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Quanto è piccola in Europa l’Italia elettrica

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Quanto è piccola in Europa l’Italia elettrica. I dati finali del 2023 ci dice quanto sia insignificante il nostro mercato e quanto invece pesino gli altri tre grandi.

Quanto è piccola  italia
Elettriche vendute nel 2023. Tra parentesi la quota di mercato.

Quanto è piccola…/ Quota di un quarto rispetto a Francia, GB e Germania

 

L’anno che ci siamo lasciati alle spalle ha confermato quanto sia marginale l’Italia nell’elettrico. La quota di mercato è un quarto di quella dei mercati con cui ci siamo sempre confrontati. Per non parlare di Paesi come l’Olanda in cui le EV sono addirittura sopra al 30%.

E non basta per giustificare questo scarto il fatto che le EV costino di più e da queste parti il potere d’acquisto delle famiglie è più basso. Pesa anche questo, certo, ma pesa soprattutto una resistenza al nuovo che avanza, alimentata da gran parte delle politica e dei media. E che trova sui social un’interessata (per non dire proprio prezzolata) cassa di risonanza.

Ma veniamo ai numeri. La Germania è di gran lunga la prima piazza anche per l’elettrico, con 542.219 auto vendute e una quota di mercato del 18,4%. Seguono il Regno Unito con 314.687 (16,5%) e la Francia (298.522). L’Italia è lontana, ferma a 66.679 immatricolazioni, con un misero 4,2% di quota.

Quanto è piccola
La top ten elettrica 2023 del Regno Unito.

La Tesla con Model Y spadroneggia ovunque

Tesla Model Y prima tra le elettriche ovunque.

E il 2024 come andrà?Impossibile fare previsioni per l’anno appena iniziato: in Francia e Germania pesa la revisione degli incentivi (azzerati nel mercato tedesco).

Solo in Italia, come al solito, ancora non si sa dove si andrà a parare (il ministro Adolfo Urso darà un primo annuncio solo il 1° febbraio). Una sola cosa unisce il nostro agli altri grandi mercati: il dominio assoluto della Tesla Model Y, anche se chiaramente con numeri di vendita da noi ben più contenuti.

Il Suv di Elon Musk ha stracciato tutta la concorrenza ovunque, con numeri che non sono più da nicchia di mercato. Parliamo di 37.127 immatricolazioni in Francia, 35.899 nel Regno Unito e 8.587 in Italia. Della Germania per ora è stato reso noto solo il dato cumulato della marca Tesla, 63.685 immatricolazioni. Ma anche lì il dominio del Suv americano (ma costruito a un passo da Berlino)  è fuori discussione.

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84 COMMENTI

  1. Premesso che Quattroruote riporta un 6% di mercato per l’elettrico e non un 4,2 ma non è questo il punto, detto anche che le percentuali sono comunque ad oggi frutto di un mercato drogato da incentivi a pioggia in Europa non mi sembra che l’Italia faccia così schifo.
    Sempre considerando ad oggi chi sono i maggiori produttori di auto e dove sono, mentre in Italia Stellantis continua a chiudere stabilimenti e attività, nel periodo GEN-NOV 23 59.462 BEV pari al 33.2% del mercato e meglio della Germania che 28.2%.
    Da noi vendono più le ibride e le ICE, ma non si può accomunare l’Italia alla Norvegia, all’Islanda, la Svezia o via dicendo altrimenti con la stessa logica tutti noi dovremmo rifare le nostre case per il risparmio energetico perchè li da loro sono così da anni.
    Il mercato italiano rimane un mercato di riferimento con oltre 1.500.000 immatricolazioni per questo 2023.
    Io penso che intorno al 2030 la situazione sarà molto più delineata e matura e le BEV avranno prezzi e percorrenze molto più in linea con le ICE.
    Ad oggi Ognuno è libero di avere le sue convinzioni, ma di fatto il termico per molti è la soluzione più economica e gestibile.
    In merito alle vendite di Tesla io non mi meraviglio, Tesla fa solo auto elettriche da circa 20 anni, ha 5 modelli circa in produzione ed un modello di business rodato da tempo. Se non fosse nei primi posti avrebbe già fallito.
    In futuro bisognerà vedere, sia per la concorrenza cinese sia per quella europea.
    Personalmente una plancia spoglia con un unico display per comandare tutto a me non piace oltre che essere una possibile distrazione alla guida, idem l’eliminazione di comandi basilari riportati al volante come frecce o comando luci che hanno più un sapore di risparmio che di ergonomia, ma de gustibus.

    • No Remo,
      torniamo sempre lì, argomento ribattuto tante volte.
      Nella fascia delle segmento D, che hanno un prezzo medio di acquisto superiore ai 40.000€, dove le BEV costano come o meno delle corrispondenti ICE, dove le autonomie sono ampiamente sopra ai 500 km e la ricarica è rapida, dove gli utenti spesso ricorrono ai NLT e non esiste alibi della paura dell’invecchiamento o dell’obsolescenza, dove non c’è problema di garage e posto macchina e ricarica, nonostante tutto questo l’Italia è ad un quarto dei paesi di reddito simile persino nelle segmento D. Abbiamo un problema culturale, di disinformazione, di intralcio, di disincentivo anzichè incentivo.
      Nessuno chiede a tutti OGGI di passare alle BEV, si chiede a chi può farlo di farlo, non certo a chi ha la Panda di 20 anni e non si può permettere altro.

  2. a @Carletto ha già ottimamente risposto @Guido Baccarini …

    però sulla considerazione potenza e velocità vorrei introdurre un ulteriore pensiero:

    data la condizione di intasamento permanente e di pessima manutenzione delle nostre strade, degli incidenti con morti e feriti come in una “piccola guerra” quotidiana…(che fra l’altro portano a continui aumenti dei costi assicurativi oltre che “sociali” per cura ed assistenza medica) non sarebbe meglio ridurre i limiti di velocità attuali su strade extraurbane ed autostrade ? (in città già molte amministrazioni lo fanno)..
    So che la proposta dei 150kmh in autostrada è stata “bandiera” del nostro ministro dei trasporti (per altro osteggiata dai gestori stessi, per le ricadute negative che avrebbero sui loro canoni in caso di aumento tasso incidenti) … ma un “ritorno” al mai dimenticato “decreto Ferri”… con i veicoli, grandi o piccoli, nuovi fiammanti o vecchie carrette , tutti “lanciati a max 110kmh …. porterebbe in un colpo solo a ridurre l’inquinamento da combustione carburanti, polveri emesse da pneumatici e freni, meno ricariche necessarie alle BEV, meno rumore attorno alle grandi vie di scorrimento… ma sopratutto … incidenti meno gravi / letali
    In fondo .. su un viaggio anche lungo … tipo 800km , non è che si arriverebbe ore e ore dopo ..
    (senza contare il fatto che è stato dimostrato che gli strani “ingorghi” in autostrada senza che siano successi incidenti dipendono dall’eccessiva differenza di velocità tra veicoli .. che costringono a repentine frenate , che si “protraggono” all’indietro fino a fermare lo scorrimento)

    • Chissà come faranno in Germania dove hanno più auto circolanti e non hanno limiti in autostrada ( salvo qualche tratta) e limiti più alti nelle altre strade
      In più anche se pochi lo sanno la maggior parte degli incidenti mortali in realtà avviene in città dove limiti e telecamere abbondano
      Leggendo qua mi rendo conto perché la produttività è bassa in Italia, si passa troppo tempo in macchina e nelle soste delle auto stesse

      • /// Chissà come faranno in Germania dove hanno più auto circolanti e non hanno limiti in autostrada ( salvo qualche tratta) e limiti più alti nelle altre strade \\\ Sono in parte d’accordo ma bisogna anche confrontare i dati delle tratte senza limiti con quelli delle tratte con limiti https://benzinazero.wordpress.com/2022/05/26/e-vero-che-in-germania-non-ci-sono-limiti-di-velocita-sulle-autostrade-e-ci-sono-meno-incidenti-spoiler-no-statista/

        /// In più anche se pochi lo sanno la maggior parte degli incidenti mortali in realtà avviene in città \\\ In assoluto è vero ma – parlando in percentuale – in cittá ci sono piú probabilitá di cavarsela, al contrario in autostrada è meno probabile fare un incidente ma se succede..

        In ogni caso dovendo scegliere penso sia meglio abbassare il limite autostradale invece di quello delle statali come hanno fatto in Francia per qualche anno

      • Ivan, esprimo la mia opinione e ribadisco si tratta di opinione e non certezza.
        Sei proprio sicuro che la scarsa produttività in Italia sia dovuta alla velocità consentita in autostrada?
        Facciamo un calcolo banale, nel 2022 sono stati percorsi 368 milioni di chilometri sulla nostra rete autostradale e nello stesso anno in Italia circolavano poco più di 40 milioni di autoveicoli, quindi, mediamente ogni autoveicolo ha percorso poco meno di 10 chilometri nell’intero 2022 sulla rete autostradale.
        Ammettendo per assurdo che la forza lavoro utilizzi un centesimo delle autovetture del parco circolante, sono 1000 chilometri a testa, e questi influirebbero sulla produttività?
        1000 km a 150 km/h sono 6,66 ore mentre a 110 km/h 9,1 ore, differenza tra i due 2,5 ore.
        Forse se calcolassimo il tempo impiegato per questioni amministrative e burocratiche da ognuno di noi impiega probabilmente ci accorgeremmo che la bassa produttività italiana dipenda solo in modo infinitesimale dalla velocità di punta consentita in autostrada.
        Inoltre la differenza tra viaggiare a 150km/h e 110 è si del 36% in più, ma sei proprio sicuro che nella vita di tutti i giorni tu riesca a viaggiare sempre alla massima velocità?
        A mio parere chi viaggia a 110km/h riuscirà a tenere una media dei 100, ma chi viaggia a 150 probabilmente terrà una media dei 130. Guarda un po’ la differenza tra i due non è più del 36% ma si è abbassata.

        • La bellezza dei numeri è che si tratta di una bellezza oggettiva.

          Soprattutto è affascinante leggere che siamo tutti preoccupati dell’autonomia autostradale quando la media è 1.700 km all’anno.
          Sì perchè mi “tocca” correggerla, basandomi su quello che trovo scritto qui:
          https://www.aiscat.it/wp-content/uploads/2023/04/Pdf-per-web_AISCAT-Dicembre-2022.pdf
          da dove risulta che il traffico dei veicoli leggeri è di 62.841,3 milioni di km che diviso i 37 milioni di veicoli leggeri fa appunto 1.700 km.
          Si tratta di medie. Per ognuno che fa ZERO km in autostrada, basta che ci sia uno che ne fa 3.400 perchè la media non cambi. Per DUE che fanno 850 km all’anno, basta che ce ne sia uno che ne fa 3.400, per non cambiare la media.

          Però siamo qui a struggerci sulle autonomie e sul fatto di fare 1.200 km senza soste per emergenze della zia tutte le settimane.

        • Ovviamente no , certo che la produttività è dovuta ad un insieme di tante cose piccole e grandi , una secondo me è anche il tempo perso nei trasporti di cose e persone
          So di non essere in media ma faccio per lavoro 40/50000 km anno e almeno 25/30000 per piacere/necessità di cui il 75/80 per 100 in autostrada
          ( la mia toyota nuova presa 8 novembre ad oggi ha 7400 km) e ribadisco , parafrasando un film , che ho visto cose che voi umani potete solo immaginare
          Ho ribadito più volte e confermo che non sono contro le auto elettriche al limite contro il contorno delle auto elettriche ( tipo di viaggio che permettono , modalità di carica ecc) ne ho anche provate alcune ( per max 1 o 2 giorni e le trovo per lo più scomode come guida e non fruibili per il tipo di sposrltamenti che faccio io ( ottime x uso in città ad esempio)
          Uno valuta sempre l’istante moment per il futuro mai messo veti ideologici , vedremo cosa si sviluppera

          • Ringrazio Guido per aver corretto la percorrenza chilometrica annuale selle autostrade italiane che una fonte su internet mi dava inspiegabilmente per buona e anche Ivan per aver compreso quello che concettualmente cercavo di dire.

    • Dati alla mano la maggior parte degli incidenti avvengono nei centri abitati, seguiti da strade extraurbane e autostrade, queste ultime sono molto più basse delle altre due. Bisognerebbe cercare più che altro ad educare la gente a togliere quel cavolo di cellulare dalle mani ed altre forme di distrazione, ad imparare a leggere i cartelli e non per ultimo fare un bel riassunto su come prendere e chi ha le precedenze nelle rotonde.

      • Grazie Marco matt, grazie Ivan.s … condivido pienamente le vostre riflessioni in merito.

        In Italia c’è esattamente un’autocelebrazione come “grandi piloti” … ignari e menefreghisti delle più basilari regole di sicurezza stradale; tutti convinti di poter guidare alla “Fast&Furios” ed uscirne indenni … salvo poi scappare in caso di incidente … perché magari senza patente, senza assicurazione o .. senza coscienza.

        (e ve lo dice uno che a 40 anni , mentre era felice sulla sua moto nuova, è stato “buttato contromano” da un pirata della strada …. Anche io , appena possibile, mi son compato il SUV “di sicurezza” … ma non è questa certo la soluzione: un “tutti contro tutti” come in una battaglia di tanks.)

        • +1 ( a me starebbe bene) per proporre 120 come limite sulle autostrade

          personalemente 120 sulle autostrade la trovo una velocità di compromesso migliore rispeto a 130, dove si deve essere più attenti (e alla lunga affaticarsi o prendere qualche rischio in più) alla guida.. oltre al discorso consumi che si impennano in modo più che lineare salendo si poco la velocità

          110 purtroppo la vedrei un po’ poco per chi deve fare lunghe tratte Nord-Sud, ma anche l’asse ovest-est Torino-Venezia; andrebbe bene se i Treni super-veloci (molto comodi in effetti) tornassero però ad avere biglietti con costi più bassi, un po’ come era prima del periodo pandemia

          • Guarda per carità ogni opinione è quella giusta ogni esperienza anche però personalmente faccio Torino Milano ( Brianza) e Torino Verona Padova decine di volte l’anno x lavoro dove orari e traffico ( oltre al tipo di infrastruttura ) me lo permettono viaggio regolarmente a 150/160 kmh e mi stanco infinitamente meno che in tratte che per traffico o buon senso richiedono velocità considerevolmente più basse
            In più , e non credo essere l’unico al mondo , a volte parto alle 6 per essere a fare le riunioni alle 8 o quasi è finite quelle ci si sposta velocemente per gli appuntamenti con clienti e o fornitori ( e già così si tarda 5 volte su 10)
            PS sulla To/Mi a 150kmh sono tra quelli che vanno piano

  3. Ho letto che qualcuno ha scritto che le elettriche sono in continuo cambiamento è che sono state annunciate nuove versioni dotate di nuove tecnologie.

    Più affidabili, con più autonomia e con costi inferiori.

    E che quindi comprare oggi una elettrica significa comprare un prodotto già obsoleto.

    Penso che sia proprio questo il problema principale che fa ritardare l’acquisto da parte degli Italiani.
    Incentivi a parte…

    Certo che quando leggi che la nuova Id3 2024, avrà un motore da 150kw che riesce a portare la vettura alla fantascientifica velocità di ben 160kh/h…be capisci che qualcosa non torna.

    La mia con 116kw supera agilmente i 200kh/h e con una autonomia che sfiora i 1000km…

    Purtroppo i numeri delle elettriche sono numeri con i quali i conti non tornano. E infatti sono numeri farlocchi.
    Una Id3 da 150kw dichiarati ne sprigiona nella realtà al massimo 80kw….qualche decennio fa con 150kw uscivano le Ferrari…ma con altre prestazioni…

    E così per tutte le auto…

    Se non si fanno progressi seri in questo campo, le elettriche rimarranno al palo oppure le case produttrici dovrebbe dire in modo chiaro la verità.
    Uno la accetta e sa cosa compra…così invece è un inganno…

    • Carletto, la prego. Non ci si metta anche lei.

      Una Id3 da 150kW ne sprigiona nella realtà… 150kW. E non scherziamo. Quello che le macchine elettriche non fanno normalmente (salvo versioni particolari estremamente sportive) è di reggere quella potenza per un tempo superiore a poche decine di secondi.
      La sua, per quanto tempo può sostenere i 116kW prima di fondere? Ha mai provato? Vada in Germania, trovi il rettilineo autostradale giusto, metta a tavoletta e non sollevi il piede per 2 minuti non appena si stabilizza la velocità, se la sente di farlo? E’ tranquillo? Non succederà niente? Se il motore si fonde, glielo passano in garanzia? Sicuro, sicuro? Beh, in una elettrica, per i primi 8 anni la batteria è in garanzia. Quindi si tutelano che non possa succedere niente.
      Prenda le formule del moto accelerato e calcoli le forze necessarie che permettono ad una certa BEV di un certo peso di quale potenza necessita per raggiungere una certa velocità istantanea in un dato delta di tempo: a quel punto potrà tornare qui e spiegarci “la farsa”, con l’evidenza matematica di quanto ha scoperto. Oppure no.

      “comprare oggi una elettrica significa comprare un prodotto già obsoleto” ma lei la macchina la compra come status symbol tipo iPhone o per andare da A a B?
      I telefoni e i PC ti costringono a cambiarli (a parte esaurimento batteria) perchè le APP e i programmi sono sempre più pesanti, non ottimizzati, richiedono PC/Telefoni sempre più potenti, sempre più dati scambiati, più veloci. Le strade no. Oggi per andare da Milano a Roma con una Model 3 LR servono 4 ore e 32 minuti più 22 minuti di ricarica. Fra 10 anni serviranno 4 ore e 32 minuti più… 5 minuti di ricarica? Bene, avremo risparmiato 17 minuti, ti cambiano la vita davvero, davvero un progresso incredibile che renderà l’attuale Model 3 LR un rottame da museo? Oppure no.

      Il progresso delle auto le porta a migliorarsi ogni anno, SENZA alcuna rivoluzione, è un lento e costante miglioramento, ma la loro funzione di portarci da A a B, dato che A e B non cambiano, continueranno a farlo.
      Certo, fra 5 anni saranno migliori e costeranno anche meno, probabilmente. Vale per qualsiasi prodotto elettronico. Se la lavatrice si rompe, aspettiamo 5 anni per prendere la prossima che con la AI sceglierà il programma guardando con una telecamera l’etichetta dei vestiti inseriti? O compriamo quello che c’è oggi e che mi posso permettere (Indesit da 200€ o Miele da 2.500€)?

      • Una id3 sviluppa 150 kW solo quando la batteria è in grado di fornirli, un’ auto tradizionale sviluppa 116kw sia che nel serbatoio c’è un litro di benzina oppure il pieno. Premesso questo, le faccio una domanda: quanti prendevano i primi LCD nonostante si vedessero peggio dei TV con tubo catodico? Era un tecnologia nuova con enormi vantaggi a livello di spazio e design eppure si vedevano molto peggio, ma la gente li acquistava lo stesso. Il futuro era quello nonostante la tecnologia acerba avevano comunque dei pregi rispetto ai tubi catodici dell’ epoca. L’auto elettrica che pregi ha rispetto ad un’auto tradizionale attualmente? In che cosa è meglio un model 3 rispetto ad un serie 3? L unico vantaggio tangibile è che si può ricaricare a casa invece che al distributore, ma al momento tale vantaggio non è percepito come un plus vero e proprio da parte del cliente evidentemente. L’ autonomia resta un limite al momento probabilmente la gente pensa che sia ancora meglio fare Milano Roma e arrivare con ancora un po’ di energia nel serbatoio. PS non sono contro l elettrico e penso che sarà il futuro sicuramente, ma basta difenderlo a spada tratta.

        • “L’auto elettrica che pregi ha rispetto ad un’auto tradizionale attualmente?”

          E dai…
          Per ricordarsi il punto fondamentale provate a pensare al nome delle prime Renault, cioè ZE (ZERO EMISSION).

          Poi so che la gente fatica a comprendere i danni sul lungo periodo ma è come il tabagismo.
          Almeno gli sportivi, che ci tengono alla salute, si rendano conto che l’era della combustione di massa deve essere superata, se vogliamo migliorare la qualità di ciò che respiriamo, mangiamo e beviamo

          • Credo che nel 2024 tutti siano a conoscenza dei danni dei combustibili fossili nel lungo periodo (anche i più anziani cresciuti con la “rossa”), come penso che tutti sappiano che l’auto elettrica non emette emissioni. Credo anche che la gente non sia masochista e che quindi se avesse la possibilità comprerebbe subito l’auto elettrica anche solo per abbattere le emissioni a livello locale. Dopodichè non lo stanno facendo, perchè? Perchè sono ignoranti? Non credo proprio, non lo stanno facendo, solo perchè i pregi tangibili al momento sono meno dei difetti. Ripeto, al netto dei prezzi folli e degli incentivi che non fanno altro che viziare l’andamento del mercato, l’unico pregio (oltre ovviamente all’azzeramento delle emissioni) è che si può ricaricare a casa. Pregio percepito come tale solo da chi ha un garage.

          • “Credo che nel 2024 tutti siano a conoscenza dei danni dei combustibili fossili nel lungo periodo (anche i più anziani cresciuti con la “rossa”), come penso che tutti sappiano che l’auto elettrica non emette emissioni.” ma proprio no, assolutamente falso. A partire dal nostro governo, per dire: che lo sa, ma fa finta di non saperlo. Fingiamo di ignorare i titoli dei giornali che continuano a scrivere falsità? Desmougo, devo dedurre che lei appartiene alla schiera dei disinformatori? E’ una affermazione clamorosa, fatta qui su Vaielettrico!!! Ma con che coraggio dice che tutti sanno?? Quanti altri articoli sulla disinformazione si dovranno leggere???
            Questo spiega tante cose.

          • non so che giornali legge lei, ma io vedo continuamente pubblicità di elettriche in cui si vede la scritta emissioni zero. L’italiano medio quindi, stando a quello che dice lei, oltre ad essere la persona più ignorante sulla faccia della terra, oltre a farsi abbindolare dai “disinformatori” (termine che tral’altro non esiste nemmeno nel vocabolario italiano, per cui al massimo quello che deve leggersi due libri è lei) non si chiede nemmeno perchè lo stiano truffando (stando alla sua logica) con pubblicità che dicono che le ev sono a km zero quando lui (l’italiano medio) sa perfettamente che non è così (anche grazie a quelli che ci sono al governo). Il suo discorso non fa una piega mi sembra.

          • Desmougo
            io vedo profusione di artifici oratori e fallacie logiche in questa risposta attribuendomi cose che non ho detto, argomenti fantoccio. Prossemica epistemica esclusiva.
            Fine del dialogo. Il mio pensiero è scritto in tanti commenti.

        • “L’auto elettrica che pregi ha rispetto ad un’auto tradizionale attualmente? In che cosa è meglio un model 3 rispetto ad un serie 3?” dipende cosa si misura.
          Però mi sta chiedendo di spiegare una barzelletta: perchè faccia ridere, bisogna capirla, se te la spiegano non funziona. Provi una Model 3 e si risponda.

          C’è una risposta, invece, che le posso dare e non serve provarla: in cosa è superiore una BEV? E’ superiore in quella cosa che fa sì che TUTTI debbano passare alle BEV, come se fosse un dettaglio, invece è il punto focale, incredibile che ci sia bisogna di sottolinearlo: la riduzione della CO2.

          In cosa è superiore un hamburger di soia rispetto ad uno di Chianina, se sei malato di gotta? C’è bisogno di spiegarlo? C’è bisogno di dire che se hai la gotta si difende a spada tratta anche la Spring?

          • premesso che non sapevo avesse la gotta, come non sapevo che tutti quelli che comprano ev lo fanno per salvare il pianeta, le chiedo: è mai salito su un serie 3? Ecco se l’avesse fatto saprebbe che ha interni (ed esterni, ma de gustibus) infinitamente migliori della model 3 e soprattutto ha tecnologie all’avanguardia come per esempio i sensori di parcheggio che funzionano (ovviamente è una provocazione). Purtroppo finchè cercheranno di appiopparci orrende auto cinesi con software ridicoli a 40 mila euro, oppure auto indiane mascherate da ev che fanno fatica a passare i crash test, o auto americane con adas che non funzionano ma venduti come guida autonoma, la vedo dura che la gente ci caschi.

          • PS: la Spring, con soli 980 kg di umiltà, ha crash test migliori di Panda e anche di Grande Punto

            vantaggi in elettrico che mi vengono in mente:

            – non solo Co2, ma anche forte riduzione polveri sottili
            – immediatezza di guida, facile e rlilassante coma andare in bicicletta, a passo d’uomo o in marcia veloce
            – ripresa fulminea
            – minore rumore e assenza di vibrazioni
            – baricentro basso (meno oscillazioni della vettura)
            – a parità di dimensioni, crash test migliori
            – manutenzione più minimale
            – climatizzazione a motore fermo
            – predisposte una serie di funzioni aggiuntive
            – futuri usi come accumulatore per la casa
            – non usano e non perdono olio motore/cambio

            ..sicuro scordo qualcosa..

          • Desmougo
            Non è una gara tra Model 3 e serie 3, è una gara a sopravvivere al cambiamento climatico. Devo spiegare il riferimento alla gotta o la prendo come un’argomento fantoccio per distrarre?

            Se non si accetta la premessa, il resto della discussione non ha senso.
            Ribadito un milione di volte, ma ribadiamolo la milionesima e 1: non si sta chiedendo OGGI di passare TUTTI alle BEV. Si sta chiedendo a chi può farlo oggi, senza disagi, di farlo. Cosa che in Italia NON STA AVVENENDO. PUNTO.

      • mi chiedo come mai, tutti voi che avete così a cuore il cambiamento climatico, vi svegliate solo adesso che ci sono le ev (quando il protocollo di Kyoto che metteva nero su bianco tutti i problemi è del 1997). Sicuramente tutti voi in questi 20 anni avete guidato prius e non diesel euro 2. Credo che in tutto ciò, stante lo stato attuale della tecnologia delle elettriche, la vera e unica soluzione da incentivare in questo momento sia il full hybrid, in attesa di ev migliori (peccato che non se lo fili nessuno e che la pensino come me solo i giapponesi). Con l’ev di adesso stiamo chiedendo alla gente di fare il salto più lungo della gamba e non tutti se la sentono evidentemente. Basterebbe ascoltare i giapponesi che sono gli unici ad avere, dai tempi della prima prius, una visione chiara e sincera della realtà. La vera transizione sarebbe dovuta passare dal full hybrid prima e dall’ev poi, secondo me.

        • Mah veramente le ibride non se le filava nessuno quando il diesel era super pubblicizzato come pulito e prima del dieselgate.
          L’ibrido Toyota esiste dal 1997 quindi non è nato ieri, sta diventando più popolare ora perché tolte di mezzo le diesel, un buon modo per continuare a vendere petrolio è demonizzare le elettriche a favore delle ibride,
          La quota di ibride in circolazione non è mai stata alta come negli ultimi tempi ma non si può dire né che sia una tecnologia nuova, nè che risolva più di tanto il problema di riduzione delle emissioni. Spesso le ibride, soprattutto le più grandi e in voga, pesano quasi o quanto un’auto elettrica ma sono più complesse, richiedono più manutenzione e per farle andare avanti richiedono ancora l’utilizzo di fonti fossili con bassissime percentuali di combustibili rinnovabili. Detto da uno che ha ibrida e elettrica in casa, la seconda è molto ma molto meglio senza alcun dubbio.

        • In tutta onestà il mio risveglio è molto recente, sono il classico incendiario (elaborazioni auto turbo, biturbo e moto 2 o 4 tempi Euro 0) che diventa pompiere (sostengo l’elettrificazione generale).
          Saranno gli anni che passano, i figli, gli eventi atmosferici ma meglio tardi che mai.

          Io sono contrario agli ibridi, tutti. Ma ognuno ha la propria situazione e non può esserci una sola soluzione.
          Però ognuno di noi potrebbe inquinare meno se ne avesse voglia e coscienza. Comprando una bev senza garage? No.
          Si può usare meno l’auto in possesso e di più la bici, i mezzi pubblici o le proprie gambe

      • Mi rendo conto che siamo al bar ma cerchiamo di contenere la diarrea verbale a quello che conosciamo e non quello che abbiamo cercato su internet.
        I motori termici vengono progettati per mantenere punti di lavoro a pieno carico per ore, viceversa la potenza di targa delle auto a batteria é dichiarata per pochi secondi, dopodiché si va su di una potenza ben più bassa (non sto a dilungarmi sui motivi tecnici)

        • Luigi è assolutamente certo che le macchine tradizionali (se non tutte, la maggior parte, dato che stiamo generalizzando) hanno lubrificazione e radiatore dimensionati per reggere senza alcun problema ore (plurale, almeno 2) di potenza massima. Ok. Certo.

          Infatti, essendo progettati per esprimere la massima potenza a pieno carico per ore invito Luigi a farlo con la propria macchina, appoggiando un mattone sull’acceleratore in un circuito ad anello, aspettando fiducioso che finisca la benzina (anche se non saranno due ore), non arrecherà alcun danno alla sua autovettura che supererà senza problemi il test: sempre che non sia una macchina indiscutibilmente a vocazione da pista (Porsche, Ferrari etc.) ma qui si parla di auto normali.

          Redazione, appena Luigi avrà tempo invierà un articolo tecnico in cui spiegherà perchè la potenza di targa delle BEV è dichiarata per pochi secondi (cosa che ho già scritto io, per altro) visto che giustamente non può dilungarsi in un commento esaminando le varie tipologie di raffreddamento a olio o liquido (escludiamo quelli ad aria) dei vari tipi di motori elettrici, distinguendo tra sincroni e asincroni, magneti permanenti (il mio è di tipo airpin) o induzione, tecniche di deflussaggio e tipologia degli inverter: c’è bisogno di acculturarci tutti di più e spostare le chiacchiere da bar, che abbiamo fatto per decenni prima di essere guidatori di BEV, dai motori termici ai motori elettrici, sugli inverter e sulle batterie.

          • Caro Guido, Luigi è un banale provocatore. Per evitare perdite di tempo (a noi e a lui) lo terremo qualche tempo a decantare nel cestino.

    • Ancora non avete realizzato che 1.000 km di autonomia non servono a nulla. Tanto dovete fermarvi a fare pipì, a bere un caffè, a mangiare un panino, a sgranchirvi le gambe. Ma soprattutto la vescica: quella non ti dà scampo.

    • A parte il fatto che anche 160km/h sono superflui visto che il limite è 130, la velocità è quella perchè è limitata dalla centralina, non dai cavalli a disposizione che sono effettivamente 150. I motivi possono essere diversi: limitazione termica della batteria, velocità massima del motore, oppure semplicemente buon senso. Ho una model 3 long range del 2020, velocità max sui 235 km/h, del tutto inutili, che si portano dietro gomme con codice Y (oltre 300km/h) che costano quello che costano. La nuova model 3 è omologata a 201km/h pur avendo gli stessi motori, ma questo permette di usare gomme con codice di velocità più basso.

  4. Leggo da autorevole rivista delle quattroruote: “VW taglia il prezzo della gamma ID”. Com’era? “Noi non seguiremo le politiche di Tesla sui prezzi”…..Hanno tenuto botta un anno, hanno preso un sacco di mazzate e adesso eccoli lì. Il bello è che questi manager prenderanno anche i bonus.

  5. Sarebbe interessante sapere se anche in Francia, Germania e nord Europa si avverte tanto astio nei confronti delle BEV da parte di chi guida termico. È abbastanza chiaro che la propaganda no watt ha inculcato falsi miti nella testa della maggioranza degli italiani e noi che guidiamo elettrico ce ne accorgiamo dalle domande che ci vengono poste, anche in buona fede, da chi viene a sapere che abbiamo la fantomatica auto elettrica.
    Quanto al problema del potere d’acquisto sono d’accordo fino ad un certo punto. Se il problema fosse solo quello si dovrebbe notare una percentuale maggiore di penetrazione delle elettriche nella fascia premium, magari in linea con le percentuali dei paesi nordeuropei, invece non è così.
    Paradossalmente noto che chi può permettersi vetture premium se ne frega del risparmio economico dato dai costi di gestione delle BEV, mentre chi sarebbe molto interessato al risparmio sui costi di gestione non può permettersi l’acquisto.
    Perciò credo che si, i bassi stipendi contribuiscono alle scarse vendite, ma il vero problema consiste in una serie di cause messe tutte insieme: disinformazione, propaganda, prezzi della ricarica pubblica, mancanza di punto di ricarica domestica per residenti in grandi condomini.

  6. E poi aggiungo…. l’evasione fiscale in Italia sarà sicuramente un freno all’adozione e magari il principale freno.
    Difficile andare a comprare una BEV online quando uno dorme sul suo contante.

  7. Scusate, ma che pena leggere alcuni commenti.
    Prezzi troppo alti….e poter d’acquisto troppo basso!
    Fate un calcolo matematica e vedete che non sta in piedi. Esempio, l’Italia ha solo un quarto delle vendite in Francia. Secondo voi, i poteri di acquisto in Francia sono 4 volte quelli Italiani?
    Ridicolo, c’è una fetta di popolazione che può tranquillamente permettersi una BEV di qualsiasi costo ma non vogliono fare il passo.
    Assistenza…. Ma lo sapete che c’è poco da fare su una BEV… allora le officine non servono.
    Da quasi 5 anni che ho la Tesla non sono mai andato a fare un tagliando perché non serve e Tesla non lo richieda. Vero, sarà la morte dei concessionari. Pazienza, il mondo cambio. Io non voglio sostenere una rete che non serve. Voi potete permettervelo magari. Io non lo voglio! E risparmio.

    • La.risposta sebbene provocatoria è semplice, c’è chi non si preoccupa della morte “economica ” e chi non si preoccupa di quella “reale”

    • Conosco tante persone che pur di comprarsi il “macchinone” con tanti cavalli e fare il figo con gli amici si fanno le cambiali per anni! Gli Italiani non devono proprio lamentarsi di non avere poter d’acquisto quando si parla di auto. Per l’auto dei sogni farebbero di tutto.

  8. Nelle statistiche, i numeri vanno anche “pesati”.
    Dire che abbiamo il record di auto per abitante non è sinonimo di ricchezza pro capite.
    Nella mia famiglia abbiamo tre auto.
    Due di esse sono (per l’appunto) due utilitarie/catorcio con quasi 20 anni di servizio alle spalle, con le quali si muovono in città e dintorni mio moglie e mio figlio.
    La terza è la mia macchina (una SEAT Ibiza a metano), comprata di seconda mano 7/8 anni fa, con quale affronto giornalmente il tragitto casa/lavoro e ritorno, un po’ più impegnativo.
    Il valore dell’intero “parco veicoli” (si fa per dire!) è NETTAMENTE INFERIORE all’attuale prezzo di una 500e, che peraltro risolverebbe i miei problemi di mobilità.
    Di più non posso fare….

    • La domanda diventa: perché in Italia abbiamo bisogno di tante auto, per di più vecchie quindi poco efficienti, poco sicure e molto inquinanti? Necessità, abitudine, pigrizia?

      • A parte che lo hanno già argomentato, posso provarci io con uno dei miei commenti stucchevoli come sempre. Dunque, io lavoro di solito a 18 km da casa e talvolta mi reco in un’altra sede a 40 km. Mia moglie ha esigenza di muoversi su più destinazioni nella stessa giornata, raggio di circa 10 km. Siamo in due ed abbiamo due auto più uno scooter che uso sempre quando possibile. Abitiamo in campagna, 5 km dal centro urbano, zona non servita da mezzi pubblici, dislivello 250m e dobbiamo andare a lavorare tutti i giorni. Visto che non mi lamento dei nostri impieghi possiamo permetterci una piccola bev ed una ibrida hev ma garantisco che non è per tutti così. Saluti

      • anche per passione si acquista auto e moto non solo per utilità o per muoversi da un punto A ad un punto B.

  9. Daniele ha colto nel segno, ma c’è dell’altro.
    1 – I prezzi delle BEV in Italia non sono commisurati all’attuale potere di acquisto della maggior parte delle famiglie. E vi prego di non ribattere a questa affermazione con la solita statistica sulle immatricolazioni dei SUV, che NON riguardano la maggior parte delle famiglie italiane.
    2 – Checché se ne dica, chi non ha la possibilità di ricaricare a casa è fortemente demotivato all’acquisto. Le ricariche alle colonnine sono COSTOSE, COMPLICATE e, soprattutto, SCOMODE. Chi non ha lo spirito da “early adopter”, non si adatterà mai a servirsi dei punti di ricarica pubblica.
    3 – La tecnologia attuale è già vecchia. Non a caso, già si parla del prossimo avvento di altri tipi di batterie, più performanti in termini di durata e di tempi di ricarica. E i potenziali clienti giustamente attendono, visto che l’investimento per una BEV è cospicuo. Mi permetto di porre l’accento sui tempi di ricarica. Se è vero che in molti casi è possibile utilizzare la ricarica notturna per l’autonomia giornaliera del veicolo, è altrettanto vero che durante i viaggi a lunga percorrenza non tutti sono disposti a perdere 40/50 minuti in autogrill o all’IKEA, ad aspettare che la macchina si ricarichi.
    4 – Per finire, l’assistenza pre vendita e post vendita. Nel pre vendita, molti addetti di BEV ne sanno meno degli acquirenti. Nel post vendita i problemi spesso non li risolvono neanche le case madri e, al di fuori di esse, c’è praticamente il deserto.

    • Concordo su tutto ed aggiungo che quando si arriverà ad avere la fila di auto che devono ricaricare, come oggi se ne vedono agli autogrill soprattutto in concomitanza con le feste saranno dolori. L’obiettivo finale è quello di togliere la possibilità di acquisto di un auto privata a vaste fasce della popolazione e questo obiettivo è dichiarato esplicitamente visto che degli attuali 40 milioni di autovetture circolanti in Italia la stessa Arera, in un articolo più volte linkato dalla redazione si parla di 24 milioni di autovetture nel 2050(quindi prevedono la sparizione di 16 milioni di autovetture immaginate di quali classi sociali). Queste cose non si possono dire perchè non deve passare il messaggio di una imposizione classista.

      • Non ve lo dicono….Però è scritto nel PNIEC. Siamo così poooveri che abbiamo il record di auto per abitante.

        • Sì, anche il record (o quasi) di auto più vecchie.
          Non sarà che in larghe aree del paese (penso alla Sardegna, per dirne una) l’automobile è una scelta obbligata per assoluta mancanza di trasporto locale?

          • Può darsi. Infatti le stime del PNIEC che prevedono una diminuzione delle auto circolanti, tengono conto di investimenti massicci sul trasporto pubblico.

        • ma che risposta è?
          Abbiamo il record di catorci per abitante, tanto che l’età media dei veicoli circolanti è superiore a 11 anni. Nel 2016 era di 9 anni.
          Anziché argomentare, lei sfotte.
          Contento lei.

          • Chi avrei sfottuto? Lei ci spieghi piuttosto cosa abbiamo di tanto speciale per avere bisogno di un numero di auto doppie rispetto alla media europea

        • Per quello non vi dicono anche che abbiamo le auto più vetuste di tutta Europa con un numero enorme di euro 0 – 1 – 2 , probabilmente gli italiani le tengono non perchè il loro reddito non gli permette di cambiarle o perche i nostri servizi di trasporto pubblici sono scadenti, ma quasi certamente perchè amano il vintage e questo è lo stesso motivo percui non acquistono auto elettriche …. perchè troppo poco “vecchie” 🙂

        • si però non ho capito la risposta. Se da 40 milioni si passa a 24 a chi le tolgono. Saranno anche 40 milioni ma vogliamo vedere che tipo di auto circolano e che età media hanno. questo è l’articolo
          https://www.vaielettrico.it/terna/
          e questo è il virgolettato
          “Nel frattempo abbiamo come riferimento la strategia di lungo termine pubblicata a fine 2020 dal governo e trasmessa all’Ue, che prevede al 2050 una riduzione del parco veicoli circolante, dagli attuali 40 milioni a 24 milioni, grazie
          soprattutto allo sviluppo del trasporto pubblico locale e dello sharing nella città”.
          E’ chiaro a tutti cosa significa? a me si. Poi se vogliamo ridere possiamo anche parlare del TPL, tipo la metro A che a Roma chiude alle 21:00 o i treni regionali che avevano l’ultima corsa a mezzanotte ed è stata anticipata alle 22:30.

          • Secondo me stai deformando il significato in chiave ideologica, come sulle narrative che girano in certi gruppi politici che giocano a fare le vittime di chissa quale torto, definire come “nemico” ungrupppo minoritario (in questo caso le EV), e poi aggredirlo, per compattare come un gregge il loro elettorato in queste “battaglie” ideologiche

            Nel merito:
            prevedere che scendano a 24 milioni (ammesso che la previsione sia giusta, immagino fatta guardando al resto d’europa che ha meno auto di noi, e alle evoluzioni in positivo delle città) non vuol dire che le auto verrano tolte a forza con un piano della Spectre, specie quelle vecchiotte entro i 20 anni che pagano bei bolli allo stato

            ma che per une serie di motivi (miglioramento dei trasporti pubblici, specie nelle città, e diffusione dei mezzi di micromobilità) le famiglie potrebbero decidere di avere 1-2 auto invece di 2-3 come ora, spendendo meno (già solo di assicurazione e di box) e magari tenute meglio, e usando un po’ di più i mezzi pubblici se miglioreranno ( in alcune città sono già ora più pratici delle auto, es. la metro)

        • certo certo, abbiamo il record di auto DA 20000 euro a salire per abitante:
          e quelle al di sotto dei 10000 non vengono conteggiate.. 🤦‍♂️
          ma ciò non ha una ceppa a che spartire con quanto menzionato da carlo petrucci
          io ci avrei messo anche la percentuale dei garage (non) agibili per la ricarica..

          la perplimettugine ci attanaglia

    • Concordo con quanto sopra e aggiungo che forse si vendono poche BEV non perché gli italiani sono succubi e ignoranti ma perché, essendo l’acquisto di un’auto una cosa importante, si informano e scoprono la giungla tariffaria delle ricariche e dei fornitori, le continue previsioni sull’arrivo di nuovi modelli più economici, gli sviluppi della tecnologia per batterie più performanti e meno costose… Alla luce di ciò chi vuole investire soldi in un prodotto che rischia di diventare obsoleto e/o svalutatissimo nell’arco di tre/quattro anni? Da qui al 2035 mancano ancora undici anni.

    • Giovanni scusa ma credo ti manchino proprio le basi oppure, in alternativa, ricevi un compenso e allora OK. Perchè per fare certe figure almeno che ti paghino.
      Banalmente ti è sfuggito che l’articolo non fa una valutazione assoluta del mercato Italiano, ma relativa, cioè in realzione ad altri paesi Europei e che mostrano dati molto diversi dall’Italia.
      Quindi andaimo con ordine:
      1) Questo sarebbe forse l’unico dato che giustificherrebbe una differenza, ma anche qui ti è sfuggito che il tema è che se ad oggi il parco auto circolante in italia comprende circa il 20% di auto da 45-50K Eu a salire e la quota di mercato delle Ev è il 4%, c’è un rimanente 16 che manca all’appello. Mi spiace ma nessuno ha mai detto che possono comprare una EV e sospetto che ad alcuni che non la possono comprare questo roda un filo (idea mia).
      2)Interessante quindi in Francia, Germania, Olanda, UK, Portogallo hanno tutti la villa (probabilmente con piscina visto il punto 1) e wallbox e ovviamente le ricariche in pubbliche si attivano e si pagano con la telepatia. Per altro stai dando degli arretrati e un po’ imbranati a tutti gli Italiani o quanto meno più imbranati dei Francesi, Tedeschi ecc. di cui sopra
      3) Questa è fortissima, la tecnologia vecchia la vendono solo a noi, perchè altrove vendono già la tecologia “più nuova” con le auto che si caricano in 5 minuti. Siccome quelle vecchie le avevano a magazzino, si son detti vendiamole a quegli ebeti degli Italiani, tanto non sono “early adopters” cosa vuoi che ne capiscano
      4) All’estero tutti concessionari studiati e ovviamente le case madri non riparano le auto vendute in Italia per farci dispetto, perchè poi quelle degli altri le aggiustano subito, facendo una pernacchia all’Italia.

      Sei riuscito a portare quatro argomenti di cui forse uno a stiracchiandolo evidenzia un differenza tra Italia e altri paesi, in un articolo che confronta dati relativi, pensa te come siamo messi!

      • È interessante che ammetti candidamente che ci sono persone che non possono pernettersi di acquistare una bev che verrà imoosta per legge tra 11 anni e gli dai pure degli invidios.i

        • non ha senso ragionare al futuro con i prezzi del 2023,
          tra qualche anno costerà meno una utilitaria elettrica

          e chi è masochista potra tenere l’auto termica per altri 20 anni, anche se gli costerà una barbarità rispetto a una elettrica, magari anche usata

          mi pare cosi evidente che è una polemica farlocca spinta da alcuni gruppi politici italiani, sperano di compattare gli elettori con la retorica dell’odio verso “qualcosa”, odio che è la risorsa dei nostri politici incompetenti senza altri argomenti

          valutate di non votate i gruppi politrici che diffondono questa retorica, fanno solo polemiche e danni, e non costruiscono un bel niente

        • Fra 11 anni chi non si potrà permettere una macchina nuova farà quello che si faceva 11 anni fa: usata.
          Quanto costava 11 anni fa la panda base? 8.500€.
          Quanto costa oggi? 15.000.
          È un discorso fastidioso, certo: ma è la realtà. E non c’entra nulla con le BEV: la panda è la panda e non ha una batteria.
          Quindi? Il problema sta nelle elettriche imposte fra 11 anni?

          • “Quindi? Il problema sta nelle elettriche imposte fra 11 anni?”: Si perchè la panda fino a qualche anno fa costava la metà. Volete far finta di non comprendere che l’impennata dei prezzi delle termiche è studiata a tavolino tra normative euro sempre più severe che impongono l’utilizzo di dispositivi sempre più costosi e speculazioni delle case costruttrice che invece di abbassare il prezzo delle elettriche aumentano a dismisura il prezzo delle termiche. Poi mi dica quando saranno solo elettriche quanto tempo potranno durare queste macchine termiche usate in vendita? 10 anni, 15. Si ribadisco che questa impostazione è classista ed è fatta per buttare fuori dalla possibilità della mobilità privata le fasce più deboli della popolazione. Io me li ricordo i commenti di chi scriveva che le auto dovevano rimanere “costosette” per evitare il traffico attuale… se vuole gliele linko

          • Guardi, anche lei avesse ragione, “volete” un accidente. VOGLIONO, le case automobilistiche, sono LORO “il male”.
            Il fatto di passare alle BEV è una necessità di TUTTI. O l’ICCP si è inventato la crisi climatica per favorire le case automobilistiche?

        • Perchè se non lo dico diventa meno vero? E’ semplicemente un fatto, nulla più.
          Come è vero che molte persone non si possono permettere la casa spaziosa, la borsa di gucci, l’iphone ultimo modello. E’ sbagliato, forse si, ma non era quello il punto.
          forse hai ragione sull’invidia, infatti è una mia opinione, magari sbaglio, certo che “chi disprezza, compra…” pare sia di origine latina quindi ha circa 2000 anni vedi te.
          Sull’imposizione per legge tra 11 delle elettriche, ti ha già spiegato gente più brava di me quanto sia sterile l’argomento.

    • Giovanni DB non so quante volte lo abbia scritto qui su Vaielettrico, il PIL pro capite (PPA) del Regno Unito (secondo Wikipedia) si discosta da quello Italiano di 2000$ e questo nel 2020, non credo che da allora le cose siano cambiate sensibilmente, inoltre verificando su alcuni siti sembra che il prezzo di una Tesla Model 3 si discosti poco tra quello praticato in Italia e quello in UK.
      Sul punto 2 ti posso dare ragione, l’Italiano è un poltrone e schiodarlo dalla sua confort zone non è per niente facile, in genere preferisce che gli vengano proposte soluzioni piuttosto che cercarsele.
      Punto 3, la tecnologia è quella del nostro tempo, non è vecchia, se tutte quante le volte avessi la necessità di effettuare un’acquisto aspetterei le varie revisioni dei prodotti probabilmente morirei aspettando.
      Per il punto 4 posso solo dire che hai parzialmente ragione ma ci vuole ben poco per risolvere, basterebbe copiare quello che hanno fatto i paesi che hanno adottato le BEV un decennio fa. Non penso che in quei paesi utilizzino il sistema usa e getta anche per le auto.

  10. L’Italia è un Paese ingessato da una classe dirigente formata da inmprenditori e burocrati arroccati rispettivamente su posizioni dominanti e privilegi, che si spalleggiano a vicenda per fare in modo che nulla cambi. Nella loro miopia non si rendono conto il loro orticello, che difendono a costo di mandare in rovina il Paese, sarà spazzato via dal mondo che avanza.

    • Sembra n cosi Mario, ma i nuovi Bonus di Urso? Al dilá della scemenza di avere il limite a piu di 50k per le ibride .. sembra sia la volta buona.. sempre che davvero non li limitino alle sole auti costruite in italia.. 4 auto ibride ed una sola Ev…
      Sarà la conferma che litalia rimarrà nel terzo mondo ..

      • Per me ogni incentivo ad auto che emettono gas di scarico (e mi riferisco anche a quelli del passato) è una sconfitta in partenza, un insulto all’ambiente e alle scarse risorse economiche del Paese. I milioni di euro che lo Stato regalerà per mettere in circolazione auto a petrolio sarebbe molto meglio investirli in fotovoltaico ed eolico, come ha fatto la Germania in questi ultimi anni.

  11. Visto lo stop agli incentivi in Germania, vedremo nei prossimi mesi se la tendenza resterà invariata oppure se le quote di vendita crolleranno.

    Tempo fa avevo visto un servizio in Tv circa il mercato norvegese ed alla domanda: “ma senza incentivi l’avrebbe comprata lo stesso?” un automobilista che aveva la tesla rispose di no.

    • Peccato che poi quell’automobilista alla fine l’ha probabilmente ricomprata, visto che la percentuale di BEV sul venduto non è comunque diminuita ma addirittura aumentata. Ma davvero vuoi fare statistica con un campione del genere? Dai su… fattelo dire da uno che in Norvegia ci vive che è meglio di evitare di citarla se vuoi dimostrare qualcosa contro la transizione, fidati! 😉

      • A parte che paragonare la Norvegia a qualunque paese di 50 o 60 milioni di abitanti fa sorridere ma a parte questo mi farò menare il torrone dell’ecologia da questi quando per sopravvivere non dovranno più estrarre e vendere petrolio agli sporchi inquinatori che lo usano e magari quando avranno rivisto anche alcune loro regole sulla “pesca” migliorata un po solo grazie ad imposizioni esterne

          • Lei risponde sempre con spocchia , peccato guardi ( per distrarre ovviamente ) il dito e si dimentichi spesso della luna
            Non si preoccupi ci ho fatto l’abitudine……e sorrido

          • “Menare il torrone dell’ecologia” sarebbe la luna o il dito? Mi pedoni, ma a certe boiate non è possibile rispondere altrimenti. L’unica alternativa è cestinarle

          • Menare il torrone è un’espressione diffusa e popolare magari non delle élite e non delle sue parti e soprattutto era rivolta ai Norvegesi che sono gli ultimi che possono dare lezioni di ecologia viste le enormi contraddizioni che campeggiano in quel paese su questo tema
            Quindi il torrone è il dito l’estrazione di greggio Norvegese la luna

  12. Scusate ma dopo i vostri ultimi articoli pubblicati a me sembra che manco le officine sappiano metter mano in caso di problemi. E allora di cosa parliamo magari per tanti può essere un capriccio ma in tutti gli altri casi l’auto serve

    • E’ un circolo vizioso.
      Le officine non sanno dove mettere le mani perchè i numeri sono talmente piccoli che nessuno si specializza. Se, per assurdo, Tesla fosse riparata da officine tradizionali, ce ne sarebbero già tante (nella sola Modena e provincia circolano più di 800 Tesla e in Italia ne sono state vendute più di 30.000 solo negli ultimi 2 anni). Ma pensare che qualcuno si “specializzi” in Nissan Ariya quando nell’intera Italia non si arriva a 300 unità è una conseguenza abbastanza scontata, mediamente ce ne sono 3 per provincia.
      Succede anche per qualsiasi nuova auto ICE che sia uscita da poco e che non monti il solito motore riciclato: non pensiamo che mettere le mani, che ne so, su una Honda ZR-V lo sappia fare qualsiasi officina Honda e la proliferazione di ibride (vere o finte che siano) non aiuta, perchè aggiunge uno “strato” che può non funzionare.
      Siamo abituati al fatto che ti riparano una Panda, una Punto ma anche una qualche Mercedes di nicchia venduta in pochi esemplari… ma davvero le riparano così velocemente? Basta farsi un giro nei vari forum delle varie case per scoprire che… tutto il mondo è paese, solo che non se ne parla. E vale sempre la regola che una foresta che cresce fa meno rumore di un albero che cade, sul sito Teslari.it ci sono 64.000 commenti relativi alla Model 3 e UNO che ha dovuto aspettare 6 mesi per riuscire a cambiare la sua batteria danneggiata fisicamente in modo non chiaro, strano che non sia finito su tutti i giornali….
      Cosa che ho spesso citato: il mio gommista è il gommista di riferimento Tesla della mia città. Servono semplicemente dei tamponi di sollevamento della misura corretta, sapere i valori di serraggio dei bulloni che sono totalmente diversi dal solito e sapere come mettere in folle/disattivare sentinella etc., non è che sia richiesto chissà cosa. Ma siccome lui lo ha imparato bene la prima volta, con il passaparola si è guadagnato come clienti tutti i proprietari di Tesla di Modena.
      Se le officine non si danno da fare, faranno la fine dei maniscalchi che non hanno imparato a cambiare le gomme anzichè i ferri sugli zoccoli. Commento che vale per chi ha officina indipendente multimarca ma anche per chi è concessionario con officina autorizzata: senz’altro l’aggiornamento costa tempo e denaro, ma è un investimento (vedi gommista).
      Perchè noi, in Italia, possiamo continuare a raccontarcela, ma il resto dell’Europa ha già preso la sua direzione e non è che terranno i pezzi di ricambio solo per l’Italia delle macchine ICE, i problemi che abbiamo oggi sulle BEV li avremo domani sulle ICE, progressivamente.

    • Non so se l’auto è un capriccio, per me è l’unica auto ed è assolutamente necessaria per recarmi giornalmente al lavoro e per le altre attività che mi interessena.

  13. Questo è il problema principale, ma non riguarda solo i social….

    “E che trova sui social un’interessata (per non dire proprio prezzolata) cassa di risonanza.”

  14. Secondo me non vale la pena fare disamine sul perché di tali dati, io per questioni di numerosità famigliare ed economiche, una Ev non me la posso permettere, soprattutto come prima auto. Sono certo che, prima o poi, anche l’italiano raggiungerà i numeri che si registrano altrove, magari giusto giusto per il 2035…

    • Leonardo, non sono proprio convinto che pure noi un giorno ci arriveremo. Noi non vogliamo sbatterci e fare il più che minimo sacrificio per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo almeno a livello locale, lo si vede nei commenti, e la scusa è sempre la stessa, ma se guardiamo bene, pure i Greci che hanno le pezze al culo peggio di noi sanno fare meglio.

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