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Va in fiamme una Tesla Model Y a Imperia

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La Tesla Model Y dopo il rogo, a Imperia (foto: ImperiaPost.i).
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Va in fiamme una Tesla Model Y a Imperia. L’incendio, secondo quanto il sito  ImperiaPost, sono divampate alle 2, nella notte tra domenica e lunedì.

v in fiamme una tesla
Un’altra immagine scattata dopo l’incendio (foto: ImperiaPost.it).

Va in fiamme una Tesla: era parcheggiata di notte

Un’auto elettrica Tesla ha preso fuoco questa notte in via Boine, a Borgo Marina, Imperia. A causa del rischio di ulteriori esplosioni, la zona è stata chiusa al traffico per sicurezza in attesa della rimozione”, scrive il sito della città ligure, aggiungendo: “Ancora ignote le possibili cause. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno domato il rogo. L’auto, con targa francese, è andata completamente distrutta. Visto il rischio di una ripresa dell’incendio, per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, è stato interdetto l’accesso al quartiere con la chiusura al traffico di via Boine. In attesa della rimozione che avverrà questa mattina”. In realtà dalle immagini la Tesla risulta distrutta nell’anteriore e completamente impraticabile nell’abitacolo, mentre sembra quasi integra la parte posteriore. I proprietari dell’auto non erano presenti al momento del rogo e in ogni caso non si segnalano danni di alcun tipo alle persone.

va in fiamme una Tesla
Solo il posteriore sembra integro (foto: ImperiaPost.it).

Ora serve trasparenza sulle cause dell’incendio

Quel che si sa è che le fiamme sono state spente dai Vigili del fuoco di Imperia e che l’auto dovrà essere trasferita in un luogo sicuro per essere esaminata. Sul posto sono attesi anche tecnici della Tesla, che a loro volta dovranno fare tutte le verifiche del caso. Anche a fronte di una prevedibile richiesta di risarcimento danni. Purtroppo l’azienda di Elon Musk non brilla per trasparenza, mentre in questi casi servirebbe un’analisi approfondita e condivisa. Ci sono diversi studi a dimostrare che le auto elettriche si incendiano staticamente di meno dei veicoli a combustione. Ma è anche vero che, se le fiamme si sviluppano, spegnerle è più complicato, non basta irrorare di acqua l’automobile. Vedremo se in questo caso si risalirà con certezza alle cause  che hanno determinato il falò e se ne verrà data adeguata comunicazione.

Phoenix
Vesper
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41 COMMENTI

  1. Tesla model 3, un piromane dei boschi? o si è liberato della model 3 vecchia per cambiarla con il modello nuovo? la batteria di servizio e posta sotto il sedile posteriore.

    • No, la batteria 12V è sotto il cofano anteriore, sotto una copertura plastica. Sotto il sedile posteriore c’è, tra le altre cose, un’interruttore che serve per staccare la parte ad alta tensione.

  2. Anche per me “l’hanno svampata”.

    E poi mi riprendete quando vi faccio le battute sul turismo in liguria ☝️

    Che poi… 🙄

    Battute…🤔🤭

  3. Io scriverei l’articolo in altri termini in realta’… Nonostante un incendio con cause ancora da determinare, la batteria di una Tesla Model 3 e’ rimasta perfettamente integra valorizzando i sistemi di sicurezza.

    • Grazie Fabrizio di avere sempre una visione laterale e anche, dato che ti seguo assiduamente, non partigiana.
      È quello che ho pensato quando c’è stato l’incidente in autostrada contro al furgone di notte: la notizia non è la mancata frenata ma che si sono appena feriti e la macchina nemmeno si è ribaltata.
      Sicurezza sempre al top.

    • Condivido con te al 100%. Non mi aspettavo che Vaielettrico scrivesse un articolo così (in più firmato Redazione), sembra il solito pezzo dei giornalisti che non sanno di cosa stanno parlando. Grossa delusione…

  4. Sono daccordissimo a conoscere le cause di questo incendio, così come quello delle 18.500 auto termiche che mediamente prendono fuoco annualmente in Italia, secondo i dati forniti dai vigili del fuoco.

    • Mi rendo conto che da foto o video di un’auto da sola può non essere immediato distinguere i due modelli, visto che le riprese possono falsare le proporzioni, ma ci sono diversi tratti distintivi che semplificano il compito. Ad esempio il taglio delle portiere posteriori. Allego immagine: https://i.imgur.com/yaLmOvm.jpg

    • Ho avuto il dubbio anche io, non vedo il taglio nel vetro del portellone della Y. La foto è lowres e dal telefono non capisco.

  5. “ricordiamo che le ice hanno statisticamente più possibilità di incendiarsi”.
    quindi statisticamente a questa è bruciato un fanale.. 🤣

    mettiamo le mani avanti non si sa mai che qualcuno cambi idea?

  6. Concordo sul fatto che l’incendio sia frutto di un cortocircuito del circuito servizi, probabilmente la batteria di trazione non è stata neanche interessata dal rogo, anche grazie all’intervento dei vigili del fuoco.

    • Esattamente. L’ho fatto notare anch’io perchè non mi ero accorto che l’avevi già segnalato tu (il mio post è ancora “in approvazione”).

  7. Come già detto da altri dalle immagini si ha l’assoluta certezza che il rogo non è partito dalla batteria di trazione quindi tutte le problematiche descritte nell’articolo in questo determinato e specifico caso non hanno senso….
    Infatti è l’incendio alla batteria dell’autp elettrica che è più difficile da spegnere (soprattutto per il fatto che è sigillata per empedirne l’ingresso dell’umidità e perciò difficilmente raggiungibile anche dal liquido estinguente dei pompieri)… così come il rischio di ripresa dell’incendio ed esplosioni è nullo (o meglio inferiore a quello di una termica) se nel rogo iniziale non sono coinvolte le batterie perciò anche la precauzione di chiudere al traffico la via non è stata presa perché è una termica ma evidentemente è una prassi standard….
    Ovvianenre bisogna indagare per capire il .otivo di questo incendio (che può essere doloso, un cortocircuito “classico” o altro ma di certo non l’autocombustione della batteria di trazione) ma ame sembra che per l’ennesima volta da parte di certa informazione (non sto parlando di qyesto sito ma di chi ha portato alla “notorietà” questo evento) per alimentare i pregiudizi infondati sulle auto elettriche. Se fosse bruciata una termica nelle stesse identiche condizioni nessuno ne avrebbe scritto, infatti a livello nazionale accade decine di volte al .ese. anonimo mi sembra di aver mai visto titoloni cone invece immancabilmente accade quella volta che accade ad una elettrica

    • Nell’articolo non c’è scritto che l’incendio è partito dalla batteria di trazione, c’è scritto che è necessaria più trasparenza proprio perché evitare che si creino convinzioni sbagliate sulle origini delle fiamme.

      • Giusto.
        Tra i pregi di Tesla non c’è sicuramente la trasparenza e la tempestività di informazione.
        Hanno un atteggiamento “snob” nei confronti del pubblico, decisamente criticabile.
        In questo caso ne va della credibilità dell’intero comparto, data la fama di Tesla.

        • Oddio… nell’inchiesta USA sugli incidenti sotto ADAS, Tesla è stata l’unica a fornire i dati… così come in tantissimi casi di incidenti. Ma siamo davvero sicuri di questa “reticenza”?

          • Beh, li ha forniti alle autorità, quello devono anche se non volessero. Io parlo di “pubblico” inteso come la ggente.
            Di solito non dicono ufficialmente nulla e non parlano coi giornalisti, almeno a me così pare.
            Non che una Apple faccia molto diversamente, diciamo che a volte basterebbe dire “stiamo verificando” e poi a indagini avvenute fare un comunicato ufficiale (dato che direi che finora, in questo tipologia di evento, incidente o altro, non è mai stata ufficialmente riconosciuta una responsabilità civile o penale di Tesla, sarebbe sempre con esito a loro favore).
            Forse non hanno nemmeno tutti i torti: gli hater continuerebbero ad odiarla, i fanboy la difendono a prescindere, alla moltitudine non interessa perché tanto non sono in grado di capire di cosa si parli, poi ci siamo “noi” in grado di sospendere qualsiasi giudizio in attesa di chiarimenti e ci informiamo da soli.
            Bene o male, purché se ne parli … Direbbe qualcuno.

          • Si ma: se dovevano anche se non avessero voluto, perche’ le altre case non hanno fornito dati?
            Se e’ vero che sino ad ora non e’ mai stata ufficialmente riconosciuta una responsabilita’ civile o penale a carico di Tesla, avrebbero avuto tutti i vantaggi nello sbandierare ai 4 venti l’esito delle indagini, non ti pare?
            Coi giornalisti non ci parlano perche’ non mi risulta che abbiano nemmeno un ufficio stampa. Vedo qualche comunicazione ufficiale qui in Norvegia, relativamente a variazioni di prezzo, apertura dei Supercharger agli altri brand ect. ma niente di piu’ (in Italia mi sa nemmeno quello). Sui casi (presunti) avvenuti qui hanno lasciato che gli inquirenti chiarissero ufficialmente come fossero andate le cose, ma hanno fornito i dati disponibili per le indagini.
            Nel momento in cui ho posto delle domande al Service (alcune non necessariamente “comode”…) mi hanno risposto senza nessuna reticenza.
            Riporto quello che vedo/leggo, perche’ li seguo da diversi anni, ma e’ meglio che la chiuda qui perche’ vedo che mi stai inserendo nella lista dei fanboy… 😉

          • Sandro
            No, assolutamente. Prima di inserirti nella lista dei fanboy dovresti giurarmi che i sedili della Model 3/Y in estate sono freschi.
            Uno che si fa Norvegia – Liguria in 22 ore ha TUTTI i diritti di trovare la propria macchina straordinaria, fosse anche una E-Tron (frecciatina!)

          • Guido, i sedili, sotto i 40 gradi che ho trovato per quasi tutto luglio in Sardegna, erano maledettamente caldi (ma non solo quelli visto che l’auto raggiungeva i 67/68 gradi all’interno). Però, a differenza della termica con cui scendevo qualche anno fa (sedili in pelle neri…), stavolta potevo attivare il clima 10 min prima di arrivare in auto. 😁.
            In 22 ore ho fatto Hirtshals-Livorno l’anno scorso. Quest’anno ho fatto Hirtshals-Genova in 19 ore ma, ad onor del vero, dovrei aggiungerci circa 5 ore di stop per dormire un po’ (senza poter ricaricare…), visto che stavolta non avevo problemi di certificati in scadenza.
            Peccato perché ci tenevo ad entrare nella lista, ma non chiedermi altro perché se ti dico cosa penso su alcuni dettagli… finisce che poi mi inserisci in quella degli haters!

  8. Stavolta le batterie non hanno colpe, se no il pianale non esisterebbe più.

    A mio avviso trattasi di corto circuito analogo a quelli che avvengono su vetture a gasolio e a benzina.

  9. Incendio chiaramente doloso. Se si fosse incendiata per colpa della batteria non sarebbe rimasto nulla.

    • Non so se sia doloso, ma è la prima cosa che è venuta in mente anche a me. Magari l’ha incendiata qualche balordo.

  10. Batteria di servizio (12 volt) che ora è al Litio?
    Perchè la batteria della Model Y è a partire dal retro, fino sotto al guidatore, parti che non si sono incendiate, la batteria di trazione è probabilmente intatta.
    Aspettiamo.

    • Caspita 1000€ per una batteria di servizio.
      Sarebbe più saggio trovare il sistema di utilizzare la batteria di trazione anche per i servizi.

      • Eh, no. È una questione di sicurezza.
        In caso di incidente la batteria di trazione si stacca mentre quella di servizio può lasciare accesi fanali, sbloccare le porte, alzacristalli e fare la chiamata di emergenza. Costa di più ma è ridondante. Tesla, immagino anche gli altri, ha molte cose doppie, ad alta affidabilità: computer per la guida, attuatori e sensori sterzo, ad esempio.

        • non tutti ,
          hyundai kia nei primi modelli phev e bev
          aveva la batteria di servizio al piombo a parte
          poi ha deciso di metterla separata , mello stesso pacco batterie al litio

      • Avevo letto in giro (forse in qualche commento su questo sito) che molti componenti sono progettati per funzionare con la batteria 12v, sono gli stessi che usano le termiche dopo tutto: tergicristalli, luci, e altre cose. E quindi anche le BEV li devono alimentare con la batteria di servizio. A meno di non progettare componentistica dedicata alle BEV. Forse ci arriveremo, ma ad oggi se ne vendono immagino troppo poche rispetto alle ICE per giustificare questo cambio.

        • Vero. Inizialmente Tesla avrebbe voluto adottare un sistema a 48V, ma si è presto resa conto che avrebbe dovuto prodursi tutto in casa ed era praticamente impossibile.

    • Le nuove batterie 12V al litio hanno una chimica estremamente stabile.
      Escludendo ipotesi dolose – peraltro possibili – secondo me potrebbe dipendere da qualcosa lasciato nel frunk. Tra droni, piccoli compressori, booster, etc., c’è un sacco di elettronica di consumo con batterie al litio che sono molto meno controllate e sicure dei pacchi batterie automotive.

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