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Piccole reti crescono: il caso Evo (by Convergenze)

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Le piccole reti crescono e si aggregano, diventando un’alternativa praticabile ai sempre più esosi big nazionali della ricarica. Abbiamo visto il caso della neonata ARTE, e proprio del network ideato da Diego Pellegrino fa parte Elecrtric Vehicle Only (EVO) creato dalla società multiservizi campana Convergenze.

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Rosario Pingaro

Ventotto colonnine (e altre nove in pipeline) nei santuari del turismo italiano

La scoprimmo tre anni fa, parlandone con il fondatore Rosario Pingaro. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti e oggi EVO ha totalizzato 28 stazioni di ricarica in Campania, zone del Cilento, e in Toscana. Ne ha già altre 9 in installazione e 4 programmate  a Salerno, dove ha vinto uno dei 5 lotti messi a gara.

Punta però a quota 50 nel giro di un paio di anni come spiega nella video intervista qui sotto Grazia Pingaro, sorella di Rosario, vicepresidente e responsabile del settore energia.

Tutte le colonnine della rete EVO sono quick a 22 kW e collocate in prossimità di località turistiche, per esempio Paestum. Convergenze nacque nel 2005 fornendo servizi telefonici. Nel 2016 è diventata trader e reseller di energia. Nel 2018 «vedendo arrivare sempre più turisti stranier a bordo di auto elettriche abbiamo pensato di dotare i nostri centri turistici di un servizio di ricarica. La logica è quella dei destination charger, cioè colonnina da utilizzare durante soste di alcune ore».

Un brevetto per pagare senza contratto

Tutte le colonnine Evo sono geolocalizzate sull’App NextCharge e interoperabili con l’App Enel X Way. E grazie a una brevetto realizzato in ambito IOT sono dotate di una connessione internet hotspot, tramite una rete wi fi proprietaria che le localizza con facilità e le rende fruibili senza alcun contratto in esclusiva, tramite normali Carte di Credito.

«La nostra forza è che ci facciamo tutto in casa – spiega Grazia Pingaro – sfruttando le competenze acquisite nelle telecomunicazioni. E per la gestione sfruttiamo il back end del gruppo Convergenze. Questo ci consente di avere bassi costi di infrastruttura».

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E un’accurata scelta dei siti, su un territorio ben conosciuto «fa sì che alcune delle nostre colonnine in zone strategiche come Capaccio, Agropoli, Eboli e Paestum abbiano  un erogato medio tale da renderle già redditizie». Ma la manager riconosce che i margini per ridurre decisamente i prezzi sono risicati, finchè la diffusione delle auto elettriche, e quindi il tasso di utilizzo delle colonnine, non  raggiungerà i livelli di altri Paesi europei.

Ora la rete Evo entrerà nel circuito ARTE, che disporrà di una propria piattaforma informatica, una propria app, presenza diffusa su tutto il territorio e quindi le caratteristiche per far concorrenza ai big. «Da soli siamo quasi invisibili per i grandi. Messi insieme potremo dialogare con loro e puntare ad accordi di roaming con gli operatori  chiave, come Free to x e chi gestirà le stazioni autostradali».

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Piccole reti crescono: nel mantovano una nuova colonnina dell’MSP Semm Iscat

E sulla piattaforma THOR compare un’altra colonnina low cost a ,30 euro a kWh

A proposito di piccole reti in crescita, nel week end si è aggiunta una nuova colonnina low cost sulla piattaforma THOR. E’ gestita dal Semm Iscat, si trova a Goito (MN), in Strada Segrada 36 ed eroga a 22 kW in corrente alternata al prezzo di 0,30 euro a kWh.

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1 COMMENTO

  1. Dovremmo cercare di favorire questi fornitori.
    Sono andato a rifornirmi, da uno citato dalla redazione in un articolo, proprio per testarli.
    Ebbene, mi è arrivata la fattura dalla Iscat (CN), 20,5 kWh a €4,51.
    € 0,22 al kWh ivato, caricando max a 30 in dc.
    Ci si collega col sistema Thor

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