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Incentivi 2024, non c’è chiarezza e chi compra…

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Incentivi 2024, manca la chiarezza su quel che sarà lo schema scelto dal governo. Col rischio che chi è intende comprare rimandi e il mercato si blocchi.

Incentivi 2024
Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.

Incentivi 2024, Motus-e: “Si rischia il caos tra clienti e operatori”

Continuano a trapelare indiscrezioni sui bonus governativi per l’anno appena iniziato. Con sconti molto più forti (fino a 13.500 euro??) per chi compra un’auto elettrica e ha un reddito ISEE entro una certa soglia. Ma il ministro Adolfo Urso ha annunciato che lo schema degli incentivi verrà svelato solo il 1° febbraio, quando si riunirà il Tavolo Automotive. Ma nel frattempo?  “In questo momento c’è grande apprensione tra gli attori della filiera e tanta confusione tra i cittadini”, spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso. Osservando che “purtroppo all’annuncio della rimodulazione degli incentivi auto non è seguita una tempestiva formalizzazione della disponibilità delle risorse. Il che rischia da un lato di creare il caos tra gli operatori, che non hanno ancora informazioni sulla nuova piattaforma per l’ecobonus. E dall’altro di paralizzare il mercato, perché i potenziali acquirenti sono naturalmente portati ad attendere le nuove agevolazioni prima di decidere come muoversi”.

“Fondamentale agevolare anche le auto aziendali”

incentivi 2024

Ma che giudizio dare delle ipotesi finora circolate? “Non mancano alcune criticità, come il permanere di un cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili incomprensibilmente più basso di quello delle ibride plug-in”, aggiunge Naso, “Ma la riformulazione degli incentivi, a quanto si apprende, porterà con sé elementi di miglioramento importanti. Dall’aumento del differenziale tra il bonus per le auto elettriche e quelle endotermiche, che pure resta un unicum italiano. Al potenziamento del canale delle flotte aziendali, che ha un enorme potenziale inespresso. E che potrà alimentare il nascente mercato dell’usato a zero emissioni, decisivo per poter avvicinare sempre più persone a questa tecnologia. Vale osservare, però, che proprio il già citato cap di prezzo potrebbe limitare gli effetti dell’importante apertura sulle flotte”. Ma bisogna passare dagli annunci ai fatti: “Come già osservato nel recente passato, i benefici di un incentivo rischiano di essere spazzati via se non si passa subito  all’effettiva attuazione.

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27 COMMENTI

  1. Prima si votano personaggi evidentemente incapaci e incompetenti, poi ci si lamenta. Si rimpiangano pure i tanto vituperati amministratori precedenti, che una mano CONCRETA l’hanno sì data a sostegno della transizione energetica, si faccia ammenda, e alle prossime elezioni si eviti di ripetere l’errore. Sveglia!

  2. questi sono i soliti giochi all’italiana purtroppo, per questo che non acquisto più da concessionari e rivenditori locali ma solo all’estero. Incentivi si/incentivi no o non so, copertura dei fondi regionali 104 si oppure no , sconto casa automobilistica o del concessionario si ma senza usufruire dell’incentivo o solo sui modelli che dicono loro o aprendo linea di credito….. e che cavolo….. io ho già fatto senza patemi, fuso il motore del vecchio 3008 dopo 350k km ho già immatricolato un CADILLAC XT4 a 39k euro pronta consegna full optional usufruendo di sconti (listino 48k) pagamento il giorno della targatura senza alcun finanziamento capestro ; contattato il venditore Kramm per vedere che offerte aveva (venditore che già conoscevo)e per concordare la prova su strada, fatto l’accordo sono andato 3 gg su a Berlino di cazzeggio sono tornato con l’auto targata .

  3. Secondo la tabella pubblicata dal Sole24Ore, i 13.750 di incentivo, il massimo, se li prenderebbe soltanto chi ha un’auto elettrica da Euro 0 a 2 e un Isee sotto i 30.000, con auto da rottamare, come se un Euro 0 a 2 fosse da rottamare ????. Questa davvero è inconcepibile.
    Minore incentivo invece per chi ha un’auto Euro 4, arriva a 11.250. Trovo il tutto un paradosso.
    Questo governo stupisce in negativo fin dai primi giorni, con uscite e annunci sconsiderati e continui retrofront. In questo caso il retrofront ci starebbe bene, visto l’assurdità di quello che è trapelato finora.

    • Diciamo che un’auto EURO 2 è molto probabilmente un mezzo da rottamare. Le ultime EURO 2 sono state vendute nel 1999, perciò parliamo di 25 anni fa. Con una media di 12/13 mila km l’anno significa che sono auto che hanno superato i 300.000 km – in quali condizioni nessuno lo sa.

  4. anche se è stata una procedura (molto) imperfetta , e anche se ho avuto bisogno di auto-documentarmi per portarla (per altro velocemente) a termine
    mi piacerebbe che gli eventuali incentivi fossero erogati senza passare dalle (povere e stressatissime) concessionarie, ma
    erogate direttamente come il Bonus Wallbox (direttamente sul c/c del beneficiario) , di cui mi son ritrovato il bonifico “a sorpresa” … ma in maniera tutto sommato semplice.

    • il bonus wallbox è stata un’altra mezza porcheria, eh. Ti parlo per aver installato la wallbox quando mancava il decreto attuativo ed ora il venditore mi dice senza scrivermi “attaccati”, idem l’lettricista. Per fortuna parliamo di poche centinaia di euro e non migliaia come il bonus auto

  5. Io permetterei gli incentivi anche per le usate con stesse caratteristiche, magari diminuiti di un 2000 euro.
    Ma….di muoversi, cavolo!

    • Se $tellanti$ non è d’accordo finirà tutto in una bolla di sapone. Ma vedo che si prepara all’orizzonte la 600 elettrica, forse si muoverà qualcosa.

  6. Tralasciando la misura in se ma si può bloccare un settore in questo modo?? Lo sanno che cosa fanno quindi a pensar male… Si annunciano delle misure che sono bozze poi si rimanda fra un mese si perde solo tempo…. Proprio una vergogna!!!

    • Esatto. Ed è proprio quello che hanno fatto con il bonus wall-box. I miei complimenti agli ottimisti che hanno comprato prima ricevendo poi l’incentivo, bravi, io sono più pessimista 🙂

  7. Per me gli incentivi non dovrebbero mai passare attraverso le concessionarie.
    Devono vendere i loro prodotti facendosi concorrenza e senza venire a conoscenza dei parametri per i quali un acquirente avrà diritto ad un incentivo piuttosto che un altro.
    Semmai l’erogazione dello stesso dovrebbe essere pressochè immediata nel momento in cui si forniscono tutte le informazioni necessarie per ottenere il contributo statale.

    • giustissimo, ma questo governo ancor più dei precedenti, sarà ancora più determinato a darli ai concessionari, figuriamoci. E’ un governo ad hoc per le lobbies.

  8. il pandino termico non ha perso tempo, ha già fuori la promozione che include i 3000e di rottamazione delle indiscrezioni

    ===================
    se per fantasia avessi voce in capitolo sulle indiscrezioni degli incentivi:

    A) ridurrei a 120 gr di Co2 al km (invece di 135) la soglia per dare 3000e di incentivi rottamazione alle auto termice nuove, cosi andrebbe solo ad utilitarie e compatte, non a berlinone e suv

    e magari abbasserei la soglia di costo delle ibride (54K) allo stesso valore delle BEV (42K);

    se nel caso delle elettriche la soglia a 42k permette di accedere a BEV in grado di fare anche un uso autostradale frequente, rinunciando all’equivalente termica, invece incentivare auto plug-in da 54K lo trovo troppo discutibile, a questa cifra tipicamente si parla di PHEV berlinoni premium e grossi suv, e con pesi che in pratica equivalgono a grosse BEV

    B) i fondi non spesi recuperati dagli anni passati, che erano destinati alle BEV e alle Plug-in, quest’anno li aggiungerei in modo specifico alle quote per BEV e Plug-in,

    si avrebbe:
    200+200 arretrati =400 milioni x BEV,
    200+200 arretrati =400 milioni x PHEV
    200 milioni x ICE

    invece temo facciano la gabola di ripartirli in parti uguali, es. 330 milioni a ognuno; in pratica l’effetto risulterebbe di alzare quest’anno la quota per le ICE, cosa immotivabile, se non come regalino pre-elettorale ai compratori di termiche e soprattutto ai costruttori

    C) lascerei gli incenti alti della parte sull’aquisto, come da indiscrezione, mentre limerei la parte degli incentivi legata alla rottamazione, le indiscrezioni parlano di queste quote per la rottamazione:

    sino a 3000 se viene aquistata una ICE
    sino a 4000 x una PHEV
    sino a 5000 x una BEV
    ( “sino a” perché ipotizzavano variazioni in base all’età del veicolo da rottamare)

    per me potrebbe essere eccessivo, creerà distorsioni sull’usato, e contribuirà a far esaurire troppo presto le quote di incentivi disponibili se i fodi disponibili fossero non abbastanza; ridurrei un poco la quota rottamazione ( fermarsi a max 3000e ? oppure scalarli 2500-3000-3500);

    D) c’è da considerare la proporzione tra fondi disponibili e valore dei singoli incentivi;
    cioè un incentivo alto è idealmente è buono (l’anno scorso all’opposto era troppo basso e i fondi non sono stati usati se non in parte), ma se poi i fondi non coprono tutte le richieste?

    es: nel 2024 si vorrebbero aquistare in italia 100.000 BEV (circa 7% del venduto, probabile visto che è anche l’anno in cui i prezzi sono scesi ancora);

    di queste, diciamo almeno la metà, 50.000, entro la soglia di incentivazione

    se l’incentivo medio è di 10.000e, con ipotesi 330milioni di fondi, vengono incentivate le prime 33.000; dopo di queste, chi non ha avuto accesso all’incentivo poi cosa farà? aspetta il resto dell’anno per vedere se viene rifinanziato retroattivamente? verranno date indicazioni chiare?

    idealmente si risolverebbe come molti proponevano qui sul blog:

    scaglionando l’incentivo per distribuirlo su più auto (dando 10-13K solo a Bev sotto un certo prezzo, pere ragioni di equità, es. BEV entro 30K, mentre alle Bev sino a 42K gli si potrebbero dare incentivi un poco più bassi, perchè sono BEV che già di suo si difendono meglio come prezzo di aquisto vs le termiche);

    forse fare scaglioni sarebbe complicato come burocrazia, il numero di tabelle cresce troppo, anche il “messaggio” diventa meno semplice, contando che si rischia vengano prese decisioni discutibili visti gli indirizzi dei politici

    in alternativa, sopra proponevo di limare un poco la quota di incentivo per le rottamazioni (il massimo incentivo diventerebbe 8K ( 11,5 K per redditi ISE bassi) invece di 10 K (13,5K per redditi ISE bassi); ancora abbastanza da renderi appetibili, ma coprirebbero un 15% in più come numero di aquisti di BEV ( e di PHEV)

    bho.. vediamo..hanno dei tecnici a fare questi conti.. magari la giocano bene..

    spero soprattutto non facciano furbate in vecchio stile nel punto B, cioè ripartizione dei fondi arretrati in favore di BEV e PHEV e non delle ICE; dalla riparzione dei fondi discendono poi di conseguenza gli altri ragionamenti di dettaglio o di principio sugli incentivi

    • /// ridurrei a 120 gr di Co2 al km (invece di 135) la soglia per dare 3000e di incentivi rottamazione alle auto termice nuove, cosi andrebbe solo ad utilitarie e compatte, non a berlinone e suv \\\ Sono d’accordo sull’idea in sé ma secondo me bisognerebbe calcolare bene la soglia per non escludere i “furgonati” / multispazio / MPV che in molti casi sono la scelta piú sensata per famiglie numerose, societá sportive, navette aziendali etc.

    • Forse non hai capito cosa ha in mente il governo, che ha sempre criticato l’elettrico ed ha sempre votato per la “neutralità tecnologica” come se avesse un senso quello che rappresenta (vedi l’ultima COP).

      Calderone unico per i fondi del bonus, mega incentivo se compri elettrico, ma comunque se compri termico ti regalo dei bei soldini. La maggior parte verranno spesi in termico (Panda & co.) da 13.000-14.000 euro con tecnologia che lasciamo perdere e se il mercato elettrico non decollerà il governo non ne potrà niente… è il mercato che vuole così, baby. Togliamo qualche euro 0-euro 1-euro2 che sono vecchie e compriamo tante auto italiane che vanno con benzina italiana. Ah, non si fanno quasi più auto in Italia?

  9. L’effetto sicuro di questo solito italico “balletto” di personaggi che fanno annunci … è che il primo trimestre sarà piuttosto negativo per le concessionarie , schiacciate tra le attese di chiarezza sugli incentivi ed il rallentamento generale dell’economia europea (con in più le – nerissime ! – nubi all’orizzonte , direzione canale Suez / Mar rosso).
    ed i soliti pochi sfortunati acquirenti (costretti dalle loro tempistiche e circostanze varie) saran costretti a spendere molto più del dovuto.

  10. Mah io ho preso la 500e in leasing a novembre e sul momento ho pensato di aver fatto una cavolata quando 1 mese dopo si è iniziato a parlare di incentivi 2024. Poi a conti fatti ho avuto comunque 3000€ di incentivo, 2500€ di sconto che sicuramente non ci sarà dal momento in cui partiranno gli incentivi, più la promozione tasso 0 che sicuramente anche non ci sarà insieme agli incentivi. In definitiva non avendo avuto un usato da rottamare non credo che mi sia cambiato qualcosa anche perché vendendo la mia Fiesta nel 2024 avrei incassato meno, avrei dovuto pagare il bollo a gennaio, fargli un tagliando e spendere comunque di più in carburante rispetto alla 500e…

    • mi sembra ragionevole, una parte dell’incentivi (1500-2000e?) li assorbiranno limando gli sconti sul listino.. ed hai evitato l’attesa “effetto attesa/paralisi”

  11. Sono appena passato presso una concessionaria Citroen per chiedere lumi circa la nuova ec3.
    Lumi che naturalmente non ho trovato perché anche loro per il momento brancolano nel buio.
    L’idea è quella di puntare a quella più accessoriata e cercare di portare il prezzo il più vicino possibile alla soglia dei €20.000. Sembrerebbe che ci possa essere anche un certo margine di manovra da parte della concessionaria, per lo meno a parole. Quello che è certo e che finché non vengono confermati i €6000 di incentivo senza rottamazione io non muovo un dito…

  12. Personalmente, spero che tergiversino almeno fino al 1° Marzo.
    La eC3 arriva a fine Gennaio, la R5 a marzo.

    Se temporeggiano fino a al 1° Aprile meglio.

      • Poi temporeggiano fino a Giugno, poi Settembre… poi dicono, orgogliosi, che l’elettrico non lo vuole nessuno in Italia.
        Spero non si ripeta il film già visto nel 2022, le premesse sembrano migliori, ma le chiacchiere stanno a zero come il flusso di cassa di Gennaio delle concessionarie

    • Ricordo ancora la sofferenza con gli incentivi 2022 del governo Draghi! 😱
      Scaduti infatti gli incentivi al 31 dicembre 2021, dopo tre mesi con il mercato dell’auto elettrica ormai cianotico Draghi firmò finalmente il DPCM con il nuovo schema di incentivi il 6 aprile 2022 (…e io il 7 ero già in concessionaria 🚀 ad acquistare una Renault Zoe “pronta consegna”! 😃)
      Poi però fu necessario aspettare che il DPCM venisse pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e l’agonia si protrasse fino al 16 maggio, quando finalmente il DPCM Draghi divenne legge.
      Tutto a posto, pronti, via? Seeeee…
      Secondo voi il portale ecobonus del ministero – fondamentale per i concessionari per poter inserire le richiesta di incentivo – era già pronto? 🤣
      Ci vollero altri 9 giorni di agonia 🤬, fino a quando, il 25 maggio, il portale ecobonus fu finalmente reso accessibile ai concessionari.
      Auguro davvero a chi è interessato alla questione che per il 2024 la sofferenza sia più breve… 😉

  13. E’ ovvio.
    Dall’attuale governo comunque non mi aspetto nulla di buono a favore della transazione energetica (e nemmeno in generale).

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