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Auto elettrica + 35% nel 2023. Se questa è una “bolla”…

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Leggiamo ogni giorno articoli che danno per  “già esplosa la bolla dell’auto elettrica”. Ma la realtà dei numeri riportati dal sito specializzato EV Volumes è ben diversa.

Vendite globali salite a quota 14,2 milioni

Nel 2023 le vendite di auto alla spina (BEV + PHEV) sono aumentate nel mondo del 35% a quota 14,2 milioni (10 milioni elettriche pure e 4,2 ibride plug in). In tutto sono state vendute 3,66 milioni di auto in più dell’anno precedente.

Perfino l’Europa ha segnato un +17%, nonostante la frenata del mercato più importante, quello tedesco,  causato dallo stop agli incentivi. Escludendo la Germania anche il Vecchio Continente avrebbe chiuso con un aumento del 32%. Le vendite in Cina sono aumentate del +36%, negli Stati Uniti e in Canada del +46% e nel resto del mondo dell’ 81%, pur con numeri ancora trascurabili. A livello globale la penetrazione delle elettriche ha raggiunto i 12% del mercato dell’auto.

Bloomberg: via all’adozione di massa

E L’ultimo studio di  Bloomberg Green aggiornato a tutto il 2023 sostiene che in 31 Paesi del mondo la penetrazione dei veicoli elettrici ha raggiunto la soglia critica del 5%. Una soglia che indica, per qualsiasi nuova tecnologia,  “ l’inizio dell’adozione di massa ”.  Alla fine del 2022, questo stesso studio menzionava solo 23 Paesi (Leggi). E l’Italia non figurava, mentre quest’anno occupa il 30 esimo posto, penultimo prima della Grecia.

Lo studio cita il caso dei TV color, introdotti negli anni ’50, e a lungo rimasti un prodotto di nicchia. Tanto che per circa un decennio furono considerati un fallimento. Poi però i prezzi scesero e in pochi anni entrarono nelle case di tutto il mondo, sostituendo completamente gli apparecchi in bianco e nero.

Secondo gli autori dello studio il passaggio dal 5 al 25% avviene statisticamente in meno di 4 anni. Lo dimostrano i dati riportato nel grafico di sotto.

Italia peggio di Thailandia e Turchia

Ad un certo punto inizia un circolo virtuoso”, secondo Corey Cantor, analista del mercato delle auto elettriche presso Bloomberg. Questo modello entra in gioco quando le persone vedono un aumento dei modelli elettrici sulle strade, le case automobilistiche investono di più nel mercato e le infrastrutture di ricarica si espandono.
Tra le new entry del 2023 troviamo Paesi non propriamente “ricchi”, come la Thailandia e la Turchia. 

I 31 paesi che hanno superato la soglia del 5% rappresentano da soli i due terzi delle vendite automobilistiche globali. Per questo gli analisti di Bloomberg ritengono che da quest’anno si potrà delle transizione all’ auto elettrica come un trend ormai mondiale.  L’anno prossimo anche India, Indonesia e Polonia  potrebbero avvicinarsi a questo punto di svolta. La spinta arriverà da tre fattori: prestazioni migliori, prezzi delle batterie in calo e sviluppo delle infrastrutture di ricarica.

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65 COMMENTI

  1. La Propulsione Elettrica è il futuro.

    Ci possiamo girare intorno quanto vogliamo, ma il percorso è tracciato.

    È solo questione di tempo.

    Mancano ovviamente degli step importanti per aumentare i numeri.
    Se ne discusso moltissimo in tanti post….

    Sicuramente quello delle batterie, costo e autonomia, è tuno dei temi principali.

    Ma verrà risolto nei prossimi anni.

    Al momento attraversiamo una transizione, che può scoraggiare molti, ma non tutti…

    Ad esempio in Norvegia dei cantieri navali innovativi hanno sostituito l’elica posteriore trainata dal Motore Diesel, con dei Motori Elettrici da 2Mw, posti all’interno di condole a forma di timone.

    I potenti motori elettrici ora spingono le eliche in diretta e possono ruotare di 180 gradi.
    Eliminando anche il lungo e costoso albero motore del Diesel.

    I cavi elettrici entrano nella nave per ricevere energia.
    Lo sapete da dove ricevono energia?

    Da un grosso motore Diesel a cui è connesso un generatore elettrico.

    Sembra assurdo ma l’insieme è molto conveniente rispetto a prima, migliorando i consumi, i costi, le prestazioni, e la versatilità di manovra.

    Nel prossimo futuro, i progettisti pensano che il tutto possa essere alimentato da Idrogeno verde, tramite efficienti Fuel Cell.

    Insomma la Propulsione Elettrica consente ottime cose, molte innovative.

    Il collo di bottiglia attuale è l’energia da portare dietro.

    Ma ancora per poco, ci saranno soluzione innovative che risolveranno il problema.

    A costi contenuti…

    Purtroppo dovremo aspettare tempi più maturi.
    Alcuni hanno fatto paragoni con tecnologie di altri settori commerciali.
    Ne vorrei fare una anch’io anche se certi paragoni hanno le loro ovvie limitazioni…

    Le attuali tecnologie possono essere paragonate ai primi TV a Colori dotati di tubo catodico.
    Cassoni poco prestanti e pesanti.

    Nulla di confrontabile con un moderno LCD ad alta risoluzione, leggero, poco costoso, e che consuma poco. E che è presente in ogni casa del mondo…

    Per le auto elettriche sarà la stessa cosa…

  2. Non sarà una “Marcia Trionfale” … ma neanche siamo alla “Marcia Funebre” …
    i primi early birds hanno già comprato Tesla ed altre presenti inizialmente sul mercato, magari con alterne fortune per maturità del prodotto ancora insufficiente.. o eccesso di aspettative rispetto a prestazioni, crescita rete e, non ultima, tradimento della promessa di economia di ricarica (quantomeno alla rete pubblica).

    Stiamo scontando un momento di “attesa planetaria” sulle mosse delle varie FED, BCE etc per i tassi (che ovviamente pesano e peseranno molto sulle vendite del 2° bene più caro ed a lunga durata, dopo la casa) a maggior ragione se si considera che le Case Auto puntano tutte a “legare” i clienti con offerte con finanziamento… Inutile presentarsi con portafogli gonfi e chiedere sconti pagamento immediato… (metaforicamente… occorrono i pagamenti tracciabili.. si sa.. almeno in Italia).

    Pesa tanto anche l’attesa dell’arrivo sul mercato della (ormai) terza generazione di vetture elettriche, sia americane che cinesi … ma anche di europee sufficientemente evolute….
    Che però i più dubbiosi aspettano di “toccare con mano”, vedere per strada, capire quanto possano andar bene anche per i portafogli meno dotati e quindi meno portati a spese per la semplice voglia di novità anche se con qualche rischio…
    Chi compra i segm. sub.D non se lo può permettere… la macchina nuova DEVE andare bene, perché verrà poi ri-sostituita chissà quando… e soprattutto SE…

    Sicuramente l’apparire quasi contemporaneo di tanti modelli BEV in tutte le concessionarie, di diversi segmenti e … guarda caso ! anche dei famigerati ed iper annunciati incentivi italiani… potrebbero contribuire a fare un piccolo salto avanti… come quello sulla Luna!

    Il vero punto di svolta sarà una più equa tariffazione (pur con le 1000 difficoltà tecniche e normative ben spiegate nel video di Paolo Mariano sui punti ricarica), magari abolendo tutti gli astrusi “abbonamenti a sconto”, puntando magari su “pacchetti a kW mensili/trimestrali” per finire magari alle tariffe flat come nella telefonia ( es 50€ o 80€/mese fino a tot kW per quelli costanti, oltre ..a consumo).

    Sarà un’estate molto interessante… vedremo nuove auto, nuovi clienti affollare le nuove HPC lungo autostrade ed altre direttrici per le vacanze (spero elettrizzanti !)
    e ci aspettano interessanti consuntivi del 4° trimestre.. quando finalmente saranno state consegnate le prime “reginette” delle presentazioni di questa primavera…

    • -Non sarà una “Marcia Trionfale” … ma neanche siamo alla “Marcia Funebre”-

      Ecco, bravo, mi sento di sottodcrivere.

  3. A parte l’inutilità di includere nei dati i veicoli plug in, utilizzati in gran parte come veicoli ibridi raramente caricati, questi dati percentuali globali includono anche zone come africa, america latina, russia, india e medio oriente? Perché delle statistiche pubblicate da bloomberg poco tempo fa non includevano queste zone

  4. Dati Acea Europa
    nuove vetture primo trimestre dell’anno (“Q1”)

    BEV
    – Q1 2024 – 332.999
    – Q1 2023 – 320.948

    PHEV ( plug-in hybrid )
    – Q1 2024 – 204.001
    – Q1 2023 – 189.768

    BEV sono preferite alle PHEV (e ci credo, costano meno e si ricaricaricano più in fretta e meno spesso) e continua la crescita di entrambi

    con qualche oscillazione di breve corso che secondo me poco dice del trend a lungo termine, esempi:

    – se in Italia non venivano bloccate le vendite con gli incentivi posticipati, nel conteggio ci sarebbero state altre +12.000 BEV e il tasso di crescità EU sarebbe stato il DOPPIO

    – c’è anche l’effetto Germania fine incentivi, ma è effetto momentaneo per definizione, penso durante l’anno ci possa essere un riallineamento dei listini e delle vendite, magari persino un rimbalzo.. anche il fatto che un po’ di propaganda anti Bev si calmerà dopo le elezioni

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    UK – Ingilterra (è fuori dal conteggio, non è “europa”, cosi come i Paesi EFTA, Islanda, Swizzera, Norvegia):

    BEV
    – Q1 2024 – 84.314
    – Q1 2023 – 76.233

    PHEV
    – Q1 2024 – 42.559
    – Q1 2023 – 31.765

    Totale auto vendute in Q1 2024 in UK è pari a 545.548
    – BEV sono a quota 15,5%
    – PHEV sono a quota 7,8%

    come sopra, BEV preferite a PHEV ed entrambi sono aumentate (+8000/+9000 unità) rispetto al trimestre Q1 dell’anno prima, e quote percentuali poco sopra alla media EU
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  5. Segnalo che c’è una piccola inesattezza:

    Perfino l’Europa ha segnato un +17%, nonostante la frenata del mercato più importante, quello tedesco, causato dallo stop agli incentivi.

    S.e. fino a dicembre 2023 gli incentivi in Germania c’erano ed i dati su cui si basa l’articolo sono del 2023.

    • punta tutto sulla superpole!! 😁

      scusa, non ho resistito a Q1 Q2 Q3 di derivazione motorsport.. 😇

  6. 4 osservazioni:

    * la crescita avviene ad oggi solo in Cina, da altre parti è ferma, ed influenza il dato globale (la Cina rappresenta da sola il 60% dei veicoli a batteria, plugin incluse). Per darvi un’idea di quanto i dati di vendita cinesi influenzino il dato globale, a Gennaio in tutto il mondo la Model 3 ha venduto 35000 unità, la cinese Aito M7 plugin (che in pochi conoscono) ne ha vendute solo in Cina 30000 unità. Nell’UNIONE EUROPEA SIA A FEBBRAIO CHE A MARZO LA QUOTA BEV E’ IN DIMINUZIONE, dati ACEA. Marzo 2023: 13.9%, Marzo 2024: 13%. Febbraio 2023: 12.1%; Febbraio 2024: 12%. Gennaio – Marzo 2023: 12.1%; Gennaio – Marzo 2024: 12%. Il dato di Marzo in particolare mostra un tendenziale negativo, si è perso un punto di quota;

    * le stime di vendita si dimostrano sbagliate: Tesla ha mancato e di molto gli obiettivi del Q3, VW vende sempre meno, i produttori di batterie si trovano con i magazzini pieni e aumentano la scontistica per smaltire l’eccesso di batterie non previsto;

    * è netta la rivincita delle plugin: mentre le elettriche crescono poco nel mondo, le plugin hanno un’esplosione di vendite. Ma questo è un problema per la UE che le ha bannate (stupidamente a mio avviso) dal 2035. La rivincita delle plugin (dato Gennaio – Marzo 2024: elettriche 12%, plugin: 7.4%) dimostra la vittoria del problema delle ricariche (ingiustamente chiamato ansia da ricarica) perché con la plugin il problema non ce l’hai, male che va vai a benzina. Il tutto considerando che da noi ancora non sono arrivate le plugin evolute cinesi, ovvero quelle con batterie da 30-40 kWh e con ricarica rapida;

    * le plugin in realtà sono PREFERITE alle bev (e talvolta costano anche qualcosina in meno). Quando le aziende offrono un modello sia in versione bev che plugin, gli acquirenti si buttano sulla plugin. Nella classifica dei 20 modelli più venduti lo scorso Gennaio è sempre così. Alcuni casi: BYD Song: bev 6615 unità, plugin 45675; BYD Qin Plug: bev 4620, plugin 24624; BYD Han: bev 3107, plugin 8500; Deepal S7: bev 3195, plugin 5914.

    • Non confondiamo i dati annuali con i parziali mensili. Nel 2023 le vendite di auto elettriche sono cresciute in tutti i mercati. In Cina meno che in altri.

      • Allora però leviamo la voce che in Germania sono scese per mancanza deglinincentivi in quanto questo è avvenuto principalmente nel 2024 inoltre
        Considerare la crescita mondiale con un target del 5% per indicare un cambio di rendendo mi sembra quantomeno aleatorio, se proprio vogliamo tener buono questo 5% allora andrebbero considerare anche le immatricolazioni dell’usato (sono comunque auto vendute) e non solo quelle del nuovo e per una vera :rivoluzione green” il confronto andrebbe fatto fatto sul parco circolante non solo sulle immatricolazioni del nuovo … capisco che a qualcuno piace “vincere facile” ma considerando solo i numeri che più fan comodo, la realtà dei fatti alla fine non cambia

          • Queste non sono contestazioni sono fatti e scrivere a chi ha fatto il sondaggio è tempo perso a me interessa che questi fatti li leggano quelli del forum e giudichi o loro non certo aspettarsi una non risposta da bloomberg.

      • Il problema è che la curva di crescita, che secondo le previsioni avrebbe dovuto impennarsi e prendere la rincorsa (stando alla famosa legge del 5%), invece si è appiattita. E’ da dicembre ormai che sia negli USA che in Europa è ferma e dà addirittura i primi segni di inversione (come quelli che ho riportato). Lo scorso anno in Europa l’elettrico ha aumentato la sua quota di appena 2.5% (pochissimo, considerando la scadenza del 2035) e il problema è che il grosso di questo vantaggio l’ha accumulato durante i primi mesi, poi la crescita ha cominciato a rallentare fino ad una inversione: in pratica la tendenza è al ribasso. Ovviamente questo non significa affatto che l’elettrico sia una bolla (tesi che non ho mai sostenuto) ma significa solo che l’elettrico al momento smette di conquistare nuove quote nei paesi occidentali, ha momentaneamente esaurito la sua spinta propulsiva. La curva ripartirà? Sicuramente sì, quando e in che modalità dipende dalla tempestività con cui le problematiche attuali saranno risolte.

        Il problema per noi europei non è se l’elettrico guadagna un punticino percentuale o lo perde: il problema è che se vogliamo arrivare “senza traumi” al 2035 dovremmo auspicare percentuali norvegesi, ovvero che la crescita delle elettriche sia tale che, all’approssimarsi della scadenza, gli “irriducibili” del petrolio siano una percentuale inferiore al 10%. Come sta avvenendo in Norvegia. Se invece la quota di auto a benzina vendute fosse ancora del 50%, politicamente ci sarebbe un problema (che infatti è quello che è accaduto nel Regno Unito, dove la fine anticipata della benzina è stata rinviata a data da definire perché la quota dell’elettrico è rimasta troppo bassa). Se anche questo primo trimestre non ci fosse stata una contrazione della quota e fosse rimasta la stessa crescita dello scorso anno, ovvero il 2.5%, moltiplicando il dato per 11 anni si arriva al 27,5% che sommato al 14.5% dà una quota del 42% di elettriche: troppo poche per poter bannare le auto a benzina l’anno successivo.

        Poi, certo, la politica può decidere quello che vuole e fregarsene ma come insegna il Regno Unito è estremamente improbabile che questo avvenga.

        • In UK la data è stata spostata al …2035. Ti ho già avvertito: scrivi quel che ti pare, ma non le balle

          • Sì ma era prevista per il 2030. Di fatto si sono resi conto che non ci arrivavano e quindi hanno guadagnato altri 5 anni ma anche la nuova data è scritta nell’acqua perché se la percentuale di elettriche vendute non si impenna procrastineranno ancora, inevitabilmente.

            Tra l’altro nel Regno Unito sono passati dal 16.6% di quota delle elettriche del 2022 al 16.5% del 2023: contrazione del mercato. Chiaro che davanti a questi numeri c’è una presa d’atto di immaturità dei tempi.

    • Un mercato in crescita a doppia cifra perenne è il sogno americano, ma non funziona certo così la vita reale.
      È da aspettarsi più un andamento a montagne russe, per questo bisogna guardare i dati annuali.
      Inoltre in Italia siamo in attesa di incentivi da 4 mesi

      • Il problema è che la contrazione si è verificata nei paesi occidentali a fronte del lancio di tanti nuovi modelli e di un abbassamento dei listini: gli incentivi della Germania non fanno testo perché la Germania è solo un paese, qui si ragiona su numeri più ampi. Se col lancio di una gamma elettrica che inizia a essere competitiva sia per le specifiche tecniche che per i prezzi la risposta è così tiepida c’è un problema. In prospettiva è difficile prevedere un ulteriore taglio dei prezzi così importante da scatenare l’eccitazione del mercato né un miglioramento così sensibile delle specifiche (le batterie a stato solido, se e quando arriveranno, porteranno un miglioramento limitato per l’utente finale a fronte di un maggior costo).

        In pratica se prima si diceva che con l’abbassarsi dei prezzi ci sarebbe stata la corsa all’acquisto ora questa ipotesi sembra meno robusta. In Europa c’è la e-C3 da meno di 24000 euro eppure non si percepisce questa corsa all’acquisto.

        Un’ipotesi è che il prezzo possa rappresentare solo un aspetto del problema, l’altro potrebbe essere tutta la logistica collegata con la ricarica. Solo in Italia si stima che il 70% abbia un box auto o un posto auto ma solo la metà di loro possono installare una wallbox agevolmente: se neanche questo bacino di potenziali utenti passa convintamente all’elettrico, molto più difficile sarà convincere la stragrande maggioranza di italiani che non riesce a ricaricare a casa. Ecco che per incrementare la quota di elettriche occorre rimuovere questi scogli e ci sono 2 possibili strade:
        – ricariche HPC da 500 kW presso i distributori (oggi soluzione poco praticabile, ma occorrerebbe iniziare a lavorarci con orizzonte il 2035): a questo punto la velocità di ricarica diventa paragonabile a quella di un’auto a benzina e se già oggi esistono (poche) auto capaci di ricaricare con picchi superiori a 500 kW, nel 2035 potrebbero essere la maggioranza
        – migliorare la ricarica per strada e nei condomini ma è una situazione placebo perché non sarà mai comoda e pratica come una ricarica hpc
        – aprire alle plugin così chi non riesce a caricare non deve avere un disservizio e può andare a benzina

    • Enzo, la UE ha legiferato per BANNARE tutte le auto che emetteranno CO2 senza pareggio zero. Mica le plugin che potrebbero essere a pareggio zero con un combustibile non fossile.
      Se veramente converrà produrre carburanti a pareggio zero la tecnologia sopravviverà, se non ci sarà convenienza scompariranno (visti gli obiettivi che ci siamo posti).
      Non ci trovo nulla di strano in questa decisione dei nostri rappresentanti nelle istituzioni europee.
      D’altra parte se nei prossimi 3/4 anni avremo batterie (a stato solido e non, come già ha annunciato Samsung per fine 2026) con capacità che si avvicineranno al kWh/kg a prezzi accessibili e con durare pluridecennale non credo che il termico abbia molte chance.
      Io tutta questa polemica verso la mobilità elettrica la vedo come inutile e sterile. Si potrebbero concentrare tutte queste risorse intellettuali a trovare i punti deboli e cercare soluzioni per superarli piuttosto che impuntare i piedi per dire solo un no secco.

      • Ma gli e-fuel costano una fucilata e i biofuel non sono considerati a pareggio zero, quindi di fatto le plugin sarebbero inacquistabili. Non è che puoi pagare un litro di e-fuel oltre 10 euro.

        • Ed è colpa dell’elettricità se gli efuel sono molto peggiori come rapporto costo/prestazioni energetiche?

          Parafrasando te e altri “inutile porre obblighi all’uso degli efuel. Se sarà la tecnologia a impatto zero migliore di tutte, verrà adottata in massa in modo naturale, senza imposizoni “.

  7. Buongiorno a tutti, leggo i vostri articoli da qualche tempo.
    Premetto che non ho nessun tipo di pregiudizio, nei confronti dei veicoli elettrici ( al momento giusto, quando prezzo, tempi e facilità di ricarica saranno maturi potrei acquistarne tranquillamente uno).
    Quello che non mi piace, è il vostro modo di trattare l argomento…. ovvero in uno stile che sa tanto di ‘apologia’.
    Perché dico ciò???
    Semplicemente perché sono convinto che le auto elettriche, avranno si un grande successo, ma sono anche convinto, come sostiene Toyota, che non saranno mai ( almeno per i prossimi 20-30-40 anni) le sole auto a vedere in circolazione.
    Trovo poco realistico immaginare che in tutti gli angoli del pianeta ci siano paesi con uno standard e un reddito disponibile tale da passare collettivamente dal motore termico (vecchio e malandato) a veicoli elettrici.
    Oltre a questa fascia di popolazione mondiale, credo tanto che ci sarà una parte della popolazione più benestante che, per motivi diversi, non abbandonerà facilmente le supercar a motore termico ( un po’ come accade tutt ora con gli orologi meccanici….chi li compra quelli al quarzo????).
    Morale e sintesi; si alle vetture elettriche, nella piena convinzione che forse possono contribuire alla riduzione di CO2 nell’ ambiente, con la piena consapevolezza che si è seduti ( se ci si paragona a certe auto a motore termico), non più su qualcosa di vivo e coinvolgente ( dal suono alle vibrazioni, senza considerare il piacere della cambiata di marcia) ma su di un elettrodomestico.

      • Ma che commento è! Ho lavorato per una vita sullo sviluppo dei motori diesel ed adesso seguo in giro per il mondo lo sviluppo di veicoli elettrici e plug in.
        Solo in Italia si vede una discussione di così basso livello da bar tra chi vede l’elettrico come unico futuro e chi dice che non avrà nessuna speranza…..

        • e perché attachi un commento educato e di buon senso, postato sotto a quello da bar/trollino ? sei tu “Antonio/Max64” ?

    • Anche i cellulari all’inizio erano proibitivi per le persone normali, il microonde, i computer, i portatili …. Qualsiasi cosa all’inizio è costosa e poi arriva ad un prezzo considerato normale per la massa.
      La tecnologia avanza in modo velocissimo, entro il 2030 le auto elettriche costeranno lo stesso prezzo delle ICE.
      Rimarranno le Supercar? Sono percentualmente insignificanti

    • Sig Antonio, non so se ci ha fatto caso ma le auto elettriche cinesi costano veramente poco rispetto a quelle europee.
      Infatti loro possono permettersi di vendere a prezzi che possono arrivare anche a 1/2 di quelli europei e che possono essere anche un 10% inferiori agli omologhi modelli termici cinesi (attualmente è il differenziale di prezzo che c’è in Cina tra una elettrica ed una termica con la prima che costa meno). Con questi presupposti non vedo proprio il problema di una possibile adozione di massa delle vetture elettriche in paesi non occidentali con redditi procapiti inferiori.
      Le faccio osservare che il costo alto delle auto elettriche in Europa è dovuto a un ritardo voluto al passaggio su questa mobilità, ma soprattutto ad una catena di margini di profitti che ha la rete di distribuzione (percentuali su percentuali di da caricare per far guadagnare la catena commerciale che si è imposta in Europa e soprattutto in Italia su tutte le tipologie di merci).
      D’altra parte la convinzione che chi ha più soldi oggi prediliga un termico a mio parere è legata alla visione che hanno le vecchie generazioni (da 50 anni in su a cui anch’io appartengo). Per questo penso che chi oggi abbia una buona disponibilità economica e ha meno di 50 anni sia più propenso a spendere per una novità piuttosto che per qualcosa che sa di vecchio, al massimo i più giovani spendi su termiche che hanno riempito le loro fantasie nei giochi su console (vedasi i vari modelli sportivi giapponesi tanto ricercato). Aggiungi anche che non a caso si vedono sempre meno giovani indossare orologi meccanici (anche di marca) oramai sostituiti dallo smartphone o al massimo da prodotti simil iWtach.
      In poche parole i tempi cambiano e mah mano che le generazioni cambiano, le termiche saranno piano piano dimenticate o al massimo faranno stupore in un museo come oggi lo fanno le auto di inizio ‘900.

    • La differenza con gli orologi e’ che questi non inquinano quindi se uno desidera un orologio meccanico anche a costo di farsi spennare e di avere l’indicazione dell’orario meno precisa (ma e’ ovvio che l’obiettivo e’ un altro ossia “sfoggiare”….) e’ libero di farlo. Con le dovute proporzioni sono stati banditi i CFC nei frigoriferi non per sport……..

      • Sei sicuro che la produzione di un orologio non inquina?
        il ferro, il carbone per produrre l’acciaio, il titanio, i rubini, l’oro, il vetro ecc… usati sono gratis per l’ambiente?

    • /// uno stile che sa tanto di ‘apologia’ \\\ Essere a favore di qualcosa – pur riconoscendone i limiti attuali – non è apologia..

      /// sono anche convinto, come sostiene Toyota, che non saranno mai (almeno per i prossimi 20-30-40 anni) le sole auto a vedere in circolazione \\\ Nessuno (a parte forse qualche fanatico fuori dal mondo) sostiene il contrario !

      /// trovo poco realistico immaginare che in tutti gli angoli del pianeta ci siano paesi con uno standard e un reddito disponibile tale da passare collettivamente dal motore termico (vecchio e malandato) a veicoli elettrici \\\ Ovvio che la percentuale di EV non aumenterá allo stesso ritmo in tutti i Paesi ma direi che prima o poi arriveranno tutti al 100% (anche perché il petrolio è destinato a finire e prima ancora a diventare sempre piú caro) Vedi anche mio commento qui sotto sull’Ucraina

      /// ci sarà una parte della popolazione più benestante che, per motivi diversi, non abbandonerà facilmente le supercar a motore termico \\\ Con quale percentuale incide questa minoranza ?

    • L’articolo fotografa la realtà di tutto il globo, anche di quella parte del mondo che il legislatore non ha toccato. Se lei non riesce a capire la realtà il problema è suo.

      • Certo. Ma nei mercati più importanti del pianeta (Cina, Europa, parte degli USA) esistono già ora legislazioni che impongono questa strada o comunique la incentivano in vari modi.

        • Tutto è tracciato dal legislatore. L’Iva, per esempio, è un incentivo-disincentivo perenne su tutti i consumi.

          • Il legislatore traccia una strada, se poi la stragrande maggioranza degli utenti ne scelgono una diversa…. il legislatore la cambia ( cosa che sempre più appare probabile succeda nel 2026 in Europa)

          • L’articolo porta dati che dimostrano quale sia la strada scelta dalla maggioranza degli utenti nel mondo

          • se il tuo argomento è che ad oggi non siamo ancora al 90% sul venduto, faccio notare l’ovvio:

            ad oggi non c’è nessun obbligo sul venduto nuovo e le quote BEV sono in crescita ogni anno, è un segnale di gradimento grande come una montagna

            e pensa cosa succede man mano i costi di abbassano e i listini si popolano anche di vetture di taglia media e piccola

          • Per Antonio e l’astuto, l’approccio che mostrate di avere con la mobilità elettrica è molto simile a quella che ha portato alla catastrofe nell’isola di Pasqua.
            A mio avviso la mobilità con l’attuale motore termico alimentato da idrocarburi non è più sostenibile economicamente ma soprattutto ambientalmente.
            Questo non vuol dire che scomparirà dall’oggi al domani, ma il legislatore ha fatto bene a dettare delle tempistiche visto che è questo che dovrebbe fare la buona politica e non quello di seguire i desideri di chi vorrebbe vivere da cicala tutta la vita.
            Ogni tanto occorre fare le formiche.

  8. Scusate, da puro profano che si arrabatta con la matematica, ad oggi in Europa sono circolanti circa 300 milioni di veicoli, in anni buoni mediamente come gli ultimi due, si vendono circa 10 milioni di vetture di tutte le motorizzazioni.
    Ora , se da domani tutti questi 10 milioni fossero elettrici ( permettetemi di dubitarne fortemente)nei 10 anni che ci separano al 2035 avremo coperto un terzo del parco auto circolante, e gli altri 200 milioni?
    Capite dove voglio arrivare? È la matematica che condanna queste date e a seguito di ciò non capisco né le polemiche né gli entusiasmi e ne le critiche che troppe volte in mo obradicale anima i dibattiti in questi siti
    Pensateci

    • Temo che ci sia un equivoco: l’obbligo di acquistare solo a emissioni zero dal 2035 (peraltro da confermare) non preclude la possibilità delle auto immatricolate prima di continuare a circolare.

    • Nell’Unione europea soggetta al ban 2035 circolano 250 milioni di auto. Con un tasso di sostituzione di 10 milioni di auto l’anno, fanno 25 anni. Mancano 26 anni al 2050. Fino al 31 dicembre 2035 potranno essere immatricolate auto termiche che presumibilmente potranno circolare altri 15 anni. La matematica non condanna le date. Condanna chi, potendo farlo, non compra auto elettriche già da domani. Anzi, condanna chi non l’ha già fatto.

      • 2035? Ne riparliamo fra un paio di anni … dubito che a fronte delle “poche” vendite i costruttori si “accontentino” di far pochi profitti piuttosto che facciano ragionare i burocrati di Bruxelless.

      • Deve anche condannare chi non ci ha ancora dato uno stipendio all’altezza di un acquisto di auto elettrica.

      • Ecco questa è una risposta radicale. Con l’andazzo che abbiamo, con la corsa ad iniziare una guerra prima delle elezioni europee, credo che questo non sia il metodo per promuovere l’auto elettrica. Fa il paio con l’ottusità del popolo no watt. Qui non c’è alcuna guerra tra pro e contro. Anche tutti questi articoli non so a chi giovano. Sembra di stare in quei programmi dibattito nei quali si litiga e basta. L’imposizione in un senso o nell’altro arriva anche da certi vostri “articoli” che hanno senso solamente nella vostra fantasia. In Italia il dato oggettivo è che la stragrande maggioranza non cambia auto ( Bev o ICE) perché non se lo può permettere. E di quelli che possono permettersi di farlo la maggior parte non compra BEV perché non può caricare facilmente oppure non si vuole o non gli viene concesso il mutuo per acquistare. Io stesso non ho potuto acquistare un mezzo elettrico per i suddetti motivi. Ma il furgone mi serviva e l’ho acquistato per come mi è stato possibile. Smettete con questa ridicola “guerra” !

        • Vorrei capire dove stia la “guerra” in un articolo che riporta solo i dati di due report terzi. Non sarà per caso lei quello un po’troppo suscettibile?

          • Quando Lei dice: “La matematica non condanna le date. Condanna chi, potendo farlo, non compra auto elettriche già da domani. Anzi, condanna chi non l’ha già fatto.” è evidente una contrapposizione radicata che non porta al dialogo, come già in tanti le hanno fatto notare. E quindi Lei incita ad una “guerra” e non perchè io sia troppo suscettibile ma in quanto Lei dimostra di essere un radicale incapace di empatizzare o quantomeno, mettersi nei panni degli altri. Anche perchè il suo ragionamento non è avvalorato dalla realtà ma esclusivamente dalla sua opinione in merito. L’opinione è rispettabilissima ma il modo di condanna assolutamente NO.

          • Io non condanno nessuno e tanto meno incito alla guerra. Mi limito a sollecitare una riflessione. I numeri condannano chi non sarà passato per tempo all’auto elettrica e dal 2050 si ritroverà a non poter più circolare con la sua auto termica.

    • Ivan.s come le ha già scritto la redazione mica la UE non vieterà la circolazione delle auto termiche dopo il 2035 (sempre se verrà confermato il BAN ed o chi spero vivamente per tutti i vantaggi che ne verrebbero) ma semplicemente ha percorso che non si potranno vendere auto nuove che in movimento emetteranno CO2 a pareggio zero.
      Ma non le scrivo per questo, volevo farle osservare come ci sia in questo paese una forte disinformazione pilotata per creare quel ostruzionismo al passaggio alla mobilità elettrica.
      Io sono possessore sia di una BEV che di una termica. Non è che smetto di usare la termica per ideologia verde (come spesso si sente dire), ma semplicemente la uso di meno finché arriverà il giorno che non mi converrà più farla camminare e verrà sostituita con un’altra elettrica.
      Le dico di più, la mia intenzione era quella di passare ad una elettrica nel 2025 (anno in cui reputavo e reputo ci sarà il salto tecnologico e abbassamento dei prezzi d’acquisto) ma alla fine ho anticipato visto che dal 7 luglio 2023 sarebbero state operative le nuove normative sugli ADAS obbligatori. Ho pertanto optato per acquistare una BEV che sì, avesse gli stessi ADAS ma che operativamente sono più facilitato a disattivare (esempio: molti degli attuali ADAS sulle auto che si venderanno dal 1 luglio 2024 e di quelle di nuova omologazione vedute dal 7 luglio 2023 possono essere disattivati ma si riattivano automaticamente quando ci si fermava e poi si inizia un nuovo viaggio, io avendo acquistato l’auto prima del 7 luglio 2023 non ho questi vincoli, che faccio notare valgono anche per le auto termiche che chiunque oggi vorrà comprare).
      Visto che l’auto è un costo non indifferente mi stupisce sempre più come l’italiano medio sia così inconsapevole di ciò che sta per acquistare.

    • Si vede che hanno trovato un modo diverso per utilizzare i soldi che gli arrivano dal resto del mondo (senza i quali l’Ucraina sarebbe già fallita da 1 o 2 anni) , al posto di pagare stipendi dei militari al fronte o aiutare i profughi interni (come risulta dai report sulla situazione interna) i più “fortunati” si spatiscono la torta

      • non è nero o bianco, nelle aree lontane dal fronte si vive ancora, in parte lavorano, producono e comprano

        anche auto nuove e usate importate (se leggi il report), ICE e in parte BEV, immagino che banalmente per certe tipologie sono più convenienti delle corrisponendi ICE

      • la risposta è più semplice , siamo in un paese di complottisti-terrapiattisti-novax e la sindrome ha coinvolto le BEV, siamo un paese pieno di soldi (rispetto a Thailandia, Turchia, Grecia ecc..) ma pieno di teste malate (che seguono i vari pifferai magici che da noi purtroppo abbondano) destinato a un futuro precario.

  9. La traiettoria pare decisamente tracciata, con comprensibili e prevedibili differenze per tempi e modi nelle varie nazioni.

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