Home Vaielettrico risponde Rampini colpisce ancora: “Elettrico senza futuro”

Rampini colpisce ancora: “Elettrico senza futuro”

52
Federico Rampini, 68 anni, editorialista del Corriere della Sera e scrittore.

Rampini colpisce ancora: altro attacco all’auto elettrica e alle rinnovabili dell’editorialista del Corriere, sempre più convinto che il futuro sia nell’ibrido.

Rampini colpisce ancoraRampini colpisce ancora: “Un pastrocchio senza capo né coda…”

Eh niente… se volete leggere un pastrocchio senza capo ne coda, ma con molta sicumera, come suo solito, dovete leggere l’articolo di Federico Rampini sul Corriere. Il titolo è “Auto elettrica già al tramonto“. Che inizia così: “Le ragioni per cui i consumatori tradizionali, il ceto medio-basso, e perfino gli ambientalisti si rivoltano contro l’auto elettrica sono note. Dall’inefficienza ai costi, all’impatto ambientale vero. La perla è “la cattura del carbone”... e altro… buona lettura. Giacomo Graviani

“Segnalo l’editoriale odierno di Federico Rampini pubblicato sul Corriere della Sera. Io sono aperto a qualsiasi considerazione o discussione, ma ….Buon lavoro. Marco Claus

Si può dire tutto, ma non mettere in discussione l’impatto ambientale delle EV

Risposta. Dare addosso all’auto elettrica è ormai uno dei cavalli di battaglia di Rampini. A un mesetto dal primo attacco, torna alla carica e sostiene che, scrutando l’orizzonte, sono questi i 3 focolai di crisi potenziali:  “L’Auto elettrica già al tramonto. Un eccesso di produzione di semiconduttori. Uno shock energetico collegato (un po’ anche) all’intelligenza artificiale”. Un cocktail stampalato, del quale ci limitiamo a esaminare l’ingrediente che ci sta più a cuore, il precoce tramonto dell’auto elettrica.
Il nostro trae l’infausta previsione dal fatto che Tesla, dopo una serie di trimestri con vendite in forte ascesa, ha chiuso i primi 3 mesi 2024 in calo dell’8%. Forse ignorando che la marca di Elon Musk comincia a risentire di una concorrenza (soprattutto cinese) più aggressiva. E non a caso continua a rilanciare tagliando a ripetizione i prezzi.
Ma la bugia più grave, che ricalca le spregiudicate campagne delle lobby petrolifere, è dire che gli ambientalisti si rivoltano contro l’elettrico per “l’impatto ambientale vero“.
Le indagini più serie hanno dimostrato che comunque l’auto elettrica nell’intero ciclo di vita è molto più sostenibile. Lo è per emissioni di CO2, lo è per emissioni delle sostanze nocive per la salute, come le famose polveri sottili. Su questi temi chi fa informazione non dovrebbe dire sciocchezze.
– Leggi anche: auto elettrica + 35% nel 2023. Se questa è una “bolla”…
– Il nuovo VIDEO di Paolo Mariano: un’elettrica usata vale davvero la pena? Come controllo (e cambio) la batteria?

– Iscriviti alla nostra newsletter e al canale YouTube

Webinar
Apri commenti

52 COMMENTI

  1. Il problema non è nell’auto elettrica. Il problema è come facciamo a produrre elettricità senza emettere CO2. Solare, eolico, idroelettrico vanno benissimo ma sono del tutto insufficienti e, soprattutto, non sono continui ma legati a fattori ambientali variabili. Solo facendo ricorso ad un uso MASSICCIO di energia nucleare abbiamo una (piccola) possibilità di fermare il global warming.

    • Il trasporto privato pesa uno scarso 20% sul fabbisogno totale di petrolio, perché il petrolio è alla base di una infinità di processi e di oggetti di uso comune. Siete davvero convinti che l’auto elettrica ci libererà dal petrolio e che quelle che voi chiamate le lobby del petrolio siano così spaventate all’avvento dell’auto elettrica? Nel peggiore dei casi, a loro resta da vendere un buon 80% del volume attuale, e comunque il 20% che si libera dalla domanda del trasporto privato sanno già come e dove piazzarlo, magari guadagnando anche meglio.

      • Ma infatti se Lei legge quel che ha sempre scritto qui il prof. Armaroli ci sono mille modi per utilizzare il petrolio molto migliori che bruciarlo nel motore di un’automobile o di un camion.

      • Quello che dice è smentito dal fatto che le lobby del petrolio stiano spendendo una fortuna per rallentare la transizione energetica.
        Sforzi enormi suddivisi su lobbing vero e proprio (es. negli USA), disseminazione di disinformazione, acquisto di asset strategici per ridurre la competizione

  2. Ma stiamo parlando di quello stesso BretellaRampini che non ne ha azzeccata una, ma manco per sbaglio, negli ultimi due anni?
    Maddai, se ci preoccupiamo per quel che dice BretellaRampini, dovremo tenere in seria considerazione anche ciò che dice Paperoga…

    • Più che noi preoccupati sono gli altri influenzati.
      E’ in questo modo che fanno enormi danni e lo sanno benissimo.
      Ho l’EV da 3 anni con enorme soddisfazione eppure, fra i miei familiari, si sentono esattamente le fregnacce che spara questa gente.
      Eppure, garantisco, si tratta di gente piuttosto brillante ed aperta ad innovazioni, alla tecnologia ed pure abbastanza interessata alla vivibilità nel pianeta.
      Nonostante questo le caxxate da bar fanno presa (rete di ricarica, inquinamento batterie, disastri ecologici, incendi a non finire, ecc).

  3. Avevo già segnalato a Massimo una pessima uscita di Rampini sull’auto elettrica pubblicata sul corriere.
    Ora ci riprova di nuovo.
    Tra le varie teorie c’era anche che la macchina elettrica era sotto accusa per l’impiego della plastica.
    Ora, premesso che le auto elettriche non hanno più plastica delle ICE, ma se anche fossero fatte completamente di plastica, come impatto ambientale la plastica delle bottiglie d’acqua non è infinitamente più grande?.
    Francamente ho smesso di ascoltarlo su qualsiasi argomento tratti.
    L’ho cancellato come giornalista non è semplicemente credibile.
    Punto.

  4. (noi) anziani, siamo restii al cambiamento. Sia perché spesso non lo capiamo sia perché ci porterebbe dalla confort zone costruita per una vita.
    Per quanto Rampini possa aver visto il mondo, è sempre vissuto con generazioni di auto a petrolio. Ora che il mondo sta per cambiare cerca di rallentarlo. Già c’era riluttanza dover leggere le istruzioni del nuovo videoregistratore VHS.
    Però, l’onda del cambiamento si sta alzando e sarà ineluttabile. Quando si raggiungerà la massa critica e possedere un’auto a petrolio sarà insostenibile i vecchietti o prenderanno i mezzi pubblici o si leggeranno il manuale di istruzioni del nuovo telefono con le ruote…

    • Meno male che ogni tanto ci sono delle eccezioni. Io ho preso la prima elettrica Tesla Modelli 3 a 66 anni, 5 anni fa e quest’anno l’ho cambiato per il nuovo modello 3. Ne faccio una battaglia quando parlo con la gente di farle capire che il cambiamento è necessario. Inoltre sto sempre cercando di migliorare la mia impronta di CO2 con pannelli voltaici, batteria di casa, pompe di calore. Ultima è introdurre Home Assistant per gestire e automatizzare la gestione dei vari aggeggi in modo tale di ridurre il consumo il più possibile. È diventato un gioco e mi piace perché lo prendo come una sfida ma soprattutto voglio aiutare in nostri figli e nipoti a non soffrire troppo nel futuro anche se non sarà più così simpatica come l’abbiamo avuto noi.
      Che va a quel paese Rampini. Mi delude molto e le sue ultime trasmissioni ne sono una prova.
      Pazienza, lo capirà un giorno.

    • La differenza tra i sostenitori e i detrattori delle auto elettriche e che solitamente i sostenitori sono proprio quelli che le guidano, mentre i detrattori spesso non ci hanno mai posato il sedere.
      Dubito che qui ci siano grandi interessi economici dietro. Sul giornale degli agnelli ho qualche dubbio in meno…
      La soluzione sta nell’informarsi, attingendo da fonti autorevoli (no, Rampini non è una fonte autorevole in fatto di automobili) e farsi una propria opinione ragionata.

      Quanto al tenore di vita, io ho preso una Zoe usata spendendo quanto spesi 15 anni fa per una Panda a metano nuova (che ho ancora). È un altro mondo.
      Si può fare, con gradualità e buon senso, senza farsi spaventare dai catastrofisti che volutamente spaventano la gente con scenari inesistenti: la transizione non avverrà domattina tutta insieme, ma quella è, realisticamente, la strada, già oggi, se non per tutti, per molte più persone di quante crediamo.

  5. Ma perché ci sta ancora qualcuno che pensa che chi scrive sul Corriere della Sera debba per forza dire cose sensate.

    A mio parere sono 50 anni che quelli del Corriere dicono stupidaggini, ma purtroppo certe tendenze politiche li usano come oro colato…specialmente quando parlano male di chi non è con loro…

    Ora Rampini che dovrebbe essere a favore, essere ecologista essere Green parla a sproposito…
    Ma perché prima che faceva?

  6. Potete scrivere quello che volete ma, mentre Rampini potrebbe sembrare un estremista verso una parte, voi lo siete verso l’altra. Queste cose mi fanno sempre pensare che sia da una parte che dall’altra, ci siano degli interessi che sono più legati a fattori economici che ad interesse per l’ambiente.. Rampini sembra parlare come il capo di Toyota, voi sembrate parlare a nome delle aziende cinesi che producono auto elettriche o di Tesla. La mia convinzione è che sia ancora troppo presto per decidere qual è la tecnologia vincente e che ogni tifoseria dovrebbe analizzare meglio tutte le tecnologie disponibili al momento e quelle in divenire. Io non posso permettermi né l’auto ibrida nell’auto elettrica per cui il problema al momento non mi tocca e forse è proprio questo il problema più grande. Se certe tecnologie non diventano per tutti allora saranno totalmente inutili. Oggi le auto elettriche sono appannaggio di chi ha comunque un buon tenore di vita.

    • Guarda, io sono un operaio da 1600€/mese non mi reputo ricco, ma ho un’auto elettrica acquistata con gli incentivi.
      Ad oggi quali tecnologie sono a disposizione? Oltre elettrico e termico?

    • Buon giorno Max
      apprezzo l’atteggiamento equilibrato (prima ci si informa, sentendo tutte le versioni proposte) e prudente (si decide quando i dati sono chiari … anche se a volte la scelta è legata al budget).
      Qualche importante “risposta” sta cominciando ad arrivare in questo periodo; TERNA & ENEL Distribuzione, ENI etc (al di là di certe prese di posizione) stanno lavorando su nuove dorsali nazionali e mediterranee, nuovi impianti produzione (così come tanti grossi investitori privati, per FER & accumuli ); a partire da questa estate cominceremo a vedere, prima in concessionarie poi per strada i nuovi modelli con tecnologie più aggiornate e prezzi comunque in calo (il vero confronto lo si avrà ad incentivi terminati… quando le case dovranno fare gli sconti direttamente, non pagati dallo stato).
      Al di la dell’accettazione o rifiuto delle posizioni espresse… basta continuare ad informarsi, magari a provare personalmente le varie tipologie di auto.. parlare con chi le usa da tempo per capire la sua esperienza… più persone si ascoltano, più la statistica sarà accurata …
      SE poi ci saranno le condizioni appropriate all’acquisto di una vettura anche per lei …. nuova o usata (magari ex Demo/km0/ pochi km con garanzia ufficiale) saprà come agire … (magari veda anche il video qui suggerito… sulle condizioni di una BEV usata in vendita .. è interessante… si capisce lo “stato di salute” anche di modelli già fuori produzione da anni …).
      Continui a scrivere le sue opinioni in proposito… (magari mettendo una immagine abbinata al suo @Max … così la riconosco tra gli omonimi). Saluti.

    • Concordo con te, Max, sulla questione estremismi. Leggevo proprio ieri un articolo che mette in discussione proprio l’elettrico, ma anche la gestione al passaggio a forme alternative di mobilità operata dall’ UE https://www.wired.it/article/auto-stop-benzina-diesel-europa-2035/
      Io da potenziale utente dell’elettrico su medio/lunghe distanze sono bloccato nella scelta e certi atteggiamenti estremi(sti)visto di certo non aiutano la transizione

    • penso stai mischiando “oggi”, con quello che ci sarà tra 3 anni, e poi tra 15

      – l’auto elettrica è a basse emissioni ed è pronta oggi; non è pronto il costo sui segmenti inferiori, ancora alto, ma sappiamo scenderà già in 2-3 anni; e migliora ancora su peso e autonomia; e stiamo ragionando di scenari anche a 15 anni

      – l’auto elettrica non è un’unica opzione, ma è un vettore, un telaio “bianco” con 4 ruote, una famiglia di soluzioni, poi ci sono e ci saranno diverse chimiche di batterie e diversi modi di ricaricarla (es. da casa o da infrastrutture di rete)

      – i bio-carburanti non sono a basse emissioni se consideri tutto, anche la sottrazione di terreno verde e la logistica, e neppure sono sostenibili su larga scala, li terremo pare per gli aerei a lunghe tratte; in aggiunta il motore termico è un sprecone come efficenza ed ha complessità sempre più alta

      – l’auto a idrogeno immagino saprai ha una dozzina di serie complicazioni e sprechi di energia, alcuni intrinseci, non risolvibili con affinamenti, e costi molto alti, sia per le auto, che per le “ricariche”, e persino stratosferici per le infrastrutture

      – mezzi pubblici o di micro-mobilità pure stanno diventando elettrici

      – il teletrasporto per almeno 130 anni non credo sarà pronto

      Cosa “altro c’è in sviluppo” secondo te di usabile, da farci “aspettare ancora” e da attibuire a chi fa le valutazioni di cui sopra appellativi dispregiativi come “estremisti”, parificando tutte le tesi come ugualmente valide.. fai caso che parificare tutto è retorica, quando mancano argomenti per entrare nel merito

    • Alla tecnologia attuale, l’elettrico vince per zero emissioni locali, assenza di rumore, guidabilità, efficienza energetica, impatto zero se ricaricata da fonti rinnovabili, costi di manutenzione. Non c’è nulla di paragonabile con l’endotermico. L’endotermico è il passato che può andare bene per chi fa oltre 400 km a 130 km senza pause. Quanti? Sicuramente non milioni di persone. Poi un domani, qualcosa succederà ma sarà con buona certezza, visti gli rivestimenti miliardari per le elettriche: nuove chimiche di batterie, prezzi inferiori, maggiore efficienza, riparabilità. E zero spazio per i motori endotermici se non per le categorie di veicoli pesanti. Si può essere scettici verso l’elettrico per disinformazione, per basso reddito (giustificabile), per interesse economico avverso (la filiera del petrolio e dei ricambi meccanici) o per malafede.
      Per ultimo, personalmente non comprendo proprio come si possa difendere una marmitta e il suo prodotto!

    • Buongiorno Max, il suo post è condivisibile. E proprio per questo non mi sembra di poter tacciare questa rivista come faziosa. Spesso viene ripetuto che l’elettrico non è ancora per tutti. Sotto diversi profili ampiamente dibattuti. Anzi è proprio il dibattito, a volte acceso, che fa trovare il punto di equilibrio.

  7. Magari non al tramonto ma sicuramente qualche problema da affrontare : la produzione di energia per alimentare un futuro parco macchine elettriche, lo smaltimento di batterie, la produzione delle suddette auto. Sarà sostenibile il tutto? Boh

    • Bisogna pensare che per sostituire l’intero parco auto con i ritmi di vendita odierni, impiegherà più o meno una 40ina di anni. E vuole che la tecnologia non cambi?, vuole che la rete energetica non cambi? Le batterie non si smaltiscono, si recuperano (per il 98% dei materiali di cui sono composte) Le domande che hai posto sono sintomo di una visione limitata.

    • Antonio, posso chiederle se lei è capitato su Vaielettrico per caso?
      E posso chiederle se, prima di esprimere i suoi dubbi in un commento, ha maturato la buona abitudine – principio cardine di qualsiasi attività umana – di verificare se tali dubbi non siano già stati oggetto di qualche articolo precedente?
      Glielo chiedo perché tutti i punti che solleva lei (produzione di energia, smaltimento delle batterie, produzione delle auto), così come molti altri, sono già stati affrontati molte volte sia in questo sito che nel canale YouTube di Vaielettrico, fornendo sempre le fonti delle affermazioni che vengono fatte e coinvolgendo spessissimo per la risposta scienziati in prima linea nella ricerca, esperti e dirigenti di industrie del settore, ecc.
      Capisco che sia molto più comodo e facile porre domande invece di documentarsi sulle risposte già più volte fornite. Però, continuando in questo atteggiamento, lei rischia di passare per un banale “troll” che ripete a cervello spento i mantra e le bufale fatte circolare ad arte da chi, senza alcuna vera conoscenza, è pregiudizialmente “contro”… o magari lo è per qualche interesse inconfessabile.
      Quindi, in conclusione, la invito di cuore a cercare la risposta alle sue domande tra gli articoli pubblicati su Vaielettrico – provi termini come “Terna”, “riciclo batterie”, ecc. – o tra i video pubblicati sul canale YouTube di Vaielettrico. Grazie!

  8. Ma se anche Rampini cavalca questa ondata di confuso clima ostile sulla mobilità elettrica allora penso proprio che qualche lobby di petrolieri stia proprio lavorando sodo.

    • a me pare che è da un annetto che i disinformatori/pubblicisti si danno da fare sui media e social più del solito, e tirano la volta degli sforzi con le elezioni di giugno.. vediamo se poi fanno una tregua o almeno un po’ di vacanze estive

  9. Solo un giornalista sul viale del tramonto può arrivare a fare certe affermazioni per racimolare qualche cosa.

  10. Capita a volte che una persona nota, di cui ti sei sempre più o meno fidato, arrivi a parlare di un argomento a te noto, sparando una cavolata dopo l’altra….. A quel punto il dubbio su tutto quello che ti aveva raccontato prima sorge spontaneo

  11. e questo tizio , farebbe il corrispondente dalla cina e dagli usa ..
    bha!
    non esistono più i corrispondenti di una una volta

Rispondi