Home Auto Contropiede Tesla: ribassa i prezzi di ricarica

Contropiede Tesla: ribassa i prezzi di ricarica

25

Contropiede Tesla: ribassa i prezzi delle ricariche (super-fast) in tutta Europa, Italia compresa. Ad eccezione dei Paesi scandinavi: Svezia e Norvegia +25%.

Contropiede Tesla: limature in tutta Europa, a 0,46 in Italia 

La buona novella è arrivata via Twitter da Felix Hamer un giornalista olandese specializzato nel tema ricarica, con un occhio attento su potenze e costi in tutta Europa. Il nuovo panorama continentale dei prezzi dei Supercharger è interessante non solo per vedere quanto i caricatori Tesla sono più convenienti (anche in Italia) rispetto ai principali operatori.

Ma anche per le differenze tra Paese e Paese. I prezzi pubblicati riguardano le ore non di punta, in concomitanza con le quali la tariffa viene leggermente aumentata. Va ricordato che chi possiede un’auto non Tesla può ricaricare in queste colonnine, ma pagando una free mensile di 12,99 euro.

Ecco nella tabella qui sopra le stazioni prese a riferimento in ogni Paese, con il calo in percentuale e il nuovo prezzo al kWh. Per l’Italia è stato preso a riferimento il Supercharger di Rovereto, in Trentino, situato di fronte all’hotel Nerocubo, a poca distanza dal casello Rovereto sud della A22. Dotato di 8 stalli V3. Il prezzo è comunque la metà (o meno) rispetto alla concorrenza su colonnine della stessa potenza.

I Supercharger Tesla in Italia hanno superato quota 400.

Restiamo i più cari d’Europa, in Danimarca e Francia i prezzi migliori

Tabelle come quella che pubblichiamo in alto danno anche un’idea delle tariffe che Tesla pratica nei diversi Paesi europei. Tariffe delineate, presumibilmente, in base al prezzo locale dell’energia e anche al tasso di occupazione dei Supercharger. Ancora una volta la ricarica italiana è la più cara, con 0,46 euro/KWh e su un livello di prezzi vicino solo a quelli dell’Ungheria (0,45).

Tra le più care anche Svizzera (0,42) e Regno Unito (0,37 sterline equivalgono a  0,43 euro). Ma si tratta anche di Paesi in cui il potere d’acquisto è più alto che da noi. Mentre svettano in positivo la Danimarca (0,25) e la Francia (0,27). In pratica in questi due Paesi la ricarica ad alta potenza nei Supercharger Tesla costa come in Italia ricaricare a casa in AC a 3 kW. Un altro mondo. E anche questo spiega perché in questi Paesi le auto elettriche si vendono molto di più…

Apri commenti

25 COMMENTI

  1. È ovvio che ci sia un cartello degli operatori.
    Purtroppo Tesla con i supercharger non è dappertutto (e nemmeno può esserlo). Ma è vergognoso il confronto, più del doppio.

    Segnalo questa petizione per una raccolta firme da inviare a AGCM.

    https://chng.it/CcY8JJqPVm

  2. Spiega, spiega, eccome se spiega.
    Spiega anche molto altro che alcuni utenti stanno già evidenziando ed altri non mancheranno di farlo.

  3. in più, in modo specifico alle auto Tesla se ho capito bene nei supercharger vengono fatturati i kwh netti in uscita dalla colonnina, non i lordi compresi di perdite dovuti all’elettronica delle colonnina

    per cui tra auto efficenti, migliori prezzi alle colonnine, fatturazione del netto, per usi autostradali/intensivi si va ascavare un certo divario nei costi di gestione effettivi tra una tesla e un’altra bev

    e niente, piaccia o meno brava Tesla, che nel mercato contina a “menare come un fabbro”

    • Caro R.S. riguardo alla fatturazione netta o lorda, ritengo che lei abbia capito male.
      Su questo sito: https://www.manualslib.com/manual/2013455/Alpitronic-Hypercharger-Hyc-075.html?page=40 può trovare lo schema elettrico un un caricatore Alpitronic e constatare che la la misura dell’energia caricata è quella netta.
      Riguardo alla precisione della misura dell’energia nei caricatori Tesla, c’è stato un periodo che non soddisfavano la normativa Tedesca, vedi https://electrek.co/2022/08/16/teslas-public-superchargers-deemed-illegal-in-germany-due-technicallity/
      Con questo, non voglio denigrare Tesla ed i suoi prodotti che ritengo eccellenti. Desidero solo evitare la propagazione di fake news.

      • Grazie Ivone, in effetti sono confuso su questa parte, sto cercando di capire

        è esperienza comune che i kwh che si trovano nella batteia in auto sono meno dei kwh pagati alle colonnine, e la differenza è ababstanza e non mi sembrava spiegabile con gli assorbimenti delle sola elettronica e delle batteria dell’auto, per questo credevo che le colonnine fatturassero anche una parte del loro lordo

        poi ho trovato dei video di possessori di tesla e altre auto che facevano questi confronti caricando ai supercharger e alle colonnine comuni

        per ora mi temgo il dubbio

  4. Poverini. A giudicare dai prezzi degli altri operatori mi pare evidente che vendano in perdita perché non sarà mica che tutti gli altri abbiano margini così vergognosi sul kilowattora…

    • Non so da chi acquisti l’energia elettrica Tesla, ma è un fatto che il PUN (prezzo all’ingrosso) scese sotto 0,20 €/kWh a maggio 2023 e a gennaio di quest’anno è sceso attorno a 0,10 €/kWh.
      Se Tesla riesce ad acquistare energia elettrica direttamente all’ingrosso, altro che perderci…
      E inoltre, come ricordato in un altro commento, Tesla ha anche rivoluzionato il modo di costruire le stazioni di ricarica multistallo, inventando piattaforme preassemblate modulari che riducono i costi di installazione rispetto ai sistemi tradizionali.
      Ho il sospetto che Tesla riesca a guadagnarci anche dai Supercharger…

      • La divisione Supercharger di Tesla è in attivo. Il dato è globale e non nazionale, ma se teniamo conto che il prezzo italiano è il più alto d’Europa, probabilmente hanno lo stesso margine, circa, quindi rientrano.
        Ricordo che esistono anche i Destination Charger che consistono in wallbox in AC presso strutture ricettive dove Tesla mette solo il nome e le inserisce nel network ma la cui tariffa è decisa privatamente dal gestore: questo per dare servizio.

    • punto di più sulla seconda e sul fatto che i due players principali abbiano come azionista maggioritario un governo a cui non piacciono le elettriche…

  5. Beh diciamo che non è nulla di strano, hanno iniziato prima e hanno la forza di ottenere loro il prezzo migliore.

    • Tesla ha messo i supercharger prima ma Enel. Becharge, a2a sono produttori di energia. La venderebbero al prezzo Pun o, probabilmente, al di sotto per grandi quantità. Il ricarico è elevato, 4 volte tanto o più e, con i turisti stranieri, facciamo anche una pessima figura… In Trentino e sui lidi del nordest che frequento vedo parecchie BEV straniere.

  6. Adesso attendiamo la terza ondata di aumenti a partire da Enelx che ha già eliminato i 2 abbonamenti più convenienti. Poi toccherà a Becharge, infine ad A2A, ricordando che l’ex monopolista è quello che comanda il mercato e l’ordine dall’alto è quello di scoraggiare le bev. La nomina di Cattaneo come AD non è stata casuale…

  7. Chiedo cortesemente se i 46 centesimi è relativo a tutti i supercharger Tesla o solo a Rovereto. Segnalo che la colonnina di ricarica gestita da Autobrennero fuori dal casello autostradale Rovereto sud, a qualche centinaio di metri dal supercharger, costa per tutti 0,46 euro/kWh, pagamento con carta di credito, potenza 50 kW. Più lenta dei supercharger ma per tutti.

    • Quello è il futuro, basta APP e CARD, quelle sono solo dei medievali tentativi di sottomettere il cittadino alla schiavitù del brand. Bancomat ovunque e si va dove conviene, con buona pace di Enel ed Eni

    • Dino: anche il Tesla SuperCharger di Rovereto è aperto a tutte le auto, si paga con carta di credito!
      Prezzo in Italia per auto Tesla: dalle 20 alle 16 0,46 €/kWh
      Prezzo in Italia per auto Tesla: dalle 16 alle 20 0,51 €/kWh

      • Scusa Paolo ma per i non Tesla non bisogna pagare un fisso mensile per accedere ai SuperCharger a quei prezzi?

        • sì, 12.99 al mese. Diversamente si paga il kWh 10 centesimi in più.
          Quindi il conto è presto fatto: se mediamente ricarico più di 130 kWh al mese presso i Supercharger mi conviene l’abbonamento, altrimenti no, pagherò di più occasionalmente. Rimane il fatto che pagare 0,56 centesimi pay per use in una stazione di ricarica che nel 99.99% delle situazioni funziona, non è male (0,61 se ricarico in orario di picco 16-20).

  8. E questa è la dimostrazione che gli altri fanno cartello e vogliono solo fare cassa… Visto che l’investimento in supercharger fatto da Tesla è stato superiore a quello degli altri operatori,anche/almeno in Italia.

    • Okkio che Tesla:
      oltre a produrle in proprio i sistemi di ricarica SuperCharger,
      riesce ad installarli a costi molto inferiori dei suoi concorrenti 🙂

      • Ma non è un produttore/distributore di energia come i 10 maggiori operatori…. Probabilmente Tesla a livello nazionale consuma meno energia di una qualsiasi media industria manifatturiera (o un produttore di pizze surgelate precotte, ad esempio!)

Rispondi