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Mercato due ruote: -59% nonostante l’Ecobonus. Cosa è andato storto?

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Gli incentivi arrivano troppo tardi, e una comunicazione approssimativa frena il mercato delle due ruote elettriche di gennaio.

Il 2024 si apre con un -58,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. A gennaio sono state targate solo 356 unità. Secondo i dati forniti da ANCMA, la peggiore performance è quella del segmento scooter che con 201 immatricolazioni registra un -65,5%. Male anche i ciclomotori: 136 immatricolazioni contro le 268 dello scorso anno (-49,3%). Il settore moto regge targando una moto in più del gennaio 2023: da 18 si passa a 19.

Perché questo disastro del mercato due ruote elettrico?

Il 2023 si è chiuso con un -26,3%. Sull’impietoso confronto con il 2022 hanno influito una serie di fattori, ma principalmente il grande calo si è visto negli ultimi mesi, da quando gli incentivi all’acquisto sono terminati. Gli eventuali acquirenti, in assenza di “sconto” hanno rinunciato all’acquisto, hanno preferito un veicolo a benzina o, nel migliore dei casi, hanno atteso la riattivazione dell’Ecobonus. Con queste premesse a gennaio avremmo dovuto assistere a un boom d’immatricolazioni, e invece: -59%.

Cosa è andato storto allora? Gli incentivi sono stati attivati il 23 gennaio. Troppo tardi? In realtà erano (e sono) retroattivi a partire dal 1° gennaio e quindi già nelle prime tre settimane di gennaio era possibile acquistare un veicolo a due ruote elettrico godendo dell’Ecobonus. E qui si arriva alla comunicazione. Tutti gli interessati sapevano della retroattività? Qualcuno forse ha preferito aspettare, per ignoranza o per diffidenza.

Ovviamente siamo nel campo delle supposizioni, ma i prossimi mesi, con l’avvicinarsi della primavera, ci daranno alcune risposte. Capiremo se il mercato delle due ruote elettriche ha subito una battuta d’arresto o se invece si è già in qualche modo saturata la richiesta dei consumatori che ad oggi credono in questa tecnologia.

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28 COMMENTI

  1. Dico la mia.

    Non sono un motociclista abituale ma, essendomi trasferito a Lainate in casa singola e con fotovoltaico, nell’attesa del probabile passaggio ad una Bev a fine noleggio dell’attuale ibrida, avevo buttato l’occhio agli scooteroni elettrici per poi scoprire che quelli che possono almeno entrare in tangenziale, incentivati o no, hanno prezzi assurdi rispetto ad un banale scooterone termico. Sì, perché un tragitto come Milano-Sesto San Giovanni o Milano-Settimo Milanese lo si può fare su strade urbane anche con un cinquantino o con un elettrico equiparabile, ma molti paesi dell’hinterland, pure ad un tiro di schioppo in auto, richiedono comunque di percorrere tratti di tangenziale o autostrada (per tacere delle varie rotonde nebbiose e ghiacciate delle 7 del mattino che, con le gomme e la distribuzione dei pesi di certe cinesate che ho visto preferirei percorrere in bici).

    Ecco, per me lo stop sta nel prezzo, ancora prima che nell’autonomia.

    • Se può consolarti lavoro presso il centro di arese e col mio scooter cinesone non mi sono ancora mai ammazzato.
      Quello che mi fa molto arrabbiare è che, nonostante i 6 kw nominali, la prestazione sia uguale a un 150 che invece almeno in tangenziale può andare.

  2. Io possiedo uno scooter elettrico il vero problema è la ricarica se devo fare qualche km in più rischio di rimanere a piedi con il termico non ci sono problemi se non metti la funzione eco fai al max 80 km. Ormai l’ho preso ma non lo ricomprerei , per non dire degli accessori voglio montare un bauletto e non soi trova il portapacchi il modello è un c1 pro.

    • No ma mi è capitato di guidarli su percorsi lunghi anche con traffico pesante e non ho mai sentito l’esigenza di avere un veicolo molto rumoroso per farmi notare dagli altri utenti della strada, anche perché non voglio immaginare cosa diventerebbero i centti abitati se tutti i conducenti “vulnerabili” adottassero questa strategia.. In ogni caso accetto senza problemi eventuali critiche se ho scritto qualcosa di discutibile.

  3. Sinceramente, e molto serenamente, mi sembra veramente surreale continuare a chiedersi “che cosa va storto” nel mercato delle due ruote elettriche.
    Ormai dovrebbe essere evidente anche a un cieco che questo tipo di prodotti non incontra minimamente le aspettative di chi, in ultima analisi, è chiamato a metterci i suoi soldi.
    Per quanto riguarda gli scooter, di per sé simpaticissimi e idealmente anche molto indovinati, all’atto partico si tratta di prodotti che oggi offrono delle prestazioni “globali” grandemente al di sotto delle aspettative, con prezzi di acquisto (anche al netto degli incentivi) grandemente al di sopra delle aspettative, e con una “difficoltà di utilizzo” persino superiore a quella delle non già semplicissime automobili elettriche. Tant’è che non riscuotono successi unanimi nemmeno tra coloro che l’auto elettrica ce l’hanno già. La verità è che c’è da essere contenti che nonostante tutto ciò ne abbiano comunque venduti così tanti. Stendiamo poi un velo pietoso sul discorso motociclette: il perdurare immutabile di numeri così inappellabili dovrebbe come minimo far riflettere chi si ostina a presentare questo tipo di proposte sul fatto che evidentemente il mercato non le vuole nemmeno incentivate. L’offerta è completamente cannata e bisognerebbe serenamente cominciare a farsene una ragione senza continuare ad evocare l’alibi di “una clientela che non è capace di capire il cambiamento”. Io direi piuttosto che di fronte a certi numeri impietosi è il “cambiamento” che non è capace di capire la clientela. A cui, in linea di massima, non si può certo puntare una pistola alla tempia ed obbligarla a comperare ciò a cui non è interessata o che non ritiene di suo gradimento.

    • /// c’è da essere contenti che nonostante tutto ciò ne abbiano comunque venduti così tanti \\\ Anche togliendo chi li ha comprati solo per sentirsi all’avanguardia, ne rimangono relativamente molti che ne hanno capito le potenzialitá usandoli per spostamenti entro i limiti di autonomia in modo da non doversi sobbarcare il disagio della ricarica fuori casa

      In quanto ai “prezzi di acquisto anche al netto degli incentivi”, per renderli piú accettabili sarebbe opportuno (nello stesso interesse di costruttori e rivenditori) sottolineare come si deve – piú di quanto si faccia al momento – il concetto di TCO che dovrebbe attirare l’attenzione di una discreta percentuale di potenziali acquirenti..

    • Rimanendo nell’ambito degli equivalenti 125, l’offerta elettrica è molto valida. Soprattutto la differenza con un mezzo a benzina si sente moltissimo.

      Per quanto riguarda le prestazioni, non so se parli partendo dai dati pubblicati o se effettivamente ne hai provati alcuni e ti hanno fatto c4c4r3, ma molti sono quelli, che almeno 100 km nel misto te li garantiscono. Tra cui il mio di cui sono felicissimo. Non mi stanco mai di sottolineare poi come il prezzo al km nel mio caso sia di circa 0.003€, un pieno con 30 centesimi.

      • -Rimanendo nell’ambito degli equivalenti 125, l’offerta elettrica è molto valida. –

        Ma certamente.

        -se effettivamente ne hai provati alcuni e ti hanno fatto c4c4r3-

        Provati provati, assolutamente piacevolissimi da guidare

        – almeno 100 km nel misto te li garantiscono-

        Anche qui non discuto, è verissimo. Sappiamo però molto bene che appena si mette il naso fuori dalla città e si comincia a trottolare anche solo a 80/90 orari le cose cambiano immediatamente.

        Quando parlo di “prestazioni globali” non mi limito ovviamente alle performances. Quello che voglio dire è che l’ambito degli scooter elettrici per come sono fatti oggi è troppo ristretto per stupirsi di una penetrazione difficoltosa ne mercato.

        I 100 km di cui sopra, come detto, si hanno quasi sempre nell’uso urbano, ma spesso bastano anche solo una ventina di km di strada a scorrimento veloce per abbattere l’autonmia anche diun buon 40%, inutile nasconderselo.

        Il che di per sè sarebbe il minore dei mali se a destinazione, o anche solo strada facendo, si potesse ricaricare ad una “normale” colonnina.
        Ma sappiamo benissimo che una parte preponderante di questi mezzi semplicemente non lo permette, e cerca di “rimediare” con le batterie estraibili “da caricare in ufficio”.

        Va bene, ma mica tutti lavoriamo in un ufficio e facciamo la vita del 9/18. E anche mica tutti quelli che lavorano in un ufficio possono “ciucciare corrente” in allegria un giorno sì e l’altro anche per ricaricare lo scooter senza che qualcuno, alla lunga, gli dica qualcosa.
        Quando dico che il problema è “nella proposta”, cerco di analizzare la cosa nella sua interezza.
        Con tutte queste “limitazioni pratiche” un mezzo che in città e a tiro di presa è semplicemente fenomenale, in assenza di un “ecosistema sicuro” diventa improvvisamente un discreto “grattacapo”, specie nel momento in cui uno dovesse fare con una certa frequenza tratte assolutamente banali tipo “Milano da e verso: Monza/Melegnano/Treviglio/Saronno/Legnano/Abbiategrasso”.
        E come può vedere sulla cartina, non mi sono nemmeno spinto chissà dove.
        Tutte cose che con un 125 4 tempi si fanno senza doversi preoccupare di nulla (come ovviamente sa)

        E’ questo tipo di contingenze a ridurre grandemente la platea dei potenziali acquirenti. Che alla fine si riducono ad una categoria di persone che usa lo scooter solamente in città o che può ricaricare al lavoro (previo accordo dell’azienda…) e comunque che svolge professioni che non prevedono particolari spostamenti durante la giornata e su tutto senza tratte di pendolarismo (comprensive quindi di pezzo di statale “ciucciabatteria”) superiori ai 40-50 km die.
        Chiaro che ce n’è eccome di gente che risponde a qualcuno di questi requisiti. Rispondere a tutti è già più complicato.
        Ovvio che quando a qualcuno la cosa gli calza come un guanto, come probabilmente vale per lei, gli sembra di aver fatto un bingo colossale.

        Però un prodotto idealmente geniale come lo scooter elettrico di fatto viene “castrato” da contingenze che a volte mi sembrano create più che altro dal pressapochismo e dalla “leggerezza” di chi fa questi mezzi, perchè sinceramente (e solo per stare ai primi danni) mi sembra veramente inconcepibile proporre nel 2024 dei mezzi con un raggio di utilizzo oggettivamente un po’limitato e che non si possono ricaricare alle colonnine pubbliche.

        E tutto questo senza aprire il capitolo “autostrade e tangenziali”.

        • Faccio fatica a trovare difetti al mio scooter, ma perché è adattissimo alle mie esigenze. Ho garage in casa di corte e il posto di lavoro è a 15 km. Abito in periferia a nord di milano quindi non propriamente città città, quindi sono 100 km andando a una media di 40-50 all’ora (inteso come comprensivo anche di fermate ai semafori ecc.).
          D’altro canto sono assolutamente d’accordo che se avessero un caricato di bordo anche da 2-3 kw, allora in una ventina di minuti si mettono altri 20 km di autonomia e il.mezzo diventa proprio un’altra cosa. Purtroppo le novità sono sempre molto meno di quelle che arrivano per il mondo auto, e i player principali del mondo a due ruote sono quelli che ancora non hanno portato proposte importanti.
          Ci sono solo marchi cinesi dall’assistenza di dubbissima affidabilità: sto aspettando da due mesi una centralina per risolvere un problema al cbs e ancora non si sa che succederà. Quando ho scelto il mio scooter avevo la sensazione di essere una sorta di pioniere: ecco purtroppo dopo due anni i mezzi proposti hanno ancora gli stessi difetti e limitazioni, che li rendono adatti a poche persone.

  4. Diciamo diffidenza quello che blocca pure dato solo con l esempio bonus colonnine domestiche che tanta gente è rimasta a bocca asciutta facendo lavori anticipati con la sicurezza di avere un tornaconto mai ricevuti vedasi la prima trance che copriva solo la fetta ulfimi 2 mesi del 22!

  5. Se i prezzi non scendono in maniera verticale non si venderà più nulla. Non per ripetere, lo scooter elettrico è molto penalizzato in confronto ad uno termico, servono prezzi d’attacco molto più bassi. Certo che fino a quando le batterie dello scooter come il mio impiegano quasi 5 ore a caricarsi, ti consentono una percorrenza di 70 km ( forse) e se le devi cambiare costano 3000€ dove vogliamo andare ?

    • Se è possibile caricare le batterie nei tempi morti il problema della ricarica diventa relativo, è vero che gli accumulatori costano ma il prezzo è compensato dal risparmio ottenuto durante la loro (in genere lunga) vita.. Bisognerebbe evidenziare di piú questa caratteristica con appositi “calcolatori di spese” (vedi piattaforme straniere come https://www.go2roues.com/shop/)

      • TCO degli scooter elettrici invece, al contrario, tutta da dimostrare. Un 125 termico va avanti 20-30 anni con qualche cento euro di manutenzione. Ci sono rottami marcianti dei primi anni 90. Per non dire dei 2 tempi che con 150 euro di gruppo termico e 150 euro di trasmissione vanno altri 50.000 km. Gli elettrici sono puro fumo, si brucia qualsiasi cosa non sai nemmeno se sia riparabile, prima ancora del costo.

  6. Per quello che mi riguarda (sono più di 40 anni che vado in 2 ruote utilizzate 12 mesi all’anno) l’offerta non è adeguata. Mentre per quello che riguarda le auto Bev a parte l’autonomia inferiore alle Ice il resto (prestazioni, piacevolezza,…) è, in molti casi, superiore, con le 2 ruote ci troviamo in un’altra situazione (tutti gli scooter hanno cambio automatico e ormai anche qualche moto es. Honda o Aprilia). Chi utilizza le due ruote parecchi mesi l’anno per andare a lavoro o al mare come capita da noi trova solo quasi esclusivamente prodotti con prestazioni da 50ino (la stessa Piaggio che è la più grande industria occidentale fa prodotti troppo limitanti prestazionalmente) e, chi invece ha bisogno di mezzi più prestazionali perchè fa sovente strade extraurbane non trova prodotti adeguati. E’ come chiedere ad uno scooterista che gira tutto l’anno in 300/400 cm3 e fa magari 7/10k km di tornare ad un Ciao rischiando di essere investito/spiattellato un giorno si e l’altro pure. Non parliamo poi di quadricicli che potrebbero essere interessanti per sostituire le 2 ruote ma che hanno prezzi superiori ai 20k. Pura follia… Saluti

    • Hai spiegato tutto benissimo tu. Aggiungo che se sto sorpassando una fila di auto ferme nel traffico mi sento un filo più tranquillo se il mio mezzo emette un bel rumore di motore piuttosto che sfilare via nel silenzio…

      • Tornerò sul tema convenienza o preferibilità con un’analisi approfondita e qualche numero, visto che l’argomento suscita così tanto interesse (giustamente!). Sul tema della rumorosità anche io avevo la stessa sensazione, soprattutto quando mi spostavo in moto. Se parliamo invece di scooter… beh, hanno una rumorosità che in termini di sicurezza potremmo definire omeopatica. Se invece vogliamo parlare di dati scientifici, l’Università Politehnica di Bucarest, anni fa, ha condotto uno studio molto approfondito. Un misuratore di decibel è stato collocato all’interno di un abitacolo. Con motore acceso si sono riprodotti i rimori dello scarico di diversi tipi di veicolo a due ruote a diverse distanze. Il risultati hanno stabilito che una moto con scarico particolarmente rumoroso (non certo uno scooter) viene percepito a 10 metri di distanza, ma le frequenze sono troppo basse per permettere all’orecchio umano di stabilirne la provenienza. Nella stragrande maggioranza dei casi gli automobilisti si accorgono della presenza di un veicolo a due ruote solamente quando sta sorpassando e quando quindi ogni eventuale manovra è tardiva. Perché un automobilista si accorga con precisione della presenza di uno scooter a una distanza di 15 metri, quel veicolo dovrebbe produrre 135 dB. Un aereo in fase di decollo arriva a 120 dB.

        • Assolutamente d’accordo, anche con uno scarico che per comodità potremmo definire “aperto” i casi sono sostanzialmente due:

          1) la moto si avvicina con un regime motore decisamente alto, e allora si sente. Però per converso o si sta sgasando come dei macachi oppure si sta procedendo troppo velocemente.

          2) se al contrario la nostra moto con il nostro scarico cosiddetto aperto si avvicina a velocità normale, quando l’automobilista si accorge della sua presenza è sostanzialmente troppo tardi

          Poi effettivamente potremmo contemplare le eccezioni delle Harley Davidson, ma ancora gli studiosi non sono riusciti ad avere una risposta unanime sull’eterna diatriba in merito al fatto che siano motociclette o macchine agricole

        • /// un automobilista si accorga con precisione della presenza di uno scooter a una distanza di 15 metri, quel veicolo dovrebbe produrre 135 dB \\\ “Eh la Mad••na” (cit. R.P.) Toccherá rifare la legge sugli AVAS ?!?

        • Il problema del rumore non riguarda solo in rapporto con le altre auto (ci sono molti automobilisti come il sottoscritto che tengono spesso i finestrini aperti e riescono a sentire meglio le moto che sopraggiungono) ma anche e soprattutto con i pedoni, ciclisti,…

          • Capisco che possa essere difficile accorgersi dell’arrivo di un veicolo piccolo e che praticamente non emette rumore come un due ruote (muscolare o elettrico che sia) ma non credo che sia il caso di rinunciare al silenzio in nome della sicurezza a tutti i costi.. Credo che l’obbligo di luci diurne – ormai fattibili anche per i veicoli piú compatti grazie alla tecnologia LED – e degli AVAS attuali, oltre all’uso oculato dell’avvisatore acustico, potrá migliorare non poco la convivenza fra automobilisti e utenti “vulnerabili” della strada.

          • luigi, fina a un paio di decenni fa la gente, ciclista o pedone che fosse, era relativamente “consapevole” di cosa gli si muovesse attorno. ora, tutti presi dall’indispensabile smartphone, potrebbero essere nel deserto o al centro dell’autostrada e niente gli cambia: sono nella loro bolla..
            e non si parla solo delle automobili: basta essere presi da uno in bici.
            il pedone è ultimo nella “catena alimentare”: per non essere mangiato dovrebbe prestare attenzione. in questa società al contrario è invece il “predatore” che deve stare attento a chi gli si può parare innanzi tranquillo e beato..

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