ln un rapporto appena pubblicato l’IPCC, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, riassume i risultati degli ultimi cinque anni di studi e analisi sul clima: 10.000 pagine, sintetizzate in 37. Il messaggio è inequivocabile: bruciare combustibili fossili sta minacciando il benessere umano e la stabilità di gran parte della vita sulla Terra. E la nostra possibilità di evitare la catastrofe si sta rapidamente esaurendo.
La principale novità del rapporto è l’aggiunta di un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 60% per il 2035. Questo aggiunge un’importante granularità alla corsa verso l’azzeramento delle emissioni nette nel 2050. Ciclo di impegni decennali sul clima che i paesi prenderanno nel 2025.

«Questo rapporto è un chiaro appello ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di ogni paese e settore e in ogni periodo di tempo», ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. «Il nostro mondo _ ha aggiunto _ ha bisogno di un’azione per il clima su tutti i fronti: tutto, ovunque, tutto in una volta».
I principali punti sottolineati da rapporto riguardano le cause della crisi climatica, i cambiamenti già avvenuti e le loro conseguenze, le azioni da intraprendere immediatamente per arginarli. Più in dettaglio:
- Le emissioni di gas serra generate dall’attività umana hanno inequivocabilmente causato il riscaldamento globale e le emissioni hanno continuato ad aumentare, con alcuni paesi e gruppi che contribuiscono molto più di altri.
- Il mondo deve ridurre le emissioni di gas serra del 60% rispetto ai livelli del 2019 entro il 2035.
- Sono già avvenuti cambiamenti “diffusi e rapidi” nei sistemi planetari, i cui impatti colpiscono in modo sproporzionato le popolazioni mondiali a rischio. Più di 3 miliardi di persone sono altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.
- L’adattamento climatico è avanzato, ma non abbastanza. Gli attuali livelli di finanziamento sono insufficienti. L’aumento del riscaldamento renderà più difficile l’adattamento.
- Sebbene le politiche per mitigare il cambiamento climatico si siano ampliate, è probabile che il mondo supererà 1,5°C di riscaldamento “nel breve termine” a meno che le emissioni non raggiungano il picco prima del 2025. implementare la rimozione del carbonio, che comporta ulteriori preoccupazioni.
- I rischi legati al clima aumentano con ogni aumento del riscaldamento. Tagli alle emissioni “profondi, rapidi e sostenuti” possono evitare alcuni cambiamenti futuri, ma non altri.
Le emissioni globali non sono diminuite, ma hanno continuato ad aumentare da allora, rendendo necessarie misure più drastiche e immediate per ridurle. Raggiungere presto emissioni nette zero è fondamentale. Tuttavia le emissioni da combustibili fossili nella fase di transizione al “net zero” già giustificano un aumento delle temperature globali superiore 1,5 gradi. Sarà quindi indispensabile avviare immediatamente azioni per ridurre i gas serra attraverso tecnologie come la cattura e lo stoccaggio del carbonio.
Nel frattempo, i due principali emettitori del mondo, Cina e Stati Uniti, stanno ancora espandendo il loro utilizzo di fonti fossili. La Cina ha approvato più progetti di carbone di tutte le altre nazioni messe insieme nel 2022. Gli Stati Uniti hanno appena approvato un nuovo progetto di trivellazione petrolifera in Alaska. Gli Stati Uniti sono il più grande emettitore dall’inizio dell’era insutriale ad oggi.
Gli scienziati dell’IPCC sottolineano poi che i paesi meno sviluppati sono i più colpiti da fenomeni che hanno causato solo in minima parte. Perciò, Gutierres ha invitato i paesi sviluppati ad accelerare i loro sforzi per arrivare ad azzerare le emissioni nel 2040 anzichè nel 2050. E ad assumendosi il principale onere della transizione. «La transizione deve coprire l’intera economia. Gli impegni parziali non asteranno».
Il passaggio più drammatico del rapporto stilato dagli scienziati di 195 Paesi è il seguente: «Le scelte e le azioni messe in atto in questo decennio avranno impatti ora e per migliaia di anni».
C’è un attacco fronte al carburante da fonti fossili ma invece una totale apertura verso biocarburanti ed e-fuel che ricevono solo plausi.
Cito: “In transport, sustainable biofuels, low-emissions hydrogen, and derivatives (including ammonia and synthetic fuels) can support mitigation of CO2 emissions from shipping, aviation, and heavy-duty land transport but require production process improvements and cost reductions (medium confidence). Sustainable biofuels can offer additional mitigation benefits in land-based transport in the short and medium term (medium confidence). Electric vehicles powered by low-GHG emissions electricity have large potential to reduce land-based transport GHG emissions, on a life cycle basis (high confidence).”
Leggo i commenti sulla Cina brutta e cattiva, sull’inutilità del phase out europeo, e nessuno che citi dell’inquinamento locale. Perchè nessuno lo considera? Quanti morti abbiamo ogni anno per patologie derivanti della qualità dell’aria? E dell’inquinamento acustico nessuno parla? Qui ci sono migliaia di morti ogni anno, peggio della pandemia. Che non vedranno lo scioglimento dei ghiacciai.
Concordo
Trovo la cosa del tutto trascurabile. Le cosiddette morti premature per l’inquinamento acustico poi le trovo spassose.
https://www.eea.europa.eu/it/pressroom/newsreleases/molti-cittadini-europei-sono-ancora/morti-premature-attribuibili-allinquinamento-atmosferico
Se per lei 81.000 morti prematuri all’anno nella sola Italia sono “trascurabili” mi chiedo quanti morti siano la soglia che lei ritenga degna di attenzione.
Un morto ogni 6 minuti e mezzo, nella sola Italia.
Le riconosco però di non essere ipocrita, almeno non si vergogna a dichiararlo apertamente di essere quello che è (ognuno si immagini l’aggettivo che ritiene congruo).
Anche il Covid ha ucciso almeno 100.000 persone che “tanto sarebbero morte ugualmente”. Potremmo partire con un dibattito del tipo “morti per inquinamento” o “morti con l’inquinamento”. Certo, la colpa non è dell’inquinamento, ma delle comorbilità, nevvero?
A PROPOSITO DI CINA : e’ facile dire la cina brucia carbone , vero e che la cina emette ma e’ anche vero che emette a causa nostra per le enormi comesse commerciali che l’occidente ha in essere con la cina . beatamente e’ cominciata come commercio spicciolo ( io compro in cina e vendo a10 volte tanto in occidente , i numeri sono aumentati a dismisura e adesso le richieste commerciali verso la cina sono smisurate !!!!! e via con migliaia di portacontainer che ogni anno fanno la spola da la a qua e viceversa . bisogna tenere conto anche di questo quando parliamo di cina e delle emissioni la’ prodotte !!!
e si scopri che nel 2040 le cose saranno ancora così, se vuoi mangiare devi lavorare (e non tutti fanno poco da casa), le industrie sono inquinanti, che ci sono paesi che inquinano come se non ci fosse un domani(😁), che tutti vogliono fresco d’estate e caldo d’inverno ma, soprattutto, ci vogliono gli sghei, altrimenti nisba..
con una bella castrazione chimica (ai popoli senza televisione), già nel 2040 avremmo sicuri effetti benefici
anche io non ho la televisione, da 20 anni:
castro anche me?
il resto del commento potrebbe essere riassunto
in una qualsiasi imitazione di Feltri
il qual è bravissimo nella sua maschera di cinico
ma…guai a toccargli i privilegi che sostengono, garantiscono e alimentano questo cinismo spacciato come universale e universalmente risolutore.
detta altrimenti, anche per lei:
facile fare il ganassa a spese della povera gente, che sia in Cina, o in qualche miniera del sud del mondo,
facile pensare che quegli schiavi debbano solo lavorare e vadanon pure castrati.
mi fa venire in mente lo stato delle cose all’avvinarsi del 1789 in Francia: non finì bene, per quelli che “questi soldi sono miei, sono un mio diritto, gli altri si arrangino”. si arrangiarono, non finì bene per i primi di sicuro.
giu a roma tanto se ne infischiano. bruxel deve imporre la fossil tax
+5 euro mc per gas
+5 euro lt sul disel
Ci penseranno gli sceicchi: giù i volumi e giù la produzione.
Per quanto riguarda questo terrore dovuto alle emissioni di CO2, vorrei ricordare a questa bella compagnia che questo gas è prodotto nei seguenti modi:
– dalla respirazione di 8 miliardi di persone;
– dalla respirazione di tutti gli animali del pianeta;
– dagli incendi;
– da fenomeni di vulcanismo;
– da qualsiasi fiamma (eccetto quelle ad idrogeno) e tra queste cito lo scaldabagno, il fornello da cucina, il camino, quelle da attività lavorative, ecc….
Ordunque ditemi, quanto credete possa incidere percentualmente a livello globale questa lotta alla CO2 portata avanti dall’Europa. Forse sarà grassa se si arriva allo 1%, ma io credo ancora meno.
Dont look up, Massimo. Complimenti
metti anche dalle scoregge. visto che ci sei.
vergogna.
E infatti pure quelle contribuiscono al riscaldamento globale perché contengono metano che è un gas serra. E per risolvere quel problema che facciamo? Ci mettiamo un bel tappo al…. 😂😂😂
un essere umano mediamente emette 1kg di co2 al giorno
un’auto a gasolio 12,5 kg di co2 in un ora
fonte chatgpt ..
quanto affidabile non lo so
comunque
w i numeri
Per fortuna che c’è lei a spiegare le cose…È vero, non ci avevo pensato, siamo una bella compagnia!!
Sig. Massimo, i numeri sono noti e sono stati scritti anche in questa sede, stiamo parlando dell’1% circa a voler stare larghi. Come dicono alcuni esperti di economia, i numeri non mentono.
La crisi climatica deriva da cento 1% che messi insieme hanno portato la concentrazione di CO2 in atmosfera da 300 a 420 parti per milione (che arriveranno a 500 a metà secolo). I numeri non mentono, ma bisogna capirli.
Sig. Massimo, lei ha perfettamente ragione. Nel caso specifico qui parliamo dell’1%
Mentre ci siamo dovremmo anche andare a vedere qual è la percentuale di idrocarburi prodotti in Italia, e come si pensa di fare in futuro per evitare di rimanere senza.
Se faccio 2+2 mi pare ovvio che tra emergenza climatica e sicurezza energetica non ci sia tanto da discutere sulle misure da intraprendere abbastanza urgentemente.
Le ricordo che l’Italia è uno dei paesi con la spesa militare rispetto al PIL tra le più basse per cui siamo letteralmente nelle mani degli sceicchi e dell’infinita bontà degli americani, e non mi sento affatto tranquillo per questo.
sono tutti casi specifici. cosa significa ripeterlo?
Sig. Massimo, lei ha nuovamente ragione, non dovrebbe servire ripeterlo, purtroppo però talvolta ci si perde nei dettagli senza inquadrare globalmente il problema.
Per questo credo sia importante ribadire il concetto.
https://ourworldindata.org/explorers/co2?time=1925..latest&facet=none&country=CHN~USA~IND~European+Union+%2827%29~ITA~FRA~JPN~Europe+%28excl.+EU-27%29&Gas=CO%E2%82%82&Accounting=Production-based&Fuel+or+Land+Use+Change=All+fossil+emissions&Count=Per+country
Se questi dati sono realistici, l’Europa occidentale è bravina, sta già calando da alcuni anni a differenza di altri player che crescono sia in assoluto ma, osservando la pendenza delle curve, crescono anche nella crescita di emissioni.
Se i dati sono realistici, mi domando che senso abbia per me tenere in tasca la carta della caramella mentre i miei vicini rovesciano tutto il bidone del pattume…
Perchè ci si salva se ognuno fa la propria parte, nessuno escluso.
Continuare a dire che non serve muovere un dito perchè tanto gli altri non fanno altrettanto porta a un assoluto immobilismo, che semplicemente non possiamo permetterci.
Io inizio a fare il mio: via l’auto termica (fatto), via caldaia a gas (tra pochi mesi), via il camino a legna (fatto). Pochi semplici passi che in molti possono già fare oggi. E chiunque può già ora permettersi questi investimenti è suo dovere morale farlo.
Tutto il resto sono solo scuse egoiste e menefreghiste.
PS: la co2 si distribuisce globalmente nell’atmosfera,ma le polveri sottili italiane intossicano noi stessi, non serve tirare in ballo la Cina o altri.
La domanda era un’altra: che senso ha operare delle azioni virtuose dal peso irrisorio quando c’è chi ne opera di contrarie dal peso infinitamente superiore?
I grafici parlano chiaro: Cina emette CO2 non solo il quadruplo dell’Europa occidentale, ma se quest’ultima sta calando pur lievemente anno dopo anni le sue emissioni, la Cina è in continua ascesa con aumenti annui di emissioni che superano il valore dell’intera Italia. Convintissimo che tutti debbano fare la propria parte, ma farei sommessamente notare che noi europei siamo quelli bravi, il grafico che ho postato mostra chiaramente a chi ci si debba rivolgere per sanare il problema: e rimanendo nell’ambito automotive con il divieto di immatricolare veicoli a fossile pur tra 12 anni (che se confermato, porterà l’industria europea a virare ben prima), mi scappa veramente da ridere (o da piangere) alla considerazione che la riduzione ottenuta dall’elettrificare i trasporti europei venga cancellata in un anno o poco più di incremento di emissioni della sola Cina, senza India ed altri paesi che mostrano curve che puntano verso l’alto. Fare “il mio” lascerà ovviamente il tempo che trova, poco da girarsela: io posso anche passare ad una fornitura elettrica 100% rinnovablile (fatto), posso metter i 6kw per usare le PdC il più possibile anche d’inverno (fatto), posso sbattermi per sostituire la caldaia condominiale con una PdC geotermica con supporto FV (fatto lo sbattermi, non fatto il lavoro per mancanza di ditte che disponibili), NON posso togliermi l’auto termica, ma se anche lo facessi io e tutti gli italiani (utopia), con i numeri in gioco per me è una partita persa in partenza.
Ci sono diversi aspetti che non stai considerando:
1) I cinesi e gli indiani sono molti più di noi
2) I cinesi stanno investendo moltissimo nella transizione, e gli aumenti che vediamo sono anche dovuti a questo aspetto. Nel giro di pochi anni si prevede che quelle curve fletteranno velocemente.
3) L’Europa, e in particolare l’Italia, non è ricca di idrocarburi. Quando gli sceicchi dovranno ridurre il proprio tenore di vita passeranno alla cassa e chiederanno più soldi per il petrolio estratto. Quando accadrà sarà una cosa simile alla guerra in Ucraina. Ti potrai permettere di usare l’auto con il prezzo del rifornimento raddoppiato? Per saperlo basta restare in attesa senza fare niente.
4) Non è solo la CO2 il problema.
1) Eu27 siamo 450 milioni, Cina 1,4 miliardi (sono il triplo, emettono fra il quadruplo ed il quintuplo), India come Cina ma emettono poco meno di noi EU27 (ma ci sorpasseranno a breve).
2) Riguardo alle previsioni dell’inversione di tenenza della Cina è lo stesso articolo di sopra che le smentisce: “La Cina ha approvato più progetti di carbone di tutte le altre nazioni messe insieme nel 2022.”
3) sicuramente, lo abbiamo visto lo scorso autunno ed inverno.
4) No, ci sono anche altri inquinanti. E, restando in ambito automotive, c’è il costo sociale degli incidenti stradali che le auto elettriche di certo non mitigheranno, anzi.
Quando l’ondata green si sarà spenta e se non vi saranno ulteriori urgenze, si passerà a questo aspetto.
Nessun anzi al punto 4, il grosso degli incidenti stradali sono errori o imprudenze umane. Come si mitigano? Non facendo più guidare gli esseri umani…
@Leonaardo, giusto, scordavo l’utopia delle macchine che guidano le auto al posto dell’essere umano per strade aperte al pubblico. Troppi film, il mondo reale è un’altra cosa.
@superfede basta guardarsi intorno, esistono già. Non sono ancora migliori degli uomini, ma lo stanno diventando rapidamente.
@Leonardo.
Io mi guardo intorno e vedo tentativi che funzionano al limite su strade in ottime condizioni di fondo e segnaletica, tipiche del sudovest statunitense dove si girano quei video che solleticano tanto i teslari di casa nostra.
Perchè diventino adatte a qualunque condizione di guida, nonostante la propaganda del buon Elon che vedo attecchire bene, dovrà passare parecchia acqua.
superfede
Vero, in Italia la guida autonoma non potrà mai funzionare, finchè i segnali stradali e le strade sono come sono.
Resta il fatto che le Tesla con Autopilot attivato fanno circa 1/8 di incidenti rispetto alla media USA mentre quelle senza Autopilot attivato ne fanno solo 1/2, quindi diventano 1/3 quando si attivano gli automatismi. Questo con la versione “vecchia” che permetteva solo la guida in extraurbano e autostrada, dove avvengono la minoranza degli incidenti. Vedremo tra un annetto con la diffusione del FSD urbano cosa sarà successo.
Diciamo che è facile fare meglio della media dei guidatori… il difficile è fare meglio dei bravi guidatori.
https://www.tesla.com/VehicleSafetyReport
Baccarini, mi permetta… non si chiede all’oste quanto buono sia il suo vino, non mi citi dati Tesla sulla bontà dei prodotti Tesla, suvvia.
https://www.jeniot.it/blog/assicurazione-auto-elettrica
Non so quando sia stata pubblicata la pagina che ho linkato, quindi prendiamo anche questa con pinze belle lunghe.
L’Europa è stato il primo continente ad emettere CO2 con la rivoluzione industriale, poi gli Stati Uniti ecc.
Moralmente dovremmo iniziare noi e gli USA in quanto siamo, se non ho letto male, quelli che ne hanno creata di più (CO2).
Ma al di là della morale, qui stiamo scherzando (non con il fuoco) con la termodinamica del pianeta, ed un antipasto di danni è già sotto i nostri occhi.
Qualcuno deve iniziare per primo, e noi siamo l’occidente evoluto, ovvero i primi ad inquinare ma anche quelli che hanno già in mano gli strumenti e le tecnologie per smettere – dobbiamo aprire la strada anche per gli altri, poi una volta creato il sistema/business gli altri ci seguiranno.
Purtroppo in questo caso non abbiamo nessuno che dopo di noi passa a raccogliere la carta delle caramelle che noi e gli altri buttiamo per terra, il problema ci investe direttamente ed in modo devastante ed incontrollabile.
Come più volte ha detto e scritto Luca Mercalli, la termodinamica del pianeta non si modifica per decreto all’ultimo momento (ed io aggiunto neppure per bustarella come la politica è spesso abituata).
Si deve in qualche modo cominciare tu oggi non butti dal finestrino la plastica della caramella io domani raccolgo una pezzo di plastica in meno e solo quella gettata da un altro incapace di intendere e volere e speriamo che prima o poi smetta anche lui . Questo credo che valga per tutto guerre comprese.
Abbiamo già cominciato da tempo, l’Europa sta calando le emissioni di CO2 dal 1990. Non ho i relativi grafici sottomano ma il decennio del 1990 è anche quello dell’introduzione delle normative Euro per i vari veicoli, quindi mi aspetto che anche gli altri inquinanti siano calati, vista la scaletta che ci ha portato dall’euro 1 con cicli NEDC alle euro6 con cicli WLTP.
Ripeto, senza voler dire che ci si possa mettere comodi, qui sono ben altre le realtà che devono darsi da fare: nessun medico che accorra su un incidente stradale si metterà mai a trattare per prima un’epistassi quando quel ferito ha anche una lacerazione all’arteria femorale.
China e’ carbon free, e si vola. Qui a Lodi va tutto benissimo, la logica elettrica sta avvenendo. Addio ai fossili.