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I punti di ricarica? Ci sono, ma li vorrei piazzati così

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punti di ricarica
La ricarica Enel X Way nel parcheggio della Coop di Orvieto.

I punti di ricarica ci sono, ma ubicate senza molto senso, quasi ignorando le effettive esigenze degli automobilisti elettrici. Lente nei pressi di centri commerciali dove si sosta per meno di un’ora; veloci in zone isolate o tagliate fuori dalle correnti di traffico e dai punti di interesse che permetterebbero di impegnare utilmente il tempo di una ricarica fast.  E’ il j’accuse di Mauro, soddisfatto della sua piccola auto elettrica, ma non del servizio di ricarica.

punti di ricarica                                                

                                               di Mauro Morichi 

Torno a riscrivervi dopo un po’ di tempo. Continuo a sperimentare con la piccola e-UP che l’ufficio mi ha assegnato. Piccola utilitaria, tanti pregi, pochissimi lati oscuri. Due anni decisamente positivi.

Nel frattempo continuo a leggere delle mille peripezie a cui un utente elettrico è costretto in molti luoghi, la poca sensibilità di molte pubbliche amministrazioni e mille altri piccoli inconvenienti che piano piano vanno a sparire via via che il mercato matura e cresce.

Due anni in VW E-Up e un solo problema

Nel mio piccolo mondo, a parte un serio problema di ricarica avvenuto lo scorso anno (il blocco della ricarica, l’impossibilità di muovere la macchina e la successiva necessità di tornare a casa a piedi e chiedere il carro attrezzi – aggiungo che pure presso l’officina Volkswagen autorizzata non è che ci abbiano capito molto circa il problema: hanno resettato, upgradato il firmware e via, macchina di nuovo in strada senza una chiara motivazione dell’accaduto che peraltro non è più avvenuto. Meglio!), tante le cose positive, diverse le constatazioni mano a mano che vivo questa nuova tecnologia, ma nulla di catastrofico: solo le impressioni di un piccolo utilizzatore di questa categoria di
vetture.

Tra i vari viaggi e viaggetti che ho fatto, tra cui il più lungo fino a Genova con partenza da Roma che mi ha fatto veramente apprezzare le postazioni Ionity presenti lungo la strada, e le tante uscite fuori porta più o meno lontane da casa, una convinzione si è abbastanza radicata. 

punti di ricarica

Ben venga l’auto elettrica, ma molte società che installano postazioni di ricarica dovrebbero fare una piccola analisi di coscienza e studiare anche un po’ di tecnica commerciale e di geografia.

Lo stesso le pubbliche amministrazioni, visto che anche loro che devono autorizzare tante operazioni, non è che siano tanto convinte di quello che stanno facendo.

Perché i punti di ricarica lenti al supermercato?

La cosa che più mi è saltata all’occhio è la totale randomicità di installazione dei punti di ricarica, soprattutto nelle aree meno metropolitane, ma in generale un po’ ovunque. 

Per esempio: che me ne faccio di una ricarica lenta al supermercato dove al massimo
staro’ un’ora. Mettete una stazione veloce, soprattutto se il posto chiude di notte o se è in zone poco frequentate.

Perché non mettere postazioni di ricarica  lente laddove chi usa la macchina elettrica ha più probabilità di lasciare la vettura per molte ore? Zone residenziali e zone produttive.

Perché trovo punti di ricarica veloci in posti assurdi dove nessuno andrà mai a ricaricare se non per necessità veramente urgenti? Trovare il modo di metterle in zone che diano anche il via a un certo volano commerciale forse sarebbe meglio. Se la si mette vicino a un fastfood, a un bar o a un ristorante, si fa felice l’utente e spesso si fa  felice anche il commerciante che si ritrova un avventore che magari qualcosa prende intanto che la macchina sta ferma a ricaricare.

Datemi qualcosa da fare mentre ricarico alle fast

interno e-up
L’interno della Volkswagen e-up

Prima ho accennato alle Ionity: le ho trovate accanto a bar e ristoranti e tutti questi hanno beneficiato del fatto che io (e non solo io) ricaricassi la vettura perché nell’oretta di attesa un panino ci è scappato come ci è scappato il cornetto e il caffè: questo è sicuramente un vantaggio.

La mia è una piccola valutazione personale legata ovviamente ai percorsi fatti da me, ma mi pare, e l’ho già letto  più volte, che le installazioni sono state fatte più per una sorta di ubriacatura iniziale che ora chiede un minimo di pianificazione intelligente che consenta di far crescere il mercato anche in quelle zone un po’ dimenticate.

Come al solito, siete una miniera preziosa di spunti, soprattutto ora che mi sto guardando intorno per acquistare un’elettrica alla consorte. Vi auguro buon lavoro e spero vi faccia piacere questa mia condivisione.

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5 COMMENTI

  1. La rete Carrefour ha iniziato a mettere colonnine sia lente che veloci a marchio Plwnitude in molti dei propri punti vendita, fatto che sfruttai lo scorso anno con la follia del costo stellare dell’elettricità domestica.
    Ovviamente approfittavo anche per fare la spesa da Carrefour.
    A mio parere va bene un misto tra i due tipi di ricarica, ognuno sceglie quella migliore per lui e per quello che deve fare: spesso le fast risultavano talmente veloci che dovevo sbrigarmi ad uscire dal supermercato pens l’applicazione della penale di ricarica ma soprattutto perché avrei precluso l’uso della colonnina agli altri utenti.

  2. Concordo sul fatto di posizionare i punti di ricarica nelle vicinanze di centri commerciale. Ma anche AC vanno benissimo se l’auto ricarica da 7 kW o più. Diversamente è un mancanza dell’ auto non dell’infrastruttura pubblica. Non è necessario caricare fino al 100% che sarebbe pure negativo per la batteria.

  3. A supporto e completamento della ottima analisi di Mauro, segnalo anche una situazione in qualche modo opposta a quella delle colonnine nei supermercati in AC mentre invece occorrerebbero in DC.
    Sto parlando di Modena e del quadrilatero delle vie Delfini – Labriola – Sallustio – Emilia Ovest, una piccola zona industriale posta sul lato sud della via Emilia del più ampio quartiere industriale Bruciata, che si estende con una zone grande il doppio anche a nord della via Emilia.
    In questo quadrilatero di vie, tra due parcheggi pubblici e parcheggi a pettine in strada vi si contano parcheggiate ogni giorno oltre 1000 auto dei lavoratori della zona: eppure in tutto il quadrilatero è presente una sola colonnina di ricarica in AC del tipo con presa 3A da 3,7 kW (totalmente inutile) e AC con presa Type 2 da 22 kW.
    Assieme ad altri possessori di auto elettriche (solo nell’azienda in cui lavoro io siamo oltre una decina) abbiamo inoltrato a diversi fornitori – dai grossi nomi nazionali fino alla multiutility cittadina proprietaria di quell’unica colonnina – il suggerimento di installare ulteriori colonnine AC da max 7,4 / 11 kW in modo da poter ricaricare mentre si è al lavoro, ma la risposta è sempre stata… nessuna risposta.

  4. Boh mi pare confuso il ragazzo.

    Le esigenze sono il contrario di quanto detto: nei centri commerciali / supermarket la ricarica deve essere lenta, la sosta e’ minimo 30 minuti, di solito 1 ora (al centro commerciale anche di piu’) troppo per una fast, perfetto per una 11KW. Nei posti sperduti isolati deve essere veloce, che fai nel mentre?

    Nelle stazioni di servizio autostrade devono esserci entrambe: chi va di corsa (toilette caffe 15-20 minuti FAST), chi si ferma a pranzo SLOW 11KW

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