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300mila km e non sentirli: la e-Golf di Gabriele

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300mila km e non sentirli: Gabriele, una vecchia conoscenza di Vaielettrico, ha raggiunto questo traguardo con la e-Golf. E ci racconta come sta la sua batteria. L’ha incontrato Paolo Mariano, un colloquio tra amici da cui è nato un bel VIDEO

300mila km e non sentirli: doveva usarla poco, invece…

Avevamo già raccontato la sua esperienza a 135 mila km e 160 mila km. A questo punto, dopo 5 anni di guida in montagna, come sta la batteria? Quanta autonomia ha perso l’auto? Abbiamo raggiunto Gabriele a Campo Tures (Alto Adige) per farcelo raccontare. Nel 2020 Gabriele ci aveva spiegato di aver acquistato una e-Golf pensando di utilizzarla solo per gli spostamenti a breve raggio. Operando come agente di commercio tra Alto Adige e Trentino e facendo circa 1.500 km a settimana, l’idea era di continuare ad usare la sua Passat Variant per il lavoro. Le cose non sono andate proprio così! A 5 anni dall’acquisto Paolo Mariano è andato nuovamente a trovare Gabriele. Aprendo il cofano della e-Golf c’è ben poco da vedere, ovvio, il motore non è in vista e si vedono solo alcune componenti più significative per l’usura. Più interessante è invece quello che mostra il contachilometri, che segna 300.077 km.

300mila km e non sentirliQuanto ha speso in ricarica? “Tra i 10 e 12 mila euro”

 

L’EV di Gabriele è un’e-Golf di seconda generazione con la batteria da 35,8 kWh (31,5 kWh netti). Negli ultimi 5 anni ha ricaricato per circa 45.000 kWh, al netto dell’energia recuperata dall’auto con la fretta rigenerativa e le discese. Una grossa parte delle ricariche, più o meno i due terzi, sono state effettuate presso la sua abitazione e  colonnine a corrente alternata. Le restanti parte presso stazione a corrente continua. Paolo prova a fare una stima di quello che è stato il costo complessivo di ricarica, e tenendo conto di diverse variabili, la cifra si aggira tra i 10 e 12 mila euro. In realtà Gabriele pensa di aver speso ancora meno, in quanto all’inizio molte colonnine permettevano di ricaricare gratuitamente. Ed era disponibile una tariffa flat che a soli 30 euro permetteva di ricaricare 300 kW, quindi 0,10 centesimi a kWh (oggi siamo a 0,30/0,40 centesimi con le tariffe flat).

300mila km e non sentirli
Gabriele con Paolo Mariano, davanti alla e-Golf e alle vette innevate dell’Alto Adige.

Quanto è costata la manutenzione? Tra ordinaria e straordinaria…

Paolo conferma che è falsa la leggenda metropolitana secondo la quale la manutenzione di un’auto elettrica costa di più rispetto alle alimentazioni tradizionali. Anzi, la meccanica semplificata delle EV costituisce un vantaggio in termini di costi. Facendo due calcoli, in 5 anni ha speso per la manutenzione “straordinaria” 3.000 euro. Manutenzione che ha riguardato per lo più aspetti dell’auto in realtà poco legati al powertrain elettrico. Nel tempo sono stati sostituiti gli ammortizzatori, i cuscinetti e il cronotachigrafo. Oltre a questo ono stati poi spesi altri 1.100 euro di tagliandi ordinari. Chi possiede una Golf a benzina o a gasolio sa bene che non sono certo cifre esorbitanti, anzi…

300mila km e non sentirliLa diagnosi della batteria: a 262mila km aveva perso il 12%, poi…

 

Negli anni Gabriele ha effettuato più volte il test Aviloo che, tramite il monitoraggio continuo della batteria in fase di scarica, permette di certificare lo stato di salute (SOH). L’auto, con una iniziale ricarica al 100%, viene guidata fino a scaricare completamente le celle. Il software, conoscendo anche le ricariche dovute alle frenate dell’auto (recupero), calcola quanta energia la batteria è ancora in grado di stoccare. E quindi restituisce lo stato di salute espresso in percentuale. Dal monitoraggio effettuato da Gabriele risulta che dall’inizio fino a 262 mila km, la capacità del pacco-batterie ha avuto in percentuale una riduzione 12 %. Un risultato su cui possono avere influito anche fattori come la temperatura esterna. Gabriele percorre quotidianamente strade di montagna, dove nei mesi più freddi le temperature possono scendere anche a -20 °C.

300mila km e non sentirli300mila km e non sentirli: ora è sceso all’85%, una ventina di km persi

Gabriele è soddisfatto della sua Volkswgen e-Golf , pur essendo un modello della prima generazione dell’elettrico: “Non ti stanchi mai di guidarla, neanche dopo 400 km al giorno”. E soddisfacente è anche la prova della verità, ovvero  il risultato del test Aviloo, che certifica che lo stato di salute della batteria dopo 300 mila km. Siamo all’85%, ovvero non più del 15% in meno rispetto all’inizio. Tradotto in km, dopo 5 anni l’autonomia di un’auto con batteria da 35,8 kWh, diminuisce di circa 20/25 km. Paolo chiede a Gabriele se si sarebbe reso conto di questa perdita di autonomia senza il test Aviloo. E immediatamente arriva un bel NO come risposta. Ma è chiaro che la durata delle batterie nel tempo, intesa come mantenimento della capacità iniziale, resta uno dei punti critici su cui le auto elettriche devono migliorare.

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17 COMMENTI

  1. La cosa più significativa di questo articolo è la frase “Non ti stanchi mai di guidarla, neanche dopo 400 km al giorno”. Per la serie essere obiettivi! Primo che differenza c’è tra un’auto recente a benzina, diesel, ibrida o elettrica in termini di stanchezza a guidarla me la dovete spiegare. Secondo con 30 Kw di batteria potrai fare massimo 200 km per cui per farne 400 ti devi fermare 2/3 volte a caricare. Forse per questo non ti stanchi a guidare. È più il tempo che stai fermo che quello che guidi! Concludo dicendo che ci sono migliaia di tassisti che con auto diesel o benzina full hybrid fanno ben più di 300000 km e quindi non vedo tutto questi clamore.

    • Gabriele vuole semplicemente dire che, per la sua esperienza, un’auto elettrica non avendo vibrazioni e non facendo rumore è meno stancante. Cosa che peraltro il sottoscritto, avendo un’auto termica e un diesel, condivido. Punto. Lei pensa che sia pagato da qualcuno per farlo?

      • Concordo in pieno, da quando guido la mia e-Niro ho riscoperto il piacere di guidare, nonostante non sia neppure tra le EV più silenziose sul mercato.

      • Se sia pagato o meno non lo so e non me ne può fregar de meno.
        Ribadisco che tra un auto termica di ultima generazione e una elettrica a parità di livello e quindi di costo, la differenza in termini di silenziosità, vibrazioni e relax di guida è del tutto trascurabile. Certo se mi confrontare una elettrica di ultima generazione da 50000 euro con una Uno turbodiesel del 1982 allora, vabbè, non c’è partita. Se poi uno mi dice che fa 400 km al giorno in assoluto relax e piacere con un’auto che ha una autonomia di meno di 200 km, beh, perdonatemi se metto in dubbio la sua obiettività.

        • Probabilmente non hai mai provato a guidare una elettrica in montagna, la differenza con le termiche, anche di ultimissima generazione, è che non stacchi mai il pedale dall’acceleratore e questo dà un comfort di guida enorme.
          inoltre, non so com’è il cambio di marcia automatico di un’auto del valore della mia Kona, ma con la Skoda Yeti sono piccoli strappi continui, in confronto all’assoluta fluidità dell’elettrico.
          In quanto alla ricarica, se uno sa per certo che nel posto dove arriva, per pranzare o per lavorare, trova una colonnina libera (magari perché privata) allora può anche essere vero che non ha nessuna preoccupazione dal punto di vista dell’autonomia.

  2. -Paolo conferma che è falsa la leggenda metropolitana secondo la quale la manutenzione di un’auto elettrica costa di più rispetto alle alimentazioni tradizionali-
    dove sarebbe riscontrabile questa “leggenda”? è la prima volta che ne sento parlare

  3. Notizie sicuramente rassicuranti, poco ma è già qualcosa hehe, non tanto per la quantità di km ma perché finalmente c’è una vita dell’auto che inizia a superare i 3 o 4 anni con uso intenso.

    Mi han sorpreso i costi di manutenzione straordinaria, raramente ho mai dovuto mettere mano a un’auto nei primi 5 anni e cmq sempre cose risolte con 2 o 300€ di qualche sensore impazzito da sostituire, cose piccole diciamo, data la normalità con cui lo dici.. Son fortunato io? 😅

    Una curiosità personale, dati i 400km in una giornata che menzioni qualche spostamento inferiore immagino lo farai, da agente di commercio, le ricariche come si son sposate con i vari appuntamenti delle giornate piene? Non so quelle con due o tre appuntamenti la mattina e altrettanti il pomeriggio, dovevi comunque caricare ogni notte per assicurarti di fare la giornata senza avere necessità diurna o ti sei gestito in altro modo?

    • Forse hai avuto poca manutenzione straordinaria perché in 5 anni non fai 300000 km? Un agente di commercio qualche volta mangia e quindi Gabriele avrà ricaricato in pausa pranzo!? In Sudtirol sono ben organizzati per quanto riguarda le colonnine.

  4. Grazie per l’interessantissimo articolo. Vado subito a vedere il video!

    Ps qualche errore di battitura ma quello più pesante è senz’altro “soli 30 euro permetteva di ricaricare 300 kW”.
    Su Vaielettrico non te lo aspetti.

  5. Domanda: Ma la perdita di autonomia è calcolata solo con la riduzione del SOH del 15% oppure è reale?
    Ricordo che qualche anno fa Quattroruote aveva fatto un confronto tra una Leaf prima generazione con oltre 100.000 Km sul groppone ed un identico modello con meno di 20.000km.
    Se ben ricordo, a fronte di una riduzione del SOH (o capacità), non si era rilevata una corrispondente riduzione dell’autonomia.
    Anzi le due vetture avevano un’autonomia quasi identica.
    Il giornalista aveva attribuito questo alla riduzione di tutti gli attriti meccanici degli organi di trasmissione e rotolamento.
    Potrebbe essere così anche per la Golf di Gabriele, tant’è che lui afferma di non essersene accorto.
    Sarebbe interessante approfondire questa cosa con lui.
    Grazie

  6. Esperienza certamente positiva nella fattispecie, se replicabile anche per gli altri si possono stimare un risparmio del 50% sul carburante e almeno 10.000 euro in manutenzione..

  7. E come avrebbe detto il grande Gianni Minà recentemente scomparso… “Gabriele, un uomo, un mito.”
    Davvero una preziosa fonte di conoscenza e di esperienza sull’utilizzo di un’auto elettrica maturata tutta “sul campo”: complimenti e… altri 300.000 di questi km!

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