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Scooter elettrici: basta alibi su autonomia, prezzi e prestazioni

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Gli scooter elettrici stanno conoscendo un periodo veramente nero. Da cosa dipende? C’è chi dice che sono inadeguati alle esigenze degli italiani. Cerchiamo di capirlo con i numeri.

Come ogni mese, anche venerdì scorso abbiamo pubblicato i dati di mercato delle due ruote elettriche. Dati sconfortanti nonostante gli Ecobonus siano stati riattivati. Ci siamo chiesti il motivo e abbiamo ipotizzato una mancanza di comunicazione e una generale diffidenza in merito all’erogazione degli incentivi. Nei commenti abbiamo letto invece un’opinione interessante che attribuisce la drastica riduzione delle vendite all’inadeguatezza del prodotto rispetto alle reali necessità di chi “è chiamato a metterci i suoi soldi”.
Quello che ci ha intrigato in particolare è stata la conclusione: “bisognerebbe serenamente cominciare a farsene una ragione senza continuare ad evocare l’alibi di una clientela che non è capace di capire il cambiamento. Io direi piuttosto che di fronte a certi numeri impietosi è il cambiamento che non è capace di capire la clientela”.

Il commento per esteso è a conclusione dell’articolo, ma, riassumendo, i punti in cui l’elettrico sarebbe “al di sotto delle aspettative” sono quattro:

  • Prestazioni
  • Prezzo d’acquisto elevato
  • Difficoltà di utilizzo
  • Motociclette inadeguate

Prestazioni/ La velocità

Analizziamoli uno alla volta e iniziamo dalle prestazioni. Per prestazioni supponiamo si intendono velocità e autonomia (visto che maneggevolezza e coppia sono i punti di forza dell’elettrico). La percezione del nostro lettore è ampiamente diffusa, ma è anche ampiamente smentita dai numeri e dalle reali necessità della maggior parte degli italiani.

Iniziamo dalla velocità. La stragrande maggioranza dei modelli di scooter elettrico (i più diffusi e venduti) viene proposto in due allestimenti. Quelli immatricolati L1e che non possono superare i 45 km/h e i 4kW di potenza e gli omologati L3e, che solitamente hanno più o meno gli stessi kW ma velocità ben superiori, tra i 70-100 km. Per circolare nei centri urbani, dove il limite è 50 km/h è quindi una velocità molto più che sufficiente.

Prestazioni/ L’autonomia

Altro aspetto, il più controverso, è quello dell’autonomia. Spesso si discute del fatto che non si può viaggiare per lunghe distanze, circolare in tangenziale o in autostrada e che, più in generale, non si riescano a compiere senza ansia gli spostamenti quotidiani. Sicuramente ci sono persone che ogni giorno fanno lunghissimi viaggi in scooter, decine e centinaia di chilometri ed è bene che (per ora) questi continuino a scegliere il benzina.

Ma cerchiamo di capire in quanti realmente hanno questa necessità. Ci vengono in aiuto alcuni numeri, molto precisi e molto recenti. Sono quelli del report dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti pubblicati a novembre del 2023. Secondo la ricerca, tre italiani su quattro non si spostano per più di 10 km da casa e in questi numeri sono comprese anche le automobili (che rispetto alle due ruote sicuramente alzano la media). Nello specifico, il 30% si muove addirittura in un raggio di 2 km da casa e il 45% tra i 2 e i 10 km. Distanze superiori (tra i 10 e i 50 km) non sono adatte ad uno scooter elettrico equivalente 125 cc, ma stiamo parlando solo del 23% degli spostamenti.

ecobonus due ruoteRiassumendo: il 75% degli italiani si muove in un raggio non superiore ai 10 km da casa, distanza abbondantemente alla portata di uno scooter elettrico. Le autonomie dichiarate infatti si aggirano di solito intorno agli 80-100 km che anche con un utilizzo disinvolto dell’acceleratore possono scendere fino a un 20% in meno.

Numeri alla mano, velocità e autonomia non sono motivi per non scegliere l’elettrico.

Il prezzo degli scooter elettrici

Il prezzo è sempre un argomento che i detrattori dell’elettrico sbandierano con grande entusiasmo. Anche in questo caso vediamo un po’ i numeri.
Andando a verificare quali sono i cinque scooter più venduti nel 2023 troviamo tre 125 cc, un 150 cc e un 350 cc. Eliminiamo quest’ultimo dalla media perché è evidentemente fuori dal nostro bacino d’indagine (e perché alzerebbe ulteriormente il prezzo degli scooter a benzina).

Il più venduto risulta l’Honda SH125, uno scooter che ha un prezzo FC compreso tra 3.090 e 3.890 euro a seconda degli allestimenti. Il secondo è il fratello maggiore, l’SH150i che ha lo stesso prezzo del 125cc: 3.890 euro. Al 4° posto c’è il Kymko Agility 125 R16, venduto ad un prezzo di 2.290 euro. Chiude la classifica dei cinque scooter più venduti il Piaggio Liberty 125, 2.999 euro. Senza calcolatrice alla mano, potremmo dire che gli italiani sono pronti a spendere intorno ai 3.000 – 3.500 euro per uno scooter L3e a benzina.

Passiamo agli scooter elettrici L3e. Evincere quali sono i mezzi elettrici più venduti non è semplice come per il benzina. Infatti pesano ancora parecchio le flotte sharing e quelle aziendali. Per questo motivo abbiamo scelto come riferimento tre scooter L3e di gamma medio-alta: l’Askoll NGS3 che con gli incentivi costa 3.763 €; il NIU NQI 3.543 € e il Vmoto F01 che ha un prezzo di 3.612 €.

Cinquecento euro di differenza, ma…

I prezzi degli scooter elettrici sono scontati del 30% offerto dall’Ecobonus mentre quelli a benzina invece no. Questo perché mentre scriviamo i fondi per i veicoli termici sono già esauriti mentre per gli L elettrici si spera bastino ancora per diversi mesi. I prezzi riportati rispecchiano quindi esattamente quelli che un concessionario applicherebbe concretamente in fase d’acquisto e sono tutti Franco Concessionario.

Riassumendo, il prezzo di acquisto per gli elettrici è superiore al benzina di circa 500 €, ma mediamente resta comunque più economico di circa 300 € rispetto ai due scooter attualmente più venduti in Italia. Gli scooter più comprati dagli italiani nel 2023 costano più cari di quelli elettrici.

Parlando di prezzi è inoltre necessario nuovamente ribadire che “prezzo di acquisto” e “prezzo di utilizzo” sono cose ben diverse e che considerare solo il primo è un grosso errore. Il risparmio di un elettrico sui costi di gestione e manutenzione infatti colma in fretta una eventuale iniziale differenza nel prezzo di acquisto.

Difficoltà di utilizzo

Diamo per scontato che il nostro lettore per “difficoltà di utilizzo” non si riferisse alla “difficoltà” di guidare uno scooter elettrico. Sono notoriamente più semplici e più piacevoli nella guida. Detto questo, possiamo pensare che facesse cenno alle difficoltà di ricarica/rifornimento.

Ovviamente qui si passa in una sfera più soggettiva, relativa a cosa è “difficile” per ciascuno di noi. Per esempio: arrivare a casa, parcheggiare lo scooter nel box, togliere il casco e collegare il cavo di ricarica, per alcuni può risultare “difficile” e per altri invece più comodo che andare dal benzinaio.

E chi non ha il box, come ricarica? Anche qui è bene chiedersi quanti non hanno il box. Dai dati Censis su un’indagine condotta nel 2022 il 62% degli italiani ha un garage. Il 38% che non può collegare lo scooter direttamente alla presa può portare la batteria in casa e ricaricarla come con uno smartphone. I pacchi hanno pesi molto variabili (da 7 a quasi 20 kg) e quindi chi non ha un box sceglierà i modelli con batterie più leggere.
Tutto sommato, anche la ricarica non sembra un’impresa titanica.

E le moto?

Se per gli scooter i numeri danno ragione alle Case e torto al mercato, per le moto è più difficile capire chiaramente come stiano le cose. Innanzitutto, la differenza di prezzo a parità di prestazioni è ancora piuttosto sbilanciata verso il benzina e, sui lunghi spostamenti (specialmente in autostrada) le moto elettriche hanno autonomie che ancora non convincono i motociclisti.


I numeri non ci aiutano a capire nemmeno le reali necessità dei motociclisti perché gli scooter sono veicoli per muoversi, le moto invece per divertirsi. Nonostante le cifre ci dicano che mediamente in sella si fanno annualmente tra i 5.000 e i 10.000 km, ad oggi l’autonomia di 150-200 km garantita dall’elettrico sta decisamente stretta alle ambizioni di libertà su due ruote. Le Case stanno lavorando molto bene e molto in fretta per andare incontro ai centauri e nei prossimi anni vedremo veicoli sempre più performanti e con tempi di ricarica che oggi sembrano fantascientifici.

In conclusione

Gli scooter elettrici sono veicoli alla pari o addirittura più vantaggiosi di quelli a benzina. Resta sottinteso che ci sia una minoranza con necessità particolari, ma emerge con chiarezza che non è il prodotto ad essere inadeguato alla richiesta, ma la richiesta inadeguata alle reali necessità di chi “è chiamato a metterci i suoi soldi”.

Questo è un comportamento d’acquisto che si riscontra in tantissime situazioni. Compriamo automobili che raggiungono i 200 km orari, circoliamo a una velocità media di 15-20 km/h e ci lamentiamo se il limite è fissato a 30. Abbiamo al polso orologi in grado di scendere fino a 100 metri di profondità e facciamo giusto una nuotatina ad agosto. Gli esempi sono infiniti e circondano ogni giorno tutti noi.

Cominciamo a capire quelle che sono le nostre reali necessità e a scegliere quello che davvero ci serve. Se rientriamo in quel 75% che si muove nel raggio di 10 km non raccontiamoci che gli scooter elettrici non hanno abbastanza autonomia. Cominciamo a sommare al “quanto costa” anche il “quanto costa la gestione”.

Un futuro

Abbiamo lasciato per ultima la prima e più importante delle considerazioni, quella che dovrebbe essere scontata e che dovrebbe far pendere la bilancia verso i veicoli a zero emissioni a prescindere da quanto scritto sopra. La transizione all’elettrico è indispensabile, irrimandabile e ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. Questo ovviamente comporta sacrifici. Sacrifici che sono piccoli (come mettere in carica una batteria) se li affrontiamo ora e tutti insieme; oppure sacrifici che diventeranno enormi quando sarà troppo tardi.

Il commento del lettore che ha avviato la nostra riflessione

“Sinceramente, e molto serenamente, mi sembra veramente surreale continuare a chiedersi “che cosa va storto” nel mercato delle due ruote elettriche.
Ormai dovrebbe essere evidente anche a un cieco che questo tipo di prodotti non incontra minimamente le aspettative di chi, in ultima analisi, è chiamato a metterci i suoi soldi.

Per quanto riguarda gli scooter, di per sé simpaticissimi e idealmente anche molto indovinati, all’atto pratico si tratta di prodotti che oggi offrono delle prestazioni “globali” grandemente al di sotto delle aspettative, con prezzi di acquisto (anche al netto degli incentivi) grandemente al di sopra delle aspettative, e con una “difficoltà di utilizzo” persino superiore a quella delle non già semplicissime automobili elettriche. Tant’è che non riscuotono successi unanimi nemmeno tra coloro che l’auto elettrica ce l’hanno già.

La verità è che c’è da essere contenti che nonostante tutto ciò ne abbiano comunque venduti così tanti. Stendiamo poi un velo pietoso sul discorso motociclette: il perdurare immutabile di numeri così inappellabili dovrebbe come minimo far riflettere chi si ostina a presentare questo tipo di proposte sul fatto che evidentemente il mercato non le vuole nemmeno incentivate.

L’offerta è completamente cannata e bisognerebbe serenamente cominciare a farsene una ragione senza continuare ad evocare l’alibi di “una clientela che non è capace di capire il cambiamento”. Io direi piuttosto che di fronte a certi numeri impietosi è il “cambiamento” che non è capace di capire la clientela. A cui, in linea di massima, non si può certo puntare una pistola alla tempia ed obbligarla a comperare ciò a cui non è interessata o che non ritiene di suo gradimento.

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80 COMMENTI

  1. “Secondo la ricerca, tre italiani su quattro non si spostano per più di 10 km da casa […] Distanze superiori (tra i 10 e i 50 km) non sono adatte ad uno scooter elettrico equivalente 125 cc, ma stiamo parlando solo del 23% degli spostamenti.”

    Se i numeri sono questi, quanti di costoro non vanno a piedi o usano semplicemente una bicicletta per i loro spostamenti abituali (una ebike nel caso vivano in un centro abitato molto scosceso? C’è veramente bisogno di uno scooter per fare 20 (o 4) km?

    Perché piove e fa freddo? E come mai in tanti paesi piovosi o freddi – si, la solita Olanda, o la solita città di Freiburg in Germania – la bicicletta la suano tutti?

    Forse gli scooter elettrici sono adatti al restante quarto della popolazione INVECE di un normale scooter?

    E’ qui che io vedo l’influenza di un forte marketing di cui parlavo altrove.

    • /// come mai in tanti paesi piovosi o freddi – si, la solita Olanda, o la solita città di Freiburg in Germania – la bicicletta la suano tutti? \\\ Nei Paesi a nord dell’Italia sará anche questione di mentalitá ma nel caso del nostro Paese piú che di quella del marketing vedo l’influenza del clima caldo che banalmente fá sudare piú che altrove decretando da sempre il successo dei ciclomotori e negli ultimi anni anche dei monopattini elettrici..

  2. Vorrei passare domani mattina ad uno scooter elettrico per muovermi in Milano se: ce ne fosse uno con caratteristiche tecniche adeguate ad affrontare buche, sanpietrini bagnati, rotaie (quindi con gommatura adeguata, sospensioni adeguate, abs e controllo di trazione) e che al tempo stesso permettesse di essere utilizzato da 2 persone comodamente, sia in sella che come spazi sotto sella e bauletto. Dimenticavo: magari fosse anche carino (il design della maggior parte è veramente orrendo). Penso che oggi se ci fosse ci vorrebbero ben più di 5mila euro…. o sbaglio? Concordo sul fatto che per il commuting urbano le attuali autonomie sono più che sufficienti.

    • Facendo un esempio termico, che scooter valuterebbe? Perché per essere usato comodamente da due persone, io spenderei molto più di 5 mila euro…

      • Concordo, ma 6 o 7 mila euro prendo un 350 honda o piaggio o Yamaha… etc.. e ho tutto quello che serve per girare in sicurezza in città e anche fuori… con un discreto raggio d’azione. Quindi, sono disposto a rinunciare ad un raggio d’azione importante e ad inquinare ma datemi un alternativa TECNICAMEMTE valida e con dispositivi di sicurezza adeguati ad un prezzo leggermente inferiore 5/6mila euro. Non mi dite che il seat Silence sia un alternativa ad un Honda Forza 350 o Adv350 o Piaggio Beverly…etc… tra l’aktro ad un prezzo assurdo per quello che offre… (con la precisazione che i prezzi di tutti gli scooter e anche moto sono diventati assurdi)

        • Il problema è sempre la batteria che, per il momento, non consente un avvicinamento ai prezzi di un termico.
          Se davvero dovessero lanciare il battery swap avremmo concorrenza su questo fronte, ma rimane sempre il fatto che sull’elettrico mancano i nomi importanti che immagino non vogliano ancora scendere in campo senza un prodotto maturo ad un prezzo adeguato.

    • Parliamo di scooter, Io sto su Roma e ho affrontato lo stesso tema concentrandomi su aspetti noti e scoprendo aspetti non noti

      Alla fine ho preso un termico.

      Motivi della decisione

      – autostrada, raccordo e alcune tangenziali vietate praticamente a tutti i mezzi tranne al Ray e al BMW

      – divieto di caricare alle colonnine per i mezzi che non hanno accesso alle autostrade

      – prezzo più alto del 45% parliamo di oltre 13000 euro per il ray con batteria maggiorata e carica veloce e 14000 per il bmw al lordo degli incentivi ovviamente

      – nel caso del ray alla fine sensazione di finitura pessima, bmw non saprei

      Su questo il discorso delle colonnine ha pesato più di tutti, con le batterie ad estrazione che hanno poca autonomia fare deviazioni dal percorso casa lavoro può essere complesso

  3. Scusate, ma quando per questioni di prezzo paragono un Duster alla Kona elettrica mi dite che sono due auto di categoria diversa (e qualcuno me ne dice pure di parolacce) e adesso per stare vicino ai 3000 euro mi paragonate un piaggio ad uno scooter elettrico cinese dal nome impronunciabile?
    Prendiamo come riferimento qualcosa di cui ci si possa fidare, il Seat Mo…oltre 6000 euro….

    • La differenza tra un piaggio e uno scooter cinese, qualitativamente parlando, quale sarebbe? Perché se in un auto si può giudicare la qualità costruttiva, in uno scooter si giudica la qualità della plastica?

    • Buongiorno Giuseppe, io ho avuto un Piaggio ed ora ho uno scooter cinese dal nome impronunciabile e sceglierei non una ma mille volte quest’ultimo. Continuiamo a credere che dalla Cina arrivi solo spazzatura, non è più così. Comunque il Seat è un Silence rimarchiato e di problemini ne ha avuti parecchi

  4. Possiedo uno scooter Honda SH 150 del 2006 per gli spostamenti di medio raggio con al massimo 50km in un giorno, ma faccio pochi km all’anno.
    Ragionando su una sostituzione elettrificata francamente ho trovato un panorama molto desolante, in questo momento le uniche alternative sono di profilo basso per il taglio 11kW di cui ho necessità.
    Ravanando tra forum di possessori di scooter ho scoperto che la serie Niu e Seat Mo (un banale rebrand) soffre di ammortizzatori pessimi, quindi scartati per terreno eccessivamente sconnesso della città di Roma. Alcuni possessori di Piaggio lamentano guasti inspiegabili e spegnimenti immotivati, se alle volte sono causati da eccessive vibrazioni in altre situazioni si sono ritrovati con officine impreparate, pezzi di ricambio introvabili e attese di mesi.
    Mancano i nomi importanti, che possano portare qualità, mentre su Piaggio vedo ancora tanta incapacità della rete di assistenza.
    Altro problema di non poco conto sono le batterie di ricambio spare, è inconcepibile che sui siti specializzati vengano proposti accumulatori a prezzi folli e quasi equiparabili al prezzo dello scooter.
    Per il momento sto procrastinando, a meno di essere costretto al cambio, ho deciso di aspettare e guardare le alternative in arrivo..

    • Confermo che niu su buche è molto secco ma tutto sommato non è un disastro. Diventa ingestibile in strade come quelle del centro di milano, fatte “di pietra”

  5. Ho capito perché spesso i commenti degli altri utenti mi paiono fuori fuoco: è gente che pervicacemente non cammina. Magari vanno a correre in palestra o fanno jogging nel tempo libero ma, nelle normali giornate, sono imbullonati a mezzi a motore, per quanto elettrico, anche su tragitti lunghi come un francobollo. E poi pontificano sul riscaldamento globale, peggio di un vegano che mangi i sanguinacci.

    I 2-3 km e ritorno, se si è sani, si fanno a piedi o, al massimo, coi mezzi pubblici. Magari è per questo che, a quasi 56 anni e ormai con zero tempo per allenarmi, mi faccio i 7 piani del tribunale in un soffio, mentre gente con 30 anni meno di me boccheggia. Questa mia propensione a camminare, che 30-40 anni fa, almeno per i milanesi, era la norma per tutta la gente sana di ogni età, taglia fuori l’uso di monopattini e scooter elettrici sulle distanze minime. Sulle distanze maggiori magari uso la bici pieghevole per raggiungere il treno locale. Fino a 4-5 km, anche quando viaggio col Frecciarossa, se non c’è tempesta o 40 gradi all’ombra e non sono in ritardo, cerco di farli a piedi perché preferisco l’aria aperta, seppur inquinata, al taxi. Alla fine l’auto la uso solo se mi devo spostare di almeno 15 o 20 km o fare più tappe in giornata, ma di regola ne percorro almeno 100 al giorno e senza la chance di grandi soste. Con questo uso, un ciclomotore elettrico (in linea di massima mi intrigano) mi andrebbe benissimo se solo potessi fare il battery swap in pochi minuti… A pensarci bene è assurdo che non si possa farlo, visto il peso e l’ingombro modesto delle batterie: il primo elettrauto potrebbe tenerne qualche decina in carica e l’infrastruttura sarebbe bella e fatta, senza tutti i problemi delle ben più impegnative batterie delle auto (che però hanno una ben diversa autonomia). Certo, ci vorrebbe uno standard per le batterie degli scooter ed il prezzo dovrebbe essere minore altrimenti l’investimento da parte dei “ricaricatori” sarebbe eccessivo, ma la cosa non pare impossibile da realizzare con le economie di scale e sarebbe bellissimo.

    Per la convenienza di una simile iniziativa bisogna poi capire se sono il solo scemo che cammina ancora e che perciò userebbe gli scooter elettrici solo su distanze significative o se c’è una certa fascia di persone che usa ancora le gambe negli spostamenti minimi:)

    • non ti voglio far sentire “solo”…
      ho un po’ più di te … son “tendenzialmente” vegetariano, faccio meno sport ma almeno 15/25000 passi al giorno, uso e-bike (per quello condivido che l’e-scooter serve a chi va al lavoro per tragitti brevi … e non vuol sudare come con l’e-bike), per gli spostamenti superiori … BEV … scelta felicissima … soprattutto perché accoppiata a FV

      per il “battery swap” … sta arrivando (come già evidenziato da Massimo Degli Esposti)

      • Grazie della solidarietà:)

        A volte mi sembra che il bisogno di spostarsi sempre con mezzi propri a motore sia stato indotto.

    • Leggo che da marzo le bici pieghevoli saranno caricabili su treno solo se riposte in custodia telata… Mi viene in mente un solo concreto motivo per chiedere una cosa del genere: non le vogliono più. Perché? Io ho la mia idea.

    • concordo totalmente con quello che lei dice, tranne per una cosa:

      “A pensarci bene è assurdo che non si possa farlo, visto il peso e l’ingombro modesto delle batterie: il primo elettrauto potrebbe tenerne qualche decina in carica e l’infrastruttura sarebbe bella e fatta, senza tutti i problemi delle ben più impegnative batterie delle auto (che però hanno una ben diversa autonomia). ”

      un pacco batterie purtroppo costa caro, ma soprattutto non esiste uno standard di mercato ancora, il che rende la cosa difficile da attuare per adesso.

      Uso per lo più una ebike per i piccoli spostamenti, la “e” perché dove vivo tutte le strade sono assai pendenti, altrimenti userei una bici o i piedi e basta. Trovo che veramente si debba puntare ad un deciso cambio di mentalità per la mobilità. Converrebbe a tutti, anche alle nostre tasche.

  6. Lo scooter elettrico per me è come il plugin (di cui sono felice possessore)
    Non è un mezzo per tutti, già le bev non lo sono, il plugin ancora meno ma è cucito esattamente sulle mie esigenze quindi l’ho preso e ne sono felicissimo.
    Penso al passaggio alla bev e ogni volta c’è un problema, per le mie esigenze ripeto, non ultimi i soliti problemi alle colonnine, che aumentano di numero ma sono spesso spente, rotte, non funzionanti.

    Ho una mtb assistita uno dei nuovi modeli light (senza fare nomi), bellissima e divertentissima, costa il doppio di uno scooter elettrico, quindi non è i costo il problema, ma ha quasi la stessa autonomia pur con l’ausilio delle gambe che male non fa, da ex ciclista mi ci diverto in fuoristrada e la uso come mezzo di spostamento in città a costo zero.

    L’invasione delle (oscene) bici elettriche propriamente dette non può che distruggere il mercato degli scooter, sono più comode, ugualmente veloci in città più libere, senza obblighi e a costi dimezzati e di utilizzo ridicoli.

    I motociclisti di moto elettriche non ne vogliono sentir parlare, gli scooter avrebbero senso se non ci fossero le bici elettriche, ma con l’evoluzione di queste ultime secondo me nessuno con un po’ di senno può preferire loro uno scooter.

  7. Ho acquistato un ciclomotore elettrico di cui preferisco non fare il nome visto che lo sto vendendo.. Il prezzo compreso di incentivo ha superato non di poco i 2000€, le prestazioni sono ridicole in quanto arriva a 43km/h e nelle salite leggermente più impegnative devo scendere e spingere nonostante non ci sia un passeggero con me. L’autonomia è ridicola, la casa dichiara 90km e in realtà ne fa esattamente la metà (meno della metà se si percorrono percorsi in salita), infatti in salita il ciclomotore consuma 3 volte di più energia elettrica e in discesa la frenata rigenerativa recupera a malapena un 5% di quello che si è consumato. I tempi di ricarica sono assolutamente intollerabili, 6 ore piene per arrivare dal 5% al 100%. Senza considerare che la batteria con il passare del tempo inevitabilmente si usurerà e accorcerà ulteriormente la sua autonomia. Assistenza della casa madre pessima, aspetto un ricambio da ben 6 mesi. Quindi questo articolo e davvero comico, ci vuole una bella faccia tosta e disonestà intellettuale per difendere ciò che è indifendibile.

    • /// in salita il ciclomotore consuma 3 volte di più energia elettrica e in discesa la frenata rigenerativa recupera a malapena un 5% \\\ Il consumo molto maggiore in salita è un problema di tutti i veicoli in generale, forse nel caso di quelli elettrici “utilitari” è aggravato dal rapporto al riduttore spesso un pó troppo lungo onde ridurre il regime del motore sui percorsi pianeggianti.

  8. Mi scuso con gli estensori dell’articolo, ma non mi ritrovo nei prezzi indicati, laddove si afferma ” l’Askoll NGS3 che con gli incentivi costa 3.763 €; il NIU NQI 3.543 € e il Vmoto F01 che ha un prezzo di 3.612 €”. Letteralmente, devo interpretare che questi prezzi sono al netto degli incentivi e quindi le cifre indicate corrispondono a quanto devo pagare al venditore. Se è così, è sbagliato affermare, come si fa più sotto, che ” il prezzo di acquisto per gli elettrici è superiore al benzina di circa 500 €, ma mediamente resta comunque più economico di circa 300 € rispetto ai due scooter attualmente più venduti in Italia”: i due scooter con motore termico più venduti in Italia sono gli Honda SH 125 e SH 150 e costano rispettivamente 3.090 e 3.890 Euro, quindi non vedo come si possa parlare di maggiore economicità degli elettrici per circa 300 Euro, tutt’al più questa vale per il modello Honda di 150 cc ma non certo per il 125

    • L’SH125 ha diversi allestimenti e i prezzi partono da 3.090 euro del Mode e arrivano a 3.890 euro. Controllando però più accuratamente sul listino, i prezzi arrivano anche poco oltre, per la precisione a 4.040 euro. Lascio a lei l’onore della calcolatrice. Il concetto comunque è tutt’altro e non è confinato all’interno di alcune centinaia di euro.

  9. Io sono un 50enne che quotidianamente percorre dai 50 ai 90 km al giorno con un niu mqi gt evo…in 18 mesi ho 15000 km …lo carico la notte a 13 eurocent a kw…e mediamente ne carico dai 2 ai 2.5 kw …
    Ha prestazioni ottime per il mio uso …ma con punte di 105 kmh mi ha sempre tolto dai guai.
    Io l ho pagato con incentivo 3200 euro.
    Non tornerei al termico

    • Io di anni ne ho 58, uso moto da 44 anni. Ne ho avute di tutti i tipi grandi e piccole. Attualmente, due anni e mezzo fa ho comprato un niu mai più per curiosità che per altro, dovendo percorrere una quarantina di km al giorno per andare al lavoro. Non ci siamo, non lo comprerei nuovamente. Ok la velocità massima, chissenefrega, va molto meno bene l’autonomia, dopo 17.000 km mi mangio il 60% della batteria per andare al lavoro, se mi capita un imprevisto sono fritto, idem se volessi andare in un posto distante 40 km. Quindi riassumendo rispetto al sym 125 che avevo prima, pagato 2300 € nuovo compreso bauletto e parabrezza ( e senza nessun incentivo): vado più piano, il sym a 100 ci arrivava ho un’ autonomia limitata a poco più di 50 km reali e poi ammesso di trovare una presa mi servono 4 ore per rifare altrettanto, con quello facevo almeno 100 km e in trenta secondi , ovunque, ributtavo dentro quei 4 litri e ripartivo, ok il tagliando annuale stava a 65 € invece che 30€ , con questo spendo un po’ meno ma in compenso non ho un vano sotto sella, a me va bene che ho il garage ma di scooter in strada qui ce ne sono centinaia alla faccia delle statistiche: portare le batterie a casa per caricare? 11 kg l’una e ce ne sono 2. E poi spero che reggano perché in negozio mi hanno simpaticamente informato che nuove costano più o meno 3000 , una follia. E infine, con l’incentivo lo ho pagato circa 4000€ ( non avevo da rottamare).
      La mia domanda finale è chi me lo fa fare?

      • Ciao Ilario, io cerco sempre di lasciare un 20/30 km di riserva extra per gli imprevisti, e considera che forse solo 4/5 volte sono sceso sotto il 20% di autonomia residua.
        Ci sono giornate in cui ho percorso anche 150/180 km…ovvio lo ricarico nei tempi morti (pranzo/cena/ spesa/ lavoro) personalmente mai avuto ansia da ricarica..e ripeto lo ad oggi sono contento della scelta..e consideta che se utilizzo una presa domestica.. sono nell ordine dei 50 cent per 100 km..e zero manutenzione..per il mio uso…lo ritengo più che adeguato .
        Ezio

        • Buongiorno Ezio purtroppo gli imprevisti capitano… Io non ho modo di ricaricare al lavoro quindi la carica mi deve bastare per 40 km al giorno. Ci raccontano sempre che le batterie si stanno evolvendo, che i prezzi calano ecc. e io mi chiedo perché per una batteria da 1,5 kWh nel 2024 devo pagare 1500€. Stiamo parlando di 1000 € al kWh, ma scherziamo? Ovvio che se una batteria costasse 250€ ne comprerei due di riserva da tenere cariche facendo una rotazione ma a questi prezzi chi lo fa? Vorrei solo sottolineare che con il mio precedente scooter con 3000€ di benzina ci percorrevo 50000 km, tutto qui

          • In realtà Ilario aziende che stanno producendo batterie di concorrenza stanno nascendo e meno male.
            Per me lo scooter elettrico resta una buona scelta per le mie esigenze e per il tragitto casa lavoro sotto i 70 km complessivi lo consiglierei a tutti.
            Oltretutto le batterie dopo i loro cicli non sono mica da buttare certamente saranno meno efficienti si un magari 10/15% come accade per I cellulari…e cmq anche un mezzo termico è meno efficiente dopo 50000 km.
            Ultima considerazione…se al mio scooter dopo 50000 km sostituissi le batterie con due nuove…tornerebbe a livello di prestazioni come nuovo…il termico no…e le vecchie potrei riciclare in un accumulo per fotovoltaico…;-)

    • Carissimo ezio, mi trovo sul suo stesso mezzo. Lei ha riscontrato cali di autonomia dopo 15.000 km? Io sono a circa 16-17, e francamente per andare da a a b consumo sempre la stessa percentuale. Sarà il bms bugiardo?

      • Sicuramente dopo l ultimo aggiornamento ho notato un aumento di consumo e di conseguenza un calo di autonomia nell ordine del 5/8%…ma le batterie hanno le celle ancora perfettamente bilanciate…verificate un mesetto fa in concessionario

        • Posso chiedere in che concessionario? Io mi sono rivolto alla rete “ufficiale” di Milano ma mi hanno detto che non hanno lo strumento per farlo.
          Al terzo anno di utilizzo non sembra che l’autonomia sia cambiata affatto, anzi si comporta come sempre.

          • Scusa Federico sei sicuro di avere il mio stesso mezzo? Non mi pare che 3 anni fa fosse in vendita…cmq io sono di Torino e mi rivolgo al concessionario d’ orsi moto in via Nizza…sempre disponibile

          • Ha ragione l’ho acquistato nel 2022, intanto andrò a insistere ancora in concessionario per misurare la capacità residua.

  10. Boh io ho avuto modo di provare qualche giorno uno scooter elettrico 125 (evito di dire il modello ma tra quelli più venduti). Ci sono salito con genuina curiosità, senza preconcetti né nulla ma sinceramente l’ho trovato utile solo se si fa casa-lavoro/lavoro-casa. Per il resto a me è parso un mezzo ancora molto scomodo per un utilizzo agile. Non mi dilungo coi tecnicismi perché quello che volevo dire è già stato scritto da altri; aspetterò che la tecnologia elettrica applicata alle due ruote si evolva, per me al momento è un no.

    • /// l’ho trovato utile solo se si fa casa-lavoro/lavoro-casa \\\ In effetti non si puó negare che senza un’adeguata compatibilitá con colonnine e wallbox sará difficile convincere chi non ha una presa a disposizione durante le soste.

  11. Ho letto tutti i post. A parte il possessore del Silence 01 non so quanti altri posseggano un e-sccoter. Un po come accade per le BEV se ne parla ma non se ne è mai guidato uno.
    Ho un Piaggio One Active (un L3 erroneamente assimilato ad un 125 per via della targa ma molto più vicino ad un 50ino).
    Ho percorso 10000 km in due anni. Percorro fra i 20 e i 45 km al giorno.
    Le tangenziali non sono affatto l’habitat ideale inutile negarlo.
    E qui finiscono i difetti. Rispetto ad uno scooter con termico non ha paragoni, sia nel comparto consumi che in quello del confort (con 2.4 kWh percorri anche 60 km!)
    La batteria è estraibile, la porti ovunque ci sia una presa di corrente. In un’ora carica 12 km. Ragion per cui durante la pausa pranzo recupero anche 16 km.
    L’errore è cercare di compararlo ad un 125. È un 50 più allegro. Ma porta agevolmente 2 persone purché non in salite molto ripide (un 50ino avrebbe lo stesso problema). Non sporca. Non fa rumore, non si scalda. Fila come il vento che sembra tirato da un cavo. Utilizzato come dovrebbe, annulla tutte le discussioni fatte finora,. semplicemente perché parte da presupposti a mio avviso errati.
    E poi, sentire il rumore del motore? Un 4 tempi monomarcia? sai che idillio…
    Credo che sia,.come al solito, una catasta di pregiudizi e poca esperienza

    • /// credo che sia,.come al solito, una catasta di pregiudizi e poca esperienza \\\ In diversi casi è cosí ma temo che un eventuale giudizio negativo dipenda anche dal tipo di percorsi da effettuare (lunghezza, presenza di salite, …) e dalla disponibilitá di prese di corrente durante le soste..

  12. Ci sono un po’ di semplificazioni nel ragionamento fatto:
    – le prestazioni non sono le stesse, ho preso (davvero) 2 modelli a caso da quelli citati, l’SH150i a benzina fa i 110 km/h, il più costoso Askoll NGS3 elettrico fa 66 km/h
    – le prestazioni non sono le stesse anche in riferimento all’autonomia: quando si viaggia alla velocità massima, l’autonomia delle elettriche si prosciuga (ma su questo ci torno a fine commento)
    – la ricarica non è così agevole come la si descrive perché avere il box auto non significa avere una presa adeguata per ricaricare per ore alla massima potenza una batteria senza il rischio che la presa salti o peggio. Non c’è un dato che indichi quanti italiani hanno un box auto adatto o facilmente adattabile per ricaricare un veicolo ma io sospetto che sia una percentuale INCREDIBILMENTE bassa (chiediamoci nei garage dove siamo stati, in particolare quelli condominiali, quanti avevano una presa adeguata … a malapena hanno la luce al neon). E ricaricare a casa non è agevole come lo si rappresenta
    – praticità: se l’unico vano disponibile, quello sottosella, si riduce ad uno spazio per i soli documenti tocca andarsene in giro col casco sotto il braccio: wow, che comodità!!!
    – uno scooter a benzina è per sempre, ovvero dopo 30 anni va ancora, al più si sarà scucita la sella e gli ammortizzatori potrebbero essere da sostituire. La batteria di uno scooter elettrico non adotta la stessa tecnologia delle auto per cui la longevità resta un’incognita (e anche se ci fossero dati al riguardo, siccome ogni produttore adotta tecnologie differenti, occorre capire se si rientra nel caso fortunato/medio/sfortunato)

    Su autonomia e prestazioni c’è un errore di fondo di valutazione. La velocità massima così come l’autonomia non rappresentano le prestazioni quotidiane ma quelle potenziali utili all’occorrenza. Un po’ come la persona che compra il pickup o il suv pur non dovendo ogni giorno caricare il cane o i passeggini: lo fa perché nel momento in cui dovesse averne bisogno, ha lo spazio per caricare. L’autonomia elevata non la sfrutti tutti i giorni, ma se un giorno con lo scooter volessi fare una capatina al mare o al lago? Se un giorno hai un’emergenza o sei in ritardo? Chi fa un acquisto pensa alla VERSATILITA’ di ciò che sta acquistando con un mezzo che sia idoneo ad affrontare non solo le situazioni ordinarie ma anche quelle straordinarie.

    Il tavolo in sala da pranzo ospita al più 4 persone o 8? Ne ospita almeno 8 perché quella volta che vengono 2 ospiti si possono sedere comodamente, non ho mai visto tavoli in sala da pranzo per 4 persone. Se ho uno scooter che fa i 110 km/h e non ha problemi di autonomia perché dovrei comprarne un altro più costoso che va più piano e ha meno autonomia?

    Infine il sound: siamo sicuri sicuri che a chi va in scooter piaccia viaggiare senza sentire il rumore del motore? Forse, vivendo in un paese abitato solo da mezzi completamente silenziosi, in quel caso forse forse sì (ma parlo in astratto, a me il sound piacerebbe sempre anche in quel contesto), ma in provincia, dove ogni mezzo ha una sua voce, non vedo il valore aggiunto di disfarsi del sound. Fosse solo per motivi di sicurezza.

    Dunque perché passare ad uno scooter elettrico? Per le prestazioni no, per l’autonomia no, per il sound no, per la praticità no, per il rifornimento e le spese di manutenzione nì (alla fine gli scooter consumano pochissimo), resta solo l’ambiente. Ovvero il partito dei Verdi italiani, quello più votato in Italia (esiste ancora? Mi pare di no …). Certo, una nicchia di potenziali clienti esiste: chi non supera mai i 50 km/h, chi fa pochi km al giorno, chi usa lo scooter per i tragitti cittadini, chi non gli pesa andarsene in giro col casco sottobraccio, ognuno è felice a modo suo.

    • “uno scooter a benzina è per sempre, ovvero dopo 30 anni va ancora”
      Sicuro?
      Gli scooter di oggi non sono come la Vespa 50 del secolo scorso (1 pistone, 1 candela, 1 faro e poco altro……….)

    • -siamo sicuri sicuri che a chi va in scooter piaccia viaggiare senza sentire il rumore del motore?-

      Trrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…..

      Ma dai… 😉

    • Ho sempre apprezzato i tuoi post. Alcuni opinabili ma intelligenti e ricchi di spunti.
      Con questo non hai tenuto lo stile solito (a mio modo di vedere)
      Diversi punti non sono corretti e intrisi di pregiudizio.
      Comunque 30 anni oggi te li scordi comunque anche con un termico.
      Per la batteria non saprei, almeno nel mio caso.
      La praticità d’uso è assolutamente maggiore nell’elelttrico non fosse per la ripresa. Con il mio One scatto come una moto. I 125 non li vedo nei primi 40 km/h (e in città è tutto).
      Pesa 80 kg come qualunque scooter leggero. Metto il casco jet sotto la sella e l’altro nel bauletto…

      Rivedi qualche punto

      • Luca accetto la critica, però …

        Longevità: un mio amico ha comprato un Honda SH di oltre 20 anni fa (!) per la figlia (che non so perché non guida più la sua motard truccata ed è passata alla scooter, un po’ come parcheggiare la Ferrari in garage per guidare una Panda, se non l’avessi sentito con le mie orecchie non ci crederei). L’ha pagato 2 lire, va che è una meraviglia, ha pulito lui il carburatore (smanetta più di me con i motori) e con lo scooter va. Tra l’altro è il secondo scooter vecchio in famiglia, l’altro è una prima edizione del Malaguti Phantom Max (quasi 18 anni). Vive in periferia e per andare in città ci sono le strade extraurbane con i limiti di 90 km/h. Se ad uno scooter fai manutenzione regolare, perché dopo 20 anni non dovrebbe essere ancora funzionante? Gli scooter venduti oggi tra 10 anni andranno ancora? Si troveranno sempre parti di ricambio e a che prezzo?

        Vano sottosella: il tuo One ce l’ha, l’Askoll NGS3 no e in tanti non ce l’hanno. Qui [ https://www.motautobologna.com/scheda.php?id=19&t=PIAGGIO+ACTIVE+-+ONE&pBack=%2Fshow-room.php&gr=1 ] dice che è l’unico e-scooter col vano sottosella per ospitare un casco: l’eccezione anziché la regola …

        Prestazioni: il tuo One è ugualmente scattante anche col passeggero dietro? Nel traffico congestionato di Milano ok, ma con strade un po’ più libere, come va dopo i 60 km/h?

        Infine leggo le opinioni dei possessori qui nei commenti: non mi sembrano tutte rose e fiori, leggo tante tante lamentele …

        • /// se ad uno scooter fai manutenzione regolare, perché dopo 20 anni non dovrebbe essere ancora funzionante? \\\ Puó darsi ma quanto spenderesti in pezzi di ricambio (variatore, pistone, …) e materiali di consumo (olio, …) con un uso anche solo “medio” ?

          /// Gli scooter venduti oggi tra 10 anni andranno ancora? Si troveranno sempre parti di ricambio e a che prezzo? \\\ Questo vale un pó per tutti i modelli in vendita che siano termici o elettrici.. Dipende piú dalla serietá di importatori&C.

          Per il problema del vano sottosella : in effetti colpisce la maggioranza dei modelli “cittadini”, si spera che in futuro li progetteranno tenendo conto anche di questo aspetto

          • -Puó darsi ma quanto spenderesti in pezzi di ricambio (variatore, pistone, …) e materiali di consumo (olio, …) con un uso anche solo “medio” ? –

            Allora, cifre ovviamente non ne ho per tutto. fornisco solo due parametri pratici presi da esperienze dirette di officina. (assistenza ufficiale gruppo Piaggio, non “Ciccio il meccanico”)

            Un motore 125/150 se usato con criterio dura almeno sui 50.000 km. Poi si, il pistone ci sta che metta giù il crapino e si debba rifare un po’ tutto.
            Però nulla vieta che arrivi a 70.000.
            Ma anche lì i costi a sapersi muovere non sono terrificanti.
            Si porta il cilindro in rettifica (non so se si arriva ai 100 euro), il pistone maggiorato leggo su internet che costa sui 50 euro, mettiamoci le guide valvole e la manodopera… non so se si arriva a 500 euro tenedosi larghi (e chiaramente avendo un meccanico onesto).
            e comunque vuol dire rifare davvero il motore quasi a nuovo, non “metterci una pezza per ancora un anno o due”.

            Con tutta la simpatia, cosa possa accadere ad una batteria di uno scooter elettrico a 50.000 km è ancora tutto da dimostrare, vero è che se prendiamo per buona un’autonomia di 100 km siamo sui 500 cicli di ricarica.

            “Rifare” un variatore (sempre di un 125) ha costi direi minimi. Molla di contrasto e massette… fine.
            La cingia di trasmissione di un SH (capace quindi di essere tra le più care, Piaggio spesso costa meno) siamo sotto ai 40 euro e anche quella prima di cambiarla ci vogliono anni.

            Filtro olio spesso non si arriva ai 20 euro…

            E via così, i prezzi sono quelli.
            Incide più la manodopera.

            A far 10.000 km l’anno non so se si arriva ad una media di 100 euro l’anno.
            Se uno poi è capace di arrangiarsi bene da solo, e non è il tagliando delle cinghie di un Ferrari, le cifre scendono e non di poco.

            Ripeto: dati abbastanza oggettivi, non voglio dire cosa sia meglio o peggio.

          • Posso solo dirti che mille cicli sono lo standard minimo di tutte le batterie: uguale 100.000 km. Altro non c’è da fare su uno scooter elettrico. Al netto dei guasti, ovviamente.

          • Si si, certissimo, davo per buono che indicando 500 cicli si intendesse più o meno metà vita, assolutamente.

            in effetti facci caso: non ho mai accennato ai costi di gestione o di manutenzione di uno scooter elettrico.
            Do per acquisito che siano quasi assenti.
            Al contrario del nostro onesto “4 tempi”, i cui costi però non sono così terribili come si pensa se tenuto bene eusato con rispetto.
            Ma senza dubbio, salvo guasti, in quella voce l’elettrico vince 6 a 0.

        • -Infine leggo le opinioni dei possessori qui nei commenti: non mi sembrano tutte rose e fiori, leggo tante tante lamentele …-

          Diciamo che in effetti i commenti di chi ha esperienze di prima mano non stanno esattamente confermando in maniera univoca e granitica le tesi esposte nel pur pregevole testo.
          Direi anzi che ricalcano un po’ (tanto) quelle scritte nelle mie righette…

  13. E se fosse proprio dovuto ad una presa di coscienza delle reali necessità che gli scooter elettrici non si vendono? Mi spiego:
    Il 75% degli italiani percorre meno di 10km su due ruote. E se il boom di vendite di e-bike stesse rubando quote di mercato agli scooter?
    Una e-bike non ha obbligo di assicurazione e casco, può circolare in ambo i sensi di marcia in città godendo di piste ciclabili dedicate, non necessita di particolari manutenzioni, può essere trasportata in cantina o fin dentro casa/ufficio qualora non si disponga di box, garantisce dai 40 ai 100 km di autonomia a seconda del modello, può essere utilizzata anche per svago/viaggi nel weekend e festivi.
    I dati dicono che dal 2020 il mercato delle e-bike è più che florido.
    Aggiungo una considerazione personale: ho 43 anni ed esattamente 30 anni fa contavo i giorni per compiere 14 anni e avere il motorino. Mio figlio a 14 anni sognava l’Iphone e del motorino non gliene è mai importato nulla. In classe sua su 19 ragazzi diciottenni solo 2 hanno avuto il motorino. È cambiato il mondo

    • Senza dubbio per fare 5 o 6 km al giorno tra andata e ritorno la bici elettrica è quanto di più perfetto ci possa essere.
      E tra i tanti motivi anche proprio per le ragioni che espone lei.
      E infatti io la bici elettrica ce l’ho da anni e ne sono assai contento.

      • Completamente d’accordo Alessandro, ma rientriamo nel soggettivo. Ci sono persone che per fare 3 km prendono addirittura l’automobile.

    • Daniele, torneremo anche su questo argomento. E’ vero che teoricamente le eBike potrebbero sovrapporsi al mercato dei 50ini, ma per ora i dati di vendita non lo confermano. A marzo verranno diffusi i dati ANCMA sulle due ruote a pedali e potremo capire meglio.

      • Teoricamente le auto sono divise in segmenti A, B, C, berline, SUV, etc… e ognuna avrebbe la sua fetta di mercato, eppure non ho mai sentito un consumatore entrare in concessionaria e chiedere un crossover segmento C. Si sceglie di pancia in base a gusti personali, motorizzazione e budget. Quante volte qui nei commenti paragoniamo vetture elettriche di segmenti totalmente diversi solo perché hanno prezzi simili? A me ad esempio piace Avenger che è un suv ma siccome costa quanto Model 3 se potessi spendere quella cifra comprerei Model 3. La stessa cosa accade in altri settori. Mia moglie ad esempio lavora in un discount alimentare, prima ancora in un supermercato. Fino a pochi anni fa le catene dei supermercati non consideravano i discount competitors in quanto ritenevano attirassero clientela diversa più attenta al prezzo che alla qualità. Quando poi hanno visto il loro fatturato calare e quello dei discount esplodere hanno dovuto rivedere queste catalogazioni perché altrimenti avrebbero rischiato di ignorare una concorrenza che si è rivelata essere forte. Questo per dire che a volte certe frammentazioni del mercato sono fine a se stesse ma non trovano necessariamente appoggio nella clientela

    • Mio padre, 68 anni, è proprio in questa situazione. Ha acquistato una bici elettrica e venderà molto probabilmente il suo scooter entro l’estate, per i motivi che hai recitato in quanto per spostamenti minimi è perfettamente in grado di sostituirli con la e-bike che ha zero costi di manutenzione (e fa un minimo minimo di movimento).

  14. Ciao, parlo da motociclista anziano e da utente elettrico. Possediamo in famiglia una Twizy 80 da 4 anni e dopo tre anni con uno scooterino Lifan E3 (equivalente 50cc) siamo passati ad un Piaggio One (equivalente 125) proprio per aumentare il raggio di azione, prima limitata a meno di 40Km reali, e la capacità di carico: il passeggero.
    L’autonomia per uso cittadino era sufficiente per il Lifan in uso cittadino ma, portandoselo dietro nelle nostre escursioni in camper, si era rilevata decisamente insufficiente specialmente con il passeggero. Ora il Piaggio permette di fare quasi 60Km con un “pieno” ma se si viaggia in due lo spunto per una partenza in salita non basta. I 3 o 4 KW dichiarati, che equivalgono più o meno quelli di un 50cc, sono ancora molto lontani dai 10 di un 125 tradizionale. Ho comprato una Honda Grom 125 per le vacanze e ho lasciato il Piaggio a mia figlia per gli spostamenti urbani e senza passeggero. Il mio 125 4 tempi percorre dai 50 ai 60 Km con un litro di super, il suo costo di gestione è paragonabile a quello di uno scooter elettrico se non si carica a prezzi agevolati e la vita prevista del veicolo è decisamente superiore. Inoltre il costo d’acquisto di un prodotto di qualità limitata come la media degli scooter cinesi con un premium come un Honda SH non è corretto, ci sono scooter a 4 temi che costano la metà. Ben venga l’elettrificazione di cui sono un fedele sostenitore, ma oggi non è la soluzione per tutti, anzi, direi che è ancora per pochi

    • Come specificato, ogni utente ha le proprie necessità. Sui prezzi però, io ho volutamente scelto tre tra i migliori scooter elettrici, tre scooter L3e che ho personalmente provato e che sono di fascia medio-alta, non cinesate. Nel caso di Askoll ho anche visitato gli stabilimenti di produzione. Sui costi di gestione ci torneremo sopra con un articolo dedicato.

  15. Secondo me semplicemente il lettore che ha “aperto alla riflessione” è indice dell’estrema ignoranza che mediamente circonda l’argomento. Direi appunto che al 90% è il fattore che limita la vendita degli scooter elettrici.
    Mentre per quanto riguarda le moto effettivamente il GAP c’è ancora per il motivo evidenziato. La moto va vista con un’ottica diversa dal bisogno per le proprie necessità ma è uno strumento che deve anche donare divertimento e liberta.
    Divertimento lo da se consideriamo solo le prestazioni, liberta un po meno perche appunto l’autonomia è ancora legante.
    E aggiungo che appunto essendo un oggetto sentimentale per ora è difficilmente separabile dalla sensazione che dona sound e vibrazioni di una termica.
    Potrei dire che la moto è l’unico mezzo che resiste alle elettriche quasi a 360 gradi.

    • -Secondo me semplicemente il lettore che ha “aperto alla riflessione” è indice dell’estrema ignoranza che mediamente circonda l’argomento-

      Me lo può spiegare un po’ meglio per cortesia? 😉
      Sinceramente non ho capito, forse sarà la mia estrema ignoranza in materia. 😂❤😇

  16. Personalmente non avrei nessuna difficoltà ad usare uno scooter elettrico. Ma ho 69 anni e i miei spostamenti non sono più quelli di quando ero lavoratore attivo. Ma se dovessi fare la vita di una volta, da motociclista che ha sempre cercato di evitare di usare l’auto per non rimanere intrappolato nel traffico, per posteggiare con facilità, e, perché no, fare escursioni un po’ in tutta Italia ed oltre, ovviamente non mi potrebbe andare bene una qualsivoglia moto o peggio ancora scooter elettrico. E se è vero che mi potrebbe bastare per un uso routinario, diventerebbe estremamente limitativa per un uso più sporadico ma altrettanto importante per un normale moto/scooterista. A meno di avere come me superato una certa età e deciso, cosa che ancora non ho fatto, di fare un uso prettamente cittadino del proprio mezzo. Vorrei aggiungere che questo calcare l’accento sulla ineluttabilità della transizione all’elettrico quando ancora persistono evidenti limitazione all’utilizzo per chi non può disporre di una ricarica privata, e lasciamo stare queste statistiche ridicole e piuttosto andate a guardare quante auto restano parcheggiate per strada durante la notte che certamente non hanno né garage né posto auto da accoglierle, diventa addirittura fastidioso.

    • Dietro alle statistiche che definisce “ridicole” ci sono professionisti che dovrebbero aiutare tutti noi a ragionare sui fatti piuttosto che su quello che ci ha detto l’amico del cugino del nostro vicino di casa.

      • Quindi c’è un mare di c…… che lascia l’auto per strada pur avendo dove posteggiarla? L’ultima volta che sono andato a Roma in auto, esperienza che non ripeterò mai più, ho girato dalle 21 a mezzanotte per trovare un parcheggio, zona Tiburtina mica al centro. A Palermo dove vivo non si ragiona né di giorno né di notte. Certo se vado in piccoli centri è più facile, ma la maggiore densità della popolazione è nei grandi centri, vive in condominio molti dei quali costruiti negli anni fra il 60 e il 70 del secolo scorso quando i garage o non si costruivano o si trasformavano in negozi o depositi. Io un box c’è l’ho, lontano dal mio domicilio, ma non potrei installare una presa per ricarica perché collegato all’abitazione di un mio parente, non mi posso staccare perché non mi farebbero passare una linea autonoma, e comunque sarebbe scomodissimo da utilizzare. Si tenga le sue statistiche io mi attengo alla realtà dei fatti

      • Le statistiche forse non sono ridicole, ma forse non tengono molto conto del fatto che in una famiglia, anche se ha il box auto, di auto e di mezzi vari ce ne sono più di uno, quindi questa storia che ognuno potrebbe mettere la sua auto in garage invece di lasciarla in strada è quantomeno discutibile. Nella mia famiglia abbiamo 4 auto, acquistate per necessità e non per sfizio, e le assicuro che le usiamo tutte tutti i giorni…

  17. Io in settimana faccio quotidianamente 13km andata e 13 ritorno, in misto urbano ed extraurbano.
    Sarei un cliente ideale, se non fosse che:
    – in alcuni tratti ho il limite a 90km/h
    – occasionalmente utilizzo per giri molto più lunghi

    Quindi ho 2 problemi:
    – gli scooter citati anche L3 hanno una Vmax limitata, alcuni 67km/h. Chi percorre quotidianamente strade extraurbane sa cosa vuol dire essere un mezzo più lento del traffico medio…senza contare che a manetta l’indicatore di carica scende a vista d’occhio…
    – quando voglio farmi un giro sull’appennino devo trovare un altro mezzo di locomozione o fermarmi spesso per rifornire elettricità?

  18. Buongiorno a tutti, credo che il ragionamento di fondo debba essere basato sul rapporto q/p. Mi spiego: perché il medio consumatore, che di base affronta le scelte cercando la miglior prestazione al minimo prezzo, dovrebbe comprare uno scooter elettrico? Gli esempi citati sono, dal lato dell’elettrico, mezzi con velocità di punta di 70 km/h e autonomia massima intorno ai 90 km. Basta guardare le caratteristiche dell’Honda SH 125 per capire che il confronto è impari. L’SH è un mezzo che permette velocità di crociera di 90 km/h, consumi limitatissimi, autonomia pressoché illimitata (stante la rete distributiva degli idrocarburi) e possibilità quindi di un utilizzo non esclusivamente urbano.
    Personalmente ho acquistato un Silence s1, e apprezzo alcune sue caratteristiche. Silenzio, piacevolezza di guida… Resta il fatto che è stato un acquisto “di sentimento” più che di ragione. L’ho pagato, con incentivi, 5.500 euro. Fa i 95 km/h di punta, ha 130 km di autonomia (a 50 km/h) e ricarica a … 600 w. cioè, approssimativamente, ci mette un’ora per darmi 13 km di autonomia aggiuntiva.
    Capite che è molto difficile che un prodotto del genere vada oltre la piccola nicchia di ecologisti benestanti.

    Fede

    • quello che scrivi è vero 13km di autonomia ogni ora, pero è anche vero che non devi certo aspettare per avere quell’autonomia giusto? in realta fai quello che devi fare arrivi a casa e il tempo che impiegi per fare il “pieno” al tuo scooter è giusto il tempo la sera di collegare la batteria alla ricarica e la mattina per staccare la spina … e mettiamoci pure il tempo di rimettere la batteria nello scoote se hai necessita di staccarla per caricarla … di cosa parliamo? .. 5 minuti? … per me sono questi i tempi “limitanti” del mio scooter che appena posso privilegio rispetto la macchina perche incomparabile in comodita tempi e risparmio … e voglio far notare comodita e rispermi rispetto una macchina elettrica!

      • Sono d’accordo, e in questa ottica si tratta di un mezzo intelligente. Ma bisogna scordarsi le gite in due, la spiaggetta affollata a 30 km, il ristorantino in collina etc etc. Ovvero tornare ad usare l’auto su questi tragitti. Però a questo punto, colgo la intuizione di un altro lettore, che senso ha spendere dai 3000 ai 5000 e più euro se gli stessi piccoli spostamenti li posso fare con mezzi assimilabili a biciclette a pedalata assistita(ma non vedo nessuno che pedala) privi di oneri fiscali e con costi decisamente più bassi?

  19. Mannaggia Marco,

    Innanzitutto passiamo al tu, perchè dalla regia mi dicono che tu conosci Fabio Cormio e allora ti becchi il “tu” d’ufficio. 🙂

    diciamo che non pensavo di meritare tanta importanza.
    Ma mi dipingi anche come l’urfido “o watt” che non sono.
    Avrei da scrivere per millanta battute, oggi non ho tempo purtroppo.
    Ti propongo solo un primo spunto

    -Nei commenti abbiamo letto invece un’opinione interessante che attribuisce la drastica riduzione delle vendite all’inadeguatezza del prodotto rispetto alle reali necessità-

    -Ormai dovrebbe essere evidente anche a un cieco che questo tipo di prodotti non incontra minimamente le aspettative-

    “Aspettative” amico mio.
    Aspettative, non necessità. Aspettative! 😉

    Sono sue cose completamente differenti, come ovviamente sai, e riguardano due ambiti assolutamente indipendenti.
    Quando ho parlato di aspettative, cercando attentamente la parola che ho ripetuto per tre volte, ho voluto implicitamente rimarcare che la questione molto spesso non ha a che fare con le reali necessità oggettive, ma con un’altra scala di giudizio.
    Che si può anche ritenere “sbagliata”, ma che non si può ignorare a priori sull’altare “della ragionevolezza”, altrimenti i risultati sono quelli che vediamo.

    E’ un discorso che potrebbe diventare immenso, se vuoi ci confrontiamo pertutto il tempo che desideri, oggi però devo andare…

    Credimi, è 40 anni che “pascolo” motociclette anche per lavoro, non sono nè cieco nè fesso.
    Le moto elettriche hanno senso e gli scooter ancora di più, ma i produttori si stanno “perdendo via” in dettagli banali e risolvibilissimi (tipo la mancanza di mennekes sugli scooter o di CCS sulle zero… ma dai!) che però a cascata vanno a fare “syntax error” con un secolo di “mentalità”.

    Mentalità che ti devi ciucciare così com’è, non si scappa, puntare sulla “rieducazione del cliente” non funziona e non funzionerà mai.
    Genera solo repulsione e rifiuto, specie in un ambito “passionale” come le moto.
    E se nemmeno di fronte ai numeri che insistono e persistono vogliamo farcene una ragione, allora amico mio non so più cosa aggiungere.

    Basterebbero quattro scemate tecniche e comunicative, perchè ormai sono quattro scemate, a cambiare completamente il quadro. Quello che è incredibile è che di fronte a questi numeri nessuno si sia fatto la domanda principe di chiunque voglia vendere un quasiasi prodotto in un mercato di sostituzione come il nostro: “cosa vuole il mio cliente”? Non ” cosa gli serve”, ma “cosa vuole”. Purtroppo è questa la domanda vera, piaccia o no. Sono due cose assolutamente differenti ohimè.

    Ma continuare a dire “o le prendi così oppure ciccia”… che vuoi che ti dica? I numeri parlano chiaro.

    • Comunque, notizia del giorno:

      -125 in autostrada, arriva il primo ok
      La Commissione trasporti della Camera dà il via libera all’emendamento che, a questo punto, entrerà nella bozza di Codice della strada

      approvato l’emendamento che permetterà ai 125 cc di circolare su autostrade e tangenziali … Prevede l’accesso ad autostrade e tangenziali a tutti i motoveicoli con cilindrata non inferiore a 120 cc, oppure potenza non inferiore a 6 kW se elettrici.-

      Fonte: Dueruote

      • ok tangenziali, un errore le autostrade: in prima corsia viaggiano a pari velocità camion e scooter, in caso di contatto anche leggero il camionista si fa malissimo. Certo, lo scooterista passa a miglior vita ma il camionista passa a peggior vita, finisce dietro le sbarre e disoccupato: lo scooterista se l’è cercata, il camionista no ed è la vera vittima della strada. A questo punto consentiamo ai bambini dell’asilo di giocare a pallone in una sala operatoria … Io c’ho viaggiato in autostrada col 125 stradale (peso a secco: 115 kg) anche a 170 km/h ma lo spostamento d’aria non è proprio paragonabile a quello delle strade extraurbane: mezzi troppo leggeri che vengono colpiti da venti laterali forti, la moto letteralmente si spostava. La prima volta rimasi shockato, pensavo di essermi impressionato, poi ad ogni sorpasso subito la sensazioni mi fu confermata e questo sia a basse che a alte velocità. In pratica si viaggiava a manetta con lo sguardo nello specchietto per rientrare tutto a destra appena sopraggiungeva un veicolo più veloce …

        • Enzo, guarda, Diciamo solo questo per non farla troppo lunga: l’Italia è l’unico paese d’Europa dove non si può andare col 125 in autostrada. E non mi risulta che in tutti gli altri paesi d’Europa si siano stragi dei guidatori di 125 in autostrada. E quando dico tutti i paesi d’Europa, non mi riferisco solo a quelli del nord Europa Dove sono tutti i buoni E bravi e beneducati e prima di ciulare piegano i vestiti. 🤭 ci sono dentro anche Spagna, Grecia, Portogallo e quant’altro. Oserei dire anche sud della Francia. Quindi Perdonami, sulla carta quello che dici ha senso ma alla prova dei fatti le cose non stanno così.

          • Verissimo, io però qualche riserva sui 16enni di oggi ce l’ho. Alcuni siti precisano: “da sottolineare l’obbligo di essere maggiorenni per poter guidare un motociclo 125 in autostrada o in tangenziale.” Vedremo …

      • Nota: “potenza non inferiore a 6 kW”, quasi certamente quella riportata a libretto, non certo quella indicata sulla brochure stampata dalla concessionaria … la vedo malissimo …

      • Sarebbe anche ora. Il mio scooter elettrico è assolutamente adatto sia a tangenziale (svincolo milano meda-rho) che extraurbane di primo grado (la stessa milano meda). Sinceramente in autostrada con un 125 non so se ci andrei, e non so nemmeno se sia una buona idea.

        • Detto che la differenza fra un 125 e un 150 all’atto pratico è nulla, le posso quindi confermare che l’ho fatto un sacco di volte. Alla fine mi creda ma non è proprio nulla di che. Uno si mette tranquillo sulla corsia di destra, viaggia ai suoi 90 100 all’ora, ci mette quello che ci mette e la pratica si sbriga senza particolari problemi. Anche perché in tutta onestà la vedo molto dura che uno prenda un 125 per andare al mare partendo da Milano, al contrario su una tratta anche di una ventina di chilometri l’opportunità di poter entrare in tangenziale o in autostrada a volte può fare una grossa differenza in termini di tempo.

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