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Stop allo sviluppo di motori a benzina per la Golf

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Stop allo sviluppo di motori a benzina per la Golf. Quello attualmente in produzione verrà aggiornato l’anno prossimo, poi si punterà sull’elettrico.

stop allo sviluppo
Thomas Schafer, capo della marca Volkswagen.

Stop allo sviluppo…/ Avanti fino al 2030, poi sarà solo elettrico

La notizia è stata diffusa dalla testata tedesca Automobilewoche e ripresa dalla Reuters, citando dichiarazioni del capo della marca Volkswagen, Thomas Schafer. Il top manager tedesco ha spiegato che con gli aggiornamenti previsti per il 2024 l’auto “è impostata” per stare sul mercato almeno fino alla fine del decennio. Dopo di che bisognerà capire come si svilupperà il cosiddetto segmento C. Ovvero la fascia di mercato di cui la Golf è regina dal 1974, l’anno in cui debuttò con il design firmato da Giorgetto Giugiaro. Oggi siamo arrivati alla Golf 8, ma difficilmente seguirà una Golf 9 a benzina: “Se il mondo si svilupperà in modo completamente diverso da quanto previsto, entro il 2026 o il 2027 potremmo decidere di  sviluppare un veicolo totalmente nuovo“, ha detto Schafer. “Ma non credo che lo faremo. Finora non è previsto“.

stop allo sviluppoIl n.1 Schafer: “La VW non rinuncerà mai a un nome come Golf”

La Reuters interpreta queste parole nel modo più ovvio, ovvero con la volontà di preparare il terreno al passaggio al full electric dal 2035. Come peraltro prescritto dalla normativa UE da poco approvata. Il marchio Volkswagen punta ad avere l’80% delle vendite dall’elettrico in Europa entro il 2030. Ed è difficile pensare che l’obiettivo venga raggiunta senza la massa critica assicurata dalla clientela Golf. È stato lo stesso Schaefer a fine 2022 a confermare che l’azienda non ritirerà un nome con questa notorietà e che il modello entrerà a far parte della gamma elettrica ID.  “Abbiamo marchi iconici, come Golf e GTI. Sarebbe folle lasciarli morire. Rimarremo fedeli alla logica dell’ID, ma i modelli iconici continueranno a portare il loro nome. Non rinunceremmo a Golf, in nessun modo“. Amen.

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25 COMMENTI

  1. Il mercato deciderà chi vive o chi muore, indipendemente dalle decisioni/imposizioni dall’ alto. Non resta che aspettare qualche anno. Amen.

    • Aspetti, aspetti: quando la Terra andrà arrosto, non sarà il mercato a decidere chi vive e chi muore, ma le catastrofi climatiche.

      • Si salverà solo la green Europa, mentre le cattive Cina/Pakistan/India/Africa/Russia ecc.. che sono pochini sia chiaro sprofonderanno nel centro della terra…

        • 🤦‍♂️ é la storia che si ripete. Si vede che non siamo degni di evitare un altro diluvio universale…

          Non saranno le sole bev o pdc a salvare il mondo ma sarà l’egoismo a farci sprofondare se continuiamo così

          • Sono pronto a scommettere che se tirano fuori la Golf E-GTR coi controcazzi cambia completamente la percezione.

            Ma coi controcazzi come sappiammo io e te, non come ci vogliono propinare certi personaggi che bevono frullato di carote e magiano gli spaghetti fatti con la farina di grilli, che non giocavano con le macchinine nemmeno da bambini e adesso ci vogliono spiegare come deve essere fatta una macchina sportiva.
            Oh.
            Insomma.
            Ecco.
            Uffi.

            Quindi se finisci di disegnarmi il “sequenziale due marce” sul differenziale non lo fai per me.
            Lo fai per la salvezza del mondo.

            (che si ride eh?)
            😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉

          • Che matto 😂
            Con il fisico che mi è rimasto, non dico la Plaid, ma basta una Performance per superare il mio limite umano.
            Mi torna in mente il 1984, quando vietarono i gruppi B nei rally perché il limite della macchina era arrivato ad essere superiore a quello dei piloti e ne rimasero uccisi quattro (su Delta S4).

            Tengo famigghia e non cerco più l’adrenalina, ho bisogno di pace 😵

          • Da vivo ti danno del matto.
            Da morto ti ricordano come un genio.
            Sallo ☝️😂

        • Ottima risposta. Modificherei: “l’Europa green è la voglia di avere il giocattolo nuovo tra le mani”

      • intendevo chi vive o chi muore tra le opzioni di mobilità a basso impatto ambientale.
        Probabile che sarà l’ elettrico, oppure no, chi può saperlo. Il mercato deciderà. Addio

  2. L’ultima, sibillina frase di Schafer è significativa. E rivelatrice che le case hanno un piano B. Se alle elezioni europee del prossimo anno i cittadini europei si sveglieranno e capiranno di rischiare la riduzione del diritto alla mobilità, tutto sarà rimesso nella giusta direzione. I cambiamenti vanno accettati non imposti. L’all in sull’elettrico nasconde la volontà di togliere le auto dalla strada. Elettrico, biocarburanti ed e-fuel devono combattere ad armi pari. Ma i sostenitori dell’elettrico temono il confronto alla pari…

      • Spero proprio che non ci sia l’aiutino di stato visto che poi sarà fatto pagare con gli interessi ai contribuenti ed ancor di più agli acquirenti (leggasi prezzi elevati delle BEV e ICE a cui togliere l’ecoincentivo per poi pagare il prezzo reale dell’auto o poco più del suo valore reale).
        In ogni caso come le pompe di calore sono il modo migliore per raffreddare/riscaldare un ambiente, così lo sono le auto elettriche.
        Mettiamo il taglio all’estrazione del petrolio da inizio aprile da parte dei paesi OPEC e voilá ecco che i carburanti riprendono a salire. Da qui le BEV ricominciano ad essere motivo d’indagine/valutazione anche contenendo conto degli aumentati sugli abbonamenti flat associata a una contrapposta tendenza al ribasso del prezzo d’elettricità a casa (notizia ARERA prezzi da aprile).
        Insomma, può piacere o no ma alla fine ciò che ci stanno imponendo (per alcuni) o che io definisco programmazione a lungo termine (finalmente dopo anni di immobilismo la politica ha ripreso in parte a fare il suo dovere) ci porterà a sceglie la mobilità elettrica. Non subito ma tra qualche anno in molti valuteranno una BEV come prossima auto, non perché imposta ma perché più consona al proprio portafoglio.

        • L’elefante nella stanza della mobilità privata è proprio il fatto che la soluzione che offre la maggioranza di vantaggi rispetto agli svantaggi è la mobilità elettrica. Tutto il resto sono chiacchiere.

        • Siamo ancora troppo dipendenti dal petrolio, tanto che se aumentiamo artificialmente il costo del carburante tagliando la produzione, tutto il resto ne risente: costo della vita, degli alimenti e sì anche dell’energia elettrica.
          Il cambiamento deve essere graduale, il pianeta non si salva in una sera ma con un costante impegno da parte di sempre più persone fino a coinvolgere tutti.
          Chi prima se lo può permettere faccia il primo passo, poi arriverà anche chi ha difficoltà grazie all’abbassamento dei costi, dell’usato e una migliore tecnologia.

          • No, la corrente che viene prodotta da eolico e fotovoltaico non risente minimamente delle variazioni di prezzo o produzione del petrolio.
            Una volta capito questo concetto, si capirà che investire in rinnovabili rende parecchio.

    • Se i cittadini si svegliassero veramente farebbero piazza pulita di tutti i vecchi bacucchi incistati nel Sistema… ma non sarà possibile purtroppo.

      Don’t look up.

    • L’ultima frase “sibillina” di Schafer sta ad intendere che IN EUROPA la decisione è stata presa, Golf termica cesserà la produzione mal o ben che vada nel 2034 perchè poi scatterà il divieto di immatricolazione. E’ però vero che le auto non si vendono solo in Europa ed in ampie parti del mondo il motore termico continuerà ad esser prodotto: è del mese scorso la notizia dell’accordo fra Stellantis ed il governo sudafricano per una nuova fabbrica e non certo di batterie, e stiamo parlando di un milione di auto all’anno solo per Stellantis cui si aggiungono VW, BMW, Mercedes, Toyota, Nissan, GM ed altri ancora. Non commettiamo l’errore di considerare il mondo “europacentrico” dal punto di vista automobilistico, quello europeo è anzi un mercato che sta sempre più perdendo importanza e se noi siamo stati i primi a dire “dal 2035 solo auto a zero emissioni”, gli altri (quindi Cina, Giappone, USA, Sudamerica) sono fermi a discutere se e cosa fare: giusto California e NewYork si sono accodati all’Europa, dubito che nel Kansas, nell’Illinois e negli stati del centro continentale saranno così contenti di non trovare più i RAM V8 in concessionaria.
      Quindi comprensibilmente VW cesserà lo sviluppo di motori termici per quei modelli venduti principalmente in Europa e probabilmente lo farà anche per quei modelli venduti negli USA, considerata la volontà di ripulirsi la faccia dal nerofumo del dieselgate: pure Renault ha recentemente diviso la sua struttura in parte elettrica e parte termica, con quest’ultima che non farà praticamente nulla per l’Europa ma collaborerà con la cinese Geely per sviluppo e produzione di motori termici destinati a modelli di brand cinesi, venduti non in Europa. Non ho notizie di abbandono del termico riguardo Honda, Toyota ed altri costruttori che infatti vendono massivamente in mercati in cui lo stop ai motori endotermici non sarà vicino come per l’Europa: per molti costruttori l’elettrificazione significherà affiancare una gamma elettrica a quella termica, vendendo i rispettivi modelli sui vari mercati in base alle normative ed alle richieste degli utenti.

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