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Vendute più elettriche che diesel in Europa nel 2023

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Vendute più elettriche che diesel
Elon Musk con la Tesla Model Y: accoppiata sempre più vincente anche in Europa.

Vendute più elettriche che diesel in Europa nel 2023. Lo certifica l’associazione dei costruttori ACEA: la quota è del 14,6%, contro il 13,6% delle auto a gasolio.

vendute più elettriche che diesel
Petrol sta per auto a benzina, HEV per ibride non ricaricabili.

Vendute più elettriche che diesel: quota del 14,6% contro il 13,6%

Nonostante la “pecora nera” Italia (qui siamo fermi al 4,2%), nel continente le auto elettriche si vendono, eccome. Nell’anno appena chiuso 1.538.621, contro le 1.123.444 del 2022 (+37%).

Tendenza opposta, invece, per le ibride plug-in, motorizzazione sempre meno apprezzata: qui le immatricolazioni sono calate del 7% a 813.480 unità, dalle 874.777 dell’anno precedente. In generale il mercato ha chiuso con una buona ripresa, dopo i cali legati al Covid 19, con un aumento del 13% a 10,5 milioni di auto vendute.

Le auto a benzina restano le più gettonate, con una quota del 35,3%, seguita dalle ibride (25.8%), dalle elettriche, dalle diesel e dalle plug-in. Quote marginali per GPL e metano, motorizzazioni diffuse solo in pochi Paesi (il metano sempre meno). Non pervenuti idrogeno e biocarburanti, soluzioni su cui in Italia si punta molto, senza alcun riscontro dai dati di mercato.

Vendute più elettriche che dieselTesla Model Y l’auto più venduta in assoluto 2023

Ora si tratta di capire se il trend positivo dell’elettrico proseguirà anche nel 2024. Un punto interrogativo arriva dall’azzeramento degli incentivi deciso in Germania a metà dicembre e dalla rimodulazione (in chiave anti-Cina) dei bonus francesi.

Quello che  continuerà è il boom di quella che è stata nel 2023 l’auto più venduta in Europa in assoluto, non solo tra le elettriche, la Tesla Model Y. Secondo Dataforce, il Suv di Elon Musk è stato acquistato da 254.822 clienti, più della low-cost Dacia Sandero (235.893) e della Volkswagen T-Roc (206.438). E più, aggiungiamo noi, di modelli che hanno fatto la storia in questo continente come la Golf.

Il fatto è che Tesla ha annunciato un vigoroso taglio nei prezzi del Model Y, con la versione RWD che (grazie anche al bonus statale) passa da 46.990 euro a 39.6907.300 euro in meno. La sfida, come evidente, non è più ai competitor nell’elettrico, ma a tutto il mercato e a tutte le motorizzazioni.

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39 COMMENTI

  1. Le BEV stentano a crescere in Italia non solo per capacità di spesa nettamente inferiori rispetto al Nord Europa, ma anche per costi dell’energia più alti ed una rete di colonnine che in alcune regioni d’Italia sono praticamente introvabile.

  2. A 130 km/h reali un elettrica fa quasi 240Wh/km (senza aver acceso il riscaldamento, ovviamente, sennò addio..), visto che la potenza del carico strada varia con il CUBO della velocità. Pertanto i 15,5 km litro della Mazda sono migliori come performance relativa rispetto ad una BEV. Senza ricordare quanto si paga il kWh in autostrada…
    L’esempio della Mazda 2 era per evidenziare che anche un mild hybrid (a basso costo rispetto ad una full) il veicolo può essere competitivo sul fronte efficienza e costi se si dispone di un motore nato per l’elettrico. Con una Full Hybrid (e Toyota fa segmento C in competizione con Model 3) si fa anche meglio, anche se sono meno convenienti dal punto di vista economico. Sul cambio manuale sono poco d’accordo, perché il mild avrà sicuramente poca potenza massima continuativa (15/20 kW) ma dispone di una coppia a basso regime (transitoria in S6/40) assolutamente notevole. È l’engine assist di nuova generazione e la guida risulta straordinariamente più fluida dei convenzionali. Sulle BEV segmento B aspettiamo l’abbassamento dei costi, perché fino ad adesso è finita malissimo rispetto alla convenienza economica.

    • Giusto per chiacchera

      se prendi una vettura asmatica..ops volevo dire economa.. come la mazda.2, almeno confrontala con una BEV efficente, una Tesla o una Hunday

      Tesla M3 2024 con cerchi da 18 pollici, a 130 km/h usa 180 wh/km, cioè 18 kwh per 100 km, e ha una diversa cavalleria rispetto alla compatta mazda che arranca nei sorpassi

      ci aggiungi gomme invernali e riscaldamento (con pompa di calore e temperature invernali, non polari) e si arriva a circa 19,5 kwh per 100 km a 130 km/h

      a 24 kwh in autostrada (il dato che citi tu) ci arrivano Bev meno efficenti oppure molto grandi, ma allora dovremmo paragonare i consumi di una ICE un po’ più grandicella e meno asmatica

      che poi 130km/h è il confronto peggiore possibile per una BEV, è una situazione in cui il recupero energia in frenata non lavora;
      nel misto o in città fanno meglio, in proporzione all’autostrada migliorano almeno, se non più, di quanto fa una ibrida termica, che di recupero in frenata ne ha meno

      =========
      Sempre per chiacchera, restiamo sull’autostrada (anche se non ha senso, la maggior parte di noi non vive in autostrada, e non trova le strade sempre libere senza traffico per sfrecciare a 130 puliti; per la maggior parte di noi andrebbe bene già una bev piccola per girare in urbano ex etraurbano, a medie di circa 11-12 kwh per 100 km)

      Mazda: 15,4 km al litro
      = 6,5 litri x 100 km, con 1 litro di benzina che sono 9,6 kwh
      = 62,3 kwh per 100 km

      Tesla M3: non stiamo troppo risicati e diciamo 190 wh x km
      = 19 kwh per 100 km

      La Bev è 3,3 volte ( 62,3 / 19) più efficente, che è un numero abbastanza tipico quando si fanno questi raffronti

      poi ci sono le perdite energetiche a monte del “serbatoio”, approssimabili a circa 20% per entrambi;
      ( da quanto mi ero cercato, sarebbero di più per le ICE, circa 21-27%, mentre per le Bev siamo a circa 18-22%, tra trasporto corrente e dispersioni nella ricarica)

      laciamo da perdere l’efficenza, vediamo i costi per 100 km di autostrada:

      – Mazda 6,5 litri x 1,75 euri = 11,4 euro

      – Tesla (19+3) kwh x 0,51 euri (HPC abbonamento) = 11,2 euro
      PS: ci sono abbonamenti anche più convenienti

      – Tesla (19) kwh x 0,46 euri (supercharger, kwh netti) = 8,7 euri
      https://www.vaielettrico.it/contropiede-tesla-ribassa-i-prezzi-di-ricarica/#comments

      – Tesla (19+2) kwh x 0,30 euri (ricarica a casa) = 6,3 euri

      – Tesla (19+2 kwh) x 0,24 ( casa togliendo metà costi fissi del contatore di casa, che avrei lo stesso) = 5,05 euri

      bho.. io tutta questa convenienza a girare con il polmone ibrido non ce la vedo, caso mai c’è più comodità nel fare benzina

      i costi alti attuali degli abbonamenti HPC mi aspetto scendano un poco entro 6-9 mesi, mentre per la benzina chissà se i costi attuali relativamente bassi restano a lungo

      • Falso. La tesla Model 3 provata ad Agosto 2023 dalla più grande rivista italiana di settore ha fatto rilevare un consumo a 130 Km/h pari a 23,8 Kw X 100 km, ovvero 4,2 Km/Kwh, molto lontani dai tuoi fantasiosi 18.

        • Ringrazio l’Astuto per il valore corretto fornito, che rispecchia fedelmente la modellazione del carico strada dipendente dalla velocità di percorrenza con la consolidata legge cubica di variazione della potenza. Peraltro questo valore è stato pienamente confermato anche da prove effettuate dall’ADAC tedesca, nonchè da altri report di consumo di tipo statistico. Vorrei quindi ribadire che in certe cose è la fisica che comanda, non Musk..
          Ciò detto vorrei rispondere ad R-S per quanto concerne certe sue considerazioni. In primo luogo contesto la modalità con il quale ha condotto i suoi conti relativi alla convenienza delle BEV. In un precedente post ho ricordato ai partecipanti a questo forum che i nuovi powertrain ibridi (nati espressamente con tale finalità) possono vantare delle efficienze globali prima mai registrate, ciò per tutta una serie di motivazioni ben note agli addetti ai lavori. Queste portano a consumi chilometrici specifici davvero notevoli, con medie cittadino/extraurbano ormai superiori a 22 km/litro ed autostradali (@130 km/h) dell’ordine dei 16 km/litro. Se prendiamo il primo caso avremo un costo chilometrico dell’ordine degli 8 cent/km, con il combustibile a circa 1,8 euro/litro. Un analoga vettura elettrica (segmento B o C, faccia lei) percorre con 1 kWh (fatturato dal contatore) circa 6 km nelle analoghe condizioni di cittadino/misto, avendo considerato anche le significative perdite di ricarica (per cui l’energia fatturata non ce la ritroviamo tutta in batteria). Se un normale cittadino paga l’elettricità circa 30 cent/kWh, dovrà sostenere un costo chilometrico dell’ordine di 5 cent/km; questo dato comporta un differenziale di costo chilometrico di soli 3 cent/km. Avendo una vettura elettrica un costo ben superiore ad una ibrida (dell’ordine dei 10.000 euro ed oltre a parità di segmento, per giunta da attualizzare con tasso di sconto standard) si è mai fatto il conto di quanti chilometri ha bisogno per raggiungere il punto di pareggio dell’investimento? Glielo faccio io.. oltre 400.000 km. Recenti proiezioni che abbiamo fatto hanno mostrato che, anche considerando i costi di manutenzione ordinaria dei veicoli ibridi (superiori a quelli dei BEV) il punto di pareggio in termini chilometrici risulta essere nettamente superiore all’intera vita media del veicolo (circa 120.000km in Europa, ma diciamo anche 150.000 km). Pertanto, a meno che lei non autoproduca l’elettricità (il che NON significa non pagare l’energia che potrebbe invece essere ceduta in rete e dovendo considerare anche i costi finanziari di un impianto FV) e contemporaneamente non faccia il tassista (con 50/60.000 km/anno per ridurre l’onere vivo di attualizzazione e con 350.000 km di utilizzo totale) la convenienza economica delle BEV lei non la vedrà MAI…
          Le analisi di sensibilità hanno chiaramente indicato nel differenziale di costo di acquisto dei veicoli il problema maggiore (motivo degli incentivi) e soltanto in seconda battuta il costo energetico. Il giorno in cui le BEV dovessero avere qualche migliaio di euro di differenza ed essere alimentate con energia elettrica a basso costo allora ne potremo riparlare, a meno che lo Stato non decida di spostare le accise dei combustibili sul kWh per autotrazione (basta cambiare il prezzo della fascia di consumo..). Questo appena citato rappresenta il caso migliore (cittadino/extraurbano), in quanto se consideriamo il caso autostradale con i 240 Wh/km prima correttamente ricordati ed un costo medio alla colonnina HPC di 50 cent/kWh (ed è un affare qui in Italia, perchè l regali sono ormai finiti ed è chiaro ormai a tutti) si giunge ad un costo di circa 12 cent/km a fronte di 11,5 cent/km delle tanto bistrattate ibride. E non pensiate che la situazione possa cambiare facilmente, poichè il costo complessivo di una HPC da 250 kW (tra terminale ed impianto di collegamento in cabina) supera i 60.000 euro (sempre da attualizzare) e questo lo si ritrova inevitabilmente sul kWh pagato. Vi chiedete quindi perchè in Italia stiamo ancora al 4% di mercato?
          Un ultima cosa… Noto con un certo stupore che considera “asmatiche” le vetture ibride, forse perchè le considera poco performanti. Osservo che a questa considerazione giungono proprio i proprietari delle vetture convenzionali che superano allegramente in autostrada tutte le varie “supercar BEV”, sicuramente potenti e scattanti ma molto più pesanti e dotate di poca energia a bordo (se confrontate con i combustibili liquidi). Vorrei dire che, contrariamente agli americani (appassionati delle gare di accelerazione ed altre espressioni da bar…) noi europei le auto le portiamo in circuito per testarne le prestazioni. La Plaid S supertrasformata si è beccata 25 secondi al giro al Nurburgring dall’equivalente Porsche Turbo. E’ quasi un chilometro di distacco… e non riesce a fare due giri di seguito perchè si ferma prima senza energia… E poi quasi 40minuti di ricarica al posto di due di rifornimento… Ci hanno fatto le barzellette in Germania…. di tutti i tipi..
          Per cui le consiglio, quando parla di convenzionali ed ibride “asmatiche” di misurare bene i termini, perchè purtroppo l’aria manca proprio alle elettriche!

      • Sarebbe interessante un post del tipo “ho sbagliato i dati, mi scuso”, ma sappiamo bene che non arriverà mai.

  3. La Mazda 2 Mild Hybrid con il motore skyactive fa di media 22 km litro, quasi quanto un Full Hybrid Toyota. Consumi reali statistici (vedi Spritmonitor.de), non fantasie WLTP etc. Stanno nascendo una serie di motori (e li stanno facendo TUTTI, pure quelli che hanno fatto dichiarazioni di abbandono dei motori a combustione) espressamente nati per il cosiddetto engine assist. Ma siete proprio sicuri che ad oggi sia possibile ottenere un punto di pareggio anche ricaricando da casa (ad un prezzo medio reale ben lontano dal PUN) dovendo recuperare ALMENO 10.000 euro di differenziale di prezzo, per giunta da attualizzare? È il conto della serva che si fanno gli Italiani (e molti europei), per cui ibrido+convenzionale fanno ancora il 60% e i BEV solo il 4%. Vi chiedete ancora il motivo?

    • Il motivo è chiaro, tutto al netto di cosa faranno i produttori di petrolio e di quanto si pagheranno le emissioni nel prossimo futuro: in un attimo i 22 km/l possono diventare i nuovi 11 km/l.
      O forse non è chiaro perché l’ Europa, ma anche gli USA o la stessa Cina stanno spingendo sull’acceleratore delle fonti rinnovabili?
      Guarda mi azzardo in una previsione, visto che vengono sempre più citate le elezioni europee, la strategia è chiara: tenere i prezzi dei fossili più bassi possibili, sparigliare le carte del green deal, mettere al comando servi sciocchi dei fossili (noi in Italia siamo all’ avanguardia e ci siamo già portati avanti), per poi rialzare i prezzi sfruttando i poveretti che avranno tifato facendo i conti senza l’oste. Cornuti e mazziati, insomma. My 2 cent.

    • Esatto, proprio i conti della serva. Tutto il resto d’Europa, che viaggia già attorno al 20%, che conti fa?

      • Suvvia sig. Degli Espositi , lei è una persona seria e sufficientemente competente per non sapere che il resto d’Europa ( inteso come i 4 mercati simili al nostro) ha peculiarità uniche in più ( Francia e Germania sopratutto) hanno inondato il sistema di incentivi , la Francia addirittura cerca de facto di regalarle queste auto, la Germania appena terminati ( ricordo sopratutto al mercato flotte aziendali i privati non hanno numeri così esagerati) perché non poteva più reggerli e noi meno di loro è crollata e vedremo i prossimi anni come svilupperà ( PS la Germania che conosco da una vita e divenuta una nazione molto “triste”) lil Regno Unito è inchiodata agli stessi numeri e da lì non si sta muovendo e le previsioni confermano e la Spagna francamente a parte qualche zero , non è che sia così diversa da noi
        Le auto ibride sono già il compromesso che la maggioranza dei cittadini europei ha sposato per conciliare la loro vita con una accettabile riduzione di inquinamento , sento sempre parlare di carburanti a 2/2,5 euro ( bhe nel nord Europa e già così è io ci vado regolarmente senza scandalizzarmi particolarmente , al massimo rinuncio ad altro ma fino ad oggi non ne ho avuto necessità.)
        Le bev avranno un maggiore sviluppo quando la semplicità , delle medesime auto ( non sono cosi tanti quelli che vogliono guidare un tablet)e della modalità di rifornimento ( nemmeno così tanto i tempi ma la facilità di pagamento con qualunque mezzo, compresi i contanti, e con punti ricarica protetti da intemperie ) saranno compresi e accettati dal grande pubblico

        • Lei ci ha detto di aver provato 4 modelli di elettriche, senza mai averli ricaricati. Cosa ne sa di modalità di pagamento, semplicità di rifornimento, tariffe, capillarità della rete, tempi di viaggio, autonomia? Non sono pregiudizi i suoi, a fronte delle testimonianze dirette di centinaia di nostri lettori? E’ proprio convinto che la maggior diffusione delle auto elettriche in Paesi più evoluti del nostro dipenda solo da incentivi leggermente superiori ai nostri?

          • Confermo le abbiamo prese giusto x provarne solo l’aspetto di guida e proprionperche sapevamo che ragionevolmente non avremo dovuto ricaricare ma anche senza papero ho però la certezza di voler pagare con la banconota da 20 euro e magari essere riparato nell’operazione di aggancio ( non che i tempi non siano importanti però lo sono più ilnresto
            Nella foga della scrittura ho prima scordato la cosa più importante quando abbiamo preso la Tesla dall’aeroporto di Roma e rilasciata all’aeroporto di Napoli viaggiando allegri ( 140/150 kmh) ha fatto a malapena 280km e aveva una rumorosità di rotolamento molto fastidiosa questo giusto per un parere personale

        • @Ivan.s
          Leggo che non si scandalizza per il prezzo a 2.5 € litro… immagino che che non viva in affitto con 1500 € di stipendio.
          Sbaglio?

          • Al di là del potere d’acquisto 2,5 € è un prezzo possibile nel medio periodo.
            Non ora, certamente, che i fossili sono nell’ occhio del ciclone con una buona capacità produttiva e il mondo che sta cercando di ridurne l’ uso per quanto possibile, quindi i prezzi bassi servono a rallentare il più possibile questo processo.
            Non escluderei prezzi ancora più bassi nel breve periodo, quando le politiche di riduzione inizieranno ad avere effetto e ci sarà eccesso di capacità produttiva, poi i prezzi bassi faranno il loro “mestiere” e la riduzione negli investimenti produrranno appunto prezzi alti nel medio e lungo periodo.
            Poi ci sono i costi di emissione che faranno capolino e probabilmente saranno sempre più alti. Se non ci saranno guerre prima (es. Taiwan) in circa cinque anni i combustibili più usati potrebbero tranquillamente arrivare a 2,5€, e in caso di guerre anche meno di cinque anni.
            Questo sopra è uno scenario possibile, ovviamente non ho la sfera di cristallo.
            Lo scenario opposto è che i produttori abbiano la forza di continuare come ora a lungo e tenere prezzi bassi per incentivare l’uso dei combustibili a discapito dell’ energia elettrica. A giudicare da molti commenti anche qui su Vaielettrico il giochino per ora sta funzionando, ma per quanto è difficile dirlo.
            Non abbiamo che da aspettare.
            Io intanto, potendolo fare, ho acquistato un’ auto elettrica che è ricaricabile e ricarico, con fonti rinnovabili: non è la soluzione di tutti i mali ma se non altro il mio denaro non finisce ad arricchire dei ricconi che fanno la bella vita distruggendo il pianeta. Altri preferiscono lamentarsi che gli stipendi sono bassi ma sono felici che i loro soldi arricchiscano questi signori e se ne fregano dei danni ambientali ed economici che causano queste scelte.

          • No certo , se è per questo ho anche finito il mutuo però mi scusi ma non capisco cosa c’entra
            Io stavo dicendo semplicemente che se necessario vi sono molte cose da tagliare
            Un esempio non banale , banalissimo
            In azienda siamo tutti dotati di cel aziendale ( costo 5euro mese) , ebbene sono tra gli unici che ha solo ed esclusivamente questo ( ci si può fare tutto illimitatamente in tutto il mondo) gli altri colleghi girano con cartuccere stile film Western ( quello aziendale è comunque obbligatorio , solo viene limitato)molto spesso con l’ultimo modello di i-phon o samsung
            Non crede che con questo risparmio si acquistino molti litri di benzina ? E ripeto è solo un banalissimo esempio

          • @ zi ti
            Leggo che non si scandalizza per una segmento B a 35.000€..
            Immagino che anche lei non viva in affitto con 1500€ di stipendio.
            Sbaglio anche io?

      • Paga l’energia molto meno di noi, dai sistemi home fino agli HPC. Se fosse così conveniente staremmo al 50% di mercato ed invece siamo al 20% scarso, incentivi compresi. Il conto della serva, che fino a prova contraria è quella che manda avanti la casa, l’ho visto fare in concessionaria (non dico quale) per convincere a passare agli ibridi… E funziona SEMPRE.

        • Eh eh eh chissà chi fa l’affare il concessionario o il cliente!?!?
          È proprio vero il miglior venditore è quello che ti rifila la patacca e sei anche contento di portartela a casa.
          Se hai una certa età avrai certamente presente i clienti che compravano il Betamax convinti di aver comprato il meglio? Ecco, quelli.

      • Al massimo il resto d’Europa viaggia sul 14% e forse perché l’energia costa meno? Ad oggi in italia ricaricando alle colonnine non c’è nessun vantaggio economico a prendere una elettrica (anzi risulta anche più costoso in molte condizioni)

        • Dati ufficiai Unrae di dicembre 2023: Germania BEV al 22,6% e PHEV al 7,4%; Francia (BEV 20,6% e PHEV 9,4%); Regno Unito (BEV 19,7% e PHEV 8,6%); Spagna (BEV 7,2% e PHEV 8,0%). Non parliamo nemmeno di Svezia, Norvegia, Olanda ecc. Nel totale mercato europeo, a dicembre le BEV sono a quota 19,6%.
          Avanti Vincenzo, ne inventi un’altra.

          • Articolo vai elettrico, quota di mercato bev in Europa nel 2023 14%, ci riprovi signor Degli espositi

          • Gli articoli, le statistiche e anche i commenti vanno letti e capiti, signor Vincenzo. Ho riportato i dati delle immatricolazioni di dicembre in tutta Europa (compresi i Paesi non Ue come Norvegia e UK): controlli la mia risposta e il sito UNRAE quihttps://unrae.it/dati-statistici/immatricolazioni/tag/2023. L’articolo da lai citato riporta i dati di vendita annuali nella sola Ue diffusi da ACEA. Da modesto e immeritato direttore di Vaielettrico (si scrive così) trovo abbastanza grottesco il suo post. Buona domenica

    • Hai citato la Mazda 2 hybrid e la ho guardata per curiosità:

      – è una segmento B, chiaro che se sali a termiche segmento C ( equicalenti di MG4) o D (Tesla) il tuo ragionamento sui costi non tiene, nel D anzi rischi di spendere meno gia all’aquisto puntando sull’elettrico

      – a 130 km/h la mazda pur auto compatta consuma 15,4 km, in velocità l’ibridizzazione non può fare il miracolo di creare l’energia dal nulla, al massimo aiuta nel mesito e nell’urbano

      – vettura con il cambio manuale (meno comodo in città di una elettrica) e con un motore particolare, che per avere bassi consumi risulta debole di brio, scrivono che l’auto fatica fare le salite e i sorpassi, bisogna scalare 2 marce

      è un po’ un cherry picking delle termiche più compatte e asmatiche 🙂

      Comuque per il segmento B la discussione andrà riaggiornata a dopo l’arrico delle elettriche delle serie più economiche, vediamo come saranno

      la prima dovrebbe essere la E-C3, stessa stazza, più brio e prezzo minore della Mazda 2

    • Io sti 10 mila euro di differenza di prezzo non li vedo mica tanto..
      Praticamente tutti i suv che le case propongono a listino costano quanto, o più, della Model Y rwd. L’unica casa che ha listini pompati nell’elettrico è Stellantis ma perché per politica aziendale preferisce lavorare con gli sconti

  4. Peccato non abbiate nemmeno citato il crollo delle vendite in Germania (auto elettriche dimezzate) che si é riflesso in un calo importante in Europa a dicembre. Inoltre nel conteggio del diesel vengono astutamente omesse le mild Hybrid per fare il titolone (conteggiando queste ultime il dato si ribalterebbe). Forse siamo di fronte ad un caso di disinformazione?

  5. PHEV Plug In ? No wall-box … No parti (scritto apposta senza Y … è una battuta 😜)

    dati i listini delle plug-in (ma anche molte mild hybrid) … conviene saltare direttamente in BEV ( con batteria adeguata e pompa di calore “of course” ; se c’è ancora un gap di prezzo … si riprende subito col risparmio bollo e micro-tagliandi BEV

    • Concordo che una suddivisione così non ha senso.
      Le mild hybrid dovrebbero andare insieme alle benzina o gasolio, non avendo alcuna differenza sostanziale. Dovrebbe esistere un criterio univoco per identificare una ibrida: batteria da almeno X kWh (tipo 2) e potenza motore elettrico da almeno X kW (tipo 20), diversamente vanno buttate nel computo delle “non ibride”.
      E non capisco nemmeno perchè non si possano distinguere per tipo di carburante, esistono le ibride benzina e le ibride gasolio, dal punto di vista degli inquinanti non sono la stessa cosa.

    • da precisare che i dati sono stati raggruppati così non da Vai.Elettrico, ma dalla fonte, cioè l’Assciazione costruttori ACEA

      probabilmente è più facile raggrupparli in questo modo, e per altri aspetti forse non è così scorretto:

      le Mild-hybrid, anche se per aspetti tecnici si distaccano poco dalle ICE, hanno consumi inferiori ed agevolazioni differenti dalle ICE, a livello amministrativo/commerciale sono un segmento differente dalle ICE

      mentre a livello tecnico in effetti NI, specialmente quelle con giusto un alternatore potenziato e una micro batteria

  6. A fine agosto 2023 ho contribuito anche io, e ne sono felice.

    A mio avviso però la spaccatura si dovrebbe fare anche tra HEV e PHEV a benzina ed a gasolio.

    Poi diciamocelo chiaro le vetture ibride non plug in sono a tutti gli effetti delle vetture che per quasi totalità del tempo vanno a combustibile fossile e quindi mi sembra assurdo catalogarle come non diesel o non benzina.

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