazione e lavorazione dei minerali soltanto con l’utilizzo per la costruzione delle batterie per auto.
        La realtà è che quello scempio è iniziato decine e decine e decine di anni fa per alimentare molti altri settori industriali, tipo l’industria dell’acciaio (nickel), l’industria petrolifera (cobalto) o l’industria dell’elettronica di consumo (litio e altri metalli).
        È certamente un male che l’industria delle batterie per auto si rifornisca da quegli stessi fornitori così spregiudicati e avidi che riforniscono gli altri settori industriali, e infatti l’UE sta provando – unico ente governativo al mondo – a spingere verso la costruzione di batterie più rispettose di ambiente, persone e lavoro.
        Rimane il fatto che, se anche da domani stesso l’estrazione di materie prime per l’industria delle batterie per auto venisse fermata, tutti sappiamo che lo scempio ambientale e sociale di quelle parti del mondo non cambierebbe di una virgola, perché il problema alla radice è l’aver costruito, accettandola e quindi giustificandola, un’economia ed una finanza malate di rapacità, avidità e, lasciatemelo dire, razzismo verso popolazioni considerate inferiori che hanno la sfortuna di vivere in terre ricche di tutto ciò che servono a quelle economia e finanza malate.
        Se Report avesse detto che l’industria delle batterie per auto si è aggiunta alla lunga lista di settori industriali responsabili di quegli scempi, e avesse interrogato i governi del mondo su cosa fanno per modificare le cose e non esserne invece complici e corresponsabili, sarebbe stata un’azione del tutto meritoria.
        Ma far vedere situazioni incancrenite da decine di anni e associarle solo al settore delle batterie per auto no, non ha aiutato a modificarle di un atomo e anzi potrebbe aver contribuito a che tutto rimanga esattamente così com’è oggi e come lo vogliono i potentati economici e finanziari mondiali che di quegli scempi si nutrono.

        • Le principali aziende automobilistiche europee chiedono una certificazione di sostenibilità sociale e ambientale ai fornitori di materie prime.

          • tu dimmi che certificato vuoi ed io lo faccio mi dissero alcune aziende con cui comunque lavoro tutt’ora…… il pincipio sta che se io PAGO un ente per certificarmi, questo ente non dirà mai che sono brutto e cattivo; lo pago…..

          • Come sempre lei ha pienamente ragione, pensi che non devo neanche fare raccolta pubblicitaria presso i produttori di EV. 😂

          • Quindi, se le sue stupidaggini non giovano a lei e nemmeno ai nostri lettori -questo posso assicurarglielo- possiamo risparmiarcele.

  11. L’altro giorno ho letto un articolo scioccante sugli orrori legati alla coltivazione della pianta del the. Ho scoperto che reportage negli anni ne sono stati scritti tanti. Poi ho scoperto che c’è qualcosa di simile anche per il caffè, il cacao, il tabacco, l’industria tessile (quella delle magliette a 9,99 nei nostri centri commerciali) e si potrebbe andare avanti a elencare.
    Non volevo rattristarvi, solo farvi presente quanto siamo ipocriti.

  12. Qualsiasi nostra attività produce inquinamento, mangiare , lavarsi, curarsi,anche andare in bici,che qualcuno avrà costruito inquinando, questo non può però, evidentemente, fermarci,certo occorrerebbe prestare molta più attenzione a tutti i passaggi,cercare di migliorare le condizioni sia delle persone che dei territori,ma pensare al green 100% è solo utopia , sarebbe ora di dare notizie vere non solo di parte e cercare di fare il possibile per migliorare questo e l’ unico sistema ,meno interessi economici speculativi questo aiuterebbe anche di più

  13. Buongiorno a Tutti,
    ho visto la puntata in diretta. Conosciamo tutti l’impatto che ha l’estrazione del petrolio, non era un servizio petrolio vs nichel. La puntata verteva sull’ipocrisia della politica dell’ Unione Europea che obbliga dal 2035 ad immatricolare auto cosiddette green che poi alla fine tanto green non sono. Diciamo che spostano il problema altrove… L’aria nelle ricche città europee sarà più respirabile e lo sarà meno in Malesia & co.

    Io possiedo la Smart EQ ne sono soddisfatto e ok, però mi sento obiettivo per quanto ho scritto sopra.
    Il discorso Tesla 70.000 euro, secondo me non ci si deve fermare all’errore sul prezzo di per se di Tesla, ma sul fatto che le auto elettriche hanno un prezzo nettamente superiore alle attuali termiche e che strati sociali non possono permettersela.

    Purtroppo riscontro che anche qui c’è un tifo da stadio, opposte fazioni all’attacco dell’una e dell’altra.

    • Il tifo da stadio ci fa orrore e non nascondiamo nulla dei limiti che ha ancora l’auto elettrica, ma avviare la puntata dicendo subito che una Tesla costa 70 mila euro è già un’ipotesi su quel che si andrà a dire, per quanto interessante.

      • Sarò sincero, quella parte di puntata non l’ho vista, ma trovo che dire che una Tesla costa 70.000€ sia corretto e rappresenta la realtà in modo abbreviato (e non preciso ovviamente).
        Tesla ha 4 vetture in vendita, mi dica lei quale è il prezzo.
        A questa domanda si può rispondere con una media.
        Se non si specifica il modello era errato dire 30.000 come 120.000…

        Se poi si vogliono fare le battaglie sulle virgole invece che sui concetti si possono contestare innumerevoli frasi. Ma questo non serve a chiarire il quadro della situazione.

        • Sarò sincero anch’io: Tesla ha a listino 4 auto, ma due coprono la stragrande maggioranza delle vendite, il 90%. Sono Model 3, che parte da 42.470 (39.470 con l’incentivo statale) e Model Y 47.970. Dire che le Tesla costano 70 mila euro è una sciocchezza. Punto.

          • Lo vada a dire alla stramaggioranza di persone che ” fortunatamente” lavora, ma spesso lo fa a 35/40 km di distanza da casa e che, con lo stipendio che percepisce a stento paga affitto, bollette e cibo in tavola, che non riesce a risparmiare un centesimo ed ha il terrore per le prossime bollette o per qualsiasi spesa imprevista…
            Gli vada a dire che di qui a breve , se vuole mettere cibo in tavola deve spendere 50.000€ per un’auto al quale é obbligata perché chi assume, la prima cosa che chiede é: É automunita? Perché , se ci si affida ai mezzi pubblici, vuol dire perdere anche quelle ore spicciole che le restano per vedere la propria famiglia… Vada a dire a queste persone che tra poco dovrà solo dormire, lavorare e pagare e una piccola illusione di vita se la può scordare definitivamente..

          • 50 mila euro? Ci sono diverse auto elettriche che costano la metà e altre da meno sono in arrivo.

          • Il discorso non cambia.
            Che siano 50 o 20 restano sempre cifre proibitive per la stramaggioranza delle persone… Mettiamo in esempio una famiglia tipica di 4 persone, genitori che lavorano e guadagnano in due circa 2500€ , ne pagano d’affitto 600, di bollette 300 ” mi sto tenendo basso” , 200 al mese per le RCA, 400 al mese “in due” per il carburante e circa 600/700 al mese per il cibo, da dove dovrebbero ricavarli i soldi per comprare due auto elettriche? Perché lavorando in due, ne servono due e ad oggi quasi tutti hanno due auto in famiglia… Il punto é che la stramaggioranza di cui parlo tira avanti con auto di 18/20 anni, ma le benedice perché gli permette di ” lavorare ” e dare da mangiare i propri figli. Per non parlare delle immense file che si faranno per ricaricare… Non viviamo nel Truman Show dove tutto era lento e tranquillo , la gente sorrideva sempre e faceva spot pubblicitari a colazione, ma in un mondo che corre sempre e arranca sempre di più… Vada a dire alla stramaggioranza di persone che pensava di fare un mutuo per compare un’appartamento e smetterla di stare in affitto, che il mutuo dovrà pagarlo per comprarsi due auto che non gli servono, ma sono obbligate ad avere… Sempre se non vogliono farsi 100km al giorno in bici tra andata e ritorno…

          • Ed allora è una stupidaggine pure scrivere nell’articolo che ne costi 30.000 quando in realtà sono oltre 40.000 ma la più economica in configurazione base…

            Questioni di punti di vista, ma è facile fare le pulci agli altri e giustificare i propri errori o imprecisioni.

          • Ha ragione, nell’articolo avete scritto: “una Tesla costa 70 mila euro“, quando si può comprare con 30 mila di meno.

            Ma resta il fatto che a quel prezzo avete indicato il modello più economico nella configurazione inferiore. E questo non è corretto se è riferito ad “una Tesla” e non ad un modello preciso con l’indicazione a partire da.

            Ribadisco il concetto che vedo non ha afferrato magari a causa mia: se ci mettiamo a fare le pulci a imprecisioni di singoli periodi invece che a concetti è persino sciocco impiegare il proprio tempo a commentare e confrontarsi.
            Quell’inizio di Report è infelice e certamente non preciso. Ma ciò non toglie che l’inizio della vostra replica è a sua volta impreciso.

          • Caro Maicol non mi trova d’accordo sulla questione modello base: se il problema è un problema di prezzo una Tesla base è già sovrabbondante come dotazioni, funzioni e “comodità”. Sarebbe stato più corretto dire che 40.000 € sono ancora troppi per un’ auspicata democratizzazione dell’ auto.
            Ma dovremmo anche interrogarci sull’impatto ambientale della democratizzazione dell’ auto in generale, e alla fine l’impatto ambientale della filiera del petrolio è molto peggio di quella delle batterie (non mi ripeto qui, è già stato spiegato bene da altri) quindi il servizio di Report è certamente peloso come molti altri fatti in passato e che mi hanno fatto smettere di seguirli, perché l’ impronta generale dei servizi è quella, e l’ errore di dire che le Tesla costano 70.000 € è la cartina al tornasole di quanto sia stato approfondito l’argomento o più semplicemente l’autodenuncia dell’ obiettivo finale che volevano colpire.

          • Caro Leonardo me ne farò una ragione, non si puo essere concordi su una questione con tutti 😉

            Quello che non a mio modo di pensare non volete vedere è che quella frase è un errore che può essere vista in un modo se raffrontato alla Model 3 o in maniera diametralmente opposta: Ranucci ha detto che una Model S costa 70.000€ ma invece ce ne vogliono 30 mila in più.

            E’ imprecisa nella sua semplificazione e su questo non ci piove. Ma se basiamo che tutto il resto è errato perchè quella frase risulta imprecisa stiamo a mio avviso sbagliando proprio i modi di valutazione.

            P.s. io ho 2 cani di cui il piccolo è 27Kg. Purtroppo una Model 3 è per le mie esigenze inutile poichè necessito di un bagagliaio in cui poter caricare le mie bestiole. Quindi nulla è sovrabbondante per chiunque, è un errore davvero comune da parte di molti basare le necessità di tutti sulla base delle proprie. Per le mie necessità devo guardare alla Model Y salendo poco sotto ai 50.000€ a listino.

          • Caro Maicol mi pare che sia lei a guardare al caso personale. Se si guarda al prezzo la Model 3 nella versione inferiore è la scelta più economica. Per chi ha esigenze particolari di allestimenti o spazi maggiori i prezzi salgono, esattamente come con le ICE.

          • Caro Leonardo che senso ha replicare ad un P.S. tralasciando totalmente il discorso fatto?

            Che significato ha la frase “Se si guarda al prezzo la Model 3 nella versione inferiore è la scelta più economica”. La più economica di cosa? Delle vetture elettriche? Delle vetture di classe D? Delle vetture a marchio Tesla?
            Puo essere solo l’ultima di queste (ma come vede cavillare sui singoli periodi è assai facile) e pur essendolo, ovviamente, questo non vuol dire che soddisfi i bisogni di tutti gli utenti come lei aveva indicato precedentemente in modo errato con la sua frase: “se il problema è un problema di prezzo una Tesla base è già sovrabbondante come dotazioni, funzioni e “comodità””.
            Il P.s. andava solo ad evidenziarle quel punto con un esempio personale che rende, A ME, inutile l’acquisto di quel modello.

    • Il nichel si estraeva già prima, serve per produrre l’acciaio inox, con tenori tra il 10 ed il 20%. Non è poco, ma di questo non se n’è parlato.
      Le batterie al litio si usano da decenni, utensili a batteria sono tutti al litio da una 20ina di anni.
      Le pile a bottone, sono al litio.
      Le batterie si riciclano al 97% e si riusano per ricreare altre batterie, con ciclo infinito.
      Il petrolio si ricicla allo 0%.
      I posti di lavoro si perderanno perché governi e politici hanno preferito restare a guardare anziché cavalcare il nuovo che arrivava.
      La smettano di lagnarsi.
      Che provincia passeggiare sul marciapiede di una strada milanese, voglio vedere se mi dicono che l’inquinamento è nullo o ininfluente.
      Comunque, da anni ci sono incentivi per riqualificare energeticamente gli edifici, ma non sono mai stati colti, se non con quella porcata mastodontica del 110%

    • /// non era un servizio petrolio vs nichel […] L’aria nelle ricche città europee sarà più respirabile e lo sarà meno in Malesia & co […] secondo me non ci si deve fermare all’errore sul prezzo di per se di Tesla, ma sul fatto che le auto elettriche hanno un prezzo nettamente superiore alle attuali termiche \\\ Forse l’errore è stato il non precisare che l’impatto ecologico della produzione delle batterie è destinato a calare nel tempo man mano che le relative tecnologie si affinano. Questo vale anche per le fonti energetiche degli stabilimenti. Al momento i prezzi di vendita sono ancora alti ma nel giro di qualche anno la situazione cambierá.

  14. Credo che la critica a Report sia ingiusta. Report segnala un problema, non deve trovare la soluzione. Se Report fa un servizio sulla malasanità pubblica non significa che sponsorizza il privato. Non capisco dov’è il problema: Report ha detto falsità o Report non avrebbe dovuto permettersi di parlare male dell’auto elettrica? O forse Report se parla male dell’auto elettrica deve, all’interno dello stesso servizio, parlar male anche di auto a gpl, metano, benzina, diesel ed etanolo? Quindi se Report fa un servizio sulla Lega o su La Russa deve farlo contemporaneamente anche su Conte e Schlein? Mah, sono confuso …

    Per la cronaca, ecco alcuni servizi di Report sul petrolio a fronte del primo servizio tanto scandaloso sull’auto elettrica:

    Nero come il petrolio: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Petrolio-nero-94706fc8-0526-4d7b-aa5c-a40329de851a.html

    Il mare neo: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-mare-nero-3e5cddd7-0423-4a83-9bbd-56de9bb0ee11.html

    La ricaduta: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-ricaduta-28afa0ab-974c-46de-8373-7c7a3f69b68c.html

    La fabbrica della paura (petrolio russo e Lega): https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-santa-alleanza-c04deebf-5fb5-4182-a838-4cc1c3878bf8.html

    Shale caos: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Shale-caos-381da055-6211-44c8-aa48-c8109b2bf8c0.html

    Terra: a qualcuno piace calda: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Terra-a-qualcuno-piace-calda-5997e2cf-63c5-41dc-8bf8-1e6c36f8fac8.html

    Un tanto al barile: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Un-tanto-al-barile-6f8910f9-9a64-4848-980d-2c680bd5d8ef.html

    E tanti tanti tanti altri: https://www.rai.it/programmi/report/ricerca.html?q=petrolio

    • Concordo in parte con quello che scrivi, ma il problema è che tutto era impostato in modo da fare figurare l’auto elettrica come la causa dei vari problemi descritti nella puntata.
      Il problema dello sfruttamento delle popolazioni, della terra, dell’inquinamento è trasversale e non riguarda solo l’auto elettrica. Quindi lo reputo un servizio fatto male e completamente sbagliato.

      Poi sono stati subdolissimi prendendo come esempio il tragico incidente dei ricercatori CNR e riconducendo tutto alla batteria (a detta loro)… e accostando l’accaduto di fatto alle auto elettriche, che in realtà sono sicurissime. Davvero una brutta caduta di stile.

  15. Ho visto in diretta la trasmissione ieri sera,e pur essendo un ragazzo di 19 anni ho pensato a quante cose non sono state dette per le auto termiche!!!Non parlano mica di come viene estratto il petrolio e di come arriva ai benzinai e di tutto l’inquinamento e guerre che ci sono dietro.Se fossi una persona disinformata avrei abboccato come anche gente ignorante più adulta vicina a me.Report è ora che smetta di fare polemica,deve aprire realmente gli occhi e non raccontare fandonie.

  16. mi sarebbe piaciuto vederlo, qualcuno ha trovato un link che lo ripropone? ho trovato solo un servizietto da 4 minuti..

  17. “EH MA IL PETROLIO”… questo è benaltrismo puro e duro.
    Ranucci ieri ha fatto un servizio che riguarda le batterie nell’elettrico e di conseguenza l’inquinamento dovuto alla produzione di auto elettriche, ma in generale di tutto ciò che va a batteria, che non toglie nulla alle colpe del petrolio (mai menzionato con alcuna preferenza durante la puntata), quindi inutile cercare di girare la frittata parlando di quest’ultimo.
    Lo sporco petrolio non lava l’elettrico solo perché idealmente più sporco.
    é evidente che il ocncetto di mezzo elettrico salvamondo sia solo una etichetta di facciata. Citando gli intervistati (senza scrupoli direi) è business! E le tecnologie produttive sono altamente distruttive e inquinanti, con il benestare di tutti coloro che per un interesse o un altro promuovono questo cambiamento.
    Gli stessi produttori sono senza scrupoli, dato che per innalzare fabbriche distruggono l’ecosistema di certe zone (si citava Tesla e i suoi disboscamenti ad esempio).
    Per quanto riguarda vantaggi e svantaggi dell’auto e del suo uso in loco, dopo produzione, ne ha parlato Presa Diretta (stessa linea editoriale), malì vi siete tutti gasati guardando la villa di Armaroli, mentre ieri si faceva altro, si toglieva l’etichetta di ecologico e green a ciò che evidentemente non lo è, e allora parte il complotto. Patetico a dir poco.
    Prendetene atto: noi europei non salveremo il mondo e non garantiremo un futuro migliore proprio a nessuno, anzi stiamo ammanzzando e ammazzeremo un bel po’ di persone dall’altra parte del mondo.

    • quindi la soluzione è andare tutti i bicicletta? O dobbiamo comunque cercare le soluzioni meno impattanti? Siamo in grado di fermare questo mondo occidentale o abbiamo il dovere di essere concreti e cercare di contemperare al meglio le varie esigenze? In tutto il mondo si sta lavorando per cercare di avere batterie più sostenibili, con quantità sempre più limitate di metalli rari e un utilizzo sempre più importante di materiali riciclati. Su questo bisogna lavorare, senza nascondere le difficoltà e le enormi criticità che ancora ci sono.

      • inutile fare ora una auto con 50 – 70 kwh di batteria quando mediamente se ne consumano 5-10 al giorno (lasciando gli altri 45-60 ad uso sporadico e vacanziero).

        forse possibile in futuro con batterie al sodio facilmente rigenerabili etc..

        Meglio utilizzarle in toto per utilizzo domestico (con 50 kwh si potrebbe creare accumulo in 10-15 abitazioni) ove si presume il prosciugamento medio giornaliero di una batteria raggiunga almeno il 50-60%.

        in un ciclo di vita utile sarebbero sicuramente sfruttate in maniera più ottimale e quindi farebbero risparmiare più Co2.

        inoltre senza il surplus di domanda MP da parte dell’autotrazione elettrica probabilmente il costo delle batterie diminuirebbe notevolmente.

        Con ciò non commento report “non potrei in quanto nemmeno ho visto il servizio”; esprimo solamente una personale opinione maturata nel tempo.

        • In effetti chi non può permettersi una serie di prime auto con diverse capacità di batteria?
          1 da 10 kWh
          1 da 20 kWh
          1 da 30 kWh
          1 da 40 kWh
          1 da 50 kWh
          1 da 60 kWh
          1 da 70 kWh

          Ogni giorno si può prendere quella più adeguata (poi si ricarica subito), anzichè che so… caricare 1 volta a settimana.

          • ?? Che senso avrebbe sto commento??

            Allora si prenda un bel macchinone con 250 kWh di batteria, 3 tonnellate e mezzo di peso per farsi 15 km al giorno, e magari venga pure a sbandierare che lei è ecologico, alla faccia di chi gira in bicicletta o acquista una vettura utilitaria da 900 kg.

            Attenzione a non confondere ecologia con ipocrisia.

            Il concetto espresso sopra era chiaro.

      • Paralndo seriamente lei sostiene che ciò che hanno mostrato è stato inventato e organizzato?
        e ricordo che sulla stessa rete hanno fatto il servizio di Presa Diretta (stessa linea editoriale), ma lì invece era tutto super fantastico e privo di menzogne?
        Non trova che sia un atteggiamento piuttosto puerile?
        Oppure banalmente con due trasmissioni allineate in termini di capacità d’inchiesta ci hanno mostrato prima i pregi e dopo i difetti di una realtà che ripeto non riguarda solo l’auto elettrica, ma anche la batteria della radiosveglia che ho sul comodino? é evidente che è un problema esistente da quando sono stati inventati gli accumulatori, ma che con le batterie delle auto elettriche diventa mastodontico.
        Se si vuole negare tutto con un banalissimo “FILA DI BALLE” non vi lamentate poi dei vari Porro e Salvini,

        • Le ricordo una delle sue perle: “io compro le auto perché mi piacciono, se potessi comprare una Bugatti da 1000cv lo farei, se domani potrò comprare una elettrica coupè super bella da 300K lo farò. Tutto in base al desiderio. Molti di voi i “figli” neanche li hanno, io figli non ne ho e me ne frego dei figli altrui”. Si può discutere con un personaggio così?

          • Il fatto che una persona faccia commenti di questo tipo (con cui non concordo) non implica che quuando scrive qualcos’altro di corretto ci si possa dialogare o forse “qualcuno” vuole dialogare solo con persone che gli danno sempre ragione e che scrivono solo commenti positivi e non critiche?
            Io dialogo con tutti (tranne quelli che fanno stupide battutine ) …se poi se uno la pensa diversamente portando dei fatti oggettivi non vedo perchè non ascoltarlo.

          • Antonio Gobbo, vorrei far notare che una discussione che porta a coglie i pro e i contri da entrambi le parti è auspicabile, soprattutto se poi la discussione avanza e porta ad un ulteriore confronto. Ma quando qualcuno mi vuol convincere che io sbaglio senza dimostrare dove sbaglio allora a me fa saltare i nervi e metter su una barricata che mi porta ad una difesa fino allo sfinimento anche se so di rimetterci.
            Quindi discussioni costruttive sì, se però vuoi farmi cambiare idea solo perché per te è più conveniente mentre a me non lo è allora scatta la guerra. Ma questo vale per tutti noi. Il problema è che alcuni ti prendono per sfinimento e se tu molli hanno vinto. Quindi in questi casi occorre giocare con le stessi armi sottili senza arrivare alle mani. Per esperienza sarà proprio chi ti vuol far cambiare idea a far dietro front.

      • perfetto!!! e voi siete troppo educati….
        bisognerebbe essere più diretti come ha fatto Lei…
        certi commenti di chi tra l’altro NON ha un’auto elettrica sono oggettivamente inascoltabili

        • cioè il commento ad un veicolo elettrico (o meglio ancora ad una tecnologia che ne produce le materie prime) secondo lei dovrebbe essere prerogativa di uno che lo possiede?
          avere un auto elettrica le da forse titolo e nozioni tecniche in estrazione mineraria?

          siamo a posto.

    • c’e’ di buono che oggettivamente scrivere talune scempiaggini tutte insieme denota un certo grado di fantasia ….

    • Si procede per approssimazioni successive….. che non saranno mai risolutive ma si spera migliorative. Quando si dice (e si dimostra) che la filiera BEV e’ meno impattante della filiera ICE non si sta affermando che ha impatto 0 ma che ha impatto minore……. Quindi strapparsi le vesti perche’ si scopre che anche le BEV impattano e’ intellettualmente disonesto se non si aggiunge “ma per fortuna impattano meno delle ICE e stiamo operando affinche’ l’impatto sia sempre minore”.
      Che poi su questa “carrozza” virtuosa salgano anche quelli che hanno interessi personali e anche proibiti non e’ una novita’ ma una peculiarita’ del genere umano.

    • @dubbioso
      che cesto di bufale che hai scritto, sono troppe per rispondere riga per riga; piuttosto non capisco cosa possa muoverti ad avere una visione del genere, da bastian contrario a tutti i costi anche su concetti triviali

  18. Ma l’altra volta report non aveva fatto un servizio decente?
    Aveva anche intervistato Armaroli (dove si era vista la Model 3 nel suo garage)….

    Sono disorietato!?!?

      • Hai ragione, divento vecchio.
        Ma io dico, se l’elettrico è così fallimentare come pensano loro (i detrattori) che senso fare una guerra totale del genere?
        Se fa schifo la gente se ne accorge e torna ai pistoni.

        Se la politica e certi media impiegano tante energie per dire che una cosa fa schifo, alla gente è possibile che non viene da pensare che c’è qualcosa di strano?

      • questa è buona 🙂
        comunque non è una regola fissa

        spesso Report (specie con il conduttore attuale) ha più un taglio scandalistico, scova i problemi ma poi tende a forzarci sopra un tesi semplice, c’è il rischio cherry picking

        Presa Diretta di solito lo trovo con un taglio di maggiore respiro, oltre ai problema mostra quasi sempre anche il contesto, il confronto con altre realtà simili in altre aree del mondo o con scelte alternative

        entrambi comuque al momento penso siano forte pressione, essendo dei “criticoni”, non sono abbastanza allineati con il governo-rai, sono a rischio e chissà se riescono a lavorare serenamente come vorrebbero, o se trai servizi (veri) che fanno, devono infilarci anche qualche frasetta che strizza l’occhio al mainstream

        specie Report visto che c’è un prestesto per chiuderlo, storicamente ha e accumula una collezione infinita di denuncie pretestuose

  19. Qualunque filiera, in qualsiasi rivoluzione industriale, ha un impatto ambientale iniziale. A me quello che da più fastidio è che da quando l’industria dell’auto elettrica ha cominciato a crescere, i detrattori dell’EV sono diventati tutti ambientalisti e tutti preoccupati per le condizioni disumane dei lavoratori dell’Indonesia e del Congo, condizioni che sono le stesse da 30 anni a questa parte.
    Quando la filiera del riciclo delle batterie sarà ben avviata e comincerà a diventare un business per le stesse case automobilistiche, tutti questi problemi non dico spariranno ma saranno notevolmente ridimensionati. Basta guardare alla stessa Tesla che utilizza le vecchie batterie per i suoi sistemi MegaPack in Texas.

  20. mi ripeto continuamente ( finche’ non sara’ chiaro a tutti ) muovere da 100000 a 250.000 tonns di petrolio a petroliera per 10.000 petroliere esistenti avanti e indietro per il globo consumando 5000 litri ora di carburante non mi sembra piu’ ecologico che trasportare litio .

    • non è un problema di trasporto, che evidentemente è paragonabile in termini di inquiamento, ma il problema è l’estrazione e la produzione delle materie raffinate.
      diceva mio nonno: meglio feriti che morti. Quì si tratta del male minore, ma un male c’è comunque.

      • Invece tutti i motori di tutte le auto del mondo rilasciano aria pura?
        L’eventuale lavoratore li all’estrazione ha più diritti dei nostri figli che respirano i veleni in città?

      • considerazione al tuo commento :il litio e gli altri materiali li trasportiamo una volta sola dal sito di lavorazione al sito di industrializzazione delle batterie etc , il petrolio ha un viaggio che non ha mai fine . fanno 5 tonns / ora per 10.000 petroliere in totale 50.000 tonns ora ogni ora bruciate e buttate in atmosfera, mooolto diverso !!!! io la vedo cosi’!

      • /// quì si tratta del male minore, ma un male c’è comunque \\\ Sí d’accordo, la produzione delle batterie non è a impatto zero ma quali alternative abbiamo ? Fra l’altro si tratta di tecnologie relativamente recenti il cui impatto ecologico tende a diminuire nel tempo..

  21. Tutta questa disinformazione ( fatta in malafede ) é soltanto perché si vuole fare la guerra alla Cina che sull’elettrico é molto più avanti dell’occidente e i nostri governi hanno paura di non riuscire a rinnovarsi ( filiera auto ) e guardano sempre non oltre il proprio giardino mentre servirebbero governi lungimiranti che guardano da oggi a 30/40 nel futuro x programmare un piano industriale serio ma purtroppo c’è un piccolo problema :
    Siamo in Italia paese di ITALIOTI.
    Ciao.

      • Ciao Lorenzo tutto il contrario , con la nostra grande esperienza potremmo contrastare e superare tranquillamente i cinesi e gli americani ma se non ci moviamo quel treno lo perdiamo e siamo già in ritardo

        • “Con la nostra grande esperienza potremmo contrastare e superare tranquillamente i cinesi e gli americani” questa frase la incornicio 😂. E di grazia ci illuminerebbe sul percorso da seguire per poter fare tutto ciò?

  22. Ammesso che anche il conduttore di report abbia informazioni sbagliate su quanto costa oggi acquistare una Tesla visto che ad oggi è possibile acquistarla a poco meno di 40 k€ (tant’è che in questo mese di novembre ad oggi Tesla ha immatricolato in Italia 1.464 Model 3 dati presi da “Il Portale dell’automobilista” e visti i numeri immagino che una buona fetta siano Model 3 RWD con batterie LFP, le uniche che rientrano negli ecoincentivi).
    Mi chiedo perché il reportage si è concentrato solo sui materiali necessari per produrre batterie NCM? Okay, ammetto che siano le batterie più inquinanti ed anche le più usate dalle case occidentali/Coreane solo perché i propri clienti desiderano auto con batterie ad alta capienza per autonomie più elevate; ma già oggi potevano citare o comunque andare ad indagare la filiera delle LFP che dovrebbe essere molto meno impattanti.
    Perché poi diciamocelo pure, le BEV non sono auto completamente non inquinanti ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare, ad esempio scegliendo auto con batterie LFP o nel prossimo futuro agli ioni di sodio (se ce le mettono in commercio) anche rinunciando ad un po’ di autonomia.
    Questo però dovremmo essere noi consumatori a farlo e spingere così l’industria a fare certe scelte che impattino meno sui territori e soprattutto sulle popolazioni che ci vivono.
    PS: anche tenere max a 19° C (mediante un riscaldamento tradizionale) la propria casa fa molto per ridurre il nostro impatto.

    • Aggiungo una notizia bella data su report, lo studio per una possibile conversione di una miniera di carbone sarda in una centrale d’accumulo gravitazionale del surplus di energia elettrica da fonti rinnovabili.

      • Già, nascosta tra le sigarette elettroniche ed i disagiati lavoratori che non hanno incentivi a cambiare il mezzo vecchio puzzolente e che, cosa grave, il governo completamente ignora

  23. Per non parlare delle Guerre che vengono fatto per le risorse fossili, anche queste andrebbero messe nel conto, mentre le energie rinnovabili sono più pacifiche perché si possono produrre in modo delocalizzato

    • Finchè c’è guerra c’è speranza, mai frase fu più azzeccata ; la verra ruota che fa girare le economie mondiali e lo sviluppo tecnologio sono proprio le guerre e l’industria gli armamenti…. meditate!

    • Da possessore di auto ibrida, quindi senza alcun pregiudizio sui mezzi a batteria, a me è sembrato un servizio come sempre oggettivo: le auto elettriche non inquinano quando le usi(e anche lì la questione è discutibile visto che l’elettricità non viene solo dalle rinnovabili, ma anzi…), ma non sono così green quando vengono prodotte.
      Che c’è da scandalizzarsi?! L’uomo è merda e dove c’è profitto (per quanto possa avere basi virtuose) non guarda in faccia a nessuno.
      O pensavate che Musk fosse il nuovo messia senza macchia?

      E comunque questa caccia all’auto a carburante ossessiva che ha una percentuale esigua sul totale delle fonti di inquinamento, mi è sempre puzzata…

Rispondi